Chiedo scusa Andrea. Non mi piace polemizzare pubblicamente, tuttavia mi sento di dover puntualizzare che la tua ricostruzione contiene numerosi errori storici. Certo... è una sintesi, ma non è un buon motivo per dire cose che non sono vere. La cartomanzia non è stata inventata da Etteilla (esisteva prima di lui). Il legame dei Tarocchi con la Kabbalà fu ipotizzato già dal collaboratore di Court de Gebelin, nel 1781. Jodorowsky riprende la teoria di Paul Foster Case dell'invenzione dei Tarocchi da parte di saggi ebrei, cristiani e musulmani a Fez, intorno al 1200... anche in questo caso, come dici tu: "Attendibilità storica = Zero " . Posso permettermi di suggerire, sia a te, sia ai tuoi followers, di leggere la mia "Storia dei Tarocchi" (nuova edizione aggiornata, marzo 2023). Sono arcisicuro che ti piacerà un sacco, anche perché ho riportato tutti gli studi più aggiornati. Grazie... e chiedo nuovamente scusa se ti sono sembrato invadente. In tal caso, puoi cancellare il mio commento. Un cordialissimo saluto. GB
Buongiorno Giordano. Intanto è per me un vero onore sapere che mi hai ascoltato (de anche criticato). Purtroppo il tuo saggio era introvabile e tuttora ho difficoltà a trovarlo (nel sito dell'editore non lo trovo). Le mie fonti sono stati soprattutto De Paulis e Dummett (più altri saggi, per lo più francesi, trovati in rete). Sulla cartomanzia probabilmente mi sono espresso male: intendevo la cartomanzia coi tarocchi). In effetti de Gebelin riprese diverse cose dal collaboratore, anche se per semplificare tutti poi le riferiscono a lui (ed evidentemente ci sono cascato anche io). Pure in questo caso però l'accostamento non mi convince (vista l'epoca "tarda" dell'accostamento). Ti ringrazio anche per il modo e la cortesia delle tue puntualizzazioni. Sarà per me un grande piacere leggerti (vedrai che ci riesco!). Un abbraccio. Andrea
@@andreapodesta69 Caro Andrea, grazie per la replica garbata. Aggiungo solo che la cartomanzia con i Tarocchi era diffusa a Bologna prima delle rivelazioni di Etteilla. Franco Pratesi ha trovato un manoscritto alla Biblioteca universitaria di Bologna (sembra risalire al 1750 circa), in cui sono indicati i significati divinatori di molte carte (Trionfi, figure di corte e numerali) del Tarocchino bolognese. Il fatto che si tratti di un manoscritto molto lacunoso indica che era probabilmente un pro memoria, una specie di prontuario, riferito a una tradizione già presente in quella città.
@@andreapodesta69 ti mando un amichevole abbraccio, con la speranza di poterci conoscere personalmente. Se vedi la mia biblioteca sui Tarocchi, mi chiedi di affittarti una stanza per poter leggere tutti questi splendidi libri: in italiano, inglese, francese, portoghese, spagnolo, russo 😄
Buongiorno rulloi. Intanto grazie per l’attenzione. Districarsi tra i tanti (troppi?) testi sui Tarocchi come ben sai è un delirio. Ecco una scelta delle mie fonti (non ho idea se tra questi rientrano quelli che chiami i “classici”): M. Dummet, mondo e l’angelo i tarocchi e la loro storia (Testo imprescindibile seppur assai costoso) M. Costa, tarocchi passo a passo (la parte storica come introduzione all’argomento non è male) G. Berti, Storia dei tarocchi (finalmente uscito in nuova edizione) T. Depaulis, The Tarot of Marseille (importantissimo saggio in inglese sulla differenza del tarocco di Marsiglia tipo I e II) T. Depaulis, Tarot jet et magie (il catalogo della mostra parigina 1984-85, altro testo imprescindibile, in francese). C. Gatto Trocchi, I tarocchi (un tascabile Newton ormai introvabile) G. Pelosini, Tarocchi, gli specchi dell’infinito Siti: www.letarot.it, trionfi.com con saggi tra gli altri di Vitali e Pratesi Succede che gli storici alle volte siano in disaccordo (come è normale che sia), ma eventuali errori (anzi inesattezze, come scrivi) sono evidentemente colpa mia. Un abbraccio
Bravo!
Grazie!
