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  • Опубліковано 3 жов 2024
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КОМЕНТАРІ • 286

  • @mexperplex5627
    @mexperplex5627 6 місяців тому +20

    Tutto è andato a puttane, anche la cultura e la passione per la Musica 💕
    Noi vecchietti degli anni che furono...🥲
    Ecco perché oggi più che mai vale oro una collezione di vinili e CD a casa propria, nessuno potrà rubare l'esperienza vissuta negli anni 70/80 e tutto il fantastico contorno fatto di incontri, di concerti, di fanzine e riviste,
    cioè di realtà, contatti, amori e sudori.
    Beati noi vecchietti finché la nostra caparbietà saprà resistere all'erosione el'Alzheimer non prevalga... AMEN
    🤟🤪🤟

    • @lordvonatar1115
      @lordvonatar1115 6 місяців тому +5

      Esattamente, almeno noi certe esperienze le abbiamo vissute davvero, cioè le corse a comprare i biglietti per i concerti, il nuovo singolo appena uscito ecc. Adesso i negozi di dischi sono scomparsi, trovare un biglietto online è puro culo perchè ne comprano a decine per rivenderli a prezzi follj senza nemmeno fare la fatica di andarci in negozio a comprarlo. Tutto onlibe, tutto virtuale... Mavaffanculo

    • @fabiogarofalo6685
      @fabiogarofalo6685 6 місяців тому +2

      mannò... il tuo è boomerismo! 🤣

  • @lucantoniopignataro289
    @lucantoniopignataro289 6 місяців тому +18

    Bella idea di Dickinson. Tempo fa vidi una intervista di Philippe Daverio dove criticava la fruizione di massa dei musei, il suo discorso era: come pensi di apprezzare e capire solo per pochi secondi un' opera che ha richiesto mesi di lavoro? Penso che questo discorso possa estendersi anche alla musica.

  • @BarbaraT.
    @BarbaraT. 6 місяців тому +21

    Madonna quanto sono d'accordo! Il ragionamento di Dickinson è quasi banale per quanto è sensato, se vogliamo (almeno per chi è nato nel '74), ma la dice lunga su quanto negli anni ci siamo allontanati dall'essenza delle cose.

    • @cinziafalcinelli6427
      @cinziafalcinelli6427 6 місяців тому

      Vero! Il tema è complesso ma forse il 2° fattore, cosí come ci viene ben esposto da Enrico, impone anche una riflessione sulla differenza che esiste tra il successo e la popolarità.

  • @piergiorgiocolaferro8224
    @piergiorgiocolaferro8224 6 місяців тому +29

    Ciao
    io sono disposto anche a ricominciare a pagare i singoli album e non un abbonamento, ma il grosso degli introiti deve andare in tasca al musicista.
    Sulle piattaforme non devo trovare quelle schifezze di compilation per singolo artista o riedizioni di album ufficiali con copertine re-inventate, o con scarsa qualità audio.
    Per quelli che ascoltano le radio commerciali e sono disposti ad ascoltare il vomito che le case discografiche e le "radio" trasmettono (in combutta) quotidianamente, chissenefrega, erano quelli che quando c'era ancora il supporto fisico, compravano le compilation di radio deejay o i festivalbar o i festival di Sanermo...non facevo andare avanti l'industria discografica allora e non lo fanno oggi.

    • @sleepwait9613
      @sleepwait9613 6 місяців тому

      Bandcamp fa esattamente questo.

  • @Deg97
    @Deg97 6 місяців тому +24

    Sono contento che hai deciso di riaprire i commenti e spero che tu si riuscito a fare "pace" con UA-cam. Sul discorso streaming dico che come tanti mi piacerebbe si ritornasse a un formato fisico più che altro per un discorso di preservazione, discorso che vale anche per i film

    • @EnricoSilvestrinTV
      @EnricoSilvestrinTV  6 місяців тому +6

      Impossibile

    • @michelemorteo7628
      @michelemorteo7628 6 місяців тому

      Sarà possibile solo quando il grande fratello avrà vinto in maniera totale.
      Ovvero quando avrà il controllo al 100% della tua rete in modo da non potersi più scaricare la musica gratis. Solo in quel momento potranno ridiventare a pagamento anche i singoli.
      Sarà una visione distopica la mia, ma sono certo che non siamo lontani da ciò

    • @francogarioni509
      @francogarioni509 6 місяців тому +1

      Ciao e grazie!
      Si potrebbe tentare di dare un diritto di presale ai concerti per chi ha acquistato un supporto fisico o digitale, magari tramite nft.
      Comunque sempre abbassando i prezzi.

    • @B.Simone87
      @B.Simone87 6 місяців тому

      Preservazione? Ma se tra qualche anno il formato fisico per il quale hai speso fior di quattrini diventa obsoleto e non si trovano più gli strumenti per ascoltare i dischi? Semmai il discorso varrebbe per il download, un file si che sarebbe immortale.

  • @SG-ov5dy
    @SG-ov5dy 6 місяців тому +8

    Sono un'addetto ai lavori diciamo, mi occupo di backline, sto a stretto contatto con artisti e ai live o ai meet&greet vedo un sacco di fan occasionali, e anche gli stessi artisti se ne accorgono. Premetto anche che uso spotify pago un'abbonamento, ma sono uno di quelli che compra vinili degli artisti che mi piacciono e supporto anche comprando al merch alle date in cui lavoro. Conosco gente che ascolta solo online la musica e poi al concerto si lamenta oer 40€ di una maglietta quando non ha mai acquistato nulla di fisico dell'artista in questione. Non dimentichiamo anche che negli ipotetici 100€ di biglietto non tutti vanno all'headliner, dietro ci sono organizzatori, gruppi spalla, agenzie di noleggio, catering ecc ecc...sostenete i vostri artisti, chi lavora con e per loro!

    • @EnricoSilvestrinTV
      @EnricoSilvestrinTV  6 місяців тому +1

      Grande commento

    • @SG-ov5dy
      @SG-ov5dy 6 місяців тому +1

      @@EnricoSilvestrinTV grazie!!

    • @giorgiogerli7327
      @giorgiogerli7327 6 місяців тому +2

      Io uso Spotify per scoprire artisti che non conosco poi acquisto i CD dell’artista che non conoscevo e che mi è piaciuto. Inoltre quando vado ai concerti, anche nei locali e di gruppi underground, acquisto sempre cd e maglietta (ne ho mezzo armadio pieno). Cerco di sostenere nei limiti delle mie possibilità.

  • @Donato2082
    @Donato2082 6 місяців тому +4

    Dickinson, un genio del marketing, un leader e stratega di diverse aziende dagli aerei alle birre e ovviamente agli Iron Maiden. La sua idea si basa sul concetto di Focus, restringere il campo, una strategia spesso usata da varie aziende per uscire dalle acque rosse della concorrenza per creare un oceano blu incontaminato. Creare valore aggiunto e creare al tempo stesso una nuova moda, diventare un super fan della musica per ottenere sempre più premi. Ottima idea!

  • @kenilguerriero-lecronached9792
    @kenilguerriero-lecronached9792 6 місяців тому +5

    Grazie per i tuoi preziosi contributi Enrico!!! Sarebbe il caso almeno ogni tanto il ricordarsi di ringraziare, perché il tuo lavoro è splendido e vale la pena sottolinearlo spesso!!!

  • @DarioGrillo
    @DarioGrillo 6 місяців тому +10

    Ho avuto la fortuna di vedere i miei beniamini Iron Maiden nel 1996 al palazzetto dello sport di Acireale al prezzo di 36 mila lire "the X Factor" con Blaze frontman .. il palazzetto scoppiava ed era strapieno ma io ero davanti al palco nel lato destro e Gers a un certo punto mi ha regalato il suo plettro! E' stato il giorno più bello della mia vita ..! Avevo 16 anni !
    Morale della favola: una volta la musica era cultura e stile di vita, oggi è uno strumento utilizzato per vari scopi . I grandi della musica devono pensare a modificare il sistema esattamente con quello che hai detto tu nel video Enrico, ma dalle parole passiamo ai fatti e valorizziamo i veri fans in tutto e per tutto ..i fans che comprano i dischi, le magliette, etc che fanno ore di code per avvicinarsi il più possibile al palco per vivere le emozioni della Musica !
    Ho visto i Dream Theater a Grugliasco nel 2019 e Petrucci era a due metri di fronte a me ..un altro sogno realizzato al prezzo del biglietto di solo 27 euro !
    Volere potere !
    Un abbraccio

    • @federicomasetti8809
      @federicomasetti8809 6 місяців тому +6

      Le ore passate in attesa dell'apertura dei cancelli erano anche bellissime per socializzare realmente, faccia a faccia, con altri appassionati, provenienti da ogni dove. Ricordo disquisizioni molto piacevoli con tante persone mai viste prima :)
      P.S.: il mio primo live dei Dream Theater è stato per il tour di Octavarium, nel 2005, quando avevo 20 anni. Ero sugli spalti del palazzetto di Casalecchio di Reno, ma ricordo come fosse ieri l'intro di Octavarium stessa, suonata da Rudess. Pelle d'oca

    • @TheManublade
      @TheManublade 6 місяців тому +2

      C'ero anche io, 19 anni. Il mio primo e unico concerto con accesso al back stage, lo ricordo ancora. Ero con degli amici che mi hanno odiato per questo!

