Ho bisogno di tempo per elaborare i traumi |
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- Опубліковано 18 гру 2024
- All'interno di questa nuova puntata della mia rubrica mensile dedicata ai cambiamenti vi parlo di come sono solita affrontare i traumi e di quanto questo mio atteggiamento si sia rivelato deleterio.
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Secondo me non hai superato certe cose, ma le hai solo accantonate per non affrontarle pienamente proprio per paura del dolore che avresti sentito. Faccio anch'io lo stesso errore, l'ho fatto soprattutto dopo una storia dolorosa fino a quando non mi sono resa conto che dovevo fermarmi ed "elaborare il lutto", altrimenti avrei solo continuato a non dare niente alle persone accanto a me, o peggio a ferirle. "Il dolore esige di essere sentito". È così. Solo allora sarai davvero libera di andare avanti. Ti auguro di riuscirci ❤
Ciao Valeria, non ho mai commentato i tuoi #fattivalere perché ho sempre percepito il tuo bisogno di buttare fuori certe riflessioni più che altro per auto convincerti e darti la forza di seguire quello che tu stessa consigliavi.
Non ti conosco direttamente e, ovviamente, non mi permetterei mai di entrare troppo nel personale.. però quando parli di non soffermarti sui dolori, sappi che il tuo continuo farne riferimento è di per se un bloccarsi su qualcosa. Magari non rimani nel letto a piangere, non ti chiudi in casa e non ti imbruttisci lasciando il mondo fuori, ma di fatto con la testa e i pensieri torni sempre sugli stessi punti.
Lo faccio anche io, non è una critica, ma penso che dovresti riflettere sul fatto che non ci si “ferma” su un problema solo fisicamente ma, soprattutto, mentalmente...E tu lo fai.
Elabori quello che ti succede mentre vai avanti con la tua vita, questo è.
Per questo motivo prenderei seriamente in considerazione l’opzione della terapia, perché a volte ci comportiamo come pensiamo sia giusto, etichettando altri comportamenti come “deboli”, ma non dobbiamo dimostrare niente a nessuno.
ciao valeria, so che ne hai già parlato in un video però forse fare un po' di terapia potrebbe non essere una cattiva idea, anche soltanto per parlare con qualcuno che può aiutarti realmente a superare i tuoi traumi.
Ciao Valeria, non so se ne hai già parlato in passato, ma ti consiglierei di pensare concretamente alla psicoterapia. Parli spesso di attacchi di panico (non so se siano stati diagnosticati da un medico o psicologo o meno), di ansia e di malessere psicologico. In alcuni casi, e lo dico da persona che ci è passata, solo un esperto può davvero aiutarci a rimettere le cose in ordine e a capire noi stessi... O almeno a provarci.
Come dice Lorely Gilmore: bisogna vivere l'abbruttimento per rimettersi in carreggiata !
Dici che ti riprometti di essere più debole...ma il fermarsi e stare nel dolore vuol dire avere coraggio...osservarti stare male e’ una tappa indispensabile per superare veramente ogni trauma.
Il lavoro su se stessi e’ stare con le proprie emozioni non ingannare la mente di continuo.
È quello il l’unico lavoro della vita.
25 secondi fa
Una cosa che mi sento di aggiungere...forse hai di nuovo troppa fretta nel darti questa scadenza entro il 2019...penso che non si possa sapere a priori per quanto tempo bisogna fermarsi...è come se tu ora ti rendessi conto ma volessi di nuovo farti fretta nell'esserne fuori...sei abituata ad essere al top e vuoi tornarci in uno schiocco di dita, perché lo vedi come un valore. Accetta di aver bisogno di fermarti senza sapere per quanto tempo durerà, una settimana, un mese, un anno...io sono stata lasciata brutalmente dopo 13 anni di vita insieme e dopo un anno e mezzo non ne sono ancora fuori, sono ancora dolorante, sempre meno, ma non si è ancora del tutto cicatrizzante la ferita.
Ciao Valeria. Non so se possa aiutare anche te ma mi rivedo in ogni esatta, precisa e puntuale parola. Sto seguendo una terapia e la mia dottoressa mi ha detto le stesse cose che hai espresso tu in questo video. A volte penso che sentiamo una responsabilità anche nei confronti delle persone che abbiamo intorno che magari nemmeno ci richiedono, ma lo facciamo. Ti auguro tutto il bene e ti do un consiglio che darei a me stessa: è ok non essere ok. Va bene piangere ed essere tristi. Va bene essere deboli e anche chiedere aiuto a chi ci sta intorno.
Ps: abbiamo la stessa età e anche a me dicono lo stesso. La mia doc infatti afferma che a volte io sento la necessità di dover nutrire la parte bambina, quella bisognosa di coccole, perché da piccola ero troppo impegnata a prendermi responsabilità. Ce la farai, ce la faremo, ne usciremo forti molto più di prima
Ti consiglio di non escludere un aiuto professionale da parte di uno psicologo per aiutarti in questa fase. Non vuol dire essere deboli, vuol dire volersi bene e investire anche economicamente nel proprio benessere psicologico.
