Ciao Paolo, innanzitutto complimenti per l'ottima opera di divulgazione che stai portando avanti: grazie ai tuoi video ho capito molto meglio tanto del mondo di Tolkien, un mondo che mi affascina sin dall'infanzia. Veniamo al video in questione: il tema del complottismo è tanto affascinante quanto scivoloso e il modo in cui Eco lo analizza nel Pendolo, seppure brillante, a mio avviso è un po' troppo brutale. E' brutale perché sembra mettere certe speculazioni (anche diversissime tra loro) intorno a possibili letture alternative di determinati eventi storici in un unico calderone, e (qui mi riferisco anche ad altre prese di posizioni di Eco sul tema, che esulano dalla lettera del romanzo) squalificare interi settori di ricerca indipendente che si discostano dalla versione dei fatti comunemente accettata. Non riesco ad accettare un discorso sul complottismo così monolitico, ad esempio: è lo stesso complottismo quello che porta a ritenere che Aldo Moro non sia stato ucciso a seguito di una macchinazione ordinata solamente dalle BR, che porta a ritenere che Kennedy non sia stato ucciso da un pazzo isolato e quello che porta a ritenere che la defunta regina Elisabetta fosse un alieno-rettile dedito a non meglio specificati culti sadico-satanici? Io credo di no, credo che ogni singola proposta inedita di lettura a proposito di uno snodo storico, vicino o lontano, debba essere analizzata in sé, senza ricondurla, nel caso in cui appaia molto originale, ad una matrice socio-culturale intrinsecamente squalificante come quella del "complottismo". Questo perché, se è vero che vedere dietro le quinte della storia una regia che dirige gli eventi è rassicurante, è altrettanto rassicurante che, ogni qual volta vengono proposte teorie che ci destabilizzano, perché minano credenze consolidate, esse vengano cassate dal dibattito in quanto afferenti all'ignominiosa categoria del "complotto". La storia è piena di cambiamenti di paradigma, di rivoluzioni culturali che portano a considerare vero e irrefutabile ciò che fino a poco prima era considerato ridicolo e irricevibile, non mi stupirebbe se tra qualche decennio (o magari prima) alcune di quelle idee che oggi sono considerate complottiste possano diventare comunemente accettate e, viceversa, quello che noi oggi consideriamo una banale verità, si dimostri col tempo una menzogna che i detentori di un determinato potere temporale, grazie alla proprietà dei mezzi di informazione, hanno avuto l'interesse a diffondere. Un caro saluto e buon lavoro
sì, capisco quello che vuoi dire. Credo che Eco partisse dalla sua ossessione, cioè l'enciclopedismo e i confini della conoscenza, tema su cui ha riflettuto a lungo anche nella sua produzione saggistica. Sono un po' le stesse problematiche del Nome della rosa, dove tutto ruota intorno a un centro vuoto e inesistente. Sono due romanzi postmoderni ma problematici che chiamano in causa l'intellettuale di sinistra, alla Eco per intenderci, e contestano il pensiero ermetico e le sue derive. I complotti ci sono, ma ben circostanziati e spesso sono fallimentari perché vengono scoperti (tipo il Watergate): a essere messa in discussione è la forma del piano universale, l'idea che ci sia una regia perfetta dietro a tutto (il Grande Vecchio), fino al punto di farne uno strumento di lettura della realtà che in qualche modo ci appaga e ci deresponsabilizza. Per questo ci vedo un richiamo per gli intellettuali, sempre alla Eco intendiamoci, perché anche il sapere può diventare pericoloso e far perdere di vista le responsabilità individuale. Oggi l'approccio complottardo è molto in voga, e di certo io non ne sono un sostenitore (credo si sia capito). Allo stesso tempo Eco tende a fare piazza pulita del dogma e della metafisica, suggerendo che non esiste un verità superiore, d'altra parte era un razionalista (lo si vede anche nel Nome della rosa), e io non lo condivido
@@PaoloNardiSoia A questo punto credo non rimanga che fare tesoro della lezione di Eco per neutralizzare la tendenza paranoide generata dalla combinazione di ipertrofia delle informazioni e associazionismo isterico, che porta alla costruzione di reticolati onnicomprensivi che, come giustamente rilevi, finiscono per essere deresponsabilizzanti; e, parimenti, fare sempre molta attenzione a come la categoria di "complotto" venga utilizzata opportunisticamente dal mondo dei media e della cultura ufficiale (non trovo altra definizione per chiamare chi gestisce le grandi realtà informative), perché, anche richiamandosi ad Eco per darsi una parvenza di autorevolezza, può trattarsi di una strategia retorica per evitare di affrontare determinati argomenti e portare avanti una precisa agenda culturale.
