L'altro scoglio dell'ECONOMIA italiana
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- Опубліковано 15 лис 2024
- Tra PNRR, ritardi, e il governo Meloni che mente su quasi tutte le promesse fatte in campagna elettorale, c'è un piccolo dettaglio sulla nostra economia di cui non parliamo molto spesso. Riguarda le PMI, la colonna portante della nostra economia, e per questo ci tocca abbastanza da vicino tutti.
E c'entra anche la cultura.
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#Economia #PNRR #Italia
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FONTI E LINK INTERESSANTI
Pessima gestione del PNRR (IL SOLE 24 ORE): www.ilsole24or...
Relazione al Parlamento (SENATO): www.senato.it/...
Criticità del PNRR (LA VOCE): lavoce.info/ar...
Revisioni PNRR (LA VOCE): lavoce.info/ar...
I comuni alla sfida del PNRR (LA VOCE): lavoce.info/ar...
Come aiutare i comuni (LA VOCE): lavoce.info/ar...
Tremonti e i panini (IL POST): www.ilpost.it/...
La cultura si mangia tremonti (FORMICHE): formiche.net/2...
Mangiare con la cultura (LA VOCE): lavoce.info/ar...
Finalmente, dopo tutto questo bordello del Medio oriente qualcosa di rilassato (lo stato penoso dell'economia italiana)
Giusto per parlare di ritardi, hanno gia eliminato dal PNRR un’opera strategica, ovvero il raddoppio ferroviario Roma-Pescara, sarebbe stata fondamentale per velocizzare il collegamento della costa adriatica alla costa del tirreno e arrivare alla capitale
Penso che però uno dei problemi di base del pnrr sia la scadenza del 2026. Nel caso della Roma Pescara no, perché era tranquillamente completabile entro questa data limite, ma in generale per costruire metropolitane, tramvie, opere strategiche come l'alta velocità (soprattutto se in terreni montuosi o per percorsi lunghi) non è materialmente fattibile in 4/5 anni. Bisognerebbe poter prevedere delle deroghe su certi progetti oggettivamente complessi, anche perché per quelli le figure professionali scarseggiano meno, i progetti ci sono da anni e li sì che si potrebbero usare molti dei fondi disponibili
Roma Pescara col treno in meno di 5 ore è infattibile anche per il 2030
@@lucastaiano_ hahahaha
Il problema della formazione continua lo si vede nei discorsi generalisti degli adulti e di come vengono visti i giovani d'oggi. Prendo come esempio gli studendi universitari che, giustamente, si sono lamentati del caro affitti (Milano e Bologna prime su tutti), mentre il resto dell'Italia li ha bollati come giovani perdigiorno e fannulloni perché, ai loro tempi, non si batteva la fiacca e si lavorava. Ora, con questa mentalità che ancora persiste, è chiaro che le scuole, le università e la formazione non saranno mai al centro del piano politico.
Io stesso, anni fa, litigai in un gruppo Facebook del mio paese di residenza con un adulto. Non ricordo perché questo duello ebbe origine, tuttavia mi bollò come "radical chic" perché spiegai che ho avuto modo di frequentare l'università e di vivere un anno in Erasmus (anche quest'ultimo visto solo come modo per diversirsi, quando invece si tratta di un'esperienza dove vivi da solo, lontano dalla famiglia, e magari in un Paese dove non conosci la lingua), quando lui invece si è costruito da solo il suo negozio di vini.
In Italia persiste l'idea del sacrificio, dell'imprenditore fattosi da sé e che nulla è dovuto, quando invece dovrebbe essere il contrario e facilitare la crescita dei giovani - in via parallela con una continua formazione in un mondo del lavoro in rapido sviluppo - porterebbe a maggiori profitti (di denaro, di tenore di vità, ecc.) per tutti.
Invece di vedere un possibile investimento sul futuro, è più facile guardare al presente e tentare di risolvere tutto subito, mettendoci le pezze. Per poi causare danni irreparabili.
Si deve assolutamente smettere di lasciar governare l'Italia agli italiani!
Che poi questi”imprenditori”non capiscono che se formano un giovane, investendo risorse, potrebbero aumentare i loro guadagni. Un’altra cosa che dice Gió che descrive benissimo il nostro paese è che siamo un paese di piccoli bottegai filistei. Ogni italiano la mattina si sveglia per metterlo in quel posto al prossimo.
Sono d'accordo , ho avuto in passato all'inizio della mia carriera la stessa esperienza di quel bottegaio di vino che dici, e non una ma due volte . Sono dovuta andare all'estero per avere formazione e un lavoro adeguato ed è la scelta migliore che avessi fatto
Beh oddio se a nulla è dovuto rispondi che tutto è dovuto, radical chic lo sei. Poi dipende da cosa si intende per nulla e tutto. Il vero problema in questo paese è che manca la voglia di innovare e di investire, ma penso sia frutto del fatto che le aziende di oggi sono gestite da persone che ormai sono troppo vecchie per fregarsene qualcosa o da figli che si son trovati la pappa pronta e che non hanno la mentalità giusta e che si è sempre fatto così, ecc. parlo per esperienza personale che conta quello che può contare, perchè poi in realtà le grosse aziende (molte per lo meno) che abbiamo secondo me non sono male paragonate a quelle estere. A favore dei piccoli e medi imprenditori però voglio dire che effettivamente non è solo colpa loro, ma qui se ne potrebbe parlare fino al mese prossimo
in Italia tutto il sistema di istruzione sarebbe da rivedere, non solo quello scolastico. Io sono un ingegnere meccanico, qualcuno potrebbe pensare che siano previste diverse attività per mettere in pratica la teoria studiata nei vari esami, eppure non è così, molti sono interamente teorici, anche quelli della magistrale. Vi assicuro che ho imparato più tramite esperienze di studio all'estero, esperienze lavorative e corsi extracurriculari, che tramite gli esami studiati in Italia.
