Ricorderò sempre le tue grandi lezioni con amore e con tanto dolore per la tua assenza da questo mondo che hai interpretato con saggezza infinita . Grazie prof Severino
Immaginate ora le donne e le bambine che sono state chiamate Gloria, cosa non sono consapevoli di richiamare quando vengono nominate. Il discorso più complesso che abbia mai ascoltato in tutta la mia vita
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " , " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni" e infine Poesie del tormento nei cerchi di Luce". ...
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " , " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni" e infine Poesie del tormento nei cerchi di Luce". ...
Sí ma lui ti direbbe: non è incapacità. Ê il loro destino. Cosí come le sue intuizioni non sono un merito ma solo un suo destino. Tanto che lui spesso dice: "nei COSÍ DETTI MIEI libri" xrchè in verità non li ha scritti lui, xrchè scrivere = creare = divenire = nichilismo = impossibilità logica
Anche Heidegger diceva ( Ho sentito una intervista )che solo 5 o al massimo 6 persone al mondo erano capaci di intendere il suo pensiero. Noi testoni dobbiamo farcene una ragione.
Severino non ci dice mai cosa dobbiamo fare nella nostra vita pratica. Non può dircelo perché il Destino accade indipendentemente dalla nostra volontà. Un grande filosofo con qualche limite. Uno su tutti l'assenza di una filosofia pratica
@@raffaelesaraceni4434 il rispetto e' una forma di volontà e di violenza malattia dell'occidente...il destino è neutro...non prevede concetti come rispetto....lei di Severino non sa niente come la maggior parte di quelli che scrivono qui
Lo dice perchè le conferme sperimentali non sono - la necessità - che le cose stiano così. Se rivedi quella parte del video parla proprio della necessità in relazione all'incontrovertibile. Inoltre, come dice, è la stessa scienza che si definisce ipotetica, nel senso che pone la falsificabilità (Popper) come criterio delle teorie scientifiche. Una teoria scientifica è sempre aperta alla sua smentita, dunque non ha il senso di necessità che attiene alla verità.
Pero' anche per dare conto della Gloria deve rifarsi alla Pasqua: altra cosa: La flosofia supera il mito (il cristianesimo sarebbe mito) Dagli studi su Parmenide e il suo poema dalla prof Gemelli usciti da poco per Fondazione Valla mostra comunque che i versi dell'EDleata sono dentro un incontro mitico con le divinità del tartaro. Epistemologicamente Severino deve distinguere mito, filosofia e esperienza scientifica. Senza dipsrezzare nessuna ascapito dell'altra. Per l'aspetto religioso Severino rimane fazioso e tremendamente superficiale
Tutto è nulla, dice qualcuno. Tutto è eterno dice qualcun altro. Che cosa cambia per l'uomo comune? Da ragazzi, quando avemmo il primo incontro con la filosofia, i più ciucci, i più disincantati, quelli che cuccavano le ragazze perché le facevano ridere, mentre noi ci dedicavamo all'arte di Geppetto, ci dicevano che la filosofia è quella cosa con la quale e senza la quale il mondo resta tale e quale. la filosofia ha superato il mito o resta l'ultimo mito?
Ragionava, ragionava, ragionava a dismisura senza perciò poter giungere al Vero. Se Verino fosse stato capace di sospendere l'arroganza del pensiero sarebbe approdato al Vero.
Anche se non più cristiano, Severino indica che il Destino sarà Gloria propriamente nel dire che il dolore -eterno- avrà infine, corrispondenza al senso finale. Se il senso finale del dolore è il sacrificio di Dio nel Cristo, allora, Severino potrebbe aver detto in altri termini che: raggiungere nel Destino, la Gloria; sarebbe corrispondente al raggiungere il Cristo stesso (in Cristo, con Cristo e per Cristo) ovvero: il dolore di Cristo ch’è ciò che compie la Gloria dell’uomo (la salvezza), ovvero: l’uomo che aderisce alla gloria stessa del Signore, supera il dolore nella finale verità del necessario dolore di Cristo. Aderisce al Cristo avanzando eternamente con Lui nel Mistero di Dio (nell’Amore infinito di Dio Padre che accoglie in Se la creatura intermediata necessariamente dal Cristo, Dio e Uomo). Oltrepassando quindi il dolore, la creatura avendone letteralmente assorbito quindi superato, il senso. Concludo; Severino appare molto più cristiano nella sua metafisica di ciò che potrebbe sembrarci.
