Mi sembra di sentire una piccola parte dei veri problemi. La verità è che c'è troppa tassazione per pagare gente inutile. Quindi le risorse sono rivolte verso chi non da frutti. Non è una questione di dimensioni ne di intelligenza. E' questione di una burocrazia piena di regole che sono assurde e contro le nostre imprese e famiglie migliori e tende a distruggerle. Punto. Così i migliori scoraggiati si appiattiscono verso i peggiori più premiati. Noi non dobbiamo aver paura degli altri ma solo di noi stessi.
La fine è tranciataaaaa. Manca un pezzo, non si sa quanto piccolo, ma è un peccato... Ottima e intervista, ottimo intervento a gamba tesa di Bagnai. Zingales "ha maturato" le sue idee, ottimo e apprezzabilissimo segno di lucidità e onestà intellettuale. Grande Asimmetrie, continuate così!
Il video andava chiuso esattamente dove è stato chiuso. Bagnai: "Possiamo essere d'accordo che l'austerità espansiva era una boiata?" Zingales: "Oggi sicuramente sì". Fine. Stop. The end. :-) ahahahah
Ottimo video.Luigi Zingales è indubbiamente un economista di livello molto elevato, ma personalmente ritengo che le analisi socio-economico-politiche, portate avanti, in questi ultimi anni, dal professor Alberto Bagnai, si caratterizzino per un'evidente maggiore spessore, lucidità,genialità,competenza ed aderenza alla specifica realtà fattuale italiana ed europea,oltre che a quella macroeconomica mondiale. Comunque, intervista alquanto interessante.
@@mariooiggam5917 Io sono laureato con 110 e lode, ho lavorato per una enorme società di proiezioni economiche e statistiche, ti ripeto, stai zitto che fai meglio figura, con quello che faccio in un ora mi compro la tua vita, torna a studiare quel caprone di bagnai che ha fatto 3 ricerche irrisorie cui mezzo mondo accademico italiano ride ancora dietro.
Ma di che espoca è questa intervista? A me sembra a colori, ma so che adesso con la AI si può colorare i filmati in b/n Qua parlano di famiglie monoreddito con la donna (ma siamo moderni, magari l'uomo) che sta a casa e cucina al posto della servitù...
Le risatine su Fare mi mettono una tristezza incredibile. Senza speranza. Siamo latino-americani ancorati all’occidente grazie al vincolo esterno che cerca di non farci suicidare in allegria
Ma perché i baristi italiani non si mettono d'accordo per comprare il caffè tutti insieme? Così otteniamo la scalabilità senza diventare burattini di Seattle.
Perché non hanno la mentalità imprenditoriale tale per poter far crescere così tanto un'impresa. E il sistema Italia non offre neanche incentivi (burocrazia snella, certezza del diritto, accesso a un mercato di capitali aperto e dinamico) per invogliare queste persone a farlo.
@Il Joker non vedo perché dovrei mai giustificare a te la mia opinione. Specialmente commentando il discorso di qualcuno che sostenne che la differenza tra la Grecia e il Giappone fosse '3 anni'...
Ma va là. Analisi molto molto riduttiva. Il sistema fiscale italiano è in grado di disintegrare qualsiasi azienda che non abbia una dimensione tale da permettersi uffici legali e commercialisti in grado di mettere in campo meccanismi di difesa elusivi efficaci. Liberi professionisti e piccole imprese sono in balia di uno stato ladro in competizione con i propri cittadini per accaparrarsi denaro che non può più stampare. Computer , produttività, investimenti etc etc ma di cosa stiamo parlando?
Ma la sola spiegazione non é stata solo la produttività, sono state le privatizzazioni selvagge e le politiche mirate di riduzione dei domanda interna, le asimmetrie di finanziamento e e supporto delle banche, e il fallimento del sistema bancario é stato americano, eppoi l'Italia per 20 anni ha avuto 20 di avanzo primario
Non ci sono state politiche mirate per ridurre la domanda interna, semplicemente è stato un risultato della globalizzazione: chi, come il Nord Europa, ha capito in che direzione andava il vento si sono adattati e si sono concentrati sulla parte più alta della catena del valore, producendo tecnologia e servizi di alto livello, riuscendo a garantire stipendi decenti e la sostenibilità del welfare nel tempo (vedi paesi nordici). Chi, come l'Italia o la Spagna, hanno avuto una classe politica e imprenditoriale che non ha capito nulla, continuando a credere di poter vivere di turismo mordi e fuggi e i turisti il week-end nell'AirBnB, è da anni che vive un lento e inevitabile declino (vedi caso Whirlpool a Napoli). Nel 2020 non dobbiamo lottare per far sì che si continuino a produrre lavatrici nel sud Italia, ma lasciare queste produzioni di scarso valore aggregato ai paesi emergenti, mettendoci a competere su un livello più alto. Ma come facciamo a farlo capire alla maggioranza degli italiani?
