Grazie Gabriele per aver fatto chiarezza su un argomento molto delicato e controverso. Io come codice etico evito soltanto di riprendere persone con espressioni o atteggiamenti che possano ledere la loro immagine, per il resto mi accontento di un cenno di approvazione con il volto o di un sorriso subito dopo aver scattato.
Ieri, in Libano, sono esplosi più di 2000 device in tasca a persone, per effetto di un comando dato da remoto...e ora parliamo di privacy. Chi comincia?
Cosa c’entra quello che si posta sui social? Comunque sia, é una nostra scelta! Finire su una foto di qualcun’altro non é una nostra scelta finché non gli concediamo il permesso!
@@pier_paolo_campo C'entra perché ogni giorno rinunciamo alla privacy e autorizziamo sconosciuti a sapere tutto di noi ma secondo la nostra "regia", però se finiamo di striscio in una foto di un fotografo che molto probabilmente non si filerà nessuno o che sarà cestinata vogliamo il modulo di consenso. Ci sentiamo tutti protagonisti del nostro film. Ora la gente non è più abituata alle macchine fotografiche e subito le notano se qualcuno nelle vicinanze le sta usando, tutto qui. Ovviamente non parlo di primi piani, lì è ovvio che bisogna chiedere il permesso ma è buon senso. L'unico caso da tutelare è quello in cui una foto rechi un danno di immagine o leda la dignità della persona e infatti di tutta la normativa in questione l'unica cosa chiara è questa.
@@gattalbe ma lo stai dicendo tu che autorizziamo sconosciuti a vedere dove siamo e cosa facciamo. Quindi ugualmente voglio autorizzare sconosciuti a pubblicare foto mie. Sarò libero di decidere se farmi vedere o no? In Germania, dove vengo spesso, la normativa é molto rigida. Non puoi pubblicare una foto, anche sui social, dove una persona sia riconoscibile e, ovviamente, principale soggetto senza autorizzazione.
@@pier_paolo_campo principale soggetto già è interpretabile e poi c'è il luogo pubblico che complica le cose... e poi la fotografia di strada non è un modo di documentare la realtà al pari di un reportage? tant'è vero che in passato le due cose non erano così nettamente separate. Non dovrebbe essere preservata per il futuro invece di lasciare solo un flusso di migliaia di foto mal fatte e inutili fatte distrattamente con i cellulari? persone riconoscibili che non hanno firmato liberatorie ne trovi quante ne vuoi, clicca su uno dei video suggeriti a destra fatti per strada e vedi... e su questi video gli youtuber ci guadagnano anche.
Ciò su cui val la pena di soffermarsi è che tutti sappiamo bene che il solo utilizzo di uno smartphone pone fine alla ns privacy, chi non lo crede è quantomeno un tantino ingenuo. Ora se uno accetta qualunque cosa per usare un'app si sente di aver scelto, e quindi tutto ok. Se invece un fotografo lo immortala a 20 metri per strada e lo pubblica, lui GIUSTAMENTE a mio giudizio, si sente leso nella sua privacy. Ora io dico, ma possiamo vedere che è infinitamente più lesivo per noi il nostro libero consenso che diamo all'app, piuttosto che l'inutile pubblicazione di una foto su un social di un signor nessuno fotografo? (Che cmq è giusto che chieda il permesso prima di farlo, non dico di no). Ma ci stiamo preoccupando di un rubinetto che gocciola in una casa terremotata.
Hai trattato bene l’argomento, più di molti commenti che leggo. Nel mio piccolo cerco sempre di essere discreto e rispettoso, solo in un paio di occasioni mi è capitato di dover dare spiegazioni ma senza che mi si chiedesse di cancellare le foto, cosa che comunque avrei fatto perché, come dici tu, non è lo scatto della vita quello che fai per strada ma solo una passione per un genere di fotografia.
Buongiorno è da poco tempo che mi sono addentrato in questo genere, certe volte mi trovo in difficoltà a fare street . Mi potresti dare qualche consiglio? Grazie Andrea
Molto bravo, tema interessante e non semplice che hai ben spiegato, con onestà intellettuale ed etica. Condivido in pieno la tua posizione e spero un giorno di incrociarti in giro per qualche angolo di mondo che ci ha stimolato la fantasia e ispirato a raccontare una storia,
ciao Gabriele, cercavo un confronto sul tema. Il confronto sul passato e difficile usarlo come metro, nel caso di McCurry "erano altri tempi". Io guardo siti e foto dalle diversi parti del mondo, credo che le persone pubblicano e basta sperando di passarla liscia!
Buon pomeriggio, grazie Gabriele Santucci per il concreto filmato sulla street Photography. Mi chiedo quali siano le Nazioni più permissive per la street? È possibile saperlo? Rinnovati ringraziamenti. Saluti
Grazie Giuseppe. Quelli più permissivi sono sicuramente gli Stati Uniti e il Regno Unito, ma con un po’ di buon senso anche nel resto dell’Europa non ci sono problemi.
Solo una volta mi hanno chiesto di cancellare una foto, l'ho fatto senza discutere, anche perché ero a Parigi, ma non sapevo cosa avevo cancellato, poi a casa ho recuperato i JPEG,e vedendo le foto recuperate, ho pensato che avrei dovuto mostrargliele e spiegargli perché le avevo scattate anziché cancellarle subito.
Fotografare piazze urbane con il 6x6 si potrebbe chiamare "square photography" Fotografare vie strette con un formato rettangolare allungato potrebbe chiamarsi "street photography" Ma il miglior miglior soggetto e formato fotografico penso che siano i boschi con le pellicole piane, che di solito hanno un formato tra il quadrato ed il rettangolo allungato, un rapporto 4:5 invece che 1:1 o 2:3 o anche più panoramico o con panico, mentre nei boschi si cammina e si fotografa tranquilli. 😅
Personalmente pubblico le foto con soggetti non riconoscibili, di spalle, visi sfocati, non faccio mai il contrario perché ho sempre pensato che a qualcuno potrebbe dare decisamente fastidio.
I miei complimenti per la sintesi e la pulizia del video oltre una buona spiegazione di quello che potrebbe essere la la fotografia x strada. Penso che si chiami così, perché si fanno foto sulla strada X Strada. Dove tu vuoi documentare il tuo mondo con le tue idee x quello che vedi. E lanci un messaggio ai posteri.
