Comunque Milano è un unicum italiano, unisce turismo (eventi e moda) ,lavoro, università (almeno 6 di alto livello, PoliMi-Statale-Bicocca-Cattolica-Bocconi-San Raffaele-Iulm) concentrata in una superficie davvero ridotta (se si considera soltanto il vero comune). Che i prezzi salgano più che altrove lo trovo normalissimo, non trovo normale avere lavori a Milano (pubblici e privati) retribuiti come a Cosenza. Accenture, per dirne una, dovrebbe partire da 35/38k di entry level se dovessimo parametrare il costo della vita di Milano al resto d'Italia, ma invece ti propone la stessa RAL a Milano come a Napoli, o leggerissimamente superiore.
@@mauriziodellalucia555 Vero… Tra l’altro molti che vincono concorsi nel pubblico con destinazione Milano, o multinazionali che ti ci vogliono mandare con salari standard, rifiutano.. Il discorso di Milano è però molto simile a Londra, Parigi e simili.
. Molte case a Milano sono investimenti privati ( non prime case) per cui la domanda non è dettata da lavoratori / famiglie ma da chi la mette a reddito. Come mostra il grafico la domanda nel 2015 e 2016 aumenta proprio perché arriva un altro tipo di investore
Per quello secondo me la dinamica redditi prezzo case a Milano è anomala e divergente. A breve temo che per Milano diventi sempre meno attraente per un lavoratore
C'è da considerare una cosa. Ipotizzando (è una semplificazione) salari uguali agli anni 80 come potere d'acquisto, e case al m2 allo stesso prezzo. Negli anni 70-80 molti andavano a lavorare finita la terza media, a 14 anni. Abitavano con i genitori fino a 20-25, e il lavoro si trovava per cui 0 anni di disoccupazione. Questi ragazzi dell'epoca si ritrovavano a partire di casa, tra moglie e marito, a 25 anni con già i soldi per comprare un appartamento di 150m2 senza mutuo. Cosa oggi impensabile. Visto che tra anni di studio, periodi di disoccupazione ect ect, ci si ritrova a valutare l'acquisto di una casa ad oltre 30 anni. E con significativamente meno risparmi. Per cui comprare casa senza mutuo, comprare 2 auto senza finanziamento, era fattibile all'epoca e impensabile oggi per una coppia normale.
@Francesco_FC11. Ho comprato casa 4 anni fa (quindi sono fuori dal giro da allora) ma posso dirti che a 800/1200 al mq ti vendevano letteralmente delle topaie. Quando cercavo io le case anni 50 ,quindi da metterci mano dalla testa ai piedi, le facevano non meno di 1500/1600 al mq senza contare che se avevi a che fare con agenti immobiliari c'era sempre da ridire tra valutazioni spropositate mq inesistenti (ti valutavano i servizi come abitabili) e soprattutto Forli , per loro, era una immensa zona prestigiosa anche se stavi attaccato all'inceneritore.
Al di là del confronto reddito prezzo immbile, bisogna anche valutare la capacità di risparmio. Negli immobili adesso devi pagare il tecnico caldaia, le tasse di acquisto sono al 9% (non so quanto fossero negli anni 80) il notaio sono 2000 euro (per una cosa che se fatta in blockchain sarebbe piu sicura e si pagherebbe 70 centesimi) ,l'agenzia il 4%, per vendere devi fare l'ape, ogni tecnico per una modifica costa un ira, la manutenzione idem. Nelle macchine stesso discorso, passaggio di proprietà , bollo, revisione, assicurazione, metti che hai anche lo scooter sei finito. Poi per lavorare spesso devi avere ed aggiornare periodicamente tutti gli oggetti tecnologici. Inoltre si accumula così tanto stress, che spesso diventa quasi impossibile rinunciare a tutta una serie di spese potenzialemente superflue come una vacanza, una bevuta ecc.
diciamo che uno compra una casa e poi deve avere anche una macchina perché il concetto di "trasporto pubblico" ormai è inesistente. A Roma la vicinanza di una linea della metropolitana fa raddoppiare i prezzi degli affitti...
Quando si fa il confronto tra gli anni 80/90 ed oggi, bisogna anche ricordarsi che negli anni 80/90, se venivi assunto in una azienda, era sempre o quasi sempre, a tempo indeterminato. La tua busta paga, a quel tempo, aveva valore quando entravi in banca a chiedere un mutuo. Dopo gli anni 2000, con tutti i nuovi contratti di lavoro a tempo determinato, part time, in prova, e via discorrendo, quella stessa busta paga ha perso valore. A meno che tu non abbia un contratto a tempo indeterminato.
Per quanto riguarda la provincia di Forlì-Cesena/Rimini, c'è stato un aumento dei prezzi percepito bello importante, e pure degli affitti: se prima per un bilocale te la cavavi con 5-600 euro al mese, adesso a meno di 7-800 non trovi (se trovi), ma principalmente perché manca proprio l'offerta.
CIao io sono di Forlì!!Io ho percepito l 'aumento dopo all'alluvione dell'anno scorso..secondo me l'offerta si è esaurita quando gli alluvionati cercavano soluzioni temporanee. Stessa cosa i prezzi delle case nelle zone colpite sono calate di parecchio anche perchè oramai avranno la nomea di zona a rischio.
Hai preso 2 province abbastanza vaste, ognuna con zone che fanno storia a sé. A Forlì gli immobili sono scarsi e cari per chi vuole affittare, ma economici per chi vuole comprare (800-1200€ al metro quadro). A Cesena tutto è caro, sia affitti che acquisto. Rimini fa storia a sé, è una provincia vasta, con zone molto care e altre a buon mercato. I borghi e i paesini (Meldola, le colline sopra Forlì e sopra Rimini) rimangono parecchio economiche...soprattutto per l'acquisto.
@@Francesco_FC11. Se vai in collina sì, per carità, ma in genere sono dei ruderi da ristrutturare quasi del tutto e un po' fuori mano, poi non considero san piero-santa sofia-novafeltria, sono davvero troppo lontane dalla civiltà. È vero che non esistono solo i capoluoghi di provincia, ma devi comunque poterci arrivare se vuoi lavorare, quindi sostanzialmente vicino all'autostrada/ferrovia/via Emilia: valle del rubicone, Cesenatico e Sant'Arcangelo hanno tutte prezzi irragionevoli ormai, appartamenti luridi da ristrutturare a 150k come ridere, se vuoi cose vivibili minimo 200k, degli appartamenti nuovi non ne parliamo, prezzi >300k.
@@Francesco_FC11. Ho comprato casa 4 anni fa (quindi sono fuori dal giro da allora) ma posso dirti che a 800/1200 al mq ti vendevano letteralmente delle topaie. Quando cercavo io le case anni 50 ,quindi da metterci mano dalla testa ai piedi, le facevano non meno di 1500/1600 al mq senza contare che se avevi a che fare con agenti immobiliari c'era sempre da ridire tra valutazioni spropositate mq inesistenti (ti valutavano i servizi come abitabili) e soprattutto Forli , per loro, era una immensa zona prestigiosa anche se stavi attaccato all'inceneritore.
I miei no, mica l'hanno comprata. Erano troppo impegnati nell'autosabotaggio. Però il boomer italiano medio non si è fatto sfuggire le opportunità di quei tempi.
A parer mio ci sono parecchi discorsi prarici mancanti nel video, a parte il cambiamento degli stili si vita, in generale la percezione è che la perdita di potere d'acquisto sia ben oltre il 10%, in quegli anni al supermercato o per le bollette i prezzi erano estremamente più bassi, e soprattutto prima della casa, un automobile costava 1/3 rispetto ad oggi, conosco parecchi 50-60enni che mi raccontano che vivendo con i genitori si son pagati la macchina (sportiva, le famose bare) in meno di un anno di lavoro, oggi a 34 anni gia quella per me è una spesa che mette l ansia, per mantenere basso il finanziamento devi avere gia in mano il 60-70% dei soldi per le super rate, se invece parti dal basso, devi finanziare per 5-8 anni e finisce che un auto medio/bassa da 15-17.000 euro alla fine la paghi 25-30.000... che a parer mio è fuori di testa...negli anni 80 tutto questo non esisteva .. lasciar giu quei soldi per un auto significa che per 5-8 anni non solo la casa, ma qualsiasi altro costo importante è insostenibile.