Anche io sto per diventare ingegnere meccanico (mancano ultimi esami di magistrale) ed è vero quello che dici ma d'altro canto ti dico che avendo fatto parecchie materie con progetti un minimo le mani in pasta le ho messe. Poi concordo sul fatto che questi progetti dovrebbero essere rimodulati in maniera tale da essere tramutati in game aziendali di più giornate affinché siano ancora più attinenti alla realtà industriale
La formazione universitaria italiana tecnico/scientifica punta maggiormente a fornirti gli strumenti ed un ampio bagaglio teorico piuttosto che formarti in maniera tale che terminato il percorso universitario tu sia già ampiamente pronto ad affrontare il mondo del lavoro. È una scelta, l'università non ti accompagna per mano ma devi essere tu ad avere la voglia di metterti in gioco, cosa purtroppo non scontata. L'enorme valore aggiunto (e questo è ciò che ci differenzia da tanti altri) è che se sei tra quelle persone desiderose di sapere e di acquisire molte competenze puoi vantare su una preparazione teorica da cui attingere che molti altri si sognano, da qui le varie eccellenze italiane molto riconosciute in tanti ambiti strategici. Peccato però che il sistema faccia di tutto per fartela passare questa voglia, pagando una miseria e ostacolando continuamente chi desidera portare avanti un percorso di formazione accademica successiva alla laurea. E se sta cosa non la capiscono, l'Italia si svuota. Senza cultura ed istruzione non c'è futuro.
Minimalista l'immagine profilo hahaha
Confermo.
Salvo eccezioni, la prima azienda in cui l'ingegnere approda è costretta ad insegnargli il mestiere quasi da zero.
La laurea è strutturata per fungere da semplice "garanzia di qualità" della persona, ma non è buona neanche per quello visto che gli esami italiani si fondano sull'apprendimento mnemonico invece che su quello logico-intellettivo.
E poi, di fronte ai pessimi risultati accademici italiani (carenza di laureati, scarsa competitività, etc.), ti ritrovi anche chi ha il coraggio di difendere lo stille di insegnamento attuale, compresi gli insegnamenti fuffa della scuola dell'obbligo come "letteratura inglese"...
Per quanto riguarda la parte molto teorica dell'univresità italiana ti do ragione, in molti paesi c'è meno teoria e più tirocini durante il percorso di studio, che ti permettono quindi di aver qualche riga di formazione professionale sul cv e non avere solo " ho fatto l'uni ". Tuttavia, confrontandomi con vari studenti (francesi e danesi) che non hanno studiato in Italia, ho sempre avuto l'impressione che durante i loro lab, attività lavorative, questa loro mancanza di bagaglio teorico rispetto al nostro, lì portava a fare i lavoro un po' alla " vediamo che succede quando facciamo una cosa ", cioè un po' alla membro di segugio. Secondo me una buona variante tra e due sarebbe ottimale. E comunque non sono sempre molto d'accordo sul fatto che finito l'università non sai fare niente. Hai studiato diversi processi industriali/metodi di fabbricazione a seconda di cosa tu abbia studiato e poi ovviamente a secondo dell'azienda si hanno diversi campi d'applicazione, ma è un formazione di pochi mesi perché se hai studiato e stai lavorando nel tuo campo di studi le cose le sai, altrimenti cosa ti laurei a fare ?
Per quanto riguarda poi l'aspetto post-università non credo che cambi qualcosa facendo una riforma del sistema scolastico. La maggior parte dell'offerta lavorativa italiana è spesso a basso contenuto tecnologico e a mio avviso molti lavori non richiedono un Ingegnere ma un perito va più che bene. Purtroppo con il tempo la figura dell'Ingegnere tende a banalizzarsi, l'Ingegnere dovrebbe essere quella figura professionale che si occupa di studiare e sviluppare dei progetti, molte aziende mettono nell'offera di lavoro " Ingegnere " così un po' alla carlona per poi andare a svolgere mansioni che non richiedono assolutamente una laurea ingegneristica.
Una cosa che adoro dei tuoi video è che sei esaustivo, non hai problemi a menzionare sia gli aspetti positivi sia negativi, in qualsiasi argomento
Sono d‘accordo in parte, certamente esaustivo e chiaro MA fortemente di parte (sinistra)
@@lorenzo1988ITAda cosa lo deduci
@@lorenzo1988ITAnon lo vedo un problema, vista la cialtroneria della dx italiana.
@@lorenzo1988ITA Vero, come mai non dice più spesso robe tipo: , o: , o ancora:
Giò, dice le stesse cose che dicono i ragazzi nei centri sociali davanti a un economico bicchiere di vino e fumando uno spinello (illegalmente). Fosse per lui , da buon bonaccione abolirebbe anche le carceri , reddito di cittadinanza per tutti per avere una Italia più a RAMENGO di quello che non è adesso. Fiero!
Per un paese come il nostro in cui non si deve muovere foglia il PNRR non è una sfida ma un affronto.
Commento sottovalutato
Il problema è che questi costi di spesa prevedono piani sul lungo termine che nessun politico si accollerà mai veramente perché non pagano a livello elettorale, specialmente in questa epoca del tutto e subito
andando avanti cosi ci surclasseranno sempre paesi come cina e stati uniti con apparati statali in grado di dare stabilità con pianificazioni a lungo temine e con la capacità di sostenere innovazione anche a debito
forse l'unico era draghi che non campa di politica e metterci la faccia non sarebbe stato un problema
@@giovannimarrocco6009 Oddio Draghi? Un ragioniere che non sa far di conto? Ecco il limite degli Italiani aspettare un Messia che sia in grado di risolvere tutti i problemi. Il mondo delle imprese deve operare in ambienti dove le regole devo essere poche e chiare in fondo stai solo lavorando. Oggi per tornare al lavoro le imprese si devono sobbarcare di gente che di primo acchitto ti chiede "quanto mi paghi" ma alla domanda " cosa sai fare" non ti risponde. Chi esce dall'università o dalla scuola è imballato anche di tante fesserie che sul lavoro non servono. Oggi gli ingegneri pensano di poter condurre un'azienda fatta di uomini con report e numeri che il piu' delle volte non ti danno spiegazioni su come un processo produttivo evolve e si sviluppa. Si da per scontato che la macchina sia perfetta. La formazione te la fai lavorando un'ingegnere meccanico che si limita a progettare su carta senza sporcarsi le mani non capirà mai quello che sta facendo e lo stesso vale per qualsiasi laureato.
Concordo su tutta la linea, ed aggiungo che oltre al abbandono scolastico, ed io sono della lombardia, quindi non sto parlando del sud, sono veramente poche le scuole superiori che offrono la possibilità di studio per studenti lavoratori.
