🦌🌲🔥 L'UOMO DI NEANDERTHAL: caratteristiche e abitudini - Preistoria (Storia, Scuola Primaria)

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  • Опубліковано 29 сер 2024
  • Circa 300 mila anni fa, in Europa e nel Vicino Oriente, visse l'Uomo di Neanderthal, dal nome del fiume Neander che scorre in Germania, in una valle dove nel 1864 gli archeologi ritrovarono i primi resti fossili di questa specie di ominide.
    L’Uomo di Neanderthal era alto al massimo 160 cm, ma era più forte e robusto dell’uomo di oggi. Probabilmente, aveva carnagione e occhi chiari. Camminava in posizione eretta e il suo cervello era più o meno grande del nostro, ma la forma del cranio era diversa.
    Viveva in gruppi di 15-20 individui, composti da uomini, donne, anziani e bambini ed è probabile che usasse una forma di linguaggio per comunicare.
    Sapeva accendere e usare il fuoco, che era indispensabile per sopravvivere al freddo. Ricorda infatti che, nel corso del Paleolitico, su tutta la Terra si verificarono le glaciazioni, periodi cioè in cui il clima diventava molto freddo, al punto che i ghiacciai avevano finito per ricoprire vaste zone dell’Europa.
    Per sopravvivere al freddo, cercò di adattarsi come poteva, trovando riparo nelle caverne, riscaldandosi con il fuoco e coprendosi con le pellicce degli animali che vivevano in quelle stesse zone: il mammuth, l’orso, il leone delle caverne, il rinoceronte lanoso, il bue muschiato, la tigre dai denti a sciabola e il cervo megacero, che a loro volta cercavano di contrastare al meglio il freddo trattenendo il calore corporeo grazie alle loro grandi dimensioni e alle folte pellicce che li ricoprivano.
    Questi ed altri animali costituivano anche la principale fonte di nutrimento per l’uomo di N., che li cacciava senza però doversi spostare, data la grande abbondanza di animali in quelle zone: nelle valli, infatti, pascolavano mandrie di bisonti e cavalli, mentre in montagna proliferavano cervi, camosci e stambecchi. Per catturare gli animali più grandi e pericolosi, l’Uomo di N. iniziò a organizzare la caccia in gruppi
    Oltre alla caccia, l’uomo di N. praticava anche la pesca, sia con le lance, sia a mani nude; inoltre, donne e bambini si dedicavano alla raccolta di vegetali.
    L’Uomo di N. era un abile costruttore di utensili. Per realizzarli usava soprattutto la pietra, e in particolare la selce, impiegata per la sua durezza, ma si serviva anche di legno, nonché di osso, corno e avorio ricavati dagli animali.
    Con il legno realizzava lance per cacciare, indurendone la punta con il fuoco. Poi scheggiava la pietra, e in particolar modo la selce, ricavandone utensili di varie forme e dimensioni, tra cui il grattatoio, che serviva per grattare e segare il legno, l’osso e le pelli di animali; il raschiatoio, usato come un coltello per tagliare e raschiare le pelli; le asce a mano, costituite da pietre più grandi che servivano per scavare la terra, spezzare gli ossi più grandi o tagliare il legno; e infine il bulino, che serviva per incidere e bucare le pelli, l’osso, il legno e le conchiglie.
    Nella bella stagione, l’uomo di N. costruiva capanne usando rami, ossa e zanne di animali come quelle del mammuth, che poi ricopriva con pellami.
    Nelle stagioni più fredde, invece, trovava riparo nelle caverne, dove manteneva sempre acceso un fuoco. Era infatti attorno al focolare che i membri del gruppo svolgevano varie attività: preparavano e cuocevano il cibo, pulivano e raschiavano le pelli di animali per confezionare indumenti e coperte, realizzavano gli utensili e si prendevano cura dei bambini, ma anche degli anziani e di chi non poteva più partecipare alle battute di caccia perché era rimasto ferito.
    Vari ritrovamenti testimoniano infatti che per l’uomo di N. esistevano legami di affetto non solo all’interno della propria famiglia ma anche tra le varie famiglie del gruppo.
    A conferma di questi legami affettivi, sono stati rinvenuti addirittura resti di sepolture dei Neandertahl. Proprio così, questi ominidi piangevano i loro morti e li seppellivano in fosse poco profonde all’interno delle caverne, mettendogli accanto fiori e vari oggetti, come lance, monili e vari utensili, pensando che gli sarebbero potuti servire nell’aldilà.
    Inoltre, in alcune sepolture, sono stati rinvenuti resti di uomini che avevano subito traumi a cui erano sopravvissuti: ciò significa che sapevano curare le ferite e accudire i malati.
    Oltre a monili e altri ornamenti, nei luoghi abitati dai Neanderthal è stata trovata polvere di ocra, un terriccio rossastro che poteva essere usato come pigmento sia per la pittura del corpo, sia per dipingere sulle pareti di roccia delle caverne. Le pitture rupestri più antiche del mondo, infatti, si trovano in Spagna e sono opera dei Neanderthal, che le hanno decorate almeno 64.000 anni fa.
    A partire da 30 mila anni fa, tuttavia, non si trovano più tracce dei N.: né resti umani, né utensili, né siti in cui sia vissuto. Come mai? Quali furono le cause della sua misteriosa estinzione? Ve ne parleremo in un altro video, di cui vi consigliamo la visione.
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