È abbastanza desolante come in certi settori (io conosco quello dell'architettura) di fatto praticamente tutti i "dipendenti" sono a partita iva ma essenzialmente si pretendono i doveri di un dipendente (orari e organizzazione del lavoro stabiliti dal titolare dello studio) ma senza nessun tipo di garanzia (ferie, malattia maternità ecc). Compenso retribuito con fatture mensili di importo fisso. Spero che i ragazzi che oggi stanno studiando arrivino sul mercato del lavoro più preparati a difendersi da questo tipo di soprusi rispetto alle nostre generazioni. Se si pretendono da voi impegni da dipendente cercate di impuntarvi e pretendere un contratto. Se non vi si vuole fare un contratto pretendete di gestire il vostro lavoro come autonomi, chiarite le vostre tariffe e fatturategli quanto dovuto per le prestazioni.
@enricozetti6487 In realtà per molti settori ha senso la p.iva. In un campo lavorativo dove tutto è a commissione e si lavora settimana per settimana senza possibilità di continuità (per difficoltà oggettive nel settore, per incompetenza nel gestire clienti a lungo termine, per costo beneficio...), per una struttura che contiene professionisti verticalizzati in quel contesto avere collaboratori a p.iva è l'unico modo per non affogare. I problemi comunque sono ben altri. La discontinuità nel mondo lavorativo colpisce tutti, sia nel mercato italiano che in quello estero. La differenza è che all'estero, siccome l'indeterminato come in Italia NON è quasi mai esistito, si applica al concetto di flessibilità anche quello di dinamismo. In Italia, siccome l'indeterminato è in crisi da solo una decina di anni, sia i cittadini che la politica NON hanno saputo rinnovarsi. Ora, capisco benissimo che l'indeterminato è il VERO contratto che ha permesso nei decenni precedenti di far specializzare le persone e che, grazie ad esso, hanno potuto tramandare il proprio sapere anche a figli e nipoti, generando quindi il VERO Made in Italy, tuttavia il mercato e il mondo sono cambiati quindi occorre andare avanti perdendo anche qualche pezzo del puzzle, ma non tutto il blocco possibilmente. In Italia quindi il problema non è tanto lavoro autonomo o da dipendente quanto la MASTODONTICA difficoltà oggettiva di cambiare lavoro o mestiere. Anche profili senior ci impiegano mediamente 8 mesi per trovare una nuova occupazione. Per esempio qui da noi nessuna azienda riesce ad avere un sistema decente per trovare dipendenti. Anche le Spa hanno al massimo un piccolo portale inutile che serve al massimo a prendere qualche dato anagrafico in più. Tipo all'estero è pieni di sistemi proprietari aziendali (o addirittura statali) dove vengono filtrate ed automatizzazione le candidature in maniera intelligente con tanto di test per macrocategorie di lavoro, così che un laureato in economia aziendale fa il suo, il commerciale con la parlantina invece ha la possibilità PRIMA di un colloquio di registrare un videcurriculum (cosa magari NON utile se fai l'operaio di linea ma utile se sei un saldatore e devi DIMOSTRARE che hai delle competenze specifiche...quale mezzo online è meglio del contenuto video per dimostrare alcune di queste competenze...anche in maniera SOMMARIA), il programmatore ha dei test su quello, al designer verrano dati altri test...ed intando invece di pagare aziende esterne o 5 persone, già la prima scrematura la fai subito. Tuttavia se alle persone NESSUNO INSEGNA che esistono questi strumenti e che investire oggi su questo, potresti risparmiare un botto domani...chiaro che poi la distanza tra la domanda e l'offerta aumenta e resta SOLO la flessibilità senza dinamica. In secondo luogo, essendo che in Italia c'è l'indeterminato, la maggior parte delle persone NON hanno la capacità di VENDERSI al meglio poiché NON riescono bene a distinguere il lavorare da dipendente con il lavoro autonomo. Molte aziende sono furbe e spesso prendono di sprovvista i loro collaboratori. Avere la p.iva è un pò come fare l'idraulico ed avere un cliente (anche se fisso)...TU da professionista fai uno o più PREVENTIVI in base alle tue esigenze (tipo per tot soldi io lavoro SOLO 4 giorni alla settimana, NO Sab No Dom NO lunedì mattina...). Poi si concorda con il TUO cliente i termini dell'accordo (praticamente è l'inverso della procedura da dipendente). Questo però va pensato PRIMA di entrare in trattativa e bisogna valutare PRIMA se il cliente ha la liquidità, la lungimiranza e l'accortezza di fare o no certi passi. In alcuni casi è possibile tirare l'acqua al proprio mulino, altri meno...in alcuni settori è più facile in altri no...tuttavia occorre comprendere il CONTESTO nel quale ci si muove e spesso il contesto NON è semplice da capire per un giovane che è appeno uscito dalla scuola o dall'università poiché il contesto è parzialmente basato anche su quanto hai vissuto in quel settore lavorativo.
