Il problema degli alieni nella fantascienza

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  • Опубліковано 14 січ 2025

КОМЕНТАРІ • 11

  • @rick_green
    @rick_green Місяць тому

    Ti consiglio di dare un occhio a "Scavengers Reign", è una serie animata (purtroppo non ancora tradotta in italiano) ambientata in un pianeta alieno dopo che l'astronave dei protagonisti ha avuto un guasto.
    La reputo molto interessante perché tratta la flora e la fauna come un vero ecosistema alieno quindi non è la solita visione dell'alieno "cattivo" ma è come se esplorassi questo nuovo mondo insieme ai protagonisti.

    • @unoscrittoresulweb
      @unoscrittoresulweb  Місяць тому +1

      Se è in inglese non è minimamente un problema, grazie per il consiglio

  • @karellen00
    @karellen00 Місяць тому +1

    Eeee, ma cosa ti cambia, è solo un modo per rendere possibile una storia, goditela e basta!
    Questa è la risposta che ricevo normalmente quando faccio notare incongruenze anche grosse o cose insensate in un film di fantascienza ad una persona normale non appassionata di scienza (né fanta, né liscia), per una volta mi fa piacere che sia qualcun altro a fare questa parte! Il problema di fondo è che alla gente interessa solo avere un po' di intrattenimento, della coerenza logica gli interessa tanto quanto a me e a te interessa del perché un francese un tedesco ed un italiano siano in una situazione paradossale all'inizio di una barzelletta.
    Il problema dell'antropomorfismo è oltre a quello degli attori anche del fatto che abbiamo bisogno di qualcosa con una faccia nel caso sia qualcosa a cui si debba sentire empatia, e che abbia le caratteristiche dei predatori se bisogna sentire paura.

    • @unoscrittoresulweb
      @unoscrittoresulweb  Місяць тому +2

      Ho letto la prima riga dalla preview e già stavo per risponderti male 😂

  • @telperion3
    @telperion3 Місяць тому +1

    Alcune considerazioni, ma ho solo sentito le tue osservazioni (non ho visto il film)
    * quando sento queste cose mi viene sempre in mente l'aneddoto su Matrix. Nella trama di matrix originariamente l'umanità è stata "schiavizzata" per permettere alle macchine di ottenere _potenza di calcolo,_ saremmo dovuti essere i loro _processori._
    Poi qualcuno è arrivato e ha cambiato la trama trasformandoci in _batterie_ che da un punto termodinamico non ha alcun senso... ma che è stato giudicato più semplice da capire. Mi chiedo quanto spesso non ci sia una vera incompetenza, bensì una sorta di "abbassamento dell'asticella" per permettere una più ampia "fruibilità" dell'opera. Magari dalla parte di qualcuno c'è pure la volontà di creare qualcosa di nuovo e innovativo, ma magari _davvero_ dalla parte del pubblico ci sarebbe una difficoltà di comprensione (gli metti lì un alieno veramente alieno e non riescono a capire nemmeno da che parte è girato, non riescono in un qualche modo a "identificarsi" per quanto poco)
    * mi risulta che nel regno _animale_ non esistano più di 2 sessi. Esiste una cosa analoga al sesso in numeri maggiori a 2 nei funghi.
    * per quanto riguarda la vista, magari per qualche strano motivo su quel pianeta non c'è luce _visibile_ ma c'è, e magari abbondante, in altre parti dello spettro? 🤷‍♂
    * per quanto riguarda il punto di vista "evoluzionistico", secondo me la tua disamina ha perfettamente senso e un predatore così, senza prede, non ha alcun senso. Da un punto di vista puramente termodinamico hai detto una cosa corretta, ma di per sè, ragionando proprio nell'ottica di un alieno "alieno", l'energia non ha necessariamente bisogno dell'ossigeno. L'energia sulla terra (la maggior parte) viene _fornita_ dalla radiazione solare e viene _immagazzinata_ in composti (chimicamente) ridotti, prendendo gli elettroni dall'acqua (ossidandola) e trasferendoli alla co2 riducendola. La grande presenza di ossigeno atmosferico permette di avere la possibilità di un _rilascio_ di quell'energia sotto forma di flusso di elettroni di una redox dai composti ridotti (es. glucosio) all'ossigeno. ma da un punto di vista totalmente ideale ciò che serve è uno _squilibrio_ di energia più che l'ossigeno in se.
    sulla terra stessa abbiamo organismi chemiosintetici che sfruttano la differenza di ossidoriduzione tra composti nei loro ambienti (sorgenti idrotermali, laghi tossici, caverne...) e ottengono energia da altre reazioni, da altri disequilibri energetici.
    poi che all'atto pratico tutto questo sia poco applicabile ad un organismo pluricellulare eterotrofo predatore gigante in un pianeta freddo e senza luce, sfondi una porta aperta...
    in merito alla questione sulla presenza di ossigeno necessaria su un pianeta ci ha fatto uno studio (e anche un video) il prof Amedeo Balbi ( La strettoia dell'ossigeno per la tecnologia extraterrestre)

