Si possono ancora fare ANIME DIVERSI?
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- Опубліковано 31 гру 2024
- "Gli anime sono tutti uguali, non esce più niente di diverso!"
Se avessi un centesimo per ogni volta che ho sentito questa frase, ora sarei Bill Gates. E' ora di dire basta: se volete anime diversi andate a vederli, sono lì che vi aspettano!
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/ @italoscanniell0
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Gli anime che ho visto
Italo: anilist.co/use...
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Per i fan di Evangelion:
distopia.alterv...
evaimpact.org
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Questi video che spingono alla riflessione sono sempre i migliori. Pensandoci bene, ho la tendenza ad apprezzare più anime che abbiano una minima pretesa di autorialità o che siano un minimo fuori dagli schemi rispetto agli standard (anche solo a livello tematico o registico) perchè il "more of the same" tende spesso ad annoiarmi, ed è innegabile che la fetta mainstream proponga, non sempre ma quasi, quel tipo di contenuto lì. E' un discorso che oltretutto si può fare in vari campi, io lo riscontro anche in altre mie passioni come i videogiochi o il rap. Una cosa che ho sempre fatto io è che cerco di scavare a fondo se una cosa mi appassiona, mentre noto che anche tra i miei amici stretti che si definiscono fan di un qualche tipo di media, si accontentano di avere una conoscenza superficiale di esso, probabilmente per pigrizia, come dicevi tu. Niente di male in ciò, era solo un'osservazione generica. Altro periodo storico e il mercato era completamente diverso, ma sarei curioso di sapere se anime come Texhnolyze e Lain fossero già considerati culto all'uscita o siano stati rivalutati col tempo. Bllxxxxmo video
quindi mi stai dicendo che la ridondanza artistica e tematica dell'industria anime è completamente colpa di Paolo
goated video as always
Ti sto dicendo esattamente questo (comunque non ricordo se ho risposto ma sono ancora in lutto per Max)
Mi stupisce sempre la qualità e velocità con cui produci i tuoi contenuti, veramente complimenti.
In questo caso, ho trovato il tuo discorso particolarmente interessante perchè ritrovo moltissimo della mia esperienza nelle tue parole. Io ho iniziato a guardare anime molto tardi nella mia vita: da bambino avevo visto un paio di film di Miyazaki, poi da adolescente ho visto Death Note e infine alle superiori il mio migliore amico mi ha tirato dentro un rewatch che è durato cinque anni del suo show anime preferito, Naruto. Mai visto un episodio di One Piece, Dragonball, Inuyasha o dei tanti altri anime che hanno delineato il gusto della mia generazione perchè semplicemente non mi avevano mai attirato da bambino, e quando ho invece iniziato a interessarmi di animazione ero già maggiorenne, e quindi distante dalle logiche nostalgiche che invece sono alla base di moltissima della produzione anime corrente.
2 anni fa ho invece deciso di iniziare a interessarmi all'animazione, che sempre avevo apprezzato con i tipici film della Disney o della Pixar, ma che mai avevo veramente esplorato. Ho iniziato a vedermi tutti i film della Ghibli, e così facendo ho trovato il mio film preferito di sempre (La leggenda della Principessa Splendente), poi ho visto Evangelion, poi Cowboy Bebop....infine, non mi scorderò mai quando il 1 gennaio 2023 mi sono deciso a recuperarmi Mind Game di Yuasa, un film che ha per sempre cambiato la mia prospettiva di quello che si potesse fare con l'animazione. Da lì, è stato tutto in discesa: Satoshi Kon, Sunao Katabuchi (che se non esce nel giro di un mese quel film delle donne vestite di nero o come si chiama mi incazzo sul serio), Katsuhiro Otomo, un sacco di antologie animate da Memories a Robot Carnival a Animatrix a Star Wars Visions, tutta la cinematografia di certi studi come lo Studio Trigger (mi manca ancora Kill la Kill perchè sinceramente un po' mi vergogno ma prima o poi recupero) o lo Studio 4C; ho esplorato anche generi lontani dal mio gusto personale, come il romantico, guardandomi tutti i film di