DuFer & Boldrin - Lavorare bene nel pubblico: scuola, sanità e criteri di merito

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  • Опубліковано 3 жов 2024
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    Oggi con Michele parliamo di merito nel settore pubblico e privato: cosa significa "meritocrazia" quando non vogliamo che insegnanti, medici, poliziotti e altre categorie sottostiano a criteri decisi collettivamente che ne incentivino il buon lavoro?
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КОМЕНТАРІ • 49

  • @jonathanmasella7015
    @jonathanmasella7015 5 років тому +4

    il posto di lavoro nel pubblico e ben visto perchè è un lavoro sicuro, sei sicuro di essere pagato le ore che lavori, hai orari precisi e hai il weekend libero, sei sicuro che nessuno ti sfrutta e spesso vieni pagato più del privato. tutto ciò vale principalmente per chi non ha una formazione professionale che normalmente fa il commerciante, il commesso, il cameriere. che , almeno nella mia regione sono la maggioranza della popolazionem. Ho parenti che nel privato sono trattati come schiavi.

  • @Truster3791
    @Truster3791 5 років тому +7

    Un paio di riflessioni personali:
    Non credo che la gente (da fuori) veda i dipendenti pubblici come semidei ma semplicemente questi hanno un enormità di tutele, un fortissimo potere nei confronti del privato che gli si pone davanti ed un organizzazione sindacale abbastanza grande da poter bloccare il settore di cui si occupano, senza contare la solidarietà da parte di servizi annessi che possono temere di perdere a loro volta gli stessi diritti. Banalmente un piccolo funzionario comunale, per suo capriccio, può decretare vita o morte di un impresa, specie nelle prime fasi di realizzazione.
    Per quanto riguarda l'affrontare queste situazioni.. Come si fa? Non bisogna avere nulla da perdere! Quando affronti uno di questi probabilmente è perché ne hai bisogno e ti trovi davanti un moloch inaffrontabile, giudice giuria e boia di quello che sarà il tuo destino. Tante volte mi sono ritrovato a pensare che se certi impiegati pubblici venissero sostituiti da un algoritmo (e in molti casi si potrebbe) sarebbe molto più semplice.. Almeno conosci le regole che la macchina valuta e agire di conseguenza, l'impiegato invece spesso ha dalla sua la possibilità di "valutare", non continuo oltre perché questo tema mi irrita particolarmente..
    Io ho un bar e come giustamente dicevate, se lavoro male la gente non viene, nel pubblico questo invece non succede perché se ti trovi male con l'agenzia delle entrate non è che tu possa rivolgerti ad un altro ente..

    • @pincopallino9139
      @pincopallino9139 5 років тому

      L'Algoritmo come realizzazione dei mali del mondo! Ah... i danni della tecnologia...
      Il discorso è semplice nel pubblico non ci va chi è preparato ma chi non vuole avere "el paron che rompe i coioni" oppure chi non ha molta voglia di lavorare e cerca il posto fisso (stile film checco zanone per capirci), facile trarre le conseguenze.
      Per quanto riguarda quelle che possono essere delle soluzioni a questo problema, credo che l'unica cosa da fare sia una sorta di meritocrazia come già ampiamente discusso nel video, certo che praticamente sia irrealizzabile, sia per la difficoltà di valutazione sia soprattutto per la impossibilità di "toccare" le casti qua in italia.
      Per me l'unica via di uscita è privatizzare tutto. Dal Comune, alla sanità ai trasporti pubblici....

    • @wasmagpie
      @wasmagpie 5 років тому +1

      @@pincopallino9139 qualunquismo all'ennesima potenza

    • @pincopallino9139
      @pincopallino9139 5 років тому +1

      @@wasmagpie Qualunquista è la tua risposta che non argomenta in alcun modo

    • @Truster3791
      @Truster3791 5 років тому

      @@pincopallino9139 non dico che l'algoritmo sia una soluzione a tutto, ma se devo installare una tenda su strada (esempio banale ma quotidiano) preferirei che il modulo con le caratteristiche della tenda venisse esaminato da un algoritmo che in 10 secondi esamina le compatibilità con il regolamento comunale e mi dica subito che modifiche sono da fare o l'approvazione, piuttosto che dover andare in comune, depositare il modulo, pagare 32€di bollo più diritti di segreteria e aspettare 3 mesi per una risposta e se disgraziatamente non dovesse andare bene, aspettarne altri 2 per la riconferma.. Così giusto per fare un esempio...

    • @pincopallino9139
      @pincopallino9139 5 років тому

      @@Truster3791 Certo son d'accordo. Il punto principale della questione è chiedersi se è normale depositare il modulo, pagare il bollo e attendere mesi, è normale?
      Dico che privatizzando il tutto, queste burocrazie assurde si scioglierebbero come neve al sole, non serve l'IA o l'algoritmo, basta un po' di buon senso, materia rara al giorno d'oggi