Se si riesce a dimostrare che per oltre un certo periodo di tempo si è avuta una collaborazione di questo tipo che descrivi (non ricordo quale sia il limite, mi pare due anni), puoi denunciare il cliente che ti deve pagare i contributi
@@Mtt934 In realtà NON è poi così facile riconoscere il reato di falsa p.iva. Ci sono tre elementi da considerare per rendere tale questo reato: la retribuzione, il tempo di collaborazione totale, il luogo e gli orari lavorativi. In generale, si concretizza la posizione di lavoratore subordinato a tempo indeterminato quando: - La durata complessiva della collaborazione con lo stesso committente risulti superiore a 8 mesi annui per 2 anni solari consecutivi - Il corrispettivo percepito corrisponda a più del 80% di quanto il collaboratore abbia percepito nell’arco di due anni solari consecutivi - Il collaboratore disponga di una postazione di lavoro fissa presso la sede aziendale. Al ricorrere di almeno due delle tre condizioni indicate, il rapporto del lavoratore con partita Iva si presume a progetto, ed in assenza di contratto scritto con progetto specifico, si presume automaticamente rapporto di lavoro subordinato, salvo che datore di lavoro riesca a provare il contrario. Ora, le aziende NON sono sceme e in genere per contratti di falsa p.iva fatti passare come "legalmente tollerabili" in genere ti danno una certa flessibilità con orari e sede (tipo che ogni tanto concedono lo smart working). Questo significa che per poter far scattare il reato con conseguente denuncia tu devi aspettare oltre 2 anni dall'inizio della collaborazione. Con la fame di lavoro che c'è e le risorse che hanno le aziende (centri d'impiego, bonus statali, agenzie interinali...), in pratica le aziende furbe ti cambiano prima che scatti i famosi 2 anni solari consecutivi oppure per un periodo ti lasciano a casa per poi riproporti lo stesso contratto azzerando così una delle tre condizioni.
Io ormai ho pagine di appunti sui tuoi video, grazie Nicola, sono questi i video che servono adesso, soprattutto in questo momento storico. Non smetterò mai di seguirti e non hai idea della stima che provo per te e per il lavoro che fai. tvb
da piccolo imprenditore, vorrei dare qualche consiglio un po' a tutti: 1- non pensate ai diritti,alle ferie, alle indennità, il vostro unico scopo deve essere IMPARARE il lavoro che fate ,farvi pagare e mettere da parte il piu' possibile. 2-cercate di capire BENE come si fa il lavoro,studiate tutto, tutto il processo della vostra ditta, capite cosa fa il capo per mandarla avanti, individuate i fornitori e come il capo raggiunge i clienti 3- quando siete ragionevolmente sicuri che potreste sostituire il capo, usate i risparmi e mettetevi in proprio. Il cielo è il limite. ovviamente se l'obiettivo è andare in vacanza ad agosto con la compagnia e pagarvi la disco ogni sabato sera, ciao a auguri .
Ciao il tuo ragionamento non fa una grinza, solo che parti dal presupposto che tutti debbano fare gli artigiani o imprenditori. Molte persone, sono ottimi mestieranti, ma non vogliono mettersi in proprio, quindi sono scelte.
Ciao Nicola, questo è un argomento molto complesso e articolato. Sono stato ditta individuale per 10 anni, poi ho avuto 2 società una srl e una srls. Posso dire con cognizione di causa che è molto meglio fare il dipendente, chi ha una propria attività lavora h24 e cerca sempre modi diversi e alternativi di migliorarsi e migliorare. Ci sono tantissimi problemi e responsabilità, senza contare tutti i costi da sostenere sia attivi che passivi, inoltre esiste sempre un socio occulto che batte sempre cassa. Ho subito, non so se esistono ancora, gli studi di settore una sciagura. In sostanza fare l imprenditore è impegnativo, per stare in piedi, servono volumi d affari che siano adeguati a coprire tutti costi e ad avere un profitto al netto di costi e tasse consono. Come esperienza la consiglio, ma ad oggi preferisco fare il dipendente, svolgendo il mio lavoro con professionalità e precisione, ma tutto ciò che ruota attorno non mi interessa, mi faccio bastare ciò che guadagno. In tutto ciò ne ha giovato la mia salute fisica e mentale 😊
Sono 30 che ho p.iva e l anno prossimo finisco perché non ne posso più!dipendente e dormi tranquillo,ovviamente bisogna provare tutti e 2 x farlo capire a tanti che parlano
@@alexpaltanin4980 Ciao, hai assolutamente ragione, purtroppo è un compromesso al quale sottostare quando sei dipendente, anche se avvolte sei abituato a pensare troppo per cercare soluzioni o strategie, che fanno parte del tuo background, entrano in automatico. In molte situazioni non sono apprezzate
Non è solo una questione di convenienza o guadagno. Alcuni, tipo me, hanno aperto una p.iva perché non hanno trovato nessuno che li assumesse. Così ci siamo costruiti un nostro lavoro un po' per volta.
