Ciao, avevo già commentato un precedente video. Io sono in collina a Piacenza in biologico da 12 anni e per esperienza personale se non lo avessi fatto oggi non sarei qui, nel senso che sicuramente non è la soluzione a tutti i mali, anzi, ma se si riesce a gestire nel miglior modo possibile si riesce a fare reddito. Per correttezza io faccio comparazioni con aziende del mio territorio che sono convenzionali, che diserbano, concimano ecc ma a parità di ettari e colture la plv è (finora) sempre superiore e la spesa inferiore. Considera che parliamo di zona con produzioni mediamente basse. Ho sempre pensato che il bio andasse fatto per legge solo in zone svantaggiate come le nostre e non in generale su tutto il territorio perchè questo ha squilibrato il sistema e avvantaggiato la pianura, penso anche a chi fa allevamento da latte bio in pianura contro la zona svantaggiata. Io personalmente gestisco 50 ettari e in molti casi faccio minima lavorazione con erpice a dischi facendo "falsa semina" in due passate a distanza di un mese poi finisco con rotante in presemina, con questa tecnica semino colza e loietto e prato stabile. Per le altre colture che faccio cioè grano duro, erba medica e soia eseguo un'aratura classica, coltivatore a molle, erpice rotante e semina. Con questo metodo anche in annate piovose ho comunque un'infestazione nel colza, ma con meno pressione. Sicuramente può capitare un periodo meteo sbagliato come questo ma si può recuperare in primavera. Ad esempio io due anni fa ho seminato colza ma per la siccità prolungata non mi è nemmeno nato, allora ho passato il coltivatore a molle nell'inverno e in primavera ho seminato girasole così non ho perso l'annata. Secondo me fare bio dipende sempre dalla situazione aziendale, dai terreni e dalla personalità di ognuno, non è una cosa univoca. Ad esempio nel mio comune sono quasi tutti bio e solo due hanno rinunciato e sono tornati in convenzionale, perchè però lavoravano male e controvoglia.
Ciao, la tua esperienza è sicuramente interessante e serve molto al dialogo su questo argomento. Penso anch'io che in zone più difficili dove il potenziale produttivo scende anche il bio possa essere competitivo sia come produzioni e soprattutto come costi. Per curiosità, il terreno ce l'hai in buona parte di proprietà? Costi d'affitto nella tua zona?
I terreni li ho per metà in proprietà e per metà in affitto. I prezzi medi della zona variano da 0 a 150 €/ha per il fatto che sono a maggioranza terreni a tessitura argillosa, irregolari, scoscesi, con presenza di pietre che vanno raccolte a mano e campi mediamente piccoli 1-2 ettari fino ai 5-6 dei più grossi. A pochi km da noi inizia la pianura e li è tutto un altro mondo😅.@@AGRIMERLINO
Ciao, alef ha spiegato esattamente dove conviene fare il biologico. Io ho l'azienda in collina a nord delle Marche e anche qui abbiamo terreni piccoli e in forte pendenza e la maggior parte delle aziende è biologica. A differenza di quanto detto nel video, a mio parere, il biologico da il massimo in terreni poveri e non fertili perché la differenza di produzione con il convenzionale si riduce molto e le infestanti sono molto più controllabili. Inoltre ho notato che nei nostri terreni i concimi pellettati di buona qualità, soprattutto nelle annate siccitose, danno ottimi risultati in quanto, lasciando l'azoto seppur in minor quantità in maniera graduale, non mandano in stress la pianta e si evitano molte perdite per evaporazione, ma vanno interrati o in presemina o con strigliatori e spesso si pareggiano le produzioni convenzionali
@@mattiamarani2195 si probabilmente la vostra visione è quella giusta! Io ho spesso il pensiero di puntare alla massima produzione ma nel bio è diverso (anche se il prezzo più alto fa abbassare i costi di produzione per quintale prodotto). L'eccessiva fertilità può essere un problema
Ciao,ottimo video che spiega e dimostra come il bio sia un patetico stereotipo che porta l’azienda agricola che sceglie questa strada in un baratro dal quale è difficile uscirne Per la mia realtà pensare”vediamo come va altrimenti il prossimo anno ritentiamo “ non è fattibile
Ciao,Agrimerlino, condivido tutto quello che hai detto, anche da me chi era convertito in biologico è tornato in dietro . Anche in altro settore, quello viticolo questo anno chi era a reg. bio non ha raccolto niente.