    • @alephpolveroso
      @alephpolveroso 6 місяців тому +1

      Stesso tour, però io ero a Pordenone. Abbiamo fatto amicizia con dei ragazzi croati conosciuti davanti ai cancelli.
      Durante heaven can wait ho visto della gente che sventolava una bandiera croata dietro a Steve Harris...erano loro! Motherfuckers, come avranno fatto ad arrivare lì! 😂
      Bellissima serata, anch'io ricordo quel tour con enorme piacere

    • @LTRVG
      @LTRVG 6 місяців тому +2

      Trovo fastidioso questi commenti moralistici (e lo scrivi pure, tronfio). Una volta quando? Negli anni anni novanta? Ottanta? Quando la finiremo con 'sto "prima si stava meglio"?

    • @Orazio600
      @Orazio600 6 місяців тому

      Iron Maiden e Dream Theater … mamma mia che strazio. Il festival delle seghe sugli assoli.

  • @petergz
    @petergz 6 місяців тому +3

    Le due cose , streaming e fisico, devono viaggiare insieme. Quello che deve tornare è il desiderio di 'ascoltare' musica di qualità. E questo potere lo hanno solo le case discografiche insieme alle emittenti radiofoniche. A 40anni sto provando l'emozione di scoprire nuovi generi, documentarmi, girare negozietti di nicchia in giro per le città, scambiare pareri coi negozianti. E questa spinta me l'ha data in primis lo streaming (bandcamp/spotify) e anche il personale bagaglio culturale.A conti fatti spendo molto di piu di un abbonamento ma che emozioni indescrivibili sto provando vedendo tutto il contesto? Pazzesco.

  • @albertoclamer5923
    @albertoclamer5923 6 місяців тому +8

    D'accordo in parte con il discorso. Purtroppo i dischi costano tanto (30/35€ per un vinile è troppo).
    Per esempio, se ascolto in media 30/40 dischi nuovi all'anno‌, sopratutto di band nuove, devo per forza di cose fare una scelta e andrò magari a comprarmi quei 4/5 dischi che mi hanno conquistato. Penso che un abbonamento a 9,99 al mese mi permetta cmq di ascoltare tanta roba senza spremermi. I soldi risparmiati li userò poi per andare a sentirmi gli artisti che ho apprezzato su disco. Altro discorso sono i concerti, sono d'accordissimo che i prezzi devono abbassarsi (questo soprattutto per quanto riguarda i gruppi storici), la musica è cultura e non può diventare elitaria. Poi ci sono i gruppi che hanno un etica su questo, penso agli Smile che suonano alla Cavea a Roma, dove un parterre costa 44€.
    Grazie Enrico per tenere aperto il dibattito su questo.

    • @luckily_unknown
      @luckily_unknown 5 місяців тому

      Su questo sono assolutamente d'accordo. Uno può essere fan quanto gli pare, ma ad un certo punto si deve tener conto delle proprie tasche. Io ad esempio, attualmente fuori da Spotify (come mezzo di fruizione della musica) non uscirei mai, perché mi svenerei troppo monetariamente.

  • @PaoloCerutti
    @PaoloCerutti 6 місяців тому +2

    Buongiorno Enrico, trovo ammirevole il Tuo lavoro nel sensibilizzare l'opinione pubblica su questo argomento.
    Purtroppo, non è facile trovare una soluzione, in quanto la situazione è degenerata, il paradigma dove tutto deve essere gratuito o "Semigratuito" sembra essere diventato un processo irreversibile, nell'ambito musicale.
    Speriamo che, al di là dei proclami, ben vengano proposte come questa, si arrivi a una vera volontà da parte del pubblico (chi supporta), gli artisti e le piattaforme di streaming, di trovare un opzione che sia attuabile e percorribile al più presto.
    Grazie.

  • @darioprovenzano1838
    @darioprovenzano1838 6 місяців тому +5

    Penso che dallo streaming musicale non si torni indietro: è ancora oggi il miglior compromesso tra la pirateria selvaggia dei primi 2000 e i cd a 30 euro dello stesso periodo. Io il cd lo compro ancora volentieri, e ne prendo parecchi. Oltre alla voglia più o meno “feticista” di collezionare e possedere, almeno da parte mia, c’è tanta voglia di premiare un lavoro: “tra i tanti album ascoltati su Spotify ho comprato il tuo, perché lo considero il migliore”, io ragiono un po’ così.
    Comunque bellissima l’idea di aspettare un mese prima della pubblicazione in piattaforma streaming dando una sorta di prelazione all’acquisto del fisico.

  • @giuliofegatelli1557
    @giuliofegatelli1557 6 місяців тому +2

    Eh, che dire, assolutamente condivisibile e questo discorso si allarga alla proposta. La proposta mainstream si basa sull'ascolto occasionale, sul sottofondo: ci sono artisti che vivono solo di singoli e non si ha neanche l'idea che un artista pubblichi pure dei dischi. Vorrei sapere quanti fra quelli che canticchiano, artista a caso, Annalisa, conoscono il nome di un suo album. E questo si ripercuote non solo sull'ascoltatore che pretende una certa soglia di qualità ma sugli artisti stessi e sulla qualità di essi. Quando si sente dire "Non ci sarà più un nuovo The dark side of the Moon" secondo me è in parte verissimo, non perché l'umanità è diventata di botto incapace di produrre musica diqualità dopo secoli che si è passati da Bach ai Beatles, ma perché non si investe più e non si ricerca più un artista che lavori per anni su di un prodotto pensato, ragionato e studiato, questo esiste solo in piccoli spazi di mercato. All'estero le cose ancora vanno meglio ma in Italia chi non si piega al solito pop e punta ad una proposta diversa è relegato ai meandri dell'invisibilità più totale. Ad ascoltare, e quindi ad un artista mainstream bastano 5 o 6 singoli all'anno. È un movimento, con il suo mercato, che va ripensato completamente.

  • @andy_brown
    @andy_brown 6 місяців тому +2

    Un tempo c'erano i vantaggi per gli iscritti ai fan club ufficiali. Ricordo che ai primi due tour dei Queen + Paul Rodgers, a cui ho partecipato, era stata data la possibilità agli iscritti al fan club di entrare 10 minuti prima degli altri apposta per avere le prime file. Anche per i live dei Marillion, del cui fan club (The Web Italy) faccio parte. Un ragionamento virtuoso del genere sarebbe da riprendere totalmente

  • @Anna-oj1mp
    @Anna-oj1mp 6 місяців тому +6

    Le rivoluzioni le si fanno cambiando paradigma, come accadde passando dal CD allo streaming.
    Alzare il prezzo servirà solo ad alzare il prezzo, chi potrà pagare di più pagherà di più, amante o meno della musica.
    Potrà dare più soldi agli artisti? Forse, se saranno oneste le piattaforme e chi gestisce i diritti.
    Porterà indietro le lancette dell’orologio per quanto riguarda il tipo di ascoltatori? Quasi impossibile.

  • @federicomasetti8809
    @federicomasetti8809 6 місяців тому +5

    Ciao Enrico. Guarda, questo discorso si potrebbe tranquillamente applicare a tutti quei servizi a pagamento che si sono presentati, negli anni, con l'intento di "distribuire democraticamente a tutti" diversi tipi di espressione di arte e cultura, compresi i servizi in abbonamento per le notizie, l'editoria, i videogame (se ti vai a spulciare un attimo cosa sia il Game Pass di Microsoft capirai cosa intendo, ma ci sono e sono stati anche altre alternative) e via discorrendo.
    Sono anche io dell'idea che il "casual" molto difficilmente possa trasformarsi in "super fan", specialmente dopo una certa età, che è quella in cui, normalmente, ci si può anche permettere maggiormente di pagare dei beni e servizi, non certo quando si è 14/15enni, anche se il target maggiore pare essere proprio questo e sono altresì d'accordo sul fatto che spremere i veri appassionati come agrumi possa, poi, portare a rompere la proverbiale corda.
    Penso, però, anche ad un fatto: quando ero giovincello, dai 17 ai 25 anni circa, mi piaceva collezionare tutti i cd dei gruppi che seguivo e/o di cui venivo a conoscenza e mi intrigavano (ho ancora tutti quei cd e li conosco a memoria). Col passare degli anni, però, mi sono accorto che lo stimolo per ascoltare musica mi stava calando sempre più e, pensandoci con calma, mi rendo conto che in buona parte ciò sia da imputare sia al fatto che la testa è sempre più piena di pensieri e preoccupazioni, ma anche che, quando penso alla musica, ho questa sensazione di "tsunami che mi travolge", così come per i film ed anche i videogiochi, mia passione giovanile, che, anzi che avvicinarmi all'enorme offerta, mi allontana, per paura di annegare nell'offerta stessa. Ed anche questo, secondo me, è un punto focale, nel dibattito circa i servizi in streaming, perché, per "acchiappare tutti", hanno finito per spaventare la maggior parte, che non sa che fare, dove andare, cosa seguire. C'è, forse, stata troppa ingordigia, da parte di chi ha ideato questi servizi, che si è fatto ingolosire dal numero dei possibili clienti, piuttosto che focalizzarsi sul capire se quel numero poteva essere di effettivi "buyers" (passami il termine, che odio).
    P.S.: la sensazione di rischio di annegamento non contempla l'effetto positivo di ciò che fai tu, proprio per fungere da faro nella notte, che guida i naviganti. Logicamente non volevo in nessun modo sminuire o non considerare il tuo lavoro. Preciso perché mi sono reso conto che la mia affermazione poteva essere compresa male 😊

  • @claudiocinieri7890
    @claudiocinieri7890 6 місяців тому +2

    Cristo santo! Enrico. Puntata spettacolare.

