È molto vero, io senza la parola non potrei spingermi oltre col pensiero...le immagini scorrono ma è grazie alla parola che posso dare un senso a quelle immagini e ampliarle...il pensiero è fatto di parole e non viceversa.
Una cosa che fa rabbrividire è la cecità umana nei confronti delle Parole! Vedono solo quelle positive, quelle negative le rifiutano come analfabeti e da quì l' analfabetismo funzionale e dulcisinfudo l'odio nei confronti delle parole...che dicono feriscano, che possono essere spade e ripetono a pappagallo questi slogan senza capacità critica di DIFENDERE LE PAROLE: TUTTE!! E se l'ignoranza porta a scontrarsi e a far mal uso delle parole allora chi puo vada subito a studiare le parole e il loro VERO SIGNIFICATO così da non ripetere falsi slogan e avere relazioni finalmente senza piu scontri con le altrui parole.
Galimberti dovrebbe parlare di ciò che conosce e limitarsi a quello. Un bambino delle elementari già conosce più di 600 parole. E oltre a ciò, Galimberti era già stato smentito dallo stesso Tullio De Mauro nel 2006 ma ancora si ostina a mettere in bocca al linguista parole che in realtà non ha mai pronunciato
Ecco perché quando la gente non capisce noi ci ritroviamo a dire: "poi ti faccio un disegno". Oggi *scrivono solo a SMILE-EMOJIE... rincoglionimento puro e sono felici (🤣) ecco il loro geroglifico piu usato...e quanto conseguente odio verso invece chi sa ancora usare La Parola. In tv, sembra oggi migliorato il linguaggio rispetto a ieri ma riguarda solo l' ellaborazione linguistica ma i contenuti sono vuoti!! Si diceva molto di piu ieri con poche parole che non oggi con tutta la sfrontatezza dei giovani che buttano fuori un ammasso di parole vuote e fredde e spesso scopiazzate.
Anche le immagini hanno la loro importanza. Un libro senza neppure un'immagine, neppure in copertina è di una tristezza infinita... Tipo i libri di una volta. Poi quello che dice galimberti è anche vero, ma non si devono sottovalutare le immagini perché hanno la loro importanza e sono stimolanti.
Mi piacerebbe capire perché non si può pensare senza conoscere le parole.perche si dice che gli indios non vedessero le caravelle spagnole non avendone conoscenza.i bambini ancora non parlanti pensano.
Ma non dice che le immagini siano da bandire, sta parlando di una cultura dove l'immagine sta soppiantando le parole. Piu' il mondo si complica, piu' si deve possedere un linguaggio per decodificarlo, un linguaggio che non resti all' A B C.
@@maridicera6724 la cultura dell'immagine è un'altra cosa rispetto alle immagini presenti in un libro... Poi se il mondo si complica sempre di più diventa inevitabilmente più complesso per tutti decodificarlo, compreso Galimberti...
A non capire cio che ha detto Galimberti purtroppo è grave!! Se poi ci si dovesse pure offende di questo lo è ancora di piu. Se Galimberti NON HA DETTO che le immaggini siano di poco conto perché credere che lo stia facendo intendere? Dove apprendi questo messaggio subdolo?
Sbagliatissimo: si può eccome pensare ben oltre le parole, anzi esse ci arrivano proprio da lì - come attesta ogni arte figurativa o attività cinestetica etc. e sa benissimo anche chi scrive (S. Weil lo chiama "il nulla che è dall'alto" e conferma Heidegger: linguaggio "dimora dell'essere"); è il vivente a posseder parole, no viceversa (tranne in casi di sclerosi idolatrica/dia-bolica etc)!
È molto vero, io senza la parola non potrei spingermi oltre col pensiero...le immagini scorrono ma è grazie alla parola che posso dare un senso a quelle immagini e ampliarle...il pensiero è fatto di parole e non viceversa.
