Santa Messa nella solennità dell'Epifania del Signore

Поділитися
Вставка
  • Опубліковано 8 лют 2025
  • Oltre un migliaio le persone che hanno gremito la cattedrale di Treviso, il 6 gennaio scorso, per la solennità dell’Epifania del Signore. Un unico popolo dalle molte lingue, esperienze e colori, come ha ricordato il vescovo, Michele Tomasi, in quella che da molti anni viene vissuta come la “messa dei popoli”. Davvero molti i sacerdoti concelebranti. Presenti anche le autorità, dal sindaco di Treviso, Mario Conte, al presidente del Consiglio comunale, Antonio Dotto, dall’assessora Gloria Tessarollo alla consigliera Antonella Tocchetto, e poi il vicario del Questore, Domenico De Maio, e il viceprefetto aggiunto, Giacomo Toma.
    Dai canti alle letture, alle preghiere nelle diverse lingue del mondo, la celebrazione è stata animata dalle comunità cattoliche di lingua straniera presenti in diocesi, coordinate dall’ufficio di Pastorale delle migrazioni. Presente anche l’associazione dei Trevisani nel mondo.
    Numerosi i riferimenti alla pace e alla convivenza che arricchisce, negli interventi e nelle preghiere. All’inizio della celebrazione, nel suo saluto, don Silvano Perissinotto, neodirettore dell’ufficio ha ricordato che “in quest’anno giubilare, assieme a papa Francesco e a tutta la Chiesa siamo chiamati ad aprire le porte che possono aiutarci a vivere da fratelli e sorelle nel mondo - un mondo dove disgraziatamente ancora troppe sono le guerre e le differenze fra le genti - e anche qui da noi, nel territorio della nostra diocesi e nelle nostre comunità cristiane. Aprire e non chiudere. Aprire, motivati e sorretti dal Vangelo e da quella speranza che non delude, scoprendo i volti di cristiani provenienti da tutto il mondo e che cercano vita, famiglia, lavoro, futuro vivendo qui da noi, celebrando la domenica, giorno del Signore e giorno della comunità. Attraverso questi fratelli e sorelle si aprono poi altre porte, perché ogni comunità è aperta ad altre comunità e realtà, con gioie e anche con fatiche. Con le comunità cattoliche qui riunite, e a nome loro, ringrazio le autorità qui presenti, consapevoli che mantenere le porte aperte è possibile con il contributo e il servizio di ognuno, secondo i compiti affidati, per il bene comune e nel rispetto dei diritti e dei doveri di ciascuno”.
    All’interno della celebrazione il vescovo ha affidato il mandato missionario a don Giuseppe Danieli, in partenza per la diocesi di Roraima (Brasile), dove operava don Edy Savietto, mancato improvvisamente un anno fa. E proprio don Giuseppe ha proclamato il Vangelo in portoghese.

КОМЕНТАРІ •