  • @MauroGiacometti
    @MauroGiacometti 6 місяців тому

    Che bello che tu abbia riaperto la sezione commenti, questo video promuove un dibattito profondissimo ed interessante. Quanto mi mancano le corse fatte verso la transenna per cercare di accaparrarsi la migliore visuale e partecipare ATTIVAMENTE al concerto. Grande Dickinson per aver offerto, come raramente sta capitando ultimamente per lui, uno spunto di riflessione fondamentale

  • @peterparker-pu8qe
    @peterparker-pu8qe 6 місяців тому +2

    Il primo canarino da miniera fu Lars Urlich inizio millennio, che tutti asfaltarono per la denuncia fatta a Napster, ettichetandolo come una persona che rifiutava la tecnologia ed il futuro della condivisione e della fruizione musicale, ma moltissimi non capirono a cosa era riferito tale accanimento. Il Peer to Peer dell'epoca fu il seme da cui nacque lo Streaming d'oggi, per quanto mi riguarda le produzioni musicali le ho sempre comprate e sempre lo farò, trovo giusto che chi lavora debba esser sempre pagato.

  • @GiordanoLoddo
    @GiordanoLoddo 6 місяців тому +3

    La soluzione proposta da Kanye l'ho vista fare da alcune band, utilizzando solo Bandcamp per un periodo X per poi rendere disponibile iil proprio album anche sulle piattaforme tipo Spotify. Parliamo di gente che stampa 500-1000 copie al massimo, entità underground del mondo metal estremo. Evidentemente in questa maniera riescono a vendere le copie che gli serve vendere, per poi magari portare le rimanenti in tour da vendere fisicamente (magari firmate) nei classici banchetti merch che vediamo nei club....

  • @vitabeffarda3482
    @vitabeffarda3482 6 місяців тому +6

    Si parla di musica come passione in un contesto capitalista, in cui l'obiettivo non è vivere di ciò che si ama, ma di arricchirsi con ogni mezzo: o la riflessione assumerà una prospettiva filosofico-sociale o - amio parere - non se ne caverà un ragno dal buco; a livello personale l'artista potrà scegliere di gestirsi in un certo modo, ma a livello sistemico, le cose non potranno che degenerare.

    • @EnricoSilvestrinTV
      @EnricoSilvestrinTV  6 місяців тому +5

      Eravamo appassionati e capitalisti/consumisti pure nel 1985

    • @sig_tostapane8692
      @sig_tostapane8692 6 місяців тому

      ​@@EnricoSilvestrinTV
      Certo, ma nel frattempo il capitalismo si è raffinato e non poco.
      Gli appassionati di musica sono solo una minuscola cellula nella pancia della macchina (macchina che sanguina a morte, cit.)

  • @brandon0099
    @brandon0099 6 місяців тому +3

    L'idea di dare del tempo al supporto fisico è buona, e sarebbe lo stesso per il cinema in sala seguito da diffusione del supporto fisico, ma 1 mese è poco, ce ne vorrebbero almeno 6. Credo che sia un problema culturale di fondo, del volere tutto e subito (SBAGLIANDO COSTANTEMENTE) e non è solo relativo alla musica. I biglietti per i concerti ormai sono fuori di testa ed è vero che necessariamente devono scendere perché non è possibile che la musica online sia gratis e un concerto (anche di roba inascoltabile) costa il triplo rispetto a pochi anni fa. Ma ci sono anche altre conseguenze, recentemente ho chiesto ad una mia conoscente che fa pole dance se voleva una musica fatta su misura per una sua esibizione, perché il tipo di ballo non è tanto omogeneo con tipologie di musiche disco, latino ecc... ci avrei messo 1 o 2 giorni al massimo; mi ha detto di no perché preferisce ballare invece che fare coreografie. Non me l'aspettavo, perché non costa nulla ma è meglio organizzare delle esibizioni invece che andare un po' a cazzo (con cambi di prese fuori tempo ecc... e per quello serve o una musica fatta appositamente o almeno un mixaggio) perché esibirsi con tempistiche che di per se rovinano il gesto atletico? Quando il generalismo arriva pure a chi sarebbe più o meno direttamente coinvolto in un certo ambito direi che la situazione è abbastanza grave. Non è solo un problema di formato ma proprio di scissione totale tra il considerare la musica come o sottofondo da intrattenimento a cazzo (ricordando che non siamo film con una colonna sonora dentro), oppure come un qualsiasi cosa per far soldi, ignorandone totalmente la natura e caratura artistica.

  • @EmanueleSaccardo
    @EmanueleSaccardo 6 місяців тому +25

    È tutto molto romantico, ho memoria di treni presi di notte, aerei all'alba per vedere i miei gruppi o cantanti preferiti. Ha ragione Dickinson così come West, ma temo che non cambierà molto. Almeno fino a quando non scomparirà del tutto l'industria e si ricomincerà da un nuovo principio, come dopo una guerra. Mi permetto anche di dire: oltre a seguire Enrico Silvestrin qui, seguitelo ovunque: imparerete molto uscendo dalla zona di comfort.

  • @74bi
    @74bi 6 місяців тому

    Grande Enrico, che bello sentire certi ragionamenti da parte di chi la musica la ama davvero e la conosce. Ma perché in questo paese non può esserci spazio per la qualità e la professionalità ?? Io davvero non capisco. Ma quanto farebbe bene alla cultura musicale e,quindi ,alla cultura in genere di questo paese, avere la possibilità di ascoltare persone come Enrico Silvestrin o altri con competenze vere in materia in spazi importanti con le potenzialità di ascolti che meriterebbero? Poter ascoltare musica di qualità, quella musica che non viene dimenticata dopo tre mesi, quella musica che magari per essere capita e amata ha bisogno di qualche ascolto in più…quanto farebbe bene a questo paese?? E se le persone ricominciassero ad amare veramente la musica perché in grado di comprenderne e di apprezzarne il valore, questo non aiuterebbe tutta l’industria e il mercato che ci gira intorno? Non ci sarebbe più gente disposta a pagare magari qualche ero in più per questi abbonamenti in streaming, e qualcuno in più disposto a comprare un vinile o un biglietto di un concerto? Io credo di sì. Spero che si possa tornare a parlare di qualità …facendolo a chi ha le competenze per farlo. Fino a che andremo avanti con “guru” della musica improvvisati che gestiscono tutto il mercato attraverso i talent senza avere alcuna competenza in materia …non avremo molte speranze. Grazie Enrico per questo spazio di riflessione e di verità!!!

  • @luciobuongiorno2841
    @luciobuongiorno2841 6 місяців тому +2

    Il problema di fondo che ha creato poi questa spaccatura, è che un tempo ognuno sceglieva chi "premiare" acquistando semplicemente i dischi per i quali era disposto a pagare, oggi queste piattaforme sono del tutto qualunquiste, si butta tutto nello stesso calderone. Questo ovviamente da la possibilità a chi vive davvero la musica una fruizione più vasta e immediata, ma di contro appiattisce le scelte. Sarebbe più utile e funzionale diversificare gli abbonamenti, per gruppo, per genere, e premiarla con agevolazioni nei concerti e non chiedere una cifra più alta a gente che già è stata spremuta fino all'osso negli anni, per ritrovarsi a pagare una piattaforma al cui interno nn si fa nessuna distinzione tra bob dyalan e dua lipa.

  • @AlessioNoe
    @AlessioNoe 6 місяців тому +3

    Il ragionamento ha una sua logica, e ci mancherebbe vista l'esperienza di Dickinson, ma il problema è tagliare con l'accetta il concetto di fan occasionale e super fan. La musica è fatta, anche e forse in gran parte, di persone che non la vivono come un sottofondo, ma che non sono - o non possono - spendere tutto per la musica. Quello che lui chiama super fan, oggi, al netto delle varie piattaforme di streaming, può comunque comprare il vinile quando esce il disco, acquistare il cd, la maglietta, evitando le sòle come le edizioni deluxe o le vip area nei live ecc. Sosterrebbe molto l'artista. Perché allora non lo fa? Perché in realtà di super fan a questo livello non ce ne sono così tanti. Io mi trovo in quella zona grigia che descrivo e penso di sostenere i miei artisti preferiti andandoli a vedere live e comprando i vinili quando gli album meritano davvero. Il super fan che sostiene il sistema è utopia, perché di super fan ce ne sono pochi.

    • @B.Simone87
      @B.Simone87 6 місяців тому

      Esatto, parte del problema è che certa gente crede ancora di vivere nello stesso mondo di 30 anni fa.