Video stupendo, vi consiglio un libro stupendo, Aristotele ed il linguaggio, "cosa fa di una lingua una lingua"...
...tutto molto importante
Esatto. Cosa pensa Lei Galimberti dei Ted talks qui su UA-cam. E del discorso di Paolo Barzacchiello? Sono molto curiosa.
Grazie d avermi fatto conoscere Paolo Barzacchiello
Una cosa che fa rabbrividire è la cecità umana nei confronti delle Parole! Vedono solo quelle positive, quelle negative le rifiutano come analfabeti e da quì l' analfabetismo funzionale e dulcisinfudo l'odio nei confronti delle parole...che dicono feriscano, che possono essere spade e ripetono a pappagallo questi slogan senza capacità critica di DIFENDERE LE PAROLE: TUTTE!! E se l'ignoranza porta a scontrarsi e a far mal uso delle parole allora chi puo vada subito a studiare le parole e il loro VERO SIGNIFICATO così da non ripetere falsi slogan e avere relazioni finalmente senza piu
scontri con le altrui parole.
Ci vuole anche fantasia, immaginare. Non solo le parole.
Galimberti dovrebbe parlare di ciò che conosce e limitarsi a quello. Un bambino delle elementari già conosce più di 600 parole. E oltre a ciò, Galimberti era già stato smentito dallo stesso Tullio De Mauro nel 2006 ma ancora si ostina a mettere in bocca al linguista parole che in realtà non ha mai pronunciato
Ecco perché quando la gente non capisce noi ci ritroviamo a dire: "poi ti faccio un disegno".
Oggi *scrivono solo a SMILE-EMOJIE... rincoglionimento puro e sono felici (🤣) ecco il loro geroglifico piu usato...e quanto conseguente odio verso invece chi sa ancora usare La Parola.
In tv, sembra oggi migliorato il linguaggio rispetto a ieri ma riguarda solo l' ellaborazione linguistica ma i contenuti sono vuoti!! Si diceva molto di piu ieri con poche parole che non oggi con tutta la sfrontatezza dei giovani che buttano fuori un ammasso di parole vuote e fredde e spesso scopiazzate.
Anche le immagini hanno la loro importanza.
Un libro senza neppure un'immagine, neppure in copertina è di una tristezza infinita... Tipo i libri di una volta.
Poi quello che dice galimberti è anche vero, ma non si devono sottovalutare le immagini perché hanno la loro importanza e sono stimolanti.
Mi piacerebbe capire perché non si può pensare senza conoscere le parole.perche si dice che gli indios non vedessero le caravelle spagnole non avendone conoscenza.i bambini ancora non parlanti pensano.
Ma non dice che le immagini siano da bandire, sta parlando di una cultura dove l'immagine sta soppiantando le parole. Piu' il mondo si complica, piu' si deve possedere un linguaggio per decodificarlo, un linguaggio che non resti all' A B C.
@@maridicera6724 la cultura dell'immagine è un'altra cosa rispetto alle immagini presenti in un libro... Poi se il mondo si complica sempre di più diventa inevitabilmente più complesso per tutti decodificarlo, compreso Galimberti...
A non capire cio che ha detto Galimberti purtroppo è grave!! Se poi ci si dovesse pure offende di questo lo è ancora di piu.
Se Galimberti NON HA DETTO che le immaggini siano di poco conto perché credere che lo stia facendo intendere? Dove apprendi questo messaggio subdolo?
Sbagliatissimo: si può eccome pensare ben oltre le parole, anzi esse ci arrivano proprio da lì - come attesta ogni arte figurativa o attività cinestetica etc. e sa benissimo anche chi scrive (S. Weil lo chiama "il nulla che è dall'alto" e conferma Heidegger: linguaggio "dimora dell'essere"); è il vivente a posseder parole, no viceversa (tranne in casi di sclerosi idolatrica/dia-bolica etc)!
Orribile.
In che senso?
@@rivoluzionecognitiva9314 buona serata.