Al primo Monkey Island ci giocai più di 30 anni su Amiga: fu una rivoluzione di colori, interfaccia, modi di interagire, ecc. E’ Vero, prima di allora ci fu Maniac Mansion e Zack, ma non potei apprezzarli per limiti evidenti del mio C64 a cassette. Si possono paragonare gli enigmi di allora con quelli odierni?Ditemi qual è il punto di riferimento odierno? Il fatto è che le avventure grafiche sono passate di moda da decenni per tanti motivi. Fare un paragone è assurdo, anche se vi sembrero un eretico. Il primo Monkey Island mi ammaliò per la sua irriverenza, per i suoi enigmi subdoli ma pieni di ironia. Negli anni 90 cosa c’era di così rivoluzionario? Le avventure grafiche aprirono un mondo in cui ci sentiva parte di una storia (scritta da altri) ma comunque di stampo cinematografico. Ricordo ancora i vari titoli della Lucas Art come The Dig o i vari Indiana Jones. Le avventure grafiche rappresentavano uno stacco netto da quello che avevamo giocato in precedenza. Anche in ambito cinematografico, nulla era così caustico. Non sino all’arrivo di Balle spaziale, L'aereo più pazzo del mondo o la Pallottola spuntata, per fare alcuni esempi. Le avventure grafiche hanno creato emozioni perchè sono nate in un periodo in cui nessun mezzo poteva fornircele in maniera interattiva, facendoci sentire protagonisti. Ora non è più così. Non sono arrivato al termine del nuovo capitolo di Monkey Island e oramai, lo ammetto, nessuna avventura mi fa sentire protagonista o è capace di darmi quelle emozioni passate. Certo possiamo sindacare sui personaggi, sulla qualità degli enigmi, sulla grafica, ma diciamoci la verità: siamo bravi a criticare, ma meno bravi a proporre le migliorie necessarie a riproporre le emozioni provate 30 anni fa. Perchè è di questo che si tratta, di emozioni, che mi spiace, non torneranno più con una avventura punta e clicca.
Premetto che sono d'accordo con l'80% delle tue critiche, però al netto del fatto che il franchise era praticamente morto e che la platea a cui si rivolge il titolo e pressoché di nicchia(tanti ma non troppi Old boy come il sottoscritto)dobbiamo solo che ringraziare il buon Ron per il regalo che ci ha fatto! Non credevo di tornare nelle avventure di Guybrush, e anche se effettivamente la verve di narrazione ed enigmi non è quella dei primi titoli, la mano di Ron si è vista e mi ha emozionato! Si, si traspira una certa stanchezza e nostalgia dei tempi ormai andati da parte del vecchio Ron, ma al netto di un budget non certo stellare si è rimesso in gioco e si nota come ci abbia messo il cuore in questo suo progetto! E la scena finale in cui la camera si stringe su Guybrush mi ha toccato davvero nel profondo...credo sia veramente l'ultima avventura del buon Treepwood! Quindi grazie Ron Gilbert, Grossman e al Team!
The Secret of Monkey Island fu uno dei primi videogiochi che completai, inizio anni 90 e l'ho AMATO. Il secondo l'ho giocato molto tempo dopo, anni 2000 e nonostante lo stile accattivante fighissimo di Guybrush non mi prese quanto il primo. Questo terzo mi ha fatto un po lo stesso effetto che mi fece il secondo con il primo, non che mi siano dispiaciuti, mi sono piaciuti tutti anche il Curse. In molti mettono il due al pari del primo o addirittura lo preferiscono, secondo me il primo è inarrivabile, un capolavoro. Senza voler togliere niente agli altri. Il finale del Return si è un po deprimente penso Ron volesse trasmetterci un po di tristezza e ci è riuscito😀 L'ho trovato intelligente come finale. Il finale del secondo era una svisionata..
Mi dispiace davvero dirlo, perché stavo letteralmente aspettando questo gioco dal 1991. E mi ci è voluto un anno per sbarazzarmi della dissonanza cognitiva che non mi permetteva di dire che questo gioco è... semplicemente brutto. Volevamo solo la conclusione della storia di Monkey 2 così come era stata originariamente concepita (Guybrush va all'inferno). Invece, solo per accontentare gli idioti della Disney, ci hanno dato questo noioso soft reboot dei primi due capitoli, che sembra incoerente con tutto ciò che è venuto prima. Né MI3a né MI6. Troppi contenuti tagliati, puzzle troppo facili, l'interfaccia utente è stata eccessivamente semplificata riducendo tutto il divertimento. Una grande delusione durata 30 anni.