Per la prima volta sento odore di qualunquismo, di cose molto serie buttate in cagnara come se fossero bambinate, di conformismo, di liquidazioni molto sommarie e molto molto borghesi, specie in tempi come questi e dopo questi ultimi tre anni. Peccato. Quanto al Pendolo di Focault, un colossale esercizio di stile che sfoggia la cultura davvero bestiale dello scrittore e si risolve (a mio modestissimo parere) in una raffinatissima presa per i fondelli di certa editoria.
grazie per la accuse di qualunquismo, di infantilismo e di borghesismo. Ho cercato di parlare del romanzo (che può piacere o no) a partire dalla sua ottica e dalla riflessione saggistica di Eco. Che il complotto vada forte è indubbio: ce n'è uno nuovo ogni giorno, basta vedere il recente QAnon
@@PaoloNardiSoia Non ho idea di cosa sia il QAnon, Nardi, e ti stimo troppo per darti tout-court del borghesuccio o del qualunquista. Cionondimeno, la disamina di questo video mi dà esattamente quelle sensazioni, senza per questo doverle estendere alla tua persona così in un batter d'occhio. Non che faccia molta differenza quello che pensa un singolo iscritto al tuo canale, anzi mi viene da pensare tu la stia prendendo un po' troppo sul personale. Saluti e stammi bene.
@@omicroneridani7456 gli dai del qualunquista...a Paolo...è stato gentile a non mandarti. Però non è nemmeno libero di difendersi dalle accuse, bisognerebbe ponderare le parole e soprattutto pensarle prima di scriverle o pronunciarle
@@martanardi5139 Mi sembri molto parziale e fuori fuoco. In primis non ho privato nessuno della libertà di difendersi dalle "accuse"; inoltre, (come già detto) bisognerebbe distinguere tra osservazioni su un ragionamento o posizione e invettive ad personam belle e buone. Io medesimo, se poi vogliamo dirla tutta, mi sento libero di formulare pareri critici tanto quanto lui è libero di accoglierli o meno. Grazie comunque per il tentativo molto gratuito di reprimenda, madama, peccato che il tiro sia corto.
Bah... Ho letto il pendolo nell'88, e poi almeno una ventina di volte. Il miglior romanzo che abbia mai letto. Scorrevole, divertente, interessante e, specialmente, realistico e sempre attuale.
È un libro scorrevole? Complimenti per le sue capacità, per me è stata una delle letture più impegnative anche se mi riprometto di rileggerlo in futuro!
Non capacità, ma semplicemente conoscenze: tutti argomenti che andavano di moda negli anni ottanta, e legati alla cronaca... @@berardodigiacomantonio8808
Ottimi contenuti, è confortante sapere che ci sono intellettuali come te! Sto leggendo il Maestro e Margherita. Straordinario il Cap. su Ponzio Pilato.