Fermati, prenditi il tuo tempo e riparti, rischi un esaurimento nervoso.
A me è successo di rimanere a letto per un anno dopo la fine di una relazione. Mi limitavo a andare in palestra la mattina e per il resto della giornata mi chiudevo in camera a piangere al pc. Ma c’è da dire che quell anno non facevo ancora l università. Quindi PURTROPPO per le vite che abbiamo, lavorative, universitarie, è molto complicato poter prendersi queste libertà. E dico purtroppo perché invece sono essenziali per andare avanti. Ho subito un trauma fortissimo non appena ho cominciato l’università, dovuto a una perdita importante, ed è così, non mi sono mai potuta prendere del tempo effettivo per fermarmi e elaborare questo trauma. Prima o poi lo farò
Ciao Valeria, secondo me non dovresti colpevolizzarti troppo per come hai affrontato i traumi nella tua vita. Se ti sei comportata in un certo modo è stato perchè quel modo era quello più funzionale per te in quel dato momento, lo hai fatto per proteggerti (inconsapevolmente o meno). Secondo me non c'è un modo giusto o sbagliato di affrontare certe cose ed ognuno lo fa al meglio delle sue possibilità. Stare a letto e piangere, non uscire di casa sono dei comportamenti che non è detto corrispondano esattamente all'elaborazione, magari chi si comporta così in realtà si sta solo disperando e strappando i capelli, chi lo sa... Devi trovare il tuo modo ed uno psicologo potrebbe aiutarti in questo. So che è costoso ma vedilo come un investimento su te stessa e sul tuo benessere psicologico. I benefici saranno tanti, vedrai 😘
Tu metti da parte le cose perché “non hai tempo” di affrontarle, perché non te lo puoi permettere proprio come faccio io e non so se capita anche a te (forse no perché ti sei definita carro armato emotivo) ma io non sfogando mi sento ancora più piena, emotiva..troppo sensibile e non è bello 💖
Ciao Valeria, capisco la sensazione che provi, mi è successo negli ultimi mesi e anch'io prima ero come te. Ma ho dovuto fermarmi, l'ho fatto per me stessa ed è stato utilissimo. Mi sento di consigliarti la meditazione e la mindfulness, a me ha aiutato e sta aiutando molto con l'ansia. Dai un'occhiata in giro, ci sono diversi testi utili in merito. E soprattutto datti tempo, ti stupirai del risultato, senza darti scadenze. Lascia andare, il tempo farà il suo corso. Un abbraccio forte
'ecco, perchè se non elabori le cose e non ti fermi, se non superi la paura del bloccarti poi quelle cose te le porti appresso e io sono stufa di portarmele appresso.' !!!!!!!
Questa consapevolezza è già il punto di partenza per cambiare. Hai molto chiaro il tuo, diciamo, problema di non riuscire a metabolizzare, per fuggire dal dolore. Anche se lo spingi fuori dalla porta, ti rientrerà dalla finestra. Hai avuto esperienze traumatiche ed è normale che tu abbia strutturato questa difesa, ma forse ora è il momento di accantonarla perché non ti serve più, perché ora che lo vedi vuol dire che hai la forza per affrontare il dolore in modo diverso, ammettendo le ferite, il male che fanno, e il diritto a prendertene cura. Ora la forza ce l'hai, per esperienza ti dico che è brutto guardarsi le profonde ferite e sentire quanto male fanno, non è debolezza, è forza, forse è questo il punto cruciale, tu scambi il fuggire con la forza, e il fermarsi a guardarsi pesta e sanguinante, una debolezza. Si piange a vedersi così massacrate, ci si fa pena, tristezza, compassione, e poi amore per sé stesse, doloroso vedere lucidamente come si sta male, ma profondamente terapeutico.
Cara Valeria, grazie per questo video. Io sono esattamente come te: ho sempre affrontato le cose brutte, bruttissime, della vita, ripartendo come un treno (suscitando anche un certo stupore in chi mi stava intorno). Dopo l'ultimo orribile avvenimento, una serie di eventi e la mia voglia di fuggire, appunto, mi hanno portato in Erasmus per quattro mesi. Zero distrazioni, zero affetti intorno se non da lontano, zero dei mille impegni che mi ero infilata in agenda per "non pensare". Che dire, sono stata malissimo, ho odiato l'Erasmus come nessuno ha mai fatto, ho pianto tutti i giorni, ma ho elaborato tutto, tutto. Sono tornata ed ero più libera. E l'ho realizzato adesso, due anni dopo, grazie alle tue riflessioni. Un abbraccio!