  • @Eli_Badimrof
    @Eli_Badimrof 5 років тому +1

    Sono d'accordo sul problema individuato, di fatto il settore pubblico italiano è il paradiso dei fancazzisti con pochi obblighi e troppe garanzie, ma non sono d'accordo sulla soluzione della retribuzione in base al merito.
    lnnanzitutto il vostro discorso è condivisibile negli intenti, ma nella valutazione della produttività si pongono tantissimi problemi pratici:
    1) il settore pubblico richiederebbe dei criteri di meritocrazia specifici per ogni professione. Non credo esista un criterio abbastanza ampio da valere per tutti i dipendenti pubblici, io non mi sognerei mai di valutare un insegnate nello stesso modo in cui valuto un postino, invece nel settore privato il problema non si pone perchè è un tuo problema capire come essere più produttivo e guadagnare di più.
    2) è molto difficile trovare dei criteri oggettivi meritocratici e ancora più difficile sarà mettersi d'accordo su questi criteri. Possono esistere criteri alternativi ma con esiti molto diversi, criteri che de facto penalizzano alcuni e favoriscono altri ecc. Non esiste un criterio a priori migliore degli altri e universalmente condivisibile. C'è anche il grosso rischio di introdurre criteri che fanno danni ulteriori, cosa che succede già nell'iperburocraticità italiana.
    3) molte professioni sono difficilmente valutabili. Come lo valuti uno spazzino? In base alla quantità di spazzatura che scarica a fine giornata?
    In secondo luogo si pongono dei problemi di principio:
    1) il settore pubblico è per principio il luogo della garanzia del servizio a tutti i cittadini, quindi un servizio sempre uguale. Sarebbe una contraddizione introdurre delle differenze retributive in base al servizio offerto, perchè si giustificherebbe e incentiverebbe una disparità di trattamento. Alcuni riceverebbero servizi migliori di altri ed è esattamente quello che il settore pubblico non deve fare.
    2) se vogliamo eliminare la differenza tra pubblico e privato tanto vale privatizzare tutto. Se dovessi scegliere tra lavorare nel pubblico o nel privato, essendo valutato in entrambi i casi in base alle mie prestazioni, sceglierei il privato in cui si guadagna di più.
    3) non è neanche vero che nel privato si guadagna sempre in base alla propria produttività. I lavoratori dipendenti (che sono la stragrande maggioranza) hanno uno stipendio fisso da contratto che non può essere tagliato se non lavorano quanto dovuto. In tal caso si rischia il licenziamento, cosa che succede (o dovrebbe succedere) anche nel settore pubblico. Considerando tutte le garanzie sindacali che ci sono in Italia un posto da dipendente nel privato è sicuro quasi quanto un posto nel pubblico. Non è vero che la meritocrazia e il rischio che nel privato si applica al datore di lavoro si applica transitivamente tout court anche al dipendente.
    Secondo me il problema del settore pubblico italiano non è la meritocrazia, di fatto esistonono già dei sistemi di controllo della produttività, bensì il fatto che questi non vengano fatti valere come deterrenti contro il fancazzismo (oltre ad essere in buona parte inadeguati). A me va benissimo che il posto fisso sia ambito e privilegiato (e non lo è affatto come dite voi, dipendente pubblico praticamente è un dispregiativo), anzi io raddoppierei i salari, a patto che i dipendenti pubblici abbiano degli obblighi stringentissimi e offrano un servizio impeccabile. E questa sarebbe la vera applicazione della meritocrazia del privato al pubblico, perchè come ho detto prima un dipendente nel privato ha uno stipendio fisso e viene licenziato se non fa il suo lavoro. Da aspirante insegnante preferirei dover passare una selezione spietata per avere il posto fisso da professore con uno stipendio alto e fisso e dover sgobbare per mantenere degli standard elevati, piuttosto che essere retribuito in base a delle valutazioni fatte da chissà chi o cosa. Il settore pubblico italiano invece è un totale gioco al ribasso, non c'è alcun interesse a migliorarlo e i dipendenti pubblici sono sia sottopagati che disincentivati a fare bene il loro lavoro. La spinta alla maggior produttività deve partire dello Stato e non dai dipendenti pubblici con la promessa di aumenti salariali, anche perchè non è neanche detto che qualcuno sia interessato a ricevere un aumento o sia nelle condizioni personali di investire più tempo e energie nel lavoro. Per farla breve meritocrazia sì, ma bisogna meritarsi il lavoro tout court e non l'aumento.
    Ovviamente però lo Stato deve porre i dipendenti pubblici nelle condizioni di rispettare i requisiti richiesti, le responsabilità non possono gravare soltanto sui lavoratori. È facile dare dei fancazzisti ai dipendenti pubblici, ma il più delle volte è l'inadeguatezza del sistema a peggiorare la qualità del servizio. Ci sono tantissimi dipendenti pubblici che si fanno il mazzo per portare a termine l'enorme mole di lavoro nonostante tutti gli ostacoli, per poi essere trattati da cani sia nella società che nella busta paga.
    Insomma non mi pare che la retribuzione in base al merito sia la soluzione al problema, per lo meno non l'unica, o la più praticabile e sicuramente non la migliore. La questione è molto complessa e il vostro discorso mi pare molto semplicistico, non guarda alle condizioni effettive e fa solo considerazioni di principio che puntano a una soluzione palesemente neoliberista, anche se Boldrin lo nega.