Consiglio, come illustre precursore (molto meno saggistico e più "aperto", ma altrettanto fecondo sul tema del pensiero paranoico "ordinatore"), l'incredibile "V." di Thomas Pynchon
Ciao Paolo, secondo il mio modestissimo parere, il pensiero di Popper fa un po' acqua da tutte le parti. Voglio dire, cosa c'è di rassicurante nel ritenere che poche e potentissime persone, apparentemente invincibili e intoccabili, tramino contro la popolazione? Se così fosse in realtà sarebbe uno scenario da incubo, Non è forse più rassicurante pensare che tutte le disgrazie della nostra società siano invece frutto del caso o dell'errore? Anche la cosiddetta deresponsabilizzazione che deriverebbe dal complottismo non mi convince. Ognuno è responsabile delle proprie azioni e basta, indipendentemente che il male nel mondo sia opera del caso o della premeditazione di qualcuno. Non so, io sinceramente trovo che più discutibile dei complottisti ci siano soltanto gli anticomplottisti a prescindere. Entrambe queste schiere si assomigliano molto oltretutto, ambedue permalose e impermeabili a ogni tipo di critica, aggrappati alle loro incrollabili verità. Eppure è proprio Tolkien, tra gli altri, che ci insegna che il male esiste, lotta contro di noi mentendo in modo subdolo, distorcendo la realtà, mescolando il vero col falso. Siamo proprio sicuri quindi che tra complottari e feticisti delle verità ufficiali, ci sia qualcuno che abbia sempre torto o sempre ragione? Per me possono avere torto o ragione entrambi, in base al singolo tema trattato, io posso farmi un'idea ma alla fine avrò sempre il dubbio. Per questo, canzonare i complottisti facendone tutto un fascio di idioti mi pare un esercizio di conformismo snob che non ha davvero motivo di esistere. Detto questo, Il Pendolo lo lessi durante gli anni dell'università (ahimè ormai lontani), mi ricordo che mi prese molto e lo trovai sicuramente affascinante ma che a fine lettura mi lasciò un po' così, con la sensazione di essere stato supercazzolato per tutta la durata del libro con grandissima abilità dello scrittore. Se non fosse che ho montagne di libri in erretrato che non riesco a smaltire lo rileggerei molto volentieri.
Credo che Popper intendesse che pensare all'assurdità del caso sia insostenibile, in fondo tutti vogliono sapere che c'è un disegno dietro ai fatti. Se non c'è un'entità superiore come Dio, allora si pensa ci sia un gruppo di cattivi che ti fa andare male le cose. È un modo come un altro per dire che la colpa non è mai del singolo ma sempre di qualcun altro
Un capolavoro. Io fatico a scegliere fra Il nome della Rosa e Il pendolo di Foucault (e ci metto anche Baudolino). È vero che ha parti ostiche di lettura, difficili da superare, come la salita di un sentiero, a cui però segue un bell'altipiano boscoso. Mi è rimasta impressa la scena di quando Belbo, legato al pendolo, osserva i componenti della "setta" e vi riconosce molti personaggi incontrati nel libro, fra cui il suo editore. Personaggi grigi, mediocri, comuni, non superuomini.
L'ho letto tanti anni fa, l'ho trovato ironico personalmente. A mio parere irride l'eccesso di erudizione con perdita del contatto con la realtà. Interessante la spiegazione dell'adorazione del diavolo: si sarebbe ribellato a Dio per aver creato il mondo così brutto. Molto più stringato e conseguente "Il nome della rosa" che ho preferito.
Si,ma forse c'è una morale in tutto questo: siccome le nostre visioni sintetiche, più o meno "armoniose"ci risultano inadeguate a capire il mondo , è lecito arrivare alla conclusione che una verità non ci sia..e viceversa qualsiasi disciplina "ordinativa"si trasformi in legge universale?
Ti sei dimenticato i rettiliani ed il controllo del clima. Comunque complimenti per il video. È sempre un piacere ascoltarti. Mi hai fatti tornare la voglia di rileggere questo splendido libro.
Paolo sei un grande. L analisi di un testo usato come elemento dissacrante del sacro complottismo. Non avevo mai visto un arma di discredito di massa letteraria come questa analisi. Il costante parallelo tra analisi del testo e follia contemporanea è veramente un esempio di raro fine intellettualismo culturale 😂
Un libro affascinante, letto da adolescente e che mi ha aiutato da allora a guardare con il giusto distacco al ciarpame occultista e complottista. Grazie per aver riportato l'attenzione su questo capolavoro, ancora attualissimo!