  • @mirnazappoli2349
    @mirnazappoli2349 6 місяців тому

    Concordo con te Enrico, il vero fan e superfan non è quello che paga tantissimo per stare in pit ma quello che arriva ore prima che aprano i cancelli. E poi parliamoci chiaro in pit vanno i vecchi che hanno i soldi e io vorrei vedere i ragazzi davanti. I ragazzi, che sono entusiasti della vita, spesso non hanno la disponibilità economica per permettersi un pit. Quando i Cure hanno festeggiato i 40 anni in Hyde Park il settore centrale vicino il palco era per chi prima arrivava e non per chi pagava di più (c'erano altri settori per i biglietti più costosi che comunque potevano accedere al settore centrale) ed infatti c'erano molti ragazzi, tutti noi in quel settore siamo entrati prestissimo per stare davanti e osannare i nostri amati. Non posso che dire quindi evviva Bruce Dickinson!

  • @atumserapide
    @atumserapide 6 місяців тому +4

    Chi ama la musica acquista materialmente il CD o LP - molti per avere il godimento della copertina in mano e sfogliare l'inserto con foto e testi - altri perché ascoltano la musica su impianto audio di alta fedeltà. Personalmente amo entrambe le cose, e come è anche successo, ho scaricato musica e dopo averla ascoltata ne ho acquistato l'originale, come al contrario discografie intere buttate nel cestino con un clic. I file sono comodi quando una fa sport, o lavora e in quel contesto accompagnano la giornata.. ma l'ascolto è ben altra cosa.. La musica è qualcosa che ti "pizzica" l'anima, quindi quando acquisti qualcosa è solo perché hai provato questa emozione. Di tutto il resto me ne frego altamente - ovviamente riferito ai miei gusti - Non penserei mai di fare un abbonamento ad un servizio che mi fornisce tutto, non mi interessa.

    • @AngrierGorilla
      @AngrierGorilla 6 місяців тому

      io sinceramente non capisco da dove vi giunga tutta questa sicurezza che l'appassionato si compri sempre il supporto fisico. È pieno il mondo di stra-appassionati che la musica se la scaricano e lo fanno semplicemente perchè è gratis, le due cose non si escludono... Del resto anch'io ho speso dei capitali mostruosi in CD negli anni '90, ma se avessi potuto avere tutto gratis l'avrei fatto volentieri anche allora...

    • @atumserapide
      @atumserapide 6 місяців тому

      @@AngrierGorilla se non hai compreso ciò che ho scritto, rileggi con calma... poi c'è la componente fondamentale che si chiama etica e rispetto...

    • @AngrierGorilla
      @AngrierGorilla 6 місяців тому

      @@atumserapide per carità massimo rispetto anche per chi non la vede come me, ero solo in disaccordo sul presupposto iniziale ("chi ama la musica...ecc."), che è poi anche il presupposto di Silvestrin, su questa suddivisione (un po' manichea) fra il vero appassionato e l'occasionale

  • @Galle_Ri
    @Galle_Ri 6 місяців тому

    Complimenti Enrico, ottimi discorsi sia su questo argomento che quello sull’artico della SIAE, per i concerti e i loro prezzi posso dire che la mia scelta è stata: piuttosto che spendere tanto per un concerto, per esempio i Metallica a maggio, ho scelto di spendere la stessa cifra per più concerti, poi sul fatto dei fan purtroppo le persone che vanno ad eventi solo per dire “io c’ero”ma fregarsene completamente dell’evento, (mi ricordo un gruppo di ragazzi al concerto degli Idles al carroponte con non sapevano neanche chi suonavano ma l’importane era esserci) purtroppo fa parte della vita che la gente passa sui social e questa smania di apparire e di far vedere..
    complimenti ancora per il tuo lavoro

  • @PaoloLiCausi
    @PaoloLiCausi 6 місяців тому +1

    Splendida idea...ma come facciamo ad individuare chi ama davvero la musica? Come si può fare questa selezione? Con i metadati degli ascolti su le varie piattaforme? Ci sono persone per esempio che amano davvero la musica ma per motivi di lavoro e impegni non riescono ad avere il tempo per godersela.

  • @vajolet1
    @vajolet1 6 місяців тому +1

    Ciao Enri'! 😊 E mille grazie per essere sempre una garanzia di obiettività, equilibrio e saggezza! Oggi poi, ché ci porti all'attenzione zio Bruce, vorrei poterti mettere un milione di like 👍✨👍👌👌👌👌

  • @patrizialiverotti9138
    @patrizialiverotti9138 6 місяців тому +5

    Infatti , hai detto bene , romanticismo ! Che ci ha fatto crescere e andare avanti !

  • @TheDlc1982
    @TheDlc1982 6 місяців тому +1

    Perfettamente d'accordo. E come dici tu, nonostante la boomerite di Bruce, nella sua semplicità il ragionamento è perfetto e soprattutto quadrato. Ma ho timore che strida un pochino con la società dell'immagine e dei social che è disposta a mangiarsi le arti per un po' di effimera gloria e come un capitalismo estremo ed aggressivo, finirà per distruggere tutto. Però l'idea è ottima. E io sarei sicuramente disponibile a sostenere abbonamenti anche onerosi, a patto che servano realmente per finanziare gli artisti

  • @paolo253
    @paolo253 6 місяців тому +1

    Rispetto a questo discorso ricordo con grande delusione l’esperimento dei Radiohead con “In Rainbows” del 2007. Il disco si poteva scaricare dal loro sito pagando o per meglio dire “offrendo” quello che si voleva, ma purtroppo la maggior parte lo scaricó gratuitamente. L’idea di Bruce andrebbe sicuramente portata avanti e strutturata per poter effettivamente essere messa in pratica, magari funzionerebbe davvero ma ho paura che anche molti “Superfan” ormai si siano troppo abituati ad avere tutto quasi gratis.

  • @MefreGuitar
    @MefreGuitar 6 місяців тому +5

    Oggi i concerti sono fenomeni di massa e moda, la gente va ai concerti solo per fare i reel su Istagram e farsi vedere, non andrò più ai concerti dato che con questa logica i prezzi sono alle stelle, per me un biglietto non può costare più di 50 € qualunque sia l'artista. La musica non deve essere un privilegio per ricchi..

    • @capitanandy2535
      @capitanandy2535 6 місяців тому +2

      Giusto.... condivido....e poi in Italia rompono pure le palle con tutti quei cellulari....ma cazzo....guardate il concerto no?😂

    • @FordCosworth
      @FordCosworth 5 місяців тому

      ...E per parlare. La gente va ai concerti per farsi le chiacchierate.

  • @francescofilice7210
    @francescofilice7210 6 місяців тому +1

    Grande Enrico, sosteniamo il canale di chi fa il suo lavoro con dedizione e serieta'. 😜

  • @AndreaPaolini
    @AndreaPaolini 6 місяців тому +1

    Questo discorso è applicabile a TUTTA la cultura "All you can eat"... dalla Musica alla produzione cine/televisiva

  • @RichieTwentyfive
    @RichieTwentyfive 6 місяців тому +1

    Ricordo due interviste di due artisti, una Vinnie Paul nel periodo degli Hellyeah, in cui già diceva che un artista non guadagnava più come negli anni 80 90 Grazie ai dischi, e difatti aveva aperto uno stripclub, l'altra di Doro, che parlava di inversione del significato di fare un disco, se prima si guadagnava più sulle vendite e si faceva concerti per promuovere dopo si facevano i disvhi per avere un pretesto per fare tour e guadagnare su quello. Non ricordo bene l'anno di quelle interviste ma attorno al 2008 2010. Quindi mi chiedo, l'artista da quand'è che non guadagna più solo con la sua arte senza tutto ciò che gira attorno? Sicuramente non dall'avvento dello streaming.

  •  6 місяців тому

    💯Grazie per affrontare questo argomento in Italia! Qui tra noi artisti in UK se ne sta parlando tantissimo, non si intravede ancora una soluzione ma è fondamentale parlarne.

  • @fabbry78
    @fabbry78 6 місяців тому

    Condivido tutto, ho 45 anni, colleziono CD e Vinili da quando ne avevo 12. La Musica è Atre, non un semplice passatempo e deve tornare a chi la tratta come tale e sostiene gli artisti davvero.

  • @GianlucaBernardi-y3y
    @GianlucaBernardi-y3y 6 місяців тому +1

    Complimenti realmente Enrico per analisi, competenza e passione. Davvero grazie.👏👏👏🤝❤️🤗🎵🎶

  • @GCorvetti
    @GCorvetti 6 місяців тому +1

    Siamo un pò all'anno zero, a me se c'è qualcosa che piace la compro e non sono l'unico, conosco molte persone che comprano vinili e cd proprio per passione, naturalmente siamo tutti degli anni 70. E' una bella cosa che qualche nome grosso inizi a farsi sentire, questa cosa è mancata perché nella musica non si suona e basta, molti artisti sono anche intellettuali non da poco, se prendi per esempio Bowie (si, ok, non c'è più), in Italia avevamo nomi di un certo calibro Gaber per esempio ( anche lui non c'è più). Penso che siano proprio loro a dover dare consigli su come venga distribuita e organizzata la loro musica, se un pittore fa una mostra è lui ad andare insieme al curatore a mettere su i quadri in galleria e a intrattenere relazioni (anche poco piacevoli) con i potenziali compratori, non solo il gallerista. Per la musica che è una forma d'arte dovrebbe essere lo stesso.
    P.S. Mi fa piacere che hai riaperto i commenti, spero non ti penta di sta cosa.

