Caro Andy ,nel mio piccolo laboratorio di fisica sperimentale, dopo vari tentativi , sono riuscito a fotografare con il mio smartphone le bande chiare e scure dell'Interferenza ,ottenute proiettando una luce di un laser di colore verde su una parete bianca , attraverso le due fenditure . L'esperimento è stato condotto al buio . Ho fatto il video e questa esperienza mi ha molto emozionato . Complimenti per questo video molto interessante .
Bellissimo! In buona sostanza, il progresso della fisica è funzione del.mondo "osservabile". Gli antichi filosofi avevano grande immaginazione, come elemento di osservazione dei fenomeni del tempo. Così Newton, per comprendere l'attrazione tra le masse; Galileo, il ricorso al cannocchiale e via via, crescendo, in quel cane che si morde la coda, tra evoluzione tecnologica e quindi, capacità di osservare e progresso scientifico. A ciò aggiungendo (per meglio dire, mantenendo) l'antica capacità dei filosofi di immaginare che, probabilmente, nella storia dei fisici, trova la massima espressione nella persona di Einstein. Ebbene...il mondo non è così come appare, ma è il solo frutto di ciò che possiamo osservare in concreto, sembra con nessun limite, nel gioco di tutto ciò che tende a zero, ma che mai riesce a raggiungerlo... Forse, che tende al numero di Planck, quasi a riconoscergli un valore limite, prossimo allo zero. Ma sarà davvero così o anche quella costante, così come molte altre, sarà da ridefinire, nel momento in cui avremo la capacità di osservare fenomeni benninferiiri a quella?
Lo capisco e lo immaginavo. Ho scelto questo argomento perché affascina molte persone (me per primo), ma sapevo che non era facile riuscire a renderlo semplice. La verità è che non è semplice. Quindi non sentirti solo e ricorda le parole di Richard Feynman.
I tuoi esempi semplici e chiari sono davvero efficaci nel farci capire concetti difficili. Una domanda: se non è proprio esatto parlare di "traiettoria" di un elettrone, può significare che si stia parlando di una realtà uniformemente diffusa ed estesa?
Buongiorno, vedo una incongruenza nel ragionamento di insieme, credo dovuta alla mia poca conoscenza in materia. Mi pare di capire che sia il fato di che l'elettrone interagisca con il fotone che nell'esperimento delle doppie fenditure si comporti o come onda o come particella. Ma questa interazione non dovrebbe avvenire a prescindere che ci sia un osservatore o meno a registrarla? sembra quasi che sia la presenza di un osservatore che catturi il rimbalzo del fotone a determinare il comportamento della particella il che non lo ritengo possibile. L'onda con cui si muove l'elettrone verso la fenditura è uguale sia che ci sia o meno un'osservatore e la probabilità che incontri lungo il suo percorso un fotone che ne devi il percorso è la stessa che ci sia un occhio o una fotocamera o un rilevatore a registrarne l'interazione.
È proprio così: avviene quello che non ritiene possibile. L’elettrone non si muove con un’onda: è un’onda fin quando non interagisce. E vedrà con la puntata di domani quante “incongruenze”…🙂 Se è rimasto turbato è sulla strada giusta 😉
Se è impossibile sapere contemporaneamente la velocità e la traiettoria di una particella come un fotone, come si fa a conoscere con precisione la direzione di un raggio di luce e la sua velocità? E' lo stesso principio per cui posso conoscere velocità e traiettroria di una caffettiera ma non quelle di ogni particella che la compongono?
Spero di aver compreso bene la domanda. Poniamo che io guardi un raggio di luce che viaggia dalla mia sinistra verso la mia destra, non diretto quindi verso i miei occhi. Quello che io vedo sono tutti i fotoni riflessi e rifratti dalle particelle di polvere nella stanza e che deviano dal raggio di luce per arrivare ai miei occhi. Io vedo solo quello che arriva ai miei occhi. Quando arrivano si concretizzano. Arrivandomi tutti dalle diverse posizioni lungo il raggio io vedo un raggio continuo che va da sinistra a destra, ma attraverso fotoni che arrivano ai miei occhi e che quindi non fanno più parte di quel raggio. Mi si perdoni l'eccessiva semplificazione, ma spero sia più chiaro.
Se i nostri occhi fossero sensibili ai raggi gamma saremmo più precisi nella misura della posizione e perderemmo informazione sulla quantità di moto. L'indeterminazione è intrinseca.