Non sono d'accordo Paolo, è la prima volta forse, in quanto ravviso mancanza di profondità ed arguzia nella tua premessa. Non c'è niente di rassicurante nel complotto...anzi..sovrapporre la sfera privata e personale con discorsi di carattere personale è molto psicologico e troppo individuale per poter applicarsi a ragionamenti generali ed universali come quelli che stai affrontando. Per prima cosa il complotto è parte della natura umana, un tentativo di avvantaggiarsi sul prossimo mediante parole od azioni non palesi. E' una componente centrale anche se non dichiarata delle congregazioni per governare. Sostituire l'idea di Dio con l'idea del complotto non ha senso. Prima di tutto Dio fa del bene soprattutto alle persone poveri, semplici ed umili, mentre i complotti sono devastanti soprattutto per i poveri. Al massimo è esattamente il contrario, cioè si potrebbe vedere la mano di satana dietro alle persone che governano il mondo. Negare che un gruppo di persone tenga tirate le redini del mondo asserendo che tutte le calamità, le sventure e le piaghe del mondo vengano dal caso o da non meglio specificati errori specifici è sbagliato ed illogico, perchè non segue un ragionamento argomentabile, non analizza la situazione generale nel giusto contesto e soprattutto non applica il principio di causalità che è a mio avviso il migliore per capire i fatti del mondo.
Ho riportato la teoria di Popper, che Eco riprende (si sta parlando del suo romanzo): la gente non crede più a Dio, quindi quello che succede nella vita (che non piace, perché siamo tutti insoddisfatti) non può essere casuale ed è colpa di qualcuno: i potenti, le multinazionali, i massoni, i poteri forti. Mancherò di arguzia, pazienza
@@PaoloNardiSoiabeh dalla risposta potrebbe mancare non solo di arguzia ma anche di umiltà. Se si decide di avere un canale pubblico bisogna essere consci e consapevoli di poter ricevere eventuali critiche, a favore o contro che siano; nella sua premessa, inoltre, specifica che chi non la pensa in questo modo - sì di Popper, ma che fa suo - può tranquillamente chiudere il video, il che presupporrebbe una certa chiusura al dibattito e di conseguenza possibilità di dialogo (tipica dei “complottisti” come li chiama lei che asseriscono spesso per partito preso). La apprezzo moltissimo come critico e analista tolkieniano, ma il resto lo lascerei a chi nel dibattiti lascia spazio ai propri interlocutori.
I complotti rivolti a sfruttare situazioni specifiche di minorità di chi ne è l' oggetto esistono,sono le strutture mentali cospirazioniste sistematiche che lasciano a desiderare.
I complotti esistono ma quelli autentici hanno prove consolidate nel proprio corredo (ad esempio le aziende produttrici di carbon fossili hanno nascosto ricerche che già stabilivano un probabile nesso causale tra emissioni e cambiamento climatico fin dagli anni Settanta, cambiamento che si sarebbe manifestato in modo evidente nel nuovo secolo come poi si è verificato). Tu ad esempio a quali complotti fai riferimento? Sono supportati da prove consistenti?
@@aceto_di_meme Esistono poi forme di complotto che sfruttano abilmente la sciattezza superficiale della massa e delle classi dirigenti insieme con sommo cinsmo:per esempio pur non avendone le prove, sospetto che il COVID-19 non sia assolutamente frutto di manipolazione in laboratorio, bensì da vari anni si fossero sviluppate in Cina ed altrove, varianti della Sars insidiose come le influenze,poi nessuna autorità sanitaria le abbia per negligenza segnalate.. figuriamoci poi cosa poteva accadere in certi campi "di detenzione"(magari gestiti da una congrega di partito in rotta con le fazioni al governo attuali, perché no?)gente insomma con molti scrupoli che potrebbero benissimo avere appoggiato qualche bestiola infetta al mercato di Wuhan,ecc.ecc.(magari con la cortese connivenza di qualche Neocon o simle dei nostri... perché no?)
Bella la premessa sul complotto e condivisibile. Aggiungo una cosa sul complottismo, è una sorta di consolazione e un alibi per gli ignoranti, aderire al complottismo serve a chi ha una misera cultura, a far credere di aver capito il mondo e la realtà che ci circonda meglio di persone molto più istruite di loro. Di fronte a chi magari fornisce una spiegazione razionale e motivata a una qualsiasi cosa loro dissentono e con con l'aria di chi la sa lunga, spiegano quella stessa cosa con un fumoso e generico riferimento ad un complotto, ad un interesse economico che spiega tutto, o ad un'elite di innomonabili manovratori nell'ombra che hanno deciso questo o quello. Nessuno può insegnare loro nulla, sanno tutto e intuiscono tutto, sono più bravi dei dottori, più arguti degli scienziati, più informati degli esperti, più sapienti dei professori, e tutto questo senza leggere un libro neanche per sbaglio. Un mondo iniquo di orrende trame li sovrasta, non possono sottrarsi ai piani dei poteri forti, ma almeno hanno messo a nudo il sovrano.
