Festival Di sanremo 1991 Gianni Mazza Lazzo

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  • Опубліковано 12 лют 2009
  • Prima serata del festival di Sanremo 1991. Il Maestro Gianni Mazza canta l'ironica canzone "Il lazzo"

КОМЕНТАРІ • 13

  • @marcomazzon5001
    @marcomazzon5001 4 місяці тому

    Grandissimo Maestro.....Geniale come messaggio...

  • @Mik-zr5sh
    @Mik-zr5sh 5 років тому +9

    Grandissimo il Maestro Mazza, ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente e vi garantisco che è proprio come lo vedete, simpaticissimo, ancora più estroverso di come appare in tv, e soprattuto una persona molto alla mano.

  • @giovannimelcore9512
    @giovannimelcore9512 5 років тому +5

    Questo brano del maestro GIANNI MAZZA intitolato IL LAZZO e quello del trio del maestro STEFANO PALATRESI con PEPPINO DI CAPRI e GIGI PROIETTI intitolato MA CHE NE SAI SE NON HAI FATTO IL PIANOBAR sono stati divini in quel periodo compreso tra il 1991 e il 1995!

  • @danitro81
    @danitro81 5 років тому +4

    Stupenda!

  • @niumius
    @niumius Рік тому +3

    Semplice, fresca e per niente volgare... L'opposto di ciò che circola oggi...

  • @alessandracavallo3012
    @alessandracavallo3012 4 місяці тому

    Lo stesso anno di Scommettiamo che

  • @pier2764
    @pier2764 2 роки тому +3

    Un po' Gaber un po' Arbore

  • @stefanoorru3097
    @stefanoorru3097 3 роки тому +3

    Tentativo malriuscito di replicare l'operazione "Il clarinetto" di Arbore, stavolta il doppio senso è sostituito da un'assonanza

    • @keofir
      @keofir 2 роки тому

      ma non l'ha nascosto

    • @keofir
      @keofir 2 роки тому +1

      cio non toglie si a proprio una brutta canzone

    • @carloal3498
      @carloal3498 2 роки тому +2

      Si tratta di una rima, non di un'assonanza - c'è assonanza tra due parole in cui le sole vocali delle ultime sillabe coincidono (es. cavallo/ sognando)

  • @pierfrancochessa683
    @pierfrancochessa683 2 роки тому +1

    Secondo me è un peccato che un uomo di spettacolo e bravo musicista, si sia abbassato a canticchiare una canzoncina che basa tutto su un banale doppio senso