Makoto Shinkai e di Naoko Yamada (mannaggia quanto mi ha fatto piangere Heike Monogatari non potete capire) e anche film minori che mi sono capitati su Netflix o al cinema, come Voglio Mangiare il tuo Pancreas o Tunnel to Summer, Exit of Goodbyes. E intanto che guardavo film che andavano da vecchi capolavori come Night on the Galactic Railroad a perle inestimabili moderne, come Children of the Sea, mi sono annotato ogni mia singola impressione e recensione su Letterboxd, vivendo questo mio percorso nel modo più analitico e consapevole che mi riuscisse di fare. Dopo 2 anni di questo, mi sono reso conto di due cose:
1. che gli anime erano meravigliosi e un pozzo di creatività e perizia come pochi nell'ambito cinematografico
2. che a me, in verità, gli anime NON piacevano
Questo perchè quello che per me erano gli anime non è quello che per il resto del mondo erano gli anime. Nonostante mi sia sforzato di recuperare tutto partendo dalle cose più acclamate, mi sono trovate essenzialmente disconnesso dalla percezione popolare di quello che gli anime sono: una percezione che si basa su prodotti che, per la maggior parte, trovo sinceramente repellenti e sintomo di una industria che si amplia come una bolla tossica piuttosto che per la sincera volontà creativa di qualcuno. Se dico ad uno che mi piacciono gli anime, quella persona più probabilmente penserà a una delle mille varianti di "Oh no! Mi sono reincarnato nel vibratore della mia sorellastra che è anche una avventuriera che va per dungeon!" piuttosto che a Tatami Galaxy: è una voragine praticamente incolmabile che deriva da un termine che è proprio semanticamente confuso.
E' indubbio che l'industria anime, in particolare quella cinematografica, si trovi in un momento di difficoltà: mi basta pensare a che fucina immensa di idee fosse quella degli anni d'oro con tutto il genere cyberpunk da Otomo a Oshii e mi viene un mancamento, soprattutto perchè in teoria i soldi messi nell'industria sono aumentati in modo esponenziale. Questo non vuole dire che roba veramente innovativa non spunti fuori, e a volte è anche facile predire da dove provenga: per esempio, basta una ricerca google per vedere che Science Saru l'ha fondata Yuasa e che non ha praticamente mai sbagliato un colpo per quanto riguarda le serie animate che produce, non ci voleva un veggente per prevedere che DanDaDan sarebbe stata una bomba, eppure la maggior parte del pubblico lo prende come un caso fortuito del destino perchè spesso la passione per gli anime non è una consapevole e informata. Non vi dico quante volte mi è capitato di parlare con persone appassionate della Ghibli che non sapevano neanche che ci fossero altri registi nello studio a parte Miyazaki: insomma, l'arte presa solo come mezzo di consumo. E capiamoci: non gliene faccio una colpa, e anzi riconosco io stesso di avere passioni per tipi di arte che consumo e basta senza mai approfondire. Per esempio, la musica: a me piace la musica country e mi ascolto molti pezzi di cantanti degli anni dell'Outlaw Country tra Johnny Cash e Townes Van Zandt, che mi portano spesso a lamentarmi di come oggi la musica country faccia schifo nonostante alla fine dei conti si tratti di una concezione molto probabilmente ignorante e che deriva dalla semplice mancanza di conoscenza dell'ambito. D'altra parte, penso che gli anime nello specifico si siano proprio inquadrati in una ottica di "slop content": serie fatte con basso budget che inebetiscono piuttosto che sfidare il cervello del pubblico, fatte per riempire qualsiasi buco del mercato e qualsiasi necessità emotiva di chi paga per guardarle. Alla fine dei conti, mi sono anche abituato a questo distacco: a me piacciono certi film e serie, ad altri piace altro e non c'è motivo per cui la cosa dovrebbe irritarmi. Fin quando potranno uscire cose come Look Back, quella scintilla continuerà a perdurare e a portare a qualità sempre nuove e stimolanti: tieniamola stretta al corpo e cerchiamo di renderla il più grande e diffusa possibile, anche se dovesse essere con video così ben curati e con poca risonanza come i tuoi, Italo. Grazie per quello che fai.