Ho avuto fortuna a Brescia di trovare una scuola che lo facesse ed avesse tutte le premure per gli studenti lavoratori andando incontro alle loro necessita, e quest'anno mi sono diplomata in Amministrazione Finanza e Marketing, insomma quella che un tempo era Ragioneria, il mio vecchio istututo alberghiero, aveva il serale solo fino alla 3° superiore, e per farmi ammettere alla maturità avrei dovuto spararmi 4° e 5° studiando a casa, in un anno, per poi tentare di essere ammessa alla maturità, insomma, una fregatura su tutti i fronti. Ma ugualmente ora con un diploma in mano sono un'italiana emigrata in Irlanda da quasi 5 mesi. E lo vedo come qui, per quanto ci sia anche una differenza di costo della vita e salario minimo per legge, c'è un effettivo investimento sulla cultura, anche solo nel centro culturale locale, c'è gente che fa fare yoga alle persone, conoscere le essenze degli alberi locali, oppure corsi di canto con un giovane insegnante qualificato, tutto bellamente gratis!
Il problema in materia di pnrr non è oltre la formazione principalmente la scarsa quantità e qualità della nostra PA. Dalla crisi del 2008, con la spending review, ad oggi i concorsi pubblici sono sempre stati bloccati con retribuzioni veramente basse. Tutto ciò ha portato ad una PA di pochi vecchi pagati male. Molti giovani veramente preparati non vogliono nemmeno avvicinarsi ad un posto da funzionario in un ministero per 1300€ al mese. Un esempio chiaro sono gli ingegneri
Temo che non ci sia più speranza per questo paese.
Beato chi riesce a fuggire da sto inferno...
Ecco perché studio per gli affari miei delle competenze utili per cambiare lavoro e cercarne uno migliore. Ho sempre fatto così e io mio stipendio non ha fatto altro che aumentare. Bisogna usare le competenze come arma per avere più soldi. Questa è la chiave del successo! 📚 💪🌟🚀
Per quanto riguarda l'università io direi che le cose sono al contrario: non è la formazione ad essere scollata dalla richiesta, è lo stato ad essere del tutto indifferete al poteziale innovativo che potrebbe derivare dalle Università. Le persone formate ci sono, ma non vengono valorizzate in nessun modo, tanto che dottori, ingegneri, commercialisti ecc sono formati dallo stato, e poi costretti ad emigrare, aggratis, portano quanto imparato a caro prezzo in Italia gratis all'estero. E devo dire che le aziende, in Italia, non sono da meno.
Dobbiamo assolutamente smettere di lasciar governare l'Italia agli italiani!
Beh oddio, le università mica sono gratis. Le borse di studio sono pochissime e le rette comunque costano.
Settore informatico: vedo arrivare laureati spaesati, che stanno lì a parlare di massimi sistemi e poi non sanno fare nulla di pratico. Io ho cominciato a programmare a 13 anni. A 18 ero più che pronto per lavorare, ma ho fatto ingegneria informatica per "prendere il pezzo di carta". Ho sprecato anni per superare esami di fisica generale, che con l'informatica non c'entrano nulla.
Ora, quando assumo, il titolo di studio non lo guardo neanche.
Grazie.
Mi occupo di automazione e spesso ho a che fare con istituti tecnici: a volte è drammatico il livello delle loro richieste e il continuo bisogno di formazione e di tempo che riescono ad assorbirti. Purtroppo la formazione e i materiali oggi costano molto e molti non hanno nemmeno gli strumenti per capire come accedere ai fondi ..
Caro Gio penso anche io come te che occorra davvero una rivoluzione a partire dai banchi di scuola o diventeremo sempre più un paese di turismo (se ancora ci va bene) con poco valore aggiunto
Mi sono appena reso conto che nonostante si continui a parlare dei pochi fondi dati all'istruzione all'università, almeno per la mia esperienza, ingegneria informatica al polimi, l'università fornisca un livello di preparazione superiore a quello richiesto dal mondo del lavoro. Quindi inizio a pensare che il problema sia un altro, anche se in un centro di ricerca avessero i fondi per sviluppare il viaggio nel tempo, non mi aspetto che la pmi di turno sia in grado di trarne beneficio. Questa narrazione dell'università sottofinanziata, seppur vera, non va a toccare minimamente il vero problema
Perfetto, hai ragione è vero anche questo. Alcune volte capita che le aziende non abbiamo bisogno di persone con competenze troppo elevate perchè il lavoro svolto o le prospettive di crescita di quell'impresa non le prevedono.
Il problema è non spezzare le reni alle PMI, fiscalmente conviene restare piccoli ergo lo stato indirizza così.
Andrebbero fermati i fallifici delle PMI, 5 anni di tempo se non cresci ti faccio fallire, solo così la risolvi.
Il PoliMi nello specifico non è sottofinanziato. Ha un sacco di soldi, mi sembra che l'anno scorso sia andato in profitto di diversi milioni
Sempre illuminante!
Grazie Gio! Sempre bravo.
Bel video Gio!, farai anche un video sulle prossime elezioni presidenziali in Argentina?
Da socio di piccola impresa le offerte formative fanno davvero pena. Quelle incentivate sono davvero le solite cose che vengono ripetute mille volte su sicurezza ecc. Se vuoi formare davvero devi spendere un mucchio e nel privato, e neanche lì è facile trovare corsi di qualità.
Grande Giò.... grazie
Diego
Il tutto si riassume con il mancato ricambio generazionale nel mondo del lavoro. Tonnellate di PMI gestite spesso da persone non aggiornate in modo vecchio e stantio ma comunque con supponenza e arroganza
Bel punto di vista. Ti chiederei di trattare ovviamente se possibile i sindacati che negli anni 60-70 erano seguitissimi, acclamatissimi, ecc, ecc ma ora a me sembrano un pò assenti e addirittura limitanti.
Grazie mille👍
Piccolo commento sull'argomento PNRR da impiegato della PA (non ho ancora finito il video, quindi magari aggiunge qualcosa dopo, non mangiatemi). Per quanto riguarda lo spendere questi soldi nell'effettivo, c'è un grosso problema di sistema: i soldi del pnrr per le opere agli enti arrivano (a parte eventuali anticipi, che vengono comunque fatti in piccola parte) solo a rendiconto ultimato, quindi dopo che i soldi sono stati effettivamente spesi dagli enti italiani. Questo significa che, a parte grandi enti con bilanci di una certa grandezza, una grandissima parte dei comuni (che teoricamente dovrebbero spendere una parte rilevante dei soldi) non possono farlo, perchè se vinci un bando per un opera di un milione di euro (esempio) dovresti anticipare l intera cifra o il 90%, cosa che la maggior parte dei comuni non possono materialmente fare perchè non hanno tutti questi soldi sul conto. E dato che le ditte che realizzano i lavori vogliono essere (giustamente) pagate per farli, spesso la soluzione sofferta è non realizzare l'opera.