@@andys.corner nn ci avevo pensato, perciò non riuscirei a evitare un pallone lanciato lentamente(soprattutto ,se i raggi gamma attraversano gran parte della materia di conseguenza i raggi non rifletterebbero sulle cose e di conseguenza non potremo cmq vederle)?per capirci....allora con le onde radio avremmo una capacità migliori sull informazioni del moto ?.... vabbe tranquillo,nn ti stresso.... complimenti ancora e grazie della risposta
L'indeterminazione di cui parlavo riguarda le particelle. Un pallone è fatto da moltissime particelle indeterminate che però, nell'insieme delle interazioni, rendono il pallone determinato. La maggiore precisione con cui vedremmo il pallone, potendo vedere i raggi gamma, sarebbe trascurabile: per oggetti così grandi la luce visibile ha una risoluzione più che sufficiente (infatti possiamo vedere fino ad un decimo di millimetro con occhi buoni). Con i raggi gamma vedremmo il pallone, ma anche quello che c'è dietro di esso, ma non ho mai visto una lastra gamma fatta su un pallone: non so come potrebbe apparire. Se invece guardassimo a raggi gamma una particella potremmo conoscere o la quantità di moto o la posizione, non entrambe con certezza. Ho riassunto e semplificato, ma spero sia comprensibile.
Buona sera e complimenti. Ma siamo davvero sicuri di questa indeterminazione ? Siamo sicuri che il principio di interdeterminazione sia reale? Oppure è un limite dettato dalla nostra capacità di capire dove sta un elettrone ? A me sembra una forzatura creata dai matematici e dai fisici per far sì che i conti tornino. Un compromesso
Oggi hai risposto ad una domanda che mi pongo da anni, ovvero se l'universo è un sistema determinabile o meno. perchè pensavo al fatto che tutto quello che sembra indeterminato nel mondo macroscopico, come ad esempio un lancio dei dadi o la traiettoria delle palline dopo aver spaccato a biliardo, in realtà non lo è. Ovvero conoscendo tutte le informazioni in gioco (come ad esempio momenti e forze applicate) si può determinare tutto. Questo mi portava erroneamente a pensare che l'universo avesse una sola possibilità di evoluzione. Però mi rimane ancora un dubbio legato alla tua precedente serie che spiegava la relatività: Se la realtà è probabilistica, com'è possibile che gli istanti presenti, passati e futuri (mi sto riferendo al concetto 06) coesistono? Questo non escluderebbe il fatto che la realtà è probabilistica?
Mi fa molto piacere che il video ti sia piaciuto che abbia risposto ad una domanda, suscitandone delle altre. La questione di come funziona il tempo è ancora molto dibattuta. Come detto nella serie su Einstein, la relatività è stata dimostrata e quindi si prendono molto sul serio tutte le sue implicazioni, comprese quelle che, per il momento, sono soltanto "ammesse". Nella stessa serie ho detto anche che la meccanica quantistica non si concilia a pieno con la relatività e sembrerebbe proprio che la prima valga nel mondo dell'infinitamente piccolo e l'altra per tutto il resto. Detto questo, molti scienziati credono nell'esistenza di una teoria più generale che valga sempre: "La teoria del tutto" (che però non è stata ancora trovata).
Ho letto che il "Tempo di Plank" è il più breve intervallo di tempo misurabile: ciò significa che anche il tempo è "intrinsecamente indeterminato"? Il fatto di non poter misurare qualcosa, la rende indeterminata? Probabilmente, però, questo discorso non vale per il tempo.
È un po' diverso da così, se ho capito cosa intende. L'indeterminazione è intrinseca e non dipende solo dalla misura. Nella quantistica tutto è quantizzato, ossia a gradini, non continuo. Per la quantistica non ha senso un intervallo di tempo inferiore al più piccolo gradino possibile (il tempo di Plank). Questo non rende il tempo indeterminato, ma solo quantizzato. Ad ogni modo il tempo è argomento in pieno dibattito: c'è ancora molto da scoprire.
È la prima volta che capisco un pizzico del Principio di Indeterminazione… tutto merito della caffettiera! Video stupendo.
Grazie.
Lo guardo con calma più tardi...!!! ✌️
Semplificato a dovere. Bello. come al solito, bravo.
Grazie come sempre!
Caro Andy ,nel mio piccolo laboratorio di fisica sperimentale, dopo vari tentativi , sono riuscito a fotografare con il mio smartphone le bande chiare e scure dell'Interferenza ,ottenute proiettando una luce di un laser di colore verde su una parete bianca , attraverso le due fenditure . L'esperimento è stato condotto al buio . Ho fatto il video e questa esperienza mi ha molto emozionato . Complimenti per questo video molto interessante .
Posso immaginare. Bella esperienza
Bravissimo come sempre!
Numero 1 Andy Grazie!
Lavoro eccelso come sempre! Stupenda la gara di Nascar 😂
Grazie! Mi fa piacere.
Thanks!