@@GabrieleSantucci di niente, oggi a Bologna piove. Tio bove. Un saluto da Miro. Se ha voglia dai un occhio a mie pochi video demaniali. Gradito un tuo pensiero.
La street photography è un genere particolarmente complesso dal punto di vista giuridico. Personalmente ritengo che sia più importante documentare che una bega legale. Ad ogni modo come hai puntualizzato nel video, fin tanto che non si abusa con i cosidetti soggetti sensibili, le probabilità di avere problemi sono limitate. Bel video, complimenti.
Pensiero molto equilibrato e rispettoso. La prima cosa è il rispetto delle persone. Il fattore culturale, secondo me, è uno stabile argomento per sostenere un arte che a causa dell'isteria sulla privacy alimentata dalla ossessiva condivisione sui social, spesso non viene capita. Bel video
Francamente non capisco perché si debba ogni volta mettere una etichetta ad ogni cosa. La cosiddetta "street photography" non è altro che Fotografia. Assurdo catalogarla come genere a se stante. Se mi piace fotografare in spiaggia, quella è "beach photografy"? Se fotografo treni allora è "trains photography"? Se faccio ritratti in studio è "studio photography"? E se fotografo qualcosa a casa mia , è forse "room photography"? La Fotografia è Fotografia, indipendentemente dal luogo e dal soggetto. Da sempre le uniche categorie dentro le quali si possono catalogare le foto, se proprio vogliamo catalogarle, sono tre: reportage (con tutte le sue sfaccettature, dal reportage sportivo a quello paesaggistico fino a quello naturalistico, astronomico ecc, ecc...), still-life e ritratto. Assurdo fossilizzarsi su un solo aspetto, su una singola categoria. Il vero fotografo è colui che è in grado di realizzare una bella immagine indipendentemente dalla luce, dal soggetto e dal luogo. La tua descrizione di "street photography" non è altro che la descrizione del reportage, ma limitata al paesaggio urbano. Perché mettere limiti e paletti? Se fotografi una bella strada alberata in campagna è reportage paesaggistico, se fotografi una bella strada alberata in campagna con in primo piano un bel cane, è reportage naturalistico, se fotografi una bella strada in città, è reportage urbano... ma sempre reportage è. Chiamarla "street photography è una forzatura e forse anche una trovata di marketing. Inutile mettere paletti e catalogare con neologismi. Reportage è e reportage rimane. L unico grande e unico problema della Fotografia su cui bisognerebbe parlare è che ormai siamo tutti fotografi, ma sono pochissimi, davvero pochissimi, quelli che hanno qualcosa da dire. Grande tecnica, zero emozioni quasi sempre. Il fatto che per motivi "etici" ti precludi di fotografare, ad esempio, homeless... è etico ? La Fotografia, come ogni forma di arte, dovrebbe essere dirompente e rivoluzionaria. Dovrebbe sbatterti in faccia la realtà, qualunque essa sia, bella o brutta. Dovrebbe scuotere le coscienze e il pensiero critico. Non è etico raccontare attraverso la Fotografia il disagio di chi vive in strada? Trovo meno etico ignorare il problema e soffermarsi a raccontare soltanto la bellezza edulcorata e banale (spesso mediocre) di una coloratissima strada metropolitana affollata di passanti. Scusa la pappardella. ;)
😊😊😊❤ da vecchio fotografo professionista ,condivido! Finalmente trovo qualcuno che la pensa come me ,non da adesso ma dagli anni 70, da quando ho iniziato con questa arte stupenda!
@@kasimedia ma anche il "reportage" è una etichetta di cui abusano in molti, facendo foto del cavolo ma "che raccontano" la realtà, è "storytelling", ecc. Personalmente, sarei ancor più estremista dicendo che la fotografia di per se non racconta più di quello che ne si può dedurre dall'immagine stessa, tutto il resto è didascalia, spesso poesia con paroloni filosofici per giustificare il vuoto assoluto (vedi un recente progetto su delle finestre...).
Contenuti sempre molto interessanti, sinceri complimenti, quando ho fatto il corso di fotografia mi hanno detto che per fotografare bambini serve il consenso scritto di entrambi i genitori. Anche io aborro il fatto di fotografare persone in difficoltà, come quelle molto povere e di povertà ne ho vista, soprattutto in India. Un saluto.
La diatriba nasce dal fatto che in un momento storico come il nostro, dove ormai l'enorme quantità di immagini ( digitali ) e di informazioni da esse veicolate, hanno fatto si che il valore stesso di questa enorme quantità di dati sia inevitabilmente decaduto agli occhi delle masse e nella percezione che la gente ha verso l'aspetto artistico di tali rappresentazioni visive, di fatti non si sa poi se chi scatta queste fotografie lo faccia per un puro fine artistico o se voglia creare delle composizioni inutili, offensive e provocatorie, sfruttando un determinato momento di disagio dei soggetti fotografati, ... infatti non è un caso che ragazzi molto giovani ( e non solo ), utilizzino video e foto di persone con problematiche di disabilità o generalmente in condizioni particolari di difficoltà ( tra i tanti aspetti ), per creare montaggi fotografici e clip video da postare sulla rete, sprezzanti del dileggio da loro mostrato per raggiungere il loro basso scopo... detto ciò, la fotografia di strada se utilizzata con il dovuto riguardo e se gestita nel rispetto delle persone fotografate ( chiedendo in un secondo momento il permesso di usare l'immagine dei soggetti ritratti ed evitando la circolazione delle immagini se non per mostre fotografiche o manifestazioni affini ), può essere nel lungo periodo una grande testimonianza umana, relativa al periodo storico in cui quelle istantanee sono state fatte, un pò come molti grandi fotografi hanno fatto nel secolo scorso, testimoniando le difficoltà, le discriminazioni sociali e gli innumerevoli stravolgimenti politici che hanno caratterizzato il 900.
Sono andato a vedere il tuo sito web….ho visto diverse immagini di persone con micromosso o mosso…un consiglio spassionato …..dovresti prediligere prima di tutto nell’esposizione i tempi….quindi usa tempi più corti questo sulle persone in movimento!
Ormai le persone non sono abituate a vedere gente che fotografa con una fotocamera, se ti vedono pensano che tu stia facendo un sopralluogo per una rapina o chissà cos'altro.