Concordo, mette in primo piano il SEGRETO di monkey Island, quando in realtà il SEGRETO è più nel titolo del primo gioco che effettivamente nei gameplay
Mitico ojo, mi piace molto la tua interpretazione del titolo e del finale. Ammetto che anche io subito dopo il finale ero abbastanza rimasto inconcluso. Praticamente non si è venuti a capo di nulla. Poi però il giorno dopo pieno di inconcludenza, mi sono lanciato nella rete a trovare un perché, e ho visto che i finali sono molteplici e con la lettera di r.gilbert ho trovato pace. In fondo il finale è quello che noi desideriamo sia. Errori c'è ne sono nel titolo, ma è anche lo stesso monkey island ad essere cresciuto e cambiato. In conclusione con tutta sincerità, tornare allo scumm bar è stato meraviglioso. Saluti
Grazie per aver guardato il video e condiviso il tuo pensiero! La mia analisi voleva anche spronare gli altri a dire cosa pensano del gioco, proprio come hai fatto tu! Alla prossma
Un OjO bello tagliente XD Grazie per questo video perché organizza bene i principali difetti di questo titolo. E secondo me serviva vista la compiacenza con cui è stato seguito dalla stampa specializzata. Sai già come la penso perché credo di aver speso diverse parole in live e sul canale. I vari dubbi mostrati dai teaser si sono rivelati più che fondati e, almeno nel mio caso, mi hanno permesso di arrivare con meno aspettative e... rimanere comunque deluso :| Sulla grafica vorrei aggiungere una considerazione a quanto hai già detto. Vero, a conti fatti non è il problema principale del gioco e i primi piani dettagliati (che ricordiamo Gilbert non apprezzava) danno un contributo alla scena. MA. Questo stile ha veramente aggiunto qualcosa di fondamentale al gioco? Era possibile mantenere primi piani e dinamicità con uno stile che rompesse meno con la tradizione? Perché l'operazione coraggio alla fine mi è sembrata piuttosto vuota. Sulla caratterizzazione dei personaggi principali (i secondari appunto sono dimenticabili) ti sei già speso e personalmente per me è stato il timore principale sin dai teaser proprio perché si prometteva un ritorno alle origini ed invece si è seguita la deriva già portata dagli altri seguiti. A questo punto serviva davvero Gilbert per fare ciò che era già stato fatto da altri? Il fatto che non hai parlato della musica secondo me già denota quanto risalto abbia nel gioco. Potrebbe essere il prino MI in cui non si parla della musica. Sugli enigmi nemmeno mi spendo, già in live ho commentato la mancanza di ispirazione e soddisfazione che i vecchi titoli invece regalavano. E la questione del segreto, di cui sono stupito quanto te. Fai sentito il bisogno, mai veramente necessario, se esisteva era il mistero di un'isola da cui pochi sono andati e tornati e lo abbiamo vissuto in Secret. Altrove scrivevo che RtMI è tutto fuorché aria fresca, sa di stantio proprio perché non porta nulla di nuovo ed è un remix di situazioni già viste. Non credo proprio che sia questo il genere di nostalgia che si va cercando. Anzi è il genere di nostalgia a cui anche Gilbert si è detto contrario eppure ci è cascato lui per primo dimostrando che tra i nostalgici forse lui lo è più di tutti. E infatti mi trovi d'accordo sulla tua considerazione finale: si è creato un gioco su un'idea molto ma molto fuori strata di come si percepisce i fan e ciò che vogliono, dimostrando un completo distacco dalla propria fanbase e da quanto si sia speso a parole e in video su questa saga negli ultimi 30 anni. Ma in fondo non è strano: credo che qualunque fan a questo punto conosca il gioco meglio del suo creatore, che se va bene l'avrà rigiocato qualche volta in 30 anni tra cui una prima di fare questo seguito. Scrivevo anche questo: non è un brutto titolo, la sufficienza la raggiunge pienamente, ma risulta banalotto e, per mancanza di un termine migliore, superfluo. Cosa ci ha dato di nuovo (o di vecchio) rispetto a ciò che già esisteva? Non saprei bene a chi consigliare un titolo simile: sembra fatto per chi già conosce il franchise, ma dubito possa trasmettergli qualcosa di significativo, e credo che un nuovo giocatore non ne verrà catturato per mancanza di riferimenti. Quindi di nuovo, mi trovo assolutamente allineato alla tua critica. Adesso possiamo passare oltre XD
Visto che siamo allineati quasi su tutto ti rispondo giusto a un paio di cose: Grafica. Gilbert non amava i primi piani del primo episodio, non tanto i primi piani in generale. Se non ricordo male in qualche intervista diceva che erano troppo realistici (soprattutto nella versione VGA) e contrastavano con la sua idea artistica. Penso che quella di RtMI non sia stata una scelta "coraggiosa". Semplicemente voleva una grafica così e l'ha messa nel suo gioco. Direi che quasi tutto il gioco l'ha fatto come voleva lui. Musica. Nei miei video non parlo quasi mai della musica dei giochi, semplicemente perché è un elemento cui non presto grande attenzione. Alcuni brani di alcuni giochi storici mi sono rimasti impressi e li ricordo ancora oggi, ma solitamente mi entrano da un orecchio ed escono dall'altro. In più Monkey l'abbiamo giocato in diretta parlando in continuazione, quindi non potevo davvero valutare una cosa che per gran parte dell'avventura non ho sentito. Sul distacco rispetto alle idee della fanbase, non so quanto si possano fare delle considerazioni. Buona parte dei giocatori ha apprezzato RtMI (voti su Steam), quindi a parecchi il discorso è piaciuto. Ma a molti no, e il mio video è dedicato soprattutto a loro :)
@@Oldgamesitalia Sui primi piani penso tu abbia ragione. Concordo sullo stile come sua scelta, il discorso del coraggio era più un riflesso ai commenti che imputavano alla rottura con il passato un mettersi in gioco invece di giocare sul sicuro che io però non ci vedo. Anche in vista di tutti gli altri comparti del gioco. Forse hai ragione anche sulla musica. Io mi baso su quello che ho sentito ma non mi è rimasto nulla di memorabile. Ma soprattutto non mi hanno dato nulla i rimandi ai temi storici. Anche io non sono uno che segue molto la musica da questo punto di vista, ma mi ricordo se ci sta o meno sul prodotto perché per me la musica deve proprio essere un giusto complemento. Beh, ancora grazie allora per questo video dedicato a noi :)
A me onestamente non è dispiaciuto nel complesso, ma l'ho trovato inferiore e non di poco ai primi tre capitoli. Ha 3 difetti principali: enigmi troppo facili e banali, un LeChuck privo di qualsiasi malvagità e a tratti persino banale, finale. La trama non era malaccio ma si sente terribilmente l'assenza della comicità irriverente e pungente. Nei primi 3 capitoli tutti i personaggi, principali e secondari, avevano della genialità e un senso. A livello di originalità dei personaggi a questo giro salvo solo in minima parte Guybrush stesso, tutti gli altri personaggi sono banali e appena abbozzati. Per finire riproporre l'ennesimo finale del tipo "era solo un sogno" ha stancato, bisognava chiudere il cerchio in maniera più chiara e netta. A me da l'impressione che questo gioco aveva inizialmente un enorme potenziale ma è stato castrato tantissimo tanto da risultare qualcosa di appena abbozzato. Però sono contento lo stesso di averlo giocato, era necessario che lo stesso Gilbert ponesse la parola fine alla saga attraverso un capitolo con tanti difetti ma che resta comunque molto godibile.