    • @nicoladc89
      @nicoladc89 4 роки тому

      Anche perché da come ne discutono sembra che nel privato questo accada, ma non è così- Non so, io lavoro nel marmo, se in un'ora lucido 20 metri, il mio collega ne lucida 15 e l'altro mio collega ne lucida 25 alla fine del mese abbiamo lo stesso stipendio. Tra l'altro mio fratello ha lavorato in un'azienda dove c'era un premio in base al fatturato che facevano, solo che i più bravi li mandavano nei cantieri più complicati, dove in una settimana invece di 100 metri facili ne facevi 10 difficili e alla fine del mese quelli più bravi prendevano meno di quelli meno bravi.
      In base a questo ragionamento Avatar doverebbe essere un film migliore di Mad Max Fury Road, perché ha incassato di più.
      Per quanto riguarda le responsabilità, io credo che sia sbagliato dire che il sistema è inadeguato (talvolta lo è ma non sempre anzi), che i lavoratori non fanno un cazzo (taluni non fanno un cazzo, altri fanno eccome), che i capi non controllano (taluni non controllano, altri sì), c'è da aggiungere anche che spesso si ritrovano a dover parlare con dei cittadini che non capiscono un cazzo. Tanto per fare l'esempio della sanità (che per Bloomberg è la terza più efficiente al mondo prima d'Europa), gran parte dei problemi dei pronto soccorsi si annullerebbe o quasi se la gente smettesse di andarci per ogni cazzata. Per dirne una, in coda all'accettazione con un dito sventrato, davanti a me uno che era al pronto soccorso perché l'aveva punto una zanzara e alla tizia dell'accettazione gli mostrava la puntura che aveva su una mano. Io non faccio fatica a credere che dopo 100 pazienti la cui cura è "passa da solo" poi siano scazzati con il 101esimo. Non parliamo poi di quelli che approfittano delle conoscenze per saltare la coda.
      La giustizia? In Italia ogni anno si avviano quasi 4 milioni di cause civili, in Francia 2, in Regno Unito 1.6. Poi c'è il problema che troppe cause arrivano in tribunale (in UK solo 45 mila su 1.6 milioni) e che troppe cause arrivano al terzo grado di giudizio (praticamente tutte), ma parte tutto dal fatto che siamo più litigiosi e meno rispettosi delle regole, altrimenti non si spiega come mai abbiamo il doppio delle cause civili della Francia. E poi hai voglia a dire che è colpa dei magistrati e del sistema.
      Il fisco e in generale tutta l'economia statale, parti con 100 miliardi di evasione e qualche decina di corruzione, ok ci sarà un problema anche sistematico, ma può lamentarsi solo chi fa fattura quando chiama l'idraulico, fa fattura quando va dal dentista, ecc...
      Se vai al supermercato, ci vai col portafoglio così da poter pagare la spesa e con la lista della spesa così da ricordarti che ti serve. Perché cristo devi andare a fare un documento in un ufficio della PA e non hai la carta d'identità, non hai il codice fiscale, non hai la delega, ecc...?
      Perché se hai imparato a giocare a Candy Crush cristo di un dio non impari anche a usare i sistemi dell'INPS in rete, invece di andare a riempire gli sportelli per roba che fai in 2 minuti online lasciando così il posto a gente che ci deve parlare veramente con l'INPS.
      Perché se sei un vecchio in pensione devi andare alla Posta, in Banca, al Supermercato ecc... tra mezzogiorno e l'una, quando arriva la gente che lavora durante la pausa pranzo, e tu hai tutta la mattinata?
      Comunque in buona sostanza credo che a. in Italia ci lamentiamo un tantinello troppo (poi senti gente che dice a Londra ho trovato lavoro, non vivo con i miei e sono pure riuscito a mettere da parte un gruzzoletto, sì te credo, fai il cameriere al minimo salariale per 11 ore al giorno nonostante sia laureato, vivi nel quartiere più malfamato di Londra dove dividi un monolocale da 600 sterline al mese in 4 e non hai nemmeno la macchina perché hai scoperto che puoi fare 200 metri a piedi e 2 km in autobus e quando stai male ritorni in Italia a farti curare), la verità è che stiamo bene e b. abbiamo poco senso dello Stato e del vivere civile, cosa che poi si ripercuote su tutto, sia nel pubblico che nel privato, oserei addirittura dire che nel privato si vede ancora di più che nel pubblico.

  • @Nithaelilluvatar
    @Nithaelilluvatar 5 років тому +3

    14:13 Rick il settore pubblico è visto anche da una fetta della popolazione come non fai jn cazzo, non possono cacciarti e guadagni bene, è il paradiso del fancazzista.
    Tra i miei coetanei è così e anche tra molti adulti da uqando son nato sento dire che se entri nel pubblico sei apposto a vita e non devi più fare nulla sei salvo, non rischi nulla e ti pagano bene