@@gattalbe vero. Magari sono le stesse persone che hanno sempre in mano il cellulare per fotografare qualunque cosa, dal disservizio allo spritz, dal personaggio istrionico ai propri piedi. Ma quando vedono una persona che fa foto con una macchina, persino compatta, allora quest'atto sovversivo deve essere per progettare un furto/rapina, per tentare di incastrare il prossimo documentando presunte illegalità o violazioni, per scopi sessuali immorali (pedofilo, maniaco).
Faccio i complimenti per il video, perchè esprime un punto di vista con grande pacatezza e da più angolazioni. Sono convinto anche io che i problemi legati alla street photography siano più di carattere etico che giuridico. O meglio: le persone potrebbero chiedere anche tutela legale, magari chiedendo la rimozione del contenuto web in quanto chi ha pubblicato non ne detiene i diritti, però concretamente quante persone lo fanno? Sicuramente la diffusione della fotografia digitale, unita alla voglia di caricare sui social media scatti spesso banali, porta il fotografo in erba ad uscire con la macchina fotografica e a scattare in modalità raffica. L'idea di base è certamente quella di sperare di catturare qualcosa di buono pescando nel mucchio, non curandosi del fatto che ogni scatto è comunque una piccola violazione. Forse non di legge, ma del privato di ogni persona, che certamente non esce di casa con l'idea di partecipare ad una sessione di photoshooting. P.S. al tuo video avrei aggiunto solo un dettaglio: non è consentita la detenzione e/o la pubblicazione di scatti contenenti i volti riconoscibili dei minori. Lì c'è il rischio del penale, proprio perchè i minori devono essere tutelati in internet. Stessa cosa si può dire per le persone visibilmente malate e/o mutilate, nonchè per chi versa in condizioni non decorose (es. i clochard), perchè sono potenzialmente lesivi della dignità umana (solo se pubblicati).
Mia personale opinione. Si può riassumere tutto con una domanda: perché lo fai? Street photography, di per sè, non vuol dire niente: è solo un mezzo che possiamo utilizzare per raccontare, esprimere. Il problema quindi non sta tanto nel "è legale" o "è etico", ma piuttosto: che senso ha quello che fai, per te o per gli altri? Perché ormai tutti scattano foto in strada a sconosciuti tra controluce, giochi d'ombra che di fatto non vogliono dire nulla ma servono solo a raccogliere due like sui social e due premietti inutili ai "festival" o alle "open call" acchiappa soldi. Ecco, questa street photography dovrebbe essere illegale, perché sfrutta l'immagine altrui per scopi beceri e lontani anni luci da ciò che la fotografia ha rappresentato nel tempo. Quindi no, il problema per me non è la street photography, ma chi si definisce street photographer e si nasconde dietro lenti digitali per abusare dell'immagine degli altri senza uno scopo narrativo o artistico, banalmente.
Forse il tuo problema non è chi si definisce in un certo modo, ma è proprio la street photography in sè, in quanto secondo te "inutile". A parte che, secondo questo modo di ragionare, un pò da A. I.,(ben vengano i giochi d'ombra) tutta la fotografia, come concetto e pratica in sè, sarebbe inutile. La street photography esiste da almeno cento anni, quindi molto prima della nascita dei social e dei like. E di narrazioni ce ne sono eccome. In sintesi 🙂
Quand'ero ragazzo la pensavo come te finché in prossimità di un attraversamento pedonale non ho resistito alla magnifica ragnatela di rughe che un anziano signore che stava attraversando le strisce in senso opposto esibiva sul suo volto e gli sparai una foto in faccia. Il figlio se ne accorse e mi diede un tal sberlone da stamparmi la scritta MAMIYA NC1000S in una guancia oltre a farmi cadere la macchina rompendo specchio ribaltabile e obiettivo 50mm. Da allora faccio quasi solo macro.
Non si possono pubblicare foto senza il permesso delle persone fotografate. Steve McCurry è specializzato in ritratti di persone con cui entra in dialogo e in intimità e che sono pienamente consapevoli del fatto che quelle foto poi saranno pubblicate.
@@Alexphototerapy-bg7xj un fotografo professionista sa che deve rispettare le regole. Poi ci sono i fotografi per hobby e quelli a cui non interessa nulla delle regole ma questo è un altro discorso.
@@johnlocke6563 chi poteva essere consapevole del fatto che quel ritratto sarebbe diventato uno dei più famosi al mondo? Nessuno, neanche McCurry. Ma cosa c'entra questo con quello che ho scritto? Nulla. Prima di dare dell'alcolizzato a chi non conosci, impara a leggere almeno due righe e a comprenderle.
Video coraggioso perché tocchi un sacco di tasti dolenti. Io sono per il rispetto. Vedo un sacco di foto di mendicanti ecc...questa non è street se non avvalorata da un lavoro di denuncia. Evitare di fotografare bambini in quanto minori. Non fare foto a soggetti in situazioni imbarazzanti. Poi tutto è fattibile. La gente si riempie la bocca di privacy quando manco loro sanno cosa voglia dire. Per finire se una persona ci chiede di cancellare la foto...beh...facciamolo e basta perché noi non siamo mcCurry con alle spalle 10 avvocati per eventuali problemi.
Intanto complimenti per il tutorial. Chi scrive è un hobbista da oltre 50anni....la fotografia di strada è sempre stata la mia passione , ovviamente in bn....gli ambienti diversi e i closchard sono stati la mia attenzione predominante.....Ovviamente per questi ultimi una attenzione particolare nel nascondere il viso...Ho focalizzatato queste situazioni come fonte di discussione nei vari salotti ....Il soggetto è sempre il benessere.....ma un benessere che nn esiste....se nn per pochi.....e le mie docomentaIoni sono le testimonianze.....
Migliaia di telecamere nelle nostre città dotate di riconoscimento facciale che fotografano e schedano tutte le persone che sono sulla strada!! Dove è la privacy in questi casi???
