Salve, sono un fotografo dilettante e uso una macchina digitale apsc , quindi apparentemente nulla di più lontano dal "tema", tuttavia il profilo delle Sue lezioni veramente molto profonde, puntuali, interessantissime, tornano utilissime, per meglio capire la fotografia nei suoi aspetti squisitamente tecnici ! Sono iscritto e la seguo sempre (a proposito bellissime le lezioni di sensitometria!!) Grazie ! Claudio.
Grazie dei complimenti, qui sono tutti benvenuti, anche quelli che "io-la-pellicola-piana-mai". Anche perchè ............. "mai dire mai", eh eh eh :-)
Davvero strabiliante: rinnovo i miei complimenti per questo e molti altri video. Solo una domanda: a che temperatura lavi le pellicole piane? Purtroppo sulle mie ho constatato che pezzettini di emulsione impressionata si staccano. Ho letto che ciò sia dovuto alla temperatura di lavaggio dopo il fissaggio. Grazie
Io sono spaventato dalle temperature di lavaggio oltre i 21-22 gradi, quindi butto le pellicole in bacinella sotto il rubinetto di acqua fredda. Che normalmente è *molto* fredda, anche 13-14 gradi. Attenzione però: da sempre io metto l'indurente nel bagno di fissaggio (Tetenal Hardener). Ho iniziato anni fa stanco dei graffi e dei pezzetti di emulsione che saltavano quando sviluppavo la pellicola 120. E quando sono passato alle piane ho continuato così. Da allora mai avuto più problemi, anche con pellicole delicatissime come erano le vecchie Efke, per esempio. Io quindi non ho problemi, ma non so se derivino dal mio lavare le pellicole a temperature polari, all'indurente che uso, o a tutt'e due.
Non sapevo esistessero diversi schemi di agitazione. Se me li descrive (con precisione, per favore) posso vedere di mettere nella (lunga) lista di cose da fare anche un esperimento. Lo scopo di questi diversi schemi è quello di aumentare nel negativo il contrasto o l'annerimento o ... cosa? Devo anche capire cosa misurare, che sviluppo usare e a quale concentrazione. Anche qui avrei bisogno di qualche suggerimento.
@Fotografia in Grande e Ultra Grande Formato I diversi metodi di agitazione dovrebbero influire sul contrasto finale del negativo e la nitidezza dei dettagli. Dovrebbero perché ho sempre utilizzato il metodo Ilford dal momento che non mai avuto brutte sorprese. Metodo Ilford: agitare continuamente il primo minuto e poi i primi 10 secondi di ogni successivo minuto. Metodo Ilford 2: agitare continuamente i primi 30 secondi e poi i primi 10 secondi di ogni successivo minuto. Metodo Kodak: agitazioni intermittenti (sono molto lapidari nella spiegazione). Sperimentale 1 "cottura passiva": senza agitazione. Eliminare solo inizialmente le bolle di acqua. Sperimentale 2: agitazione continua per tutta la durata dello sviluppo. Sperimentale 3: mettere la tank dentro ad una "lavatrice" ad ultrasuoni per tutta la durata. Per quanto riguarda lo sviluppo una diluizione alta permetterebbe tempi di sviluppo prolungato e quindi più "penetrante". Forse si otterrebbero risultati più evidenti? Proporrei un ID-11 (1+3). Ovviamente dipende dai chimici e le pellicole a disposizione. Sarebbe anche da sperimentare il contrasto, nitidezza e resa della grana finale utilizzando le diverse diluizioni suggerite dal produttore: stock, 1+1, 1+3. (CHOOSING THE BEST ILFORD DEVELOPER www.ilfordphoto.com/fp4-plus-sheet-film) Kodak: imaging.kodakalaris.com/sites/prod/files/files/product-categories/edbwf_042418.pdf Ilford: www.ilfordphoto.com/amfile/file/download/file/572/product/542/
Salve, sono un fotografo dilettante e uso una macchina digitale apsc , quindi apparentemente nulla di più lontano dal "tema", tuttavia il profilo delle Sue lezioni veramente molto profonde, puntuali, interessantissime, tornano utilissime, per meglio capire la fotografia nei suoi aspetti squisitamente tecnici ! Sono iscritto e la seguo sempre (a proposito bellissime le lezioni di sensitometria!!) Grazie ! Claudio.