Secondo me questo gioco soffre di due forti punti dolenti. 1- Facile. Superfluo aggiungere altro. L'esempio che hai fatto del negozio di chiavi è lo stesso che faccio sempre io. Per carità ce ne sono di AG facili ma che sono bellissime lo stesso, però da Gilbert ti aspetti un altro tipo di enigmi, anche se facili. Più che facili, semplici, forse rende meglio l'idea. 2- Non conclude NIENTE. I personaggi spariscono all'improvviso senza sapere che fine fanno, le sottotrame non si concludono, non c'è nessun confronto finale con nessuno dei cattivi, il finale non si capisce dove vuole parare (cioè, tanto per capire, lui ha raccontato al figlio una storia che parla di un parco giochi?). Non sono d'accordo per quanto riguarda i personaggi secondari, io personalmente li ho apprezzati e me li ricordo più o meno tutti, soprattutto la ciurma di LeChuck. Secondo me non sono molto approfonditi, però non sono scritti male.
Non salvi nulla. Mah! Mi sembra esagerata una critica del genere... Per quanto riguarda il finale, però un pò di amaro in bocca me l'ha lasciato. Ma non stronco di certo il gioco nel suo complesso.
C'è una persona che è stata in grado di creare trame e sotto trame collegandole in maniera perfetta, si chiama Hideo Kojima con il suo capolavoro Metal Gear Solid. Tra prequel e sequel è riuscito a creare una storia che si combacia perfettamente senza forzature di trama.
Kojima ha da sempre una visione artistica molto ampia che sa trasferire con maestria nei suoi giochi. Inoltre è una presenza costante nel mondo dei videogiochi e ne ha seguito da vicino l'evoluzione (talvolta spingendola lui stesso). Ron Gilbert ha avuto meriti grandissimi nel lanciare i punta e clicca come uno dei generi che dominavano gli anni a cavallo tra gli '80 e i '90. Poi si è dedicato ad altro e quindi non è facile avere la stessa forza creativa di allora. C'è anche da dire che le avventure grafiche "pure" si sono ormai cristallizzate su un modello di riferimento ben preciso (che proprio Ron ha creato!), per cui è terribilmente difficile rompere gli schemi. Ma in Monkey Island "3" non cercavo rivoluzioni, ma semplicemente nuove avventure, non la riproposizione in forma minore dei primi due giochi.
Oh! Finalmente! In giro si sentono solo voci a favore di questo orrendo titolo! Deduco che la massa debba sempre elogiare ciò che va di moda. Ho provato a scrivere qualche commento sui canali di alcuni giocatori entusiasti e questi miei interventi o sono stati cancellati dai proprietari (come nel caso di una ragazzina minus habens qui su UA-cam) o ignorati e/o denigrati da queste "anime belle". A me questo gioco non solo non è piaciuto per niente ma ha fatto decisamente arrabbiare per non dire di peggio. È stato presentato in Aprile del corrente anno come il Monkey Island risolutivo e definitivo: dopo oltre 30 anni avremmo dovuto finalmente conoscere il "grande" segreto e tutte le tessere del puzzle avrebbero trovato la loro giusta collocazione all'interno della storia. Alla fin della fiera NIENTE è stato spiegato a dovere! Inoltre le poche certezze che avevamo sono crollate miseramente in uno dei titoli più confusi e caotici nella storia delle avventure grafiche. In pratica ora l'intera narrazione di Monkey Island è totalmente senza senso ed il caro Ron Gilbert pensa che tutti i fruitori dei suoi giochi siano dei fessi totali o poco esigenti. Chi è Guybrush? È un pirata? È reale? È un rappresentante di commercio? Lavora in un parco divertimenti? È un semplice visitatore? È adulto? È bambino? Niente ha trovato risposta: nulla di nulla! Il finale di Monkey Island 2 non solo non è stato analizzato e spiegato per bene ma è stato addirittura annullato e modificato. Cosa ha fatto poi Gilbert? Sapendo di aver scritto una storia sciatta e senza senso ha creato 10 finali diversi uno più brutto dell'altro per cercare di accontentare cani e porci. A questo punto mi permetto di dire che il tanto criticato Monkey Island 3 aveva osato molto di più tentando almeno di dare uno straccio di spiegazione agli eventi narrati. Qui invece non ci siamo proprio: ho sprecato ore a giocare ad un titolo totalmente inutile che poteva, alla luce di come è stato sviluppato, evitare di essere prodotto dato che più che aggiungere ha tolto. La sensazione che ho addosso è davvero fastidiosa: sono amareggiato e deluso dalle scelte fatte. Leggere poi certi commenti super entusiasti scritti dalla maggioranza dei giocatori mi fa capire quanto essi siano poco esigenti e non siano dotati di spirito critico; basta che sia stato scritto da R. GILBERT per gridare al capolavoro. Ora ditemi: che cavolo di senso ha la storia di Monkey Island? Cosa vorrebbe dire tutto questo guazzabuglio superfluo? MISERIA LADRA! SONO ANCORA INCAZZATO COME UNA VIPERA AL SOLE! Una storia, anche di fantasia, deve avere un minimo di logica interna e una struttura precisa e solida. Altrimenti siamo al surrealismo più completo. Vedere Guybrush in silenzio seduto sulla panchina di legno con la faccia da ebete disegnato con i piedi, mi ha fatto trasalire. Come è possibile elogiare una ca...volata del genere? Dov'è il senso di tutto ciò? Dov'è la storia? CONCLUDO: Per me Return to Monkey Island è come gli Star Wars fatti dalla Disney: semplicemente non esiste!
