Per esperienza diretta posso dire che quando andavo a scuola gli insegnanti ci dicevano che noi Italiani eravamo i migliori al mondo, alle scuole superiori era lo stesso come era lo stesso all'università. Ancora adesso sento questi discorsi da persone della mia età (annata 1984) purtroppo anche all'estero dove vivo. Molti di questi in buona parte fa lavori di bassa lega per laureati ma va raccontando che noi italiani siamo richiestissimi all'estero. Quando ogni tanto ho la possibilità di parlare di questi temi con italiani non vengo preso sul serio dato che loro dalle loro 0 esperienze sanno molto di più. Poi quando chiedi come mai un popolo cosí geniale non riesce a risollevare la nazione, poi escono fuori i GOMBLOTTI. Purtroppo questo é quello che vedo, molta mediocrità.
gli italiani nonni vissero di duro lavoro e ricostruzione del paese, gli italiani padri hanno vissuto di posto fisso al comune e pensione a 40 anni, gli italiani figli vivono di precariato attraverso infinite assunzioni interinali e gli italiani nipoti vivranno lavando piatti in qualche ristorante turco a Berlino o a Camden Town - Londra
Sono un "giovane" (28 anni) ma concordo in pieno. Forse l'unico modo sarebbe intervenire sulla scuola, che a mio parere è pessima, praticamente ancora basata sulla riforma Gentile. Dai vari dati sull'istruzione siamo sempre tra gli ultimi in Europa e tra i paesi occidentali, c'è alto abbandono scolastico (soprattutto al Sud) e c'è ormai un business delle lezioni private da parte degli stessi insegnanti. E questo dovrebbe farlo appunto lo Stato, invece è l'unica cosa che non aiuta. Sulla tv direi che è più colpa del servizio pubblico inesistente, soprattutto dopo la nascita di Canale 5, visto che prima la Rai era l'unica rete nazionale. Trovatasi la concorrenza ha cercato di sfidarla sul commerciale, invece di svolgere un ruolo divulgativo (e anche in questo caso è colpa dello Stato). Poi i millennials forse non hanno seri modelli contemporanei e del recente passato a cui ispirarsi, se non ciarlatani o fenomeni di UA-cam.
ho 38 anni, laurea magistrale in psicologia clinica e vivo da sempre a Roma. sono d'accordo con voi che in Italia c'è un "lassismo" generale dei giovani, dove ci metto dentro anche la mia generazione. ovviamente non si può generalizzare un'intera generazione con delle frasi,etichette o definizioni,perchè ci saranno le eccellenze, i ragazzi e ragazze che ce la fanno hanno grinta e sono affamati.. ma nel mio piccolissimo mi permetto solo di far notare una cosa: se il giovane italiano va all'estero e "rende", cioè è bravo in gamba competitivo e fa il suo.. e invece qui in Italia siamo così..sicuramente la nostra generazione ha le sue responsabilità però forse dipende anche dal contesto che uno si trova intorno.. se io oggi volessi aprire un negozio a Roma non lo aprirei neanche morta (Oggi-Roma-2017), ma se dovessi o potessi aprire lo stesso identico negozio in canada, francia, belgio, usa, o ovunque nel mondo "civilizzato".. beh sinceramente lo aprirei con entusiasmo, carica, grinta.. sicuramente avrei comunque problemi, competitività, ecc ecc, magari fallirei non lo so.. ma lo aprirei Sì e ne sarei STRA felice. e ci crederei in me stessa, nel mio business e nelle mie potenzialità. Qui tra i miei coetanei e quello che sento vedo percepisco intorno a me c'è un mix di scarsa autostima- una sorta di "annebbiamento professionale" (chi sono?che voglio fare della mia vita? dove voglio andare? dove voglio vivere nel mondo? quali talenti - meriti -capacità ho davvero? ecc ecc).. e soprattutto una sfiducia totale in questo paese... dove "eh però tieniti pronta a pagare la mazzetta al vigile.. che sennò ti fanno chiudere dopo 2 mesi".. episodi successi a chi ha un'attività da 25 anni, in un quartiere anche medioborghese di roma. parlo per esperienze dirette,di vita,che mi sono state raccontate. se tutto intorno a me funziona bene, è Etico, segue dei valori, dei principi giusti e "sani", allora io per prima sono spinta a FARE.. a lavorare sodo,darmi da fare, emergere,eccellere,creare, avere nuove visioni,ecc ecc. altrimenti è come un paziente in un reparto di rianimazione, in mezzo a decine di letti di coma profondo.. beh diciamo che non è "stimolante" la cosa.. e questo non è per trovare scuse o alibi alla mia generazione e a quelle dopo di me..ma credo che oggettivamente questo sia un dato di fatto che pesa e ha pesato non poco.
