"I ENJOY THE TASTE OF MEAT TOO MUCH TO GO VEGAN" - Activist replies

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  • Опубліковано 23 жов 2024

КОМЕНТАРІ • 8

  • @LaPrincipessina90
    @LaPrincipessina90 8 місяців тому +1

    Go vegan 💚

  • @vivianamancuso9404
    @vivianamancuso9404 8 місяців тому +1

    Perfetta ❤

  • @mariachiaravailati2532
    @mariachiaravailati2532 8 місяців тому

    Ciao! Eh ma sono un po' fossili, fede... con rispetto parlando. Certo, è vero che il sapore non si baratta con una vita, ma è anche vero che dovrebbero esserci più proposte vegane dappertutto (se la mia pasticceria preferita fosse in ascolto...)!!! D'altra parte, a piccoli passi, solo rinunciare a qualcosa da parte di ciascuno, per cominciare, significa tanto 😃

    • @theveganballerina161
      @theveganballerina161  8 місяців тому +2

      Ciao Mariachiara!!
      In realtà ho incontrato persone mooolto più fossili di loro!! Il ragazzo ha persino ammesso di essere ipocrita, e alla fine della conversazione mi hanno pure ringraziata. Non succede sempre! La scusa del sapore è ovviamente molto stupida, ma dopo la mia risposta hanno subito capito, e ne ho sentite di peggiori😅
      Ci saranno più proposte vegane soltanto quando aumenterà la richiesta... ma sto notando che lentamente un po' ovunque le opzioni vegane stanno aumentando!! Forse la tua pasticceria preferita ha bisogno di qualcuno che glielo chieda ogni santo giorno🤣

  • @gretaf3601
    @gretaf3601 8 місяців тому +1

    Ciao, secondo me l'approccio non è giusto e te lo dico da attivista (non specificamente attivista antispecista).
    Secondo me è sbagliato colpevolizzare il consumatore, perché il problema rimane il modo in cui le merci vengono prodotte.
    Non va cambiata la richiesta, va cambiata la società alla radice.
    Anche i pomodori generano sfruttamento del terreno, degli uomini (vedi il caporalato a Rosarno, per citare l'esempio più famoso), delle risorse perché è agricoltura intensiva.
    E perché esiste l'agricoltura intensiva e l'allevamento intensivo? Perché siamo nel capitalismo, e nel capitalismo non esistono aziende buone, esistono solo aziende che fanno profitti milionari e che devono fare profitti milionari.
    Per fare profitti milionari non guardano in faccia né l'ambiente, né l'uomo, né il consumo delle risorse.
    Va cambiato il sistema, va cambiato chi decide cosa produrre, quanto produrre e in che modo.
    Non c'è produzione etica nel capitalismo, è incompatibile con il capitalismo la produzione etica di qualsiasi cosa, perché quello che muove tutto è il profitto.
    Lavorando nella grande distribuzione non vedo davvero nessuna differenza fra avere gli scaffali pieni di carne, pieni di pasta o pieni di polpette di tofu, perché dietro c'è lo stesso identico sfruttamento delle risorse, c'è lo stesso sfrenato consumismo, c'è lo sfruttamento dell'uomo e dell'animale, c'è lo spreco alimentare.
    Credo che convincere le persone a mangiare vegano per aumentare la richiesta non cambierà in alcun modo le sorti del pianeta, perché bisogna togliere il potere ai pochi gruppi monopolistici che governano il mondo.
    È un lavoro ben più difficile, ma se lo hanno fatto nella Russia zarista nel 1917, si può fare anche oggi che il mondo è una polveriera e sull'orlo della terza guerra mondiale. Anzi, si deve. Sicuramente è un qualcosa che dà più soddisfazione perché è l'unica strada che abbiamo per uscire da sta situazione e per evitare l'estinzione.

    • @theveganballerina161
      @theveganballerina161  8 місяців тому +1

      Ciao Greta! Innanzitutto grazie del tuo commento, sono sempre aperta e interessata ad un confronto rispettoso di punti di vista differenti. Capisco perfettamente ciò che intendi. Viviamo in una società capitalistica fondata sul guadagno e sul consumo, a scapito del pianeta, degli esseri umani e degli animali, e di per certo una rivoluzione dal basso contro i poteri forti e le multinazionali potrebbe essere la soluzione definitiva.
      Eppure il video da cui ho estrapolato questa conversazione proviene da un tipo di attivismo che ha un obiettivo primario differente dalla lotta contro il capitalismo e le sue disastrose conseguenze sull'intero ecosistema, nonostante io riconosca che tutti questi problemi siano comunque interconnessi.
      Anonymous for the Voiceless è un'organizzazione attiva in tutto il mondo che lotta per i diritti degli animali non umani abusati e uccisi per mano dell'uomo, a suo piacimento e per realizzare beni e servizi non necessari. Non sto affermando quindi che sia sbagliato l'approccio di quegli attivisti che individuano nella lotta al capitalismo la miglior soluzione alla problematica nel suo complesso, sto sostenendo invece che nel contesto dei Cubi della Verità di AV gli attivisti hanno l'unico compito di rappresentare le vittime, di impersonare la voce degli animali e parlare a loro nome.
      Non condivido con te l'idea che sia scorretto puntare ai consumatori. Il mercato si basa su domanda e offerta, e sono le piccole scelte quotidiane dei consumatori a decidere la direzione del mercato stesso. A prescindere da ciò, l'obiettivo di AV non è soltanto innescare una rivoluzione dal basso che parta dagli individui: ciò che facciamo è mostrare ai passanti ciò che accade agli animali all'interno di industrie e mattatoi, dato che sono immagini e informazioni che la maggior parte delle persone non conosce, chiedere loro come li fa sentire e se si definiscono contrari all'abuso sugli animali. A questo punto, dato che eccetto psicopatici e malati mentali tutti sono contrari alla violenza gratuita verso esseri senzienti innocenti, noi attivisti poniamo loro la domanda se secondo loro sia possibile essere contrari all'abuso e all'uccisione degli animali ma al contempo acquistare prodotti che derivano da queste violenze. Chiaramente ciò non è possibile: valori e azioni non sono allineati, e ciò rende un individuo un ipocrita. Siamo tutti consapevoli che non possiamo convincere tutto il mondo a diventare vegano dall'oggi al domani, ma almeno attraverso le nostre conversazioni guidiamo le persone verso l'idea che se si diventa vegani, quegli abusi sugli animali che mostriamo sugli schermi non accadranno più a causa loro. Se io consumatore non acquisto carne, latte, uova e derivati, non sto materialmente pagando qualcuno per uccidere direttamente degli animali a nome mio. Questo è assodato, indipendentemente dall'andamento del mercato. Poi è chiaro che la speranza sia che pian piano la zootecnia veda sempre minor richiesta (andando così a migliorare la situazione anche per le questioni ambientali), ma intanto attraverso il nostro lavoro diamo l'opportunità a tutti di venire a conoscenza della realtà nascosta dietro gli allevamenti e i macelli di tutto il mondo, proponendo una valida soluzione a chi non vuole farne parte. Spero di essere stata chiara, ti ringrazio ancora e ti auguro una buona giornata☺️