Grazie ragazzi, siete una certezza, anche se dover sentire che c'è una legge ma che lo stato non si è preoccupato di definirie come funziona prima di promulgarla è veramente triste.
Bel video, molto utile. Staremo a vedere quando introdurranno lo studio delle nuove norme nei corsi di patente nautica e soprattutto quando adegueranno gli esami.
Questo é il classico esempio dove il legislatore legifera su di un argomento senza conoscerlo a fondo. Norme nuove che non sono pronte ad attuarsi poiché mancano gli strumenti (vedasi giubbotti di salvataggio che a livello di produzione e di stock nei magazzini sono sprovvisti di etichetta ora richiesta dalla norma. Oppure nel caso di noleggio barca. Se mi porto il mio giubbotto, quindi non ho stampata sull'etichetta la "targa" della barca che noleggio, il legislatore non sa ancora cosa rispondere. Lampada a led che nemmeno esiste sul mercato europeo, etc etc. Morale in navigazione ci troveremo tutti "non a norma" e sarà un caos totale per noi e per la guardia costiera quando ci fermera' per un controllo. Cambiare bandiera alla nostra imbarcazione é l'unica soluzione come a volte lo é trasferirsi a vivere direttamente in un altro paese come hanno gia' fatto in tanti. La barca non deve avere confini, ne' dogane ne' limiti imposti da persone che magari non hanno mai navigato e quindi non all'altezza delle problematiche in essere.
Sulla modalità (obbligo immediato senza tempo per adeguarsi) posso essere d’accordo, invece sulle zattere la legge pare molto intelligente aumentando la flessibilità
@@francescozaffaroni7032 la normativa serve per regolamentare un qualcosa, a volte la sicurezza delle persone (vedi cinture di sicurezza auto, etc.) a volte per fare cassa (vedi autovelox) e a volte per complicarci la vita. Io rispetto la normativa internazionale e del buon senso. Se la capitaneria italiana mi dice che posso utilizzare come scialuppa di salvataggio anche il tender, io a bordo porto anche la scialuppa di salvataggio oceanica. Non e' la norma che mi rende sicuro ma appunto l'esperienza e la ridondanza. E' un po' come "l'uomo a mare". All'esame si deve utilizzare un tipo di metodo ma che poi nella vita reale non e' altro che pericoloso per la vita di chi finisce in mare ed infatti nella realta' si utilizzano due metodologie completamente differenti di cui nelle scuole nautiche nemmeno si parla.
Grazie mille video molto utile per aggiornare facilmente le dotazioni a bordo! Una domanda: per smaltire i fuochi scaduti il negoziante deve avere una stanza “sicura”, ma possono essere spediti quando si acquistano con un semplice corriere?
Grazie per il video. Una cosa non mi è chiara, il giubbotto di salvataggio 150N con applicato il cordone sostituisce l'imbracatura? Oppure a bordo ho bisogno di giubbotti, imbracature e cordoni per ogni persona a bordo?
Come per altre dotazioni sul decreto non si specifica nulla a riguardo quindi ritenimao che l'imbracatura del giubbotto vada bene, d'altra partre è una imbracatura vera e i giubbotti devono essere omologati.
SVN è come al solito una garanzia, non smetterò mai di ringraziarvi. Secondo voi qual'è il razionale di avere una targhetta identificativa sul giubbotto salvagente? Quando si parla di zone SAR, s'intende esclusivamente quelle di pertinenza italiana o anche quella di pertinenza di altri paesi? Ad esempio: se vado in crociera da Ponza alla Maddalena sono sempre in zona SAR di competenza italiana, se vado da Roccella Ionica a Lefkas, per un tratto sarò in zona SAR coperta dalla CdP Italiana, ma approcciando Lefkas entrerò in zona SAR di competenza Greca. Secondo la mia interpretazione in entrambi i casi dovrebbe essere sufficiente avere EPIRB e zattera costiera, voi cosa ne pensate ?