Ciao, ho 3 situazioni, entrambe convenzionali in cui ho/abbiamo scelto di evitare il biologico: in tutte c'è la problematica di una discreta quota di carta da dover compilare e quote fisse da versare che nelle situazioni molto piccole azzerano il guadagno..orto con vendita diretta ha la problematica ulteriore della poca disponibilità di varietà. A mio parere è più utile sia per l'ambiente sia economicamente un utilizzo minimo e mirato della chimica perchè se in un caso tipo questo colza e soia non si usa chimica ma si fanno magari 3/4 o 5/6 passate di diserbo meccanico la marmitta fa quello che non ha fatto il prodotto chimico a livello di inquinamento....e il problema della tempestività è tutto Puoi fare false semine per 3 mesi e pulire il campo poi come questo anno partono 2 mesi di pioggia e sei da capo..uff
@@lucaprada7665 grazie del tuo commento. La penso esattamente come te, meglio un utilizzo mirato e ridotto all’osso della chimica che il bio a tutti i costi!
domanda tecnica: nel caso scappino le infestanti rinunciare per quell'anno alla coltura bio facendo un diserbo selettivo continuando a mantenere l'azienda nel biologico? a me i tecnici ccpb hanno detto di aver consigliato questa cosa a più agricoli.
@@AGRIMERLINO ho chiesto nuovamente ai tecnici certificatori e loro dicono che è fattibile declassando il prodotto più i 10 metri. dovreste chiedere ai vostri, qua ccpb reggio dicono si.
Eccomi ! Uno tra quelli che dopo ormai più di 7 anni di Bio molto probabilmente tornerà indietro, anche se a malincuore. Prezzi assolutamente troppo bassi. Terreno fertile piano zona Bologna, senza allevamento.
Ciao, per i prezzi non prevedo grandi cambiamenti...deciderai la tua strada ma tornare ad un convenzionale attento e professionale potrebbe essere da ingengnere contadino!
Sono trattorista nel contoterzi. Lavorando per aziende bio l'unica è usare macchinari specifici come strigliatori coi cavi per variare l'aggressività delle molle passando ogni 10 giorni prima di vedere anche solo spuntare le infestanti. Semine fatte per agevolare l'uso di sarchiatore con portattrezzi con telecamera che segue la fila e si sposta. Il bio è fattibile ma è un altra agricoltura un campo con quel livello di infestanti già ora è condannato. Ne ho vista una sola di azienda bio con campi puliti e sono dei professionisti unici con esperienza specifica. Sono nel bolognese. Certi campi già infestati non saranno mai adatti al bio. Ciao Ma Merlino perché sei un mago come tecnico?
Ciao! grazie della tua esperienza. Come dicevo nella zona in cui lavoro sono pochi i contoterzisti che hanno attrezzature dedicate e prediligono andare in aziende di certe dimensioni...quindi credo che ci sia lo spazio per qualche privato bravo o piccolo terzista di specializzarsi nei "lavori per il bio". Concordo che il bio fatto bene è per pochi, e alcune colture sono molto più difficili di altre. p.s. non sono un mago come tecnico (magari!) . Il nome l'ho coniato quando avevo il drone che avevo chiamato Drone Merlino il drone contadino. Al nome mi ci sono affezionato e ed rimasto. Tornerò a pieno regime anche con il drone...
Ciao @70MMi, il tuo commento mi ha incuriosito tantissimo! Sei nella squadra del Verruch ? Altrimenti come si chiama la ditta dove lavori ? E l azienda Bio virtuosa che menzioni é per caso l allevamento Arcobaleno? Sto cercando qualcuno di Bologna con cui confrontarmi, sto valutando molto seriamente di abbandonare il Bio😢
Buongiorno penso che in queste annate fare il Bio e'come fare l'eroe senza patria. Sono annate davvero problematiche e come dici tu non viene pagato il prodotto per le reali spese che si debbano avere in più buon lavoro Merlino👍👍