  • @feynman_QED
    @feynman_QED 5 років тому +2

    Grande incipit Riccardo. Vedi? Cominciare con una domanda permette all'ascoltatore di concentrarsi immediatamente sul tema principale, bravissimo!
    Alcune note sulla puntata molto interessante col professor Boldrin.
    Boldrin non si spiega perchè vi sia questa sorta di idolatria nei confronti del lavoro statale.
    Personalmente - io non lavoro nel pubblico - non conosco UNA sola persona che mi abbia detto di essere nel pubblico perchè fà fighi. Da sempre il settore pubblico è ambitissimo per uno e un solo motivo: garantisce uno stipendio e una pensione perchè, al contrario di un'azienda che può sempre fallire, lo stato dà molte più garanzie,punto. L'aspetto positivo è certamente la stabilità e anche una minor pressione. Ma quello negativo è che fare tanti soldi nel pubblico è cosa molto ma molto più difficile.
    Basti pensare agli insegnanti che dopo 30 anni di carriera guadagnano quasi sempre lo stesso. Nel privato c'è molta pressione ma gli emolumenti sono molto ma molto più appaganti. Se qualcuno pensa che questo sia ininfluente e che il pubblico è perfetto si sbaglia di grosso. Provate a immedesimarvi in una persona che dà il massimo per l'intera settimana - magari lavora anche da casa per passione - e sa che per l'intera vita percepirà sempre lo stesso. Credo che sia molto demotivante. Ci credo che poi le persone si alzino al mattino senza forze....
    Poi c'è l'aspetto delicato che a me più interessa: misurare la prestazione di una persona sul posto di lavoro. Questo è un campo minato perchè, allo stato attuale, non esistono metodi con validità scientifica che permettono di valutare la performance. Questo che dico è corroborato da studi che mettono in dubbio le differenze salariali tra semplici impiegati e managers, executives, i cui salari sono molto più alti sulla base....per l'appunto di nessun criterio. Forse converrebbe non misurare altrimenti alla fine si arriva alla conclusione cui sono arrivato io già da tempo: i salari vanno distribuiti in modo razionale, cosa che a molti non piace.
    E in questo Boldrin sbaglia alla grande perchè il problema di misurare la performance è un problema presente anche nel privato. Sfido qualunque persona su questo terreno al livello delle più grandi multinazionali al mondo e al livello scientifico.

  • @massimilianotagliaferri535
    @massimilianotagliaferri535 5 років тому +2

    Molte aziende private sono strutturate come aziende pubbliche, quando il titolare perde il rapporto con il personale

  • @TomtomWaits
    @TomtomWaits 5 років тому +3

    Io comunque non capisco (vabbè, qualche idea ce l'ho) questa fissa di Boldrin per gli anonimi su UA-cam: non sta scritto da nessuna parte che su questo sito uno debba mettere nome e cognome, non siamo mica su Facebook. Aggiungo che solo dopo che UA-cam è stato collegato a Google c'è stato un aumento esponenziale di account con nome, cognome e immagine profilo del proprio volto. Quelli che si sono iscritti su UA-cam prima di quel periodo ricorderanno benissimo che gli utenti "identificabili" non erano certo la norma ma casi più unici che rari.

    • @Ilma197
      @Ilma197 5 років тому +2

      Infatti, io ho creato il profilo quando ancora nome e cognome non lo usava nessuno e non ho mai avuto voglia di modificarlo... dimmi te se adesso devo sentirmi una brutta persona per questo XD

  • @ilcrociatodikarsdorp9446
    @ilcrociatodikarsdorp9446 4 роки тому

    Mi ricordo la mia maestra di italiano alle elementari che ci diceva di essere un "pubblico ufficiale" quindi incontestabile, intoccabile ecc...😂

  • @blaiseps5356
    @blaiseps5356 5 років тому +3

    Io penso semplicemente che un dipendente pubblico, con il suo posto fisso, ha meno responsabilità e può dedicare più tempo all'ozio senza sentirsi in colpa, mentre un privato deve sempre essere sul pezzo e vivere del suo lavoro e per esso, dunque è vista come una condizione instabile e faticosa da mantenere

    • @SimoneCarp
      @SimoneCarp 5 років тому

      Il che, per la precisione, è il dramma della burocrazia. Nessuna responsabilità individuale, ma enorme impatto sociale. Per questo è necessario ridurre all'osso gli apparati e privatizzare quanto più possibile. Peraltro, cosa giustificherebbe questa differenza di sicurezza tra lavoratori?

    • @blaiseps5356
      @blaiseps5356 5 років тому

      @@SimoneCarp Secondo me questa è utopia, per quanto possa essere un sistema turpe, la burocrazia è imprescindibile per uno stato moderno, privatizzare tutto non sarebbe in nessun caso una soluzione sostenibile

    • @SimoneCarp
      @SimoneCarp 5 років тому +1

      @@blaiseps5356 è un gut feeling o qualcosa di fondato su basi empiriche? Perché, tralasciando alcuni mercati molto particolari, dello stato si può fare a meno quasi al 100%. Per approfondimenti, consiglio sempre l'ottimo Milton Friedman.

    • @blaiseps5356
      @blaiseps5356 5 років тому

      @@SimoneCarp Puro gut feeling, probabilmente sono influenzato dal fatto che non riesco a concepire l'assenza dello stato. Grazie per il consiglio, mi informerò sicuramente al riguardo

    • @SimoneCarp
      @SimoneCarp 5 років тому +1

      @@blaiseps5356 Free to Choose è molto accessibile come risorsa (disponibile anche su UA-cam oltre che su libro), apre la mente. Poi, ovviamente, ci sono il classici The road to serfdom e Anarchy state and utopia. Anche se non si è d'accordo, sono testi tremendamente interessanti.