Partendo dall'assunto che la scuola é una cosa ed il lavoro é un'altra, non capisco perché l'Università debba PER FORZA formare per trovare lavoro: chi lo dice non si rende conto che, nellas tragrande maggioranza dei casi, le competenze richieste cambiano piú volte nell'arco di una triennale, figuriamoci durante il ciclo unico di 5 anni. Per esempio, io sono entrato nel 2011 in Ingegneria Meccanica: la media dello studente in quella facoltá é di circa 10 anni di studio per prendere la triennale. In 10 anni ho visto cambiare tante di quelle competenze che davvero non ci stai appresso, ed i datori di lavoro spesso continuavano a dire "Eh, ma l'Uni non ci da le competenze giuste! Non vogliamo formarli noi!"
A quel punto mi sono reso conto di una cosa: non é l'Universitá che non dá ricerca o competenze... sono i datori di lavoro che letteralmente non sanno quello che vogliono, sanno solo che lo vogliono e che non vogliono pagare per formarla nel caso la competenza non sia matura. É questo che manca, la visione del lavoro nella sua interezza, che posizione serve e cosa dovrá andare a fare in concreto... tanto che, spesso e volentieri, sono le agenzie interinali a dover scrivere le gli annunci di lavoro, risultati purtroppo esilaranti.
10 anni per una laurea???
Ottimo investimento!!
Il veto punto è che anche se l'università fosse in grado di star dietro alle richieste del mercato coi tempi, non sarebbe comunque possibile farlo: la mia azienda che tratta prodotto X in contesto Y1 ha richieste totalmente diverse dalla tua azienda che tratta prodotto X in contesto Y2. Ed è lo stesso prodotto.
L'università deve fornire una grande conoscenza di base e relativamente avanzata ma non può fornire la specializzazione richiesta dal mondo del lavoro semplicemente perché questa è così variegata e frammentata che in Italia avremmo in media meno di 1 studente per specializzazione.
Deve essere il datore di lavoro a formare un laureato del campo nell'ambito specifico che viene richiesto. Il vantaggio del laureato fel campo è che sa già il 95% delle cose e acquisisce il restante 5% con più rapidità e maggiore autonomia rispetto a un non laureato del campo.
@@giuseppelicatatissi24551) il bro è laureato in economia o non è laureato (non che faccia così tanta differenza)
2) dai un'occhiata alle statistiche di almalaurea
Dieci anni per la triennale? Ma su quale pianeta?
In che senso 10 anni per una triennale 😂
4:18 purtroppo è solo una parte della verità. Vengono erogati molti fondi dall'unione europea per la formazione, ma finiscono in mano a cooperative sociali, che dovrebbero attuare progetti di inserimento lavorativo. Di fatto prendono un mare di mazzette da grosse aziende, che sfruttano la work experience per non pagare i lavoratori, che fanno 40 ore la settimana, spesso di lavori molto fisici, usuranti e degradanti, per 500 € al mese, oltretutto pagati da altri. La cosa figa è che risultano sotto la cooperativa, perciò finiti i 6 mesi possono mandare a casa tutti e prendere altri disperati da "formare". Ci sono passato di persona e posso dire che è sconcertante l'indifferenza che mostra la guardia di finanza, e il fatto che le cooperative sociali, che dovrebbero essere tutt'altro, siano oggi di fatto quelle che rendono possibile tutto ciò.
Porca vacca quanto è vero quello che dici. Soprattutto l'ultima parte riguardo alla cultura, istruzione e formazione. l'Italia ha perso l'interesse verso argomenti più astratti e complessi. Siamo un paese caduto nell'oblio della mediocrità, ma in ogni ambito, dal cinema al giornalismo, politica e divulgazione. Sta quindi a noi giovani riportare in alto l'Italia ripartendo proprio come dici tu, dalla cultura.
Grazie Giò, sei un grande ❤
Un giovane intelligente se ne andrebbe dall'Italia a gambe levate purtroppo
Giusto! Sta a noi giovani riportare in alto l'Italia. E l'unica cosa che possiamo fare è smettere di lasciar governare l'Italia agli italiani e ridurla, da Stato satellite degli Stati Uniti, a dipendenza svizzera completa e diretta!
Io sono giovane e francamente non vedo perché io debba farmi carico di questa responsabilità dovuta alla pigrizia e all'avversione verso il progresso delle generazioni passate. Perché sacrificarsi per salvare il culo ad una manica di vecchi che rema costantemente contro? Appena mi laureo faccio subito le valigie.
Dobbiamo fare uno sforzo anche noi giovani secondo me, senza obbligare nessuno, ma assumere un po' di consapevolezza, riportare un po' di "amor di patria" ( non nazionalismo )
@@pippicalzepenna Sì, sì, continua a sognare...
Sentire Gio che spiega quanto sia importante formare e assumere giovani e poi girandomi indietro vedo l'azienda dv lavoro io dv l'unico obiettivo è arrivare a Fine turno... Mi crea una sensazione mista tra sdegno; ilarità e rassegnazione.
P.S.
L'azienda in cui lavoro mette a tempo indeterminato ultrasessantenni ;)
Da parte dell'operaio è sempre così penso anche in germania, non conta molto per la crescita la buona volontà della classe operaia, anzi, è la loro "inefficenza" (non è detto che lo sia) che porta chi sta in alto a investire in qualcosaltro per aumentare la produttività e ridurre il carico di lavoro sul personale. Questo in italia però si fa raramente visto che mancano sempre i soldi
Grazie come sempre Gio per il tuo lavoro! Sul tema del video, pensavo: se i progetti del PNRR sono un accollo troppo rischioso per noi, anche per via delle competenze mancanti, non sarebbe utile "prendere in prestito" le competenze degli altri Paesi UE? Mi spiego: se dobbiamo costruire una infrastruttura, che serve, ma che non ci sentiamo di fare per appunto un discorso di competenze, perchè non possiamo prendere in prestito ingegneri chessò tedeschi, per costruire l'infrastruttura in Italia? Noi abbiamo l'infrastruttura, per come la vogliono, e ne gioviamo. In più non rimaniamo costantemente indietro. Secondo te, sarebbe un'idea stupida/inattuabile/improbabile? O potrebbe avere senso?
Inoltre, darebbe ancora più senso al concetto di "Unione", dove ogni paese contribuisce anche per gli altri, in quello che sa fare meglio.
Pensiero mio, eh!
Ciao!
