Il poema epico-cavalleresco: Pulci e Boiardo

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  • Опубліковано 22 чер 2024
  • Sebbene nel passaggio dalla civiltà feudale a quella comunale i valori etico-religiosi dell’epica delle origini mutino, la narrazione delle avventure cavalleresche continua a godere, anche nel secolo XV (e sarà così anche per il secolo successivo, sebbene con caratteristiche proprie che analizzeremo quando si parlerà di Tasso) una grande fortuna tra il pubblico popolare e incolto. Per soddisfare queste richieste di svago nascono i cantari, che fondono la materia avventurosa del ciclo carolingio con quella amorosa e fiabesca del ciclo bretone, introducendo anche degli elementi comico-burleschi che ne deformeranno la sostanza originaria. I cantari erano produzioni rozze destinate alla riproduzione nelle piazze cittadine da parte dei giullari, ma il loro stile sarà ripreso anche da autori di tutto rispetto: Luigi Pulci, Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto, che - tra Quattro e Cinquecento - daranno una veste letteraria alle medesime vicende, indirizzandole però al pubblico colto delle corti signorili.
    L’opera più famosa di Pulci è senz’altro il Morgante, un ampio poema in ottave che narra le vicende dell’omonimo gigante e delle sue stravaganti imprese. Una prima redazione dell’opera risale al 1478. La narrazione non ha un disegno organico e unitario, bensì episodico e trova la sua fonte nelle vicende dei conti paladini alla corte di Carlo Magno (che nell’opera di Pulci appare ormai vecchio e senza senno), inserendo nuovi personaggi dal carattere burlesco, come il furfante Margutte e il diavolo sapiente Astarotte. I paladini narrati da Pulci perdono la loro eroica dignità, degradandosi a livelli buffoneschi, divenendo quasi dei furfanti; tuttavia questa narrazione a tratti diviene anche eroica e patetica, dando origine ad un effetto insieme comico e serio. Lo stile del Morgante riflette la leggerezza e la mutevolezza degli eventi narrati. La base linguistica è il toscano parlato, dialettale, con mescolanze di termini latini, letterari e filosofici. Questo gusto per la mescolanza linguistica, che deforma e forza la narrazione fino ad arrivare alla parodia, sarà poi ripreso da Rabelais nel suo Gargantua e Pentagruel.
    Celebre è l’episodio, narrato nel canto XVIII, dell’incontro tra il gigante Morgante e il mezzo-gigante Margutte, dove questi risponde alle domande del primo narrando tutta una serie di “virtù” cardinali e in cui la narrazione diviene piena di doppi sensi osceni: Ciò ch’io ti dico non va insino all’effe: / pensa quand’io sarò condotto al rue! / Sappi ch’io aro, e non dico da beffe, / col cammello e coll’asino e col bue; / e mille capannucci e mille gueffe / ho meritato già per questo o piùe; / dove il capo non va, metto la coda, / e quel che più mi piace è ch’ognun l’oda.
    Boiardo nacque vicino a Reggio Emilia nel 1441, da una famiglia di antica nobiltà feudale. Da giovane si dedicò allo studio e compì diverse ambascerie per la corte ferrarese, dove si trasferì nel 1476, fino a ricoprire varie volte l’incarico di governatore di Modena e Reggio; qui morì nel 1494.
    La sua opera più importante è l’Orlando Innamorato a cui comincia a lavorare già dal 1476. Il poema riprende la materia cavalleresca ed è destinato al diletto dell’élite di corte. Nel 1483 furono pubblicati i primi due libri del poema (60 canti), mentre il terzo si interrompe al canto IX. Sin dal Proemio il poeta rivela di voler cantare “cose dilettose e nove”; l’elemento di novità sta proprio nella trama dell’opera: il forte paladino Orlando, protagonista di tante imprese guerresche, austero difensore della fede, cade in preda all’amore per Angelica. Come è possibile notare, dunque, alla materia amorosa del ciclo bretone viene mischiata la materia cavalleresca del ciclo carolingio. Del ciclo bretone troviamo un’ulteriore testimonianza nel poema di Boiardo soprattutto per la presenza di elementi magici (fate, maghi, incantesimi, repertorio tipico del romanzo cortese).
    L’amore è la forza movente delle azioni dell’Orlando di Boiardo. L’apparizione di Angelica, figlia del re del Cataio (Cina), scatena il desiderio di tutta la corte di Carlo Magno, che partiranno all’avventura per ottenere il suo amore. Lo stesso Orlando perderà la ragione per la giovane principessa, sfidando il rivale Rinaldo. Per mettere pace tra la sua corte, Carlo Magno decide di promettere la fanciulla al cavaliere che più si sarebbe distinto nell’imminente battaglia contro i saraceni. La narrazione si interrompe a questo punto e sarà ripresa soltanto da Ariosto.
    A differenza della parodia di Pulci, Boiardo sembrava credere seriamente che gli ideali cavallereschi potessero rivivere dopo il periodo di appannamento nel corso dell’epoca Comunale. Tuttavia, Boiardo è immerso nell’ambiente umanistico del tempo e nella sua cultura e ciò fa sì che gli ideali cavallereschi da lui cantati sembrino svuotati dei loro contenuti religiosi, etici e politici, per riempirsi di valori umanistico-rinascimentali.