  • @topbao89
    @topbao89 5 років тому +1

    Leggendo il titolo ero già pronto con il fucile, immaginando dove solitamente va il discorso quando si parla di pubblico impiego, invece devo dire che sono abbastanza d'accordo con le riflessioni fatte, specialmente introducendo il concetto di merito (che non sono però i 100€in più in busta paga, ma deve far oscillare molto lo stipendio, sia in positivo che in negativo), il problema è trovare un modo che sia oggettivo e veramente meritocratico, cosa tutt'altro che semplice... Comunque vorrei aggiungere che posto pubblico è veramente dispersiva come definizione perché va dall'impiegato che sta allo sportello e vede 3 persone in tutta la giornata a gente che si ammazza di lavoro e a cui non sono riconosciuti nemmeno i diritti di malattia e riposo (generalizzando si può dire che ad oggi, la categoria dei turnisti è quella più massacrata).

    • @nicoladc89
      @nicoladc89 4 роки тому

      Secondo te alla Fiat l'operaio bravo guadagna di più dell'operaio scarso? Lo stipendio che oscilla è na baggianata anche perché non ci sarà mai modo di stabilire chi meriti uno stipendio più alto in base al lavoro che svolge, a meno che non svolga esattamente lo stesso identico, preciso lavoro, cosa che non succede. E questo vale per il pubblico e per il privato. Per esempio, industria del marmo, uno è particolarmente bravo a usare la smerigliatrice, gli fanno levigare a mano alcuni pezzi particolari, alla fine della giornata ha fatto - che ne so - 2 metri di pavimento. Un altro invece leviga piastrelle con la lucidatrice a nastro fa 2 metri al minuto. Come fai a stabilire chi dei due è più bravo?
      Bene ora pensa che la PA ha 3 milioni di dipendenti (Walmart che è l'azienda più grande del mondo ne ha 2).

  • @lucabertaglia2677
    @lucabertaglia2677 5 років тому

    Ma, suvvia, come si fa a dire che tutti vogliono fare i dipendenti pubblici; prendiamo per esempio i concorsi per professori universitari: se il bando prevede un posto si presenta un cadidato ed è ovviamente idoneissimo per quel posto. Se invce sono due posti, sono due candidati, e così via come un metronomo.... come si può soltanto pensare di migliorare un sistema così perfetto?

  • @nicololannisterperuginodav363
    @nicololannisterperuginodav363 5 років тому +2

    Mah, secondo me il dipendente pubblico é visto come un "illicenziabile". Cioé non deve preoccuparsi di lavorare bene.
    LA VIA PIU BREVE. IL LATO OSCURO DELLA FORZA

  • @AlfredoRoccia
    @AlfredoRoccia 5 років тому

    Per quel che può servire, segnalo quest'articolo di Doppiozero sull'argomento in questione: www.doppiozero.com/materiali/lossessione-meritocratica

  • @MMauro19
    @MMauro19 4 роки тому

    Ma come fa il denaro ad essere un criterio di Autovalutazione? Nel senso: il denaro non è qualcosa di Astratto, una creazione Collettiva e mai Individuale. Perciò come fa ad essere un criterio di Autovalutazione, non è un parametro nato da me stesso

  • @SaverioSavina
    @SaverioSavina 5 років тому +1

    Io credo che quando in una nazione la maggior parte della popolazione adulta consiglia alla fetta di popolazione giovane soltanto di entrare a lavorare nella P.A. come impiegato, allora vuol dire che in quella nazione c'è qualcosa che non va a livello socio-economico.