Ciao Valeria eppure dai video che ho visto non mi sembri una persona che “si fa una birretta e poi ci pensiamo” anzi... ti vedo molto attaccata alle cose materiali e non, perchè di base hai una questione irrisolta con te stessa, prima ancora della tua rottura o del tuo non matrimonio. Mi sembri una persona un pó “sola” o per lo meno pensi di esserlo. Magari dovresti chiedere aiuto a qualcuno... senza nessun tipo di vergogna o di timore. È anche il tuo atteggiamento che ti porta ad essere quello che poi sei, spero tu possa ritrovare serenità e anche quella “ spensieratezza” che ti manca ! Bisogna imparare anche ad apprezzare ció che di bello si ha in un momento della vita NO. Dai, puoi farcela ❤️
Ciao Valeria .. mi sento di lasciare anche io un mess perché per esperienza personale TI CAPISCO..
Il fatto è che il cervello PENSA TROPPO .. rimugina.. vaga avanti e indietro riportando alla luce dolori vecchie.. Crea PAURE soffocanti che a volte non hanno neppure fondamento ..
Io un giorno mi sono svegliata e mi sono detta ..ora basta .. mi sono rotta i cogli.. di stare sempre male .. se ho fame mangio .. se ho sonno dormo .. se mi va tutto storto chissenefrega.. domani mattina ti alzi .. ti guardi allo specchio e ti dici.. io sono la persona più felice del mondo ..nonostante tutto .. te lo ripeti tutti i giorni della tua vita e vedrai che a na certa ti sentirai davvero felice .
Cmq ti consiglio anch io di fare meditazione per spegnere la mente .. di leggere libri sulle affermazioni positive tipo quelle di Louise hay e avvicinarti a eventuali discipline olistiche .. oppure la mindfulness..
A me queste cose hanno aiutato ...
Ciao Valeria, mi sento di fare la voce fuori dal coro.
Io credo che i comportamenti descritti nel video (rinchiudersi in camera senza alzarsi dal letto / tirare avanti come un treno senza fermarsi a riflettere) siano semplicemente entrambi atteggiamenti estremi e che sia molto più auspicabile una sana via di mezzo tra i due, come in parte affermi tu.
PERO'
se proprio non si riesce a mediare e negli estremi bisogna rimanere, trovo che sia moooolto più sano (e lo dico perchè ho sperimentato sulla mia pelle l'atteggiamento opposto) stringere i denti e "fare buon viso a cattivo gioco" piuttosto che segregarsi in quattro mura e abbandonarsi alla disperazione: certo, un medio e temporaneo abbruttimento non ha mai fatto del male a nessuno.. ma appunto, che sia MEDIO e TEMPORANEO. Io dopo il mio peggior trauma (la rottura inaspettata da parte del mio ex di cui ero innamoratissima) iniziai ad alzarmi dal letto alle 17 per quasi due mesi saltando il pranzo e ti assicuro che non lo auguro a nessuno, è stato orribile.
Dunque, ben venga una sana riflessione sulle cose accadute, ma poi guardiamo avanti e soprattutto non indugiamo (troppo) in comportamenti autodistruttivi, mi raccomando!
Un bacio
Il "fermarsi" è sacrosanto. Fermarsi per capire cos'è successo, fermarsi per prendere consapevolezza, fermarsi per essere poi più leggeri più avanti.
Devi trovare un tuo modo per fermarti e cercare di capire perché magari certe cose che sono capitate (a livello di tuoi comportamenti o emotivo) sono accadute perché non ti sei fermata prima.
Parlo senza sapere cosa sia successo, perdonami, vorrei darti spunti di riflessione perché tutti dovrebbero ricominciare più leggeri.
Ciao cara😀
Valeria... Grazie.
Hai ragione non dovresti averlo questo peso ..... imbruttisciti una settimana e poi ricomincia
Indossi un bellissimo maglione, dove lo hai acquistato?
P.s. il video è, come sempre, uno spunto molto interessante
Vale, per stare un mese a letto causa rottura con il fidanzato bisogna poterselo permettere, ossia o essere una di riccanza o una ragazzina che si fa mantenere dai genitori. Io ti vorrei dare un consiglio: cerca di utilizzare un linguaggio diverso per parlare di te stessa, ti aiuterebbe a stare meglio.
Se ti descrivi con i termini degni di un melodramma del '700 ti sentirai di vivere così.
La gente va in depressione e quella può essere la goccia che fa traboccare il vaso. Io ho subito abusi sessuali ma fu quando mi lasciai con la mia ragazza, che era stata la mia luce nell'inferno in terra che avevo vissuto, che iniziai a saltare la scuola, passare interi giorni a letto, non mangiare più... Non banalizziamo, certe rotture sono tragedie perché in un rapporto ci può essere moltissimo di grave e profondo.
@@baltuf Se stai rispondendo a Fra Novak, decisamente il premio empatia del 2020 ti spetta di diritto, ad honorem! Delicatissima.
@@thatbooknerdoverthere7899 che aveva risposto ? :') non mi fa vedere nulla
Non è facile prendersi del tempo...non si capisce subito cosa sia meglio fare. Capirai col tempo. Devi ancora maturare. Molto.