Francesco Mastromatteo ...cortesemente; tolleri il modo riassuntivo - Sto ricercando una conclusione - un passo successivo al confronto: Barzaghi/Severino. La mia tesi procede da Barzaghi, ma implica la considerazione del lavoro di Teodorico Moretti Costanzi, il meno noto cristiano-filosofo; scomparso nel 1995, quindi proprio durante il dibattito più fertile tra Severino e Barzaghi. Centro della tesi teologica per punti è questo: 1)- il "Punto di Vista di Dio" è impossibile per la creatura (coscienza umana) perché se vi si identificasse -scomparirebbe- 2)- l’unica "coincisione" possibile tra creatura e Punto di Vista Divino è nell’adesione al Cristo, quale termine trinitario di Dio/Uomo; (lascia tutto e seguimi), ovvero: il - procedere della coscienza dei Salvati, in aderenza al Cristo, nella funzione Trinitaria di ‘approssimazione asintotica (quindi irrisolvibile) al Padre’ tramite il Figlio. Un procedere eterno nell’infinito, che si svolge nella coscienza umana (dei deificati) mai terminata perché il Padre che s’infonde nel Figlio è: eternità essa stessa. Si potrebbe cogliere uno spunto della teologia ortodossa, in questa progressione (il Figlioque), ma è solo la limitazione del lessico, che provoca questo abbaglio. 3)- la Trinità è Dio Unico, è l’Amore onnipotente che crea continuamente, la trasfusione di Dio nel Cosmo (Dio che non è oggetto Altro ma Soggetto Assoluto). La spiegazione del Mistero d’Iniquità sarebbe quindi dovuto al Punto di Vista dell’uomo: la Caduta nello status dimensionale in cui siamo -la necessità della Contraddizione di cui parla Severino- punto di vista erratico che si conserva nella persona dell’io cosciente (la resurrezione dei corpi è la necessità della conservazione dell’identità cosciente - che apprende- pure se supera lo stato umano del dolore, nel ricordo del peccato - (il fiume Lete di dantesca memoria). Ergo: la "deificazione" non è: essere come Dio - che non è possibile se Dio esiste - ma è l’aderire in Cristo al dispiegarsi eterno del Padre nel Figlio: un processo eterno di - uscita dall’ente creato, pervenendo eternamente all’inesauribilità del Creatore - stando nell’Essere, eternamente, e per gradi di comprensione sempre maggiore, progredendo all’infinito: mai conchiuso. 4) - Si spiegherebbe così anche il senso dell’uomo: la creatura che cerca Dio. L’Esserci di Heideggher (che ha confuso Karl Ranher e ha avviato l’involuzione gnostica dei teologi/psicologi ex-cattolico, oramai). L’uomo non è, e non è necessario sia Dio. L’identità dell’uomo è RICERCA DI DIO, accoglimento di Dio (quindi Amore per Dio nella Fede come volontà {ancora Heidegger} di Dio) Se l’Uomo divenisse dio nel suo destino, allora diverrebbe (illusoriamente) Potere (incondizionato) e lo applicherebbe (disgregandosi); gli esempi sono evidenti nella storia umana. No: l’uomo -vuole Dio- non vuole: essere dio. Allora, se immaginassimo lo Sfero Parmenideo come l’ente; sfero che si espande infinitamente coprendo il tutto (l’Arché), secondo la correzione di Melisso; Allora, la Superficie Limite dello Sfero Eterno, assolutamente coprente ogni realtà creata (corporea e incorporea), corrisponderebbe all’Essere (il senso che racchiude l’ente: il Logos; il Cristo stesso - coscienza divina e umana - di nuovo, avremmo quindi, l’espansione (atemporale e a-spaziale) di detto Sfero (una metafora ovviamente), nel divino che non è ente/entità ma stato di creazione (il Padre) - Concludendo e ribadendo che la descrizione è metaforica: la superficie dello Sfero - limes del Creatore nella Creatura: il Cristo che "recinge il creato" "progredisce" nel Padre: Creazione Assoluta, che è infinità nell’Assoluto (l’Essere che -se vuole- può anche Non Essere - il Punto Assoluto del Mistero irraggiungibile -) ecco, quindi il destino, irraggiungibile dei Salvati, che aderiscono a Cristo: procedere in Dio, eternamente legati a Cristo (ch’è Dio e Uomo) - come la Superficie Limes ha due facce: l’interna verso l’ente sono i Salvati; l’esterna è Cristo, la faccia rivolta alla Creazione amorosa di Dio e al suo eterno Essere/Nascosto e irraggiungibile Nulla/Origine, Unico. Cristo - dispiega Dio - ai Salvati, eternamente perché Dio non è e mai sarà raggiunto dai Salvati...