Il problema dell'Italia è gente come Zingales che ha usato il sistema paese Italia e che poi oggi fa il fenomeno e lo critica con il ditino alzato. Giusta la critica ma più giusto fare i famosi fatti, sporcarsi le mani in prima persona per cambiare in meglio.... altrimenti si è solo fanfaroni! Zingales lei è parziale, giudica tutto in termini di concorrenzialità e quantità personalmente metto prima la qualità, se aggiungiamo questa variabile Cina, USA sono dietro. Vorrei poi rassicurare che volere è potere, di figli ne ho 4 e riesco attenzione attenzione in Italia a mantenerli!
Zingales professore di Luoghi comuni,negli USA i docenti universitari devono avere un livello medio veramente basso ,fatto salvo le Università più prestigiose e care .
Ma il discorso qua non è fare gli analisti della crisi e basta, si tratta di delinearla in un contesto piú ampio, tipo quello globale dato che siamo nel globalismo, e poi di decidere sulla base dei fatti se riadattarsi oppure no. In questo Zingales ha ragione, sará ununto di vista pragmatico ma corrisponde a veritá, il capitalismo è pragmatico. Poi volendo si puó andare ad abitare ad Auroville e ci sta anche quello. Ma difendere gli stigmi italiani che fungono da palla al piede al riassetto economico del paese è quanto di piú "italiano", nell'accezione negativa, che si possa fare(per il paese, è beninteso).
@@p0rnab dico solo che nella nostra società capitalista e liberista si crede che il privato possa essere il guardiano del pubblico interesse.......forse tu questo lo chiami pragmatismo, io la chiamo abominio sociale!!! Zingales parla da privilegiato ma mi domando come parlerebbe se i suoi privilegi, giustamente guadagnati credo, venissero meno causa pragmatismo capitalista? Sorvolo sul suo modo provinciale di affrontare le tematiche culturali di cui soffre il nostro paese poiché il suo è un atteggiamento disfattista non costruttivo, roba da bar insomma; altro che pragmatismo!
@@BCMZ Guarda condivido appieno il tuo punto di vista, dico che nell'ottica del fare "graduale ma concreto", e non in quella dell'utopia, la sua analisi è centrata. Poi concordo sui fattori etici della tua critica ma il fatto è che per ora è cosí. E credo sia meglio divulgare e provare a cambiare con la politica(nel duo caso ci provó con "Fare") che limitarsi a scrivere libri. Diciamo che mi piace chi pensa e fa, invece di chi pensa e basta, e Zingales tra tanti italiani che hanno voce in capitolo penso sia una buona mediazione tra reazionismo, concretezza e abilitá di pensiero critico.
@@p0rnab Capisco il tuo punto di vista. Io fatico nel condividere invece il prof. che critica ma non fa, che puntualizza a mio modo di vedere in modo sterile poiché la concretezza della critica non diventa azione sociale ma è fine a se stessa. Lascia anzi l'amaro in bocca e fa pure girare le palle a chi, a differenza sua, prova a cambiare le cose.
Zingales freschissimo. Un'analisi brillante e molto realista.
Mi sembra di sentire una piccola parte dei veri problemi. La verità è che c'è troppa tassazione per pagare gente inutile. Quindi le risorse sono rivolte verso chi non da frutti. Non è una questione di dimensioni ne di intelligenza. E' questione di una burocrazia piena di regole che sono assurde e contro le nostre imprese e famiglie migliori e tende a distruggerle. Punto. Così i migliori scoraggiati si appiattiscono verso i peggiori più premiati. Noi non dobbiamo aver paura degli altri ma solo di noi stessi.
Ma cacchio... E dico cacchio... Sono daccordo con lei!