Poter identificare l'appartenenza di un giubbotto semplifica molto le operazioni di soccorso. Facciamo un esempio, una barca a vela trova in mare un giubbotto salvagente a stola, dopo poco ne trova un altro e poi trova un pezzo di legno che sembra essere un pezzo di tavolo, è logico che ci sia stato un naufragio, quindi lo skipper avverte il centro soccorsi. Se il ricognitore inviato per le ricerche sa che deve cercare una nave di 200 metri volerà a una altezza, se deve cercare una barca di 7 metri dovrà volare molto più basso. Ancora se i soccorritori sanno che quel giubbotto apparteneva a una barca che poteva trasportare 8 persone fararanno un certo tipo di ricerche, se ne poteva trasportare 100 fararanno delle ricerche diverse non per nulla tutte le navi mercantili e passeggeri hanno stampigliato su tutti i mezzi di salvataggio, anulari inclusi il nome o il numero della nave.
Avete un idea di quando usciranno le linee guide per sapere come deve essere il giubbotto salvagente e la lampada LED? Se questa estate mi ferma la Guardia Costiera e io ho il vecchio giubbotto perchè non ci sono ancora in commercio quelli nuovi, cosa succede?
Purtroppo non abbiamo idea di quando usciranno le linee guida e se usciranno. In questo momento il legislatore non ha detto nulla a riguardo, ma i produttori delle dotazioni stanno facendo pressione per sapere come devono comportarsi. Ad esempio la scritta sui giubbotti di salvataggio, come va fatta? Di certo non si può scrivere sul giubbotto o su di una targhetta con una penna qualsiasi, perchè dopo poco che il giubbotto è in acqua la scritta sparirebbe.
Ragazzi non avete specificato una cosa fondamentale per me che sono un diportista entro le 12 miglia questa dotazione è obbligatoria per tutti i natanti, compresi anche entro le 12 miglia?
Il riferimento è il Decreto legislativo n° 133 del 17 settembre 2024. Questo è il link al decreto come pubblicato sulla gazzetta ufficiale - www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/09/21/24G00152/SG
Stiamo cercando di capirlo. Anche noi abbiamo lo stesso problema, quando andiamo a provare le barche o fare video in mare abbiamo i nostri giubbotti. La Guardia Costiera non sa cosa dire, si dovranno aspettare le linee guida.
Scusate ma circa l'identificazione dei giubbotti la Norma non parla né di "targhetta" né tantomeno di C.I.N. I giubbotti vanno "identificati con la sigla e il numero di iscrizione o con il numero di individuazione registrato nell'ATCN", quindi (al momento) non ci sono prescrizioni sul come identificare e non mi sembra il caso di sollecitare il legislatore ad introdurre ulteriori complicazioni; spetta all'armatore provvedere, punto. Inoltre il C.I.N. non c'entra nulla, la norma è destinata esclusivamente alle imbarcazioni (e non ai natanti) le quali possono ancora essere iscritte al vecchio registro (sigla e numero di iscrizione) o al nuovo ATCN (numero di individuazione). Aggiungo la simpatica norma che nessuno cita ma che è stata introdotta subdolamente in Allegao I al Decreto (riferito ai requisiti di idoneità per le patenti): "C. In caso di necessita' di correzione ottica, gli occhiali utilizzati sono dotati di idonei dispositivi utili ad evitarne la perdita accidentale anche in situazioni di emergenza. In caso di uso di lenti a contatto, sono utilizzati occhiali di protezione con lenti neutre, parimenti dotati dei dispositivi di cui al primo periodo."
In realtà, per quanto a noi risulta la norma parla di unità di navigazione e con questo termine da sempre si indicano tutte le unità naviganti inclusi i natanti.
@@giovannia3324 Dal 17 giugno 1998 è entrata in vigore la Direttiva 94/25/CE (approvata con D.Lvo 436/96 modificato dal D.Lvo 205/97 e dalla legge 413/98) con la quale sono state introdotte nella normativa sulla nautica le unità da diporto con “Marcatura CE” aventi una lunghezza compresa tra m 2,50 e m 24. A partire da tale data, le unità da diporto di nuova costruzione, per poter essere commercializzate nell’ambito del territorio comunitario, indipendentemente dal Paese in cui è avvenuta la costruzione, devono riportare la Marcatura CE. Non è importante il Paese (comunitario o terzo) in cui è avvenuta la costruzione ma è rilevante possedere i requisiti previsti dalla Direttiva ed attestati con la sigla CE.