Bellissimi i commenti,devo dire che il canale si conferma ancora una volta un punto di riferimento per addetti ai lavori e non "dove i non" sono persone che ci sono nate o ci hanno lavorato nel settore.a detta mia,dispiace per l'azienda ma mi chiedevo l'utilizzo finale di sta colza?perche se serve fare biocarburanti bio siamo messi come il gatto che si lecca il di dietro!il bio puo andar fatto sulle orticole e frutta,mi sbilancio, magari anche su latte e carne ma in aree e realta piccole dove veramente si va valutare il prodotto finito e le aziende stesse.per via di cereali...OGM controllato ragazzi,siamo indietro e di molto...stiamo lottando ad armi impari,tutto quello che arriva da fuori c'é lo stiamo mangiando gia da un bel po di tempo e controlli ZERO.il bio a livello industriale e paragonabile ai due monti di mais visti per l'ennesimo anno,monte A tossine free,monte B tossine positive (-4 euro al ql), che convergono in un monte unico che vi piaccia o non
Ciao Enrico, grazie per aver condiviso la tua visione. Anch'io vedo più ombre che luci per il bio, così come accade nel convenzionale la gestione post-raccolta è molto nebulosa (e chissà quanto ne arriva dall'estero senza controlli!). Per quanto riguarda le aziende per cui può essere un'opportunità lo vedo per zone svantaggiate, forse qualche coltivazione di cereali minori o per filiere di nicchia. Frutta e verdura la vedo dura perchè sappiamo quanto sono seggette a problemi e quanto il consumatore vuole il prodotto perfetto (anche se biologico!). Carne non so, latte qualcuno che conosco ci ha provato nel Parmigiano ma non c'era nessun valore aggiunto (il valore in quel caso è il Parmigiano che basta e avanza, così come tante altre DOP e prodotti tipici)
Considera però umidità 25 ma senza muffe perciò comunque contento visto che dove consegno hanno cominciato a rifiutare molti appezzamenti causa muffe e marciume
Mi spiace ma fare bio oggi è una soluzione poco praticabile. Forse un giorno se cadranno dei dogmi....(Terza) e con soluzioni agromeccanivhe che oggi sono solo in fase sperimentale forse sarà una soluzione abbordabile
Ciao, avevo già commentato un precedente video. Io sono in collina a Piacenza in biologico da 12 anni e per esperienza personale se non lo avessi fatto oggi non sarei qui, nel senso che sicuramente non è la soluzione a tutti i mali, anzi, ma se si riesce a gestire nel miglior modo possibile si riesce a fare reddito. Per correttezza io faccio comparazioni con aziende del mio territorio che sono convenzionali, che diserbano, concimano ecc ma a parità di ettari e colture la plv è (finora) sempre superiore e la spesa inferiore. Considera che parliamo di zona con produzioni mediamente basse. Ho sempre pensato che il bio andasse fatto per legge solo in zone svantaggiate come le nostre e non in generale su tutto il territorio perchè questo ha squilibrato il sistema e avvantaggiato la pianura, penso anche a chi fa allevamento da latte bio in pianura contro la zona svantaggiata. Io personalmente gestisco 50 ettari e in molti casi faccio minima lavorazione con erpice a dischi facendo "falsa semina" in due passate a distanza di un mese poi finisco con rotante in presemina, con questa tecnica semino colza e loietto e prato stabile. Per le altre colture che faccio cioè grano duro, erba medica e soia eseguo un'aratura classica, coltivatore a molle, erpice rotante e semina. Con questo metodo anche in annate piovose ho comunque un'infestazione nel colza, ma con meno pressione. Sicuramente può capitare un periodo meteo sbagliato come questo ma si può recuperare in primavera. Ad esempio io due anni fa ho seminato colza ma per la siccità prolungata non mi è nemmeno nato, allora ho passato il coltivatore a molle nell'inverno e in primavera ho seminato girasole così non ho perso l'annata. Secondo me fare bio dipende sempre dalla situazione aziendale, dai terreni e dalla personalità di ognuno, non è una cosa univoca. Ad esempio nel mio comune sono quasi tutti bio e solo due hanno rinunciato e sono tornati in convenzionale, perchè però lavoravano male e controvoglia.
Ciao, la tua esperienza è sicuramente interessante e serve molto al dialogo su questo argomento. Penso anch'io che in zone più difficili dove il potenziale produttivo scende anche il bio possa essere competitivo sia come produzioni e soprattutto come costi. Per curiosità, il terreno ce l'hai in buona parte di proprietà? Costi d'affitto nella tua zona?