Quanta boria nell’esprimere un concetto che se ribaltato potrebbe essere messo in bocca a un qualsiasi “complottista” Forse tra le due trincee esiste un campo aperto dove camminare liberi, anche se con meno certezze.
Posseggo quel libro da qualche settimana, ma lo devo ancora leggere. Ho sentito la prima volta il nome di quel romanzo da Wannabebuddha, relativamente all'"Editoria della morte". Ossia quella fetta di editoria che lucra vendendo morte sfruttando l'ignoranza della massa. Grazie del video.
Complimenti per il frullato , mettere tutto nel mixer fa comodo per screditare chiunque abbia dei dubbi
Purtroppo hai ragione.
Grazie
Ero lì che guardavo il mixer tutti i pezzettini farsi sempre più piccoli sembrano entrare in soluzione bensì rimane tutto un miscuglio di parole.
Ciao Paolo, innanzitutto complimenti per l'ottima opera di divulgazione che stai portando avanti: grazie ai tuoi video ho capito molto meglio tanto del mondo di Tolkien, un mondo che mi affascina sin dall'infanzia. Veniamo al video in questione: il tema del complottismo è tanto affascinante quanto scivoloso e il modo in cui Eco lo analizza nel Pendolo, seppure brillante, a mio avviso è un po' troppo brutale. E' brutale perché sembra mettere certe speculazioni (anche diversissime tra loro) intorno a possibili letture alternative di determinati eventi storici in un unico calderone, e (qui mi riferisco anche ad altre prese di posizioni di Eco sul tema, che esulano dalla lettera del romanzo) squalificare interi settori di ricerca indipendente che si discostano dalla versione dei fatti comunemente accettata.
Non riesco ad accettare un discorso sul complottismo così monolitico, ad esempio: è lo stesso complottismo quello che porta a ritenere che Aldo Moro non sia stato ucciso a seguito di una macchinazione ordinata solamente dalle BR, che porta a ritenere che Kennedy non sia stato ucciso da un pazzo isolato e quello che porta a ritenere che la defunta regina Elisabetta fosse un alieno-rettile dedito a non meglio specificati culti sadico-satanici? Io credo di no, credo che ogni singola proposta inedita di lettura a proposito di uno snodo storico, vicino o lontano, debba essere analizzata in sé, senza ricondurla, nel caso in cui appaia molto originale, ad una matrice socio-culturale intrinsecamente squalificante come quella del "complottismo".
Questo perché, se è vero che vedere dietro le quinte della storia una regia che dirige gli eventi è rassicurante, è altrettanto rassicurante che, ogni qual volta vengono proposte teorie che ci destabilizzano, perché minano credenze consolidate, esse vengano cassate dal dibattito in quanto afferenti all'ignominiosa categoria del "complotto".
La storia è piena di cambiamenti di paradigma, di rivoluzioni culturali che portano a considerare vero e irrefutabile ciò che fino a poco prima era considerato ridicolo e irricevibile, non mi stupirebbe se tra qualche decennio (o magari prima) alcune di quelle idee che oggi sono considerate complottiste possano diventare comunemente accettate e, viceversa, quello che noi oggi consideriamo una banale verità, si dimostri col tempo una menzogna che i detentori di un determinato potere temporale, grazie alla proprietà dei mezzi di informazione, hanno avuto l'interesse a diffondere.