La Street Photography la Adoro!!! Solo, ogni tanto capita qualcuno che non tollera essere fotografato, insomma, non vuole apparire in fotocamere di altri!!! A livello legale c'è un pò di confusione! Se fotografo ciò che è esposto in pubblico, in teoria, pure la gente posso fotografare, che sia più o meno vestita (è loro responsabilità, se si espongono senza vestiti, commettendo "Atti contrari alla Pubblica Decenza!!! , non più "Atti osceni in luogo pubblico" che è ben diverso, tipo urinare o far l'amore in mezzo alla strada). Nonostante, questi qui pro quo, la Street la reputo la foto più naturale possibile!!! 👍
Secondo me sarebbe il caso che invece di chiamarsi "fotografi street", perché fa figo, ma non è tanto più bello dire solo fotografi? Non sei tu che dai una definizione a te stesso, ma in caso saranno le tue fotografie che ti identificheranno. Questo hype di dire "streetphotography", non lo capirò mai.
Anche i ladri colgono l'attimo quando trovano la casa senza persone dentro. Dal loro punto di vista sì tratta di lavoro e se ne fregano della legge, più o meno come piace a te. Quando verranno a farti vista, forse capirai cosa significa rispettare le regole (la legge) che la società si è imposta per non vivere nel caos.
Per legge il soggetto fotografato (se nella foto si riconosce, quindi non di spalle o in ombra) dovrebbe essere informato, in caso contrario non si compie reato finché non rendi la foto pubblica. Ma se si ha quell'intenzione si dovrà avere una liberatoria firmata, altrimenti è un reato. In ogni caso molto dipende dalle situazioni, è ovvio.
Sono solo informazioni errate, la street photography è sempre stata praticata ed è legale.Basta praticarla con etica, studiate le leggi prima di dire che non si può fare.
@@GianniRanuio75 Dovresti provare a scattare una foto (per lavoro per conto di una importantissima azienda italiana) includendo nello scatto un normale signore a spasso con una normale signora... solo che quella signora non era la sua signora. Pubblicata la foto in un periodico di settore, l'azienda si è vista recapitare una bella denuncia e, in causa, è stata condannata a 60.000 (sessantamila) euro di multa. Poi me lo dici se fotografare e pubblicare foto scattate in luoghi pubblici è legale. E' legale finché la gente non decide di rivolgersi ad un avvocato. Poi, ovvio, se le foto scattate finiscono nella mostra della parrocchia di Morterone non avete nulla da temere.
Se fotografi una piazza con persone anche riconoscibili da lontano, o una strada con persone che camminano, ma che non occupano una porzione rilevante del fotogramma, e' una cosa. Se mi fai un primo piano mentre mangio il gelato e magari nello scatto vengo con una smorfia o espressione imbarazzante perche' mi sto sbrodolando tutto, oppure fotografi le cosce, le tette o il sedere delle ragazze vestite magari in modo un po' succinto, e poi pubblichi la foto sui social o sulle gallerie dei forum di fotografia allora e' tutta un'altra cosa. Come al solito siamo incapaci di ragionare, di capire, ognuno parla di libertà, ma anche io sono libero di mangiarmi un cazzo di gelato in pace o no? Una donna sara' libera di andare in giro in minigonna senza finire su un triste e patetico forum di fotografia dove tra l'altro viene anche criticata nella foto perche' "troppo truccata" troppo qua o troppo la, tutto a sua insaputa? Ma stiamo scherzando? Secondo me bisogna stare attenti perche' ecco che si diventa paparazzi piu' che fotografi in questi casi, con la differenza che i VIP, vivono e guadagno cifre importanti con la loro immagine, e ci puo' stare che vengano ripresi e fotografati quando sono sul suolo pubblico, ma le altre persone no, non sono VIP e non tutti vogliono che la propria immagine venga sfruttata da qualche pseudo-fotografo della domenica per riempire le sue patetiche gallerie a danno della propria immagine e a sua insaputa. Nella street si fotografano persone qualunque, senza il loro consenso, spesso in situazioni "particolari", fotografare le calle di Venezia o le strade della citta' mentre passa qualcuno, non e' street e le persone diventano elementi secondari e non soggetto principale.
Io sono da sempre contrario alla "Street Photography" con persone visibilmente riconoscibili e spiattellate nei socials senza permesso. Sono favorevolissimo invece ad una "Street Photography" dove le persone sono si presenti ma non riconoscibili. Sono altresì favorevole ad una Street Photography dove le persone fotografate senza permesso non vengono spiattellate sui socials e le fotografie scattate rimangono conservate in un cassetto come si faceva una volta e fatte vedere a pochi intimi.
Ciao, è il tuo primo video che vedo... Sono anch'io fotografo street e condivido a pieno quello che dici! Buona luce 😊
Grazie Gabriele per aver fatto chiarezza su un argomento molto delicato e controverso. Io come codice etico evito soltanto di riprendere persone con espressioni o atteggiamenti che possano ledere la loro immagine, per il resto mi accontento di un cenno di approvazione con il volto o di un sorriso subito dopo aver scattato.
Ieri, in Libano, sono esplosi più di 2000 device in tasca a persone, per effetto di un comando dato da remoto...e ora parliamo di privacy. Chi comincia?
Tutti postano ogni cosa che fanno sui social dalla mattina alla sera però il problema è la privacy se finisci in una foto di strada.
Cosa c’entra quello che si posta sui social? Comunque sia, é una nostra scelta! Finire su una foto di qualcun’altro non é una nostra scelta finché non gli concediamo il permesso!
@@pier_paolo_campo C'entra perché ogni giorno rinunciamo alla privacy e autorizziamo sconosciuti a sapere tutto di noi ma secondo la nostra "regia", però se finiamo di striscio in una foto di un fotografo che molto probabilmente non si filerà nessuno o che sarà cestinata vogliamo il modulo di consenso. Ci sentiamo tutti protagonisti del nostro film. Ora la gente non è più abituata alle macchine fotografiche e subito le notano se qualcuno nelle vicinanze le sta usando, tutto qui. Ovviamente non parlo di primi piani, lì è ovvio che bisogna chiedere il permesso ma è buon senso. L'unico caso da tutelare è quello in cui una foto rechi un danno di immagine o leda la dignità della persona e infatti di tutta la normativa in questione l'unica cosa chiara è questa.
@@gattalbe ma lo stai dicendo tu che autorizziamo sconosciuti a vedere dove siamo e cosa facciamo. Quindi ugualmente voglio autorizzare sconosciuti a pubblicare foto mie. Sarò libero di decidere se farmi vedere o no? In Germania, dove vengo spesso, la normativa é molto rigida. Non puoi pubblicare una foto, anche sui social, dove una persona sia riconoscibile e, ovviamente, principale soggetto senza autorizzazione.
