La storia della Madonna Delle Grazie di Sinopoli (RC)

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  • Опубліковано 26 жов 2022
  • Canzone dedicata alla Madonna delle Grazie di Sinopoli, che racconta la apparizione della Madonna avvenuta nel 1636 a Giovanni Scarcella.
    La canzone racconta che Giovanni Scarcella pastore originario di Santa Giorgia, una località nei pressi di Santa Cristina d'Aspromonte, passando con il gregge davanti a la chiesetta abbandonata entro per venerare la Madonna e vedendo il quadro abbandonato sull'altare che non era più tale, mosso da fervore cominciò a ripulire la chiesetta. Più tardi gli apparve una bellissima Signora vestita di bianco che gli disse di recarsi dall'Abate di quel luogo per riferirgli quello che aveva visto e che era volontà della Madonna che la chiesa fosse restaurata e che da quel giorno in poi avrebbe avuto il titolo di Santa Maria di tutte le Grazie.
    Il buon vecchio ubbidiente alla volontà della Madonna diffuse tra il popolo lo straordinario evento accadutogli.
    Si recò pure dall'Abate, che, credendolo visionario e imbroglione lo mandò via minacciandolo.
    Intimorito, il povero vecchio per qualche giorno non andò nella chiesetta. Ma il desiderio di servire la Madonna fu tale che Giovanni, tornò al Santuario e continuò l’opera di ripulitura.
    La Signora gli apparve per la seconda volta e gli chiese, come mai avesse tardato tanto. Il vecchietto, gli rispose, che ciò era avvenuto per la minaccia dell’Abate.
    Ma la Madonna, lo rassicurò dicendogli che l'Abate sarebbe presto morto e che il suo successore avrebbe dovuto provvedere al rifacimento della chiesetta con tutto l’occorrente per i culto, poiché quel luogo sarebbe stato meta di pellegrinaggio.
    Giovanni diffuse anche la notizia della seconda apparizione e la profezia della bianca Signora. Infatti, tutto avvenne secondo la profezia di Maria e a quella chiesetta accorse una moltitudine di infermi che ricevette tante grazie dalla Vergine. Questa notizia si diffuse in tutta Europa fino a Gerusalemme. Quindi Francesco Maria Ruffo, conte li Sinopoli e Tiberio Ruffo, principe di Scilla, essendo padroni del beneficio di quella chiesetta, nel 1667 ampliarono il tempio e vi fondarono una collegiata, servita con molto decoro dall'Abate, Otto canonici e sei cappellani, cosicché durante tutte le ore canoniche vi si recitavano i santi uffici.
    Tra i doni che la famiglia Ruffo fece alla collegiata ci fu il Sacro capello della Madonna, a sua volta donato ai Ruffo dal conte Ruggero di Sicilia nel 1101.
    Dopo la fondazione della collegiata, attorno ad essa i Sinopolesi cominciarono a costruire case e per indicare quella contrada che ora è parte integrante del paese, i Sinopolesi dicono 'a Madonna', tale denominazione è diffusa anche tra devoti pellegrini della Piana e dei paesi aspromontani.

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