Il semplice confronto tra trend dei prezzi delle case (affitto o vendita) e trend delle retribuzioni medie puo' dire tanto ma non dice tutto riguardo la questione generazionale sull'acquisto di una casa. Oggi si entra entra nel mondo del lavoro, mediamente, piu' tardi (rispetto a 40 anni fa i ragazzi si iscrivono di pu' all'universita', quindi parliamo gia' di 5 anni di ritardo o per il semplice fatto che e' piu' difficile trovare lavoro). Il fattore tempo e' fondamentale, per il semplice fatto che per comprare casa serve avere i soldi per l'anticipo e, sopratutto, un contratto a tempo indeterminato e/o un garante. Iniziare a lavorare a 20 anni piuttosto che a 25-30 fa una bella differenza da questo punto di vista, perche' arrivare a 30 con 30-40k euro da parte piuttosto che niente determina la capacita' di poter accedere ad un mutuo. Un'altra condiderazione che aggiungerei e' che essendo cambiati molto i costumi, di conseguenza e' cambiato molto il modo di spendere soldi o comunque sono aumentate di molto le possibilita' di spenderli. 40 anni fa l'unico elettrodomestico nelle nostre case era il televisore, oggi non saprei elecarli per quanti sono (molti di dubbia utilita' tra l'altro). 40 anni fa non si viaggiava all'estero 2-3 volte l'anno, non esistevano i telefoni cellulari costosi e non era cosi' comune (parlo almeno della generazione dei miei genitori) uscire spesso la sera. Il punto e' che, oltre al fatto che le retribuzioni sono cresciute poco rispetto al costo della vita, e' anche vero che potenzalmente abbiamo molte piu' uscite, sottraendo molte risorse all'acquisto di una casa. Pertanto, di fronte a considerazioni paternalistiche come quella che e' oggetto di questo video c'e' indubbiamente una giustificazione di tipo retributivo/costi ma, in maniera significativa, anche di cambio dei nostri stili di vita (dando ragione, in parte, ai paternalisti).
@@ivb4891 tutto corretto, qui tuttavia discutevo quel post in particolare che come dici non tiene in considerazione molte variabili. Come dico, sono anche d’accordo con le tesi di fondo, ma se non si guarda alle distribuzioni e si fanno medie di medie, c’è poco da raccontarci
Purtroppo la delocalizzazione tramite remote working sta venendo pesantemente ostacolata. Molte società stanno richiamando i dipendenti al lavoro in presenza per frenare la discesa del valore degli immobili stessi in cui hanno investito. Quindi abbiamo uno scenario in cui la prospettiva di poter evitare l accentramento di domanda in alcuni punti focali (io parlo per Roma) fa si che i big operino di contrasto cercando di contrastare questa decentralizzazione. Da li si collega anche il discorso dell'eredità, se non abbiamo la possibilità di decentralizzare la domanda, anche ereditare immobili in zone non centrali potrebbe essere quasi un malus più che un benefit
@@davesteel81 Sicuramente ma non sono i posti dove le persone/società avevano investito quindi c è stato una forte svalutazione degli asset con conseguente "danno" al bilancio. Poi si ovviamente ci sono dei posti che sono diventati più appetibili di prima... Soprattutto in virtù del poter "guadagnare al nord e spendere al sud" (esempio molto stereotipato ma per capirci velocemente) e tutto sommato ci sta...
In provincia di Padova i prezzi sono più o meno tutti uguali, ovvio che il centro costa un po' di più, però è veramente difficile sia acquistare e sia andare in affitto.. attualmente Vedo anche che non c'è molto stock in vendita e forse i prezzi rimangono alti per questo motivo qui
Nella mia opinione quello che volevi fare era onesto e giusto, ma non è riuscito troppo bene per mancanza di dati da parte dell'ISTAT in quanto il post fa riferimento a anni 1985 contro il 2024, e per tanto i dati utilizzati in questo caso fanno riferimento ad un orizzonte temporale troppo breve. In quando non tiene conto di troppi avvenimenti precedenti dalla crisi del 2008 con conseguente aumento nel 2010 e tutti quelli precedenti (quindi il generale aumento delle valore delle case avvenuto dal 99). Altro fattore rilevante secondo me da tenere in considerazione sarebbe il valore delle case che compri, quante sono case nuove ad oggi e quant'è lo erano ai tempi (fattore rilevante per motivi di costi e di potenziale crescita e vendita futura). Poi si credo che sia una cosa conosciuta che la crescita dei prezzi di cui si parla è dovuta alle grande città come Milano, in quanto vi è una grande domanda dovuta alle maggiori possibilità che offre la città rispetto alla provincia e periferia. Quindi come fai nel tuo discorso verso la fine del video dipenderà anche dallo sviluppo delle periferie e delle infrastrutture di collegamento tra città. Sarebbe bello anche aggiungere i costi necessari per acquistare una casa ad oggi ed una casa al tempo. (Tolto il discorso della tassazione annuale sulla proprietà che hai affrontato) Sarebbero da aggiungere inoltre un raffronto tra i tassi di interesse al tempo e ai giorni nostri. Sarebbe inoltre rilevante valutare che oltre all'aumento della retribuzione orario, è da valutare anche l'aumento dei prezzi per il resto e capire quanto al tempo avanzava da mettere da parte per riuscire a pagare un mutuo o altro, rispetto a quanto avanza al mese ad oggi. E il concetto di eredità è stata una bella valutazione finale, ed il bello è che gioverà persone ricche del tempo e persone che in passato erano più povere, che magari hanno la casa in campagna in cui i genitori hanno deciso di rimanere a vivere e quindi i nipoti che magari adesso sono riusciti a comprarsi una casa vicino alla città in cui lavorano, magari si ritrovano con una villa con campi da mettere a frutto o vendere. (E qui ci sarà chi dirà che è il solito discorso della classe media che sparisce beh ahimè si, perché tutta quella classe media che ha studiato in passato si è comprato casa, magari ha fatto 2 figli e si ritrova come eredità un semplice appartamenti in paesello del cavolo a differenza del ricco che si trovata tanto ed anche del " povero" del tempo che ritroverà in eredità come detto la villa con i campi, senza tenere appunto conto che magari i suoi genitori hanno deciso fin da subito di rimanere a vivere in quella casa di campagna con i genitori e quindi i genitori stessi alla fine hanno più soldi da parte rispetto ad un'altra coppia che si è dovuta comprare casa) Con questo commento non voglio difendere Will (che spesso mi trovo io stesso a criticare per dati sbagliati, piuttosto che fonti non indicate o altro, soprattutto in passato) ed è vero che i dati da loro riportati così sono poco rappresentativi dell' immagine reale e totale, ma secondo me serve a sensibilizzare un pochettino perché secondo me valutando tutti i parametri non è positiva la situazione anzi.
Qui si sta discutendo l’andamento di prezzi e salari non il loro livello, per cui se è vero che: 1. Dal 2008 fino al weekend i prezzi delle case sono scesi 2. I salari dice la vulgata sono fermi agli anni 90 Appare evidente che guardando proprio post 2008 le due ipotesi siano false. E tanto mi basta. Inoltre il thread di trezzi prende in esame proprio la seconda ipotesi dell’argomento e la smentisce. Per cui mi pare evidente che l’argomento venga meno.
se anche volessimo considerare il prezzo medio delle abitazioni, dobbiamo considerare che lo spopolamento delle "aree interne" (ovvero dei comuni sotto i 5000 abitanti) sta portando ad un patrimonio immobiliare che ha valore ma non fa prezzo. Con 20mila euro oggi potrei comprare la casa del fratello di mia nonna pagando la metà del prezzo pagato dall'attuale proprietario. La verità è che quella media costi/salari è fatta di tanti "casi unici" difficilmente riconducibili ad un solo grafico, sia in ambito lavorativo che dal punto di vista dell'edilizia abitativa.
Primo stipendio 1985 da impiegato 700,000 lire nette al mese. 350€ malcontati. Nel 1988 ho comprato casa 85 mq per 60 Milioni di lire con un mutuo a 5 anni. I miei genitori non erano benestanti percui non poterono aiutarmi. Ma a quel punto io e la moglie portavamo a casa circa 3 milioni al mese con due stipendi, cioe 1500 euro in due. Nel 1995 vendemmo l’alloggio (ormai tutto pagato) per 160 milioni di lire e ne comprammo un altro a 200 milioni con un piccolo mutuo. Circa 100mila euro suppergiù. Oggi come oggi, il palazzo ha 30 anni di vita e gli appartamenti (fonte immobiliare.it) oggi, costano circa il doppio 200,000€ per 100 mq. Dopo 30 anni. Nello stesso stabile. Nel 1993 poi comprammo anche un appartemento in montagna da 120mq di nuovo a 60 Milioni, 120mq. Oggi come oggi quell’appartamento vale ancora 35,000€. Prezzo uguale a 30 anni fa. 15 minuti di macchina da Cuneo. Quindici. Capisco che se sei nato a Milano o Roma o Napoli vuoi continuare a vivere nello stesso posto, ma ci sono alternative.
classe 59,roma,in periferia,anni 80 in poi ,a 850 mila lire al mq non l ho mai visti.,poi all epoca non c erono mutui da 20-30 anni,se volevi il prestito(mutuo) te lo dovevi "incollare " in 10 anni,altrimenti non te lo davano,al 10 per cento,se non ricordo male,mentre un finanziamento,buono-Sava,al 19 %,capito hai😁
Sarebbero da vedere questi dati fino al 2023. Comunque credo si debba provvedere a fare un censimento degli immobili residenziali suddivisi in: - prima casa, immobile di proprietà - immobili vuoti nè in affitto nè in vendita - immobili in affitto a lungo termine - immobili in affito a breve termine - immobili in vendita esiste un "censimento" di questo tipo ? Sono curioso e farebbe capire le dinamiche del mercato immobiliare in tutta l'Italia
Credo che si possa ottenere il dato da ADE, ma suppongo solo per addetti (geometri etc). Nel 2021/2022 si tentò di fare con il catasto ma tutti i partiti vi si opposero
@@lee-enfield0247 io sono nato nel 79 ed ho firmato il compromesso nel 04 . Ma come disse il direttore di banca quando sono andato ad aprire il mutuo, sei una mosca bianca
Prezzo medio di vendita traccia soprattutto visto i numeri le compravendite di case usate. Quelle nuove crescono un po' ovunque per i costi molto alti di costruzione. Ti parlo da operatore del settore edile.