@@solovelanet a voi non può risultare nulla di diverso da quello che c'è scritto. Tra l'altro se avete la pazienza di leggere la tabella delle dotazioni (Allegato V) il Legislatore indica nelle Note: "Il giubbotto di salvataggio è identificato con il numero di iscrizione dell’unità (art. 53, comma 1-bis, del regolamento)". Quindi non ha senso inventare cose che non esistono. La norma si applica solo alle unità iscritte, ovvero alle imbarcazioni. Aggiungo che basterebbe analizzare lo spirito della Norma (l'avete detto anche voi nel video); lo scopo è quello di identificare una unità in caso di naufragio dalla marcatura dei giubbotti. Come ben sapete tale risultato si può ottenere solo per le unità iscritte e non certo dal CIN o altra marcatura di unità non iscritta. Basterebbe fare una errata corrige, non ci vuole tanto. Un saluto
Ottimo! Alla prossima scadenza del certificato di sicurezza, passerò a bandiera polacca. Quando deciderò di fare il giro del mondo, adeguerò le dotazioni di sicurezza secondo necessità.
Noi molto spesso siamo critici con il legislatore e con Confindustria nautica che solitament ee il promotore di queste leggi, ma questa volta crediamo che il lavoro svolto sia buono e, nella maggior parte dei casi le modifiche fatte in fatto di dotazioni di sicurezza abbassino il costo di queste e alzino la sicurezza (a parte alcune esagerazioni che non apprezziamo). Capire perchè bisogna rifiutarle a priori ci rimane difficile. Queste dotazioni sono meno costose e più intelligenti di prima, in ogni caso sono cose che uno skipper con un minimo di responsabilità porterebbe a bordo. Cosa facciamo passiamo alla bandiera polacca perchè così siamo liberi di mettere in pericolo le persone che navigano con noi?
@ proviamo a fare l’elenco delle dotazioni obbligatorie alla luce delle ultime novità? Che senso hanno le targhette sui giubbetti? La dotazione del pronto soccorso é, per costi e contenuto, adeguata e necessaria? Il costo e la frequenza della revisione della zattera, sono adeguati e necessari? Il segnale di ancoraggio diurno é determinante per la sicurezza? I costi del rinnovo del certificato di sicurezza sono congrui? E qui mi fermo. La somma della burocrazia e dei costi legati a questi obblighi, vanno al di la delle tematiche di sicurezza e inibiscono lo sviluppo della nautica italiana.
Sono in procinto di acquistare la mia prima imbarcazione a vela (10 mt). Sono seriamente intenzionato ad immatricolarla bandiera polacca, é talmente piú conveniente e semplice che continuo a chiedermi e documentarmi come sia possibile. Sulle dotazioni di sicurezza peró non si scherza e sono d'accordo con SVN.