Un caro saluto e buon lavoro
sì, capisco quello che vuoi dire. Credo che Eco partisse dalla sua ossessione, cioè l'enciclopedismo e i confini della conoscenza, tema su cui ha riflettuto a lungo anche nella sua produzione saggistica. Sono un po' le stesse problematiche del Nome della rosa, dove tutto ruota intorno a un centro vuoto e inesistente. Sono due romanzi postmoderni ma problematici che chiamano in causa l'intellettuale di sinistra, alla Eco per intenderci, e contestano il pensiero ermetico e le sue derive. I complotti ci sono, ma ben circostanziati e spesso sono fallimentari perché vengono scoperti (tipo il Watergate): a essere messa in discussione è la forma del piano universale, l'idea che ci sia una regia perfetta dietro a tutto (il Grande Vecchio), fino al punto di farne uno strumento di lettura della realtà che in qualche modo ci appaga e ci deresponsabilizza. Per questo ci vedo un richiamo per gli intellettuali, sempre alla Eco intendiamoci, perché anche il sapere può diventare pericoloso e far perdere di vista le responsabilità individuale. Oggi l'approccio complottardo è molto in voga, e di certo io non ne sono un sostenitore (credo si sia capito). Allo stesso tempo Eco tende a fare piazza pulita del dogma e della metafisica, suggerendo che non esiste un verità superiore, d'altra parte era un razionalista (lo si vede anche nel Nome della rosa), e io non lo condivido
@@PaoloNardiSoia A questo punto credo non rimanga che fare tesoro della lezione di Eco per neutralizzare la tendenza paranoide generata dalla combinazione di ipertrofia delle informazioni e associazionismo isterico, che porta alla costruzione di reticolati onnicomprensivi che, come giustamente rilevi, finiscono per essere deresponsabilizzanti; e, parimenti, fare sempre molta attenzione a come la categoria di "complotto" venga utilizzata opportunisticamente dal mondo dei media e della cultura ufficiale (non trovo altra definizione per chiamare chi gestisce le grandi realtà informative), perché, anche richiamandosi ad Eco per darsi una parvenza di autorevolezza, può trattarsi di una strategia retorica per evitare di affrontare determinati argomenti e portare avanti una precisa agenda culturale.
Per la prima volta sento odore di qualunquismo, di cose molto serie buttate in cagnara come se fossero bambinate, di conformismo, di liquidazioni molto sommarie e molto molto borghesi, specie in tempi come questi e dopo questi ultimi tre anni. Peccato. Quanto al Pendolo di Focault, un colossale esercizio di stile che sfoggia la cultura davvero bestiale dello scrittore e si risolve (a mio modestissimo parere) in una raffinatissima presa per i fondelli di certa editoria.
grazie per la accuse di qualunquismo, di infantilismo e di borghesismo. Ho cercato di parlare del romanzo (che può piacere o no) a partire dalla sua ottica e dalla riflessione saggistica di Eco. Che il complotto vada forte è indubbio: ce n'è uno nuovo ogni giorno, basta vedere il recente QAnon
@@PaoloNardiSoia Non ho idea di cosa sia il QAnon, Nardi, e ti stimo troppo per darti tout-court del borghesuccio o del qualunquista. Cionondimeno, la disamina di questo video mi dà esattamente quelle sensazioni, senza per questo doverle estendere alla tua persona così in un batter d'occhio. Non che faccia molta differenza quello che pensa un singolo iscritto al tuo canale, anzi mi viene da pensare tu la stia prendendo un po' troppo sul personale. Saluti e stammi bene.
@@omicroneridani7456 gli dai del qualunquista...a Paolo...è stato gentile a non mandarti. Però non è nemmeno libero di difendersi dalle accuse, bisognerebbe ponderare le parole e soprattutto pensarle prima di scriverle o pronunciarle
@@martanardi5139 Mi sembri molto parziale e fuori fuoco. In primis non ho privato nessuno della libertà di difendersi dalle "accuse"; inoltre, (come già detto) bisognerebbe distinguere tra osservazioni su un ragionamento o posizione e invettive ad personam belle e buone. Io medesimo, se poi vogliamo dirla tutta, mi sento libero di formulare pareri critici tanto quanto lui è libero di accoglierli o meno. Grazie comunque per il tentativo molto gratuito di reprimenda, madama, peccato che il tiro sia corto.