  • @erikrainieri1772
    @erikrainieri1772 6 місяців тому

    Da un lato mi trovo d'accordo, penso che assolutamente valga la pena provare una soluzione simile, dall'altra penso anche che probabilmente il cambiamento che sta avvenendo ha un suo senso ed un suo equilibrio. Vorrei provare a vedere la big picture (magari sbagliando anche), mi sembra quella che é l'industria a cui siamo abituati con grossi nomi e grossi numeri fino all'epoca di internet effettivamente é tutt'altro che meritocratica e corrispondente al reale. Con questo non intendo dire che quelli che sono gli idoli con cui siamo cresciuti non siano grandi artisti, ma per ciascuno di quei nomi c'erano altri 10 artisti altrettanto meritevoli che però per questioni meramente di buisness non hanno avuto altrettanto spazio, é il modello capitalista che funziona così. Lasciamo stare il grande vuoto artistico che l'evoluzione di questo modello ha creato in epoca moderna (ci sono artisti formidabili oggi sia chiaro), oggi con internet lo spazio é pressoché pari, gran parte della pubblicità non la fa la rivista rock di turno ma la fanno degli algoritmi che rifilano al "casual" la solita canzonetta spingendola a milioni di views ma spingono alle orecchie degli appassionati una quantità di artisti impensabile fino a poco tempo fa. Altra differenza é che mentre fino a 15/20 anni fa serviva un gran budget per avere una produzione decente oggi praticamente chiunque può autoprodursi delle take fatte in cameretta a qualità allucinante, quindi appiattendo il divario della qualità tra l'album di un big e l'ep di una band emergente o indipendente.
    Questi cambiamenti secondo me hanno fatto esplodere quella che a parer mio é sempre stata un'enorme bolla gonfiata dall'esclusività mediatica di cui disponeva quel sistema, esclusività che venendo a mancare ha fatto crollare tutto il modello. Parlo da musicista e non da economista, magari sbaglio, anzi sicuramente mi sbaglio, però penso che forse sia meglio così per certi versi. Si é quasi sempre dovuto trovare un compromesso tra il realizzare l'album artisticamente sentito e l'album che funzionasse per il mercato, oggi non penso che debba più essere necessariamente così, ci sono altri metodi, altri canali e altre possibilità.
    I social aiutano gli artisti in fin dei conti, oggi l'artista non parla con la fanbase, oggi l'artista é parte della fanbase se vuole, e questa é una gran figata, io mi immagino il futuro degli artisti come degli streamer, degli youtuber. Sinceramente scambierei mille autografi per la possibilità di chiacchierare e fare domande agli artisti che stimo. I soldi li perde secondo me soltanto una parte di un sistema che fino ad oggi di soldi ne ha realisticamente presi un po' troppi.

  • @zarksun
    @zarksun 6 місяців тому +1

    il discorso , naturalmente è ampio e non riguarda solo i grandi eventi, è una questione di dedizione e di ridiscutere la cultura di massa e l'industria applicata alla musica , allo stesso modo del concetto "biologico" applicato al cibo, l'unica vera soluzione è la dimensione umana: star system grandi eventi distribuzione di vendita globale, sono concetti vecchi; le soluzioni sono tre: dedizione territoriale, dedizione territoriale, dedizione territoriale

  • @andrearaia231
    @andrearaia231 6 місяців тому

    Pienamente d'accordo con te, con Bruce Dickinson. Io mi considero un fan, un super appassionato di musica. Ricordo un concerto di Springsteen dell'89 che andammo al Flaminio alle 11.00 del mattino per poter stare davanti! Era tutto un altro modo di vivere la musica, i concerti rispetto ad oggi.
    Io come tanti altri fan non mi posso permettere di spendere certe cifre per godermi i concerti, che è la cosa che più amo fare! Ad esempio ho dovuto rinunciare ad andare a vedere gli AC/DC perché tra biglietto, treno e pernottamento mi sarebbero partiti 3/400 euro. Decisamente troppi. Purtroppo.

  • @jayce_147
    @jayce_147 6 місяців тому +1

    Il supporto fisico deve tornare al centro della produzione musicale. E' l'unico modo per permettere alle etichette di organizzarsi, con le vendite dei dischi, si possono organizzare concerti, si possono finanziare adeguatamente gli artisti. Io continuo a comprare DVD, Bluray, 4k e dischi (CD, vinili meno). Ad ogni concerto vado alla bancarella degli artisti e cerco di contribuire al massimo, perchè molto spesso anche il concerto, soprattutto di artisti minori, costa molto poco e dubito che il locale vada a corrispondere chissà quale cifra all'artista.
    Le piattaforme e quant'altro non sosterranno mai i singoli artisti emergenti o indipendenti, i soldi andranno principalmente a chi già ne ha. Viviamo in un mondo in cui i grandi nomi fanno concerti costosi e faraonici. Ma questi grandi nomi lo erano anche quando ero adolescente negli anni '90 e dovevo fare un casino per andare al Nord Italia per vedere i concerti, perchè al Sud si organizzava sempre poco.
    Gli Iron Maiden fanno sempre concerti, sono stupendi dal vivo, si vede che hanno enorme passione, ma io vado sempre a concerti di gruppi semi sconosciuti e cerco sempre di dar loro il massimo, ora che non sono più uno studente squattrinato, posso dare di più.
    Prima il mondo della musica era meraviglioso, ora ci sono artisti davvero capaci come allora, ma manca tutto il resto: manca l'etichetta indipendente che riesce a scoprire talenti, manca la promozione di concerti, mancano i locali che non fanno esibire l'artista (perchè per me le cover non sono esibizione) e tutto questo può essere risolto ritornando a comprare i dischi. Io alla fine cerco sempre i negozi (pochissimi) per i film oppure su internet ci sono case editrici che pubblicano film oramai fuori catalogo, li restaurano, li pubblicano in 1080p o in 4k quando possibile e c'è un mercato.
    Per i gruppi si può fare la stessa cosa, oramai avere piattaforme non serve a nulla, sono d'accordo con Bruce quando dice che non ce ne facciamo niente dell'ascoltatore casuale (Che in fondo è sempre esistito e si registrava le canzoni dalla radio su cassetta perchè neanche le cassette pirata o cd si comprava costui), di sicuro la casualità non può dare stabilità all'industria discografica!

    • @EnricoSilvestrinTV
      @EnricoSilvestrinTV  6 місяців тому

      Tutto giusto, però stai descrivendo la provincia non il mondo. Il problema di scoperta, promozione, locali, etichette indipendenti è nostro, non di certo mondiale, e ancora meno dei centri nevralgici della musica. L'Italia non è il Mondo

    • @jayce_147
      @jayce_147 6 місяців тому +1

      @@EnricoSilvestrinTV Vivo all'estero da 20 anni quasi, sicuramente la situazione è migliore, almeno qua i locali fanno esibire i Then Comes Silence in birrerie e bar con musica dal vivo storici, in Italia sarebbe impensabile, ma poi il sostegno può essere dato solo con gli acquisti, almeno, non vedo molte alternative, le piattaforme possono permettere un bacino di utenza enorme, ma se nessuno sa che si esiste...

  • @francescodore1013
    @francescodore1013 6 місяців тому +1

    Credo che anche pagando di più l'abbonamento a Spotify per gli artisti non cambierebbe granché perché i contratti la piattaforma li fa con le etichette.
    Anche il discorso di Kanye non cambierebbe quasi nulla perché, se escludiamo casi come Tailor Swift, che problema ci sarebe ad aspettare 30 giorni per ascoltarmi il nuovo disco dei musicisti che seguo?
    La cosa bella di queste proposte invece è che finalmente se ne comincia a parlare seriamente.

  • @darioindelicato9138
    @darioindelicato9138 6 місяців тому

    L'argomento è interessante e sempre al centro della discussione tra noi appassionati. Bella l'idea di West, tutto sommato facilmente applicabile. Bello il ragionamento di zio Bruce, che però rimane romantico e detto da uno che può contare su legioni di fan in tutto il mondo. In Italia la situazione è anche peggiore, tanto per cambiare.

  • @hychoshychos123
    @hychoshychos123 6 місяців тому +1

    Pezzo molto bello, grazie Enrico

  • @corradooritanzi8356
    @corradooritanzi8356 6 місяців тому +1

    Grande Enrico (cuore rossonero come me) e grande Bruce Dickinson.