@@stefanojosia4753 Tutto dipende da che tipo di navigazione fa. Poter capire a che barca appartiene un giubbotto di salvataggio è una cosa molto importante e, caso mai c'è da stupirsi che arrivi solo ora. Non crede che se tutte le navi mercantili riportano il loro nome e numero su tutti i sistemi di salvataggio compresi gli anulari, c'è un motivo. Quando si avvista un giubbotto in mare bisogna necessariamente pensare a un naufragio. Scatta l'allarme, ma la domanda è, cosa bisogna cercare? Cerchiamo una nave di 200 metri, o un natante di 7, le cose sono molto diverse. Se cerco una nave, l'aereo ricognitore volerà a una certa altezza con un campo visivo più largo, ma se cerco un 7 metri l'altezza dovrà essere molto minore. Se cerco un peschereccio devo fare attenzione anche alle macchie bianche perchè l'antivegetativa di molti pescherecci è bianca, se, invece cerco una barca mi devo aspettare una macchia scura. Le dotazioni di pronto soccorso, possiamo dire che alcune di queste non si sa come usarle, ma avere una cassetta di pronto soccorso ben fornita quando si naviga non solo pensiamo, ma sappiamo essere fondamentale perchè a molti di noi è successo più volte di dovervi ricorrere. Il segnale di ancoraggio diurno, lei ha ragione, fore è il meno utile per una barca in rada, ma anche quello quando arrivo in rada mi permette di capire immediatamente chi si sta muovendo e chi invece è fermo. I costi di revisione della zattera certo sono alti, ma se lei vuole la bandiera polacca per poter non revisionare la sua zattera forse dovrebbe chiedere ai suoi ospiti se sono disposti a navigare su di una barca di cui non si sa se, all'occorrenza la zattera funzionerà o meno. E' come dire, immatricolo il Tir in Polonia così non gli faccio la revisione. Non tutto è perfetto, ma nell'insieme anche se dovesse immatricolare la sua barca in Polonia, noi le consiglieremmo comunque di adottare le dotazioni di sicurezza italiane semplicemente perchè sono una garanzia di sicurezza.
@@solovelanet La bandiera polacca (per dirne una) ci esonera dal rispettare la normativa italiana a volte ridicola, ma non dalle responsabilita' sulla sicurezza. Io porto con me la mia bella zattera oceanica nonostante un legislatore italiano ora mi dice che il tender in alcune situazioni e' sufficiente. Alla scadenza faccio revisionare il tutto anche se la bandiera della mia imbarcazione non mi obbliga a farlo. Cosi' con i razzi etc. La sicurezza non mi puo' essere data solamente da una normativa, ma dall'esperienza e dal buon senso.
Biosgna vedere di cosa parliamo, per quanto riguarda i giubbotti si parla di unità di navigazione, quindi i natanti sono inclusi per molte dotaizoni si parla di distanza dalla costa il che include anche i natanti.
La stupidità delle autorità italiana, iper-burocratica e petulante, è davvero stupefacente…. Immaginatevi i burocrati in qualche ufficio ministeriale che si inventano la targhetta con il numero di immatricolazione della barca stampato sui giubbotti di salvataggio …. Ma vaffa!!!! E chi fa skipper professionale e fa boat delivery? E si porta il suo life-vest personale? Che fa? Cambia targhetta ogni volta???
Quello del giubbotto di salvataggio personale è sicuramente un problema, la nostra troupe ha in dotazione dei giubbotti EVO di cui si fidiamo particolarmente e li portiamo sempre con loro e ora bisognerà vedere cosa si può fare, anche se bisogna notare che la legge non dice che lei non può vestire il suo giubbotto, ma solo che la barca deve avere i suoi giubbotti identificati. Al di la di questo la misura ha una sua logica e utilità che è la stessa per cui sugli anulari di salvataggio delle navi c'è scritto il nome della nave. Se si trova un giubbotto in mare, si deve pensare a un naufragio e per sapere cosa cercare bisogna sapere di che unità si parla e quante persone poteva portare a bordo. Se devo cercare un 30 metri userò dei sistemi, se devo cercare un 7 metri ne userò degli altri, così se devo cercare un peschereccio invece che una barca a vela. Sapere a che unità appartiene il giubbotto è molto importante.
Grazie ragazzi, siete una certezza, anche se dover sentire che c'è una legge ma che lo stato non si è preoccupato di definirie come funziona prima di promulgarla è veramente triste.
Una buona legge!!! Grazie per avere spiegato in modo semplice e conciso. Bravi e di nuovo Grazie!!
Bel video, molto utile. Staremo a vedere quando introdurranno lo studio delle nuove norme nei corsi di patente nautica e soprattutto quando adegueranno gli esami.