Ci sta come hai fatto tu a maggior ragione che ci sei riuscito, io ho 25 e vorrei fare così ma non so da dove iniziare, io vado avanti a lavoretti e altre cose che mi pagano al completamento ma prendo pochissimo al mese
cerca dei colletivi di liberi professionisti, in cambio di una piccolissima% dello stipendio, ti permettono di lavorare bene e con gresse realtà(almeno questa è stata la mia esperienza personale)@@domenico9096
Ciao Nicola mi piacerebbe molto un video in cui approfondisci varie soluzioni (siti, conti, app) per investire in etf italiane e estere. Mi ero ripromesso di valutarle io ma non ne trovo mai il tempo😅
consulenza di nome ... body rental molto spesso di fatto. Io sono dipendente ma essenzialmente faccio lo stesso lavoro di colleghi a partita iva che però di fatto sono trattati da dipendenti senza le garanzie
Io ho 19 anni, attualmente faccio il cameraman "freelance" e NO non ho una partita iva, per tutti coloro che lavorassero nell'ambito dello spettacolo (quindi service audio,video fotografi) vi consiglio di dare un occhio alle cosidette cooperative, sono un buon metodo per stare tranquilli nell'ambito tasse ed avere tutte le cose in regola. PS. tecnicamente non si limita solo all'ambito dello spettacolo ma anche ai lavori più piccoli come programmatori ecc, ma da quello che ho capito la coperativa a un settore diverso / contratto diverso
La questione non è se essere dipendente o partita iva, la questione è diventare dipendente statale o partita iva, allora si che cambia la musica! Svejaaaa
Boh, francamente, da imprenditore, trovi il video lacunoso od ancora una volta i miei consulenti molto scarsi... A meno di recenti cambiamenti ché non conosco infatti il cococo non esiste più a meno di particolari condizioni... Tipo del l'amministratore di una società, lo fai in cococo... Per il resto non mi risulta fattibile nulla che non sia una assunzione a tempo in/determinato od apprendistato... La partita iva pure per l'azienda che la usa per assimilare una persona ad un subordinato rischia di trovarsi una causa per una assunzione... Boh... Io ho sempre assunto o formato apprendisti. Mi sono purtroppo reso conto che il tessuto sociale italiano è composto da aziende che pretendono, con altre PMI, di fare le nozze coi fichi secchi e che i collaboratori, non potendo essere pagati con fichi secchi, spesso se ne vanno in altre nazioni
Eh sì perché da dipendente ti prelevano tutto alla fonte e ti devi pure smazzare quando cambi lavoro a ri dichiarare quello che l’agenzia delle entrate dovrebbe già sapere (dato che ogni step è tracciato)
La risposta è semplice, basta non fare fattura a lavoro ultimato, farsi pagare cash. Con il rischio eventuale che se ti dovessero scoprire, hai finito di lavorare.
Grazie per questi ultimi video molto interessanti! Però il titolo è un po' fuorviante, perché non rispondi la domanda del titolo. Per me la risposta è dipendente, ma a livello di tassazione i dipendenti a parità di guadagno pagano sempre più tasse.