@@pier_paolo_campo principale soggetto già è interpretabile e poi c'è il luogo pubblico che complica le cose... e poi la fotografia di strada non è un modo di documentare la realtà al pari di un reportage? tant'è vero che in passato le due cose non erano così nettamente separate. Non dovrebbe essere preservata per il futuro invece di lasciare solo un flusso di migliaia di foto mal fatte e inutili fatte distrattamente con i cellulari? persone riconoscibili che non hanno firmato liberatorie ne trovi quante ne vuoi, clicca su uno dei video suggeriti a destra fatti per strada e vedi... e su questi video gli youtuber ci guadagnano anche.
Ciò su cui val la pena di soffermarsi è che tutti sappiamo bene che il solo utilizzo di uno smartphone pone fine alla ns privacy, chi non lo crede è quantomeno un tantino ingenuo.
Ora se uno accetta qualunque cosa per usare un'app si sente di aver scelto, e quindi tutto ok.
Se invece un fotografo lo immortala a 20 metri per strada e lo pubblica, lui GIUSTAMENTE a mio giudizio, si sente leso nella sua privacy.
Ora io dico, ma possiamo vedere che è infinitamente più lesivo per noi il nostro libero consenso che diamo all'app, piuttosto che l'inutile pubblicazione di una foto su un social di un signor nessuno fotografo?
(Che cmq è giusto che chieda il permesso prima di farlo, non dico di no). Ma ci stiamo preoccupando di un rubinetto che gocciola in una casa terremotata.
Hai trattato bene l’argomento, più di molti commenti che leggo. Nel mio piccolo cerco sempre di essere discreto e rispettoso, solo in un paio di occasioni mi è capitato di dover dare spiegazioni ma senza che mi si chiedesse di cancellare le foto, cosa che comunque avrei fatto perché, come dici tu, non è lo scatto della vita quello che fai per strada ma solo una passione per un genere di fotografia.
Ma se io faccio la foto ad'una persona di tutto il corpo ma non si vede il suo viso la posso pubblicare?
sei molto bravo, meriti molti più iscritti, ti auguro il meglio
Grazie Antonio!
Buongiorno è da poco tempo che mi sono addentrato in questo genere, certe volte mi trovo in difficoltà a fare street .
Mi potresti dare qualche consiglio? Grazie Andrea
Ciao Andrea, scrivimi su Instagram in cosa ti trovi più in difficoltà in questo momento. Cercherò di darti qualche consiglio utile!
Molto bravo, tema interessante e non semplice che hai ben spiegato, con onestà intellettuale ed etica. Condivido in pieno la tua posizione e spero un giorno di incrociarti in giro per qualche angolo di mondo che ci ha stimolato la fantasia e ispirato a raccontare una storia,
Grazie mille Giovanni
ciao Gabriele, cercavo un confronto sul tema. Il confronto sul passato e difficile usarlo come metro, nel caso di McCurry "erano altri tempi". Io guardo siti e foto dalle diversi parti del mondo, credo che le persone pubblicano e basta sperando di passarla liscia!
Gran bel video come al solito, complimenti 👏🏻
Ti ringrazio!
Buon pomeriggio, grazie Gabriele Santucci per il concreto filmato sulla street Photography. Mi chiedo quali siano le Nazioni più permissive per la street? È possibile saperlo? Rinnovati ringraziamenti. Saluti
Grazie Giuseppe. Quelli più permissivi sono sicuramente gli Stati Uniti e il Regno Unito, ma con un po’ di buon senso anche nel resto dell’Europa non ci sono problemi.
Solo una volta mi hanno chiesto di cancellare una foto, l'ho fatto senza discutere, anche perché ero a Parigi, ma non sapevo cosa avevo cancellato, poi a casa ho recuperato i JPEG,e vedendo le foto recuperate, ho pensato che avrei dovuto mostrargliele e spiegargli perché le avevo scattate anziché cancellarle subito.
Ma poi queste foto le vendi ? O le tieni in archivio per le future generazioni ?
Super video, bravissimo!
Ti ringrazio Giorgio 🙏🏻
Bravo🤟🍻, utile ed importante quanto racconti e spiegi
Ti ringrazio Ivan
Fotografare piazze urbane con il 6x6 si potrebbe chiamare "square photography"
Fotografare vie strette con un formato rettangolare allungato potrebbe chiamarsi "street photography"
Ma il miglior miglior soggetto e formato fotografico penso che siano i boschi con le pellicole piane, che di solito hanno un formato tra il quadrato ed il rettangolo allungato, un rapporto 4:5 invece che 1:1 o 2:3 o anche più panoramico o con panico, mentre nei boschi si cammina e si fotografa tranquilli. 😅
Square photography 😂. Potrebbe essere un nuovo genere
🙂 o larg fotografi per le altre
Personalmente pubblico le foto con soggetti non riconoscibili, di spalle, visi sfocati, non faccio mai il contrario perché ho sempre pensato che a qualcuno potrebbe dare decisamente fastidio.
I miei complimenti per la sintesi e la pulizia del video oltre una buona spiegazione di quello che potrebbe essere la la fotografia x strada. Penso che si chiami così, perché si fanno foto sulla strada X Strada. Dove tu vuoi documentare il tuo mondo con le tue idee x quello che vedi. E lanci un messaggio ai posteri.
Grazie mille!
@@GabrieleSantucci di niente, oggi a Bologna piove. Tio bove. Un saluto da Miro. Se ha voglia dai un occhio a mie pochi video demaniali. Gradito un tuo pensiero.
Complimenti per video Gabriele, sono pienamente d'accordo con te, la street photography è cogliere l'attimo nella vita quotidiana.
Ti ringrazio Andrea
La street photography è un genere particolarmente complesso dal punto di vista giuridico. Personalmente ritengo che sia più importante documentare che una bega legale. Ad ogni modo come hai puntualizzato nel video, fin tanto che non si abusa con i cosidetti soggetti sensibili, le probabilità di avere problemi sono limitate. Bel video, complimenti.
Ti ringrazio Filippo!
bravo. sei giovane ma mi piace come parli e cosa dici. Complimenti e continua cosi. Vai forte.
Grazie Davide!