Video preciso , semplice. Ben fatto come sempre. 👏👏👏
Questo é il classico esempio dove il legislatore legifera su di un argomento senza conoscerlo a fondo. Norme nuove che non sono pronte ad attuarsi poiché mancano gli strumenti (vedasi giubbotti di salvataggio che a livello di produzione e di stock nei magazzini sono sprovvisti di etichetta ora richiesta dalla norma. Oppure nel caso di noleggio barca. Se mi porto il mio giubbotto, quindi non ho stampata sull'etichetta la "targa" della barca che noleggio, il legislatore non sa ancora cosa rispondere. Lampada a led che nemmeno esiste sul mercato europeo, etc etc. Morale in navigazione ci troveremo tutti "non a norma" e sarà un caos totale per noi e per la guardia costiera quando ci fermera' per un controllo. Cambiare bandiera alla nostra imbarcazione é l'unica soluzione come a volte lo é trasferirsi a vivere direttamente in un altro paese come hanno gia' fatto in tanti. La barca non deve avere confini, ne' dogane ne' limiti imposti da persone che magari non hanno mai navigato e quindi non all'altezza delle problematiche in essere.
Sulla modalità (obbligo immediato senza tempo per adeguarsi) posso essere d’accordo, invece sulle zattere la legge pare molto intelligente aumentando la flessibilità
@@francescozaffaroni7032 la normativa serve per regolamentare un qualcosa, a volte la sicurezza delle persone (vedi cinture di sicurezza auto, etc.) a volte per fare cassa (vedi autovelox) e a volte per complicarci la vita. Io rispetto la normativa internazionale e del buon senso. Se la capitaneria italiana mi dice che posso utilizzare come scialuppa di salvataggio anche il tender, io a bordo porto anche la scialuppa di salvataggio oceanica. Non e' la norma che mi rende sicuro ma appunto l'esperienza e la ridondanza. E' un po' come "l'uomo a mare". All'esame si deve utilizzare un tipo di metodo ma che poi nella vita reale non e' altro che pericoloso per la vita di chi finisce in mare ed infatti nella realta' si utilizzano due metodologie completamente differenti di cui nelle scuole nautiche nemmeno si parla.
Si dice velcro e non felcro
Ha ragione, ci scusiamo, si dice Velcro dal nome della società che lo ha creato.
@@solovelanet nessun problema, capita.....grazie piuttosto per l'interessante servizio e disamina sull'argomento
Chiarissimi come sempre, grazie
contributo di enorme utilità, dovrebbe essere sponsorizzato dalla Guardia Costiera e dalle autorità . Bravi
Grazie mille video molto utile per aggiornare facilmente le dotazioni a bordo! Una domanda: per smaltire i fuochi scaduti il negoziante deve avere una stanza “sicura”, ma possono essere spediti quando si acquistano con un semplice corriere?
Grazie per il video. Una cosa non mi è chiara, il giubbotto di salvataggio 150N con applicato il cordone sostituisce l'imbracatura? Oppure a bordo ho bisogno di giubbotti, imbracature e cordoni per ogni persona a bordo?
Come per altre dotazioni sul decreto non si specifica nulla a riguardo quindi ritenimao che l'imbracatura del giubbotto vada bene, d'altra partre è una imbracatura vera e i giubbotti devono essere omologati.
SVN è come al solito una garanzia, non smetterò mai di ringraziarvi. Secondo voi qual'è il razionale di avere una targhetta identificativa sul giubbotto salvagente? Quando si parla di zone SAR, s'intende esclusivamente quelle di pertinenza italiana o anche quella di pertinenza di altri paesi? Ad esempio: se vado in crociera da Ponza alla Maddalena sono sempre in zona SAR di competenza italiana, se vado da Roccella Ionica a Lefkas, per un tratto sarò in zona SAR coperta dalla CdP Italiana, ma approcciando Lefkas entrerò in zona SAR di competenza Greca. Secondo la mia interpretazione in entrambi i casi dovrebbe essere sufficiente avere EPIRB e zattera costiera, voi cosa ne pensate ?