@@omicroneridani7456 prego messere
Come disse la buonanima di Eco (se non ricordo male): Dan Brown stesso potrebbe essere un personaggio de "Il pendolo di Focault".
Bellissima 🤣
Romanzo sublime, e sublime tua recensione.
Il piano giustifica le motivazioni mi ricorda tanto Saruman e l'importanza di fare figli mi ricorda il motivo della fine dei re di Gondor
Bah... Ho letto il pendolo nell'88, e poi almeno una ventina di volte. Il miglior romanzo che abbia mai letto. Scorrevole, divertente, interessante e, specialmente, realistico e sempre attuale.
È un libro scorrevole? Complimenti per le sue capacità, per me è stata una delle letture più impegnative anche se mi riprometto di rileggerlo in futuro!
Non capacità, ma semplicemente conoscenze: tutti argomenti che andavano di moda negli anni ottanta, e legati alla cronaca...
@@berardodigiacomantonio8808
Ottimi contenuti, è confortante sapere che ci sono intellettuali come te! Sto leggendo il Maestro e Margherita.
Straordinario il Cap. su Ponzio Pilato.
Tanta stima Paolo
Consiglio, come illustre precursore (molto meno saggistico e più "aperto", ma altrettanto fecondo sul tema del pensiero paranoico "ordinatore"), l'incredibile "V." di Thomas Pynchon
Grazie, lo cercherò
Mamma mia bello quanto complesso da leggere e ricordare gli eventi e le linee temporali. Buongiorno signor Nardi
Ciao Paolo, secondo il mio modestissimo parere, il pensiero di Popper fa un po' acqua da tutte le parti. Voglio dire, cosa c'è di rassicurante nel ritenere che poche e potentissime persone, apparentemente invincibili e intoccabili, tramino contro la popolazione? Se così fosse in realtà sarebbe uno scenario da incubo, Non è forse più rassicurante pensare che tutte le disgrazie della nostra società siano invece frutto del caso o dell'errore? Anche la cosiddetta deresponsabilizzazione che deriverebbe dal complottismo non mi convince. Ognuno è responsabile delle proprie azioni e basta, indipendentemente che il male nel mondo sia opera del caso o della premeditazione di qualcuno. Non so, io sinceramente trovo che più discutibile dei complottisti ci siano soltanto gli anticomplottisti a prescindere. Entrambe queste schiere si assomigliano molto oltretutto, ambedue permalose e impermeabili a ogni tipo di critica, aggrappati alle loro incrollabili verità. Eppure è proprio Tolkien, tra gli altri, che ci insegna che il male esiste, lotta contro di noi mentendo in modo subdolo, distorcendo la realtà, mescolando il vero col falso. Siamo proprio sicuri quindi che tra complottari e feticisti delle verità ufficiali, ci sia qualcuno che abbia sempre torto o sempre ragione? Per me possono avere torto o ragione entrambi, in base al singolo tema trattato, io posso farmi un'idea ma alla fine avrò sempre il dubbio. Per questo, canzonare i complottisti facendone tutto un fascio di idioti mi pare un esercizio di conformismo snob che non ha davvero motivo di esistere.
Detto questo, Il Pendolo lo lessi durante gli anni dell'università (ahimè ormai lontani), mi ricordo che mi prese molto e lo trovai sicuramente affascinante ma che a fine lettura mi lasciò un po' così, con la sensazione di essere stato supercazzolato per tutta la durata del libro con grandissima abilità dello scrittore. Se non fosse che ho montagne di libri in erretrato che non riesco a smaltire lo rileggerei molto volentieri.
Credo che Popper intendesse che pensare all'assurdità del caso sia insostenibile, in fondo tutti vogliono sapere che c'è un disegno dietro ai fatti. Se non c'è un'entità superiore come Dio, allora si pensa ci sia un gruppo di cattivi che ti fa andare male le cose. È un modo come un altro per dire che la colpa non è mai del singolo ma sempre di qualcun altro
Un capolavoro. Io fatico a scegliere fra Il nome della Rosa e Il pendolo di Foucault (e ci metto anche Baudolino).
È vero che ha parti ostiche di lettura, difficili da superare, come la salita di un sentiero, a cui però segue un bell'altipiano boscoso.