КОМЕНТАРІ • 47

  • @marineigabardodossantos7283
    @marineigabardodossantos7283 3 роки тому +4

    GRAZIE, PROFESSORE!!!!

  • @LorenzoNguyen33
    @LorenzoNguyen33 6 місяців тому +2

    signor cecco angiolieri, cosa le piace fare?
    cecco angiolieri: it might seem crazy what i’m bout to say

  • @cyberfunk4539
    @cyberfunk4539 8 місяців тому

    Belloo...merciii...

  • @MOMENTSOFYOUTUBE
    @MOMENTSOFYOUTUBE 4 роки тому +4

    Bentornato caro!

  • @dany5555ful
    @dany5555ful 4 роки тому +4

    “...l’alta fatica e le mirabil prove/ che fece il franco Orlando per amore/ al tempo del re Carlo imperadore”... Grazie #Emmeciti# 😉

  • @Ireeiren
    @Ireeiren 4 роки тому +5

    Bentornato Messer Emmeciti e complimenti per questo bel video! :)

  • @robbierotten1527
    @robbierotten1527 3 роки тому +4

    Cavallo

  • @christianmarchiafava7494
    @christianmarchiafava7494 3 місяці тому

    ' e' venuto in mente ripasso ripassare fa bene

  • @annagremito9876
    @annagremito9876 3 роки тому +2

    Ciao, scusami, al minuto 9:58 cosa hai detto? Non riesco a capire l’audio

    • @emmeciti4501
      @emmeciti4501  3 роки тому +4

      Sì, è saltato l'audio e non so perché. La parte che non si sente è "Gli eroi cavallereschi...".

  • @michelebattistini3094
    @michelebattistini3094 4 роки тому +4

    sas

  • @sedakiris1865
    @sedakiris1865 2 роки тому

    .

  • @aal3_568
    @aal3_568 4 роки тому +8

    ciao la prossima volta non fatelo perchè il mio prof me lo ha assegnato da studiare

    • @emmeciti4501
      @emmeciti4501  4 роки тому +5

      Ma dài, ammetti che studiare così non è poi tanto noioso 🤣

    • @aal3_568
      @aal3_568 4 роки тому

      Emmecitì si è noioso

    • @alebisello9106
      @alebisello9106 3 роки тому +2

      @@emmeciti4501 mamma mia i tuoi video sò fantastici, in una ventina di minuti si riesce ad avere un' infarinatura, talvolta anche approfondita, su molti argomenti della letteratura italiana. Grazie mille e continua a fare questi video, si vede che ci metti passione :)

    • @alebisello9106
      @alebisello9106 3 роки тому

      @@aal3_568 meglio studiare da libro secondo te?