    • @unoscrittoresulweb
      @unoscrittoresulweb  Місяць тому +1

      Considerazioni super interessanti, grazie per esserti preso il tempo di scrivere un commento così lungo

  • @andreademartin9157
    @andreademartin9157 Місяць тому

    A parte tutte le disquisizioni su una probabile biologia aliena, l'idea forte è una merce rara, ed è molto costosa. Incompatibile con un prodotto come il film (che ho visto ieri sera, guarda il caso) di cui parli in questo video. 🙂
    Mi sono interrogato spesso anch'io sul motivo di questa poca fantasia in fatto di fisiologia aliena, (e siamo in buona compagnia, se per caso consci Barbascura X, Adrian Fartade, e compagnia bella) ma non mi sono mai soffermato in grandi riflessioni.
    La risposta piuttosto superficiale che mi sono dato è questa: bisogna tener conto delle esigenze narrative, nel senso che le storie di umani nello spazio possono esistere solo su pianeti compatibili con l'esistenza umana: un pianeta da colonizzare, un pianeta già abitato da umani o un pianeta sul quale si è fatto naufragio. Nel caso del naufragio, il pianeta, per quanto ostile, deve consentire almeno una sopravvivenza limitata nel tempo, quel tanto che basta a trarsi d'impaccio. Non può avere quindi un'atmosfera che ci sciolga la tuta o una gravità che ci spiattelli nei primi cinque minuti del film.
    Insomma, l'ambiente deve consentire lo svolgersi di una qualsiasi vicenda, in un modo o nell'altro.
    Un pianeta con queste caratteristiche perciò si trova in un range più o meno ampio di similitudine con la Terra.
    Ora, nel caso di un pianeta simile, che possa ospitare la vita aliena e nel contempo la nostra (sia pure chiusi ermeticamente in una tuta), a causa del fenomeno della convergenza evolutiva, il range di fisiologia degli abitanti di quel pianeta sarà limitato per forza di cose a ciò che già conosciamo.
    Certo, gli alieni potrebbero essere immaginati con più corenza, potrebbe essere spesa qualche risosrsa in una consulenza tecnica, ma in quel caso magari avremo dei paletti che non ci permettono di andare nella direzione in cui vogliamo.
    L'idea forte nasce, credo, dal farsi ispirare da un aspetto molto affascinante di questa coerenza, e sviluppare la storia intorno a questo nodo fondamentale. Per questo è molto difficile e dispendioso. Perchè richiede conoscenze scientifiche, oltre che fantasia e abilità narrative.
    Nel romanzo "Processo alieno" di Robert J. Sawyer, tutto ruota intorno alla diversità delle due fisiologie, quella umana e quella aliena, e il risultato secondo me è ottimo, ma è un caso piuttosto raro.
    Abbiamo molti esempi di scrittori di fantascienza che avevano anche una formazione scientifica, o almeno erano appassionati tanto da saperla abastanza lunga. Qualche volta è stato un bene, altre volte un male, perchè la storia risentiva in modo pesante dei paletti imposti dalla coerenza scientifica. Non so se tu abbia visto Tenet, che come fulcro ha la freccia del tempo e l'entropia. Molto affascinante, dà adito a scene surreali di forte impatto, ma la storia, pur magistralmente architettata e sceneggiata, mi ha annoiato oltre ogni dire. 🙂

  • @salvatoretortora9446
    @salvatoretortora9446 Місяць тому

    il problema di fondo , e che gli autori dei plot dei film hanno alle spalle troppi anni tu lai mai visto life ?

    • @unoscrittoresulweb
      @unoscrittoresulweb  Місяць тому

      Yes, l'ho visto. Dici che sono troppo vecchi? Ma mica tutti