L'ha detto chiaramente Gilbert e lo si legge anche sulla targhetta all'ingresso del parco alla fine: il segreto (dal 1988) è che è tutto un parco giochi (come suggeriscono gli oggetti fuori posto come ad esempio i distributori di grog) e Guybrush uno che lavora lì e si diverte a fantasticare (esattamente come Gilbert quando da giovane andò a Disneyland a vedere l'attrazione dei pirati dei caraibi...). Che poi si chiami big whoop, segreto di Monkey Island ecc. è indifferente, sono solo espedienti. Questo era chiaro già nel finale di MI2 (tranne per il trucchetto degli occhi satanici del fratellino Chuckie, voluti dalla Lucas Arts per lasciare il finale aperto) solo che lì Guybrush era un bambino in visita. In return hanno cambiato di fatto il finale di MI2 rendendo quel bambino il figlio di Guybrush (e Chuckie solo un amico) che fantastica sui racconti fantastici del padre. Questo è l'unico vero finale Gilbertiano, poi ci sono i finali post credit, un contentino per il figlio, che rappresenta i giocatori che da 30 anni chiedono a Gilbert di conoscere il segreto... come a dire: ve l'avevo già svelato nel 2 e vi ostinate a non accettarlo? allora decidetevelo voi tanto qualunque sarà il segreto ne rimarrete delusi, come suggerisce Elaine nel gioco e lo stesso Gilbert quando nella lettera parla di come una volta raggiunti gli obiettivi non sono mai come si erano sognati... Guybrush sulla panchina che riflette silenzioso ha ormai raggiunto la maturità, si prende un attimo ancora e poi torna dalla sua famiglia nella vita reale. Io l'ho trovato commovente e dolceamaro, Guybrush è cresciuto insieme a Gilbert e a noi che non abbiamo più 12 anni... I problemi del gioco sono altri secondo me: grafica, enigmi, povertà di scenari e dettagli... è un gioco indie con un nome e una storia troppo ingombrante. Anche io avrei preferito un altro finale, magari ancora più meta di questo, con Guybrush che entra nella vita reale e conversa con Gilbert! d'altronde la prima ipotesi è che la lettera invece che nell'album dei ritagli sarebbe dovuta essere nel forziere all'interno del gioco... Ti consiglio l'intervista "Ron Gilbert On Return To Monkey Island!" del canale Cressup che trovi su youtube.
@@gattalbe Ti ringrazio per la tua risposta che è stata cordiale ed elaborata a differenza di certi fanboys e fangirls che ti augurano semplicemente la morte solo perché dissenti dalle loro "sacre" opinioni (si sentono forti perché in maggioranza). Purtroppo le argomentazioni da te elencate non bastano a farmi piacere questo gioco che sinceramente ho trovato inutile e superfluo. Secondo il mio modesto parere non ha apportato nulla di nuovo alla saga; ritengo invece che esso abbia incasinato ancora di più le cose: Guybrush è reale o no? Dov'è la verità? È un pirata o un lavoratore in un parco divertimenti? Che significato ha il finale di Monkey 2? Il bambino biondo era lui o il figlio? Capisci che tutto è caotico e poco chiaro? La mancanza di una trama lineare e avvincente rende Return of Monkey Island un'avventura grafica scialba e poco interessante a mio parere. Ovviamente sono e sarò sempre per il rispetto dei gusti altrui: se a molti questo titolo è piaciuto....tanto meglio per loro! Per me la saga si ferma a Monkey 3 (non è perfetto ma ben fatto). Ognuno abbia il sacrosanto diritto di scegliere ciò che gli piace o meno senza necessariamente seguire le mode. P.s: vi immaginate se il Signore degli Anelli di Tolkien alla fine non avesse avuto una degna conclusione? Siamo sicuri che sarebbe stato il capolavoro letterario che effettivamente è? Io sono per le storie ben spiegate e ben elaborate. Detesto i finali aperti salvo rare eccezioni....
@@Phragmites175 Figurati, ci mancherebbe litigare per un videogioco... non è che debba piacere per forza, anche io lo ritengo superfluo anche se mi fa sempre piacere che si rimettano in gioco con vecchi titoli, in futuro magari ci sarà un capitolo migliore di questo, magari fatto da altri autori più giovani e con idee nuove... le ha incasinate di sicuro però come ti dicevo ormai con le interviste a Gilbert le cose sono abbastanza chiare: Guybush è reale ma non un pirata, lavora in un parco di divertimenti e si diverte a fantasticare, il finale di monkey 2 voleva dire (parole di Gilbert) che Guybrush era in realtà un bambino che si divertiva a fantasticare in un parco divertimenti con suo fratello. In return invece ha cambiato il finale del 2 facendo diventare quel bambino non Guybrush piccolo ma il figlio di Guybrush che come suo padre si diverte a reinventare le avventure che gli ha raccontato il padre. Il casino deriva da questo, dal fatto che ha cambiato di fatto il finale a MI2, ma il "segreto" è sempre quello: è tutto un parco giochi. Nel forziere di Big Whoop c'è il biglietto del parco, nel forziere di Return c'è la maglietta del parco... il paragone con lotr secondo me è esagerato, quella è letteratura, questo un videogame "sbirulo" (cit).
Al primo Monkey Island ci giocai più di 30 anni su Amiga: fu una rivoluzione di colori, interfaccia, modi di interagire, ecc. E’ Vero, prima di allora ci fu Maniac Mansion e Zack, ma non potei apprezzarli per limiti evidenti del mio C64 a cassette.
Si possono paragonare gli enigmi di allora con quelli odierni?Ditemi qual è il punto di riferimento odierno? Il fatto è che le avventure grafiche sono passate di moda da decenni per tanti motivi. Fare un paragone è assurdo, anche se vi sembrero un eretico.