È questo che tiene VIVO l’uomo, il Salvato in Cristo, che continua la ricerca eternamente domandando ed eternamente risolto nell’adesione al Logos che lo nutre di infusione di Verità; oramai risolta la contraddizione dell’ente, procedendo nel Vero sempre più intensamente Vero, mai esauribile. È una metafora, ovviamente, ma concettualizza quelle immagini dantesche per le quali, come in altre tradizioni: i cerchi della Verità, le Ipostasi di Dio, sono gradualmente raggiungibili dai beati che vi si approssimano nella direzione della Luce divina che rimane - direzione - e destino, sì ma aperto, eterno, ricerca mai completata purtuttavia soddisfatta. Sempre più soddisfatta. Un Paradiso processionale, l’unico possibile per chi erra, e dall’errore vuole - procedere - nella Verità. E infatti, guardando alla simbologia infernale, altro non è che una stazione eterna in cui si è fermi, pure vibrando nell’irradiare di un fuoco eterno, si STA. Si è bloccati. Si resta imprigionati nel fondo di una caduta asintotica anche quella, ma nell’insensato, nell’irrisolto irrisolvibile della contraddizione al suo crescere solamente di intensità quantitativa, non di risoluzione: la follia che può solo urlare e digrignare i denti. La Paura. Il panico in cui tutto è contro tutto. La via terrena alla soluzione che indicava Teodorico Moretti Costanzi, e mi interessa perché soluzione mondana del nostro permanere qui e ora, è il riconoscere che esistono luoghi nei quali il Cattolicesimo, nella sua forma meglio stigmatizzata - cioè culturalizzata - può condurre l’uomo a intuire la Salvezza. Il Moretti Costanzi spiegava che questi - mondi terreni - fortemente infusi di Verità (e per contrappasso necessario - Severino - anche infusi della Contraddizione) esaltano le anime che hanno disposizione filosofica. Questo sto approfondendo in particolare, dato che uno di questi mondi è proprio il mio (che ne ho visti altri totalmente avulsi dalla Grazia); e tale territorio è quella striscia che va - esattamente - da Assisi a Cortona, con al centro il Lago Trasimeno e - nel bene e male della contraddizione - Perugia. Spero di avere risposto alla domanda e se sono stato fumoso è perché in questo commento meglio non si può fare. A rileggerla, buona giornata.
Ricorderò sempre le tue grandi lezioni con amore e con tanto dolore per la tua assenza da questo mondo che hai interpretato con saggezza infinita . Grazie prof Severino
Grazie Professore , mi mancherai , dal punto di vista del pensiero , sei la maggior Gioia della mia vita.
Severino, un vero gigante del pensiero. Comprenderlo è già di molto!
Immaginate ora le donne e le bambine che sono state chiamate Gloria, cosa non sono consapevoli di richiamare quando vengono nominate.
Il discorso più complesso che abbia mai ascoltato in tutta la mia vita
Apre scenari che si fatica a comprendere.Per capire qualcosa devo sempre tornare all'eternità degli essenti.
Immenso. Null'altro si può aggiungere
Un discorso fatto di parole bellissime questo di Emanuele Severino
Straordinario Emanuele Severino in tutti i sensi
Ti amo e non smetterò mai di amarti Professore ❤️
Straordinario pensiero , potente e
poetico.
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " , " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni" e infine Poesie del tormento nei cerchi di Luce".
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Grandioso Emanuele Severino spiega come sempre bene
Mai sentito parole più straordinarie e fantastiche di queste di Emanuele Severino
Genio !!!
Mai sentito niente di più grande..