Cara Sara, sono napoletano, ho 28 anni e vivo in Messico dopo alcune esperienze internazionali. Posso dirti che dove sto io esiste un dinamismo e una meritocrazia che mi hanno sorpreso, sto paese nonostante il virus ha la strada spianata per crescere in maniera sostenuta per i decenni a venire, ha le sue problematiche naturalmente (anche gravi, come la presenza del narcotraffico in vaste aree del paese) ma nei giovani c'è voglia di lavorare e speranza verso il futuro. Quando capisci che alcuni paesi dell'ex terzo mondo stanno in procinto o hanno già ampiamente superato quanto meno il sud Italia, capisci che è forse è meglio se l'Italia vada in default o muoia definitivamente invece di rimanere in questo coma infinito (come giustamente hai metaforizzato con intelligenza nella tua riflessione). Il mio sogno è Adriano Olivetti, Enzo Ferrari... Mi auguro un giorno di poter dare un contributo al mio paese ma, per adesso, non è il momento giusto per rimanerci.
@@davideruggeri7240 dipende dai posti di lavoro. Nell'IT nelle grandi città si guadagna benissimo in rapporto al costo della vita, anche 15-20 volte il salario minimo. Un data scientist bravo può guadagnare da 1300 a 5-6000€ al mese, che qui ovviamente hanno un potere d'acquisto enormemente più alto che in Italia/Europa.
@@achilleconte4385 aspetta ferma tutto, lavori anche tu nell'IT? Interessante, comunque 6k netti al mese mi sembra un po fuori scala, per dire ste cifre si vedono per senior estremi e in Germania
Tutto quello che vediamo intorno è basato sul posto fisso. Case, auto, affetti, figli etc. Non è un male il posto fisso, vai in banca a farti un mutuo senza il posto fisso. C'è questa discrepanza sulla necessità incontrovertibile di averlo, con l'attuale luogo comune che sia un limite. IN GERMANIA RAGIONANO COL POSTO FISSO E BEN PAGATO. Se lo cambiano passano ad UN'ALTRO POSTO FISSO. C'è chi spazia e saltella qua e là e vive male , molto male con stipendi di merda. VINCOLATI DA CONTRATTI CAPESTRO A LIVELLO CAPORALATO ANNI '30.Tutti quelli che ce la fanno IN ITALIA senza questo paradigma sono una specie di elite che ci sta ovvio, di professionalità di un certo tipo e con delle potenzialità sopra la media ovviamente. Non è una colpa, è statistica. Non siamo tutti uguali. Il problema adesso che l'Italia è fanalino di coda anche negli stipendi, che fanno schifo...punto. Sennò cambiate sistema e diventiamo tutti CON LA PARTITA IVA OBBLIGATORIA.
Forchielli ha ragione, pero gentile e come bravo Emiliano, non ha voluto dire, che nostri figli sono di tale mediocrità. Bisogna dirlo senza paura di toccare l'autostima, la verità può fare male, ma crea a volte reazione positive che motivano ad essere ambizioso di mettere un progetto. Ci vuole gente come Forchielli.
E' vero in Italia c'è la cultura del posto fisso (statale), che è una roba che tu lavoratore devi ringraziare chi ti ha assunto. Ti ha fatto un piacere, lui poteva scegliere un altro! Uno qualsiasi. Viene completamente svilita l'intraprendenza personale. In più molti sono contrari ai sistemi premiali. Hai fatto di più? Ti meriti più soldi. Ti sei accontentato? Stipendio base. Siamo malati di egualitarismo fancazzista. Abbiamo la tendenza a livellare verso il basso.