  • @albertoiuliano4920
    @albertoiuliano4920 6 місяців тому

    Io non so quante volte ho discusso, non voglio dire litigato ma discusso animatamente sì, con amici che si professano amanti della musica, che ci tengono a far vedere che hanno una cultura musicale "decente" e che ascoltano roba buona, e poi usano Spotify "crackato"...ecco, questi elementi sono peggio degli ascoltatori della domenica che non sanno manco i titoli di quello che ascoltano, ma almeno l'abbonamento lo pagano...è il discorso che abbiamo già fatto infinite volte sulla percezione che si ha oggi della musica, come qualcosa a cui si avrebbe diritto d'accesso gratuito...qua si arriva all'estremo, non solo non si paga il disco, ma nemmeno l'abbonamento. È questa forma mentis, figlia probabilmente dell'era di Napster, Emule, e downloader vari degli anni 2000, che ha rovinato principalmente la cultura musicale di oggi. Non voglio dire che basterebbe che tutti pagassero l'abbonamento per risolvere magicamente tutti i problemi, anche riguardo alle royalties degli artisti, ma sicuramente la situazione sarebbe meno tragica. Spotify credo soffra particolarmente questa problematica, perché è sicuramente la piattaforma più utilizzata, la seconda penso sia Apple music, che uso anch'io, e non mi risulta sia possibile utilizzare apple music in versione "crackata" gratuitamente...peraltro apple music paga di più agli artisti...ho sentito dire che è in arrivo dopo un anno un altro aumento di prezzo di spotify, vediamo in tasca di chi andranno questi soldi, ma penso ci siano pochi dubbi purtroppo.

  • @maotemplar
    @maotemplar 6 місяців тому +4

    Da musicista vintage ricordo che anche al tempo dei supporti fisici c'era un enorme problema ma lì era diverso: l'artista non prendeva un soldo, si indebitava con la casa discografia per cifre astrononiche e forse cominciava a vedere qualche spicciolo dalle 500k copie in su. Io compro ancora i CD e pago per la musica che ascolto. Chi non è musicista non può capire realmente quanto lavoro e quanti anni di sacrifici ci siano dietro a ciò che quasi tutti scaricano gratis.

  • @n.fabbri8572
    @n.fabbri8572 6 місяців тому +1

    Che belli questi contenuti Enrico, grazie per quello che fai ❤

  • @shigarakimusic
    @shigarakimusic 6 місяців тому +1

    In alcune realtà, considerate oggi di nicchia, come il Roadburn festival, questo accade ancora. I biglietti hanno prezzi accessibili e chi vuole averli deve essere davvero veloce perché, da ormai diversi anni, terminano nel giro di una settimana. Avendo partecipato come artista ad una delle edizioni passate, ho avuto modo di vedere quanto sia sano quel contesto dove incontri davvero solo persone interessate alla musica e nient'altro. È una prospettiva necessaria questa, senza alcun dubbio.

  • @kinetor59
    @kinetor59 6 місяців тому

    Quella di West mi sembra un' ottima idea. Dovrebbero cominciare subito.
    Quello che dice Dickinson e' giustissimo ma di difficile applicazione...come fai a separare il grano dalla crusca? Ai Superfans che gli fai, un tatuaggio sulla fronte per riconoscerli? Intanto cominciamo a eliminare le aree vip, i package di lusso e compagnia bella. Sarebbe un primo passo nella direzione giusta.

  • @fulmel5064
    @fulmel5064 6 місяців тому

    6:26 mi sento di fare una precisazione a questa accusa monodirezionale verso il pubblico. Senza tenere conto delle etichette discografiche che hanno abbassato sempre più il livello fino a volere che le persone sentano senza ascoltare, senza capire il testo (perché vuoto) senza capire e stupirsi di passaggi musicali interessanti. Insomma... Io ho le mie playlist su Spotify ma sono cosciente di ciò che ascolto, come me tanti altri.

  • @MicheleCapraroGuitarist
    @MicheleCapraroGuitarist 6 місяців тому

    Credo che sia un'ottima idea, i veri fan tornerebbero a comprare e piu gente comprerebbe la musica. Il punto è anche limitare i canali yt illegali che uploadano i brani dell' album, magari si potrebbe fare ascoltare l'album sul canale yt o spotify o altri canali di streaming un numero di volte limitato e poi l'utente decide se comprarlo o meno. Quando ero ragazzo il negozio di dischi della mia città faceva una cosa simile. Io attualmente ascolto l'album su yt e se mi piace lo compro.

  • @alessandrobausani371
    @alessandrobausani371 6 місяців тому +1

    Ciao a tutti ascolto musica da molti anni sarò a Milano il 10 a vedere un bel concerto,non ho e non uso spoty mi compro i CD gli ascolto e guido la macchina con un bel impianto alpine anni 90 con un ottima dinamica e il cavetto aux fuck per il resto mi dispiace per loro ho 57 anni e mio fratello che è parrucchiere ha un negozio per dame dove all entrata trovi una batteria e un mobile con oltre 1200 vinili rock suonati durante il servizio e si godere tanto grazie a te ottimo come sempre

  • @pierluigirossi5387
    @pierluigirossi5387 6 місяців тому

    Sinceramente penso sia meglio che se una band ritiene che lo steaming non generi introiti sufficienti si tolga dallo streaming. O che si possano ascoltare a patto di comprare i diritti di ascolto una tantum. Secondo me il problema non è solo il generare profitto ma anche che nelle piattaforme di streaming lotti per gli ascolti con migliaia di concorrenti in più. Per cui se un tempo venivano pubblicizzati solo un certo numero di band che attiravano un certo numero di "ascolti" equivalenti, oggi gli ascolti si dividono per molti più artisti che alla fine si dividono una stessa torta. E quest'ultima cosa non si può cambiare.

  • @toompea
    @toompea 6 місяців тому

    Caro Enrico, ho 40 anni e ricordo benissimo come prima fosse effettivamente così: chi era sotto al palco, pronto a farsi ore di fila, pagava di meno.
    Solo negli Stati Uniti, dove ogni arena aveva posti a sedere anche in prima fila, quei biglietti costavano tanto.
    Ecco che anche in Europa hanno deciso di speculare sulla passione di chi ama la musica, come negli USA.
    Insomma, sarebbe un (auspicabile) ritorno al passato

  • @IvanCastHellucci
    @IvanCastHellucci 6 місяців тому +2

    Bella proposta, ma di difficile attuazione. Come fai a riconoscere i veri fans? Gli iscritti ai fan club? Io, ad esempio, non sono iscritto a nessun fan club eppure delle band che mi interessano ho tutta la discografia originale, e molti sono come me.

  • @DVL-gi5od
    @DVL-gi5od 6 місяців тому +1

    Siccome è difficilmente applicabile sarebbe ora che quando compri un disco ci sia un'App abbinata in qualche modo che riconosca l'acquirente e che dia diritto ad uno sconto importante al relativo concerto (che poi si traduce in una leva ulteriore per andare al concerto, distanza e location permettendo) .. poi sono d'accordo che il disco fisico sia presente e acquistabile un mese o piu prima di qualsivoglia streaming e non in contemporanea come dice Kanye..

  • @francio81
    @francio81 6 місяців тому +1

    D'accordissimo con Bruce. Ora l'idea andrebbe messa in pratica, artisti del calibro dei Maiden dovrebbero avere un certo potere decisionale nell' organizzazione dei concerti, no? Si facciano sentire.
    P.S. come è stato già scritto, Lars Ulrich fu sbeffeggiato ai tempi, ora più di qualcuno dovrebbe chiedergli scusa.

  • @renatoalbai2380
    @renatoalbai2380 6 місяців тому +1

    Grande !!!!!!!!!!!!!!!!

  • @BarbaraT.
    @BarbaraT. 6 місяців тому +2

    Like and subscribe, people! È gratis!!

  • @nicolodomenico2041
    @nicolodomenico2041 6 місяців тому

    Ciao Enrico, Io sono un musicista che ha la stessa età di Bruce Dickinson e capisco perfettamente quello di cui tu parli. Hai perfettamente ragione e Come sempre sono d'accordo con te! Continua così!

  • @CarloCaccia
    @CarloCaccia 6 місяців тому

    Il problema non è solo legato al mondo musicale ma, più in generale, alla tendenza sviluppata negli ultimi 30 (io ne ho 53) di corsa al ribasso a discapito della qualità. Ricordo i tanti ascolti in sala audizioni da audiofilo e non solo da fonico. A quel tempo il problema non era certo il pagare un vinile o cd. Ora è svanita anche la voglia o sensibilità nell'ascolto di qualità e qui lo streaming è la punta dell'iceberg. Il buon Bruce non lo conoscevo come idealista (sorrido ndr) ma questa sua idea seppur interessante non credo assolutamente che avrà un seguito. Si, hai ragione, dovremmo ribaltare tutto ma questo riguarda la musica quanto la politica e, più in generale, ripeto, la tendenza al ribasso e alla ricerca del miglior prezzo se non alla totale gratuità di un prodotto. La gente dimentica che quanto si spende poco si ottiene poco e quando non si spende nulla per un prodotto, significa che TU sei il prodotto :) Ciò detto, io, da musicista sono ovviamente disposto a pagare anche molto di più per dei servivi anche se in realtà io i dischi e cd li compro ancora come compro ancora i libri in generale. Ma io ho 50 e passa anni e certe dinamiche le ho vissuto, il problema è che i ragazzini conoscono questa realtà e quindi sono in una sorta di palla di vetro costruita ad arte da chi sfrutta la loro, se vogliamo, giovinezza. Non credo, ahimè, che vi siano soluzioni di sorta per uscirne fuori indenni. Se fossi un visionario forse potrei immaginarmi qualcosa alla Bruce ma non lo sono :)

  • @silversurfer_-4600
    @silversurfer_-4600 6 місяців тому +1

    Dickinson potrebbe anche dirmi"fai la carbonara con la panna"lo ascolterei

  • @teo4769
    @teo4769 6 місяців тому

    A mio avviso, basterebbe offrire alle persone la possibilità di seguire uno o più artisti in base ai propri gusti musicali su piattaforme come Spotify. Ad esempio, potremmo stabilire che se desideri seguire gli Iron Maiden e avere accesso a tutto il loro catalogo, il costo sarà di tot euro al mese. Se invece vuoi accedere solo a un determinato disco, il costo sarà di tot euro al mese, e così via. In questo modo, le band sopravvivrebbero unicamente grazie al proprio pubblico. In certo senso, sarebbe come tornare all'epoca della vendita del disco fisico nell'era digitale, con la differenza che ora, pagando una certa cifra, si potrebbe accedere all'intero catalogo. Infine, se le piattaforme fossero realmente orientate a soddisfare i consumatori consapevoli, potrebbero essere individuate formule più o meno articolate per garantire questo tipo di servizio.