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " , " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni" e infine Poesie del tormento nei cerchi di Luce".
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Formidabile Emanuele Severino
Eccezionale Emanuele Severino
Ho l’impressione che davvero in pochi, anche tra i massimi pensatori, abbiano colto la portata filosofica del pensiero di Severino...
Alfredo Capozucca quanto hai ragione
Sí ma lui ti direbbe: non è incapacità. Ê il loro destino.
Cosí come le sue intuizioni non sono un merito ma solo un suo destino. Tanto che lui spesso dice:
"nei COSÍ DETTI MIEI libri" xrchè in verità non li ha scritti lui, xrchè scrivere = creare = divenire = nichilismo = impossibilità logica
Pier Pier esatto bravo!
Pier Pier Ma percepiva i diritti di autore?
Anche Heidegger diceva ( Ho sentito una intervista )che solo 5 o al massimo 6 persone al mondo erano capaci di intendere il suo pensiero. Noi testoni dobbiamo farcene una ragione.
Severino non ci dice mai cosa dobbiamo fare nella nostra vita pratica. Non può dircelo perché il Destino accade indipendentemente dalla nostra volontà.
Un grande filosofo con qualche limite. Uno su tutti l'assenza di una filosofia pratica
0:00 È implicito in tutti i suoi scritti: il rispetto assoluto di tutto. In "pratica" questo ci dice il maestro.
@@raffaelesaraceni4434 la filosofia non è implicita...è esplicita...altrimenti è fede o mito
Rispetto di tutti gli enti in quanto necessari e non contingenti...
@@raffaelesaraceni4434 il rispetto e' una forma di volontà e di violenza malattia dell'occidente...il destino è neutro...non prevede concetti come rispetto....lei di Severino non sa niente come la maggior parte di quelli che scrivono qui
1. Lo eterno sobrevive
2. El hombre es infinitud
Coma fa a dire a 13:40 che la teoria della relatività è una teoria ipotetica, dopo la conferme sperimentali che ha ricevuto?
Lo dice perchè le conferme sperimentali non sono - la necessità - che le cose stiano così. Se rivedi quella parte del video parla proprio della necessità in relazione all'incontrovertibile. Inoltre, come dice, è la stessa scienza che si definisce ipotetica, nel senso che pone la falsificabilità (Popper) come criterio delle teorie scientifiche. Una teoria scientifica è sempre aperta alla sua smentita, dunque non ha il senso di necessità che attiene alla verità.
Disumana più della morte
c'è solo l'eternità.
(Davide Giannelli)
Si, secondo la sua accezione di umanità, posso essere d'accordo
La realtà è come un dipinto in cui siamo immersi come coscienze compartecipi
Si potrebbe forse dire in modo piu' semplice che ogni cosa, noi compresi, facciamo parte di un processo apparent
B
Pero' anche per dare conto della Gloria deve rifarsi alla Pasqua: altra cosa: La flosofia supera il mito (il cristianesimo sarebbe mito) Dagli studi su Parmenide e il suo poema dalla prof Gemelli usciti da poco per Fondazione Valla mostra comunque che i versi dell'EDleata sono dentro un incontro mitico con le divinità del tartaro. Epistemologicamente Severino deve distinguere mito, filosofia e esperienza scientifica. Senza dipsrezzare nessuna ascapito dell'altra. Per l'aspetto religioso Severino rimane fazioso e tremendamente superficiale
Tutto è nulla, dice qualcuno. Tutto è eterno dice qualcun altro. Che cosa cambia per l'uomo comune? Da ragazzi, quando avemmo il primo incontro con la filosofia, i più ciucci, i più disincantati, quelli che cuccavano le ragazze perché le facevano ridere, mentre noi ci dedicavamo all'arte di Geppetto, ci dicevano che la filosofia è quella cosa con la quale e senza la quale il mondo resta tale e quale. la filosofia ha superato il mito o resta l'ultimo mito?
Iliade 21 👏🏻
Un omino motivato dall'ansia dell inevitabile
@Wallace20 20 ed infatti...
@@fulviochecaga Lei è ilare, è lapalissiano che non stimi il maestro imperocché in niun video lei s'esime dal favellare
@@νόησιςνοήσεως dicendo stronzate ovunque non c'è tanta scelta
Ragionava, ragionava, ragionava a dismisura senza perciò poter giungere al Vero.
