Bellissima puntata :) Sulla teoria del nemico, mi verrebbe da aggiungere un appunto. Secondo questo sistema ideologico, il nemico deve essere ben visibile, imponente, massivo. Deve essere quindi eletto tale e incolpato un fenomeno ampio, che è sotto gli occhi di tutti, così che chiunque possa ascoltare queste parole allarmanti, notarlo e dire, sull'onda delle convinzioni indotte, "sì, è così, l'ho visto anche io e quindi ci credo". Essendo un qualcosa che potrebbero dirlo in tanti, si viene a creare una "rete unita", che non fa altro che attirare altra gente in sè, degenerando nella massa: in grovoglio di coscienze anestetizzate, che agiscono non più singolarmente e con necessaria luciditá, ma secondo istinti basilari e dettati dalle suggestioni create a partire dalle parole di un leader carismatico. Il nemico eletto come tale dev'essere una presenza fissa nella societá, in modo da essere un'evidenza per chiunque (anche per le persone meno dotate di capacitá di elaborazione logica); si trasforma questa presenza, inizialmente più neutrale, in qualcosa di soffocante, per cui si deve combattere per sopravvivere. Un esempio lampante è quello attuale dei migranti: la loro presenza è vera, tangibile e si presta benissimo alla strumentalizzazione per questi giochetti. Ad esempio, però, in molti tra quelli che credono alla minacciandei migranti, ci sono coloro che negano che il Covid19 sia reale ed esista: il virus è invece il contrario del "migrante". Esso è un nemico invisibile e crea angoscia, un'angoscia troppo grande che rischia di far scivolare nel panico chi la prova (da' l'idea di non sapersi difendere, non esiste un porto sicuro e anche i propri affetti possono trasmettere questo male). Con un virus, non si possono dare colpe, non si può dare un volto al nemico, non si può tenere lontano e non si può vivere nell'assoluta sicurezza. E si deve stare isolati. Per molti, quindi, la disperazione per questo pericolo imprevedibile si riesce a combattere solo negando, con la reazione di vomitare le proprie angosce latenti sulle istituzioni che "vogliono tenerci nella schiavitù instaurando una dittatura sanitaria" (spostando il focus della propria paura su un obiettivo più fisico, almeno visibile). Qui si gioca la differenza fra angoscia (sentimento difficile clda controllare, che regala la sensazione di impotenza e di continuo stato di pericolo/incertezza...e che può benissimo degenerare in panico) e la paura (sentimento sempre negativo, ma più controllabile, provato verso un oggetto che ha un corpo, o almeno seppur non corporeo, che ha un nome e dei connotati precisi...sentimento che si può lenire, accantonare o combattere con facilitá maggiore). Ho finito con pippotto...spero di non essere stata troppo prolissa, o di essermi ripetuta.
Messo in primo piano! Eccelso approfondimento... Ed effettivamente era quello che il credo delle mura faceva con i giganti e con chi era favorevole ad uscire per esplorare il mondo esterno... La divulgazione populista al servizio del potere oserei dire...
@@ALCHILLTV ti ringrazio per il commento in primo piano. Che si debba avere paura dei giganti di AoT è giustificabilissimo (anzi, è giusto, dato che sono davvero un pericolo), ma il Credo delle Mura instaura un senso di pericolo che va oltre quello "sano"...arriva a mettere i bastoni fra le ruote di chi vuole agire altrimenti, s'impone. Ed è uscendo, facendo esperienza al di fuori delle mura che si è capito (ovviamente) di più: si è compreso il meccanismo dei giganti, si è capita la situazione all'esterno. E infatti, giá da questa propensione ad andare via dalla cittá, si sono gettate le basi per un cambio radicale della trama: dopo una prima parte dedicata alla sola avventura (caccia ai giganti) condita dalle esperienze dei protagonisti, si è passati all'incontro con gli altri popoli, fino a giungere ad una storia che verte sulla geopolitica e sulla minaccia bellica. Se ci si guarda indietro, la prima stagione è preistoria...sembra appartenere addirittura ad una sorta di medioevo post-apocalittico e privo (o quasi) di ogni forma di ingegno meccanico. Ora...ora Mikasa e gli altri viaggiano sugli aerei, siamo pari o quasi ai primi del Novecento. Incredibile, se ci si pensa.