@@mildrioddmund4523 Il materiale di qualità c'è basta pagarlo. Ovvio se l'unica discriminante è il prezzo, cosa che avviene nel 80 % degli appalti, a parità di materiale certificato ti viene messo quello che è in linea con il prezzo. Più dannoso ancora è la crescente mancanza di competenze in ambito edile, soprattutto in Italia visto che è un campo considerato semplice; dove la conoscenza tecnica non viene valorizzata per nulla ed anzi c'è sempre un cugino artigiano in prima fila, pronto a fare lo stesso lavoro a sconto.
basterebbe vedere da metà anni '90 al 2010. Il vero "scalino" in alcune città tipo Roma è proprio tra il 1995 e il 2005. Case che costavano 200milioni di lire sono arrivate a 300mila euro nel giro di pochissimi anni.
al minuto 11 circa, quando si parla di aumento dell'occupazione, penso sia importante capire se nel nucleo familiare si passa da famiglie monoreddito a famiglie con 2 redditi. Questo per il semplice motivo di possibile aumento dei costi: se prima uno dei due coniugi non lavorava, non era necessario effettuare spese per baby sitter/asili o simili, in caso di figli. Nel secondo caso, queste si rendono necessarie e probabilmente erodono in gran parte l'aumento di reddito familiare, che aumenta solo di poco al netto di questi costi, magari il giusto per coprire l'inflazione degli ultimi anni. Di fatto, in questo caso, il reddito familiare reale rimane invariato, ma il costo delle case è salito. Aggiungo che non mi è chiara una cosa: le analisi riportate confrontano gli anni 2014 vs oggi (circa) per limitazione di dati, certamente. Il post di Will media penso invece confronti periodi ben diversi, se confronta boomer e millennial (boomer acquistarono le loro case nel periodo 1985-2010 circa). Non trovo molta coerenza nel confronto tra questi periodi quindi, correggetemi se sbaglio
Alla mia età mio padre gia si era costruito una casa a tre piani da 200mq ciascuno sul terreno regalato da mio nonno per il matrimonio....ma io ho visitato già mezza europa e ogni anno facci 2-3 viaggi ho sempre avuto macchine migliori di quelle di mio padre ho hobby come andare in pista che è molto costoso e tutto sommato me la godo....invece i miei fratelli si sono comprati casa....sono solo questioni di priorità
Hai assolutamente ragione. L'importante è non cadere nel tranello dell'invidia: tuo fratello potrebbe invidiare il tuo stile di vita libero e senza pensieri, mentre tu potresti invidiare la sua casa. In realtà avete solo trasformato il vostro capitale in maniera diversa.
non sono d'accordo con la conclusione: io erediterò delle case che non potranno essere abitate (mancando la popolazione che potrebbe abitarle), quindi il loro valore sarà "nominale" ma non si tramuterà in "ricchezza". La ricchezza esiste quando è possibile convertire un bene in un altro, al momento le case stanno seguendo il destino dei terreni agricoli (che però almeno non sono tassati né hanno spese fisse tipo il condominio o la TARI). Quello che invece potrebbe succedere, per come posso prevedere le cose ad oggi, è un decremento diffuso del prezzo dell'immobiliare con conseguente abbassamento del PIL ed impoverimento generale. Il peso dell'immobiliare sul PIL italiano è circa il 20%, non è "poco".
@@Dr.Elegantia ni, il fatto è che quei soldi "murati" sono fasulli e prima o poi l'intero sistema paese pagherà la rivalutazione in negativo dell'edilizia residenziale in particolare nella "provincia" italiana, che è quella più colpita in proporzione dallo spopolamento. D'altra parte, anche nei centri delle città più grandi (penso a Milano, Bologna, Roma, Firenze...) non possiamo immaginare una crescita continua perché le case hanno "il vizio" di avere un valore se sono abitabili, mentre una parte non piccola del nostro patrimonio edilizio (penso in particolare a quanto costruito negli anni '70 e '80) è immondizia dal punto di vista "edilizio" (pessime caratteristiche energetiche, materiali usati che si stanno rovinando, spese enormi di gestione/ristrutturazione, scarsità di parcheggi/posti macchina, mancanza di servizi nelle immediate vicinanze ecc.) anche se oggi ha prezzi alti. Però i prezzi sono alti perché vengono fatti "dal quartiere", non dall'immobile. Penso, ad esempio, a Roma ai condomini all'inizio di via Tiburtina o a quelli dei quartieri che da San Giovanni vanno verso Ciampino su via Tuscolana e via Appia. D'altronde, già solo nel momento in cui verranno a mancare i tanti fuorisede che pagano affitti carissimi per stamberghe al limite dell'abitabilità, quanto è immaginabile che si svaluteranno gli appartamenti vicino alle università?
Anni fino agli 80 chiunque conoscessi sia operaio e che impiegato semplice avevano tutti 1 auto una casa una moglie che spesso non lavorava e 2 figli. Oggi sarebbe impensabile a meno che lo stipendio non sia di almeno 3-4k. Molti commercianti e bancari avevano la seconda casa, tutti i we al ristorante 1 mese di vacanze ecc... I medici poi dei piccoli re. Ho paura ad immaginare l italia tra 20 anni. Vero le case costeranno di meno ma ci sara anche molto meno lavoro se saremo 10 milioni in meno. Rana bollita con l italiano funziona sempre alla grande. Pensioni esempio perfetto: piano piano...62-65-67-70 ora si sente di 75.....ecccc
1) a 70 anni di età pensionabile non ci siamo ancora arrivati, neanche in teoria 2) l'età effettiva di pensionamento è intorno ai 60, quindi anche 67 è una roba ancora teorica che varrà solo dai millennial in poi 3) se la popolazione invecchia non ci sono molte alternative: preferisci lavorare più tempo o non avere una pensione?
@@giuseppearleo6324 invidio chi non versa i contributi e poi prende la sociale. Poi da articoli di giornali ho letto x i giovani di oggi la pensione sarà a 70 o piu
@@marcotomas80 bisogna uscire dalla logica per cui chi più fotte il sistema più è furbo. Ridurre il nero e l'evasione fiscale creando occupazione di qualità dovrebbe essere la priorità, non la corsa a chi fa più nero, se vogliamo tornare un paese competitivo.
Umberto, dalla dua disamina sembra che il problema riguardi solo Milano. Ti assicuro che vivendo tra padova e venezia, i prezzi sono diventati folli anche qui. Per dirti, prima del covid a padova potevi sperare di trovare una stanza a 300 euro al mese o un monolocale a 500 euro, ora rispettivamente in media li trovi a 500 e 800-900 euro. Non parliamo di venezia. So che anche bologna ha lo stesso problema. Considerando gli stipendi medi di noi giovani tutto cio rende impossibile vivere fuori casa in completa autonomia e serenità, anche accontentandosi di un piccolo monolocale.
@@Dr.Elegantia si si mi era chiaro, stavo dicendo proprio quello infatti :) perché secondo te ( veramente senza polemica ) i 900 euro di un monolocale a Padova sono ben ammortizzabili dai nostri stipendi? Ti parlo non della mia esperienza solo, ma anche di tutti i miei amici con lauree abbastanza qualificanti ( come ingegneria meccanica, economia ecc). Se arrivano a prendere 1700 sono fortunati, fai conto te.
Non conosco Padova, guardo i dati. Gli aumenti vedo essere a seconda della zona nell’ordine del 20%-40% dal 2017, se consideriamo il lordo l’aumento in quella provincia è del 10%, se ci riferiamo a redditi
@@Dr.Elegantia si si ma infatti secondo me è un po' riduttivo parlare solo di Milano. Diciamo che per noi giovani laureati è quasi impossibile vivere da soli un po ovunque se consideriamo i centri di alcune città " vive" e attraenti da un punto di vista culturale universitario ecc. Poi ovvio se si parla di Genova. Ma chi vuole andare a Genova a costruire la sua carriera di studi e/o lavorativa ? Con tutto il rispetto s'intende.
A Bologna gli affitti sono aumentati costantemente anche prima del covid. Sarà pur vero che è per via dell'alta domanda ma questa cosa sta sfuggendo di mano. Io sono sia affittuario che locatore, alzo l'affitto quando mi alzano il mio. In questo modo però non ne vedo uscita, come finirà? Di certo non si abbasseranno i prezzi di mercato se tutti fanno cosi.
Gli enti pubblici dovrebbero investire nel costruire nuovi campus in periferia per decongestionare le città universitarie. Oltre anche a fare nuova edilizia popolare o cooperativa, per abbassare il prezzo degli immobili.
Ma se in provincia di Bari, sicuramente non la Brianza, sotto i 450 non trovi neppure un bilocale scassato... Per un trilocale bruttino servono 600€. Prima del covid i monolocali a più di 200€ non esistevano. I salari sono sempre quelli però. I prezzi sono aumentati.