Assolutamente retorica la tua. Per rimanere in discorsi più concreti manca assolutamente una visione economica da parte dello stato. Scuola, lavoro, formazione in linea il più possibile con certi tipi di domanda. Non a caso è anche l'idea di reddito di cittadinanza dei 5stelle. Lo stato serve ad organizzare una politica economica per i propri cittadini e ad amministrare i servizi pubblici.
non capisco bene cosa vuoi dire... il mio discorso è ovviamente qualitativo, e rientra nel tuo. Lo stato ha poche capacità imprenditoriali, iniziando da come tratta i propri dipendenti i quali a loro volta accettano di buon grado
Per rimanere in linea con un appunto fatto da Forchielli nel video: lo stato italiano non è stato nemmeno in grado di inserire l'Inglese e computer a partire dall'asilo e poi alla scuola dell'obbligo..Ti parlo dell'87 quando ho iniziato ad andare a scuola e non del 1887. Per rimanere nel discorso che fa Boldrin, lo stato italiano sono quarant'anni che si sente come "arrivato" Oggi più che mai, invece di lasciare sola l'iniziativa privata sacrosanta, dovrebbe affiancarsi e aiutarla. Ma lo stato sono i cittadini e in ItaGlia vige il mors tua, vita mea. Evidentemente nei paesi che funzionano meglio, l'apparato statale funziona meglio, ovvero le popolazioni sono culturalmente meglio, meno egoiste. Qui basta che si spremano le persone e si mantenga una certa pappatoia, intesa come tasse esorbitanti, vitalizi ecc
A me pare che sindacalismo, cultura di sinistra e cattolicesimo sociale siano quasi completamente estranei alla "cultura" giovanile italiana.. almeno nel centro nord (conosco meno la realtà del Sud ma immagino che la situazione non sia così diversa). L'elenco sembra calzare meglio a vasti settori della vostra generazione. Non mi pare neanche così evidente la frattura generazionale di cui parlate. Imputare il miracolo economico a generazioni che hanno beneficiato di contingenze storiche irripetibili mi pare un po' troppo generoso... Grazie per il bel canale vi ascolto sempre con interesse.
In Italia non siamo organizzati (non c'è collegamento tra scuola-aziende, disoccupati-formazione-domanda ecc) ma ti dicono arrangiati, non mi interessa come fai a sopravvivere, noi passiamo solamente a prender l'obolo.
Verissimo confermo. Sarà anche l'ambiente ma siamo una massa di individualisti ignoranti isolati nelle nostre piccole e morbose provincette al sicuro tra le nostre cerchie di relazioni e di interessi in cui dalle nostre confort zone pontifichiamo sul mondo e diamo giudizi vivacchiando tra un like e l'altro all'influencer 14-enne del momento. Non c'è scandalo alle corruzioni anzi semmai il mangiarsi le mani per non riuscire a parteciparvi, non c'è' etica del lavoro, non c'è desiderio, ambizione, sogni e Amor proprio. In un paese a misura di vecchi pensionati che non devono fare progetti a lungo termine ormai ci sono solo infermieri e onoranze funebri e chi resta cerca solo di pensare al suo orticello anche se è deprimente, umiliante e antipatriottico.
posto fisso / statalismo: tutto vero, ma chiedete agli amici francesi, svedesi, norvegesi, finlandesi e molti tedeschi (che frequento spesso) cosa pensano del posto fisso, della tutela sociale, del lavorare poco e fare molte ferie...non mi sembra che la testimonianza delle cosiddette economie europee più "evolute" sia così diversa dal concetto italiano di "mammismo"!
certo, ma non fanno dell'efficienza, della creatività e dell'innovazione il loro dogma!!! Hanno il grande vantaggio che solitamente quando si dice qualcosa a qualcuno questo la fa senza fare 1000 domande o 10.000 dietrologie (la cosa preferita dagli italiani)! Sono popoli che si muovono all'unisono!
forse perchè gli italiani non sono un popolo? aspettarsi che un calabrese si muova "all'unisono" con un tirolese è un pò illogico... cmq io ci ho vissuto e lavorato in Germania, è proprio vero, hanno un alto livello di collaborazione tra società, aziende ed istituzioni pubbliche...