Si l'evoluzione storica viene incontro alla trama anche per fare pressione su un punto... Ossia, che l'oscurantismo nel quale era relegata la civiltà tra le mura, impediva anche l'evoluzione della civiltà... Il credo delle mura... Fa pressione su un fatto certo (i giganti esistono e divorano) per asservire il proprio potere alla politica, una cosa che ho trovato molto simile a ciò che in passato, nella nostra realtà, l'inquisizione spagnola fece per la corona di spagna... Asservire il credo al potere, per permettere di eliminare sistematicamente chiunque interferiva con la corona...
@@ALCHILLTV sì, l'apertura significa progresso e, seppur ci siano molti lati negativi derivati di ciò, non significa che chiudersi sia la soluzione a tutti i mali...anzi. È attraverso la sofferenza che si cresce. Anche guardando solo ai personaggi: fa davvero impressione come tutti fossero diversi quando vivevano dentro le Mura. Dal momento che hanno iniziato a confrontarsi con la vita esterna, sono cresciuti in una maniera spropositata, hanno avuto un'evoluzione che non ci si aspetterebbe. Non solo hanno cominciato a giocare su uno scacchiere politico, ma sono diventati adulti. Non sono più quelli che correvano dietro ai giganti e nei momenti scialli si comportavano da ragazzi della loro etá, che eliminato il momento di pericolo erano più "infantili" (tra mille virgolette)...ora vediamo delle persone che reggono sulle proprie spalle le decisioni che cambiano le sorti del mondo. A me ha fatto un sacco impressione la faccia tirata di Reiner, nel trailer della quarta stagione: è un uomo adulto, ha un'espressione tesa di chi teme che il mondo possa andare in pezzi. E lui, per quanto fosse serioso, è quello che aveva pensato di sposare Historia ed era tutto imbarazzato, quando lei gli aveva dato il pezzo della sua gonna. Eren stesso...parte come un bimbominkia incapace di ogni cosa e ora sta tenendo per i capelli le sorti dell'umanitá. Quoto tutto riguardo la tua riflessione sul compito del Credo. Anche questa cosa, è un esempio visto molte volte nel corso della nostra storia...politica e religione fuse insieme, con le ingerenze delle cariche religiose che detengono il monopolio sul comportamento in ogni campo della vita e mettono il naso nelle questioni politiche...è una delle cose più nocive che esistano al mondo.
Quale pensiero filosofico ha influenzato profondamente quest'opera? quali sono i punti di critica politica che l'autore fa attraverso questo racconto? E ancora... Da dove deriva l'ispirazione per il concept dei giganti in Attack on Titan?
Bellissimo video 😃 spero che tu possa approfondire sia filosoficamente sul anime ma anche sulla psicologia di ogni singolo personaggio... soprattutto su Reiner.
Ciao, bellissima spiegazione del sostrato filosofico dell'opera. Volevo chiederti se potessi farne una anche su eventuali raffronti storici riscontrabili (come ad esempio il rapporto tra Marley e gli eldiani, simile a quello dei nazisti con gli ebrei), oppure da cosa Isayama abbia tratto ispirazione per le ambientazioni. Grazie in anticipo.
Questa serie mi è piaciuta soprattutto per l'assenza di bene e male all'interno della storia... non ci sono eroi e ogni personaggio ha il proprio lato oscuro
Che hype per la quarta stagione! Per ingannare l'attesa, se vi va, dai un'occhiata al mio video: ua-cam.com/video/j6khcQhmbB4/v-deo.html Ci ho messo tanto a farlo, ditemi se vi piace
Bellissima puntata :)
Sulla teoria del nemico, mi verrebbe da aggiungere un appunto. Secondo questo sistema ideologico, il nemico deve essere ben visibile, imponente, massivo. Deve essere quindi eletto tale e incolpato un fenomeno ampio, che è sotto gli occhi di tutti, così che chiunque possa ascoltare queste parole allarmanti, notarlo e dire, sull'onda delle convinzioni indotte, "sì, è così, l'ho visto anche io e quindi ci credo". Essendo un qualcosa che potrebbero dirlo in tanti, si viene a creare una "rete unita", che non fa altro che attirare altra gente in sè, degenerando nella massa: in grovoglio di coscienze anestetizzate, che agiscono non più singolarmente e con necessaria luciditá, ma secondo istinti basilari e dettati dalle suggestioni create a partire dalle parole di un leader carismatico.