Pensiero molto equilibrato e rispettoso. La prima cosa è il rispetto delle persone. Il fattore culturale, secondo me, è uno stabile argomento per sostenere un arte che a causa dell'isteria sulla privacy alimentata dalla ossessiva condivisione sui social, spesso non viene capita. Bel video
Ti ringrazio!
Interessante, bravo socio ✨🤓
La ringrazio 🤓
Francamente non capisco perché si debba ogni volta mettere una etichetta ad ogni cosa. La cosiddetta "street photography" non è altro che Fotografia. Assurdo catalogarla come genere a se stante. Se mi piace fotografare in spiaggia, quella è "beach photografy"? Se fotografo treni allora è "trains photography"? Se faccio ritratti in studio è "studio photography"? E se fotografo qualcosa a casa mia , è forse "room photography"?
La Fotografia è Fotografia, indipendentemente dal luogo e dal soggetto. Da sempre le uniche categorie dentro le quali si possono catalogare le foto, se proprio vogliamo catalogarle, sono tre: reportage (con tutte le sue sfaccettature, dal reportage sportivo a quello paesaggistico fino a quello naturalistico, astronomico ecc, ecc...), still-life e ritratto. Assurdo fossilizzarsi su un solo aspetto, su una singola categoria. Il vero fotografo è colui che è in grado di realizzare una bella immagine indipendentemente dalla luce, dal soggetto e dal luogo.
La tua descrizione di "street photography" non è altro che la descrizione del reportage, ma limitata al paesaggio urbano. Perché mettere limiti e paletti? Se fotografi una bella strada alberata in campagna è reportage paesaggistico, se fotografi una bella strada alberata in campagna con in primo piano un bel cane, è reportage naturalistico, se fotografi una bella strada in città, è reportage urbano... ma sempre reportage è.
Chiamarla "street photography è una forzatura e forse anche una trovata di marketing. Inutile mettere paletti e catalogare con neologismi. Reportage è e reportage rimane.
L unico grande e unico problema della Fotografia su cui bisognerebbe parlare è che ormai siamo tutti fotografi, ma sono pochissimi, davvero pochissimi, quelli che hanno qualcosa da dire. Grande tecnica, zero emozioni quasi sempre.
Il fatto che per motivi "etici" ti precludi di fotografare, ad esempio, homeless... è etico ? La Fotografia, come ogni forma di arte, dovrebbe essere dirompente e rivoluzionaria. Dovrebbe sbatterti in faccia la realtà, qualunque essa sia, bella o brutta. Dovrebbe scuotere le coscienze e il pensiero critico. Non è etico raccontare attraverso la Fotografia il disagio di chi vive in strada? Trovo meno etico ignorare il problema e soffermarsi a raccontare soltanto la bellezza edulcorata e banale (spesso mediocre) di una coloratissima strada metropolitana affollata di passanti.
Scusa la pappardella. ;)
Assolutamente d'accordo
È un genere fotografico ben preciso.
@@thetruthh.8836è una truffa ben precisa.
😊😊😊❤ da vecchio fotografo professionista ,condivido! Finalmente trovo qualcuno che la pensa come me ,non da adesso ma dagli anni 70, da quando ho iniziato con questa arte stupenda!
@@kasimedia ma anche il "reportage" è una etichetta di cui abusano in molti, facendo foto del cavolo ma "che raccontano" la realtà, è "storytelling", ecc.
Personalmente, sarei ancor più estremista dicendo che la fotografia di per se non racconta più di quello che ne si può dedurre dall'immagine stessa, tutto il resto è didascalia, spesso poesia con paroloni filosofici per giustificare il vuoto assoluto (vedi un recente progetto su delle finestre...).
A Catalunya tenim els mateixos problemes legals i ètics. Sempre és important compartir i conèixer quina és la mirada d'altres llocs. Gràcies.
Contenuti sempre molto interessanti, sinceri complimenti, quando ho fatto il corso di fotografia mi hanno detto che per fotografare bambini serve il consenso scritto di entrambi i genitori. Anche io aborro il fatto di fotografare persone in difficoltà, come quelle molto povere e di povertà ne ho vista, soprattutto in India. Un saluto.
Ti ringrazio Daniele
La diatriba nasce dal fatto che in un momento storico come il nostro, dove ormai l'enorme quantità di immagini ( digitali ) e di informazioni da esse veicolate, hanno fatto si che il valore stesso di questa enorme quantità di dati sia inevitabilmente decaduto agli occhi delle masse e nella percezione che la gente ha verso l'aspetto artistico di tali rappresentazioni visive, di fatti non si sa poi se chi scatta queste fotografie lo faccia per un puro fine artistico o se voglia creare delle composizioni inutili, offensive e provocatorie, sfruttando un determinato momento di disagio dei soggetti fotografati, ... infatti non è un caso che ragazzi molto giovani ( e non solo ), utilizzino video e foto di persone con problematiche di disabilità o generalmente in condizioni particolari di difficoltà ( tra i tanti aspetti ), per creare montaggi fotografici e clip video da postare sulla rete, sprezzanti del dileggio da loro mostrato per raggiungere il loro basso scopo... detto ciò, la fotografia di strada se utilizzata con il dovuto riguardo e se gestita nel rispetto delle persone fotografate ( chiedendo in un secondo momento il permesso di usare l'immagine dei soggetti ritratti ed evitando la circolazione delle immagini se non per mostre fotografiche o manifestazioni affini ), può essere nel lungo periodo una grande testimonianza umana, relativa al periodo storico in cui quelle istantanee sono state fatte, un pò come molti grandi fotografi hanno fatto nel secolo scorso, testimoniando le difficoltà, le discriminazioni sociali e gli innumerevoli stravolgimenti politici che hanno caratterizzato il 900.
bravo, un. parere è sempre utile
Sono andato a vedere il tuo sito web….ho visto diverse immagini di persone con micromosso o mosso…un consiglio spassionato …..dovresti prediligere prima di tutto nell’esposizione i tempi….quindi usa tempi più corti questo sulle persone in movimento!
È un effetto ricercato…
Molto interessante, bravo
Ti ringrazio Francesco
Ciao Ottimo video 👍
Ti ringrazio!
Ma solo qua a Piacenza è prassi rischiare le botte quando si fotografano le cancellate? Altro che persone, le cancellate, signori...
Ormai le persone non sono abituate a vedere gente che fotografa con una fotocamera, se ti vedono pensano che tu stia facendo un sopralluogo per una rapina o chissà cos'altro.