ma che commento enorme non ho mai visto un commento così grosso
Grazie a te per il commento e i complimenti, anche per via del fatto che non ho avuto internet e c'è stato Lucca volevo compensare le uscite mancate ed iniziare ad aumentare concretamente il ritmo. L'obiettivo sono tre video a settimana, che onestamente penso sia il massimo che possa raggiungere mantenendo la qualità (non faccio un montaggio particolarmente elaborato, quindi sta tutto in quanti copioni riesco a scrivere per settimana). Riguardo il tuo discorso, diciamo che le mie riflessioni partono da un punto di vista simile: da quando ho cominciato ad affacciarmi concretamente alla community, mi sono reso conto che io sono un fan dell'animazione, non degli anime. Amo la tecnica in quanto tale perché per me ha un potenziale comunicativo inarrivabile, e se fruisco in maggior parte di titoli giapponesi è perché è l'ambiente in cui si produce di più. Rispetto all'animazione americana, che sta ricercando conmercialmente una maggiore varietà solo da qualche anno, in Giappone c'è la possibilità di imbattersi veramente in qualsiasi cosa. Per me è un assunto poco discutibile, per cui mi sembra strano che poi venga negato perché 10 anime su 50 appartengono allo stesso genere o condividono i modus operandi.
Concordo pienamente con quello che dici, Inoltre aggiungerei anche che io sono di quelli che cerca un anime che abbia qualcosa di diverso anche poi ora sta deluso e torna ai soliti isekai 😅😂
Non nego che un po' ho pensato alla discussione fatta a Lucca 🤣
@@ItaloScanniell0 io tendo a vedere una grande varietà 🤣 di generi,
Mi piacciono robe nuove ma anche retró che di rivedono volentieri più è più volte 😂, probabilmente è una cosa che va anche molto a periodi 🤣
Per esempio una serie molto diversa da quello che guardo di solito ma che mi aveva preso è stato PARIPI KOUMEI 😎, ma potrei fare anche altri esempi
Parlando di isekai soliti, negli ultimi periodi i giapponesi hanno preso spunto dalla Disney secondo me
La Disney ha fatto molti film sui villainess, e ultimamente fanno anime dove il protagonista si reincarna nel o nella villain
secondo me non si puo smettere di fare isekai perche e il modo piu semplice per introdurre un minimo di ambientazione fantasy classica.
se ci sono eccezioni si corre il rischio che si scende nel banale harem quindi "perde" punti all'occhio del pubblico
senza contare che a emergere di questo geneere e molto probabile che sono quelli che hanno sempre piu episodi di 12 episodi a stagione. salvo qualche eccezione.
l'avere poi pochi epsodi non e cmq un male perche appunto ti porta a vedere la serie che finisci in 4 ore volendo vederla tutta in una volta, mentre se la si segue settimanalmente a una certa interrompi e ciao.
alcuni genere poi sono totalmente snobbati credo. oltre a di quanti altri anime con idol si e mai parlato?
gli scolastici sono quasi sempre tutti uguali proprio per loro natura e quelli sportivi generalmente prendono mentre sono in onda, poi non ne senti quasi piu parlare tranne quando sono d'argomento. man anche qui ne citan 3-4 e stop.
a me in alcuni casi e la trama di presentazione stessa che allontana. perche da proprio l'idea sbagliata
questo sinceramente mi sta pure piacendo, ma dalla trama qui sopra avrei giurato che sarebbe risultata essere una cosa solo fra uomini anche perche i tag poi sono e e invece non e cosi
Gran bel video. Purtroppo si parla sempre troppo spesso solo dei grandi titoli mainstream quando invece ci sono spesso molti altri titoli che anche meriterebbero attenzione. Io invece sono sempre contento di scoprire titoli meritevoli che mi ero perso, qualunque sia il genere. Ora infatti di sicuro darò un’occhiata a Gimai Seikatsu che, visto l’incipit, avevo lasciato lì
Spero di non aver creato aspettative troppo alte 😂
Concordo con la tesi di questo video. Leggo spesso commenti che denunciano la povertà di titoli apprezzabili, oppure il fatto che, appunto, le serie sono tutte uguali. Non è così, anzi, a mio parere nell'ultimo periodo sono stati relizzati titoli creativi e nemmeno pochi, solo che, come giustamente osservi, in pochi li seguono. Hai giustamente portato alla luce il caso di Days with my step sister, che a me è piaciuto proprio per il suo taglio autoriale (fosse stato un film sarebbe stato la classica "pellicola da festival), certamente non perfetto, ma con una sua spiccata personalità.