Poter identificare l'appartenenza di un giubbotto semplifica molto le operazioni di soccorso. Facciamo un esempio, una barca a vela trova in mare un giubbotto salvagente a stola, dopo poco ne trova un altro e poi trova un pezzo di legno che sembra essere un pezzo di tavolo, è logico che ci sia stato un naufragio, quindi lo skipper avverte il centro soccorsi. Se il ricognitore inviato per le ricerche sa che deve cercare una nave di 200 metri volerà a una altezza, se deve cercare una barca di 7 metri dovrà volare molto più basso. Ancora se i soccorritori sanno che quel giubbotto apparteneva a una barca che poteva trasportare 8 persone fararanno un certo tipo di ricerche, se ne poteva trasportare 100 fararanno delle ricerche diverse non per nulla tutte le navi mercantili e passeggeri hanno stampigliato su tutti i mezzi di salvataggio, anulari inclusi il nome o il numero della nave.
Avete un idea di quando usciranno le linee guide per sapere come deve essere il giubbotto salvagente e la lampada LED? Se questa estate mi ferma la Guardia Costiera e io ho il vecchio giubbotto perchè non ci sono ancora in commercio quelli nuovi, cosa succede?
Purtroppo non abbiamo idea di quando usciranno le linee guida e se usciranno. In questo momento il legislatore non ha detto nulla a riguardo, ma i produttori delle dotazioni stanno facendo pressione per sapere come devono comportarsi. Ad esempio la scritta sui giubbotti di salvataggio, come va fatta? Di certo non si può scrivere sul giubbotto o su di una targhetta con una penna qualsiasi, perchè dopo poco che il giubbotto è in acqua la scritta sparirebbe.
@@solovelanet Grazie, gentilissimi come sempre
Ragazzi non avete specificato una cosa fondamentale per me che sono un diportista entro le 12 miglia questa dotazione è obbligatoria per tutti i natanti, compresi anche entro le 12 miglia?
Ottimo vidio
Buongiorno. E' possibile avere il preciso riferimento normativo? Grazie
Il riferimento è il Decreto legislativo n° 133 del 17 settembre 2024. Questo è il link al decreto come pubblicato sulla gazzetta ufficiale - www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/09/21/24G00152/SG
Ma se si porta a bordo, nel caso di locazione da un charter, il proprio giubbotto di salvataggio, è vietato non potendo avere la targhetta? Grazie
Stiamo cercando di capirlo. Anche noi abbiamo lo stesso problema, quando andiamo a provare le barche o fare video in mare abbiamo i nostri giubbotti. La Guardia Costiera non sa cosa dire, si dovranno aspettare le linee guida.
Ovviamente queste dotazioni di sicurezza solo per imbarcazioni battenti bandiera italiana?
Si, certo, queste rispondono al codine della Nautica italiano e si applicano su unità battenti bandiera italiana o su natanti
@@solovelanet per fortuna appunto sono normative che si applicano a coloro che ancora si ostinano a portare bandiera italiana
Scusate ma circa l'identificazione dei giubbotti la Norma non parla né di "targhetta" né tantomeno di C.I.N. I giubbotti vanno "identificati con la sigla e il numero di iscrizione o con il numero di individuazione registrato nell'ATCN", quindi (al momento) non ci sono prescrizioni sul come identificare e non mi sembra il caso di sollecitare il legislatore ad introdurre ulteriori complicazioni; spetta all'armatore provvedere, punto. Inoltre il C.I.N. non c'entra nulla, la norma è destinata esclusivamente alle imbarcazioni (e non ai natanti) le quali possono ancora essere iscritte al vecchio registro (sigla e numero di iscrizione) o al nuovo ATCN (numero di individuazione).
Aggiungo la simpatica norma che nessuno cita ma che è stata introdotta subdolamente in Allegao I al Decreto (riferito ai requisiti di idoneità per le patenti): "C. In caso di necessita' di correzione ottica, gli occhiali utilizzati sono dotati di idonei dispositivi utili ad evitarne la perdita accidentale anche in situazioni di emergenza. In caso di uso di lenti a contatto, sono utilizzati occhiali di protezione con lenti neutre, parimenti dotati dei dispositivi di cui al primo periodo."