I terreni li ho per metà in proprietà e per metà in affitto. I prezzi medi della zona variano da 0 a 150 €/ha per il fatto che sono a maggioranza terreni a tessitura argillosa, irregolari, scoscesi, con presenza di pietre che vanno raccolte a mano e campi mediamente piccoli 1-2 ettari fino ai 5-6 dei più grossi. A pochi km da noi inizia la pianura e li è tutto un altro mondo😅.@@AGRIMERLINO
Ciao, alef ha spiegato esattamente dove conviene fare il biologico. Io ho l'azienda in collina a nord delle Marche e anche qui abbiamo terreni piccoli e in forte pendenza e la maggior parte delle aziende è biologica. A differenza di quanto detto nel video, a mio parere, il biologico da il massimo in terreni poveri e non fertili perché la differenza di produzione con il convenzionale si riduce molto e le infestanti sono molto più controllabili. Inoltre ho notato che nei nostri terreni i concimi pellettati di buona qualità, soprattutto nelle annate siccitose, danno ottimi risultati in quanto, lasciando l'azoto seppur in minor quantità in maniera graduale, non mandano in stress la pianta e si evitano molte perdite per evaporazione, ma vanno interrati o in presemina o con strigliatori e spesso si pareggiano le produzioni convenzionali
@@mattiamarani2195 si probabilmente la vostra visione è quella giusta! Io ho spesso il pensiero di puntare alla massima produzione ma nel bio è diverso (anche se il prezzo più alto fa abbassare i costi di produzione per quintale prodotto). L'eccessiva fertilità può essere un problema
Ciao,ottimo video che spiega e dimostra come il bio sia un patetico stereotipo che porta l’azienda agricola che sceglie questa strada in un baratro dal quale è difficile uscirne
Per la mia realtà pensare”vediamo come va altrimenti il prossimo anno ritentiamo “ non è fattibile
Ciao,Agrimerlino, condivido tutto quello che hai detto, anche da me chi era convertito in biologico è tornato in dietro . Anche in altro settore, quello viticolo questo anno chi era a reg. bio non ha raccolto niente.
grazie Giorgio, le miei considerazioni sono il frutto di quello che ho visto negli ultimi anni (e molti sono stati i fallimenti)
Ciao, ho 3 situazioni, entrambe convenzionali in cui ho/abbiamo scelto di evitare il biologico: in tutte c'è la problematica di una discreta quota di carta da dover compilare e quote fisse da versare che nelle situazioni molto piccole azzerano il guadagno..orto con vendita diretta ha la problematica ulteriore della poca disponibilità di varietà.
A mio parere è più utile sia per l'ambiente sia economicamente un utilizzo minimo e mirato della chimica perchè se in un caso tipo questo colza e soia non si usa chimica ma si fanno magari 3/4 o 5/6 passate di diserbo meccanico la marmitta fa quello che non ha fatto il prodotto chimico a livello di inquinamento....e il problema della tempestività è tutto
Puoi fare false semine per 3 mesi e pulire il campo poi come questo anno partono 2 mesi di pioggia e sei da capo..uff
@@lucaprada7665 grazie del tuo commento. La penso esattamente come te, meglio un utilizzo mirato e ridotto all’osso della chimica che il bio a tutti i costi!
domanda tecnica: nel caso scappino le infestanti rinunciare per quell'anno alla coltura bio facendo un diserbo selettivo continuando a mantenere l'azienda nel biologico? a me i tecnici ccpb hanno detto di aver consigliato questa cosa a più agricoli.
@@thepoci90 sarebbe la soluzione migliore ma a me non risulta praticabile…
Cosa vietata
@@AGRIMERLINO ho chiesto nuovamente ai tecnici certificatori e loro dicono che è fattibile declassando il prodotto più i 10 metri. dovreste chiedere ai vostri, qua ccpb reggio dicono si.
@@thepoci90 Assolutamente no, se si diserba si riparte da zero con 2 anni di conversione
Eccomi ! Uno tra quelli che dopo ormai più di 7 anni di Bio molto probabilmente tornerà indietro, anche se a malincuore. Prezzi assolutamente troppo bassi. Terreno fertile piano zona Bologna, senza allevamento.
Ciao, per i prezzi non prevedo grandi cambiamenti...deciderai la tua strada ma tornare ad un convenzionale attento e professionale potrebbe essere da ingengnere contadino!
@@AGRIMERLINO grazie per la risposta gentile e simpatica, mi hai decisamente strappato un sorriso, un saluto ! 🤠
Sono trattorista nel contoterzi.
Lavorando per aziende bio l'unica è usare macchinari specifici come strigliatori coi cavi per variare l'aggressività delle molle passando ogni 10 giorni prima di vedere anche solo spuntare le infestanti.
Semine fatte per agevolare l'uso di sarchiatore con portattrezzi con telecamera che segue la fila e si sposta.
Il bio è fattibile ma è un altra agricoltura un campo con quel livello di infestanti già ora è condannato.
Ne ho vista una sola di azienda bio con campi puliti e sono dei professionisti unici con esperienza specifica.
Sono nel bolognese.
Certi campi già infestati non saranno mai adatti al bio.
Ciao
Ma Merlino perché sei un mago come tecnico?