  • @9frasi
    @9frasi 6 місяців тому +1

    Dovrebbero fare una sorta di portale dove i fan possono caricare dei codici tramite i loro acquisti guadagnando un punteggio ed avendo dei vantaggi sui fan occasionali

  • @alessandrotomesani425
    @alessandrotomesani425 6 місяців тому

    Bellissima cosa la trovata del vecchio bruzio!!! Ma d'altronde cosa aspettarsi da uno che milita in una delle poche band dove i fan fanno davvero la differenza!!!

  • @HaldRock
    @HaldRock 6 місяців тому +1

    La questione dei super biglietti a €120 €200 300 è molto classista una volta negli anni 70 avrebbero bruciato il palco. Ohi piano piano i concerti si sono trasformati in gite scolastiche. Io volevo andarmi a vedere i tool al Firenze rock ma mi è passata proprio la voglia

  • @satanasso4731
    @satanasso4731 6 місяців тому

    Credo di rientrare nella categoria "super fan" in termini di passione e approfondimento. Sicuramente non ci sono per investimento economico.
    Anzi, si potrebbe dire che Spotify é uno dei principali responsabili della mia natura di super fan.
    Ho 25 anni. A 17 mi sono accorto che non esistono solo i Linkin Park e i pezzi (spesso bruttini) in rotazione su Mtv (rip), e lo ho fatto grazie a Spotify.
    Ora seguo decine e decine di artisti, mi informo, mi appassiono di critica e di industria e ogni mezzanotte del giovedì é come una replica settimanale del Natale.
    Ma, al di fuori dell'abbonamento a Spotify e qualche concerto ogni anno da cui torno magari con una maglietta, non ci ho mai messo altri soldi. E il punto é che non ce li posso mettere. Quasi nessuno della mia generazione può.
    Dico spesso che se per caso divento ricco la prima cosa che faccio é comprare casa, la seconda é riempirla di vinili.
    Non dico che la mia parsimonia sia giusta, dico solo che é tristemente vera e diffusa.
    Se la musica ha bisogno di nuova linfa servono idee diverse, più simili forse a quella di Kanye che a quella di Dickinson, perché magari il fan degli Iron Maiden o dei citati U2 ha il denaro per caricarsi i suoi beniamini sulle spalle. Le "nuove leve" no.
    In questo paese tra i giovani a malapena esiste l'interesse per la musica (basta vedere quanto poco c'é di dedicato su UA-cam Italia), figuriamoci se esiste la capacità di sostenerla economicamente.
    All'estero potrebbe andare un po' meglio, ma non sarei troppo ottimista

  • @alessiocecchini1761
    @alessiocecchini1761 6 місяців тому

    Dickinson ha ragione... sono d'accordo con la sua proposta!
    Caro Enrico, giustamente tu parli di ciò che vuoi (e ci mancherebbe) ma rimanendo in tema concerti sarebbe interessante se tu parlassi della pirateria/lobby/business che c'è dietro all'acquisto dei biglietti online per i concerti... io, ad esempio, volevo andare a vedere i Coldplay la prossima estate a Roma e pur di prendere i ticket, mi presi un giorno di ferie (!!!) per essere tra i primi acquirenti all'orario di apertura della vendita... pur collegandomi con largo anticipo non c'è stato verso di comprare niente perché in pochissimi minuti sono andati esauriti tutti i disponibili... pazzesco!
    E questo vali per tantissimi altri eventi di grandi nomi

  • @AngrierGorilla
    @AngrierGorilla 6 місяців тому

    Suddivisione iniziale fra superfan e occasionali molto ingenua e manichea. Io sono stra-appassionato di musica (principalmente indie, punk ecc.) dagli anni ’90 e in quell’epoca compravo barche di CD. Ma ora, pur essendo rimasto sempre molto appassionato, non spendo più un centesimo da 10 / 15 anni, nemmeno i 10 euro al mese cui fa riferimento Silvestrin. Del resto non li avrei spesi nemmeno negli anni ’90 se avessi potuto, infatti quando potevo facevo cassette e poi CD masterizzati.
    Una volta che scopri che la musica la puoi prendere gratis con due clic, non torni più indietro. Ci saranno anche quelli “io sarei disposto anche a pagare di più” (sempre che siano sinceri…) ma accanto ce ne sono tanti altri che non torneranno mai indietro. E vale tranquillamente anche per i super-appassionati. Il gratis rimane sempre imbattibile ed è inutile ora chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati da tanto tempo…

  • @metalpera
    @metalpera 6 місяців тому +1

    Ma il prato o il parterre è già uno dei settori più economici in certi concerti. A mio avviso distinguere fan e non fan è possibile solo istituendo dei fan club per qualsiasi cosa.
    Ma mi pare ridicolo e non risolve il problema di fondo: siamo in recessione e alcuni beni per quanto fondamentali come la musica sono diventati un lusso.
    Chi fa i conti tra gli organizzatori lo sa bene e sa che chi va ai concerti può permetterselo, fan o non fan.
    E le piattaforme di distribuzione raccolgono ciò che hanno seminato, che non è libertà e democrazia nell'ascolto, ma svilimento della loro stessa materia prima e dei propri primi dipendenti ossia gli artisti.
    Ora hanno abituato il mondo a pensare che la musica sia gratis e guarda un po'? Non sanno più dove prendere i soldi... Perché chi li ha li spende altrove.
    Bisogna tornare a parlare di dignità del lavoro, anche ma non solo musicale. Altroché.

  • @ludovicomassa4506
    @ludovicomassa4506 6 місяців тому +1

    Grande Enrico argomento interessante e concordo pienamente con te!
    Farai mai un giorno un video delle gear che usi per fare streaming?

  • @francescobuscemi
    @francescobuscemi 6 місяців тому

    Spotify gratuito senza l'ultimo album degli artisti. Se io voglio ascoltare l'ultimo album di un artista, o pago (attivando l'abbonamento o comprando il supporto fisico) o devo attendere l'uscita di un ulteriore nuovo disco di quell'artista!
    In sostanza, esce un nuovo disco e la piattaforma carica gratuitamente il precedente.
    Saluti 🤘

  • @dunkenbutterfly
    @dunkenbutterfly 6 місяців тому

    Bravo. Io acquisto dischi, ho un abbonamento a Tidal HI-FI (che ora costa di meno per scelta della piattaforma, e già questo è un segnale forte) e sono assolutamente d’accordo con quello che dici già da tempo anche tu. Chi ama la musica è il primo finanziatore e quindi dovrebbe essere tutelato e non escluso.

  • @rossquaresmini5834
    @rossquaresmini5834 6 місяців тому +1

    Assolutamente ❤🎉 grazie

  • @krka3077
    @krka3077 6 місяців тому

    Mah io penso che gli ascoltatori della domenica siano quelli che non lo paghino proprio il premium. Da parte mia credo che se aumentasse l'abbonamento continuerei esclusivamente con le copie fisiche (cosa che già faccio). Ma questo dipende da che tipo di ascoltatore sei. Io mi ritengo della terza categoria, essendo musicista mi piace riascoltare ossessivamente un disco 1000 volte per coglierne tutte le sfumature. Un solo disco potrei ascoltarlo per un paio di mesi. A conti fatti per me non c'è molta differenza tra l'abbonamento e la copia fisica. La sola differenza è che se spotify chiudesse ora mi ritroverei ad aver speso quasi 400 euro negli ultimi 3 anni e non ritrovarmi niente, mentre se li avessi spesi in copie fisiche almeno mi ritroverei una collezione che potrei continuare ad ascoltare.