Il primo Monkey Island mi ammaliò per la sua irriverenza, per i suoi enigmi subdoli ma pieni di ironia. Negli anni 90 cosa c’era di così rivoluzionario? Le avventure grafiche aprirono un mondo in cui ci sentiva parte di una storia (scritta da altri) ma comunque di stampo cinematografico. Ricordo ancora i vari titoli della Lucas Art come The Dig o i vari Indiana Jones. Le avventure grafiche rappresentavano uno stacco netto da quello che avevamo giocato in precedenza.
Anche in ambito cinematografico, nulla era così caustico. Non sino all’arrivo di Balle spaziale, L'aereo più pazzo del mondo o la Pallottola spuntata, per fare alcuni esempi.
Le avventure grafiche hanno creato emozioni perchè sono nate in un periodo in cui nessun mezzo poteva fornircele in maniera interattiva, facendoci sentire protagonisti. Ora non è più così.
Non sono arrivato al termine del nuovo capitolo di Monkey Island e oramai, lo ammetto, nessuna avventura mi fa sentire protagonista o è capace di darmi quelle emozioni passate.
Certo possiamo sindacare sui personaggi, sulla qualità degli enigmi, sulla grafica, ma diciamoci la verità: siamo bravi a criticare, ma meno bravi a proporre le migliorie necessarie a riproporre le emozioni provate 30 anni fa.
Perchè è di questo che si tratta, di emozioni, che mi spiace, non torneranno più con una avventura punta e clicca.
Premetto che sono d'accordo con l'80% delle tue critiche, però al netto del fatto che il franchise era praticamente morto e che la platea a cui si rivolge il titolo e pressoché di nicchia(tanti ma non troppi Old boy come il sottoscritto)dobbiamo solo che ringraziare il buon Ron per il regalo che ci ha fatto! Non credevo di tornare nelle avventure di Guybrush, e anche se effettivamente la verve di narrazione ed enigmi non è quella dei primi titoli, la mano di Ron si è vista e mi ha emozionato! Si, si traspira una certa stanchezza e nostalgia dei tempi ormai andati da parte del vecchio Ron, ma al netto di un budget non certo stellare si è rimesso in gioco e si nota come ci abbia messo il cuore in questo suo progetto!
E la scena finale in cui la camera si stringe su Guybrush mi ha toccato davvero nel profondo...credo sia veramente l'ultima avventura del buon Treepwood! Quindi grazie Ron Gilbert, Grossman e al Team!
The Secret of Monkey Island fu uno dei primi videogiochi che completai, inizio anni 90 e l'ho AMATO.
Il secondo l'ho giocato molto tempo dopo, anni 2000 e nonostante lo stile accattivante fighissimo di Guybrush non mi prese quanto il primo.
Questo terzo mi ha fatto un po lo stesso effetto che mi fece il secondo con il primo, non che mi siano dispiaciuti, mi sono piaciuti tutti anche il Curse.
In molti mettono il due al pari del primo o addirittura lo preferiscono, secondo me il primo è inarrivabile, un capolavoro. Senza voler togliere niente agli altri.
Il finale del Return si è un po deprimente penso Ron volesse trasmetterci un po di tristezza e ci è riuscito😀 L'ho trovato intelligente come finale. Il finale del secondo era una svisionata..
Mi dispiace davvero dirlo, perché stavo letteralmente aspettando questo gioco dal 1991. E mi ci è voluto un anno per sbarazzarmi della dissonanza cognitiva che non mi permetteva di dire che questo gioco è... semplicemente brutto.
Volevamo solo la conclusione della storia di Monkey 2 così come era stata originariamente concepita (Guybrush va all'inferno).
Invece, solo per accontentare gli idioti della Disney, ci hanno dato questo noioso soft reboot dei primi due capitoli, che sembra incoerente con tutto ciò che è venuto prima. Né MI3a né MI6.
Troppi contenuti tagliati, puzzle troppo facili, l'interfaccia utente è stata eccessivamente semplificata riducendo tutto il divertimento.
Una grande delusione durata 30 anni.
👏
grazie per aver dato voce ha una mia strana alienazione dopo aver appena finito l'opera
Concordo, mette in primo piano il SEGRETO di monkey Island, quando in realtà il SEGRETO è più nel titolo del primo gioco che effettivamente nei gameplay
Ma quindi... "Mire Island" è una frase detta per dire o nasconde un possibile sequel?
Mitico ojo, mi piace molto la tua interpretazione del titolo e del finale. Ammetto che anche io subito dopo il finale ero abbastanza rimasto inconcluso. Praticamente non si è venuti a capo di nulla. Poi però il giorno dopo pieno di inconcludenza, mi sono lanciato nella rete a trovare un perché, e ho visto che i finali sono molteplici e con la lettera di r.gilbert ho trovato pace. In fondo il finale è quello che noi desideriamo sia. Errori c'è ne sono nel titolo, ma è anche lo stesso monkey island ad essere cresciuto e cambiato. In conclusione con tutta sincerità, tornare allo scumm bar è stato meraviglioso. Saluti
Grazie per aver guardato il video e condiviso il tuo pensiero! La mia analisi voleva anche spronare gli altri a dire cosa pensano del gioco, proprio come hai fatto tu! Alla prossma
Un OjO bello tagliente XD
Grazie per questo video perché organizza bene i principali difetti di questo titolo. E secondo me serviva vista la compiacenza con cui è stato seguito dalla stampa specializzata.
Sai già come la penso perché credo di aver speso diverse parole in live e sul canale. I vari dubbi mostrati dai teaser si sono rivelati più che fondati e, almeno nel mio caso, mi hanno permesso di arrivare con meno aspettative e... rimanere comunque deluso :|
Sulla grafica vorrei aggiungere una considerazione a quanto hai già detto. Vero, a conti fatti non è il problema principale del gioco e i primi piani dettagliati (che ricordiamo Gilbert non apprezzava) danno un contributo alla scena. MA. Questo stile ha veramente aggiunto qualcosa di fondamentale al gioco? Era possibile mantenere primi piani e dinamicità con uno stile che rompesse meno con la tradizione? Perché l'operazione coraggio alla fine mi è sembrata piuttosto vuota.