    • @randomshitpost5926
      @randomshitpost5926 6 місяців тому

      ​@@emmeciti4501MERODOS

  • @randomshitpost5926
    @randomshitpost5926 6 місяців тому +2

    🤡

  • @micio0858
    @micio0858 4 роки тому

    Troppo complicato

  • @antoniotabit2704
    @antoniotabit2704 4 роки тому +6

    Il poema Epico capocchiesco è inutile, vecchio, noioso, fastidioso, scritto in una lingua morta e non servirà a niente nella vita, ma noi lo facciamo solo per avere un voto in italiano, non perché volessimo farlo davvero, e sappiamo che nin ci servirà a niente nella vita,

    • @emmeciti4501
      @emmeciti4501  4 роки тому +12

      Nella vita non ti serviranno molte cose, eppure dovrai averci a che fare comunque. Se a scuola dovessi imparare solo ciò che è "utile" allora ti basterebbe saper scrivere il tuo nome e cognome e saper fare calcoli con le quattro operazioni principali. Avresti tutto ciò che è utile nella vita, ma saresti estremamente povero nell'animo. Sulla noiosità del poema epico, beh, è una tua opinione, ma sono piuttosto sicuro che essa sia basata- se va bene - su una lettura superficiale.
      Prova a leggere il confronto tra Morgante e Margutte, aiutandoti con una "traduzione" e vedrai che cambierai idea.

    • @antoniotabit2704
      @antoniotabit2704 4 роки тому

      @@emmeciti4501 Beh se mi dici dove trovare la traduzione da italiano a lingua morta antica...
      Comunque a me che minkia me ne frega di non essere lavoro nell'animo, mi basta ciò che serve nella vita,.
      Perché avere cose in più ma inutili completamente, in qualsiasi situazione nella vita non serviranno mai ad una Sega, ma solo se uno vuole impegnare queste cose ed altre inutili.
      Il riguardo alla noiosità di questo poema delle solo una mia opinione, ma del 99.999999999999% della popolazione mondiale, e sono sicuro che io e ne quasi il resto della popolazione troverà interessante queste cose INUTILI, scritte da autori che dopo essersi drogati scrivono un'opera di 40000 pagine sul loro sogno fatto mentre si facevano di sostanze stupefacenti

    • @emmeciti4501
      @emmeciti4501  4 роки тому +7

      @@antoniotabit2704 allora, se ti basta "solo ciò che serve nella vita" elimina la musica, l'arte, la cultura, i videogiochi, le serie tv, i film, qualsiasi cosa non sia necessario a soddisfare i tuoi bisogni primari.

    • @emmeciti4501
      @emmeciti4501  4 роки тому +10

      @@antoniotabit2704 pensa che esistenza grama che avresti!
      La vita è bella perché ci sono tante cose inutili. Se ci fossimo limitati all'utile, staremmo ancora nelle caverne.

    • @antoniotabit2704
      @antoniotabit2704 4 роки тому

      @@emmeciti4501 sti poemi e inutile studiarli, capisci quando uno ti dice una cosa, poi io non ho detto che visto che non ho sarebbero serviti a niente nella vita bisognava eliminarli.Ho solo detto che questi poemi sono vecchi, noiosi, inutili perché non serviranno a niente nella vita. Tu hai detto che ho i giochi la musica e la tv sono anch'essi inutili, in realtà no, pke fare TV musica è un lavoro,che porta molto spesso molti soldi, e anche i videogiochi in alcuni casi fruttato bene(infatti esistono tornei internazionali di videogiochi in cui si vincono premi in denaro).
      Ma a parte questo possono anche essere dei passatempi, come può esserlo anche leggere questi poemi capocchieschi, ma a differenzi di quest'ultimi, la musica, la tv e i videogiochi sono divertenti, spassosi, coinvolgenti e non annoiano