In realtà, per quanto a noi risulta la norma parla di unità di navigazione e con questo termine da sempre si indicano tutte le unità naviganti inclusi i natanti.
E quale sarebbe il numero che identica un natante?
@@giovannia3324 Dal 17 giugno 1998 è entrata in vigore la Direttiva 94/25/CE (approvata con D.Lvo 436/96 modificato dal D.Lvo 205/97 e dalla legge 413/98) con la quale sono state introdotte nella normativa sulla nautica le unità da diporto con “Marcatura CE” aventi una lunghezza compresa tra m 2,50 e m 24.
A partire da tale data, le unità da diporto di nuova costruzione, per poter essere commercializzate nell’ambito del territorio comunitario, indipendentemente dal Paese in cui è avvenuta la costruzione, devono riportare la Marcatura CE. Non è importante il Paese (comunitario o terzo) in cui è avvenuta la costruzione ma è rilevante possedere i requisiti previsti dalla Direttiva ed attestati con la sigla CE.
@solovelanet ok, per un natante non marcato CE? E non sono pochi...
@@solovelanet a voi non può risultare nulla di diverso da quello che c'è scritto. Tra l'altro se avete la pazienza di leggere la tabella delle dotazioni (Allegato V) il Legislatore indica nelle Note: "Il giubbotto di salvataggio è identificato con il numero di iscrizione dell’unità (art. 53, comma 1-bis, del regolamento)". Quindi non ha senso inventare cose che non esistono. La norma si applica solo alle unità iscritte, ovvero alle imbarcazioni.
Aggiungo che basterebbe analizzare lo spirito della Norma (l'avete detto anche voi nel video); lo scopo è quello di identificare una unità in caso di naufragio dalla marcatura dei giubbotti. Come ben sapete tale risultato si può ottenere solo per le unità iscritte e non certo dal CIN o altra marcatura di unità non iscritta. Basterebbe fare una errata corrige, non ci vuole tanto. Un saluto
Ottimo! Alla prossima scadenza del certificato di sicurezza, passerò a bandiera polacca. Quando deciderò di fare il giro del mondo, adeguerò le dotazioni di sicurezza secondo necessità.
Noi molto spesso siamo critici con il legislatore e con Confindustria nautica che solitament ee il promotore di queste leggi, ma questa volta crediamo che il lavoro svolto sia buono e, nella maggior parte dei casi le modifiche fatte in fatto di dotazioni di sicurezza abbassino il costo di queste e alzino la sicurezza (a parte alcune esagerazioni che non apprezziamo). Capire perchè bisogna rifiutarle a priori ci rimane difficile. Queste dotazioni sono meno costose e più intelligenti di prima, in ogni caso sono cose che uno skipper con un minimo di responsabilità porterebbe a bordo. Cosa facciamo passiamo alla bandiera polacca perchè così siamo liberi di mettere in pericolo le persone che navigano con noi?
@ proviamo a fare l’elenco delle dotazioni obbligatorie alla luce delle ultime novità? Che senso hanno le targhette sui giubbetti? La dotazione del pronto soccorso é, per costi e contenuto, adeguata e necessaria? Il costo e la frequenza della revisione della zattera, sono adeguati e necessari? Il segnale di ancoraggio diurno é determinante per la sicurezza? I costi del rinnovo del certificato di sicurezza sono congrui? E qui mi fermo. La somma della burocrazia e dei costi legati a questi obblighi, vanno al di la delle tematiche di sicurezza e inibiscono lo sviluppo della nautica italiana.
Sono in procinto di acquistare la mia prima imbarcazione a vela (10 mt). Sono seriamente intenzionato ad immatricolarla bandiera polacca, é talmente piú conveniente e semplice che continuo a chiedermi e documentarmi come sia possibile. Sulle dotazioni di sicurezza peró non si scherza e sono d'accordo con SVN.