E' un discorso lungo è complesso, e francamente, da dipendente, ne ho le pa...catole piene di sentire la piangina delle "partite iva", che si lamentano sempre di tutto. Poi conti alla mano, di "tasse", a parità di reddito, ne pago circa il doppio io, senza lagnarmi, e per quanto riguarda la previdenza sociale, non ne parliamo proprio, perchè si può dire, senza tema di smentita, che i dipendenti pagano le pensioni anche delle partite iva. E tutto questo senza nemmeno citare l'ovvio "nero" che ogni partita iva fa, che se in molti casi può costituire una parte importante del vero reddito, in un numero sufficientemente alto, spesso rappresenta la STRAGRANDE maggioranza del reddito reale. Certo, è vero, se io sto 3 giorni a casa perchè sono ammalto, vengo pagato lo stesso...ma sapete perchè? Perchè ho prodotto così tanta ricchezza, che non mi sono trovato in tasca, lavorando normalmente che quei 3 giorni me li sono ampiamente ripagati. Questo è un fatto. Un "imprenditore" se ha incassato 100 è perchè ha prodotto 100. Se io ho incassato in busta paga 100, è perchè ho prodotto almeno 500. Altrimenti, con il ca...ppero che il mio datore di lavoro mi dava 100. Questo ci potete arrivare persino voi a capirlo. Ho recentemente fatto dei lavori di ristrutturazione: le "povere" partite iva degli artigiani cui mi sono rivolto, mi hanno dato la disponibilità che nemmeno i primari di neurochirurgia danno, e ovviamente sono impalliditi di fronte alla mia non solo legittima, ma oserei dire NATURALE richiesta di vedermi fatturare quanto mi avevano spillato. E quando ste benedette fatture me le hanno fatte, ob torto collo, dai numeri di docuemnto ho scoperta che questi fanno in media 1,5 fatture al mese, che se fosse il loro vero "fatturato" sarebbero andati falliti anni fa, e invece, sono così pieni di lavoro che si permettono di essere arroganti. Quindi fatemi il favore, "Partite Iva", ringraziateci per lo stato sociale che vi paghiamo noi e di cui usufruite più di noi, e smettetela di piangere in continuazione. O se proprio fosse come dite voi, allora chiudetele ste partite iva e fatemi assumere da qualcuno...se sapete fare qualcosa per cui vale la pena di essere pagati.
@@CLOUD-hb9dy e secondo te perché lo fa? Perché è buono o perché da quello che faccio io ci guadagna almeno 5 volte quello che mi ha pagato in stipendio e tasse? Ma perché non tacere invece di fugare ogni dubbio sulla vostra ignoranza pressocchè totale?
@@DocSerg1 l'imprenditore ti paga anche se l'azienda va in rosso. Da quello che scrivi si comprende molto chiaramente che non hai mai gestito una impresa e ti sei fatto riempire la testa da sindacalisti che non hanno mai lavorato. Ti auguro di non perdere mai il lavoro ed essere costretto metterti in proprio, altrimenti ti renderesti conto delle cavolate che dici
@@CLOUD-hb9dy a differenza di te, probabilmente, sono 20 che lavoro. Mai stato disoccupato, nemmeno un giorno, pur vivendo nel profondissimo sud. È perché io so fare il mio lavoro . Un imprenditore che va in rosso invece il suo non lo sa fare.
@@DocSerg1 ma che dici? La maggior parte delle aziende moderne legate al web per i primi 5 o 10 anni deve andare in rosso per guadagnare fette di mercato. Tu in che settore lavori? Probabilmente un settore "vecchio" come le costruzioni o similari, altrimenti non parleresti come stai facendo. Hai una idea di azienda ed imprenditore di 20/30 anni fa.
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È abbastanza desolante come in certi settori (io conosco quello dell'architettura) di fatto praticamente tutti i "dipendenti" sono a partita iva ma essenzialmente si pretendono i doveri di un dipendente (orari e organizzazione del lavoro stabiliti dal titolare dello studio) ma senza nessun tipo di garanzia (ferie, malattia maternità ecc). Compenso retribuito con fatture mensili di importo fisso. Spero che i ragazzi che oggi stanno studiando arrivino sul mercato del lavoro più preparati a difendersi da questo tipo di soprusi rispetto alle nostre generazioni. Se si pretendono da voi impegni da dipendente cercate di impuntarvi e pretendere un contratto. Se non vi si vuole fare un contratto pretendete di gestire il vostro lavoro come autonomi, chiarite le vostre tariffe e fatturategli quanto dovuto per le prestazioni.
