Ho molto apprezzato il ripasso di F. e il rigore nel sottolineare quanto scientifico sia il metodo che si basa sul proporre il nesso tra due associazioni attuali. Purtroppo però, non so se volutamente, questo discorso cancella la realtà delle identificazioni proiettive, laddove spesso i pazienti più che proporre associazioni fanno sentire il terapeuta in un certo modo, lì si deve fare inevitabilmente ricorso a quello che si sente. La bravura sta proprio nel coniugare il lavoro scientifico freudiano con l'artigianato del sentire e proporre le proprie emozioni. D'accordo che Ferro ha dimenticato Freud, forse rimosso, ma qualche cosa ha insegnato su questo lavoro di artigianato che è necessario, se non vogliamo sembrare dei rigidi tronchi coi nostri pazienti.
(Risponde F. Baldini) Semplicemente perché credo che quello di identificazione proiettiva sia un concetto mal costruito che confonde le cose invece di chiarirle. I pazienti non “fanno sentire” proprio niente: il controtransfert è interamente farina del sacco dell’analista. Ho scritto delle cosette in proposito.
Peccato non averla conosciuto prima. Una domanda: perché smonta Lacan, ed io con lei, però usa il termine lacaniano “analizzante” invece che “analizzato”?
Perché è un buon termine per rimarcare la differenza tra il trattamento psicanalitico e i trattamenti sanitari: non mi piace buttare via il bambino con l’acqua sporca. E comunque, grazie a Dio, io non sono ancora morto quindi fa sempre a tempo a conoscermi. (Risposta di Franco Baldini)
@@scuoladipsicanalisifreudiana Sono troppo anziano per ricominciare il training. Ma apprezzo molto la sua competenza. La seguo, mi aiuterà senz’altro. Grazie.
Gentilissimo. Ma ci si può conoscere anche senza fare un training. Se passa da Milano venga a trovarmi, faremo due chiacchiere. (Risposta di Franco Baldini)
Ho molto apprezzato il ripasso di F. e il rigore nel sottolineare quanto scientifico sia il metodo che si basa sul proporre il nesso tra due associazioni attuali. Purtroppo però, non so se volutamente, questo discorso cancella la realtà delle identificazioni proiettive, laddove spesso i pazienti più che proporre associazioni fanno sentire il terapeuta in un certo modo, lì si deve fare inevitabilmente ricorso a quello che si sente. La bravura sta proprio nel coniugare il lavoro scientifico freudiano con l'artigianato del sentire e proporre le proprie emozioni. D'accordo che Ferro ha dimenticato Freud, forse rimosso, ma qualche cosa ha insegnato su questo lavoro di artigianato che è necessario, se non vogliamo sembrare dei rigidi tronchi coi nostri pazienti.
(Risponde F. Baldini) Semplicemente perché credo che quello di identificazione proiettiva sia un concetto mal costruito che confonde le cose invece di chiarirle. I pazienti non “fanno sentire” proprio niente: il controtransfert è interamente farina del sacco dell’analista. Ho scritto delle cosette in proposito.
@@scuoladipsicanalisifreudiana dove posso reperirle? Per approfondire
Peccato non averla conosciuto prima. Una domanda: perché smonta Lacan, ed io con lei, però usa il termine lacaniano “analizzante” invece che “analizzato”?
Perché è un buon termine per rimarcare la differenza tra il trattamento psicanalitico e i trattamenti sanitari: non mi piace buttare via il bambino con l’acqua sporca. E comunque, grazie a Dio, io non sono ancora morto quindi fa sempre a tempo a conoscermi. (Risposta di Franco Baldini)
@@scuoladipsicanalisifreudiana Sono troppo anziano per ricominciare il training. Ma apprezzo molto la sua competenza. La seguo, mi aiuterà senz’altro. Grazie.
Gentilissimo. Ma ci si può conoscere anche senza fare un training. Se passa da Milano venga a trovarmi, faremo due chiacchiere. (Risposta di Franco Baldini)
...ma come si fa... ma perche parlare cosi...Grotstein, Ogden e mi fermo qui...citano Antonino Ferro in tutti i loro libri...
Perfettamente d'accordo. Non mi dilungo oltre perche' sarebbero parole al vento.
Che scandalo, signora mia, non c’è più religione! (F. Baldini)
Io adoro quest'uomo
Sono assolutamente dalla tua parte ☺️