Differenze tra vino biologico, vino biodinamico e vino naturale
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- Опубліковано 11 вер 2024
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Lo sapevi che definire un vino biologico o biodinamico o naturale c’è molta differenza?
Ciao, sono Giovanni di Gustami e da 4 anni lavoro nel mondo del vino artigianale e naturale.
In questo video vorrei farti chiarezza tra le definizioni di vino biologico, biodinamico e naturale. Esistono differenze significative sia in termini legislativi che in termini di produzione del vino stesso.
Il vino biologico segue una regolamentazione chiara e riconosciuta a livello europeo (Regolamento 203 dall’Unione Europea) e si caratterizza per un marchio molto riconoscibile: la foglia stilizzata, composta di stelline, su sfondo verde.
Il produttore di vino biologico pertanto riceve controlli in vigna e in cantina a cadenza regolare dagli enti certificatori.
Per ottenere questa certificazione non devono essere utilizzati pesticidi, anticrittogamici e insetticidi tra i filari, rinunciando completamente alla “chimica di sintesi” per la coltivazione e alle sostanze coadiuvanti tipiche della vinificazione tradizionale.
A differenza del vino biologico quello biodinamico è si certificato ma solo da aziende private, ed è basato sui principi produttivi formulati di Rudolf Steiner.
La terra va mantenuta fertile per fare in modo che liberi le sue proprietà nutritive, le piante devono essere tenute sane e forti, che è il miglior modo per contrastare le malattie senza ricorrere agli aiuti artificiali e, soprattutto, bisogna lavorare tenendo presente che tutto è interconnesso e ha i suoi propri ritmi.
Un vino biodinamico è, invece, il risultato di una coltivazione non solo naturale al 100%, ma in completa connessione con i tempi e i ritmi della natura.
Degustare quindi un vino prodotto in biodinamica significa assaporare i profumi autentici della terra, mitigati dal clima e dal regolare ciclo delle stagioni.
Ben più difficile, infine, risulta la definizione di vino naturale, dal momento che non esiste una vera e propria regolamentazione ed esistono pareri discordanti.
Te ne ho già parlato in un video e se non l’hai ancora visto provo a spiegartelo brevemente anche qui.
Cercando di semplificare al massimo la complessità dell’argomento, il vino naturale nasce da una viticoltura che ha determinate caratteristiche:
- esclude tutte le sostanze chimiche di sintesi
- tratta le vigne solo con rame e zolfo
- è orientata alla massima selezione delle uve in termini qualitativi e pertanto alle basse rese.
La vendemmia viene condotta manualmente nel momento in cui le uve hanno raggiunto la maturazione perfetta ed in cantina l’uva viene accompagnata nella sua spontanea evoluzione senza intervenire con additivi enologici o trattamenti per correggere l’aspetto, il profumo o il gusto del vino.
All'imbottigliamento non viene aggiunta solforosa o - se ritenuto necessario - in quantità minime.
In questo video ho cercato di spiegarti le principali differenze tra vino biologico, biodinamico e naturale.
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Ecellente!
Ciao. Effettivamente quando parli ad un produttore di naturale, esso ti suggerisce di dirlo tra virgolette. Ci sono estimatori e avversori alla definizione naturale. Io invece sono nella categoria qualità; se un vino ha qualità tutto il resto per il consumatore non ha importanza.
Ciao David, prima di tutto la qualità, non per niente siamo ''Gustami Eccellenze''. La sfida è saper coniugare la qualità di un vino con il racconto del territorio e l'ecosostenibilità. Giovanni
Finalmente una risposta che condivido in pieno... molto spesso c'è molta confusione in giro ...
La solforosa è ammessa e usata anche in biodinamica..e anche gruppi di prod.naturali la ammettono nei loro regolamenti..non c'è nessuna possibilità scientifica e organolettica per distinguere una fermentazione spontanea da una con lieviti selezionati..
Bastano delle analisi di laboratorio
vino biodinamico é come l'omeopatia: fantasia...