In generale la stagione estiva è stata una fucina di titoli meritevoli, quello già citato, ma anche Shoshimin, Demons dededede destruction, Monogatari series... e sto citando non necessariamente i più belli, (altri più mainstream sono stati comunque apprezzabili), ma quelli che hanno proposto una certa originalità sia stilistica che tematica. In primavera mi viene in mente il trascurato Oblivion battery.
Alla fine la questione è che ci sono moltissimi titoli ed è ovvio che la maggioranza segua binari collaudati e magari con una cifra stilistica mediocre se non peggio, ma questo avviene in tutti i campi artistici, per cui se si vuole la qualità bisogna avere la pazienza di cercarla oppure affidarsi per i consigli a coloro che conoscono bene il settore come te, che poi non hai paura di fare qualche visualizzazione in meno per parlare di serie o argomenti poco noti. Il problema è anche quello chi segue il settore ( e non sono tanti) va dietro ai titoli più popolari, quelli mainstream (ripeto non necessariamente brutti) perchè sono quelli che garantiscono visualizzazioni, ma che sono già popolari. E' un circolo vizioso che purtroppo non aiuta lo spettatore.
Si, diverso, semplicemente legato ala realtà posta in infiniti contesti che si potrebbero scegliere; c’è l’imbarazzo della scelta. Come era stato per GTO
Ho seguito tutto Ijimai Seikatsu (non ricordo se si scrive così 😅) e nonostante l'ho seguito senza troppe pretese, devo dire che mi aspettavo di più... ma è stato altrettanto interessante come storia. Qualcosa di diverso e inaspettato, raccontando una storia che sembra il solito cliché ma che lo tratta in un modo più concreto e realistico, può darsi che non l'ho capito fino in fondo ma mi ha fatto passare il tempo senza annoiare.
La cosa che non mi è piaciuta è che per concentrarsi sull'intimo dei protagonisti trascura il contesto in cui agiscono, che sembra quasi messo da parte. I personaggi secondari, che comunque hanno personalità distinte e riconoscibili, ottengono poco spazio di manovra affinché le rispettive storyline appaiano realmente necessarie o capace di arricchire la storia, e quindi l'equilibrio è un po' ballerino. Se ti colpisce l'introspezione dei protagonisti puoi compensare, ma si sente che manca qualcosa.
Ottimo video
9:31 k-on menzionato lesgooo
Come attualmente ci sono millemila video su "I giochi sono tutti uguali" o streamer che si lamentano di essi, quando poi si scopre che si limitano al mercato AAA che viene spinto dal marketing (dove loro stessi mangiano a volte) ed ai pochi indie che riescono ad avere successo mondiale come un Undertale o Baldur's Gate 3.
Il che porta al pubblico videoludico che non vuole usare veramente il cervello a seguire gli stessi identici comportamenti di questi video o della frase che senti nella descrizione del video.
Sai che non ero informato della questione? Seguo davvero poco il mondo videoludico, però devo dire che non mi stupisce. Come pubblico (di qualsiasi cosa), siamo diventati così esigenti da non sapere neanche cosa vogliamo. La lamentela parte perché è il mantra che è stato insegnato a tutti: invece di attivarti per cambiare il mondo, sprona altri a farlo per te che magari qualcuno imbraccia il fucile e fa partire la rivoluzione. È paradossale, ma nel momento in cui ci sentiamo più attivi nei riguardi dei mercati dell'intrattenimento, in verità siamo del tutto inattivi e pronti a farci tritare dal rullo compressore chiamato industria.
@@ItaloScanniell0 Sono il primo ad ammettere che ho un problema ad affacciarmi a qualcosa di nuovo come genere di esperienza, che siano giochi AAA o Indie. Devo trovare qualcosa che riesce ad accendere la mia scintilla interna ed a volte ci guadagno, in altri casi droppo il gioco come se niente fosse, in altri ancora faccio un "Bello, ma". Posso perlomeno dire che evito di scrivere millemila commenti del tipo "c'è roba tutta uguale" anche perchè negli ultimi anni ho cercato e trovato nuove cose da apprezzare.
