Concamarise (Verona): a Lezione di Scope con la Saggina

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  • Опубліковано 16 жов 2024
  • Giulio ha 94 anni, passati tutti nella sua campagna di Concamarise, nel cuore della pianura veronese.
    Fa parte della Confraternita dei nostalgici del Tabar di Sant'Antonio Abate, un'associazione che valorizza le tradizioni perdute ereditate dal mondo agricolo, sempre a rischio oblio.
    Mi hanno invitato a una sua lezione sul campo, in senso letterario e anche fisico, perché mi hanno aspettato lungo il fossato di una vecchia casa di campagna, dove vivono i salici da cui ricava le "strope", ovvero i ramoscelli che, una volta tagliati e lasciati in ammollo per un breve tempo, venivano utilizzati per molteplici usi, soprattutto per le ceste.
    Ma Giulio è il maestro delle scope, fatte con la saggina, altra pianta che veniva coltivata, lasciata essiccare nei granai, privata del seme e poi unita in mazzi tenuti saldamente legati fra di loro proprio grazie alle "strope", piegate e attorcigliate con una tecnica che ben pochi, al giorno d'oggi saprebbero replicare.
    Ma Giulio è uno che la manualità non l'ha mai dimenticata e le strope le usa tuttora soprattutto nel suo vigneto di clinto, perchè gli servono per legare i tralci.
    Ed è proprio lì, nella sua terra, che mi ha raccontato della sua vita, dei ricordi di un novantenne che ha vissuto momenti impossibili da provare al giorno d'oggi, momenti in cui la vita metteva davanti difficoltà e sfide importanti, da affrontare con pochissimi mezzi economici ma con tanta voglia di fare.
    E alla sua lezione c'era un silenzio religioso, un silenzio che si tributa a chi ha tanto da dire e te lo dice con il cuore attraverso gesti che appartengono alla sua storia.
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