Se Verino fosse stato capace di sospendere l'arroganza del pensiero sarebbe approdato al Vero.
Anche se non più cristiano, Severino indica che il Destino sarà Gloria propriamente nel dire che il dolore -eterno- avrà infine, corrispondenza al senso finale. Se il senso finale del dolore è il sacrificio di Dio nel Cristo, allora, Severino potrebbe aver detto in altri termini che: raggiungere nel Destino, la Gloria; sarebbe corrispondente al raggiungere il Cristo stesso (in Cristo, con Cristo e per Cristo) ovvero: il dolore di Cristo ch’è ciò che compie la Gloria dell’uomo (la salvezza), ovvero: l’uomo che aderisce alla gloria stessa del Signore, supera il dolore nella finale verità del necessario dolore di Cristo. Aderisce al Cristo avanzando eternamente con Lui nel Mistero di Dio (nell’Amore infinito di Dio Padre che accoglie in Se la creatura intermediata necessariamente dal Cristo, Dio e Uomo). Oltrepassando quindi il dolore, la creatura avendone letteralmente assorbito quindi superato, il senso. Concludo; Severino appare molto più cristiano nella sua metafisica di ciò che potrebbe sembrarci.
@Gloria Ascolese
Pensala come vuoi, ma potrai conoscere
la tua vera natura soltanto se manderai
il pensiero in...pensione 🙃
Francesco Mastromatteo ...cortesemente; tolleri il modo riassuntivo - Sto ricercando una conclusione - un passo successivo al confronto: Barzaghi/Severino. La mia tesi procede da Barzaghi, ma implica la considerazione del lavoro di Teodorico Moretti Costanzi, il meno noto cristiano-filosofo; scomparso nel 1995, quindi proprio durante il dibattito più fertile tra Severino e Barzaghi. Centro della tesi teologica per punti è questo: 1)- il "Punto di Vista di Dio" è impossibile per la creatura (coscienza umana) perché se vi si identificasse -scomparirebbe- 2)- l’unica "coincisione" possibile tra creatura e Punto di Vista Divino è nell’adesione al Cristo, quale termine trinitario di Dio/Uomo; (lascia tutto e seguimi), ovvero: il - procedere della coscienza dei Salvati, in aderenza al Cristo, nella funzione Trinitaria di ‘approssimazione asintotica (quindi irrisolvibile) al Padre’ tramite il Figlio. Un procedere eterno nell’infinito, che si svolge nella coscienza umana (dei deificati) mai terminata perché il Padre che s’infonde nel Figlio è: eternità essa stessa. Si potrebbe cogliere uno spunto della teologia ortodossa, in questa progressione (il Figlioque), ma è solo la limitazione del lessico, che provoca questo abbaglio. 3)- la Trinità è Dio Unico, è l’Amore onnipotente che crea continuamente, la trasfusione di Dio nel Cosmo (Dio che non è oggetto Altro ma Soggetto Assoluto). La spiegazione del Mistero d’Iniquità sarebbe quindi dovuto al Punto di Vista dell’uomo: la Caduta nello status dimensionale in cui siamo -la necessità della Contraddizione di cui parla Severino- punto di vista erratico che si conserva nella persona dell’io cosciente (la resurrezione dei corpi è la necessità della conservazione dell’identità cosciente - che apprende- pure se supera lo stato umano del dolore, nel ricordo del peccato - (il fiume Lete di dantesca memoria). Ergo: la "deificazione" non è: essere come Dio - che non è possibile se Dio esiste - ma è l’aderire in Cristo al dispiegarsi eterno del Padre nel Figlio: un processo eterno di - uscita dall’ente creato, pervenendo eternamente all’inesauribilità del Creatore - stando nell’Essere, eternamente, e per gradi di comprensione sempre maggiore, progredendo all’infinito: mai conchiuso. 