Video spettacolare. pure secondo me la piaga che ancora ci affossa è il fascismo (che rimane latente nella mentalità italiana, trasversalmente) e tutto ciò che comporta.
Marco S fino a quando ci saranno le loro pensioni che tengono a galla centinaia di migliaia di famiglie direi di si. Poi vedrai i carri armati per le strade.
Mi perdoni dott Forchielli sono d accordo con lei o potrei esserlo , ma se è dimostrato che L unica impresa oggi che funziona in Italia è la politica come possono i giovani credere in un paese che li umilia in tutti i sensi un paese che hanno rovinato anche le classi precedenti ... ma poi lei che ha fatto del Gap geografico la sua ricchezza dovuta anche alla sua preparazione !!! Come può parlare di confini oggi
Per esperienza diretta posso dire che quando andavo a scuola gli insegnanti ci dicevano che noi Italiani eravamo i migliori al mondo, alle scuole superiori era lo stesso come era lo stesso all'università. Ancora adesso sento questi discorsi da persone della mia età (annata 1984) purtroppo anche all'estero dove vivo. Molti di questi in buona parte fa lavori di bassa lega per laureati ma va raccontando che noi italiani siamo richiestissimi all'estero. Quando ogni tanto ho la possibilità di parlare di questi temi con italiani non vengo preso sul serio dato che loro dalle loro 0 esperienze sanno molto di più. Poi quando chiedi come mai un popolo cosí geniale non riesce a risollevare la nazione, poi escono fuori i GOMBLOTTI. Purtroppo questo é quello che vedo, molta mediocrità.
gli italiani nonni vissero di duro lavoro e ricostruzione del paese, gli italiani padri hanno vissuto di posto fisso al comune e pensione a 40 anni, gli italiani figli vivono di precariato attraverso infinite assunzioni interinali e gli italiani nipoti vivranno lavando piatti in qualche ristorante turco a Berlino o a Camden Town - Londra
Sono un "giovane" (28 anni) ma concordo in pieno.
Forse l'unico modo sarebbe intervenire sulla scuola, che a mio parere è pessima, praticamente ancora basata sulla riforma Gentile. Dai vari dati sull'istruzione siamo sempre tra gli ultimi in Europa e tra i paesi occidentali, c'è alto abbandono scolastico (soprattutto al Sud) e c'è ormai un business delle lezioni private da parte degli stessi insegnanti. E questo dovrebbe farlo appunto lo Stato, invece è l'unica cosa che non aiuta.
Sulla tv direi che è più colpa del servizio pubblico inesistente, soprattutto dopo la nascita di Canale 5, visto che prima la Rai era l'unica rete nazionale. Trovatasi la concorrenza ha cercato di sfidarla sul commerciale, invece di svolgere un ruolo divulgativo (e anche in questo caso è colpa dello Stato).
Poi i millennials forse non hanno seri modelli contemporanei e del recente passato a cui ispirarsi, se non ciarlatani o fenomeni di UA-cam.