  • @maurominieri1620
    @maurominieri1620 6 місяців тому

    Bravo Enrico, questo è un video dal contenuto molto buono, dall'inizio alla fine. Inutile solo specificare che Dickinson ha fatto anche discorsi da boomer. Perché sappiamo che aveva ragione anche in quel caso. 😂

  • @filippomariabozzato1411
    @filippomariabozzato1411 6 місяців тому +1

    92 minuti di applausi

  • @j.marcoblida8210
    @j.marcoblida8210 6 місяців тому +1

    Bel contenuto

  • @EliaMoroni-ec4fn
    @EliaMoroni-ec4fn 6 місяців тому

    Credo che diminuire i prezzi dei biglietti fronte palco farebbe peggiorare la situazione..comunque giusto come fa vasco , Pearl Jam e altri che i fan del fans club hanno giorni di prelazione sui biglietti rispetto agli altri, così è più sensato , inoltre io vieterei le riprese video come fanno i tool , ma sono contro al pit gold comunque..il problema che i dischi non si vendono più e gli artisti e il.music business punta sui concerti creando dei propri eventi che però essendo troppi rischiano di diventare molto meno mitologici ..se pensiamo a eventi che ho partecipato come il monster of rock a Modena dove facevamo meglio degli inglesi oppure i guns a torino , i festival a Bologna alla festa dell'unità e Reggio Emilia c'era tanto fervore i pink floyd è U2 a Modena come i Nirvana concerti dove i biglietti non andavano esauriti dopo 2 minuti

  • @francescobettati4286
    @francescobettati4286 6 місяців тому

    Tutto giusto...in teoria. Tanto per cominciare fino a quando sussisterà questo sistema di vendita dei biglietti,i concerti saranno sempre più cari e ad appannaggio esclusivo di coloro che se lo possono permettere. Le 35000 lire che bastavano per vedere il Monsters of rock del 91,che vedeva la partecipazione di AC/DC,Metallica, Queensryche e Black Crowes,non sono commisurate ai 150 euro per AC/DC e Pretty Reckless di quest'anno. Biglietti venduti nel giro di 8 secondi e rivenduti con un ulteriore rincaro per un concerto in un pratone da vedersi sui megaschermi e non certo in un teatro,e ciò è ingiustificabile.
    Finché non ci sarà la possibilità di comprare un supporto "fisico" (vinile e CD) ad un prezzo equo (non oltre i 20 euro per il vinile e 15 per il CD) a pochi verrà voglia di comprare online il nuovo album in "anteprima". Ciò dipende soprattutto dagli artisti disposti a rischiare continuando nel solco della tradizione,a discapito dell'orientamento di mercato,e che sarebbero seguiti da i fan ben contenti di avere sotto mano un album tangibile,composto anche da un artwork,che un tempo era parte integrante di un lavoro. Certo che in un epoca in cui gli album escono a sprazzi nel giro di alcune settimane tutto ciò sembra ormai improponibile,ma come vediamo siamo arrivati al punto di insostenibilità.

  • @MichelangeloDiGennaro
    @MichelangeloDiGennaro 6 місяців тому +1

    L'ultima volta volta ho scritto un papito sotto un tuo video. Questa volta per mostrare il mio disappunto dico semplicemente questo: "Random Access Memories (drumless)"

    • @EnricoSilvestrinTV
      @EnricoSilvestrinTV  6 місяців тому +1

      L’importante è che ti capisca tu

    • @giuliamussoni2550
      @giuliamussoni2550 6 місяців тому +1

      😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂

    • @lucat5479
      @lucat5479 6 місяців тому

      È l'edizione in vinile del quarto album in studio dei Daft Punk del 2013. Di più non so dire perché non amo i Daft Punk quindi non so se c'è dietro altro. ​@@EnricoSilvestrinTV

    • @EnricoSilvestrinTV
      @EnricoSilvestrinTV  6 місяців тому +1

      @@lucat5479 fino a qua ci stavo. Mi mancava il senso

    • @MichelangeloDiGennaro
      @MichelangeloDiGennaro 6 місяців тому +1

      La mia era una battuta (a quanto pare uscita male) che si ricollegava al discorso delle riedizioni di album scadenti e quindi a sfruttare l'appassionato di musica. Da amante totale dei Daft Punk quando mi sono ritrovato davanti alla riedizione di RAM senza le sezioni di batteria, mi è salito un senso di delusione infinito e ci ho visto solo una manovra acchiappa soldi.

  • @robertolaudato2127
    @robertolaudato2127 6 місяців тому +1

    Assolutamente d’accordo con Mister Dickinson ( che adoro , i Maiden sono stati il mio primo gruppo metal , mi hanno in qualche modo battezzato al Rock ) ma la vedo dura in tutta onestà se non impossibile , un po’ come pretendere di mettere a dieta vegana un leone insomma 🤷🏻‍♂️🤷🏻‍♂️

  • @flaviocarminati
    @flaviocarminati 6 місяців тому

    Secondo me è un discorso utopistico. I tempi sono cambiati, il supporto fisico non esiste piu. Lo stesso discorso dell'uscita con un mese prima delle piattaforme digitali, non farebbe altro che aumentare ancor più la pirateria, visto che si diffonderebbe prima il disco piratato. Io ho una soluzione tanto semplice quanto banale: la prevendita del disco: un cantante annuncia un nuovo album, magari pure con un singolo, e poi oarte la prevendita dell'album, dove un vero FAN lo acquista prima dell'uscita. In questo caso, zero pirateria e soldi assicurati all'artista. Gli album acquistati in prevendita potrebbero avere un extra, anche solo un simbolo o un logo unificato, che ne impreziosisce l'acquisto. Non può essere una soluzione?

  • @buktymusic
    @buktymusic 6 місяців тому

    Sì certo, poi i biglietti sarebbero TUTTI in mano ai bagarini che fanno a gara per averli.
    E chi dice che esagero, si guardi uno degli ultimi video di Anna (Persi in Corea) dove spiega quanto sia praticamente impossibile avere un biglietto per un concerto Kpop senza passare attraverso la malavita. E se è già così dove l'industria musicale funziona già bene, figuriamoci se non diventa così pure dove l'industria potrebbe tornare a essere redditizia...

  • @alessandromazzaro8122
    @alessandromazzaro8122 6 місяців тому +1

    Sono proprio le piattaforme streaming che hanno portato a questa distinzione....

  • @mircovarotto6797
    @mircovarotto6797 6 місяців тому

    Un’idea unita al super fan in prima fila potrebbe essere che sia considerato super fan chi acquista il CD o il vinile… quindi chi ha acquistato l’ultimo album dell’artista paga meno il biglietto e fino ad esaurimento può avere posti in prima fila ….

  • @andreaturco1537
    @andreaturco1537 6 місяців тому +1

    spunto interessante! Ma in un mondo totalmente digitalizzato, in cui i contenuti sono gestiti da piattaforme che logicamente si muovono per modelli di business per andare avanti, come credi che sia possibile tutto ciò? Una strada potrebbe essere quella di avere una piattaforma indipendente in mano agli artisti? ma quali artisti? E non dovrebbero anche loro muoversi per modelli di business che sono sempre gli stessi?

  • @massimilianopippa8270
    @massimilianopippa8270 6 місяців тому

    Grande Bruce hanno scassato u cazzz con sti golden ....e cazzi vari se devo vedere un concerto sugli spalti mo vedo per televisione up the Irons

  • @NicolaZamberlan
    @NicolaZamberlan 6 місяців тому

    Se le società di streaming non riescono a sostenere il business, devono fallire. Punto.
    Il mercato è da sempre sostenuto dalle “nicchie” cioè da chi è realmente appassionato. Prendi la fotografia. Gli smartphone hanno raggiunto livelli top, per la maggior parte delle persone questo strumento andrà bene. Eppure io ho appena acquistato una Fuji X100VI, e come me tanti altri appassionati continueranno a spendere soldi sostenendo il business delle varie Canon, Nikon ecc.
    Io mi devo sentire trattato bene perché sono il “vero cliente”.
    E anche per i concerti, non è possibile che i biglietti spariscano in un’ora perché poi arrivano sui siti secondari.
    Questo sistema è fallito.
    Con la musica si deve tornare a cercare il valore. Ho i brividi a vedere le classifiche.
    Io vado spesso dal Carù dischi, una delle poche oasi rimaste per chi ha vissuto il periodo d’oro.

  • @caban.musica
    @caban.musica 6 місяців тому

    Non so... Le soluzioni paventate da Kanye West e Dickinson potrebbero solo favorire un ritorno della pirateria (che ad oggi non è stata ancora debellata del tutto). Secondo me siamo ad un punto di non ritorno e l'unica ancora di salvezza è rappresentata dalla musica live. Però anche qua, SIAE o enti pubblici come comuni e regioni devono cambiare passo. Occorre incentivare la nuova musica. Invece al momento SIAE, ad esempio, tende a mungere parecchio dai "piccoli". Suonare live nei locali ha un costo, e non si tratta di quattro spicci... La trovo davvero poco logica come cosa.

  • @simonebernaldi2835
    @simonebernaldi2835 6 місяців тому +1

    Perfetto.
    Rimettere solo cd,vinili,cassette.
    Dopo 10 anni le metti su you tube.
    Finalmemte si riascolterebbero gli album e non i singoli e basta.
    Gli occasionali di instragram o tik tok possono ascoltare la loro musica in radio.
    Semplice.

  • @robertobulgheroni70
    @robertobulgheroni70 6 місяців тому

    ciao Enrico ,bel discorso e giustissimo ! ma sinceramente non ho capito come puo' essere messo in pratica ?e se si puo !

  • @ols-c6410
    @ols-c6410 6 місяців тому

    Ragionamento perfetto, ma io mi chiedo, forse anche banalmente... Ma dopo quanti saremmo ad amare la musica ed essere attivi per essa? Soprattutto qui in Italia, saremmo abbastanza da assicurare almeno una vita (in questo caso musicalmente) artistica in grado di essere sempre sostenuta e seguita non da solo 4 persone (si fa per dire 4)?