I tuoi video sono garanzia di chiarezza!!! Grazie!!!
Grazie, mi fa davvero molto piacere.
Bellissimo!
In buona sostanza, il progresso della fisica è funzione del.mondo "osservabile".
Gli antichi filosofi avevano grande immaginazione, come elemento di osservazione dei fenomeni del tempo.
Così Newton, per comprendere l'attrazione tra le masse; Galileo, il ricorso al cannocchiale e via via, crescendo, in quel cane che si morde la coda, tra evoluzione tecnologica e quindi, capacità di osservare e progresso scientifico.
A ciò aggiungendo (per meglio dire, mantenendo) l'antica capacità dei filosofi di immaginare che, probabilmente, nella storia dei fisici, trova la massima espressione nella persona di Einstein.
Ebbene...il mondo non è così come appare, ma è il solo frutto di ciò che possiamo osservare in concreto, sembra con nessun limite, nel gioco di tutto ciò che tende a zero, ma che mai riesce a raggiungerlo...
Forse, che tende al numero di Planck, quasi a riconoscergli un valore limite, prossimo allo zero.
Ma sarà davvero così o anche quella costante, così come molte altre, sarà da ridefinire, nel momento in cui avremo la capacità di osservare fenomeni benninferiiri a quella?
Grazieeee 👏
Andrea sempre molto chiaro e preciso grazie
Mi fa molto piacere.
Molto bello e sempre ben fatto, originale il paragone con la caffetteria! Grazie!
Grazie! Mi fa piacere.
Bravissimo
Grazie!
bel video ... grazie. Comunque molto complicato per me comprendere e fare propri questi concetti !!
Lo capisco e lo immaginavo. Ho scelto questo argomento perché affascina molte persone (me per primo), ma sapevo che non era facile riuscire a renderlo semplice. La verità è che non è semplice. Quindi non sentirti solo e ricorda le parole di Richard Feynman.
@@andys.corner haha ... le ricordo le ricordo !!
I tuoi esempi semplici e chiari sono davvero efficaci nel farci capire concetti difficili. Una domanda: se non è proprio esatto parlare di "traiettoria" di un elettrone, può significare che si stia parlando di una realtà uniformemente diffusa ed estesa?
Grazie! Non saprei rispondere alla domanda: si entra, forse, nella sfera filosofica.
Buongiorno, vedo una incongruenza nel ragionamento di insieme, credo dovuta alla mia poca conoscenza in materia. Mi pare di capire che sia il fato di che l'elettrone interagisca con il fotone che nell'esperimento delle doppie fenditure si comporti o come onda o come particella. Ma questa interazione non dovrebbe avvenire a prescindere che ci sia un osservatore o meno a registrarla? sembra quasi che sia la presenza di un osservatore che catturi il rimbalzo del fotone a determinare il comportamento della particella il che non lo ritengo possibile. L'onda con cui si muove l'elettrone verso la fenditura è uguale sia che ci sia o meno un'osservatore e la probabilità che incontri lungo il suo percorso un fotone che ne devi il percorso è la stessa che ci sia un occhio o una fotocamera o un rilevatore a registrarne l'interazione.
È proprio così: avviene quello che non ritiene possibile. L’elettrone non si muove con un’onda: è un’onda fin quando non interagisce. E vedrà con la puntata di domani quante “incongruenze”…🙂 Se è rimasto turbato è sulla strada giusta 😉
Se è impossibile sapere contemporaneamente la velocità e la traiettoria di una particella come un fotone, come si fa a conoscere con precisione la direzione di un raggio di luce e la sua velocità? E' lo stesso principio per cui posso conoscere velocità e traiettroria di una caffettiera ma non quelle di ogni particella che la compongono?
Spero di aver compreso bene la domanda. Poniamo che io guardi un raggio di luce che viaggia dalla mia sinistra verso la mia destra, non diretto quindi verso i miei occhi. Quello che io vedo sono tutti i fotoni riflessi e rifratti dalle particelle di polvere nella stanza e che deviano dal raggio di luce per arrivare ai miei occhi. Io vedo solo quello che arriva ai miei occhi. Quando arrivano si concretizzano. Arrivandomi tutti dalle diverse posizioni lungo il raggio io vedo un raggio continuo che va da sinistra a destra, ma attraverso fotoni che arrivano ai miei occhi e che quindi non fanno più parte di quel raggio. Mi si perdoni l'eccessiva semplificazione, ma spero sia più chiaro.
@@andys.corner grazie! 💕
Scusa se noi vedessimo le lunghezze più piccole nn dovremmo essere piu precisi nella localizzazione se un oggetto e investito da raggi gamma ?