Idem nel settore ingegneristico civile.. tuttavia non consideri che così si mantiene l'indipendenza di poter fatturare anche per conto proprio
@@KekkoLancer faccio il recruiter esattamente dall'altro lato, è abbastanza vergognosa come cosa
@enricozetti6487 In realtà per molti settori ha senso la p.iva. In un campo lavorativo dove tutto è a commissione e si lavora settimana per settimana senza possibilità di continuità (per difficoltà oggettive nel settore, per incompetenza nel gestire clienti a lungo termine, per costo beneficio...), per una struttura che contiene professionisti verticalizzati in quel contesto avere collaboratori a p.iva è l'unico modo per non affogare. I problemi comunque sono ben altri. La discontinuità nel mondo lavorativo colpisce tutti, sia nel mercato italiano che in quello estero. La differenza è che all'estero, siccome l'indeterminato come in Italia NON è quasi mai esistito, si applica al concetto di flessibilità anche quello di dinamismo. In Italia, siccome l'indeterminato è in crisi da solo una decina di anni, sia i cittadini che la politica NON hanno saputo rinnovarsi. Ora, capisco benissimo che l'indeterminato è il VERO contratto che ha permesso nei decenni precedenti di far specializzare le persone e che, grazie ad esso, hanno potuto tramandare il proprio sapere anche a figli e nipoti, generando quindi il VERO Made in Italy, tuttavia il mercato e il mondo sono cambiati quindi occorre andare avanti perdendo anche qualche pezzo del puzzle, ma non tutto il blocco possibilmente. In Italia quindi il problema non è tanto lavoro autonomo o da dipendente quanto la MASTODONTICA difficoltà oggettiva di cambiare lavoro o mestiere. Anche profili senior ci impiegano mediamente 8 mesi per trovare una nuova occupazione. Per esempio qui da noi nessuna azienda riesce ad avere un sistema decente per trovare dipendenti. Anche le Spa hanno al massimo un piccolo portale inutile che serve al massimo a prendere qualche dato anagrafico in più. Tipo all'estero è pieni di sistemi proprietari aziendali (o addirittura statali) dove vengono filtrate ed automatizzazione le candidature in maniera intelligente con tanto di test per macrocategorie di lavoro, così che un laureato in economia aziendale fa il suo, il commerciale con la parlantina invece ha la possibilità PRIMA di un colloquio di registrare un videcurriculum (cosa magari NON utile se fai l'operaio di linea ma utile se sei un saldatore e devi DIMOSTRARE che hai delle competenze specifiche...quale mezzo online è meglio del contenuto video per dimostrare alcune di queste competenze...anche in maniera SOMMARIA), il programmatore ha dei test su quello, al designer verrano dati altri test...ed intando invece di pagare aziende esterne o 5 persone, già la prima scrematura la fai subito. Tuttavia se alle persone NESSUNO INSEGNA che esistono questi strumenti e che investire oggi su questo, potresti risparmiare un botto domani...chiaro che poi la distanza tra la domanda e l'offerta aumenta e resta SOLO la flessibilità senza dinamica. In secondo luogo, essendo che in Italia c'è l'indeterminato, la maggior parte delle persone NON hanno la capacità di VENDERSI al meglio poiché NON riescono bene a distinguere il lavorare da dipendente con il lavoro autonomo. Molte aziende sono furbe e spesso prendono di sprovvista i loro collaboratori. Avere la p.iva è un pò come fare l'idraulico ed avere un cliente (anche se fisso)...TU da professionista fai uno o più PREVENTIVI in base alle tue esigenze (tipo per tot soldi io lavoro SOLO 4 giorni alla settimana, NO Sab No Dom NO lunedì mattina...). Poi si concorda con il TUO cliente i termini dell'accordo (praticamente è l'inverso della procedura da dipendente). Questo però va pensato PRIMA di entrare in trattativa e bisogna valutare PRIMA se il cliente ha la liquidità, la lungimiranza e l'accortezza di fare o no certi passi. In alcuni casi è possibile tirare l'acqua al proprio mulino, altri meno...in alcuni settori è più facile in altri no...tuttavia occorre comprendere il CONTESTO nel quale ci si muove e spesso il contesto NON è semplice da capire per un giovane che è appeno uscito dalla scuola o dall'università poiché il contesto è parzialmente basato anche su quanto hai vissuto in quel settore lavorativo.
Se si riesce a dimostrare che per oltre un certo periodo di tempo si è avuta una collaborazione di questo tipo che descrivi (non ricordo quale sia il limite, mi pare due anni), puoi denunciare il cliente che ti deve pagare i contributi
@@Mtt934 In realtà NON è poi così facile riconoscere il reato di falsa p.iva. Ci sono tre elementi da considerare per rendere tale questo reato: la retribuzione, il tempo di collaborazione totale, il luogo e gli orari lavorativi. In generale, si concretizza la posizione di lavoratore subordinato a tempo indeterminato quando:
- La durata complessiva della collaborazione con lo stesso committente risulti superiore a 8 mesi annui per 2 anni solari consecutivi
- Il corrispettivo percepito corrisponda a più del 80% di quanto il collaboratore abbia percepito nell’arco di due anni solari consecutivi
- Il collaboratore disponga di una postazione di lavoro fissa presso la sede aziendale.
