buon pomeriggio sono Vincenzo da Napoli...grazie per la pubblicazione dei video importanti, per chi come me mostra interesse nei confronti di un nuovo settore professionale quale quello edile.. ho ascoltato attentamente il video tuttavia non ho capito il motivo per il quale non si considera l'altezza del pilastro (hai parlato di volume)..e cmq mi trovo 17.64 contro 12.64 da te calcolati..errore calcolativo oppure altro.
Complimenti per i video, chiari e di grande utilità. Una domanda sul copriferro: nei 3 cm si deve tenere conto anche delle staffe da 8? Nel senso: le barre longitudinali vanno posizonate più interne di 8 mm per garantire i 3 cm di copriferro anche sopra le staffe? O per le staffe il copriferro sarà di 3 cm meno 8 mm?
Salve Prof.ssa Caldi. Chiedo scusa per la lunghezza del post. Innanzitutto ottima spiegazione del video. Vorrei chiederle un parere in quanto suo collega, ma Ing. Meccanico. Sto studiando attualmente in maniera approfondita l'NTC 2018 e gli Eurocodici EN 1991-1-1 e 1991-1-2 in quanto mi trovo in una situazione in cui devo verificare a ritroso, per conto di un committente e di un comando provinciale dei VV.F. (avendo già sezione nota del pilastro), la verifica R30 minuti sotto l'azione del fuoco di un pilastro alto 6 metri. Come accade spesso, la committenza non possiede planimetrie o stralci cartacei ove si evincono i pesi che si scaricano su ciascun pilastro (parliamo di un capannone industriale), ne tantomeno informazioni sul copriferro e il numero delle barre longitudinali. Per la verifica di resistenza al fuoco viene stabilito dall'Eurocodice che è possibile utilizzare anche la combinazione dei carichi allo stato SLU, applicando poi un coeff. correttivo che tiene conto di un decadimento della capacità del calcestruzzo e delle barre superata una certa temperatura e tempo di esposizione all'incendio. In questo caso i 30 minuti richiesti. Il mio obiettivo è proprio stabilire il carico massimo agente allo SLU in funzione anche delle barre di ferro presenti. Conoscendo la copertura (strato completo in C.A.) e l'area di influenza della stessa associata al pilastro (ho tenuto conto anche del peso di metà luce di ciascuna delle 4 travi che confluiscono su tale pilastro) e il peso proprio del pilastro stesso sono riuscito a risalire cautelativamente e un po' in maniera spartana ad un carico Ned valutato come segue: Ned = 1,3 (G1_tot) + 1,5 *(Qk) nella condizione SLU sfavorevole Inserendo nella G1_tot i carichi permanenti esattamente come da Lei illustrato nel video. Ho letto anche che per pilastri soggetti ad incendio, se superiori a 4,5 m, è plausibile considerare una verifica a PRESSOFLESSIONE, inserendo un'eccentricità e_min = 0,05h --> dove h è l'altezza della sezione (in questo caso coincidente al lato di 300 mm). E quindi un Msd = Ned * e_min Tali valori sono poi da confrontare con un carico assiale a compressione resistente (Nrd) e momento resistente (Mrd). Dove per pilastri soggetti a compressione viene raccomandata una resistenza assiale Nrd > = 1,2 * Ned Lavorando però con 4 barre a diametro = 18 mm ricavo un Nrd = Ac *fcd + As *fyd che risulta però solo 1,1 volte Ned. Non propriamente consigliato e che non posso usare in condizioni di incendio. Dovrei quindi aumentare il rapporto omega di armatura. La mia domanda è la seguente. Alla luce di quanto le ho sopra esposto: *Per sua esperienza professionale, è possibile, non avendo altre informazioni interne sull'elemento, che il numero di barre in un pilastro 30 x 30 sia in realtà superiore alle 4 barre disposte presso i 4 spigoli? Cioè generalmente quante barre si possono trovare in un pilastro dell'ordine dei 5-6 metri di altezza con una sezione quadrata di 30 cm?* Le chiedo questo anche nell'eventualità se acquistare un pacometro digitale per rilevare in maniera esatta il numero dei ferri interni e il copriferro usato e tagliare la testa al toro. La ringrazio in anticipo se avrà tempo anche solo per leggere il tutto.
