UnistrasiGenderLab 02 - Nicoletta Vettori

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  • Опубліковано 29 січ 2025
  • Nicoletta Vettori
    Professoressa di Diritto amministrativo e Consigliera di fiducia Unistrasi
    Genere, gerarchie e riconoscimenti nella comunità accademica.
    Riflessioni sul Codice etico di Unistrasi attraverso le storie delle donne.
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    L'obiettivo di questo laboratorio è quello di fornire risorse e strumenti per capire e interpretare i grandi cambiamenti che la nostra contemporaneità sta vivendo in relazione alle questioni di Genere: questioni sociali e politiche che rinviano alle costruzioni simboliche del femminile e delle sue differenze, come pure a quelle delle soggettività queer, anche in reciproca intersezione. L’urgenza che fronteggiamo è quella di un rinnovato e globale «primordialismo» (Appadurai), esteso a larghe parti del mondo occidentale e ad un'area sempre più ampia di Paesi emergenti e del Global South. Seppur diversificato negli orientamenti culturali e politici, questo primordialismo si manifesta infatti con un interdipendenza e dunque con un’intensificazione inedite per le altre fasi della modernità e caratteristiche invece del funzionamento della globalizzazione. I diversi primordialismi convergono oggi nel portare avanti una restrizione dei diritti delle donne (tra questi, il diritto all’aborto), nell’aumentare il Gender Pay Gap tra uomini e donne, nell’esprimere un parallelo attacco contro i diritti lgbtq+, la cosiddetta “ideologia del Gender” e i fenomeni migratori. Il primordialismo può essere, in altre parole, al tempo stesso misogino, omofobo, transfobo e xenofobo. Esso si manifesta, infatti, come sollecitazione e manipolazione politico-culturale tesa a diffondere un senso viscerale di appartenenza escludente, veicolato dall’etnos, dal sangue, dalla Nazione e dalla religione (Appadurai), nella prospettiva di una reinvenzione fondamentalista delle identità autoritarie e neo-patriarcali. Ai cittadini delusi dalla libertà neoliberista, disorientati e impoveriti dalla globalizzazione occidentale o decoloniale, e preda quindi di un sentimento diffuso di vulnerabilità, questo rinnovato integralismo identitario promette la sicurezza che nasce dalla restaurazione di un cosiddetto ordine naturale, fatto di sovranismo e di gerarchie di genere e razziali.

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