Al ricorrere di almeno due delle tre condizioni indicate, il rapporto del lavoratore con partita Iva si presume a progetto, ed in assenza di contratto scritto con progetto specifico, si presume automaticamente rapporto di lavoro subordinato, salvo che datore di lavoro riesca a provare il contrario.
Ora, le aziende NON sono sceme e in genere per contratti di falsa p.iva fatti passare come "legalmente tollerabili" in genere ti danno una certa flessibilità con orari e sede (tipo che ogni tanto concedono lo smart working). Questo significa che per poter far scattare il reato con conseguente denuncia tu devi aspettare oltre 2 anni dall'inizio della collaborazione. Con la fame di lavoro che c'è e le risorse che hanno le aziende (centri d'impiego, bonus statali, agenzie interinali...), in pratica le aziende furbe ti cambiano prima che scatti i famosi 2 anni solari consecutivi oppure per un periodo ti lasciano a casa per poi riproporti lo stesso contratto azzerando così una delle tre condizioni.
Io ormai ho pagine di appunti sui tuoi video, grazie Nicola, sono questi i video che servono adesso, soprattutto in questo momento storico.
Non smetterò mai di seguirti e non hai idea della stima che provo per te e per il lavoro che fai.
tvb
Io sono dipendente e la mia compagna è partita Iva. Posso dire senza ombra di smentita che ce lo mettono ad entrambi... Ora posso guardare il video
Bellissimo video e canale molto interessante, appena iscritta, ringrazio Riqualifico & Affitto per avermelo consigliato 👍
da piccolo imprenditore, vorrei dare qualche consiglio un po' a tutti:
1- non pensate ai diritti,alle ferie, alle indennità, il vostro unico scopo deve essere IMPARARE il lavoro che fate ,farvi pagare e mettere da parte il piu' possibile.
2-cercate di capire BENE come si fa il lavoro,studiate tutto, tutto il processo della vostra ditta, capite cosa fa il capo per mandarla avanti, individuate i fornitori e come il capo raggiunge i clienti
3- quando siete ragionevolmente sicuri che potreste sostituire il capo, usate i risparmi e mettetevi in proprio. Il cielo è il limite.
ovviamente se l'obiettivo è andare in vacanza ad agosto con la compagnia e pagarvi la disco ogni sabato sera, ciao a auguri .
Ciao il tuo ragionamento non fa una grinza, solo che parti dal presupposto che tutti debbano fare gli artigiani o imprenditori. Molte persone, sono ottimi mestieranti, ma non vogliono mettersi in proprio, quindi sono scelte.
La differenza è che se sei dipendente rimani povero sicuramente, se sei partita iva puoi scalare in futuro
Ciao Nicola, questo è un argomento molto complesso e articolato. Sono stato ditta individuale per 10 anni, poi ho avuto 2 società una srl e una srls. Posso dire con cognizione di causa che è molto meglio fare il dipendente, chi ha una propria attività lavora h24 e cerca sempre modi diversi e alternativi di migliorarsi e migliorare. Ci sono tantissimi problemi e responsabilità, senza contare tutti i costi da sostenere sia attivi che passivi, inoltre esiste sempre un socio occulto che batte sempre cassa. Ho subito, non so se esistono ancora, gli studi di settore una sciagura. In sostanza fare l imprenditore è impegnativo, per stare in piedi, servono volumi d affari che siano adeguati a coprire tutti costi e ad avere un profitto al netto di costi e tasse consono. Come esperienza la consiglio, ma ad oggi preferisco fare il dipendente, svolgendo il mio lavoro con professionalità e precisione, ma tutto ciò che ruota attorno non mi interessa, mi faccio bastare ciò che guadagno. In tutto ciò ne ha giovato la mia salute fisica e mentale 😊
Sono 30 che ho p.iva e l anno prossimo finisco perché non ne posso più!dipendente e dormi tranquillo,ovviamente bisogna provare tutti e 2 x farlo capire a tanti che parlano
@@DavideAiroldi hai assolutamente ragione
Assolutamente d'accordo.L' unico aspetto negativo, e' vendere il proprio tempo ad obiettivi altrui pero', si sa' : tutto ha un prezzo.Tutto.