A volte ho smesso proprio di seguire una serie, come ho fatto on Kingdom Hearts.
Comunque Personalmente guardo adattamenti anime di manga che per diversi motivi non riesco a leggere e principalmente per evadere. Ogni anno Già da qualche anno seguo roba corrente e recupero roba piu stagionata. Per esempio ora guardo Bleach, Dandadan ma ho anche finito di vedere samurai 7 e Panty & Stockings
wistori wand a dn sword per me è stato stupendo e sottovalutato meritava di più aspetto sia una seconda stagione che un gioco mobile come quello di danmachi battle chronicle ma gestito con i contro cazzi
isekai part time se parli di quello del mc donald prima stagione sublime secondo me la seconda meh ma carina e ora devono fare la terza da quello che ho capito
Personalmente non sono in linea con questa analisi, intendo, l’analisi probabilmente è giusta, ma non mi ci inserisco, probabilmente perché non sono un insider del mondo anime ma l’ho esplorato in modo abbastanza selettivo nel tempo, quindi una vera e propria abitudine non si è mai creata.
Nonostante ciò sono molto legato agli anime, che sono il medium artistico probabilmente nella top3 tra quelli che più ha influenzato artisticamente la mia vita.
Però si, noto anche io questa terrificante standardizzazione.
In particolare mi disturba quella che mi sembra una mancanza di autorialità, di visione, di espressione personale e artistica, a favore di una standardizzazione commerciale.
Il che è strano video che gli anime dovrebbero essere collegati spesso ai manga che sono opere per definizione autoriali.
È possibile che escano delle perle che magari non vedo?
Purtroppo non tutti abbiamo il tempo per “provare” ogni anime che esce.
In passato ho fatto delle prove ma droppavo subito dopo il primo episodio, perciò ora se devo fare una prova ne devo essere proprio convinto al 100%.
Mi frega molto spesso anche il character design, odio il moe, e in generale tutto ciò che faccia apparire poco realistico l’aspetto e il comportamento di un personaggio.
I character design moderni sono quasi sempre inguardabili per me…
Non posso identificarmi con dei personaggi se non mi sembrano persone bensì “bambolotti”.
Tra le serie di nicchia che ho più apprezzato ultimamente (nel senso che l’ho vista pochi mesi fa, anche se è vecchiotta) c’è Aoi Bungaku.
Quella si che è una perla, poi vidi anche Aku No Hana, che alternava design, regia e idee che trovavo interessantissime, a progressioni narrative imbarazzanti e irrealistiche…
Ora si sta parlando molto di Look Back, non so cosa aspettarmi, spero non mi deluda…
Se hai qualche consiglio su una serie uscita negli ultimi 3/4 anni che pensi sia molto profonda e autoriale, per favore consigliarmela!
Si possono fare anime diversi?
Yama kara kita otoko ha detto si!
days with my step sister mi è piaciuto molto fino alla fine tranne il finale che mi ha fatto letteramente schifo perchè non finisce come dovrebbe finire un romance tra fratello e sorella e non dico altro per non fare spoiler
💪 GOAT
Lo dirò nel modo piu greve possibile:
A me non frega un cazzo io dagli anime voglio omoni o donnone che si prendono a spadate fino alla morte.
Ecco fine.
POI
In tutta sincerità apprezzo quei prodotti piu particolari nei quali anche nella descrizione da me sopra citata possono rientrare..
Vedi Kill la kILL per esempio!
Io cerco intrattenimento non parto prevenuto però non ritengo che originalità e autorialità siano sempre sinonimo di qualità!
6:32 strano che un'anime che ha step-sister nel nome non abbia fan service
Se gli anime di questo tipo possono cambiare, tutto il mondo può cambiare!
@ItaloScanniell0 ahahaha
4:37 nome anime che si vede ?
È il film di Escaflowne
@ItaloScanniell0 azz la serie escaflone non mi ha preso per niente