@@fabiolerario8347 in verità su Bari provincia i prezzi degli affitti crescono in media dal 2017, con un aumento circa del 30% (24 vs 17). Ipotizzo sia dovuto alla crescita del turismo in quelle zone.
ci sono troppi fattori, dati eterogenei, variabili non trascurabili. La qualità della vita sicuramente è aumentata nel tempo, con lo stesso salario 50 anni fa ti compravi cose/servizi di scarsa qualità rispetto ad oggi (progresso tecnologico, maggior sicurezza ecc...). Anche la qualità della casa in cui vivi è cambiata (antisismica, ben isolata, materiali che non ti uccidono), i prezzi reali sono aumentati negli ultimi 70 anni, più dei salari, negli ultimi 20 anni sono rimasti stabili o calati tranne qualche eccezione, la demografia cambia e la distribuzione sul territorio pure. È difficile ponderare ogni fattore e dargli il giusto peso per capire se e quanto effettivamente per i giovani è difficile possedere una casa in un posto dove hanno possibilità di lavoro. Forse un'analisi a posteriori è più semplice e preferibile: indagare quanti giovani posseggono una casa, che stipendio hanno, quanto risparmiano, quanto sono soddisfatti della loro vita e così via. Si trarrebbero conclusioni molto più legate alla realtà dei fatti.
Bel video ma permettimi una domanda e successiva obiezione, il prezzo delle case ISTAT è solo il prezzo di mercato delle case senza mutuo? Perché la maggioranza delle case sono acquistate con mutuo e per almeno il 60% del valore, quindi se ci metti anche il prezzo del debito con l'inflazione galoppante che hanno avuto i boomer in 20-30 anni di mutuo di tasso fisso il costo finale della casa è molto inferiore con gli incrementi salariali relativi all'inflazione. Io non ho trovato come è costruita la statistica del prezzo case ISTAT ma se è così il tuo video è tremendamente fallace e vale solo per le persone ricche che possono permettersi di comprare una casa con liquidità.
@@Justeego ha poco senso quanto dici, perché a quel punto bisognerebbe anche considerare chi prima del 22 ha preso in prestito a tasso zero e ora deve restituire di meno
Dal 2014? Ma quelli che ti dicono che alla tua età avevano già comprato casa, non l'hanno comprata negli anni '10 ma a metà del secolo scorso! L'arco temporale del confronto preso in esame è troppo breve!
@@steid84 basterebbe ascoltare tutto il video, c’è tutto un discorso anche sui redditi dopo, oltre che altri video nelle schede per approfondire il tema.
In Italia la componente immobiliare incide significativamente sul patrimonio delle famiglie. Se saremo di meno anche le valutazioni immobiliari saranno aggiustate. Per chi sopravvivrà all’inverno demografico ci saranno altri parametri di ricchezza. Quindi magari avere asset finanziari come gli immobili non costituirà vera ricchezza. Se uno avrà diverse case ereditate dai parenti, ma sempre un reddito basso mi pare inverosimile che sarà più ricco delle generazioni precedenti. Perché un immobile medio lo si potrà comprare con qualche mese di reddito quando saremo in 40 milioni.
@@bombazza918 dipende, nella provincia con tutta probabilità andrà come dici, nella city credo invece che la concentrazione e la presenza di immobili sfitti manterrà un prezzo sufficientemente alto
@@Dr.Elegantia Molto probabile. Anzi sicuramente i prezzi immobiliari dove la demografia reggerà terranno di più. Ma le varianti in gioco sono veramente parecchie. Storicamente i cicli città/provincia ci sono sempre stati e le città sono come cuori pulsanti. Vanno bene quando intorno c’è un corpo. Se il corpo intorno avrà problemi anche le città seguiranno a ruota nel giro di poco.
@@Dr.Elegantia andando domani a firmare un contratto di affitto a Bologna da 1200 euro al mese per un appartamento di meno di 70 mq in prima periferia penso che l'anomalia affitto/reddito sia da andare a ricercare, piú che per regione, per tutte le grandi città e in particolare per quelle universitarie
@@Dr.Elegantia significa che 30/20/10 anni fa si falsavano i bilanci fiscali. evasione ecc perciò il piccolo imprenditore come il medio e il grande avevano possibilità verso la fine dell'anno di mettere a posto le loro tasche con qualche trucchetto
@@antonio_bonaccio Probabilmente è un po' più complicato di prima, ma l'evasione è ancora diffusissima in Italia e crea un sommerso di decine di miliardi di euro: una finanziaria, praticamente.
Io e la mia ex moglie, da operai abbiamo comprato casa negli anni '80 e non erano tempi molto facili, ma con gli stipendi degli operai all'epoca si poteva ancora fare qualcosa. Ora se i giovani con i loro stipendi non possono permettersi di comprarsi la casa la colpa e anche della mia generazione che è stata complice di governi liberali che non hanno mai adeguato i stipendi con i caro vita.
Osti per lo Stato sociale l’aumento dei redditi dipende da una matita, quindi se fosse vero dovremmo vedere i margini delle aziende per ora lavorata salire. Pare che ciò non sia vero.
@@Dr.Elegantia Sono trent'anni che guardiamo ai margini delle aziende più che al potere d'acquisto dei lavoratori, proviamo una volta ad invertire la direzione, se fa bene continuamo per questa strada, se fa male non lo facciamo più, teniamo presente che se il popolo ha soldi da spedere ne guadagnano anche le aziende che vendono.
Proviamo ad invertire la rotta come dici tu: Azienda ha margine orario di 10 euro a lavoratore, per ipotesi, quindi decide di darne una quota parte al lavoratore e una quota parte la tiene per se. Ora nel tuo bellissimo modello l'azienda deve dare una parte più consistente al lavoratore. Cosa succede? Che l'azienda non riesce a coprire gli investimenti, il rimborso dei prestiti e il pagamento dei fornitori, che sono altri dipendenti ma di un'altra azienda, quindi che fa? Alza i prezzi di vendita. Ottimo ora il nostro lavoratore non quadagna più x ma guadagna x + delta. Il lavoratore è motlo felice, tuttavia scopre che i prezzi delle cose che priam costavano y ora costano y+ delta, perchè appunto le imprese per offrire quel delta lo hanno dovuto spostare sui prezzi altrimenti fallivano e il lavoratore non avrebbe più preso x ma solo zero. Allora il lavoratore si lamenta ancora, perchè appunto il delta gudagnato se l'è mangiato l'inflazione. TLDR: ci interesse che l'azienda riduca i costi variabili prima di distribuire ricchezza, perchè se la ricchezza non viene generata c'è uno zero al quoto da distribuire. Pertanto, la politica non può migliorare la produttività (ovvero l'efficienza in questo contesto nel generare margini) come per magia con un tratto di penna.
il fatto che negli ultimi 15 anni i prezzi siano rimasti gli stessi (a parte qualche città) è risaputo, se aggiungi gli altri 30 la fotografia è quella di will.ita. non è errato, usa solo dati molto più aggregati, anche a prescindere da citta e periferia. D'accordissimo sull'articolo linkato da mr.rip.
@@iroN_NRG in verità a livello nominale i salari salgono, pertanto ha poco senso anche guardando più indietro, will ita fa medie di medie scordandosi il concetto di distribuzione asimmetrica.
Comunque Milano è un unicum italiano, unisce turismo (eventi e moda) ,lavoro, università (almeno 6 di alto livello, PoliMi-Statale-Bicocca-Cattolica-Bocconi-San Raffaele-Iulm) concentrata in una superficie davvero ridotta (se si considera soltanto il vero comune).
Che i prezzi salgano più che altrove lo trovo normalissimo, non trovo normale avere lavori a Milano (pubblici e privati) retribuiti come a Cosenza.
Accenture, per dirne una, dovrebbe partire da 35/38k di entry level se dovessimo parametrare il costo della vita di Milano al resto d'Italia, ma invece ti propone la stessa RAL a Milano come a Napoli, o leggerissimamente superiore.
@@mauriziodellalucia555 Vero…
Tra l’altro molti che vincono concorsi nel pubblico con destinazione Milano, o multinazionali che ti ci vogliono mandare con salari standard, rifiutano..
Il discorso di Milano è però molto simile a Londra, Parigi e simili.
. Molte case a Milano sono investimenti privati ( non prime case) per cui la domanda non è dettata da lavoratori / famiglie ma da chi la mette a reddito. Come mostra il grafico la domanda nel 2015 e 2016 aumenta proprio perché arriva un altro tipo di investore
Per quello secondo me la dinamica redditi prezzo case a Milano è anomala e divergente. A breve temo che per Milano diventi sempre meno attraente per un lavoratore
C'è da considerare una cosa.
Ipotizzando (è una semplificazione) salari uguali agli anni 80 come potere d'acquisto, e case al m2 allo stesso prezzo.
Negli anni 70-80 molti andavano a lavorare finita la terza media, a 14 anni.
Abitavano con i genitori fino a 20-25, e il lavoro si trovava per cui 0 anni di disoccupazione.
Questi ragazzi dell'epoca si ritrovavano a partire di casa, tra moglie e marito, a 25 anni con già i soldi per comprare un appartamento di 150m2 senza mutuo.
Cosa oggi impensabile.
Visto che tra anni di studio, periodi di disoccupazione ect ect, ci si ritrova a valutare l'acquisto di una casa ad oltre 30 anni.