Sulla caratterizzazione dei personaggi principali (i secondari appunto sono dimenticabili) ti sei già speso e personalmente per me è stato il timore principale sin dai teaser proprio perché si prometteva un ritorno alle origini ed invece si è seguita la deriva già portata dagli altri seguiti. A questo punto serviva davvero Gilbert per fare ciò che era già stato fatto da altri?
Il fatto che non hai parlato della musica secondo me già denota quanto risalto abbia nel gioco. Potrebbe essere il prino MI in cui non si parla della musica.
Sugli enigmi nemmeno mi spendo, già in live ho commentato la mancanza di ispirazione e soddisfazione che i vecchi titoli invece regalavano.
E la questione del segreto, di cui sono stupito quanto te. Fai sentito il bisogno, mai veramente necessario, se esisteva era il mistero di un'isola da cui pochi sono andati e tornati e lo abbiamo vissuto in Secret.
Altrove scrivevo che RtMI è tutto fuorché aria fresca, sa di stantio proprio perché non porta nulla di nuovo ed è un remix di situazioni già viste. Non credo proprio che sia questo il genere di nostalgia che si va cercando. Anzi è il genere di nostalgia a cui anche Gilbert si è detto contrario eppure ci è cascato lui per primo dimostrando che tra i nostalgici forse lui lo è più di tutti. E infatti mi trovi d'accordo sulla tua considerazione finale: si è creato un gioco su un'idea molto ma molto fuori strata di come si percepisce i fan e ciò che vogliono, dimostrando un completo distacco dalla propria fanbase e da quanto si sia speso a parole e in video su questa saga negli ultimi 30 anni. Ma in fondo non è strano: credo che qualunque fan a questo punto conosca il gioco meglio del suo creatore, che se va bene l'avrà rigiocato qualche volta in 30 anni tra cui una prima di fare questo seguito.
Scrivevo anche questo: non è un brutto titolo, la sufficienza la raggiunge pienamente, ma risulta banalotto e, per mancanza di un termine migliore, superfluo. Cosa ci ha dato di nuovo (o di vecchio) rispetto a ciò che già esisteva? Non saprei bene a chi consigliare un titolo simile: sembra fatto per chi già conosce il franchise, ma dubito possa trasmettergli qualcosa di significativo, e credo che un nuovo giocatore non ne verrà catturato per mancanza di riferimenti.
Quindi di nuovo, mi trovo assolutamente allineato alla tua critica.
Adesso possiamo passare oltre XD
Visto che siamo allineati quasi su tutto ti rispondo giusto a un paio di cose:
Grafica. Gilbert non amava i primi piani del primo episodio, non tanto i primi piani in generale. Se non ricordo male in qualche intervista diceva che erano troppo realistici (soprattutto nella versione VGA) e contrastavano con la sua idea artistica.
Penso che quella di RtMI non sia stata una scelta "coraggiosa". Semplicemente voleva una grafica così e l'ha messa nel suo gioco. Direi che quasi tutto il gioco l'ha fatto come voleva lui.
Musica. Nei miei video non parlo quasi mai della musica dei giochi, semplicemente perché è un elemento cui non presto grande attenzione. Alcuni brani di alcuni giochi storici mi sono rimasti impressi e li ricordo ancora oggi, ma solitamente mi entrano da un orecchio ed escono dall'altro. In più Monkey l'abbiamo giocato in diretta parlando in continuazione, quindi non potevo davvero valutare una cosa che per gran parte dell'avventura non ho sentito.
Sul distacco rispetto alle idee della fanbase, non so quanto si possano fare delle considerazioni. Buona parte dei giocatori ha apprezzato RtMI (voti su Steam), quindi a parecchi il discorso è piaciuto. Ma a molti no, e il mio video è dedicato soprattutto a loro :)
@@Oldgamesitalia Sui primi piani penso tu abbia ragione. Concordo sullo stile come sua scelta, il discorso del coraggio era più un riflesso ai commenti che imputavano alla rottura con il passato un mettersi in gioco invece di giocare sul sicuro che io però non ci vedo. Anche in vista di tutti gli altri comparti del gioco.
Forse hai ragione anche sulla musica. Io mi baso su quello che ho sentito ma non mi è rimasto nulla di memorabile. Ma soprattutto non mi hanno dato nulla i rimandi ai temi storici. Anche io non sono uno che segue molto la musica da questo punto di vista, ma mi ricordo se ci sta o meno sul prodotto perché per me la musica deve proprio essere un giusto complemento.
Beh, ancora grazie allora per questo video dedicato a noi :)
Sono d’accordo su tutto, specialmente sul finale deludente, anche io detesto quell’espediente narrativo del “era tutta una fantasia”.
A me onestamente non è dispiaciuto nel complesso, ma l'ho trovato inferiore e non di poco ai primi tre capitoli. Ha 3 difetti principali: enigmi troppo facili e banali, un LeChuck privo di qualsiasi malvagità e a tratti persino banale, finale. La trama non era malaccio ma si sente terribilmente l'assenza della comicità irriverente e pungente. Nei primi 3 capitoli tutti i personaggi, principali e secondari, avevano della genialità e un senso. A livello di originalità dei personaggi a questo giro salvo solo in minima parte Guybrush stesso, tutti gli altri personaggi sono banali e appena abbozzati. Per finire riproporre l'ennesimo finale del tipo "era solo un sogno" ha stancato, bisognava chiudere il cerchio in maniera più chiara e netta. A me da l'impressione che questo gioco aveva inizialmente un enorme potenziale ma è stato castrato tantissimo tanto da risultare qualcosa di appena abbozzato. Però sono contento lo stesso di averlo giocato, era necessario che lo stesso Gilbert ponesse la parola fine alla saga attraverso un capitolo con tanti difetti ma che resta comunque molto godibile.
concordo, il segreto non è mai stato minimamente importante, io me ne ero proprio dimenticato del tutto (io ho giocato solo i primi 3 però)
Ogni - singolo - punto: Si’
Ma soprattutto, ragazzi, il finale. DELUSIONE
Secondo me questo gioco soffre di due forti punti dolenti.