  • @mormegillo
    @mormegillo 5 років тому +9

    Vediamo se è vero che leggete i commenti ;P
    Io vi ascolto veramente volentieri da molto tempo, ma questa "chiaccherata" denota decisamente superficialità e parecchia impreparazione sul tema. Mi chiedo, infatti, avete mai visto e magari provato sulla vostra pelle il sistema di cui parlate dall'interno?
    Mi piacerebbe illustrarvi la questione nel dettaglio ma, per ovvie ragioni, faccio giusto un elenco delle obiezioni più grosse che mi sono sovvenute sentendovi parlare.
    1. il dipende pubblico non è affatto rispettato, anzi direi l'esatto contrario. E' di fatto un "meme" negativo da direi almeno un centiaio di anni. Sarebbe ora che qualcuno iniziasse a parlane bene invece che male. Direi inoltre che non è solo una questione italiana: è pieno di prodotti culturali esteri che prendono in giro il dipendente statale: al volo mi vengono in mente "le 12 fatiche di Asterix" (Francia), "Zootropia" (USA), "Benvenuti al Nord" (Francia) e lo stesso Kafka.
    2. il dipendete pubblico guadagna molto poco a confronto dei suoi omologhi nel settore privato. Specifico che i confronti vanno sempre e solo fatti nei confronti dei dipendenti privati non degli imprenditori, che sono una categoria molto diversa. Questo comporta che, qualora vuoi inserire un sistema di "incentivi" devi solo incrementare il budget delle retribuzioni, non puoi bilanciare "togliendo" a chi non si comporta bene, perché andrebbero sotto la soglia della decenza.
    3. già dal 2008/9 i dipendenti pubblici hanno un sistema di misurazione delle performace e tutti i cosiddetti "accessori" sono parametrati a tale misurazione (che poi sia un sistema che funziona male è un altro discorso).
    4. il "settore pubblico" italiano conta oltre 3 milioni di lavoratori, è una realtà molto varia e spesso valutata solamente sull'esperienza che si ha "allo sportello", ma solo una piccola parte dei lavoratori lavorano a "contatto col pubblico". Anzi spesso i "servizi al pubblico" sono quelli meno ambiti, meno finanziati e dove vanno i lavoratori in qualche modo "selezionati negativamente".
    5. la valutazione delle performance è una materia molto complessa: ci sono vari studi (non italiani) che affermano che l'incentivo economico addirittura può essere controproducente perché crea competitività all'interno dell'organizzazione dove, invece, dovresti creare collaborazione, inoltre si tende a focalizzarsi sui parametri di misurazione invece che sul vero obiettivo. In ogni caso è assolutamente controproduciente valutare persone su obiettivi di cui non sono responsabili e su cui non hanno potere decisionale (nella PA tutto il potere è accentrato nei Dirigenti).
    6. la valutazione dei dipendenti nella PA è a carico dei Dirigenti e non del "padrone" e questo crea dei bias diversi rispetto a quanto ipotizzato da voi.
    7. concludo sul perché il licenziamento nella PA è (giustamente) così difficile e la mia valutazione sugli effetti psicologici sulle persone. L'assunzione nella PA (a differenza che nel settore privato) è regolata addirittura dalla Costituzione, questo perché si voleva (e fortunatamente si vuole) evitare che un qualsiasi Governo (che sta in carica pochi anni) abbia il potere di influenzare troppo profondamente (un po' lo fa già) i flussi di assunzione e licenziamento del personale e, quindi, la loro "fedeltà". In altre parole il dipendente statale deve matenere una terzietà rispetto ai governi che si susseguono: deve essere un servitore dello Stato e non del Governo. Certo è che questo concetto "lo paghi" con una bella fetta di dipendenti che "se ne approfittano" ed è da questo che nasce (a mio parere) il mito del posto statale: l'italiana natura molto autosufficiente, un po' anarchica e poco strutturata gode nel non dover acconsentire alla insindacabile volontà dell'imprenditore.
    Ah e per la cronaca le "Poste" non sono più pubbliche da anni.
    Scusa la lunghezza, ma più sintetico di così non era possibile (i temi sono tanti e ampi).

    • @francescov6437
      @francescov6437 5 років тому +1

      mormegillo ho appena imparato un po’ di cose che non avrei mai pensato, sui dipendenti pubblici.

    • @michelebergadano
      @michelebergadano 5 років тому

      Sul punto 2: twitter.com/ThManfredi/status/765923322341326848?s=19
      Sul punto 3: il sistema di valutazione non funziona
      Sugli incentivi economici: ci sono anche altri tipi di incentivi, ad esempio se lavori male vieni licenziato.
      Le poste non sono pubbliche de jure, ma lo sono de facto perché ricevono finanziamenti pubblici (per fare un esempio ancora più forte: i dipendenti di Alitalia son di fatto pubblici perché è grazie ai soldi pubblici che Alitalia esiste, non certo grazie ai biglietti pagati dai clienti)

    • @mormegillo
      @mormegillo 5 років тому

      @@michelebergadano Sul punto 2 non so da come salti fuori quel grafico ma riporta una situazione palesemente falsa, andiamoci a studiare il metodo con cui l'hanno costruito. D'altro canto ti puoi fare una facile ricerca da solo: "stipendio tabellare CCNL ministeri" e scoprirari che un dipendente statale diplomanto (assistente) guadagna intorno ai 10-11 euro/ora LORDI a inizio cattiera e 12-13 a fine carriera, un laureato (funzionario) 12 a inizio carriera e 14,5 a fine carriera. Oltretutto è stranissimo il grafico che oscilla, non c'è stata mai nessuna contrazione nella PA, avrebbe dovuto essere pressoché piatto con una leggerissima salita quasi impercettibile. Questo è un semplice dato di fatto. Viceversa nel settore privato avranno messo dentro tutti, mentre io avevo specificato che i confronti andavano fatti con gli "omologhi". Ad ogni modo qualche mese fa mi sono reso conto che la COLF (che tu la paghi coi voucher, quindi in regola, o in nero) guadagna su base oraria più di un diplomato nella PA.
      Sul punto 3, la risposta la trovavi già nel punto 7, licenziare nella PA diciamo per approssimazione che non si può per dei buoni motivi.
      Sulle Poste semplicmente ti sbagli, hai mai letto il bilancio di Poste?

  • @gabrielesalini2113
    @gabrielesalini2113 5 років тому +1

    Superargomento trattato in modo interessante. Però vi sbagliate su discorsi troppo astratti sul contratto pubblico, semplicemente si guadagna di più, piu ferie, lavorando meno, lo avete detto meno controlli non c’è rapporto tra guadagno ed impegno, si può fare meno del minimo indispensabile.