@@alexpaltanin4980 Ciao, hai assolutamente ragione, purtroppo è un compromesso al quale sottostare quando sei dipendente, anche se avvolte sei abituato a pensare troppo per cercare soluzioni o strategie, che fanno parte del tuo background, entrano in automatico. In molte situazioni non sono apprezzate
Non è solo una questione di convenienza o guadagno. Alcuni, tipo me, hanno aperto una p.iva perché non hanno trovato nessuno che li assumesse. Così ci siamo costruiti un nostro lavoro un po' per volta.
Ci sta come hai fatto tu a maggior ragione che ci sei riuscito, io ho 25 e vorrei fare così ma non so da dove iniziare, io vado avanti a lavoretti e altre cose che mi pagano al completamento ma prendo pochissimo al mese
cerca dei colletivi di liberi professionisti, in cambio di una piccolissima% dello stipendio, ti permettono di lavorare bene e con gresse realtà(almeno questa è stata la mia esperienza personale)@@domenico9096
Ciao Nicola mi piacerebbe molto un video in cui approfondisci varie soluzioni (siti, conti, app) per investire in etf italiane e estere.
Mi ero ripromesso di valutarle io ma non ne trovo mai il tempo😅
E gustiamoci anche oggi un bel video di Nick! Io intanto prendo appunti anche per il mio...😂
❤
Sono un consulente del lavoro, hai fatto un ottimo video.
consulenza di nome ... body rental molto spesso di fatto. Io sono dipendente ma essenzialmente faccio lo stesso lavoro di colleghi a partita iva che però di fatto sono trattati da dipendenti senza le garanzie
Io ho 19 anni, attualmente faccio il cameraman "freelance" e NO non ho una partita iva, per tutti coloro che lavorassero nell'ambito dello spettacolo (quindi service audio,video fotografi) vi consiglio di dare un occhio alle cosidette cooperative, sono un buon metodo per stare tranquilli nell'ambito tasse ed avere tutte le cose in regola.
PS. tecnicamente non si limita solo all'ambito dello spettacolo ma anche ai lavori più piccoli come programmatori ecc, ma da quello che ho capito la coperativa a un settore diverso / contratto diverso
Amò!
Comunque sei quasi bravo come Angelo Greco, Nico'! :D
La questione non è se essere dipendente o partita iva, la questione è diventare dipendente statale o partita iva, allora si che cambia la musica! Svejaaaa
chiunque proponga dei co-co-co è semplicemente in denaial sul suo vero bisogno di assumere un dipendente
Segnalazione Certificata di Inizio Attività. La SCIA! ...come ho fatto a non pensarci??
Vedere sto video appena sveglio è comparabile ad essere nel bel mezzo di un trip da acidi
Bellissimo video, io ho una domanda. Se io dovessi guadagnare più di 6.000 euro al mese, ma abito all’estero ma come mi devo comportare ?
💪🏻💪🏻
Briatore ve lo ha detto che siamo noi mprenditori che creiamo i vostri posti di lavoro
Boh, francamente, da imprenditore, trovi il video lacunoso od ancora una volta i miei consulenti molto scarsi... A meno di recenti cambiamenti ché non conosco infatti il cococo non esiste più a meno di particolari condizioni... Tipo del l'amministratore di una società, lo fai in cococo... Per il resto non mi risulta fattibile nulla che non sia una assunzione a tempo in/determinato od apprendistato... La partita iva pure per l'azienda che la usa per assimilare una persona ad un subordinato rischia di trovarsi una causa per una assunzione... Boh... Io ho sempre assunto o formato apprendisti. Mi sono purtroppo reso conto che il tessuto sociale italiano è composto da aziende che pretendono, con altre PMI, di fare le nozze coi fichi secchi e che i collaboratori, non potendo essere pagati con fichi secchi, spesso se ne vanno in altre nazioni
Ciao redez cosa ne pensi del pc super piccolo?
quindi quando aprirò la partita iva devo andare al magazzino o al porto?
Aveva ragione Zalone sul "posto fisso" 🤷🏻💪🏻💪🏻
Ma come si evade con la partita IVA non si evade con nessuno
Eh sì perché da dipendente ti prelevano tutto alla fonte e ti devi pure smazzare quando cambi lavoro a ri dichiarare quello che l’agenzia delle entrate dovrebbe già sapere (dato che ogni step è tracciato)
L'Italia è una repubblica basata sul lavoro.@@azmodanpc
La risposta è semplice, basta non fare fattura a lavoro ultimato, farsi pagare cash. Con il rischio eventuale che se ti dovessero scoprire, hai finito di lavorare.
@@bonovoxel7527 Nero.