ho 38 anni, laurea magistrale in psicologia clinica e vivo da sempre a Roma. sono d'accordo con voi che in Italia c'è un "lassismo" generale dei giovani, dove ci metto dentro anche la mia generazione. ovviamente non si può generalizzare un'intera generazione con delle frasi,etichette o definizioni,perchè ci saranno le eccellenze, i ragazzi e ragazze che ce la fanno hanno grinta e sono affamati.. ma nel mio piccolissimo mi permetto solo di far notare una cosa: se il giovane italiano va all'estero e "rende", cioè è bravo in gamba competitivo e fa il suo.. e invece qui in Italia siamo così..sicuramente la nostra generazione ha le sue responsabilità però forse dipende anche dal contesto che uno si trova intorno.. se io oggi volessi aprire un negozio a Roma non lo aprirei neanche morta (Oggi-Roma-2017), ma se dovessi o potessi aprire lo stesso identico negozio in canada, francia, belgio, usa, o ovunque nel mondo "civilizzato".. beh sinceramente lo aprirei con entusiasmo, carica, grinta.. sicuramente avrei comunque problemi, competitività, ecc ecc, magari fallirei non lo so.. ma lo aprirei Sì e ne sarei STRA felice. e ci crederei in me stessa, nel mio business e nelle mie potenzialità. Qui tra i miei coetanei e quello che sento vedo percepisco intorno a me c'è un mix di scarsa autostima- una sorta di "annebbiamento professionale" (chi sono?che voglio fare della mia vita? dove voglio andare? dove voglio vivere nel mondo? quali talenti - meriti -capacità ho davvero? ecc ecc).. e soprattutto una sfiducia totale in questo paese... dove "eh però tieniti pronta a pagare la mazzetta al vigile.. che sennò ti fanno chiudere dopo 2 mesi".. episodi successi a chi ha un'attività da 25 anni, in un quartiere anche medioborghese di roma. parlo per esperienze dirette,di vita,che mi sono state raccontate. se tutto intorno a me funziona bene, è Etico, segue dei valori, dei principi giusti e "sani", allora io per prima sono spinta a FARE.. a lavorare sodo,darmi da fare, emergere,eccellere,creare, avere nuove visioni,ecc ecc. altrimenti è come un paziente in un reparto di rianimazione, in mezzo a decine di letti di coma profondo.. beh diciamo che non è "stimolante" la cosa.. e questo non è per trovare scuse o alibi alla mia generazione e a quelle dopo di me..ma credo che oggettivamente questo sia un dato di fatto che pesa e ha pesato non poco.
SARA VENTILI ma poi da due che giustamente sono andati all'estero per realizzarsi a pieno
Cara Sara, sono napoletano, ho 28 anni e vivo in Messico dopo alcune esperienze internazionali. Posso dirti che dove sto io esiste un dinamismo e una meritocrazia che mi hanno sorpreso, sto paese nonostante il virus ha la strada spianata per crescere in maniera sostenuta per i decenni a venire, ha le sue problematiche naturalmente (anche gravi, come la presenza del narcotraffico in vaste aree del paese) ma nei giovani c'è voglia di lavorare e speranza verso il futuro. Quando capisci che alcuni paesi dell'ex terzo mondo stanno in procinto o hanno già ampiamente superato quanto meno il sud Italia, capisci che è forse è meglio se l'Italia vada in default o muoia definitivamente invece di rimanere in questo coma infinito (come giustamente hai metaforizzato con intelligenza nella tua riflessione). Il mio sogno è Adriano Olivetti, Enzo Ferrari... Mi auguro un giorno di poter dare un contributo al mio paese ma, per adesso, non è il momento giusto per rimanerci.
@@achilleconte4385 ma scusa in Messico non si guadagna poco?
@@davideruggeri7240 dipende dai posti di lavoro. Nell'IT nelle grandi città si guadagna benissimo in rapporto al costo della vita, anche 15-20 volte il salario minimo. Un data scientist bravo può guadagnare da 1300 a 5-6000€ al mese, che qui ovviamente hanno un potere d'acquisto enormemente più alto che in Italia/Europa.
@@achilleconte4385 aspetta ferma tutto, lavori anche tu nell'IT? Interessante, comunque 6k netti al mese mi sembra un po fuori scala, per dire ste cifre si vedono per senior estremi e in Germania
Tutto quello che vediamo intorno è basato sul posto fisso. Case, auto, affetti, figli etc. Non è un male il posto fisso, vai in banca a farti un mutuo senza il posto fisso. C'è questa discrepanza sulla necessità incontrovertibile di averlo, con l'attuale luogo comune che sia un limite. IN GERMANIA RAGIONANO COL POSTO FISSO E BEN PAGATO. Se lo cambiano passano ad UN'ALTRO POSTO FISSO. C'è chi spazia e saltella qua e là e vive male , molto male con stipendi di merda. VINCOLATI DA CONTRATTI CAPESTRO A LIVELLO CAPORALATO ANNI '30.Tutti quelli che ce la fanno IN ITALIA senza questo paradigma sono una specie di elite che ci sta ovvio, di professionalità di un certo tipo e con delle potenzialità sopra la media ovviamente. Non è una colpa, è statistica. Non siamo tutti uguali. Il problema adesso che l'Italia è fanalino di coda anche negli stipendi, che fanno schifo...punto. Sennò cambiate sistema e diventiamo tutti CON LA PARTITA IVA OBBLIGATORIA.