@@gattalbe vero. Magari sono le stesse persone che hanno sempre in mano il cellulare per fotografare qualunque cosa, dal disservizio allo spritz, dal personaggio istrionico ai propri piedi. Ma quando vedono una persona che fa foto con una macchina, persino compatta, allora quest'atto sovversivo deve essere per progettare un furto/rapina, per tentare di incastrare il prossimo documentando presunte illegalità o violazioni, per scopi sessuali immorali (pedofilo, maniaco).
Faccio i complimenti per il video, perchè esprime un punto di vista con grande pacatezza e da più angolazioni.
Sono convinto anche io che i problemi legati alla street photography siano più di carattere etico che giuridico.
O meglio: le persone potrebbero chiedere anche tutela legale, magari chiedendo la rimozione del contenuto web in quanto chi ha pubblicato non ne detiene i diritti, però concretamente quante persone lo fanno?
Sicuramente la diffusione della fotografia digitale, unita alla voglia di caricare sui social media scatti spesso banali, porta il fotografo in erba ad uscire con la macchina fotografica e a scattare in modalità raffica. L'idea di base è certamente quella di sperare di catturare qualcosa di buono pescando nel mucchio, non curandosi del fatto che ogni scatto è comunque una piccola violazione. Forse non di legge, ma del privato di ogni persona, che certamente non esce di casa con l'idea di partecipare ad una sessione di photoshooting.
P.S. al tuo video avrei aggiunto solo un dettaglio: non è consentita la detenzione e/o la pubblicazione di scatti contenenti i volti riconoscibili dei minori. Lì c'è il rischio del penale, proprio perchè i minori devono essere tutelati in internet. Stessa cosa si può dire per le persone visibilmente malate e/o mutilate, nonchè per chi versa in condizioni non decorose (es. i clochard), perchè sono potenzialmente lesivi della dignità umana (solo se pubblicati).
Condivido alla grande....
Mia personale opinione. Si può riassumere tutto con una domanda: perché lo fai? Street photography, di per sè, non vuol dire niente: è solo un mezzo che possiamo utilizzare per raccontare, esprimere. Il problema quindi non sta tanto nel "è legale" o "è etico", ma piuttosto: che senso ha quello che fai, per te o per gli altri? Perché ormai tutti scattano foto in strada a sconosciuti tra controluce, giochi d'ombra che di fatto non vogliono dire nulla ma servono solo a raccogliere due like sui social e due premietti inutili ai "festival" o alle "open call" acchiappa soldi. Ecco, questa street photography dovrebbe essere illegale, perché sfrutta l'immagine altrui per scopi beceri e lontani anni luci da ciò che la fotografia ha rappresentato nel tempo. Quindi no, il problema per me non è la street photography, ma chi si definisce street photographer e si nasconde dietro lenti digitali per abusare dell'immagine degli altri senza uno scopo narrativo o artistico, banalmente.
Forse il tuo problema non è chi si definisce in un certo modo, ma è proprio la street photography in sè, in quanto secondo te "inutile".
A parte che, secondo questo modo di ragionare, un pò da A. I.,(ben vengano i giochi d'ombra) tutta la fotografia, come concetto e pratica in sè, sarebbe inutile.
La street photography esiste da almeno cento anni, quindi molto prima della nascita dei social e dei like. E di narrazioni ce ne sono eccome. In sintesi 🙂
Quand'ero ragazzo la pensavo come te finché in prossimità di un attraversamento pedonale non ho resistito alla magnifica ragnatela di rughe che un anziano signore che stava attraversando le strisce in senso opposto esibiva sul suo volto e gli sparai una foto in faccia. Il figlio se ne accorse e mi diede un tal sberlone da stamparmi la scritta MAMIYA NC1000S in una guancia oltre a farmi cadere la macchina rompendo specchio ribaltabile e obiettivo 50mm. Da allora faccio quasi solo macro.
Cafone chi ti ha dato il sberlone era da denunciare alle forze del ordine. Ha abusato della sua forza e arroganza.
Bel coglione il figlio.
Non si possono pubblicare foto senza il permesso delle persone fotografate. Steve McCurry è specializzato in ritratti di persone con cui entra in dialogo e in intimità e che sono pienamente consapevoli del fatto che quelle foto poi saranno pubblicate.
Se fosse seguito alla lettera la street photo non esisterebbe
@@Alexphototerapy-bg7xj un fotografo professionista sa che deve rispettare le regole. Poi ci sono i fotografi per hobby e quelli a cui non interessa nulla delle regole ma questo è un altro discorso.
falso
Si infatti la famosa bambina di McCurry eranperfettamente consapevole che sarebbe diventata il ritratto piu famoso della storia. Posa il fiasco
@@johnlocke6563 chi poteva essere consapevole del fatto che quel ritratto sarebbe diventato uno dei più famosi al mondo? Nessuno, neanche McCurry. Ma cosa c'entra questo con quello che ho scritto? Nulla. Prima di dare dell'alcolizzato a chi non conosci, impara a leggere almeno due righe e a comprenderle.
Ottimo lavoro
Grazie Giulio!
Video coraggioso perché tocchi un sacco di tasti dolenti. Io sono per il rispetto. Vedo un sacco di foto di mendicanti ecc...questa non è street se non avvalorata da un lavoro di denuncia. Evitare di fotografare bambini in quanto minori. Non fare foto a soggetti in situazioni imbarazzanti. Poi tutto è fattibile. La gente si riempie la bocca di privacy quando manco loro sanno cosa voglia dire. Per finire se una persona ci chiede di cancellare la foto...beh...facciamolo e basta perché noi non siamo mcCurry con alle spalle 10 avvocati per eventuali problemi.
Ti ringrazio Gianluca
Intanto complimenti per il tutorial. Chi scrive è un hobbista da oltre 50anni....la fotografia di strada è sempre stata la mia passione , ovviamente in bn....gli ambienti diversi e i closchard sono stati la mia attenzione predominante.....Ovviamente per questi ultimi una attenzione particolare nel nascondere il viso...Ho focalizzatato queste situazioni come fonte di discussione nei vari salotti ....Il soggetto è sempre il benessere.....ma un benessere che nn esiste....se nn per pochi.....e le mie docomentaIoni sono le testimonianze.....