Solitamente, in un pilastro da 30*30 si trovano 4 barre (da 12 mm, anche se inferiori a quanto la normativa oggi prevede), però non è detto... Gli ordini professionali, spesso, hanno dei pacometri che prestano (o noleggiano) ai propri iscritti... In alternativa, se la Committenza acconsente, é possibile fare qualche indagine togliendo il copriferro e mettendo in luce l'armatura...
@@federica_caldi La ringrazio per la tempestiva risposta Prof.ssa In attesa di rilievo strumentale procedo cautelativamente con l'assunzione di nr. 4 barre da 12 mm.
La superficie del solaio comprende anche lo spazio occupato dalle travi... Sostituendo la porzione di solaio in latero-cemento con la relativa trave, si avrebbe un calcolo più preciso, certamente, ma non ci sarebbero significative influenze sulla dimensione del pilastro. Considera poi che in questa fase, difficilmente conosci la dimensione reale della trave...
@@federica_caldi Certamente, infatti le travi vanno dimensionate prima dei pilastri e comunque questo è sempre un calcolo semplificato dei pilastri che in realtà non sono soltanto compressi ma anche inflessi !
Il diametro delle staffe deve rispettare i seguenti limiti: Øst ≥ 6 mm Øst ≥ 1/4 Ø.long,max Solitamente 8 mm è il valore minimo usato, anche se la norma ammette 6 mm.
Grazie per la chiarezza" basica "dell'argomento trattato .Complimenti pure per la profassinalità di linguaggio.
Grazie per le spiegazioni!!!
buon pomeriggio sono Vincenzo da Napoli...grazie per la pubblicazione dei video importanti, per chi come me mostra interesse nei confronti di un nuovo settore professionale quale quello edile.. ho ascoltato attentamente il video tuttavia non ho capito il motivo per il quale non si considera l'altezza del pilastro (hai parlato di volume)..e cmq mi trovo 17.64 contro 12.64 da te calcolati..errore calcolativo oppure altro.
Complimenti per i video, chiari e di grande utilità. Una domanda sul copriferro: nei 3 cm si deve tenere conto anche delle staffe da 8? Nel senso: le barre longitudinali vanno posizonate più interne di 8 mm per garantire i 3 cm di copriferro anche sopra le staffe? O per le staffe il copriferro sarà di 3 cm meno 8 mm?
Teoricamente sì. In cantiere.... sorvoliamo 😅. Per questo è meglio usare un copri ferro leggermente superiore al minimo previsto dalla normativa
Salve Prof.ssa Caldi. Chiedo scusa per la lunghezza del post.
Innanzitutto ottima spiegazione del video. Vorrei chiederle un parere in quanto suo collega, ma Ing. Meccanico.
Sto studiando attualmente in maniera approfondita l'NTC 2018 e gli Eurocodici EN 1991-1-1 e 1991-1-2 in quanto mi trovo in una situazione in cui devo verificare a ritroso, per conto di un committente e di un comando provinciale dei VV.F. (avendo già sezione nota del pilastro), la verifica R30 minuti sotto l'azione del fuoco di un pilastro alto 6 metri. Come accade spesso, la committenza non possiede planimetrie o stralci cartacei ove si evincono i pesi che si scaricano su ciascun pilastro (parliamo di un capannone industriale), ne tantomeno informazioni sul copriferro e il numero delle barre longitudinali.
Per la verifica di resistenza al fuoco viene stabilito dall'Eurocodice che è possibile utilizzare anche la combinazione dei carichi allo stato SLU, applicando poi un coeff. correttivo che tiene conto di un decadimento della capacità del calcestruzzo e delle barre superata una certa temperatura e tempo di esposizione all'incendio. In questo caso i 30 minuti richiesti. Il mio obiettivo è proprio stabilire il carico massimo agente allo SLU in funzione anche delle barre di ferro presenti.