Forchielli ha ragione, pero gentile e come bravo Emiliano, non ha voluto dire, che nostri figli sono di tale mediocrità. Bisogna dirlo senza paura di toccare l'autostima, la verità può fare male, ma crea a volte reazione positive che motivano ad essere ambizioso di mettere un progetto. Ci vuole gente come Forchielli.
alle prossime elezioni voto la coppia forchielli-oscar giannino.
E' vero in Italia c'è la cultura del posto fisso (statale), che è una roba che tu lavoratore devi ringraziare chi ti ha assunto. Ti ha fatto un piacere, lui poteva scegliere un altro! Uno qualsiasi. Viene completamente svilita l'intraprendenza personale. In più molti sono contrari ai sistemi premiali. Hai fatto di più? Ti meriti più soldi. Ti sei accontentato? Stipendio base. Siamo malati di egualitarismo fancazzista. Abbiamo la tendenza a livellare verso il basso.
Assolutamente retorica la tua. Per rimanere in discorsi più concreti manca assolutamente una visione economica da parte dello stato. Scuola, lavoro, formazione in linea il più possibile con certi tipi di domanda. Non a caso è anche l'idea di reddito di cittadinanza dei 5stelle.
Lo stato serve ad organizzare una politica economica per i propri cittadini e ad amministrare i servizi pubblici.
non capisco bene cosa vuoi dire... il mio discorso è ovviamente qualitativo, e rientra nel tuo. Lo stato ha poche capacità imprenditoriali, iniziando da come tratta i propri dipendenti i quali a loro volta accettano di buon grado
Per rimanere in linea con un appunto fatto da Forchielli nel video: lo stato italiano non è stato nemmeno in grado di inserire l'Inglese e computer a partire dall'asilo e poi alla scuola dell'obbligo..Ti parlo dell'87 quando ho iniziato ad andare a scuola e non del 1887. Per rimanere nel discorso che fa Boldrin, lo stato italiano sono quarant'anni che si sente come "arrivato"
Oggi più che mai, invece di lasciare sola l'iniziativa privata sacrosanta, dovrebbe affiancarsi e aiutarla. Ma lo stato sono i cittadini e in ItaGlia vige il mors tua, vita mea. Evidentemente nei paesi che funzionano meglio, l'apparato statale funziona meglio, ovvero le popolazioni sono culturalmente meglio, meno egoiste. Qui basta che si spremano le persone e si mantenga una certa pappatoia, intesa come tasse esorbitanti, vitalizi ecc
A me pare che sindacalismo, cultura di sinistra e cattolicesimo sociale siano quasi completamente estranei alla "cultura" giovanile italiana.. almeno nel centro nord (conosco meno la realtà del Sud ma immagino che la situazione non sia così diversa). L'elenco sembra calzare meglio a vasti settori della vostra generazione. Non mi pare neanche così evidente la frattura generazionale di cui parlate.
Imputare il miracolo economico a generazioni che hanno beneficiato di contingenze storiche irripetibili mi pare un po' troppo generoso...
Grazie per il bel canale vi ascolto sempre con interesse.
Esatto.. ma questi qua sono due paraculi che se la cantano e se la suonano da soli.
Finisce per tutti tranquillo.
In Italia non siamo organizzati (non c'è collegamento tra scuola-aziende, disoccupati-formazione-domanda ecc) ma ti dicono arrangiati, non mi interessa come fai a sopravvivere, noi passiamo solamente a prender l'obolo.
E devi pagare comunque per non si sa cosa .