Il nemico eletto come tale dev'essere una presenza fissa nella societá, in modo da essere un'evidenza per chiunque (anche per le persone meno dotate di capacitá di elaborazione logica); si trasforma questa presenza, inizialmente più neutrale, in qualcosa di soffocante, per cui si deve combattere per sopravvivere.
Un esempio lampante è quello attuale dei migranti: la loro presenza è vera, tangibile e si presta benissimo alla strumentalizzazione per questi giochetti.
Ad esempio, però, in molti tra quelli che credono alla minacciandei migranti, ci sono coloro che negano che il Covid19 sia reale ed esista: il virus è invece il contrario del "migrante". Esso è un nemico invisibile e crea angoscia, un'angoscia troppo grande che rischia di far scivolare nel panico chi la prova (da' l'idea di non sapersi difendere, non esiste un porto sicuro e anche i propri affetti possono trasmettere questo male). Con un virus, non si possono dare colpe, non si può dare un volto al nemico, non si può tenere lontano e non si può vivere nell'assoluta sicurezza. E si deve stare isolati.
Per molti, quindi, la disperazione per questo pericolo imprevedibile si riesce a combattere solo negando, con la reazione di vomitare le proprie angosce latenti sulle istituzioni che "vogliono tenerci nella schiavitù instaurando una dittatura sanitaria" (spostando il focus della propria paura su un obiettivo più fisico, almeno visibile).
Qui si gioca la differenza fra angoscia (sentimento difficile clda controllare, che regala la sensazione di impotenza e di continuo stato di pericolo/incertezza...e che può benissimo degenerare in panico) e la paura (sentimento sempre negativo, ma più controllabile, provato verso un oggetto che ha un corpo, o almeno seppur non corporeo, che ha un nome e dei connotati precisi...sentimento che si può lenire, accantonare o combattere con facilitá maggiore).
Ho finito con pippotto...spero di non essere stata troppo prolissa, o di essermi ripetuta.
Messo in primo piano! Eccelso approfondimento... Ed effettivamente era quello che il credo delle mura faceva con i giganti e con chi era favorevole ad uscire per esplorare il mondo esterno... La divulgazione populista al servizio del potere oserei dire...
@@ALCHILLTV ti ringrazio per il commento in primo piano.
Che si debba avere paura dei giganti di AoT è giustificabilissimo (anzi, è giusto, dato che sono davvero un pericolo), ma il Credo delle Mura instaura un senso di pericolo che va oltre quello "sano"...arriva a mettere i bastoni fra le ruote di chi vuole agire altrimenti, s'impone.
Ed è uscendo, facendo esperienza al di fuori delle mura che si è capito (ovviamente) di più: si è compreso il meccanismo dei giganti, si è capita la situazione all'esterno. E infatti, giá da questa propensione ad andare via dalla cittá, si sono gettate le basi per un cambio radicale della trama: dopo una prima parte dedicata alla sola avventura (caccia ai giganti) condita dalle esperienze dei protagonisti, si è passati all'incontro con gli altri popoli, fino a giungere ad una storia che verte sulla geopolitica e sulla minaccia bellica. Se ci si guarda indietro, la prima stagione è preistoria...sembra appartenere addirittura ad una sorta di medioevo post-apocalittico e privo (o quasi) di ogni forma di ingegno meccanico. Ora...ora Mikasa e gli altri viaggiano sugli aerei, siamo pari o quasi ai primi del Novecento. Incredibile, se ci si pensa.
Si l'evoluzione storica viene incontro alla trama anche per fare pressione su un punto... Ossia, che l'oscurantismo nel quale era relegata la civiltà tra le mura, impediva anche l'evoluzione della civiltà...
Il credo delle mura... Fa pressione su un fatto certo (i giganti esistono e divorano) per asservire il proprio potere alla politica, una cosa che ho trovato molto simile a ciò che in passato, nella nostra realtà, l'inquisizione spagnola fece per la corona di spagna... Asservire il credo al potere, per permettere di eliminare sistematicamente chiunque interferiva con la corona...