E con significativamente meno risparmi.
Per cui comprare casa senza mutuo, comprare 2 auto senza finanziamento, era fattibile all'epoca e impensabile oggi per una coppia normale.
@Francesco_FC11. Ho comprato casa 4 anni fa (quindi sono fuori dal giro da allora) ma posso dirti che a 800/1200 al mq ti vendevano letteralmente delle topaie. Quando cercavo io le case anni 50 ,quindi da metterci mano dalla testa ai piedi, le facevano non meno di 1500/1600 al mq senza contare che se avevi a che fare con agenti immobiliari c'era sempre da ridire tra valutazioni spropositate mq inesistenti (ti valutavano i servizi come abitabili) e soprattutto Forli , per loro, era una immensa zona prestigiosa anche se stavi attaccato all'inceneritore.
Al di là del confronto reddito prezzo immbile, bisogna anche valutare la capacità di risparmio. Negli immobili adesso devi pagare il tecnico caldaia, le tasse di acquisto sono al 9% (non so quanto fossero negli anni 80) il notaio sono 2000 euro (per una cosa che se fatta in blockchain sarebbe piu sicura e si pagherebbe 70 centesimi) ,l'agenzia il 4%, per vendere devi fare l'ape, ogni tecnico per una modifica costa un ira, la manutenzione idem. Nelle macchine stesso discorso, passaggio di proprietà , bollo, revisione, assicurazione, metti che hai anche lo scooter sei finito. Poi per lavorare spesso devi avere ed aggiornare periodicamente tutti gli oggetti tecnologici.
Inoltre si accumula così tanto stress, che spesso diventa quasi impossibile rinunciare a tutta una serie di spese potenzialemente superflue come una vacanza, una bevuta ecc.
diciamo che uno compra una casa e poi deve avere anche una macchina perché il concetto di "trasporto pubblico" ormai è inesistente. A Roma la vicinanza di una linea della metropolitana fa raddoppiare i prezzi degli affitti...
Quando si fa il confronto tra gli anni 80/90 ed oggi, bisogna anche ricordarsi che negli anni 80/90, se venivi assunto in una azienda, era sempre o quasi sempre, a tempo indeterminato. La tua busta paga, a quel tempo, aveva valore quando entravi in banca a chiedere un mutuo. Dopo gli anni 2000, con tutti i nuovi contratti di lavoro a tempo determinato, part time, in prova, e via discorrendo, quella stessa busta paga ha perso valore. A meno che tu non abbia un contratto a tempo indeterminato.
Per quanto riguarda la provincia di Forlì-Cesena/Rimini, c'è stato un aumento dei prezzi percepito bello importante, e pure degli affitti: se prima per un bilocale te la cavavi con 5-600 euro al mese, adesso a meno di 7-800 non trovi (se trovi), ma principalmente perché manca proprio l'offerta.
@@bellicapelli8155 osti, visto ora, aumento del 50%
CIao io sono di Forlì!!Io ho percepito l 'aumento dopo all'alluvione dell'anno scorso..secondo me l'offerta si è esaurita quando gli alluvionati cercavano soluzioni temporanee. Stessa cosa i prezzi delle case nelle zone colpite sono calate di parecchio anche perchè oramai avranno la nomea di zona a rischio.
Hai preso 2 province abbastanza vaste, ognuna con zone che fanno storia a sé.
A Forlì gli immobili sono scarsi e cari per chi vuole affittare, ma economici per chi vuole comprare (800-1200€ al metro quadro).
A Cesena tutto è caro, sia affitti che acquisto.
Rimini fa storia a sé, è una provincia vasta, con zone molto care e altre a buon mercato.
I borghi e i paesini (Meldola, le colline sopra Forlì e sopra Rimini) rimangono parecchio economiche...soprattutto per l'acquisto.
@@Francesco_FC11. Se vai in collina sì, per carità, ma in genere sono dei ruderi da ristrutturare quasi del tutto e un po' fuori mano, poi non considero san piero-santa sofia-novafeltria, sono davvero troppo lontane dalla civiltà.
È vero che non esistono solo i capoluoghi di provincia, ma devi comunque poterci arrivare se vuoi lavorare, quindi sostanzialmente vicino all'autostrada/ferrovia/via Emilia: valle del rubicone, Cesenatico e Sant'Arcangelo hanno tutte prezzi irragionevoli ormai, appartamenti luridi da ristrutturare a 150k come ridere, se vuoi cose vivibili minimo 200k, degli appartamenti nuovi non ne parliamo, prezzi >300k.
@@Francesco_FC11. Ho comprato casa 4 anni fa (quindi sono fuori dal giro da allora) ma posso dirti che a 800/1200 al mq ti vendevano letteralmente delle topaie. Quando cercavo io le case anni 50 ,quindi da metterci mano dalla testa ai piedi, le facevano non meno di 1500/1600 al mq senza contare che se avevi a che fare con agenti immobiliari c'era sempre da ridire tra valutazioni spropositate mq inesistenti (ti valutavano i servizi come abitabili) e soprattutto Forli , per loro, era una immensa zona prestigiosa anche se stavi attaccato all'inceneritore.
Tu alla mia età avrai anche comprato casa ma io a 10 anni ero maestro di pokemon... Come la mettiamo? 😀
Bentornato Umbe.
Scusa non hai incrociato la vista con qualche allenatore durante il percorso?a batterli pagano bene.
I miei no, mica l'hanno comprata. Erano troppo impegnati nell'autosabotaggio. Però il boomer italiano medio non si è fatto sfuggire le opportunità di quei tempi.
Ah si ti capisco io mi troverò un rudere di merda che è più un costo che altro
A parer mio ci sono parecchi discorsi prarici mancanti nel video, a parte il cambiamento degli stili si vita, in generale la percezione è che la perdita di potere d'acquisto sia ben oltre il 10%, in quegli anni al supermercato o per le bollette i prezzi erano estremamente più bassi, e soprattutto prima della casa, un automobile costava 1/3 rispetto ad oggi, conosco parecchi 50-60enni che mi raccontano che vivendo con i genitori si son pagati la macchina (sportiva, le famose bare) in meno di un anno di lavoro, oggi a 34 anni gia quella per me è una spesa che mette l ansia, per mantenere basso il finanziamento devi avere gia in mano il 60-70% dei soldi per le super rate, se invece parti dal basso, devi finanziare per 5-8 anni e finisce che un auto medio/bassa da 15-17.000 euro alla fine la paghi 25-30.000... che a parer mio è fuori di testa...negli anni 80 tutto questo non esisteva .. lasciar giu quei soldi per un auto significa che per 5-8 anni non solo la casa, ma qualsiasi altro costo importante è insostenibile.
Il semplice confronto tra trend dei prezzi delle case (affitto o vendita) e trend delle retribuzioni medie puo' dire tanto ma non dice tutto riguardo la questione generazionale sull'acquisto di una casa. Oggi si entra entra nel mondo del lavoro, mediamente, piu' tardi (rispetto a 40 anni fa i ragazzi si iscrivono di pu' all'universita', quindi parliamo gia' di 5 anni di ritardo o per il semplice fatto che e' piu' difficile trovare lavoro). Il fattore tempo e' fondamentale, per il semplice fatto che per comprare casa serve avere i soldi per l'anticipo e, sopratutto, un contratto a tempo indeterminato e/o un garante. Iniziare a lavorare a 20 anni piuttosto che a 25-30 fa una bella differenza da questo punto di vista, perche' arrivare a 30 con 30-40k euro da parte piuttosto che niente determina la capacita' di poter accedere ad un mutuo. Un'altra condiderazione che aggiungerei e' che essendo cambiati molto i costumi, di conseguenza e' cambiato molto il modo di spendere soldi o comunque sono aumentate di molto le possibilita' di spenderli. 40 anni fa l'unico elettrodomestico nelle nostre case era il televisore, oggi non saprei elecarli per quanti sono (molti di dubbia utilita' tra l'altro). 40 anni fa non si viaggiava all'estero 2-3 volte l'anno, non esistevano i telefoni cellulari costosi e non era cosi' comune (parlo almeno della generazione dei miei genitori) uscire spesso la sera. Il punto e' che, oltre al fatto che le retribuzioni sono cresciute poco rispetto al costo della vita, e' anche vero che potenzalmente abbiamo molte piu' uscite, sottraendo molte risorse all'acquisto di una casa. Pertanto, di fronte a considerazioni paternalistiche come quella che e' oggetto di questo video c'e' indubbiamente una giustificazione di tipo retributivo/costi ma, in maniera significativa, anche di cambio dei nostri stili di vita (dando ragione, in parte, ai paternalisti).
@@ivb4891 tutto corretto, qui tuttavia discutevo quel post in particolare che come dici non tiene in considerazione molte variabili. Come dico, sono anche d’accordo con le tesi di fondo, ma se non si guarda alle distribuzioni e si fanno medie di medie, c’è poco da raccontarci
Purtroppo la delocalizzazione tramite remote working sta venendo pesantemente ostacolata. Molte società stanno richiamando i dipendenti al lavoro in presenza per frenare la discesa del valore degli immobili stessi in cui hanno investito. Quindi abbiamo uno scenario in cui la prospettiva di poter evitare l accentramento di domanda in alcuni punti focali (io parlo per Roma) fa si che i big operino di contrasto cercando di contrastare questa decentralizzazione.