4) - Si spiegherebbe così anche il senso dell’uomo: la creatura che cerca Dio. L’Esserci di Heideggher (che ha confuso Karl Ranher e ha avviato l’involuzione gnostica dei teologi/psicologi ex-cattolico, oramai). L’uomo non è, e non è necessario sia Dio. L’identità dell’uomo è RICERCA DI DIO, accoglimento di Dio (quindi Amore per Dio nella Fede come volontà {ancora Heidegger} di Dio) Se l’Uomo divenisse dio nel suo destino, allora diverrebbe (illusoriamente) Potere (incondizionato) e lo applicherebbe (disgregandosi); gli esempi sono evidenti nella storia umana. No: l’uomo -vuole Dio- non vuole: essere dio. Allora, se immaginassimo lo Sfero Parmenideo come l’ente; sfero che si espande infinitamente coprendo il tutto (l’Arché), secondo la correzione di Melisso; Allora, la Superficie Limite dello Sfero Eterno, assolutamente coprente ogni realtà creata (corporea e incorporea), corrisponderebbe all’Essere (il senso che racchiude l’ente: il Logos; il Cristo stesso - coscienza divina e umana - di nuovo, avremmo quindi, l’espansione (atemporale e a-spaziale) di detto Sfero (una metafora ovviamente), nel divino che non è ente/entità ma stato di creazione (il Padre) - Concludendo e ribadendo che la descrizione è metaforica: la superficie dello Sfero - limes del Creatore nella Creatura: il Cristo che "recinge il creato" "progredisce" nel Padre: Creazione Assoluta, che è infinità nell’Assoluto (l’Essere che -se vuole- può anche Non Essere - il Punto Assoluto del Mistero irraggiungibile -) ecco, quindi il destino, irraggiungibile dei Salvati, che aderiscono a Cristo: procedere in Dio, eternamente legati a Cristo (ch’è Dio e Uomo) - come la Superficie Limes ha due facce: l’interna verso l’ente sono i Salvati; l’esterna è Cristo, la faccia rivolta alla Creazione amorosa di Dio e al suo eterno Essere/Nascosto e irraggiungibile Nulla/Origine, Unico. Cristo - dispiega Dio - ai Salvati, eternamente perché Dio non è e mai sarà raggiunto dai Salvati...È questo che tiene VIVO l’uomo, il Salvato in Cristo, che continua la ricerca eternamente domandando ed eternamente risolto nell’adesione al Logos che lo nutre di infusione di Verità; oramai risolta la contraddizione dell’ente, procedendo nel Vero sempre più intensamente Vero, mai esauribile. È una metafora, ovviamente, ma concettualizza quelle immagini dantesche per le quali, come in altre tradizioni: i cerchi della Verità, le Ipostasi di Dio, sono gradualmente raggiungibili dai beati che vi si approssimano nella direzione della Luce divina che rimane - direzione - e destino, sì ma aperto, eterno, ricerca mai completata purtuttavia soddisfatta. Sempre più soddisfatta. Un Paradiso processionale, l’unico possibile per chi erra, e dall’errore vuole - procedere - nella Verità. E infatti, guardando alla simbologia infernale, altro non è che una stazione eterna in cui si è fermi, pure vibrando nell’irradiare di un fuoco eterno, si STA. Si è bloccati. Si resta imprigionati nel fondo di una caduta asintotica anche quella, ma nell’insensato, nell’irrisolto irrisolvibile della contraddizione al suo crescere solamente di intensità quantitativa, non di risoluzione: la follia che può solo urlare e digrignare i denti. La Paura. Il panico in cui tutto è contro tutto. La via terrena alla soluzione che indicava Teodorico Moretti Costanzi, e mi interessa perché soluzione mondana del nostro permanere qui e ora, è il riconoscere che esistono luoghi nei quali il Cattolicesimo, nella sua forma meglio stigmatizzata - cioè culturalizzata - può condurre l’uomo a intuire la Salvezza. Il Moretti Costanzi spiegava che questi - mondi terreni - fortemente infusi di Verità (e per contrappasso necessario - Severino - anche infusi della Contraddizione) esaltano le anime che hanno disposizione filosofica. Questo sto approfondendo in particolare, dato che uno di questi mondi è proprio il mio (che ne ho visti altri totalmente avulsi dalla Grazia); e tale territorio è quella striscia che va - esattamente - da Assisi a Cortona, con al centro il Lago Trasimeno e - nel bene e male della contraddizione - Perugia. Spero di avere risposto alla domanda e se sono stato fumoso è perché in questo commento meglio non si può fare. A rileggerla, buona giornata.