Razzista! @@azmodanpc
Io che sono dipendente ed ho anche un negozio come proprietaria 🤯
💯💯💯💯💯💯💯💯💯💯
Sti contributi, ma basta, che ognuno pensi ad una propria assicurazione pensionistica e tanti saluti...
Qualora non li pagassi? Quando poi non potrai più lavorare come farai?
Grazie per questi ultimi video molto interessanti! Però il titolo è un po' fuorviante, perché non rispondi la domanda del titolo. Per me la risposta è dipendente, ma a livello di tassazione i dipendenti a parità di guadagno pagano sempre più tasse.
La risposta la trovi tu ❤️
Madonna che schifo.. madò che Bell, madò che schifo ecc ecc siamo in 2..io lo stesse parole! 🔝👍🏻💪🏻💪🏻💪🏻
E' un discorso lungo è complesso, e francamente, da dipendente, ne ho le pa...catole piene di sentire la piangina delle "partite iva", che si lamentano sempre di tutto. Poi conti alla mano, di "tasse", a parità di reddito, ne pago circa il doppio io, senza lagnarmi, e per quanto riguarda la previdenza sociale, non ne parliamo proprio, perchè si può dire, senza tema di smentita, che i dipendenti pagano le pensioni anche delle partite iva.
E tutto questo senza nemmeno citare l'ovvio "nero" che ogni partita iva fa, che se in molti casi può costituire una parte importante del vero reddito, in un numero sufficientemente alto, spesso rappresenta la STRAGRANDE maggioranza del reddito reale.
Certo, è vero, se io sto 3 giorni a casa perchè sono ammalto, vengo pagato lo stesso...ma sapete perchè? Perchè ho prodotto così tanta ricchezza, che non mi sono trovato in tasca, lavorando normalmente che quei 3 giorni me li sono ampiamente ripagati. Questo è un fatto.
Un "imprenditore" se ha incassato 100 è perchè ha prodotto 100. Se io ho incassato in busta paga 100, è perchè ho prodotto almeno 500. Altrimenti, con il ca...ppero che il mio datore di lavoro mi dava 100. Questo ci potete arrivare persino voi a capirlo.
Ho recentemente fatto dei lavori di ristrutturazione: le "povere" partite iva degli artigiani cui mi sono rivolto, mi hanno dato la disponibilità che nemmeno i primari di neurochirurgia danno, e ovviamente sono impalliditi di fronte alla mia non solo legittima, ma oserei dire NATURALE richiesta di vedermi fatturare quanto mi avevano spillato. E quando ste benedette fatture me le hanno fatte, ob torto collo, dai numeri di docuemnto ho scoperta che questi fanno in media 1,5 fatture al mese, che se fosse il loro vero "fatturato" sarebbero andati falliti anni fa, e invece, sono così pieni di lavoro che si permettono di essere arroganti.
Quindi fatemi il favore, "Partite Iva", ringraziateci per lo stato sociale che vi paghiamo noi e di cui usufruite più di noi, e smettetela di piangere in continuazione. O se proprio fosse come dite voi, allora chiudetele ste partite iva e fatemi assumere da qualcuno...se sapete fare qualcosa per cui vale la pena di essere pagati.
Tu non paghi proprio nulla. È il tuo datore di lavoro che paga il tuo stipendio e le imposte al posto tuo.
@@CLOUD-hb9dy e secondo te perché lo fa? Perché è buono o perché da quello che faccio io ci guadagna almeno 5 volte quello che mi ha pagato in stipendio e tasse? Ma perché non tacere invece di fugare ogni dubbio sulla vostra ignoranza pressocchè totale?
@@DocSerg1 l'imprenditore ti paga anche se l'azienda va in rosso. Da quello che scrivi si comprende molto chiaramente che non hai mai gestito una impresa e ti sei fatto riempire la testa da sindacalisti che non hanno mai lavorato. Ti auguro di non perdere mai il lavoro ed essere costretto metterti in proprio, altrimenti ti renderesti conto delle cavolate che dici
@@CLOUD-hb9dy a differenza di te, probabilmente, sono 20 che lavoro. Mai stato disoccupato, nemmeno un giorno, pur vivendo nel profondissimo sud. È perché io so fare il mio lavoro . Un imprenditore che va in rosso invece il suo non lo sa fare.
@@DocSerg1 ma che dici? La maggior parte delle aziende moderne legate al web per i primi 5 o 10 anni deve andare in rosso per guadagnare fette di mercato. Tu in che settore lavori? Probabilmente un settore "vecchio" come le costruzioni o similari, altrimenti non parleresti come stai facendo. Hai una idea di azienda ed imprenditore di 20/30 anni fa.