@@stefanojosia4753 Tutto dipende da che tipo di navigazione fa. Poter capire a che barca appartiene un giubbotto di salvataggio è una cosa molto importante e, caso mai c'è da stupirsi che arrivi solo ora. Non crede che se tutte le navi mercantili riportano il loro nome e numero su tutti i sistemi di salvataggio compresi gli anulari, c'è un motivo. Quando si avvista un giubbotto in mare bisogna necessariamente pensare a un naufragio. Scatta l'allarme, ma la domanda è, cosa bisogna cercare? Cerchiamo una nave di 200 metri, o un natante di 7, le cose sono molto diverse. Se cerco una nave, l'aereo ricognitore volerà a una certa altezza con un campo visivo più largo, ma se cerco un 7 metri l'altezza dovrà essere molto minore. Se cerco un peschereccio devo fare attenzione anche alle macchie bianche perchè l'antivegetativa di molti pescherecci è bianca, se, invece cerco una barca mi devo aspettare una macchia scura. Le dotazioni di pronto soccorso, possiamo dire che alcune di queste non si sa come usarle, ma avere una cassetta di pronto soccorso ben fornita quando si naviga non solo pensiamo, ma sappiamo essere fondamentale perchè a molti di noi è successo più volte di dovervi ricorrere. Il segnale di ancoraggio diurno, lei ha ragione, fore è il meno utile per una barca in rada, ma anche quello quando arrivo in rada mi permette di capire immediatamente chi si sta muovendo e chi invece è fermo. I costi di revisione della zattera certo sono alti, ma se lei vuole la bandiera polacca per poter non revisionare la sua zattera forse dovrebbe chiedere ai suoi ospiti se sono disposti a navigare su di una barca di cui non si sa se, all'occorrenza la zattera funzionerà o meno. E' come dire, immatricolo il Tir in Polonia così non gli faccio la revisione. Non tutto è perfetto, ma nell'insieme anche se dovesse immatricolare la sua barca in Polonia, noi le consiglieremmo comunque di adottare le dotazioni di sicurezza italiane semplicemente perchè sono una garanzia di sicurezza.
@@solovelanet La bandiera polacca (per dirne una) ci esonera dal rispettare la normativa italiana a volte ridicola, ma non dalle responsabilita' sulla sicurezza. Io porto con me la mia bella zattera oceanica nonostante un legislatore italiano ora mi dice che il tender in alcune situazioni e' sufficiente. Alla scadenza faccio revisionare il tutto anche se la bandiera della mia imbarcazione non mi obbliga a farlo. Cosi' con i razzi etc. La sicurezza non mi puo' essere data solamente da una normativa, ma dall'esperienza e dal buon senso.
Per i natanti è uguale??
Biosgna vedere di cosa parliamo, per quanto riguarda i giubbotti si parla di unità di navigazione, quindi i natanti sono inclusi per molte dotaizoni si parla di distanza dalla costa il che include anche i natanti.
La stupidità delle autorità italiana, iper-burocratica e petulante, è davvero stupefacente…. Immaginatevi i burocrati in qualche ufficio ministeriale che si inventano la targhetta con il numero di immatricolazione della barca stampato sui giubbotti di salvataggio …. Ma vaffa!!!! E chi fa skipper professionale e fa boat delivery? E si porta il suo life-vest personale? Che fa? Cambia targhetta ogni volta???
Quello del giubbotto di salvataggio personale è sicuramente un problema, la nostra troupe ha in dotazione dei giubbotti EVO di cui si fidiamo particolarmente e li portiamo sempre con loro e ora bisognerà vedere cosa si può fare, anche se bisogna notare che la legge non dice che lei non può vestire il suo giubbotto, ma solo che la barca deve avere i suoi giubbotti identificati. Al di la di questo la misura ha una sua logica e utilità che è la stessa per cui sugli anulari di salvataggio delle navi c'è scritto il nome della nave. Se si trova un giubbotto in mare, si deve pensare a un naufragio e per sapere cosa cercare bisogna sapere di che unità si parla e quante persone poteva portare a bordo. Se devo cercare un 30 metri userò dei sistemi, se devo cercare un 7 metri ne userò degli altri, così se devo cercare un peschereccio invece che una barca a vela. Sapere a che unità appartiene il giubbotto è molto importante.