La fine è tranciataaaaa. Manca un pezzo, non si sa quanto piccolo, ma è un peccato... Ottima e intervista, ottimo intervento a gamba tesa di Bagnai. Zingales "ha maturato" le sue idee, ottimo e apprezzabilissimo segno di lucidità e onestà intellettuale. Grande Asimmetrie, continuate così!
Il video andava chiuso esattamente dove è stato chiuso. Bagnai: "Possiamo essere d'accordo che l'austerità espansiva era una boiata?" Zingales: "Oggi sicuramente sì". Fine. Stop. The end. :-) ahahahah
😆🌷😇 Appunto !👋👋👋
Verita' assoluta !👍😇
Gavin Jones è straordinario
Bagnai , la saluta boldrin
Ottimo video.Luigi Zingales è indubbiamente un economista di livello molto elevato, ma personalmente ritengo che le analisi socio-economico-politiche,
portate avanti, in questi ultimi anni, dal professor Alberto Bagnai, si caratterizzino per un'evidente maggiore spessore, lucidità,genialità,competenza ed
aderenza alla specifica realtà fattuale italiana ed europea,oltre che a quella macroeconomica mondiale. Comunque, intervista alquanto interessante.
a Bagnai gli ride in faccia mezzo mondo accademico italiano
@@pietrowideshutfurfaro9900 , ti piace molto spararle così ? Statti bene e studia un po' di economia. Ne trarresti un sicuro giovamento!
@@mariooiggam5917 Io sono laureato con 110 e lode, ho lavorato per una enorme società di proiezioni economiche e statistiche, ti ripeto, stai zitto che fai meglio figura, con quello che faccio in un ora mi compro la tua vita, torna a studiare quel caprone di bagnai che ha fatto 3 ricerche irrisorie cui mezzo mondo accademico italiano ride ancora dietro.
@@mariooiggam5917 Inoltre aggiungo, che chi da retta a Bagnai è quasi scontato che sia cretino e ignorante
@@pietrowideshutfurfaro9900 Ma c'hai uno straccio di triennale o almeno un dottorato?
Questo quando se n è andato dall' Italia deve essersi scordato tutto dell' italia.
Ma di che espoca è questa intervista? A me sembra a colori, ma so che adesso con la AI si può colorare i filmati in b/n
Qua parlano di famiglie monoreddito con la donna (ma siamo moderni, magari l'uomo) che sta a casa e cucina al posto della servitù...
Le risatine su Fare mi mettono una tristezza incredibile. Senza speranza. Siamo latino-americani ancorati all’occidente grazie al vincolo esterno che cerca di non farci suicidare in allegria
Asimettrie è un incubatore di low iq apes, chiaro che si mettano a ridere per fare
I FALDONI
Starbucks !
Ma perché i baristi italiani non si mettono d'accordo per comprare il caffè tutti insieme? Così otteniamo la scalabilità senza diventare burattini di Seattle.
Perché non hanno la mentalità imprenditoriale tale per poter far crescere così tanto un'impresa. E il sistema Italia non offre neanche incentivi (burocrazia snella, certezza del diritto, accesso a un mercato di capitali aperto e dinamico) per invogliare queste persone a farlo.
Ma il sig. Zingales può smettere di dire sciocchezze!
Ma si può dire che il meraviglioso mondo di Zinghy é una merda dove non voglio vivere??
@Il Joker usare Starbucks come stella polare??? No grazie, c'è di meglio a cui ispirarsi...
@Il Joker non vedo perché dovrei mai giustificare a te la mia opinione. Specialmente commentando il discorso di qualcuno che sostenne che la differenza tra la Grecia e il Giappone fosse '3 anni'...
Ma va là. Analisi molto molto riduttiva. Il sistema fiscale italiano è in grado di disintegrare qualsiasi azienda che non abbia una dimensione tale da permettersi uffici legali e commercialisti in grado di mettere in campo meccanismi di difesa elusivi efficaci. Liberi professionisti e piccole imprese sono in balia di uno stato ladro in competizione con i propri cittadini per accaparrarsi denaro che non può più stampare. Computer , produttività, investimenti etc etc ma di cosa stiamo parlando?
Racconta una storia che non e' mai esistita. Si vede che non ha mai lavorato in uno Starbucks.
Taci che esistono gli italiani.
Il sistema italiano non è anarchico. È provincialistico.
