SARTRE 2: VERGOGNA, ORGOGLIO, AMORE, SESSUALITÀ

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  • Опубліковано 5 лис 2024

КОМЕНТАРІ • 8

  • @vincenzoanzoletti1296
    @vincenzoanzoletti1296 2 роки тому

    Bellissima lezione, trovo sopratutto l'idea del sesso, dell'amore carnale come tentativo di possedere la "coscienza" dell'altro, attraverso il corpo, molto suggestiva. Altro concetto interessante è la vergogna, come sensazione di sentirsi "oggettivato" dagli altri, ridotto a un in sè. Effettivamente, quando io mi vergogno di un qualcosa, lo faccio perchè capisco che quel qualcosa rischia di non farmi apparire più come un essere umano agli occhi degli altri, ma appunto, una cosa, senza dignità o razionalità.

    • @cinefilosofiadelp.t.7001
      @cinefilosofiadelp.t.7001  2 роки тому +1

      O comunque "congelato" in quell'atto maldestro o riprovevole oppure in quel difetto. Nel suo insieme giudico il pensiero di Sartre alquanto poco rigoroso e fondato; ritengo però che vi si possano rinvenire qua e là molti piccoli gioielli filosofici, cioè singole analisi o singole tesi davvero originali e illuminanti. Grazie dell'apprezzamento ma soprattutto dell'ampio e ben documentato commento.

    • @vincenzoanzoletti1296
      @vincenzoanzoletti1296 2 роки тому

      @@cinefilosofiadelp.t.7001 Prego. Posso chiederle in quale pensiero filosofico si riconosce maggiormente? Per quanto mi riguarda, ho trovato il pensiero di Sartre molto interessante, almeno basandomi sul Suo manuale e sulle Sue lezioni e sulI'abbagnano, che però tratta Sartre di sfuggita. l fatto che Lei non ami Sartre non traspare per niente nei suoi video, complimenti per l'"oggettività espositiva". Personalmente, io adoro Kant su tutti, poi Spinoza, Locke, Heidegger, Fichte, Aristotele, odio invece Platone ed Hegel.

    • @cinefilosofiadelp.t.7001
      @cinefilosofiadelp.t.7001  2 роки тому +1

      @@vincenzoanzoletti1296 Non voglio cavarmela con un facile irenismo filosofico, o con un pragmatico eclettismo romanesco, tuttavia in prima battuta, amo tutte le filosofie (almeno quelle che ho studiato e che espongo), e quando spiego un autore cerco di immedesimarmi con il suo pensiero. A mio svitato parere, la filosofia è il dibattito argomentativo tra tutti i filosofi, cui ognuno dà un apporto che come tale è sempre pregevole. Poi certo le mie valutazioni del pregio di ogni apporto si differenziano, per cui posso dire che le filosofie che amo di più sono quelle di stampo platonico e neoplatonico: dell'antichità Plotino (in quanto espone il Platone integrale ma riprende anche il meglio di tutti i filosofi greci precedenti), ma anche Agostino che offre una versione cristiana di Plotino; Tommaso d'Aquino e Meister Eckhart nel Medioevo; Bruno, Spinoza e soprattutto Leibniz, nell'età moderna; Kant, certo, ma anche Hegel (forse nella sua valutazione si è sviati dalle versioni manualistiche), Kierkegaard, J.S. Mill, Bergson, Jaspers.

    • @vincenzoanzoletti1296
      @vincenzoanzoletti1296 2 роки тому

      @@cinefilosofiadelp.t.7001 Vedrò se le Sue lezioni mi farò cambiare idea su Platone ed Hegel, che trovo troppo "astratti". Il primo per il fatto che, almeno stando a come mi è stata a suo tempo spiegata la dottrina delle Idee, svaluta il mondo reale, empirico, concreto, in favore delle idee, entità ideali, appunto, ma non realmente esistenti. Scommetto che Lei mi smentirà, ma questo è il modo in cui mi venne spiegato Platone al liceo e per principio, io, per amare un filosofo, devo ritrovare in esso una visione concreta e realistica della realtà, che mi aiuti ad interpretarla meglio nella vita quotidiana e per come mi venne presentato Platone, il suo pensiero mi è sembrata, appunto, una visione del mondo irrealistica. Per quanto riguarda Hegel, non mi piace come risolva tutto nello spirito, a scapito della valorizzazione dei singoli uomini, oggetti ecc e come faccia concidere eticità e stato. Ripeto: sono solo un' appassionato di filosofia, laureato in lingue, che quando ha un po' di tempo libero si dedica alla scoperta di filosofi da me non studiati o studiati molto tempo fa, non ho la presunzione di dire che la mia interpretazione di Hegel e Platone sia giusta, è basata sull'interpretazione del loro pensiero offertami al liceo dalla mia docente. In effetti, questo è un problema non di poco conto: come assicurarsi, da parte di un docente, di non far prevalere la propria interpretazione della speculazione di un filosofo sull'oggettivo pensiero di quel filosofo? In realtà, è molto difficile che un docente, non mi riferisco a Lei, non finisca per esporre l'interpretazione prevalente, o la propria, della riflessione di filosofica dei vari filosofi, che potrebbero essere stati del tutto travisati dal docente in questione o dalla critica filosofica! Buona serata, Vincenzo.

    • @cinefilosofiadelp.t.7001
      @cinefilosofiadelp.t.7001  2 роки тому

      @@vincenzoanzoletti1296 D'altra parte, caro Vincenzo, anch'io potrei fornire un'interpretazione se non travisante quanto meno unilaterale. Mi rassicura il fatto che sono consapevole di questo rischio e faccio del mio meglio per ridurlo, ma ciò non implica la certezza che vi riesca. Confesso che, per mia disposizione mentale, ma forse meglio psicofisica, mi sento più incline all'idealismo che al materialismo, ma forse ancor di più ai tentativi di conciliarli, se non di sintetizzarli, che tuttavia sono a prevalenza idealistica. Nei miei parziali studi di scienza attuale, in particolare nelle ricerche di frontiera nell'ambito della fisica quantistica, credo di avervi rinvenuto stupefacenti (almeno per me) convergenze con la teoria delle Idee di Platone relativamente alla comprensione dell'ordine fondamentale della realtà. A mio stravagante giudizio, certamente Platone comincia col porre le Idee nella loro purezza razionale trascendente ma poi tutta la sua ricerca filosofica è concentrata sull'integrazione sempre più intensa tra il piano razionale trascendente e quello fisico immanente. Con ottimi, benché non conclusivi (per sua stessa ammissione), esiti. E in questo senso, sempre a mio stravagante parere, Aristotele riprende e prosegue da dove era giunto Platone nel suo sforzo di immanentizzazione delle Idee. E Plotino, Proclo, Bruno, lo stesso Spinoza, Leibniz, Fichte, Schelling, Hegel, Bergson sviluppano lo stesso tentativo e sforzo aggiornandolo e approfondendolo. Quanto alle critiche a Hegel: è vero che alla fine nel suo pensiero predomina l'universalità etica, ossia collettiva, tuttavia egli include nella sua mediazione il pensiero liberale e, con esso, il valore e l'autonomia dell'individuo. Ma per questo rimando alle mie lezioni, ancorché comunque insufficienti. Grazie per l'ulteriore, prezioso contributo. Buona serata, anche se del giorno successivo. :-)