Sarebbe un suic1dio elettorale. Ergo, nessun politico accetterà mai.
loro ci danno il know how e noi gli diamo le pummarole
Secondo me non si tratta di sole competenze, ma della burocrazia tutta italiana che ti fa perdere una marea di tempo in carta straccia, richieste, timbri, autorizzazioni. Prova a chiedere ad una qualsiasi impresa estera che si affaccia sul mercato italiano quali e quante difficoltà ha dovuto superare per poter investire e dico investire in Italia. Molte gettano la spugna dopo le prime e per loro incomprensibili richieste.
@@francescodicasola8050 sì, sicuramente. Io pensavo a qualcosa di più "statale" come supporto estero, più che privato, però sicuramente la burocrazia non aiuta da noi.
Adoro il fatto che i nostri politici si siano guardati tra loro e si sono detti "raga, dobbiamo far fallire sto piano, sennò l'Europa capisce che siamo incapaci a rispettare gli accordi"
Bellissimo video!!!
Piccola esperienza personale, sono un odontotecnico, abitavo in Sicilia (Palermo). Finita la scuola sono andato alla ricerca di lavoro.
600 Euro. (In Nero) al mese per 8 ore di lavoro al giorno tutta la settimana. Altro che formazioni.. o valorizzare le competenze su nuove conoscenze. Mi disgusta in quanto il mio è un lavoro Paramedicale, non c'è rispetto neanche per la salute in questo paese.
Ora abito in Belgio dove mi pagavano 200 euro al mese (Solo) per imparare il Francese, dopo 1 anno di apprendimento della lingua ho cercato e trovato un lavoro in un laboratorio dentale.
Dove si investe in formazioni e si usano molto nuove tecnologie.
1900 euro al mese + 150 euro di buoni pasto.
Ovviamente non sto a dire la qualità dei servizi e della vita in generale.
Ovviamente la mia è solo un esperienza e non la regola speriamo che un domani migliore e altre cose belle..
Allora in belgio si parla il francese 😅, piccole aziende == piccoli introiti == piccoli stipendi/investimenti, poi eri pure al sud 💀
Io ti capisco sono un ex técnico dentale neanche da un anno ho lasciato e sto facendo il caldaista almeno mi danno qualcosa in piu
@@misterlinux9290 gli studi dentistici però non fanno piccoli introiti anzi .....
Vai a guardare con quali macchine girano i dentisti
@@asaprocky3050 Il problema allora è la macchina?
@@francescodicasola8050 il problema e che molte persone non pagano inventano scuse per cercare di non pagare mai perche non hanno i soldi e poi sono i primi ad andare in giro coi macchinoni
Cambia l'argomento ma non cambia la qualità del prodotto.Complimenti Gio!
Giò, stavolta te lo devo scrivere: 90 minuti di applausi!!!!! 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
Grazie Gio per informarmi sulla politica, sei grande
Bravo Giò continua così 🔥👑
Condivido tutto in pieno e un po’ mi sento sollevato perché c’è qualcuno in questo paese che ragiona
Non è che manca la formazione, manca la predisposizione da parte delle aziende ad assumere persone formate e trattarle adeguatamente. Ad esempio io avrei fatto magistrale e dottorato nel mio settore se ne fosse valsa la pena, adoravo studiare, penso sia la cosa più bella del mondo avere il privilegio di studiare, ma non pensavo valesse la pena proseguire con un percorso di studio “ufficiale” per poi restare in Italia e sono andato a lavorare. Mio fratello ha continuato gli studi, ora è all’estero e non ha nessuna intenzione di ritornare. I migliori tra i miei compagni di corso o hanno abbandonato gli studi per andare subito a lavorare o si sono laureati con il minimo in 10 anni perché ritenevano il lavoro più utile dello studio visto il contesto sociale. Altri hanno completato gli studi con ottimi voti (l’università aveva bisogno di alzare le medie di laureati quindi non era certo difficile) per poi andare a fare tutt’altro o guadagnare una miseria. Negli Stati Uniti, nel loro sistema bruttissimo (sono d’accordo) è possibile però distinguersi ed ottenere tanto dalla società se si da tanto e nulla se non si da nulla. Un italiano capace volenteroso o trova il modo di arrabattarsi, o dopo aver studiato a spese di chi lavora, invece che contribuire alla nazione scappa.
Quando escono i prossimi episodi della cultura pop? Sono bellissimi
Nell'azienda dove lavoravo prima hanno fatto passare come formazione 4.0 roba che di formazione non aveva nulla.
E penso sia il caso del 90% delle aziende che ha usufruito di quel bonus
Grande Gio
Come sempre
18:02 Per il video sui diversi tipi di cultura in Italia se decidi di farci un video sarebbe carina una collaborazione con synergo, anche lui in passato ha detto di voler fare un video a riguardo (in particolare su come in Italia il cinema sia visto come una firma di cultura inferiore)
È interessante leggere i commenti, da ciò che vedo sono uno dei pochi a cui è andata di c*lo in Italia, dopo l’istituto tecnico ho fatto 2 anni in una piccola azienda di programmazione web che mi ha usato come uno straccino, al secondo anno me ne sono andato per una multinazionale che lavora insieme a Leonardo nel militare, mi hanno riempito di formazione, sono entrato che neanche sapevo come volasse un aereo, ora sono completamente un’altra persona.
Se ingrani nell’azienda giusta ci puoi guadagnare molto bene e fare la tua carriera che tu sia un laureato o diplomato, ma bisogna puntare sulla multinazionale che investe in ricerca e sviluppo, piccole e medie imprese solo tempo perso a mio parere.
Grande Beppi!! Sempar Sull oss!
Forse anche un paese con meno ruspe,grazie gio sei il miglior telegiornale in Italia hahahha
Guardo questo tuo video dopo il primo giorno di master a Milano, vorrei tornare alla mia Napoli e non dover andare sempre più lontano e fare sacrifici per formarmi e trovare un lavoro dignitoso.
Da un lato m ven a chiagnr e dall altro solo jastemme.
potevi lasciare lo spezzone con Otelma che si schianta di faccia fino alla fine 😅
Ho scoperto da poco che si chiama Mastandrea e NON MastRandrea e ti condivido questa sorprendente scoperta.
Grande Gio!!!!!
Fighissima la soundtrak a base di Tribe Called Quest e hh anni '90! Ovviamente oltre gli argomenti, occhio alle approssimazioni però... grazie
Madonna che ansia. Questo succede ad avere una classe politica che pensa agli interessi di partito e non al bene della nazione.
Mi piace quando parli di questi argomenti in ottica nazionale
PNRR è l'acronimo di Piano Nazionale Ritardi e Rotonde
Grande Gio!