Se i nostri occhi fossero sensibili ai raggi gamma saremmo più precisi nella misura della posizione e perderemmo informazione sulla quantità di moto. L'indeterminazione è intrinseca.
@@andys.corner nn ci avevo pensato, perciò non riuscirei a evitare un pallone lanciato lentamente(soprattutto ,se i raggi gamma attraversano gran parte della materia di conseguenza i raggi non rifletterebbero sulle cose e di conseguenza non potremo cmq vederle)?per capirci....allora con le onde radio avremmo una capacità migliori sull informazioni del moto ?.... vabbe tranquillo,nn ti stresso.... complimenti ancora e grazie della risposta
L'indeterminazione di cui parlavo riguarda le particelle. Un pallone è fatto da moltissime particelle indeterminate che però, nell'insieme delle interazioni, rendono il pallone determinato. La maggiore precisione con cui vedremmo il pallone, potendo vedere i raggi gamma, sarebbe trascurabile: per oggetti così grandi la luce visibile ha una risoluzione più che sufficiente (infatti possiamo vedere fino ad un decimo di millimetro con occhi buoni). Con i raggi gamma vedremmo il pallone, ma anche quello che c'è dietro di esso, ma non ho mai visto una lastra gamma fatta su un pallone: non so come potrebbe apparire. Se invece guardassimo a raggi gamma una particella potremmo conoscere o la quantità di moto o la posizione, non entrambe con certezza. Ho riassunto e semplificato, ma spero sia comprensibile.
@@andys.corner si ,in effetti potevo arrivarci 😂... grazie per la pazienza
Buona sera e complimenti. Ma siamo davvero sicuri di questa indeterminazione ? Siamo sicuri che il principio di interdeterminazione sia reale? Oppure è un limite dettato dalla nostra capacità di capire dove sta un elettrone ? A me sembra una forzatura creata dai matematici e dai fisici per far sì che i conti tornino. Un compromesso
Oggi hai risposto ad una domanda che mi pongo da anni, ovvero se l'universo è un sistema determinabile o meno.
perchè pensavo al fatto che tutto quello che sembra indeterminato nel mondo macroscopico, come ad esempio un lancio dei dadi o la traiettoria delle palline dopo aver spaccato a biliardo, in realtà non lo è. Ovvero conoscendo tutte le informazioni in gioco (come ad esempio momenti e forze applicate) si può determinare tutto. Questo mi portava erroneamente a pensare che l'universo avesse una sola possibilità di evoluzione.
Però mi rimane ancora un dubbio legato alla tua precedente serie che spiegava la relatività:
Se la realtà è probabilistica, com'è possibile che gli istanti presenti, passati e futuri (mi sto riferendo al concetto 06) coesistono?
Questo non escluderebbe il fatto che la realtà è probabilistica?
Mi fa molto piacere che il video ti sia piaciuto che abbia risposto ad una domanda, suscitandone delle altre. La questione di come funziona il tempo è ancora molto dibattuta. Come detto nella serie su Einstein, la relatività è stata dimostrata e quindi si prendono molto sul serio tutte le sue implicazioni, comprese quelle che, per il momento, sono soltanto "ammesse". Nella stessa serie ho detto anche che la meccanica quantistica non si concilia a pieno con la relatività e sembrerebbe proprio che la prima valga nel mondo dell'infinitamente piccolo e l'altra per tutto il resto. Detto questo, molti scienziati credono nell'esistenza di una teoria più generale che valga sempre: "La teoria del tutto" (che però non è stata ancora trovata).
@@andys.corner Grazie della risposta!
Attendo il prossimo episodio
Ho letto che il "Tempo di Plank" è il più breve intervallo di tempo misurabile: ciò significa che anche il tempo è "intrinsecamente indeterminato"? Il fatto di non poter misurare qualcosa, la rende indeterminata?
Probabilmente, però, questo discorso non vale per il tempo.
È un po' diverso da così, se ho capito cosa intende. L'indeterminazione è intrinseca e non dipende solo dalla misura. Nella quantistica tutto è quantizzato, ossia a gradini, non continuo. Per la quantistica non ha senso un intervallo di tempo inferiore al più piccolo gradino possibile (il tempo di Plank). Questo non rende il tempo indeterminato, ma solo quantizzato. Ad ogni modo il tempo è argomento in pieno dibattito: c'è ancora molto da scoprire.
Allora nn e che e entrambe le cose e semplicemente con il metodo ottico collassa perché viene a contatto con altri fotoni .....???
Grazie.
A te per il supporto! Grazie
Grazie.
Grazie a te per il supporto. Non è affatto scontato.
Grazie.
Tantissime grazie! Mi stupisce sempre quando vedo che le persone partecipano in modo concreto, non è affatto scontato. Grazie ancora!