Ma la sola spiegazione non é stata solo la produttività, sono state le privatizzazioni selvagge e le politiche mirate di riduzione dei domanda interna, le asimmetrie di finanziamento e e supporto delle banche, e il fallimento del sistema bancario é stato americano, eppoi l'Italia per 20 anni ha avuto 20 di avanzo primario
Non ci sono state politiche mirate per ridurre la domanda interna, semplicemente è stato un risultato della globalizzazione: chi, come il Nord Europa, ha capito in che direzione andava il vento si sono adattati e si sono concentrati sulla parte più alta della catena del valore, producendo tecnologia e servizi di alto livello, riuscendo a garantire stipendi decenti e la sostenibilità del welfare nel tempo (vedi paesi nordici). Chi, come l'Italia o la Spagna, hanno avuto una classe politica e imprenditoriale che non ha capito nulla, continuando a credere di poter vivere di turismo mordi e fuggi e i turisti il week-end nell'AirBnB, è da anni che vive un lento e inevitabile declino (vedi caso Whirlpool a Napoli). Nel 2020 non dobbiamo lottare per far sì che si continuino a produrre lavatrici nel sud Italia, ma lasciare queste produzioni di scarso valore aggregato ai paesi emergenti, mettendoci a competere su un livello più alto. Ma come facciamo a farlo capire alla maggioranza degli italiani?
Il problema dell'Italia è gente come Zingales che ha usato il sistema paese Italia e che poi oggi fa il fenomeno e lo critica con il ditino alzato. Giusta la critica ma più giusto fare i famosi fatti, sporcarsi le mani in prima persona per cambiare in meglio.... altrimenti si è solo fanfaroni!
Zingales lei è parziale, giudica tutto in termini di concorrenzialità e quantità personalmente metto prima la qualità, se aggiungiamo questa variabile Cina, USA sono dietro.
Vorrei poi rassicurare che volere è potere, di figli ne ho 4 e riesco attenzione attenzione in Italia a mantenerli!
Zingales professore di Luoghi comuni,negli USA i docenti universitari devono avere un livello medio veramente basso ,fatto salvo le Università più prestigiose e care .
Ma il discorso qua non è fare gli analisti della crisi e basta, si tratta di delinearla in un contesto piú ampio, tipo quello globale dato che siamo nel globalismo, e poi di decidere sulla base dei fatti se riadattarsi oppure no. In questo Zingales ha ragione, sará ununto di vista pragmatico ma corrisponde a veritá, il capitalismo è pragmatico. Poi volendo si puó andare ad abitare ad Auroville e ci sta anche quello. Ma difendere gli stigmi italiani che fungono da palla al piede al riassetto economico del paese è quanto di piú "italiano", nell'accezione negativa, che si possa fare(per il paese, è beninteso).
@@p0rnab dico solo che nella nostra società capitalista e liberista si crede che il privato possa essere il guardiano del pubblico interesse.......forse tu questo lo chiami pragmatismo, io la chiamo abominio sociale!!!
Zingales parla da privilegiato ma mi domando come parlerebbe se i suoi privilegi, giustamente guadagnati credo, venissero meno causa pragmatismo capitalista?
Sorvolo sul suo modo provinciale di affrontare le tematiche culturali di cui soffre il nostro paese poiché il suo è un atteggiamento disfattista non costruttivo, roba da bar insomma; altro che pragmatismo!
@@BCMZ Guarda condivido appieno il tuo punto di vista, dico che nell'ottica del fare "graduale ma concreto", e non in quella dell'utopia, la sua analisi è centrata. Poi concordo sui fattori etici della tua critica ma il fatto è che per ora è cosí. E credo sia meglio divulgare e provare a cambiare con la politica(nel duo caso ci provó con "Fare") che limitarsi a scrivere libri. Diciamo che mi piace chi pensa e fa, invece di chi pensa e basta, e Zingales tra tanti italiani che hanno voce in capitolo penso sia una buona mediazione tra reazionismo, concretezza e abilitá di pensiero critico.
@@p0rnab Capisco il tuo punto di vista. Io fatico nel condividere invece il prof. che critica ma non fa, che puntualizza a mio modo di vedere in modo sterile poiché la concretezza della critica non diventa azione sociale ma è fine a se stessa. Lascia anzi l'amaro in bocca e fa pure girare le palle a chi, a differenza sua, prova a cambiare le cose.