  • @PierGalli
    @PierGalli 5 років тому

    pur seguendovi dall'estero so cosa siano le 'scoàsse' e anche la 'mastèa' ;)

  • @nicoladc89
    @nicoladc89 4 роки тому

    Non concordo proprio per niente che le cose nel privato funzionino così evidentemente meglio di quanto funzionino nel pubblico, certo magari in una piccola azienda se uno non fa il suo mestiere viene o cacciato a calci in culo o gli si minaccia di prenderlo a calci in culo se non si mette a lavorare, ma provate ad andare in una grande azienda (e per quanto grande la troviate, non la trovate grande quanto la PA), andate all'AIA a vedere se tutti fanno il loro lavoro, andate all'AIA a chiedere quanta gente che lavora poco o male lascerebbero a casa se potessero farlo. Ma anche nelle aziende più piccole il tizio che non fa un cazzo ed è intoccabile lo trovate, statene certi. Ovviamente quando si parla di PA si parla di una azienda di 3.2 milioni di persone (per altro sono pure poche se paragonate al resto d'Europa e visto quanto ci lamentiamo di quanti siano, mi sa che il senso di divinità dello Stato di cui parlate in Italia esiste poco).
    Concordo però su una cosa, sul controllo della cittadinanza, perché c'è una troppo diffusa idea che lo Stato sia un ente estraneo, alieno quasi, ma lo Stato siamo noi, tutti noi. Se tu freghi lo Stato stai fregando te stesso, tua madre, tuo padre, i tuoi figli, ecc...
    Se un dipendente pubblico non fa il proprio lavoro è i miei soldi che si sta fregando, non quelli di chissà chi. Se la PA non funziona è i miei soldi che sta sprecando. Se la PA non rende sono io che pago.
    Però capisco anche che sia impossibile da attuare, certo si possono fare pressioni, lamentarsi, fare critiche, reprimende o qualsiasi altra cosa, ma non possiamo eleggere i magistrati, non possiamo eleggere l'ingegnere dell'ufficio tecnico del comune o i professori.
    È falso anche il fatto che se un privato lavora male, paga di tasca sua il mal funzionamento dell'azienda, è vero per le società semplici e le snc, non per le srl meno ancora per le spa. Certo l'azienda chiude, ma con la responsabilità limitata, il proprietario ci rimette solo il capitale sociale, l'amministratore non ci rimette manco quello.
    Secondo me la via è una sola, tranne nel caso della magistratura, perché lì le cose si fanno più complicate. La via unica è responsabilizzare i capi. Il che significa che io li pago bene, ma se fanno casini la colpa ricade su di loro e anche i danni. Il che significa che in un'università io pago bene il rettore, ma se non la fa funzionare non solo lo si caccia, ma gli si fa anche pagare i danni. Il che significa che il codice degli appalti non serve più, un comune deve fare un lavoro? L'ingegnere del comune è il responsabile dei lavori, decide cosa fare, chi chiamare, quali materiali usare, quale variante in corso d'opera adottare ecc... ma se il ponte che ha fatto costruire cade dopo 2 mesi, paga. Paga lui di tasca sua, sia con il portafogli sia con le responsabilità penali e civili del caso. E se fa una cazzata, quello lì per lo Stato non ci lavora più. Se io faccio una cazzata sul lavoro, magari non pago di tasca mia, ma di sicuro non mi riassumono.
    Ovviamente per fare questo si deve rendere quei posti appetibili e appetibili oggi non sono, un ingegnere di fama non va a lavorare per lo Stato, un manager bravissimo non va a lavorare per lo Stato, non ci va perché non prenderebbe mai i soldi che gli dà un'azienda privata.
    Detto questo vorrei raccontare due esperienze totalmente diverse nella PA, anzi tre mettiamo anche la via di mezzo.
    1 - Ho fatto l'università a Trento, all'iscrizione bisogna presentare l'ISEE versione trentino (che è leggermente diverso da quello nazionale o almeno lo era all'epoca), quindi prendo appuntamento nel primo posto dove me lo fanno, a Cavalese, io sono di Verona, era un po' di strada ma ok. Beh, per farla breve, avevo preso il documento sbagliato del catasto, invece di prendere con me la visura catastale, avevo portato con me i mappali. La signora dell'ufficio, mi ha detto, no problem, aspetta un attimo, vado nell'ufficio di là che c'è l'accesso al catasto e stampo il documento. Cinque minuti dopo è ritornata con il documento, evitandomi di dover ritornare a Verona a prenderlo.
    2. Altro caso, stavolta a Verona, uffici dell'Agenzia delle Entrate, dovevo far annullare una multa, facendola breve, ero già stato in prefettura a farla annullare, ma per annullare anche la cartella esattoriale, bisogna portare il documento della prefettura all'Agenzia delle Entrate. Così mi prendo mezza giornata di ferie, vado all'Agenzia delle Entrate e mi metto in coda per tre orette buone, tutto per consegnare un documento. Consegno il documento e il tizio mi fa, avvio la pratica, tempo due o tre giorni dovrebbe essere tutto apposto, devi tornare per prenderti il documento che dice che abbiamo cancellato tutto. E io mi chiedo, ma inviarmelo via email cazzo? Non si può. Però il tizio ha aggiunto, senti dammi il tuo numero, quando il documento è pronto ti chiamo e tu vieni direttamente nel mio ufficio. Il documento è arrivato e me lo sono andato a prendere in un quarto d'ora.
    3. Uffici dell'INPS a Verona, dovevo andare a prendere dei documenti per mia madre. Delega, fotocopia del suo documento di identità. Arrivo allo sportello, compilo quello che c'è da compilare, allego delega e fotocopia del documento di mia madre ecc... Il tizio allo sportello mi fa: "mi serve anche il tuo documento", no problema, prendo la carta d'identità dal portafogli e gliela do. E lui mi fa: "mi serve la fotocopia" e io "e falla, hai l'originale in mano", "no, mi serve la fotocopia, vai fuori a 100 metri sulla destra c'è un'edicola e te la fanno". E niente, son dovuto uscire, andare all'edicola, fare la fotocopia, tornare indietro e rimettermi in coda.
    Ad onor del vero devo anche dire che spesso si ritrovano a dover trattare con della gente che se fossi io al suo posto li manderei a fare in culo in 10 secondi. Quando ho rinnovato la carta d'identità, all'anagrafe c'era una tizia che voleva fare la carta d'identità a suo figlio senza il figlio, mezz'ora con lei che diceva "ma sono sua madre" e quello dell'anagrafe che le rispondeva "non me ne frega un cazzo, se vuoi che faccia la CI a tuo figlio devi venire qui con tuo figlio". Gente che va a fare l'esenzione del ticket senza nemmeno un documento e poi rompe pure i coglioni un quarto d'ora perché non gliela fanno. Gente che va al pronto soccorso per la puntura di una zanzara o altre mille cazzate.