Migliaia di telecamere nelle nostre città dotate di riconoscimento facciale che fotografano e schedano tutte le persone che sono sulla strada!! Dove è la privacy in questi casi???
Peccato che per visionare le immagini riprese dalle telecamere ci voglia l'autorizzazione dell'autorita' giudiziaria.
@@giuliobisogni9071non è vero, gli operatori nelle sale operative guardano per tutto il tempo
Non c’è privacy ma ipocrisia
Certo che cancello subito signore
Stellar Data Recovery
EaseUS Data Recovery
Disk Drill
OnTrack EasyRecovery
Recuva 🤪
grazie
La Street Photography la Adoro!!!
Solo, ogni tanto capita qualcuno che non tollera essere fotografato, insomma, non vuole apparire in fotocamere di altri!!! A livello legale c'è un pò di confusione! Se fotografo ciò che è esposto in pubblico, in teoria, pure la gente posso fotografare, che sia più o meno vestita (è loro responsabilità, se si espongono senza vestiti, commettendo "Atti contrari alla Pubblica Decenza!!! , non più "Atti osceni in luogo pubblico" che è ben diverso, tipo urinare o far l'amore in mezzo alla strada).
Nonostante, questi qui pro quo, la Street la reputo la foto più naturale possibile!!! 👍
Secondo me sarebbe il caso che invece di chiamarsi "fotografi street", perché fa figo, ma non è tanto più bello dire solo fotografi? Non sei tu che dai una definizione a te stesso, ma in caso saranno le tue fotografie che ti identificheranno. Questo hype di dire "streetphotography", non lo capirò mai.
Non è che fa figo, è un genere fotografico ben preciso.
Soprattutto se con questa etichetta ci riferisce a certi canoni orrendi che oggi inondano i socials, ne prendo le distanze!
Anche i ladri colgono l'attimo quando trovano la casa senza persone dentro. Dal loro punto di vista sì tratta di lavoro e se ne fregano della legge, più o meno come piace a te. Quando verranno a farti vista, forse capirai cosa significa rispettare le regole (la legge) che la società si è imposta per non vivere nel caos.
Drogati meno. O forse di più.
Bravo :-)
Ti ringrazio Alfredo!
In Italia dovresti chiedere la liberatoria a tante persone quante ne sono riconoscibili nella foto che fai.
Più legge meno poesia nel mondo, più privacy meno umanità
Per legge il soggetto fotografato (se nella foto si riconosce, quindi non di spalle o in ombra) dovrebbe essere informato, in caso contrario non si compie reato finché non rendi la foto pubblica. Ma se si ha quell'intenzione si dovrà avere una liberatoria firmata, altrimenti è un reato. In ogni caso molto dipende dalle situazioni, è ovvio.
Sono solo informazioni errate, la street photography è sempre stata praticata ed è legale.Basta praticarla con etica, studiate le leggi prima di dire che non si può fare.
Riferito a chi parla di privacy, la privacy in luogo pubblico non esiste.
La pubblicazione e diffusione senza consenso però non è per niente legale eppure lo fanno in tanti
@@GianniRanuio75 Dovresti provare a scattare una foto (per lavoro per conto di una importantissima azienda italiana) includendo nello scatto un normale signore a spasso con una normale signora... solo che quella signora non era la sua signora.
Pubblicata la foto in un periodico di settore, l'azienda si è vista recapitare una bella denuncia e, in causa, è stata condannata a 60.000 (sessantamila) euro di multa.
Poi me lo dici se fotografare e pubblicare foto scattate in luoghi pubblici è legale. E' legale finché la gente non decide di rivolgersi ad un avvocato.
Poi, ovvio, se le foto scattate finiscono nella mostra della parrocchia di Morterone non avete nulla da temere.
La mostra fotografica di Morterone era bellissima.
@@intermodophotography2097 se vabbè! Le persone ritratte erano i soggetti principali? I due erano in atteggiamenti intimi?
prova a fare le foto al mercato settimanale della tua città e poi mi dirai. Io sono stato massacrato da insulti e da minacce. :-)
No.
Se fotografi una piazza con persone anche riconoscibili da lontano, o una strada con persone che camminano, ma che non occupano una porzione rilevante del fotogramma, e' una cosa. Se mi fai un primo piano mentre mangio il gelato e magari nello scatto vengo con una smorfia o espressione imbarazzante perche' mi sto sbrodolando tutto, oppure fotografi le cosce, le tette o il sedere delle ragazze vestite magari in modo un po' succinto, e poi pubblichi la foto sui social o sulle gallerie dei forum di fotografia allora e' tutta un'altra cosa. Come al solito siamo incapaci di ragionare, di capire, ognuno parla di libertà, ma anche io sono libero di mangiarmi un cazzo di gelato in pace o no? Una donna sara' libera di andare in giro in minigonna senza finire su un triste e patetico forum di fotografia dove tra l'altro viene anche criticata nella foto perche' "troppo truccata" troppo qua o troppo la, tutto a sua insaputa? Ma stiamo scherzando?
Secondo me bisogna stare attenti perche' ecco che si diventa paparazzi piu' che fotografi in questi casi, con la differenza che i VIP, vivono e guadagno cifre importanti con la loro immagine, e ci puo' stare che vengano ripresi e fotografati quando sono sul suolo pubblico, ma le altre persone no, non sono VIP e non tutti vogliono che la propria immagine venga sfruttata da qualche pseudo-fotografo della domenica per riempire le sue patetiche gallerie a danno della propria immagine e a sua insaputa.
Nella street si fotografano persone qualunque, senza il loro consenso, spesso in situazioni "particolari", fotografare le calle di Venezia o le strade della citta' mentre passa qualcuno, non e' street e le persone diventano elementi secondari e non soggetto principale.
Io sono da sempre contrario alla "Street Photography" con persone visibilmente riconoscibili e spiattellate nei socials senza permesso.
Sono favorevolissimo invece ad una "Street Photography" dove le persone sono si presenti ma non riconoscibili.
Sono altresì favorevole ad una Street Photography dove le persone fotografate senza permesso non vengono spiattellate sui socials e le fotografie scattate rimangono conservate in un cassetto come si faceva una volta e fatte vedere a pochi intimi.
I problemi veri a livello legale nascono quando fotografi bambini o minori, il resto sono solo chiacchiere.