"Emigranti nella nostra patria", dici bene, sempre alla ricerca di una condizione umana almeno accettabile, in Italia o in altri paesi, tra altra gente, per sopperire a un'esistenza senza prospettive e senza futuro nella propria terra di provenienza, eppure, così ricca di cultura e di bellezze naturali.
...anni di grandi fermenti, l'emigrazione, il tema del canto, purtroppo sempre attuale, oggi ancora un vero flagello... un esodo di massa dal sud sempre più sud verso altri paesi, non si sa mai quando fa giorno..!
Un esodo di massa verso i paesi del nord Europa e transoceanici, ancora oggi in atto. Il grande flusso migratorio che dissanguò il Mezzogiorno d'Italia di milioni di lavoratori, intellettuali, tecnici e ricercatori.
Purtroppo, Graziella G. l'impossibilità a reggere un'esistenza senza prospettive e senza futuro nella propria terra, spinge le masse meridionali, in primis i giovani del Sud Italia, verso il Nord (Milano, Torino, Genoa, ecc.). "Tanta malinconia...specie in questo periodo...una sianese bloccata a Milano", quanta tristezza e rabbia nelle tue parole, tanto da rendere ancora più agghiacciante la convivenza con questo covid-19, in Italia e nel mondo intero. La pandemia che stiamo affrontando è uno dei tanti segnali che la "madre terra", insieme a tanti altri, ci sta mandando e che dovrebbero farci cambiare direzione. La scelta dell'uomo, d'ora in avanti, deve essere quella della prevenzione e del rispetto della natura. A presto Graziella, un abbraccio forte dal Collettivo Teatro Folk
"La ballata dell'emigrante", dalla colonna sonora delle trasmissioni inchiesta "I discorsi e la farina". Regia Maurizio Rotundi, testi e musiche di PEPPE BASILE, Rai 1
Noi del sud siamo emigranti nella nostra patria
"Emigranti nella nostra patria", dici bene, sempre alla ricerca di una condizione umana almeno accettabile, in Italia o in altri paesi, tra altra gente, per sopperire a un'esistenza senza prospettive e senza futuro nella propria terra di provenienza, eppure, così ricca di cultura e di bellezze naturali.
Grande Emozione. Complimenti, Maestro Basile.
...anni di grandi fermenti, l'emigrazione, il tema del canto, purtroppo sempre attuale, oggi ancora un vero flagello... un esodo di massa dal sud sempre più sud verso altri paesi, non si sa mai quando fa giorno..!
Una bella analisi!
Emozionante!!!
Un esodo di massa verso i paesi del nord Europa e transoceanici, ancora oggi in atto. Il grande flusso migratorio che dissanguò il Mezzogiorno d'Italia di milioni di lavoratori, intellettuali, tecnici e ricercatori.
Ci trovo la storia dell'emigrazione di oggi. Molto bella e sentita questa canzone.
Graziella G. ci scrive: "Tanta malinconia...specie in questo periodo... a presto...una sianese bloccata a Milano".
Purtroppo, Graziella G. l'impossibilità a reggere un'esistenza senza prospettive e senza futuro nella propria terra, spinge le masse meridionali, in primis i giovani del Sud Italia, verso il Nord (Milano, Torino, Genoa, ecc.). "Tanta malinconia...specie in questo periodo...una sianese bloccata a Milano", quanta tristezza e rabbia nelle tue parole, tanto da rendere ancora più agghiacciante la convivenza con questo covid-19, in Italia e nel mondo intero. La pandemia che stiamo affrontando è uno dei tanti segnali che la "madre terra", insieme a tanti altri, ci sta mandando e che dovrebbero farci cambiare direzione. La scelta dell'uomo, d'ora in avanti, deve essere quella della prevenzione e del rispetto della natura. A presto Graziella, un abbraccio forte dal Collettivo Teatro Folk
Sono tanti i meridionali che lavorano e che vivono al Nord, la storia di Graziella è la storia di tanta gente del Sud.
Una dura realtà!
"La questione meridionale" è ancora tutta da realizzare.
Auguri per un 2021 di speranza nella ripresa e prosperosa rinascita.
Che canto de verita e di memoria, grazzie. Come è posible avere i testimoni ? Grazzie tanti.
Grazie a te, buon ascolto!
"La ballata dell'emigrante", dalla colonna sonora delle trasmissioni inchiesta "I discorsi e la farina". Regia Maurizio Rotundi, testi e musiche di PEPPE BASILE, Rai 1
M
Ciao Graziella, grazie per il commento e per l'astrusa simbologia.
Buon 2021 di speranza nella ripresa e di prosperosa rinascita.