Il PNRR quando fu assegnato per me fu una grande fonte di speranza, ed invece è la dimostrazione che l'Italia non può farcela. I partiti (e in particolare di questo governo) per anni sono andati avanti sostenendo lo sforamento del debito e ora che abbiamo un'infinita di soldi palesano tutta la loro incapacità. Il problema non sono i soldi non abbiamo proprio le idee per a modernizzare e rilanciare l'economia del paese per cui l’attenzione si sposta sulla legge di bilancio con i continui piagnistei: “non ci sono i soldi” (piagnistei tra l’altro di partiti e figure che sono bene o male al governo da 30 anni), ma se non torniamo a creare ricchezza, di conseguenza recuperare il gap stipendi con i paesi europei, in campagna elettorale avremo (e vinceranno sempre) gli stessi venditori di fumo e anche gli eventuali tagli di tasse e bonus saranno una panacea elettorale per qualche mese e a debito.
Mi ha colpito questa riflessione, non è una bella situazione, già.
Comunque complimenti per l'espressività gio, sempre apprezzata.
Complimenti gio
Sono qui per il campione di Snoop durante gli stacchi
Tranquillo gio anche l'hentai più stupido quando avrà raggiunto i 100 anni di storia in Italia sarà arte
Vorrei buttare un idea al volo e vedere quanti sono d'accordo e quanti invece sarebbero contrari.
La mancanza di professionisti all'interno di aziende e comuni potrebbe essere colmato da formazioni professionali a immigrati e ex-studenti, tutto a carico dello stato; sembra un idea campata per aria e abbastanza difficile ma se ci pensate quanta gente in Italia va a spasso perché non trova un lavoro decente, gli stessi immigrati che "vengono col barcone" sono sicuro che invece di raccogliere pomodori tutto il giorno oppure pulire uffici preferirebbero di gran lunga avere dei corsi di formazione per coprire ruoli più utili alla società e all evoluzione(corsi fondati magari con i soldi del Pnrr)
Tanto molti giovani in Italia vanno all'estero per cercare migliori opportunità, quindi molti di quei ruoli che sarebbero potuti andare a questi cervelli in fuga potrebbero andare a persone che vengono in Italia(Europa) proprio per cercare un alternativa migliore per le loro vite, io ho viaggiato molto e non vivo più in Italia e ho visto con i miei occhi la differenza di trattamento tra gli immigrati che vanno da altre parti e gli immigrati che vanno in Italia, se gli si da a loro importanza e una formazione professionale oltre a basarsi in Italia(quindi pagare tasse, miglior flusso di denaro all'interno dell economia italiana etc.) Potranno anche aiutare il paese ad alzare il livello di produttività e qualità della manodopera.
Poi lo so che ce gente che magari non è portata per essere in quegli ambienti ma sono sicuro che non è il 100%, io sono figlio di immigrati e posso confermare che la priorità per un immigrato sono documenti regolari e un lavoro stabile, niente più e niente meno.
Poi data la quantità di immigrati che sbarcano in Italia costantemente avrai sempre della nuova forza lavoro da spargere in vari settori, ovviamente questa non è una formula magica e sicuramente sarà soggetta ad errori, ma se neanche ci si prova secondo me è peggio.
Ok Gio, allora facciamo così, io ora mi licenzio, tiro in mezzo qualche amico e da Gennaio parto con una startup che fa formazione alle aziende con un nuovo modello. Già ho in mente come farlo, ci riaggiorniamo tra un annetto!
Gio, semplicemente ti vogliamo bene
Ciao gio adoro i tuoi video sono un ragazzo disabile che dovrebbe andare a vivere da solo con un progetto p n r .. tutto bloccato da mesi e mesi..io bo non ho parole cia grande bel libro
Mi verrebbe da dire solo una cosa:" Salvate l'Italia dagli italiani."
Giusto! Smettiamo di lasciar governare l'Italia agli italiani e riduciamola, da Stato satellite degli Stati Uniti, a dipendenza svizzera completa e diretta!
peccato che la Svizzera sia neutrale, se volessero invaderci gli darei anche le chiavi di casa.
Grande Giç!
Peccato per le formazioni interne all'azienda, ma poi come spesso succede il dipendente fatta la formazione va da un altra azienda a chiedere quanto lo pagherebbero con quella formazione ed esperienza, inutile dire che ti daranno sicuramente di più della attuale azienda, quindi ecco perché molti datori di lavorano non hanno voglia di spendere soldi per formare un dipendente che poi se la svigna, é possibile dire che per contrastare il problema potrebbe dargli un aumento a fine formazione, ma non si considera questa opzione perché appunto avrà più soldi da spendere, allora la formazione di un dipendente per il datore di lavoro diventa inutile, anzi solo spesa
Se un imprenditore ha bisogno di una competenza per migliorare e investire sulla sua azienda la formazione o la paga o assume chi la possiede gia il fatto che il dipendente formato vada via si chiama concorrenza, se non riesci a tenerti un dipendente hai fallito il tuo ruolo...questo avviene già con il turnover dei dirigenti perché dovrebbe essere diverso per chi ha competenze non manageriali?
Questa è la classica scusa che usano tutti.
Il vero problema è: perché spendere soldi per la formazione quando posso pagare un servizio di consulenza esterno che mi da lo stesso risultato con molti meno problemi?
Niente turni da gestire, se il personale non mi piace lo cambio senza storie, niente problemi di malattie o vertenze sindacali e se il servizio non performa applico delle belle penali.
Facile no?
@@beatrices.4601 non vedo il probelma vuol dire che mi ci sarà più lavoro nel settore delle consulenze e si sconterà sul prezzo di consulenza queste mancanze, il miglior consulente si paga di più quello meno bravo meno... se si vuole qualcosa di più si assume con annessi oneri poco cambia fatto sta che chi si è formato beneficerà. come tutte le cose che performano meglio ma hanno più costi di gestione sta all'imprenditore fare fruttare questo
Basta fare dei vincoli sul contratto di formazione come fanno negli altri paesi UE, in cui nel caso che lasci il lavoro per accettare un offerta da un altra azienda si è costretti a risarcire l'azienda formatrice.