1- Facile. Superfluo aggiungere altro. L'esempio che hai fatto del negozio di chiavi è lo stesso che faccio sempre io. Per carità ce ne sono di AG facili ma che sono bellissime lo stesso, però da Gilbert ti aspetti un altro tipo di enigmi, anche se facili. Più che facili, semplici, forse rende meglio l'idea.
2- Non conclude NIENTE. I personaggi spariscono all'improvviso senza sapere che fine fanno, le sottotrame non si concludono, non c'è nessun confronto finale con nessuno dei cattivi, il finale non si capisce dove vuole parare (cioè, tanto per capire, lui ha raccontato al figlio una storia che parla di un parco giochi?).
Non sono d'accordo per quanto riguarda i personaggi secondari, io personalmente li ho apprezzati e me li ricordo più o meno tutti, soprattutto la ciurma di LeChuck. Secondo me non sono molto approfonditi, però non sono scritti male.
Vangelo, dall’inizio alla fine.
Non salvi nulla. Mah! Mi sembra esagerata una critica del genere... Per quanto riguarda il finale, però un pò di amaro in bocca me l'ha lasciato. Ma non stronco di certo il gioco nel suo complesso.
C'è una persona che è stata in grado di creare trame e sotto trame collegandole in maniera perfetta, si chiama Hideo Kojima con il suo capolavoro Metal Gear Solid.
Tra prequel e sequel è riuscito a creare una storia che si combacia perfettamente senza forzature di trama.
Kojima ha da sempre una visione artistica molto ampia che sa trasferire con maestria nei suoi giochi. Inoltre è una presenza costante nel mondo dei videogiochi e ne ha seguito da vicino l'evoluzione (talvolta spingendola lui stesso). Ron Gilbert ha avuto meriti grandissimi nel lanciare i punta e clicca come uno dei generi che dominavano gli anni a cavallo tra gli '80 e i '90. Poi si è dedicato ad altro e quindi non è facile avere la stessa forza creativa di allora. C'è anche da dire che le avventure grafiche "pure" si sono ormai cristallizzate su un modello di riferimento ben preciso (che proprio Ron ha creato!), per cui è terribilmente difficile rompere gli schemi. Ma in Monkey Island "3" non cercavo rivoluzioni, ma semplicemente nuove avventure, non la riproposizione in forma minore dei primi due giochi.
Purtroppo hai ragione su tutta la linea...
Devo dire che la grafica non mi dispiace.
Sono pienamente d'accordo a metà con il mister. (Cit.)
Oh! Finalmente! In giro si sentono solo voci a favore di questo orrendo titolo! Deduco che la massa debba sempre elogiare ciò che va di moda. Ho provato a scrivere qualche commento sui canali di alcuni giocatori entusiasti e questi miei interventi o sono stati cancellati dai proprietari (come nel caso di una ragazzina minus habens qui su UA-cam) o ignorati e/o denigrati da queste "anime belle". A me questo gioco non solo non è piaciuto per niente ma ha fatto decisamente arrabbiare per non dire di peggio. È stato presentato in Aprile del corrente anno come il Monkey Island risolutivo e definitivo: dopo oltre 30 anni avremmo dovuto finalmente conoscere il "grande" segreto e tutte le tessere del puzzle avrebbero trovato la loro giusta collocazione all'interno della storia. Alla fin della fiera NIENTE è stato spiegato a dovere! Inoltre le poche certezze che avevamo sono crollate miseramente in uno dei titoli più confusi e caotici nella storia delle avventure grafiche. In pratica ora l'intera narrazione di Monkey Island è totalmente senza senso ed il caro Ron Gilbert pensa che tutti i fruitori dei suoi giochi siano dei fessi totali o poco esigenti. Chi è Guybrush? È un pirata? È reale? È un rappresentante di commercio? Lavora in un parco divertimenti? È un semplice visitatore? È adulto? È bambino? Niente ha trovato risposta: nulla di nulla! Il finale di Monkey Island 2 non solo non è stato analizzato e spiegato per bene ma è stato addirittura annullato e modificato. Cosa ha fatto poi Gilbert? Sapendo di aver scritto una storia sciatta e senza senso ha creato 10 finali diversi uno più brutto dell'altro per cercare di accontentare cani e porci. A questo punto mi permetto di dire che il tanto criticato Monkey Island 3 aveva osato molto di più tentando almeno di dare uno straccio di spiegazione agli eventi narrati. Qui invece non ci siamo proprio: ho sprecato ore a giocare ad un titolo totalmente inutile che poteva, alla luce di come è stato sviluppato, evitare di essere prodotto dato che più che aggiungere ha tolto. La sensazione che ho addosso è davvero fastidiosa: sono amareggiato e deluso dalle scelte fatte. Leggere poi certi commenti super entusiasti scritti dalla maggioranza dei giocatori mi fa capire quanto essi siano poco esigenti e non siano dotati di spirito critico; basta che sia stato scritto da R. GILBERT per gridare al capolavoro. Ora ditemi: che cavolo di senso ha la storia di Monkey Island? Cosa vorrebbe dire tutto questo guazzabuglio superfluo? MISERIA LADRA! SONO ANCORA INCAZZATO COME UNA VIPERA AL SOLE! Una storia, anche di fantasia, deve avere un minimo di logica interna e una struttura precisa e solida. Altrimenti siamo al surrealismo più completo. Vedere Guybrush in silenzio seduto sulla panchina di legno con la faccia da ebete disegnato con i piedi, mi ha fatto trasalire. Come è possibile elogiare una ca...volata del genere? Dov'è il senso di tutto ciò? Dov'è la storia? CONCLUDO: Per me Return to Monkey Island è come gli Star Wars fatti dalla Disney: semplicemente non esiste!