Da li si collega anche il discorso dell'eredità, se non abbiamo la possibilità di decentralizzare la domanda, anche ereditare immobili in zone non centrali potrebbe essere quasi un malus più che un benefit
Dall'altro lato, grazie al remote, in molte citta' i prezzi degli immobili sono saliti
@@davesteel81 Sicuramente ma non sono i posti dove le persone/società avevano investito quindi c è stato una forte svalutazione degli asset con conseguente "danno" al bilancio.
Poi si ovviamente ci sono dei posti che sono diventati più appetibili di prima... Soprattutto in virtù del poter "guadagnare al nord e spendere al sud" (esempio molto stereotipato ma per capirci velocemente) e tutto sommato ci sta...
@@YataVSTheWorld sono assolutamente concorde con la tua analisi. Dobbiamo pagare a spese nostre gli asset dei nostri datori di lavoro.
In provincia di Padova i prezzi sono più o meno tutti uguali, ovvio che il centro costa un po' di più, però è veramente difficile sia acquistare e sia andare in affitto.. attualmente Vedo anche che non c'è molto stock in vendita e forse i prezzi rimangono alti per questo motivo qui
Nella mia opinione quello che volevi fare era onesto e giusto, ma non è riuscito troppo bene per mancanza di dati da parte dell'ISTAT in quanto il post fa riferimento a anni 1985 contro il 2024, e per tanto i dati utilizzati in questo caso fanno riferimento ad un orizzonte temporale troppo breve. In quando non tiene conto di troppi avvenimenti precedenti dalla crisi del 2008 con conseguente aumento nel 2010 e tutti quelli precedenti (quindi il generale aumento delle valore delle case avvenuto dal 99).
Altro fattore rilevante secondo me da tenere in considerazione sarebbe il valore delle case che compri, quante sono case nuove ad oggi e quant'è lo erano ai tempi (fattore rilevante per motivi di costi e di potenziale crescita e vendita futura).
Poi si credo che sia una cosa conosciuta che la crescita dei prezzi di cui si parla è dovuta alle grande città come Milano, in quanto vi è una grande domanda dovuta alle maggiori possibilità che offre la città rispetto alla provincia e periferia. Quindi come fai nel tuo discorso verso la fine del video dipenderà anche dallo sviluppo delle periferie e delle infrastrutture di collegamento tra città.
Sarebbe bello anche aggiungere i costi necessari per acquistare una casa ad oggi ed una casa al tempo. (Tolto il discorso della tassazione annuale sulla proprietà che hai affrontato)
Sarebbero da aggiungere inoltre un raffronto tra i tassi di interesse al tempo e ai giorni nostri.
Sarebbe inoltre rilevante valutare che oltre all'aumento della retribuzione orario, è da valutare anche l'aumento dei prezzi per il resto e capire quanto al tempo avanzava da mettere da parte per riuscire a pagare un mutuo o altro, rispetto a quanto avanza al mese ad oggi.
E il concetto di eredità è stata una bella valutazione finale, ed il bello è che gioverà persone ricche del tempo e persone che in passato erano più povere, che magari hanno la casa in campagna in cui i genitori hanno deciso di rimanere a vivere e quindi i nipoti che magari adesso sono riusciti a comprarsi una casa vicino alla città in cui lavorano, magari si ritrovano con una villa con campi da mettere a frutto o vendere. (E qui ci sarà chi dirà che è il solito discorso della classe media che sparisce beh ahimè si, perché tutta quella classe media che ha studiato in passato si è comprato casa, magari ha fatto 2 figli e si ritrova come eredità un semplice appartamenti in paesello del cavolo a differenza del ricco che si trovata tanto ed anche del " povero" del tempo che ritroverà in eredità come detto la villa con i campi, senza tenere appunto conto che magari i suoi genitori hanno deciso fin da subito di rimanere a vivere in quella casa di campagna con i genitori e quindi i genitori stessi alla fine hanno più soldi da parte rispetto ad un'altra coppia che si è dovuta comprare casa)
Con questo commento non voglio difendere Will (che spesso mi trovo io stesso a criticare per dati sbagliati, piuttosto che fonti non indicate o altro, soprattutto in passato) ed è vero che i dati da loro riportati così sono poco rappresentativi dell' immagine reale e totale, ma secondo me serve a sensibilizzare un pochettino perché secondo me valutando tutti i parametri non è positiva la situazione anzi.
Qui si sta discutendo l’andamento di prezzi e salari non il loro livello, per cui se è vero che:
1. Dal 2008 fino al weekend i prezzi delle case sono scesi
2. I salari dice la vulgata sono fermi agli anni 90
Appare evidente che guardando proprio post 2008 le due ipotesi siano false. E tanto mi basta.
Inoltre il thread di trezzi prende in esame proprio la seconda ipotesi dell’argomento e la smentisce.
Per cui mi pare evidente che l’argomento venga meno.
se anche volessimo considerare il prezzo medio delle abitazioni, dobbiamo considerare che lo spopolamento delle "aree interne" (ovvero dei comuni sotto i 5000 abitanti) sta portando ad un patrimonio immobiliare che ha valore ma non fa prezzo. Con 20mila euro oggi potrei comprare la casa del fratello di mia nonna pagando la metà del prezzo pagato dall'attuale proprietario. La verità è che quella media costi/salari è fatta di tanti "casi unici" difficilmente riconducibili ad un solo grafico, sia in ambito lavorativo che dal punto di vista dell'edilizia abitativa.
Primo stipendio 1985 da impiegato 700,000 lire nette al mese. 350€ malcontati. Nel 1988 ho comprato casa 85 mq per 60 Milioni di lire con un mutuo a 5 anni. I miei genitori non erano benestanti percui non poterono aiutarmi. Ma a quel punto io e la moglie portavamo a casa circa 3 milioni al mese con due stipendi, cioe 1500 euro in due. Nel 1995 vendemmo l’alloggio (ormai tutto pagato) per 160 milioni di lire e ne comprammo un altro a 200 milioni con un piccolo mutuo. Circa 100mila euro suppergiù. Oggi come oggi, il palazzo ha 30 anni di vita e gli appartamenti (fonte immobiliare.it) oggi, costano circa il doppio 200,000€ per 100 mq. Dopo 30 anni. Nello stesso stabile. Nel 1993 poi comprammo anche un appartemento in montagna da 120mq di nuovo a 60 Milioni, 120mq. Oggi come oggi quell’appartamento vale ancora 35,000€. Prezzo uguale a 30 anni fa. 15 minuti di macchina da Cuneo. Quindici. Capisco che se sei nato a Milano o Roma o Napoli vuoi continuare a vivere nello stesso posto, ma ci sono alternative.
interessante analisi. si può avere il jupyter per fare qualche considerazione in più? vorrei fare qualche ragionamento in più. grazie.
@@rcigni sta in descrizione:)
classe 59,roma,in periferia,anni 80 in poi ,a 850 mila lire al mq non l ho mai visti.,poi all epoca non c erono mutui da 20-30 anni,se volevi il prestito(mutuo) te lo dovevi "incollare " in 10 anni,altrimenti non te lo davano,al 10 per cento,se non ricordo male,mentre un finanziamento,buono-Sava,al 19 %,capito hai😁
Sarebbero da vedere questi dati fino al 2023. Comunque credo si debba provvedere a fare un censimento degli immobili residenziali suddivisi in:
- prima casa, immobile di proprietà
- immobili vuoti nè in affitto nè in vendita
- immobili in affitto a lungo termine
- immobili in affito a breve termine
- immobili in vendita
esiste un "censimento" di questo tipo ?
Sono curioso e farebbe capire le dinamiche del mercato immobiliare in tutta l'Italia
Credo che si possa ottenere il dato da ADE, ma suppongo solo per addetti (geometri etc). Nel 2021/2022 si tentò di fare con il catasto ma tutti i partiti vi si opposero
Quelli nati nel 46 compravano casa già nel 1970
@@lee-enfield0247 io sono nato nel 79 ed ho firmato il compromesso nel 04 .
Ma come disse il direttore di banca quando sono andato ad aprire il mutuo, sei una mosca bianca
andrebbe inserito anche il costo medio di un mutuo (a 15/20/25/30 anni...) che oggi è sensibilmente inferiore a quello degli anni '80
20:44 sull'eredità, dipende da cosa si eredità, perché se arrivano immobili vecchi e non nelle città attrattive, si porta a casa poco
Beh chiaro
Prezzo medio di vendita traccia soprattutto visto i numeri le compravendite di case usate. Quelle nuove crescono un po' ovunque per i costi molto alti di costruzione. Ti parlo da operatore del settore edile.
Dallo stesso dataset si può dividere, eventualmente lo faccio su ig :)
@@Dr.Elegantia Nooo che non ho social 😔
Se riesco lo faccio vedere nella live di oggi o domani allora
@@mildrioddmund4523 Il materiale di qualità c'è basta pagarlo. Ovvio se l'unica discriminante è il prezzo, cosa che avviene nel 80 % degli appalti, a parità di materiale certificato ti viene messo quello che è in linea con il prezzo. Più dannoso ancora è la crescente mancanza di competenze in ambito edile, soprattutto in Italia visto che è un campo considerato semplice; dove la conoscenza tecnica non viene valorizzata per nulla ed anzi c'è sempre un cugino artigiano in prima fila, pronto a fare lo stesso lavoro a sconto.