Conoscendo la copertura (strato completo in C.A.) e l'area di influenza della stessa associata al pilastro (ho tenuto conto anche del peso di metà luce di ciascuna delle 4 travi che confluiscono su tale pilastro) e il peso proprio del pilastro stesso sono riuscito a risalire cautelativamente e un po' in maniera spartana ad un carico Ned valutato come segue:
Ned = 1,3 (G1_tot) + 1,5 *(Qk) nella condizione SLU sfavorevole
Inserendo nella G1_tot i carichi permanenti esattamente come da Lei illustrato nel video.
Ho letto anche che per pilastri soggetti ad incendio, se superiori a 4,5 m, è plausibile considerare una verifica a PRESSOFLESSIONE, inserendo un'eccentricità e_min = 0,05h --> dove h è l'altezza della sezione (in questo caso coincidente al lato di 300 mm).
E quindi un Msd = Ned * e_min
Tali valori sono poi da confrontare con un carico assiale a compressione resistente (Nrd) e momento resistente (Mrd).
Dove per pilastri soggetti a compressione viene raccomandata una resistenza assiale Nrd > = 1,2 * Ned
Lavorando però con 4 barre a diametro = 18 mm ricavo un Nrd = Ac *fcd + As *fyd che risulta però solo 1,1 volte Ned. Non propriamente consigliato e che non posso usare in condizioni di incendio. Dovrei quindi aumentare il rapporto omega di armatura. La mia domanda è la seguente. Alla luce di quanto le ho sopra esposto:
*Per sua esperienza professionale, è possibile, non avendo altre informazioni interne sull'elemento, che il numero di barre in un pilastro 30 x 30 sia in realtà superiore alle 4 barre disposte presso i 4 spigoli? Cioè generalmente quante barre si possono trovare in un pilastro dell'ordine dei 5-6 metri di altezza con una sezione quadrata di 30 cm?*
Le chiedo questo anche nell'eventualità se acquistare un pacometro digitale per rilevare in maniera esatta il numero dei ferri interni e il copriferro usato e tagliare la testa al toro.
La ringrazio in anticipo se avrà tempo anche solo per leggere il tutto.
Solitamente, in un pilastro da 30*30 si trovano 4 barre (da 12 mm, anche se inferiori a quanto la normativa oggi prevede), però non è detto... Gli ordini professionali, spesso, hanno dei pacometri che prestano (o noleggiano) ai propri iscritti... In alternativa, se la Committenza acconsente, é possibile fare qualche indagine togliendo il copriferro e mettendo in luce l'armatura...
@@federica_caldi La ringrazio per la tempestiva risposta Prof.ssa
In attesa di rilievo strumentale procedo cautelativamente con l'assunzione di nr. 4 barre da 12 mm.
Prof, ma il peso delle travi? Non bisognerebbe considerarlo?
La superficie del solaio comprende anche lo spazio occupato dalle travi... Sostituendo la porzione di solaio in latero-cemento con la relativa trave, si avrebbe un calcolo più preciso, certamente, ma non ci sarebbero significative influenze sulla dimensione del pilastro. Considera poi che in questa fase, difficilmente conosci la dimensione reale della trave...
@@federica_caldi Certamente, infatti le travi vanno dimensionate prima dei pilastri e comunque questo è sempre un calcolo semplificato dei pilastri che in realtà non sono soltanto compressi ma anche inflessi !
Salve Prof. Domanda perché le staffe da 8mm? Come si calcola il diametro delle staffe?
Grazie per eventuale risposta.
Il diametro delle staffe deve rispettare i seguenti limiti:
Øst ≥ 6 mm
Øst ≥ 1/4 Ø.long,max
Solitamente 8 mm è il valore minimo usato, anche se la norma ammette 6 mm.
)) lp0