Solo per comprendere fino a fondo la tua critica, hai per caso letto la lettera degli sviluppatori?
@@diegobasso5135 Letta. Non mi ha convinto. Mi dispiace....
L'ha detto chiaramente Gilbert e lo si legge anche sulla targhetta all'ingresso del parco alla fine: il segreto (dal 1988) è che è tutto un parco giochi (come suggeriscono gli oggetti fuori posto come ad esempio i distributori di grog) e Guybrush uno che lavora lì e si diverte a fantasticare (esattamente come Gilbert quando da giovane andò a Disneyland a vedere l'attrazione dei pirati dei caraibi...). Che poi si chiami big whoop, segreto di Monkey Island ecc. è indifferente, sono solo espedienti. Questo era chiaro già nel finale di MI2 (tranne per il trucchetto degli occhi satanici del fratellino Chuckie, voluti dalla Lucas Arts per lasciare il finale aperto) solo che lì Guybrush era un bambino in visita. In return hanno cambiato di fatto il finale di MI2 rendendo quel bambino il figlio di Guybrush (e Chuckie solo un amico) che fantastica sui racconti fantastici del padre. Questo è l'unico vero finale Gilbertiano, poi ci sono i finali post credit, un contentino per il figlio, che rappresenta i giocatori che da 30 anni chiedono a Gilbert di conoscere il segreto... come a dire: ve l'avevo già svelato nel 2 e vi ostinate a non accettarlo? allora decidetevelo voi tanto qualunque sarà il segreto ne rimarrete delusi, come suggerisce Elaine nel gioco e lo stesso Gilbert quando nella lettera parla di come una volta raggiunti gli obiettivi non sono mai come si erano sognati... Guybrush sulla panchina che riflette silenzioso ha ormai raggiunto la maturità, si prende un attimo ancora e poi torna dalla sua famiglia nella vita reale. Io l'ho trovato commovente e dolceamaro, Guybrush è cresciuto insieme a Gilbert e a noi che non abbiamo più 12 anni... I problemi del gioco sono altri secondo me: grafica, enigmi, povertà di scenari e dettagli... è un gioco indie con un nome e una storia troppo ingombrante. Anche io avrei preferito un altro finale, magari ancora più meta di questo, con Guybrush che entra nella vita reale e conversa con Gilbert! d'altronde la prima ipotesi è che la lettera invece che nell'album dei ritagli sarebbe dovuta essere nel forziere all'interno del gioco... Ti consiglio l'intervista "Ron Gilbert On Return To Monkey Island!" del canale Cressup che trovi su youtube.
@@gattalbe Ti ringrazio per la tua risposta che è stata cordiale ed elaborata a differenza di certi fanboys e fangirls che ti augurano semplicemente la morte solo perché dissenti dalle loro "sacre" opinioni (si sentono forti perché in maggioranza). Purtroppo le argomentazioni da te elencate non bastano a farmi piacere questo gioco che sinceramente ho trovato inutile e superfluo. Secondo il mio modesto parere non ha apportato nulla di nuovo alla saga; ritengo invece che esso abbia incasinato ancora di più le cose: Guybrush è reale o no? Dov'è la verità? È un pirata o un lavoratore in un parco divertimenti? Che significato ha il finale di Monkey 2? Il bambino biondo era lui o il figlio? Capisci che tutto è caotico e poco chiaro? La mancanza di una trama lineare e avvincente rende Return of Monkey Island un'avventura grafica scialba e poco interessante a mio parere. Ovviamente sono e sarò sempre per il rispetto dei gusti altrui: se a molti questo titolo è piaciuto....tanto meglio per loro! Per me la saga si ferma a Monkey 3 (non è perfetto ma ben fatto). Ognuno abbia il sacrosanto diritto di scegliere ciò che gli piace o meno senza necessariamente seguire le mode. P.s: vi immaginate se il Signore degli Anelli di Tolkien alla fine non avesse avuto una degna conclusione? Siamo sicuri che sarebbe stato il capolavoro letterario che effettivamente è? Io sono per le storie ben spiegate e ben elaborate. Detesto i finali aperti salvo rare eccezioni....
@@Phragmites175 Figurati, ci mancherebbe litigare per un videogioco... non è che debba piacere per forza, anche io lo ritengo superfluo anche se mi fa sempre piacere che si rimettano in gioco con vecchi titoli, in futuro magari ci sarà un capitolo migliore di questo, magari fatto da altri autori più giovani e con idee nuove... le ha incasinate di sicuro però come ti dicevo ormai con le interviste a Gilbert le cose sono abbastanza chiare: Guybush è reale ma non un pirata, lavora in un parco di divertimenti e si diverte a fantasticare, il finale di monkey 2 voleva dire (parole di Gilbert) che Guybrush era in realtà un bambino che si divertiva a fantasticare in un parco divertimenti con suo fratello. In return invece ha cambiato il finale del 2 facendo diventare quel bambino non Guybrush piccolo ma il figlio di Guybrush che come suo padre si diverte a reinventare le avventure che gli ha raccontato il padre. Il casino deriva da questo, dal fatto che ha cambiato di fatto il finale a MI2, ma il "segreto" è sempre quello: è tutto un parco giochi. Nel forziere di Big Whoop c'è il biglietto del parco, nel forziere di Return c'è la maglietta del parco... il paragone con lotr secondo me è esagerato, quella è letteratura, questo un videogame "sbirulo" (cit).
Un telegiornale anni 50?