Sarebbe molto importante poter fare un confronto che parta dagli anni 80.
@@carloalbertos84 da fred lo puoi fare ma su dati più grossi
basterebbe vedere da metà anni '90 al 2010. Il vero "scalino" in alcune città tipo Roma è proprio tra il 1995 e il 2005. Case che costavano 200milioni di lire sono arrivate a 300mila euro nel giro di pochissimi anni.
al minuto 11 circa, quando si parla di aumento dell'occupazione, penso sia importante capire se nel nucleo familiare si passa da famiglie monoreddito a famiglie con 2 redditi. Questo per il semplice motivo di possibile aumento dei costi: se prima uno dei due coniugi non lavorava, non era necessario effettuare spese per baby sitter/asili o simili, in caso di figli. Nel secondo caso, queste si rendono necessarie e probabilmente erodono in gran parte l'aumento di reddito familiare, che aumenta solo di poco al netto di questi costi, magari il giusto per coprire l'inflazione degli ultimi anni. Di fatto, in questo caso, il reddito familiare reale rimane invariato, ma il costo delle case è salito.
Aggiungo che non mi è chiara una cosa: le analisi riportate confrontano gli anni 2014 vs oggi (circa) per limitazione di dati, certamente. Il post di Will media penso invece confronti periodi ben diversi, se confronta boomer e millennial (boomer acquistarono le loro case nel periodo 1985-2010 circa). Non trovo molta coerenza nel confronto tra questi periodi quindi, correggetemi se sbaglio
@@francescomaura5581 il dato sui salari ha un periodo simile a quello di will ita, l’analisi su istat è un plus per contestualizzare.
Alla mia età mio padre gia si era costruito una casa a tre piani da 200mq ciascuno sul terreno regalato da mio nonno per il matrimonio....ma io ho visitato già mezza europa e ogni anno facci 2-3 viaggi ho sempre avuto macchine migliori di quelle di mio padre ho hobby come andare in pista che è molto costoso e tutto sommato me la godo....invece i miei fratelli si sono comprati casa....sono solo questioni di priorità
Hai assolutamente ragione. L'importante è non cadere nel tranello dell'invidia: tuo fratello potrebbe invidiare il tuo stile di vita libero e senza pensieri, mentre tu potresti invidiare la sua casa. In realtà avete solo trasformato il vostro capitale in maniera diversa.
non sono d'accordo con la conclusione: io erediterò delle case che non potranno essere abitate (mancando la popolazione che potrebbe abitarle), quindi il loro valore sarà "nominale" ma non si tramuterà in "ricchezza". La ricchezza esiste quando è possibile convertire un bene in un altro, al momento le case stanno seguendo il destino dei terreni agricoli (che però almeno non sono tassati né hanno spese fisse tipo il condominio o la TARI). Quello che invece potrebbe succedere, per come posso prevedere le cose ad oggi, è un decremento diffuso del prezzo dell'immobiliare con conseguente abbassamento del PIL ed impoverimento generale. Il peso dell'immobiliare sul PIL italiano è circa il 20%, non è "poco".
@@GiuseppeSavo appunto, dipende dal luogo come dicevo, per cui si amplieranno le disparità
@@Dr.Elegantia ni, il fatto è che quei soldi "murati" sono fasulli e prima o poi l'intero sistema paese pagherà la rivalutazione in negativo dell'edilizia residenziale in particolare nella "provincia" italiana, che è quella più colpita in proporzione dallo spopolamento.
D'altra parte, anche nei centri delle città più grandi (penso a Milano, Bologna, Roma, Firenze...) non possiamo immaginare una crescita continua perché le case hanno "il vizio" di avere un valore se sono abitabili, mentre una parte non piccola del nostro patrimonio edilizio (penso in particolare a quanto costruito negli anni '70 e '80) è immondizia dal punto di vista "edilizio" (pessime caratteristiche energetiche, materiali usati che si stanno rovinando, spese enormi di gestione/ristrutturazione, scarsità di parcheggi/posti macchina, mancanza di servizi nelle immediate vicinanze ecc.) anche se oggi ha prezzi alti. Però i prezzi sono alti perché vengono fatti "dal quartiere", non dall'immobile. Penso, ad esempio, a Roma ai condomini all'inizio di via Tiburtina o a quelli dei quartieri che da San Giovanni vanno verso Ciampino su via Tuscolana e via Appia.
D'altronde, già solo nel momento in cui verranno a mancare i tanti fuorisede che pagano affitti carissimi per stamberghe al limite dell'abitabilità, quanto è immaginabile che si svaluteranno gli appartamenti vicino alle università?
Anni fino agli 80 chiunque conoscessi sia operaio e che impiegato semplice avevano tutti 1 auto una casa una moglie che spesso non lavorava e 2 figli. Oggi sarebbe impensabile a meno che lo stipendio non sia di almeno 3-4k. Molti commercianti e bancari avevano la seconda casa, tutti i we al ristorante 1 mese di vacanze ecc... I medici poi dei piccoli re. Ho paura ad immaginare l italia tra 20 anni. Vero le case costeranno di meno ma ci sara anche molto meno lavoro se saremo 10 milioni in meno. Rana bollita con l italiano funziona sempre alla grande. Pensioni esempio perfetto: piano piano...62-65-67-70 ora si sente di 75.....ecccc
1) a 70 anni di età pensionabile non ci siamo ancora arrivati, neanche in teoria
2) l'età effettiva di pensionamento è intorno ai 60, quindi anche 67 è una roba ancora teorica che varrà solo dai millennial in poi
3) se la popolazione invecchia non ci sono molte alternative: preferisci lavorare più tempo o non avere una pensione?
@@giuseppearleo6324 invidio chi non versa i contributi e poi prende la sociale. Poi da articoli di giornali ho letto x i giovani di oggi la pensione sarà a 70 o piu
@@marcotomas80 bisogna uscire dalla logica per cui chi più fotte il sistema più è furbo. Ridurre il nero e l'evasione fiscale creando occupazione di qualità dovrebbe essere la priorità, non la corsa a chi fa più nero, se vogliamo tornare un paese competitivo.
appunto a casa mia era così, papà lavorava, mamma casalinga due figli e casa di proprietà e una fiammante renault 4
Umberto, dalla dua disamina sembra che il problema riguardi solo Milano. Ti assicuro che vivendo tra padova e venezia, i prezzi sono diventati folli anche qui. Per dirti, prima del covid a padova potevi sperare di trovare una stanza a 300 euro al mese o un monolocale a 500 euro, ora rispettivamente in media li trovi a 500 e 800-900 euro. Non parliamo di venezia. So che anche bologna ha lo stesso problema. Considerando gli stipendi medi di noi giovani tutto cio rende impossibile vivere fuori casa in completa autonomia e serenità, anche accontentandosi di un piccolo monolocale.
@@TheLeochilipeppers forse non è chiaro che il tema non sia il livello dei prezzi ma la loro crescita in confronto ai salari.
@@Dr.Elegantia si si mi era chiaro, stavo dicendo proprio quello infatti :) perché secondo te ( veramente senza polemica ) i 900 euro di un monolocale a Padova sono ben ammortizzabili dai nostri stipendi? Ti parlo non della mia esperienza solo, ma anche di tutti i miei amici con lauree abbastanza qualificanti ( come ingegneria meccanica, economia ecc). Se arrivano a prendere 1700 sono fortunati, fai conto te.
3/4 di costoro vivono ancora a casa dei genitori a 29 anni infatti.
Non conosco Padova, guardo i dati. Gli aumenti vedo essere a seconda della zona nell’ordine del 20%-40% dal 2017, se consideriamo il lordo l’aumento in quella provincia è del 10%, se ci riferiamo a redditi
@@Dr.Elegantia si si ma infatti secondo me è un po' riduttivo parlare solo di Milano. Diciamo che per noi giovani laureati è quasi impossibile vivere da soli un po ovunque se consideriamo i centri di alcune città " vive" e attraenti da un punto di vista culturale universitario ecc. Poi ovvio se si parla di Genova. Ma chi vuole andare a Genova a costruire la sua carriera di studi e/o lavorativa ? Con tutto il rispetto s'intende.
A Bologna gli affitti sono aumentati costantemente anche prima del covid. Sarà pur vero che è per via dell'alta domanda ma questa cosa sta sfuggendo di mano. Io sono sia affittuario che locatore, alzo l'affitto quando mi alzano il mio. In questo modo però non ne vedo uscita, come finirà? Di certo non si abbasseranno i prezzi di mercato se tutti fanno cosi.
@@tommasosantillo7871 nelle sedi universitarie gli aumenti non sono una affidabile indicazione del trend complessivo.
Gli enti pubblici dovrebbero investire nel costruire nuovi campus in periferia per decongestionare le città universitarie. Oltre anche a fare nuova edilizia popolare o cooperativa, per abbassare il prezzo degli immobili.
@@tommasosantillo7871 ..non ci sono più i compagni di una volta.. sono social liberisti ora .
