Odifreddi è sempre molto simpatico e intelligente, ma le due vie della Y non possono essere complementari, né si deve scendere ad alcun compromesso. Quando Parmenide parla di "Logos" non si riferisce a quella "ragione" a cui pensa lui, ma ad una dimensione intellettuale poi chiamata "intuizione". E' questa che sta a fondamento del successivo "ragionare", il quale può offrire solo argomenti più o meno veritativi a quell'istante in cui PRECEDENTEMENTE si è intuito (per Platone l'istante NON è tempo, quindi è fuori e oltre il tempo, per questo l'intuizione sola coglie il vero intelligibile). Infatti la ragione "riflette" solamente, ciò significa che essa rinvia sempre ad altro che gli sta "sopra". Ma questo esclude completamente i sensi, cioè l'intero corpo. Seguiamo allora Parmenide, e sulla sua scia, il Divino Platone..
Il vedere deve essere L'amore deve essere L'essere è e non può non essere. L'esistenza esiste e non può non esistere poiché se l'esistenza non fosse non sarebbe l'esistenza. Avversamente la non esistenza non può esistere poiché, se esistesse, non sarebbe ciò che non esiste ma ciò che esiste. Ciò che esiste non può non esistere e ciò che non esiste non può esistere. Odiffredi è un buon divulgatore ma certamente non può negare l'ontologicità altrimenti non sarebbe odiffredi.
E infatti il verbo essere è l'unico che abbia un senso se sostantivizzato e reso al contempo agente. Il senso lo ha alle nostre orecchie, indipendentemente da ciò che dica o pensi Odifreddi
Interesante, grazie
Odifreddi è sempre molto simpatico e intelligente, ma le due vie della Y non possono essere complementari, né si deve scendere ad alcun compromesso. Quando Parmenide parla di "Logos" non si riferisce a quella "ragione" a cui pensa lui, ma ad una dimensione intellettuale poi chiamata "intuizione". E' questa che sta a fondamento del successivo "ragionare", il quale può offrire solo argomenti più o meno veritativi a quell'istante in cui PRECEDENTEMENTE si è intuito (per Platone l'istante NON è tempo, quindi è fuori e oltre il tempo, per questo l'intuizione sola coglie il vero intelligibile). Infatti la ragione "riflette" solamente, ciò significa che essa rinvia sempre ad altro che gli sta "sopra". Ma questo esclude completamente i sensi, cioè l'intero corpo.
Seguiamo allora Parmenide, e sulla sua scia, il Divino Platone..
Il vedere deve essere
L'amore deve essere
L'essere è e non può non essere. L'esistenza esiste e non può non esistere poiché se l'esistenza non fosse non sarebbe l'esistenza. Avversamente la non esistenza non può esistere poiché, se esistesse, non sarebbe ciò che non esiste ma ciò che esiste. Ciò che esiste non può non esistere e ciò che non esiste non può esistere. Odiffredi è un buon divulgatore ma certamente non può negare l'ontologicità altrimenti non sarebbe odiffredi.
un matematico che parla di filosofia non si puo proprio vedere
Isabela Vasiliu-Scraba despre participare in PARMENIDE de Platon, ua-cam.com/video/ToUgt_Ylx0M/v-deo.html
Non mi sorprende che ha frainteso completamente la frase di Parmenide del resto da un matematico non mi aspetto niente di piu
Isabela Vasiliu-Scraba despre PRELUDII în dialogul „Parmenide” de Platon, ua-cam.com/video/Ymn_iwOOO1E/v-deo.html
E infatti il verbo essere è l'unico che abbia un senso se sostantivizzato e reso al contempo agente. Il senso lo ha alle nostre orecchie, indipendentemente da ciò che dica o pensi Odifreddi