Chiedo scusa Andrea. Non mi piace polemizzare pubblicamente, tuttavia mi sento di dover puntualizzare che la tua ricostruzione contiene numerosi errori storici. Certo... è una sintesi, ma non è un buon motivo per dire cose che non sono vere. La cartomanzia non è stata inventata da Etteilla (esisteva prima di lui). Il legame dei Tarocchi con la Kabbalà fu ipotizzato già dal collaboratore di Court de Gebelin, nel 1781. Jodorowsky riprende la teoria di Paul Foster Case dell'invenzione dei Tarocchi da parte di saggi ebrei, cristiani e musulmani a Fez, intorno al 1200... anche in questo caso, come dici tu: "Attendibilità storica = Zero " . Posso permettermi di suggerire, sia a te, sia ai tuoi followers, di leggere la mia "Storia dei Tarocchi" (nuova edizione aggiornata, marzo 2023). Sono arcisicuro che ti piacerà un sacco, anche perché ho riportato tutti gli studi più aggiornati. Grazie... e chiedo nuovamente scusa se ti sono sembrato invadente. In tal caso, puoi cancellare il mio commento. Un cordialissimo saluto. GB
Buongiorno Giordano. Intanto è per me un vero onore sapere che mi hai ascoltato (de anche criticato). Purtroppo il tuo saggio era introvabile e tuttora ho difficoltà a trovarlo (nel sito dell'editore non lo trovo). Le mie fonti sono stati soprattutto De Paulis e Dummett (più altri saggi, per lo più francesi, trovati in rete). Sulla cartomanzia probabilmente mi sono espresso male: intendevo la cartomanzia coi tarocchi). In effetti de Gebelin riprese diverse cose dal collaboratore, anche se per semplificare tutti poi le riferiscono a lui (ed evidentemente ci sono cascato anche io). Pure in questo caso però l'accostamento non mi convince (vista l'epoca "tarda" dell'accostamento). Ti ringrazio anche per il modo e la cortesia delle tue puntualizzazioni. Sarà per me un grande piacere leggerti (vedrai che ci riesco!). Un abbraccio. Andrea
@@andreapodesta69 Caro Andrea, grazie per la replica garbata. Aggiungo solo che la cartomanzia con i Tarocchi era diffusa a Bologna prima delle rivelazioni di Etteilla. Franco Pratesi ha trovato un manoscritto alla Biblioteca universitaria di Bologna (sembra risalire al 1750 circa), in cui sono indicati i significati divinatori di molte carte (Trionfi, figure di corte e numerali) del Tarocchino bolognese. Il fatto che si tratti di un manoscritto molto lacunoso indica che era probabilmente un pro memoria, una specie di prontuario, riferito a una tradizione già presente in quella città.
@@GiordanoBerti Grazie per la segnalazione
@@andreapodesta69 ti mando un amichevole abbraccio, con la speranza di poterci conoscere personalmente. Se vedi la mia biblioteca sui Tarocchi, mi chiedi di affittarti una stanza per poter leggere tutti questi splendidi libri: in italiano, inglese, francese, portoghese, spagnolo, russo 😄
@@GiordanoBerti sarebbe un grande piacere! Il problema è che poi dovrei probabilmente fermarmi a vivere da te! 😅
Quante inesattezze diomio!. Basterebbe consultare i classici, non dico le fonti.
Buongiorno rulloi. Intanto grazie per l’attenzione. Districarsi tra i tanti (troppi?) testi sui Tarocchi come ben sai è un delirio. Ecco una scelta delle mie fonti (non ho idea se tra questi rientrano quelli che chiami i “classici”): M. Dummet, mondo e l’angelo i tarocchi e la loro storia (Testo imprescindibile seppur assai costoso)
M. Costa, tarocchi passo a passo (la parte storica come introduzione all’argomento non è male)
G. Berti, Storia dei tarocchi (finalmente uscito in nuova edizione)
T. Depaulis, The Tarot of Marseille (importantissimo saggio in inglese sulla differenza del tarocco di Marsiglia tipo I e II)
T. Depaulis, Tarot jet et magie (il catalogo della mostra parigina 1984-85, altro testo imprescindibile, in francese).
C. Gatto Trocchi, I tarocchi (un tascabile Newton ormai introvabile)
G. Pelosini, Tarocchi, gli specchi dell’infinito
Siti: www.letarot.it, trionfi.com con saggi tra gli altri di Vitali e Pratesi
Succede che gli storici alle volte siano in disaccordo (come è normale che sia), ma eventuali errori (anzi inesattezze, come scrivi) sono evidentemente colpa mia. Un abbraccio