@@asaprocky3050 questa opzione la ho vista applicare, anche gia nel contratto di lavoro, é spesso però un ottimo modo per non trovare nuovi assunti dovendo dare un obbligo al futuro dipendente. Parlando indirettamente ho visto troppe persone fare in questo modo. Io di persona ho cambiato 7 lavori e solo nell'ultimo sono rimasto proprio grazie ad una formazione, l'unica che abbia mai ricevuto con bonus già acquisti e futuri. Se una ditta adotta questo comportamento sono certo che non avrà difficoltà a trovare personale. Viviamo solo in un paese dove non veniamo qualificati abbastanza, anche perché dobbiamo noi in primis capire cosa valiamo così da saperci vendere.
È palese come stiano smontando la sanità pubblica è scioccante che non ne parli nessuno
il solo modo per attuare tutto questo è un colpo di stato
(ahahaha scherzo)
(forse no)
Tempo al tempo (scherzo [non scherzo])
Non scherzare, non scherzare, hai ragione.
Vogliamo il video sulla Marvel. complimenti sei bravissimo come al solito :)
In Italia tutti, per fortuna, possono accedere a formazione di alto livello, ma il problema è che:
1 - La maggior parte dei giovani sceglie di NON farlo
2 - Chi si laurea e ha talento e molta competenza, spesso, va all'estero perché i salari sono migliori ecc... ecc.. (tutte cose che già sappiamo)
Ed esattamente quali sarebbero queste formazioni di alto livello?
@@fluoxetineboy6896 L'università, che poi è quello di cui parla Giò nel video
@@fluoxetineboy6896 di base è cosi, la formazione universitaria italiana in certi ambiti è molto rilevante e completa con molti punti di eccellenza, sono meno d'accordo su i costi reali, pagare 800 euro per un loculo senza scrivania per studiare in università è una tassa occulta alla fine, perchè dell'ISEE al proprietario che ha fatto diventare l'appartamento di nonna da 70mq una casa per 8 persone non gli frega nitente, tanto vale pagare di più di uni e vivere dignitosamente
@@darvhan1053 Beh oddio, dipende. La formazione italiana è quasi unicamente teorica (a parte qualche raro corso di laurea).
@@fluoxetineboy6896 le facoltá di ingegneria, di informatica, fisica, matematica, di economia, di medicina e odontoiatria.
BEL VIDEO, GRAZIE GIOOOO
Pov: quando ti rendi conto che nel PNRR non c'è e non ci sarà mai una ferrovia statale lucana 🙃
ciao Gio, sei un grande! penso spesso a questo tema della bassa produttività e crescita italiana negli ultimi (30) anni e mi chiedo: ok la giustizia, ok la burocrazia, ok gli squilibri nord-sud, .. ma il fattore determinante viene di solito individuato nella predominanza di piccole medie imprese (che non investono, non fanno formazione, ecc...) a discapito delle grandi, ma come stanno gli altri grandi stati europei da questo punto di vista? com'è che crescono di più? hanno un tessuto produttivo formato in larga parte da grandi aziende o multinazionali? hanno la metà dei nostri problemi? se ti interessa, potresti fare un approfondimento?
Dovresti sentire svevo Moltrasio, sul cinema italiano sta sparando a zero da un po...tanto da produrre e distribuire un suo film da zero e praticamente da solo❤...ps tacci tua giò non so come ringraziarti per "vengono dalle pianure" mi hai aiutato ad uscire da una atrofia cerebrale senza fine❤❤❤❤
Grande Svevo l'industria cinematografica italiana non è che in crisi e che non esiste.
Il bello che lo sanno tutti,tra chi non è addetto ai lavori e chi no,ma anche lì penso sia irrimediabile perché il pubblico italiano ha una repulsione che se anche dovesse uscire un nuovo Fellini non lo guarderebbe,e secondo me nemmeno gli darebbero nessuna opportunità,almeno che non sei dell'ambiente tu non lavori
Con le dovute differenze, sta accadendo la stessa cosa nel settore tecnologico soprattutto per le start up. A un certo punto ricevono molti fondi e crescono troppo in fretta, non hanno le competenze per portare avanti i progetti e aggiungere persone complica le cose e rallenta tutto invece che far scalare..
dopo 10 ore di scuola, un po' di riposo con GioPizzi è dovuto
Bravissimo
Questo pezzo 12:48 merita uno short.
La Marvel è tutto tranne che cinema, al massimo intrattenimento mainstream, almeno quello di questi ultimi anni
90 minuti di applausi
Alla fine il problema dell'Italia sono sempre e solo gli italiani
Mi piaci come gestisci il tuo canale, dai video , al tuo modo di argomentare .
Bravo 👍🏼
Mancano competenze e capacità forse perché all'interno di comuni, province, regioni,sono stati "infilati" un sacco di raccomandati amici di questo o quello !? Forse si
è vero cazzo... se vedo che c'è Mastandrea nel cast di un film, penso subito che vale la pena di vederlo... sono un piccolo filisteo ignorante che aspetta che il vicino di casa muoia per sfilargli le scarpe...😭😭
Mi triggheri un sacco perché dici la verità
o anche che questi fondi sono tracciati e controllati, senza possibilità di mangiarci non si muove nessuno...che bel paese
Bello. Il video, naturalmente. Sono dibattuto. Scegliere una scuola per un futuro lavorativo o studiare ciò che piace, ciò che più mi è affine? Probabilmente la seconda crea opportunità e innovazione. Che ne pensi?
Però il governo italiano ha fatto bene a modificare il PNRR. Molti dei progetti erano fatti a caso, specie al Sud, come piscine e musei del brigate o del pane casereccio. Ed è comprensibile che poi la Commissione europea abbia poi accettato la modifica, era sensata.
Arfaras, giustamente, punta il dito per i ritardi sulla PA, inadatta, non preparata e senza competente. Molti comuni del centro Italia, ad esempio, si sono affidati a studi privati esterni per la redazione dei progetti. E questo perchè la PA italiana è strutturata ancora sul modello anni '80 e '90, quando bastava studiare legge, mentre ora è esattamente il contrario. Servono ingegneri, informatici, geologici, economisti. I giuristi non sono solo un parte del problema, anzi, spesso sono il problema, in quanto nel caso dei progetti del PNRR non aiuto nel mettere in campo i progetti.
Il Sud paga l'assenza di figure con lauree STEM nella PA.
Certo che però anche quei cancheri dei comitati regionali e comunali che fanno di tutto per opporsi alle pale eoliche sono una tenia che divora la transizione energetica italiana, sono un altro problema.
Ma secondo te un progetto scientifico può essere sviluppato presso il comune di Marcellina? anche se a suo tempo avesse assunto laureati STEM sarebbe stato in grado di proporre ed implementare un qualsiasi progetto? Per le pale eoliche al di là dei comitati mi sembra di aver letto che iniziano ad esserci problemi di altro genere che riguardano gli effettivi rientri da investimenti di non poco conto.