Il post di Will ha senso solo per Milano
DIO MIO IL VIDEO CHE ASPETTAVO DA ANNI, GRAZIE ❤
Ma se in provincia di Bari, sicuramente non la Brianza, sotto i 450 non trovi neppure un bilocale scassato... Per un trilocale bruttino servono 600€. Prima del covid i monolocali a più di 200€ non esistevano. I salari sono sempre quelli però. I prezzi sono aumentati.
@@fabiolerario8347 in verità su Bari provincia i prezzi degli affitti crescono in media dal 2017, con un aumento circa del 30% (24 vs 17). Ipotizzo sia dovuto alla crescita del turismo in quelle zone.
ci sono troppi fattori, dati eterogenei, variabili non trascurabili. La qualità della vita sicuramente è aumentata nel tempo, con lo stesso salario 50 anni fa ti compravi cose/servizi di scarsa qualità rispetto ad oggi (progresso tecnologico, maggior sicurezza ecc...). Anche la qualità della casa in cui vivi è cambiata (antisismica, ben isolata, materiali che non ti uccidono), i prezzi reali sono aumentati negli ultimi 70 anni, più dei salari, negli ultimi 20 anni sono rimasti stabili o calati tranne qualche eccezione, la demografia cambia e la distribuzione sul territorio pure.
È difficile ponderare ogni fattore e dargli il giusto peso per capire se e quanto effettivamente per i giovani è difficile possedere una casa in un posto dove hanno possibilità di lavoro.
Forse un'analisi a posteriori è più semplice e preferibile: indagare quanti giovani posseggono una casa, che stipendio hanno, quanto risparmiano, quanto sono soddisfatti della loro vita e così via. Si trarrebbero conclusioni molto più legate alla realtà dei fatti.
Non so io vivo ancora con l'amianto
Bel video ma permettimi una domanda e successiva obiezione, il prezzo delle case ISTAT è solo il prezzo di mercato delle case senza mutuo? Perché la maggioranza delle case sono acquistate con mutuo e per almeno il 60% del valore, quindi se ci metti anche il prezzo del debito con l'inflazione galoppante che hanno avuto i boomer in 20-30 anni di mutuo di tasso fisso il costo finale della casa è molto inferiore con gli incrementi salariali relativi all'inflazione. Io non ho trovato come è costruita la statistica del prezzo case ISTAT ma se è così il tuo video è tremendamente fallace e vale solo per le persone ricche che possono permettersi di comprare una casa con liquidità.
@@Justeego ha poco senso quanto dici, perché a quel punto bisognerebbe anche considerare chi prima del 22 ha preso in prestito a tasso zero e ora deve restituire di meno
Dal 2014? Ma quelli che ti dicono che alla tua età avevano già comprato casa, non l'hanno comprata negli anni '10 ma a metà del secolo scorso! L'arco temporale del confronto preso in esame è troppo breve!
@@steid84 basterebbe ascoltare tutto il video, c’è tutto un discorso anche sui redditi dopo, oltre che altri video nelle schede per approfondire il tema.
Mah io non erediterò un bel niente XD quindi in pratica la disparita della ricchezza sarà ancora più acuta, bene...
In Italia la componente immobiliare incide significativamente sul patrimonio delle famiglie. Se saremo di meno anche le valutazioni immobiliari saranno aggiustate. Per chi sopravvivrà all’inverno demografico ci saranno altri parametri di ricchezza. Quindi magari avere asset finanziari come gli immobili non costituirà vera ricchezza.
Se uno avrà diverse case ereditate dai parenti, ma sempre un reddito basso mi pare inverosimile che sarà più ricco delle generazioni precedenti. Perché un immobile medio lo si potrà comprare con qualche mese di reddito quando saremo in 40 milioni.
@@bombazza918 dipende, nella provincia con tutta probabilità andrà come dici, nella city credo invece che la concentrazione e la presenza di immobili sfitti manterrà un prezzo sufficientemente alto
@@Dr.Elegantia Molto probabile. Anzi sicuramente i prezzi immobiliari dove la demografia reggerà terranno di più. Ma le varianti in gioco sono veramente parecchie. Storicamente i cicli città/provincia ci sono sempre stati e le città sono come cuori pulsanti. Vanno bene quando intorno c’è un corpo. Se il corpo intorno avrà problemi anche le città seguiranno a ruota nel giro di poco.
Sisi ci mancherebbe, non sto facendo previsioni:)
Ed io alla tua, boomer, non crederò a tutte le cavolate che scrivono su facebook.
Game,set,match.
In Alessandria i prezzi delle case è ai minimi da 20 anni a questa parte...😅
L' auricolare nel orecchio destro serve per il tuo suggeritore ?..
@@vrcfncpdci 😂 il suggeritore su un canale da 30k iscritti? Che film che vi fate talvolta. Serve per avere il ritorno in cuffia.
@@Dr.Elegantia chiedere è lecito..
Assumere nella domanda è scortesia :)
Isolerei bologna dal nord-est per gli stessi motivi per cui é stata isolata Milano altrimenti non si spiega molto
@@francescocapelli1100 non decido io purtroppo la granularità dei dati istat
@@Dr.Elegantia andando domani a firmare un contratto di affitto a Bologna da 1200 euro al mese per un appartamento di meno di 70 mq in prima periferia penso che l'anomalia affitto/reddito sia da andare a ricercare, piú che per regione, per tutte le grandi città e in particolare per quelle universitarie
30 anni fa non c'era la fatturazione elettronica, fine.
@@antonio_bonaccio cosa significa?
@@Dr.Elegantia significa che 30/20/10 anni fa si falsavano i bilanci fiscali. evasione ecc perciò il piccolo imprenditore come il medio e il grande avevano possibilità verso la fine dell'anno di mettere a posto le loro tasche con qualche trucchetto
In verità evadono ancora il 70% fonte allegato economia sommersa def
@@antonio_bonaccio Probabilmente è un po' più complicato di prima, ma l'evasione è ancora diffusissima in Italia e crea un sommerso di decine di miliardi di euro: una finanziaria, praticamente.
Io e la mia ex moglie, da operai abbiamo comprato casa negli anni '80 e non erano tempi molto facili, ma con gli stipendi degli operai all'epoca si poteva ancora fare qualcosa. Ora se i giovani con i loro stipendi non possono permettersi di comprarsi la casa la colpa e anche della mia generazione che è stata complice di governi liberali che non hanno mai adeguato i stipendi con i caro vita.
@enriconardo2104 osti i governi liberali influenzano i salari, quindi mi sai dire da quando i salari sono funzione della politica?
@@Dr.Elegantia Quando come per esempio in Germania i salari aumentano ogni anno per lo stato sociale dei cittadini
Osti per lo Stato sociale l’aumento dei redditi dipende da una matita, quindi se fosse vero dovremmo vedere i margini delle aziende per ora lavorata salire. Pare che ciò non sia vero.
@@Dr.Elegantia Sono trent'anni che guardiamo ai margini delle aziende più che al potere d'acquisto dei lavoratori, proviamo una volta ad invertire la direzione, se fa bene continuamo per questa strada, se fa male non lo facciamo più, teniamo presente che se il popolo ha soldi da spedere ne guadagnano anche le aziende che vendono.
Proviamo ad invertire la rotta come dici tu:
Azienda ha margine orario di 10 euro a lavoratore, per ipotesi, quindi decide di darne una quota parte al lavoratore e una quota parte la tiene per se.
Ora nel tuo bellissimo modello l'azienda deve dare una parte più consistente al lavoratore. Cosa succede? Che l'azienda non riesce a coprire gli investimenti, il rimborso dei prestiti e il pagamento dei fornitori, che sono altri dipendenti ma di un'altra azienda, quindi che fa? Alza i prezzi di vendita.
Ottimo ora il nostro lavoratore non quadagna più x ma guadagna x + delta. Il lavoratore è motlo felice, tuttavia scopre che i prezzi delle cose che priam costavano y ora costano y+ delta, perchè appunto le imprese per offrire quel delta lo hanno dovuto spostare sui prezzi altrimenti fallivano e il lavoratore non avrebbe più preso x ma solo zero.
Allora il lavoratore si lamenta ancora, perchè appunto il delta gudagnato se l'è mangiato l'inflazione.
TLDR: ci interesse che l'azienda riduca i costi variabili prima di distribuire ricchezza, perchè se la ricchezza non viene generata c'è uno zero al quoto da distribuire. Pertanto, la politica non può migliorare la produttività (ovvero l'efficienza in questo contesto nel generare margini) come per magia con un tratto di penna.
Conclusione: Thomas Sowell aveva ragione quando spiegava che le tasse o intervenzioni sugli affitti è una scelta scellerata.
il fatto che negli ultimi 15 anni i prezzi siano rimasti gli stessi (a parte qualche città) è risaputo, se aggiungi gli altri 30 la fotografia è quella di will.ita. non è errato, usa solo dati molto più aggregati, anche a prescindere da citta e periferia. D'accordissimo sull'articolo linkato da mr.rip.
@@iroN_NRG in verità a livello nominale i salari salgono, pertanto ha poco senso anche guardando più indietro, will ita fa medie di medie scordandosi il concetto di distribuzione asimmetrica.
Tze... Dilettanti.
Io alla tua età saltavo i fossi per lungo !