  • @8Ishan4
    @8Ishan4 5 років тому

    Non sono d'accordo con l'istituire dei sistemi di valutazione per i lavoratori pubblici perchè tale proposta scatenerebbe solo le piazze e i politici di turno diluirebbero il tutto come al solito. Ovviamente sono d'accordissimo col discorso di base che avete tirato fuori. Il problema è più di tipo culturale in quanto chi aspira al posto pubblico perchè non vuole sbattimenti è tendenzialmente una persona affetta da nevrosi infantile che non vuol crescere (cioè ha un target sbagliato a cui tendere in testa). Sarebbe piuttosto auspicabile inserire dei nuovi principi valoriali nella società come per esempio il tendere alla autorealizzazione e soddisfazione personale mettendo a frutto i propri talenti e ad ambire a qualcosa di meglio... Lo Stato a mio parere non dovrebbe "creare posti di lavoro" che tradotto significa aumentare il debito a scapito di tutti quanto favorire le condizioni per cui chi vuole fare impresa (con la ditta o anche da professionista) possa farlo per aumentare la propria competitività trascinando in un circolo virtuoso chi gli sta vicino (dipendenti e pure concorrenti). In ogni caso va benissimo parlarne che è un problema in Italia ancora più urgente da risolvere del riscaldamento globale.. Saluti e grazie per le riflessioni ;-)

  • @Nithaelilluvatar
    @Nithaelilluvatar 5 років тому +1

    20:30 michele ha capito in italia alla gente non va di fare un cazzo, è veramente complesso lottare contro questa indole, la tendenza al fancazzismo è elevata, causa forse anche la cultura di massa che ci mostro come chi non ha fatto nulla della propria vita ha denaro e fama(anche se temporanea) mentre chi lavora ha debiti e precarietà

    • @nicoladc89
      @nicoladc89 4 роки тому

      Eppure lavoriamo più ore dei tedeschi, siamo o il primo o il secondo popolo più stakanovista d'Europa, 1725 ore pro capite contro le 1371 dei tedeschi.

    • @Nithaelilluvatar
      @Nithaelilluvatar 4 роки тому

      @@nicoladc89 le ore di lavoro sono diverse dal lavoro effettivo puoi lavorare 24 ore al giorno e non fare nulla al lavoro o 5 e spaccarti l'an ma

    • @nicoladc89
      @nicoladc89 4 роки тому

      @@Nithaelilluvatar fidati che quelli che non c'hanno cazzi di lavorare non fanno gli straordinari. Gli italiani sono riusciti nel compito di lavorare più degli altri e passare pure per scansafatiche.

  • @enricoragusa491
    @enricoragusa491 5 років тому

    Le soluzioni per avere uno stato più efficiente sono due. La prima è ridurre la presenza dello stato ad una manciata di settori. La seconda è adottare un modello "corporativista" dove anche il settore pubblico (con certi limiti) opera per il profitto invece di adottare l'ideologia bancarottiera del tutto gratis per tutti, utilizzando le così dette user fees. Nel dubbio, comunque, privatizzerei anche le strade.

    • @nicoladc89
      @nicoladc89 4 роки тому

      In effetti le strade private funzionano da dio, vai a dirlo ai genovesi.

    • @enricoragusa491
      @enricoragusa491 4 роки тому

      @@nicoladc89 USA 19°secolo

  • @m.e.lsciancalepore9217
    @m.e.lsciancalepore9217 5 років тому +1

    (7.52) Date una mossa o ... ?

    • @sterib26010
      @sterib26010 5 років тому

      Propongo i sottotitoli per il dialetto

    • @shannara734
      @shannara734 5 років тому +2

      domani fai a meno di venire

  • @manuelapollo7988
    @manuelapollo7988 5 років тому

    Io sono un varesotto che ti ascolta da Liverpool