@@francescodicasola8050 Allora, sul primo punto mi riferivo al supporto nella stesura di progetti esclusivamente di pertinenza dei comuni. Non a progetti come un cloud nazionale. Questo la fa solo il governo e i ministeri specifici.
Per quanto riguarda le rinnovabili, è vero quello che dici. La Germania è con le braghe calate e sembra che abbai finanziato solo tecnologie cinesi negli ultimi 10 anni, al punto che Siemens energy ha avuto 3 crolli verticali in pochi mesi nel valore delle azioni. Tuttavia, se dai un occhiata, in Sardegna ogni comune ci mette di tutto pur di evitare di avere pale eoliche off-shore oltre la linea dell'orizzonte e il consiglio regionale siciliano ha bocciato con votazione trasversale di cdx e csx la costruzione del più grande parco eolico off-shore del Mediterraneo, 10 GW.
Non dimentichiamo però che le rinnovabili hanno un enorme consumo di suolo come contro, rispetto ad altre tecnologie come il nucleare. Però, finche si può fare off-shore, tanto vale farlo.
@@marioserraghini2119 Francamente non so dirti se l'off-shore sia una soluzione efficiente ai problemi di approvvigionamento energetico, le difficoltà create dai comitati o consigli sono all'ordine del giorno in Italia, ritengo che la mancanza di una normativa che stabilisca in modo chiaro ed inequivocabile il percorso da fare per realizzare una qualsiasi cosa sia un vulnus del nostro sistema produttivo, che allontana imprese che potrebbero portare lavoro e benessere sui territori. Ormai l'Italia è governata o lo stesso ascolta con occhio di riguardo chi non ha interesse allo sviluppo, poi ci si lamenta che le cose non vanno.
grazie
senza contare poi tutti quei datori di lavoro che assumono regolarmente i dipendenti e poi non pagano stipendi e contributi
" pare che una casa senza libri sia una stalla.
sì, ma mò non è che vi dovete mettere ad aspettare la SUA venuta per fare in modo che nella stalla ci si incarni un Libro, eh "
Uno dei problemi principali cardine del rapporto tra governo ed imprese è la pubblica amministrazione, nella quale il costo di lavoro è sproporzionato e strutturata in maniera da non prendersi rischi. Ergo qualunque progetto di governo di destra o di sinistra che magari impatta nel settore produttivo (così come in molti altri) si affossa e non procede e vicevarsa per quel che riguarda iniziative private. Finché in Italia non si farà una riforma sulla PA in maniera sostanziale le cose non potranno mai cambiare perché manca un anello di congiunzione fondamentale.
Tant'è che negli ultimi anni si sta andando verso una privatizzazione di funzioni pubbliche enrome per via di un bisogno fisiologico che è il funzionamento ( assolutamente inefficace in ambito di p.a.).
Dobbiamo assolutamente smettere di lasciar governare l'Italia agli italiani. Solo così l'Italia si salverà e rinascerà effettivamente riformata!
Il problema che ho riscontrato sia nelle aziende che nel pubblico è che quando hai formato abbastanza una persona, hai investito anni e Money, poi si licenzia e va a lavorare da un'altra parte. Ho visto i colleghi di mio marito (EI) prendere la triennale in informatica pagata + stipendio, una volta finito si congedano e vanno a lavorare per aziende internazionali perché hanno il plus della parte militare. Non parlo di 1-2, ma di decine ogni anno. E nella pubblica amministrazione rimango gli over 50 che tanto tra poco vanno in pensione... Quindi come azienda privata ti viene anche difficile pensare a spendere soldi per una persona che poi se ne andrà sicuramente anche se lo stipendio è adeguato. Non so, questa è la mia impressione...
si chiama concorrenza purtroppo è giusto che nei rapporti lavorativi non si parli di riconoscenza perché se l'azienda ti ha formato lo ha fatto nel suo interesse e te ne hai beneficiato nessuno ne ha approfittato. Se gli conviene lo stipendio lo alzano solitamente da valutare anche altri possibili problemi come l'ambiente lavorativo e l'ambito nel quale si svolge
@@bs9935 Una volta c'era più lealtà. Dire che ti ha formato nel suo interesse mi sembra una forzatura. Sicuramente ha creduto in te, al limite quando ti ha assunto non valevi nemmeno lo stipendio che percepivi e poi ti ritrovi a dover concorrere con aziende più struttrate che possono permettersi stipendi più alti proprio perchè quella formazione non la fanno. Comunque come dici tu è il mercato.
@@francescodicasola8050una volta c’era anche l’indeterminato, avete voluto la mobilità adesso tenetevela 😅
@@uomodimondo94 Fughiamo un errore concettuale che alberga nella testa di alcune persone, il tempo indeterminato, non significa a vita, bensì che il rapporto di lavoro non ha una scadenza determinata.
Poi, che siano cambiati i tempi, che il mondo si sia aperto a nuovi mercati, questo è altro problema.
@@francescodicasola8050la mobilità è a doppio senso dico solo questo, dopo il quarto aumento in 3 anni mi sono fatto assumere direttamente dal cliente togliendo la commessa alla ex azienda. Se uno è sul pezzo molto meglio la mobilità (avevo entrambi indeterminati). Però il contratto determinato ha acceso il cervello a molti e una volta accesso è difficile da spegnere
basta scusarsi Gio , tanto sei sempre stanco!!
11:48 però dovresti sapere quanto è rischioso per un’azienda formare e specializzare (si e no a sue spese) un dipendente.
Non potremmo fare come la svizzera con l'apprendistato o Comunemente chiamato CFC.
Io ho competenze it ma sto cercando di espatriare ed evito fortemente aziende italiane. Sono indietro in tutto, principalmente nei modi di lavorare e anche quelle più giovani presentano modelli gerarchici forti, oltre che pagare poco ovviamente. Per programmazione software questo modello è la morte interiore e vanifica ogni conoscenza, sia soft che tecnica, appresa da ambienti internazionali.
bel canale, tempo fa avevi mostrato un sito dove si poteva vedere la diversificazione del portfolio economico di tutti gli stati, ricordi come si chiamasse? Ti ringrazio
Tra il modello statunitense e quello italiano c'e' il modello dei paesi del nord-Europa che limita le disuguaglianze sociali promuovendo la formazione permanente per tutti.
Ci sono molti neet che fanno badanti dei parenti + cameriere in nero
Commento per il range del video 👀