Grazie dei complimenti, qui sono tutti benvenuti, anche quelli che "io-la-pellicola-piana-mai". Anche perchè ............. "mai dire mai", eh eh eh :-)
Davvero strabiliante: rinnovo i miei complimenti per questo e molti altri video. Solo una domanda: a che temperatura lavi le pellicole piane? Purtroppo sulle mie ho constatato che pezzettini di emulsione impressionata si staccano. Ho letto che ciò sia dovuto alla temperatura di lavaggio dopo il fissaggio. Grazie
Io sono spaventato dalle temperature di lavaggio oltre i 21-22 gradi, quindi butto le pellicole in bacinella sotto il rubinetto di acqua fredda. Che normalmente è *molto* fredda, anche 13-14 gradi. Attenzione però: da sempre io metto l'indurente nel bagno di fissaggio (Tetenal Hardener). Ho iniziato anni fa stanco dei graffi e dei pezzetti di emulsione che saltavano quando sviluppavo la pellicola 120. E quando sono passato alle piane ho continuato così. Da allora mai avuto più problemi, anche con pellicole delicatissime come erano le vecchie Efke, per esempio. Io quindi non ho problemi, ma non so se derivino dal mio lavare le pellicole a temperature polari, all'indurente che uso, o a tutt'e due.
Buon pomeriggio Marco, mi puoi indicare quale visore utilizzi al buio? GRAZIE
Fai riferimento alla puntata [14], dove trovi tutti i riferimenti e consigli: ua-cam.com/video/zEb4w6nrYnc/v-deo.html
Sarebbe interessante comparare i risultati dei vari schemi di agitazione
Non sapevo esistessero diversi schemi di agitazione. Se me li descrive (con precisione, per favore) posso vedere di mettere nella (lunga) lista di cose da fare anche un esperimento. Lo scopo di questi diversi schemi è quello di aumentare nel negativo il contrasto o l'annerimento o ... cosa? Devo anche capire cosa misurare, che sviluppo usare e a quale concentrazione. Anche qui avrei bisogno di qualche suggerimento.
@Fotografia in Grande e Ultra Grande Formato I diversi metodi di agitazione dovrebbero influire sul contrasto finale del negativo e la nitidezza dei dettagli. Dovrebbero perché ho sempre utilizzato il metodo Ilford dal momento che non mai avuto brutte sorprese.
Metodo Ilford: agitare continuamente il primo minuto e poi i primi 10 secondi di ogni successivo minuto.
Metodo Ilford 2: agitare continuamente i primi 30 secondi e poi i primi 10 secondi di ogni successivo minuto.
Metodo Kodak: agitazioni intermittenti (sono molto lapidari nella spiegazione).
Sperimentale 1 "cottura passiva": senza agitazione. Eliminare solo inizialmente le bolle di acqua.
Sperimentale 2: agitazione continua per tutta la durata dello sviluppo.
Sperimentale 3: mettere la tank dentro ad una "lavatrice" ad ultrasuoni per tutta la durata.
Per quanto riguarda lo sviluppo una diluizione alta permetterebbe tempi di sviluppo prolungato e quindi più "penetrante". Forse si otterrebbero risultati più evidenti? Proporrei un ID-11 (1+3). Ovviamente dipende dai chimici e le pellicole a disposizione. Sarebbe anche da sperimentare il contrasto, nitidezza e resa della grana finale utilizzando le diverse diluizioni suggerite dal produttore: stock, 1+1, 1+3. (CHOOSING THE BEST ILFORD DEVELOPER www.ilfordphoto.com/fp4-plus-sheet-film)
Kodak: imaging.kodakalaris.com/sites/prod/files/files/product-categories/edbwf_042418.pdf
Ilford: www.ilfordphoto.com/amfile/file/download/file/572/product/542/