Ciao! grazie della tua esperienza. Come dicevo nella zona in cui lavoro sono pochi i contoterzisti che hanno attrezzature dedicate e prediligono andare in aziende di certe dimensioni...quindi credo che ci sia lo spazio per qualche privato bravo o piccolo terzista di specializzarsi nei "lavori per il bio". Concordo che il bio fatto bene è per pochi, e alcune colture sono molto più difficili di altre.
p.s. non sono un mago come tecnico (magari!) . Il nome l'ho coniato quando avevo il drone che avevo chiamato Drone Merlino il drone contadino. Al nome mi ci sono affezionato e ed rimasto. Tornerò a pieno regime anche con il drone...
Ciao @70MMi, il tuo commento mi ha incuriosito tantissimo! Sei nella squadra del Verruch ? Altrimenti come si chiama la ditta dove lavori ? E l azienda Bio virtuosa che menzioni é per caso l allevamento Arcobaleno? Sto cercando qualcuno di Bologna con cui confrontarmi, sto valutando molto seriamente di abbandonare il Bio😢
Buongiorno penso che in queste annate fare il Bio e'come fare l'eroe senza patria. Sono annate davvero problematiche e come dici tu non viene pagato il prodotto per le reali spese che si debbano avere in più buon lavoro Merlino👍👍
Bellissimi i commenti,devo dire che il canale si conferma ancora una volta un punto di riferimento per addetti ai lavori e non "dove i non" sono persone che ci sono nate o ci hanno lavorato nel settore.a detta mia,dispiace per l'azienda ma mi chiedevo l'utilizzo finale di sta colza?perche se serve fare biocarburanti bio siamo messi come il gatto che si lecca il di dietro!il bio puo andar fatto sulle orticole e frutta,mi sbilancio, magari anche su latte e carne ma in aree e realta piccole dove veramente si va valutare il prodotto finito e le aziende stesse.per via di cereali...OGM controllato ragazzi,siamo indietro e di molto...stiamo lottando ad armi impari,tutto quello che arriva da fuori c'é lo stiamo mangiando gia da un bel po di tempo e controlli ZERO.il bio a livello industriale e paragonabile ai due monti di mais visti per l'ennesimo anno,monte A tossine free,monte B tossine positive (-4 euro al ql), che convergono in un monte unico che vi piaccia o non
Ciao Enrico, grazie per aver condiviso la tua visione. Anch'io vedo più ombre che luci per il bio, così come accade nel convenzionale la gestione post-raccolta è molto nebulosa (e chissà quanto ne arriva dall'estero senza controlli!). Per quanto riguarda le aziende per cui può essere un'opportunità lo vedo per zone svantaggiate, forse qualche coltivazione di cereali minori o per filiere di nicchia. Frutta e verdura la vedo dura perchè sappiamo quanto sono seggette a problemi e quanto il consumatore vuole il prodotto perfetto (anche se biologico!). Carne non so, latte qualcuno che conosco ci ha provato nel Parmigiano ma non c'era nessun valore aggiunto (il valore in quel caso è il Parmigiano che basta e avanza, così come tante altre DOP e prodotti tipici)
Ciao trebbiato oggi 31 ottobre soia M30 secondo raccolto Ha 2.3 umidità 25 ql 88 soddisfatto!
Ciao Davide! Puoi essere molto soddisfatto, ne hai fatta più della mia di primo raccolto!
Considera però umidità 25 ma senza muffe perciò comunque contento visto che dove consegno hanno cominciato a rifiutare molti appezzamenti causa muffe e marciume
Tutta quell'abutilon🙈.
Dentro le trebbie rimarrà sicuro della sementa che verrà stesa alle prossime trebbiatura🤦
e quella è niente rispetto a quella che ha tolto! C'era un tappeto appena nata la soia, peggio del loietto nel colza...
Mi spiace ma fare bio oggi è una soluzione poco praticabile. Forse un giorno se cadranno dei dogmi....(Terza) e con soluzioni agromeccanivhe che oggi sono solo in fase sperimentale forse sarà una soluzione abbordabile
TEA
Colza bio è assurda....visto la impossibilità di trattamenti insetticidi chimici
gli anni precedenti qualche esperienza positiva l'ho avuta, con rese anche di 30 q/ha. Mai visto una pressione di altica come quest'anno
Sempre preciso
Grazie
Col biologico se non si ha una stalla e un buon aratro non si hanno risultati. Il resto è fuffa
È più verde di un campo sportivo...
si se comprava la semente da prato inglese non veniva così bene!
Io direi che per quello che vedo, li sei gia' in perdita. Aratura veloce e semina qualcos'altro
una parte del campo sicuramente, dall'altra aspettiamo la primavera per prendere una decisione...
Credo che il biologico non abbia futuro.