Messina - Riviera Sud - Rocca Nzita

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  • Опубліковано 8 вер 2024
  • Tuffo nelle acque dello Stretto, riviera sud di Messina. Qui non sei tu che decidi di entrare in acqua, qui prima devi chiedere permesso alle correnti dello stretto che sono di una tale potenza che anche solo immaginarne la portata, per chi non le ha mai viste, è un concetto utopistico.
    Si consultano prima le tavole di marea e soprattutto ci si affida all'esperienza per trovare una finestra per poter effettuare l'immersione. La troviamo alle 11,30 di Sabato, stacca la montante (da sud) da 4 nodi e, dopo la stanca, dovrebbe entrare 2 nodi di scendente (da nord). Effettivamente l'ingresso in acqua e l'immersione tutta si svolge in una calma quasi anomala per queste zone. Visibilità eccezionale (come di regola per le acque dello Stretto) e "calmaria" di corrente. Siamo contenti abbiamo centrato la "stanca" e possiamo mandare gli scooter a tutta velocità in direzione da sud verso nord seguendo un taglio parallelo alla linea di costa che, di tanto in tanto, diventa una parete a picco verso profondità senza limiti. Ci soffermiamo tra i 90 e i 100 metri e abbiamo la fortuna di inquadrare i resti di una antichissima anfora romana verosimilmente rotta da una rete fantasma che ancora è li a fianco a creare problemi. Bellissima la inquadriamo a 360 gradi gustando ogni centimetro del manufatto di più di due mila anni di età, poi proseguiamo nella solita direzione fino i 105 metri per iniziare la risalita passando davanti una piccola curiosa aragosta.
    Le tappe iniziano subito sopra i 40 metri e tutto continua ad essere tranquillo lasciandoci il tempo di chiacchierare a gesti sul reperto appena lasciato quando avvertiamo un refolo di corrente arrivare da nord. Siamo in deco in libera distanti circa 10 metri dal fondo roccioso e sappiamo bene cosa significhi quel refolo di scendente che abbiamo avvertito arrivare, è quella che qui chiamiamo la "testa" della rema (rema=corrente). Giusto il tempo di arrivare sul fondo e veniamo investiti da un fiume in piena che cerchiamo di contrastare con gli scooter alla massima potenza (e siamo dotati di super scooter) che però a mala pena ci permettono di non essere trascinati via. Non abbiamo altra alternativa che aggrapparci agli scogli e resistere al fiume che ci investe in direzione contraria e che non è neppure lontanamente ipotizzabile di cercare di contrastare. Abbiamo più di 80 minuti di deco da fare e le tappe da rispettare. Quando ci sganciamo dal nostro appiglio prima guardiamo attentamente dietro a sinistra il prossimo masso al quale cercare di arrivare aggrappandoci agli scooter e pinneggiando il più forte possibile, e così facciamo fino ai 18 metri quando, così improvvisamente per come era arrivata, la scendente si placa, non scompare completamente, ma ora è facilmente contrastabile anche solo con le pinne. Terminiamo la deco e usciamo felici di questo bel tuffo. Naturalmente della fase "movimentata" non siamo riusciti a fare nessuna ripresa.

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