Gent. Avvocato D'Andria, ho seguito con interesse il suo video inerente al diritto di oblio, ma ho delle perplessità riguardo l'applicazione di tale diritto. Io di professione sono un infermiere, ma mi interesso per fini professionali di medicina forense e di criminologia. Qualche giorno fa, cercando su Google i dettagli relativi ad un caso di cronaca nera degli anni 80, consumatosi nei pressi del mio paese ( il caso del " Delitto Capoferri ", a Campli, in provincia di Teramo ), mi accorgo che in Rete non esistono più link e riferimenti a tale fatto di cronaca, notizie reperibili abbondantemente fino a qualche anno fa, nonostante che la vicenda venne addirittura ripresa in una puntata di " Telefono Giallo " e di " Chi l'ha visto?", trasmesse dalla Rai. Nessuna notizia, come se il fatto non fosse mai accaduto. In sostanza, se digito nella ricerca il nome di Gabriele Capoferri ( il nome del presunto uxoricida, poi prosciolto da ogni accusa in tre gradi di giudizio ), mi esce l'avviso di Google che probabilmente per tale persona sia stato invocato il diritto all'oblio. E fin qui tutto bene, posso anche essere d'accordo che una persona inquisita e poi prosciolta, voglia " scomparire " dal mondo della rete e dalla curiosità morbosa di taluni . Quello che invece non capisco è che, siccome quel nome era associato negli articoli ad un fatto di cronaca nera, sia stato cancellato da ogni pagina della rete insieme alla vicenda stessa e al nome di una persona deceduta, la moglie vittima della vicenda. Lei Dottore, trova giusto sotto un profilo deontologico, umano e professionale, che il diritto all'oblio comporti pure la rimozione di un fatto di cronaca accaduto tempo addietro, ma con delle vittime vere? Non sarebbe stato meglio rimuovere dalle pagine solo il nome di chi invoca tale diritto, lasciando però intatta tutta la vicenda giudiziaria? Perchè, con un precedente così, anche i casi di cronaca nera storici ( il caso Montesi, il caso di Milena Sutter, e tanti altri ) potrebbero scomparire dalla rete e dall'immaginario comune, solo in virtù del diritto all'oblio che i colpevoli, a distanza di anni e dopo avere scontato le loro condanne, possono invocare. Grazie
Complimenti davvero interessante
Gent. Avvocato D'Andria,
ho seguito con interesse il suo video inerente al diritto di oblio, ma ho delle perplessità riguardo l'applicazione di tale diritto. Io di professione sono un infermiere, ma mi interesso per fini professionali di medicina forense e di criminologia. Qualche giorno fa, cercando su Google i dettagli relativi ad un caso di cronaca nera degli anni 80, consumatosi nei pressi del mio paese ( il caso del " Delitto Capoferri ", a Campli, in provincia di Teramo ), mi accorgo che in Rete non esistono più link e riferimenti a tale fatto di cronaca, notizie reperibili abbondantemente fino a qualche anno fa, nonostante che la vicenda venne addirittura ripresa in una puntata di " Telefono Giallo " e di " Chi l'ha visto?", trasmesse dalla Rai. Nessuna notizia, come se il fatto non fosse mai accaduto.
In sostanza, se digito nella ricerca il nome di Gabriele Capoferri ( il nome del presunto uxoricida, poi prosciolto da ogni accusa in tre gradi di giudizio ), mi esce l'avviso di Google che probabilmente per tale persona sia stato invocato il diritto all'oblio. E fin qui tutto bene, posso anche essere d'accordo che una persona inquisita e poi prosciolta, voglia " scomparire " dal mondo della rete e dalla curiosità morbosa di taluni .
Quello che invece non capisco è che, siccome quel nome era associato negli articoli ad un fatto di cronaca nera, sia stato cancellato da ogni pagina della rete insieme alla vicenda stessa e al nome di una persona deceduta, la moglie vittima della vicenda.
Lei Dottore, trova giusto sotto un profilo deontologico, umano e professionale, che il diritto all'oblio comporti pure la rimozione di un fatto di cronaca accaduto tempo addietro, ma con delle vittime vere? Non sarebbe stato meglio rimuovere dalle pagine solo il nome di chi invoca tale diritto, lasciando però intatta tutta la vicenda giudiziaria?
Perchè, con un precedente così, anche i casi di cronaca nera storici ( il caso Montesi, il caso di Milena Sutter, e tanti altri ) potrebbero scomparire dalla rete e dall'immaginario comune, solo in virtù del diritto all'oblio che i colpevoli, a distanza di anni e dopo avere scontato le loro condanne, possono invocare.
Grazie
Complimenti avvocato!
Complimenti avv
Bravo
👏👏👏
BUONASERA AVVOCATO MI SCUSI LA DOMANDA MA COSA COSTEREBBE PROCEDERE ALLA CANCELLAZIONE?