@@ALCHILLTV sì, l'apertura significa progresso e, seppur ci siano molti lati negativi derivati di ciò, non significa che chiudersi sia la soluzione a tutti i mali...anzi. È attraverso la sofferenza che si cresce.
Anche guardando solo ai personaggi: fa davvero impressione come tutti fossero diversi quando vivevano dentro le Mura. Dal momento che hanno iniziato a confrontarsi con la vita esterna, sono cresciuti in una maniera spropositata, hanno avuto un'evoluzione che non ci si aspetterebbe. Non solo hanno cominciato a giocare su uno scacchiere politico, ma sono diventati adulti. Non sono più quelli che correvano dietro ai giganti e nei momenti scialli si comportavano da ragazzi della loro etá, che eliminato il momento di pericolo erano più "infantili" (tra mille virgolette)...ora vediamo delle persone che reggono sulle proprie spalle le decisioni che cambiano le sorti del mondo. A me ha fatto un sacco impressione la faccia tirata di Reiner, nel trailer della quarta stagione: è un uomo adulto, ha un'espressione tesa di chi teme che il mondo possa andare in pezzi. E lui, per quanto fosse serioso, è quello che aveva pensato di sposare Historia ed era tutto imbarazzato, quando lei gli aveva dato il pezzo della sua gonna.
Eren stesso...parte come un bimbominkia incapace di ogni cosa e ora sta tenendo per i capelli le sorti dell'umanitá.
Quoto tutto riguardo la tua riflessione sul compito del Credo. Anche questa cosa, è un esempio visto molte volte nel corso della nostra storia...politica e religione fuse insieme, con le ingerenze delle cariche religiose che detengono il monopolio sul comportamento in ogni campo della vita e mettono il naso nelle questioni politiche...è una delle cose più nocive che esistano al mondo.
Stupendo approfondimento!
Quale pensiero filosofico ha influenzato profondamente quest'opera? quali sono i punti di critica politica che l'autore fa attraverso questo racconto? E ancora... Da dove deriva l'ispirazione per il concept dei giganti in Attack on Titan?
Continua, dicci tutto vogliamo essere divulgati su tutto
Tanta roba ziooooo!!!
Finalmente lo aspettavo ma quando farai Helsing ???
Anche quello è in lista... Abbi fede, arriverà.
Voglio più video su Attack on Titan!!!
E così sia ❤️
Dovrei rifare un video così dopo aver assimilato la s4
Bellissimo video 😃 spero che tu possa approfondire sia filosoficamente sul anime ma anche sulla psicologia di ogni singolo personaggio... soprattutto su Reiner.
Eh eh... Hai spoilerato il prossimo episodio ..
@@ALCHILLTV hahah grandissimo 🤣😁
Ormai sono innamorato dei tuoi video di approfondimento. Unico punto però che migliorerei sono le pronunce di alcune parole e nomi.
Bellissimo!
Ciao, bellissima spiegazione del sostrato filosofico dell'opera. Volevo chiederti se potessi farne una anche su eventuali raffronti storici riscontrabili (come ad esempio il rapporto tra Marley e gli eldiani, simile a quello dei nazisti con gli ebrei), oppure da cosa Isayama abbia tratto ispirazione per le ambientazioni. Grazie in anticipo.
Arriverà questa domenica...
Non vedo l'ora che sia domani che fra pochissimo esce la nuova stagione!
Riporterai aot in futuro credo che ci sia ancora qualcosina di cui parlare?
L'ho detto a fine video...
C'è moltissimo ancora di cui parlare...
@@ALCHILLTV errore mio
Questa serie mi è piaciuta soprattutto per l'assenza di bene e male all'interno della storia... non ci sono eroi e ogni personaggio ha il proprio lato oscuro
Forse ymir non è stata la prima ad essere entrata in contatto con quella sorta di millepiedi che è il potere dei giganti
Che hype per la quarta stagione!
Per ingannare l'attesa, se vi va, dai un'occhiata al mio video:
ua-cam.com/video/j6khcQhmbB4/v-deo.html
Ci ho messo tanto a farlo, ditemi se vi piace