Verissimo confermo. Sarà anche l'ambiente ma siamo una massa di individualisti ignoranti isolati nelle nostre piccole e morbose provincette al sicuro tra le nostre cerchie di relazioni e di interessi in cui dalle nostre confort zone pontifichiamo sul mondo e diamo giudizi vivacchiando tra un like e l'altro all'influencer 14-enne del momento. Non c'è scandalo alle corruzioni anzi semmai il mangiarsi le mani per non riuscire a parteciparvi, non c'è' etica del lavoro, non c'è desiderio, ambizione, sogni e Amor proprio. In un paese a misura di vecchi pensionati che non devono fare progetti a lungo termine ormai ci sono solo infermieri e onoranze funebri e chi resta cerca solo di pensare al suo orticello anche se è deprimente, umiliante e antipatriottico.
*comfort
Oggi, 5 anni dopo, Michele è molto meno indulgente sulle colpe della scuola italiana....
posto fisso / statalismo: tutto vero, ma chiedete agli amici francesi, svedesi, norvegesi, finlandesi e molti tedeschi (che frequento spesso) cosa pensano del posto fisso, della tutela sociale, del lavorare poco e fare molte ferie...non mi sembra che la testimonianza delle cosiddette economie europee più "evolute" sia così diversa dal concetto italiano di "mammismo"!
si ma loro possono permetterselo perchè non sono debito/pil 133%
certo, ma non fanno dell'efficienza, della creatività e dell'innovazione il loro dogma!!! Hanno il grande vantaggio che solitamente quando si dice qualcosa a qualcuno questo la fa senza fare 1000 domande o 10.000 dietrologie (la cosa preferita dagli italiani)! Sono popoli che si muovono all'unisono!
forse perchè gli italiani non sono un popolo? aspettarsi che un calabrese si muova "all'unisono" con un tirolese è un pò illogico... cmq io ci ho vissuto e lavorato in Germania, è proprio vero, hanno un alto livello di collaborazione tra società, aziende ed istituzioni pubbliche...
secondo me quello che più manca è una visione per il paese.
La Spagna viaggia in Ferrari, noi in Seat
Video spettacolare. pure secondo me la piaga che ancora ci affossa è il fascismo (che rimane latente nella mentalità italiana, trasversalmente) e tutto ciò che comporta.
Solo che almeno qualche gioiello lo sfornava, chiaramente non sto elogiando Telesio Interlandi et similia .
Se ci fosse davvero il disconnect tra i vostri genitori e i vostri figli, nel mezzo non ci rimane tanto spazio.. non ci si scappa
quindi Banfield con il suo "familismo amorale" ci aveva visto giusto?
si
ultimo commento: mettetevi d'accordo...in Italia c'è cultura fascista o comunista???...mi sembra che vale tutto e tutti!
poco cambia: ambedue le culture prevedono il predominio degli apparati statali sulla società, sull'economia e perciò anche sull'invididuo
Drin drin.
Semplicemente una generazione senza Dio.
Invece gli ottantenni, quelli della mangiatoia pubblica, quelli dei privilegi, dei vitalizi, un Dio ce l'hanno.
Marco S fino a quando ci saranno le loro pensioni che tengono a galla centinaia di migliaia di famiglie direi di si. Poi vedrai i carri armati per le strade.
Lascia stare Dio, che quando si è trattato di mangiare, Dio l'hanno messo da parte tutti, giovani e "vecchi"
Marco S Quando ritorneremo nelle catacombe la rilascerà il vero cristianesimo ripulito da tutti gli apostati che infettano la chiesa.
Mi perdoni dott Forchielli sono d accordo con lei o potrei esserlo , ma se è dimostrato che L unica impresa oggi che funziona in Italia è la politica come possono i giovani credere in un paese che li umilia in tutti i sensi un paese che hanno rovinato anche le classi precedenti ... ma poi lei che ha fatto del Gap geografico la sua ricchezza dovuta anche alla sua preparazione !!! Come può parlare di confini oggi
mha..da questa discussione, con tutto il rispetto, non ho imparato granché. Sorry.
Ok boomer