Quello che nessuno ti dice sul vivere all’estero
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- Опубліковано 10 вер 2024
- Vivere all’estero da soli o trasferirsi all'estero può essere una bellissima esperienza, ma che presenta alcune difficoltà.
Secondo lo studio di un sociologo norvegese, ogni espatriato affronta almeno 4 fasi distinte nella propria esperienza di vita all'estero. Ma quali sono i benefici del vivere all'estero o di viaggiare per lavoro? E come affrontare le difficoltà?
Ciao ragazzi! Se vi è piaciuto il video, datemi un bel mi piace e andate a guardare le interviste della mia serie ‘A volte ritornano’ : ua-cam.com/play/PLXwsR_bo31PfO1wuet80DEBqRTkDRwmvc.html&si=JuRE2eOHsP7GwOam 😊
Esattamente! Mettersi in gioco è un'esperienza che fa crescere tantissimo, non sempre è facile come hai ben detto tu,anzi spesso ci si sente fragili e vulnerabili. Spesso nemmeno noi conosciamo i nostri limiti e le nostre potenzialità, ma superata questa fase iniziale e usciti dalla zona di comfort, non fa più paura nulla. Siamo noi e la nostra vita, con tutte le sue sfaccettature e tutte le sue diversità.
Che bel commento grazie! È proprio così ❤️ 💪
Mammamia quanta verita'.... Un forte abbraccio da Toronto
Buongiorno ho scoperto da poco il tuo canale. Complimenti per i contenuti che porti. Sono in quella fase che sto cercando in tutti i modi di farmi piacere dove vivo in questo momento. Comunque sto valutando serie mante di ritornare in Italia. Ma ho paura perché non avendo una vera professione, so fare un po di tutto. Poi qui all estero ho lavorato nel lambito della produzione.
Ciao Emanuele, per quanto riguarda la mia esperienza all' estero,quando ero ventenne avevo una visione idilliaca, nel mio caso, della Germania: ho conosciuto un sacco di persone, mi ero creata delle amicizie e i momenti di solitudine, la lontananza dalla mia famiglia e le differenze culturali non le pativo affatto.Certo che a quell' età hai più energie e lo stile di vita è diverso.Poi dopo i 30, complici la pandemia e dopo di essa, alcune delusioni sentimentali, il tutto ha cominciato a pesarmi. Arrivata a 35 anni, un' età in cui dovresti avere raggiunto una certa sicurezza e stabilità emotiva ed essere più forte nell' affrontare le sfide della vita, mi sono riscoperta più fragile, con meno energie e che nonostante avessi degli amici cominciavo a sentirmi sola. Ho notato, invece, che chi si trasferisce a 30/ 40 anni, magari anche in coppia o con famiglia non passa la fase " luna di miele" (che secondo me è propria dei ventenni), ma partono dalla fase della crisi( soffrono per la lontananza dei familiari e le differenze culturali)per poi riprendersi e adattarsi, e ci riescono anche meglio a raggiungere tali fasi.
Quindi secondo me bisogna tenere conto dell' età durante la quale si espatria, se ci si trasferisce da soli o con famiglia, del lavoro (anche se si ha un lavoro appagante da solo non è però sufficiente per raggiungere le fasi della ripresa e dell'adattamento).
Grazie per avere condiviso la tua storia! Riflessioni interessanti 🙌 L’età, lo stato coniugale e il resto sono sicuramente elementi fondamentali
Bel video. Io ad esempio ormai sono anni che mi domando se continuare a vivere la 2 fase,quella della crisi e della solitudine, nel mio paese d'origine o viverla da expat in un altro paese. Questa mia tendenza alla malinconia mi blocca nel fare un'esperienza all'estero. Anche se potrebbe essere un modo per combattere le mie paure e riscoprirmi diversa.
e' possibile , anzi e' certo, che questo ciclo si ripeta da zero una volta completato.... visto che per 3 volte sono tornato dove in fondo non mi piace proprio....
Pura verità!
🙌
Esattamente quello che è successo a me. Per fortuna ora sono in fase adattamento, nel frattempo sono passati 10 anni 🤣
Ce l'hai fatta allora! 😂😂💪