Mi è rimasta impressa la scena di quando Belbo, legato al pendolo, osserva i componenti della "setta" e vi riconosce molti personaggi incontrati nel libro, fra cui il suo editore. Personaggi grigi, mediocri, comuni, non superuomini.
L'ho letto tanti anni fa, l'ho trovato ironico personalmente. A mio parere irride l'eccesso di erudizione con perdita del contatto con la realtà.
Interessante la spiegazione dell'adorazione del diavolo: si sarebbe ribellato a Dio per aver creato il mondo così brutto.
Molto più stringato e conseguente "Il nome della rosa" che ho preferito.
Si,ma forse c'è una morale in tutto questo: siccome le nostre visioni sintetiche, più o meno "armoniose"ci risultano inadeguate a capire il mondo , è lecito arrivare alla conclusione che una verità non ci sia..e viceversa qualsiasi disciplina "ordinativa"si trasformi in legge universale?
Un capolavoro assoluto della letteratura e non solo italiana
Lo lessi anni fa e rimasi fulminato. Si avvicina il tempo di rileggerlo
Ti sei dimenticato i rettiliani ed il controllo del clima. Comunque complimenti per il video. È sempre un piacere ascoltarti. Mi hai fatti tornare la voglia di rileggere questo splendido libro.
ieri ho sentito del nuovo complotto dell'aurora boreale
Paolo sei un grande. L analisi di un testo usato come elemento dissacrante del sacro complottismo. Non avevo mai visto un arma di discredito di massa letteraria come questa analisi. Il costante parallelo tra analisi del testo e follia contemporanea è veramente un esempio di raro fine intellettualismo culturale 😂
Un libro affascinante, letto da adolescente e che mi ha aiutato da allora a guardare con il giusto distacco al ciarpame occultista e complottista. Grazie per aver riportato l'attenzione su questo capolavoro, ancora attualissimo!
Un Tolkieniano che rinnega la realtà dei complotti mi lascia davvero perplesso. Peccato.
Veramente un peccato
Non sono d'accordo Paolo, è la prima volta forse, in quanto ravviso mancanza di profondità ed arguzia nella tua premessa. Non c'è niente di rassicurante nel complotto...anzi..sovrapporre la sfera privata e personale con discorsi di carattere personale è molto psicologico e troppo individuale per poter applicarsi a ragionamenti generali ed universali come quelli che stai affrontando. Per prima cosa il complotto è parte della natura umana, un tentativo di avvantaggiarsi sul prossimo mediante parole od azioni non palesi. E' una componente centrale anche se non dichiarata delle congregazioni per governare. Sostituire l'idea di Dio con l'idea del complotto non ha senso. Prima di tutto Dio fa del bene soprattutto alle persone poveri, semplici ed umili, mentre i complotti sono devastanti soprattutto per i poveri. Al massimo è esattamente il contrario, cioè si potrebbe vedere la mano di satana dietro alle persone che governano il mondo. Negare che un gruppo di persone tenga tirate le redini del mondo asserendo che tutte le calamità, le sventure e le piaghe del mondo vengano dal caso o da non meglio specificati errori specifici è sbagliato ed illogico, perchè non segue un ragionamento argomentabile, non analizza la situazione generale nel giusto contesto e soprattutto non applica il principio di causalità che è a mio avviso il migliore per capire i fatti del mondo.
Ho riportato la teoria di Popper, che Eco riprende (si sta parlando del suo romanzo): la gente non crede più a Dio, quindi quello che succede nella vita (che non piace, perché siamo tutti insoddisfatti) non può essere casuale ed è colpa di qualcuno: i potenti, le multinazionali, i massoni, i poteri forti. Mancherò di arguzia, pazienza
@@PaoloNardiSoiabeh dalla risposta potrebbe mancare non solo di arguzia ma anche di umiltà. Se si decide di avere un canale pubblico bisogna essere consci e consapevoli di poter ricevere eventuali critiche, a favore o contro che siano; nella sua premessa, inoltre, specifica che chi non la pensa in questo modo - sì di Popper, ma che fa suo - può tranquillamente chiudere il video, il che presupporrebbe una certa chiusura al dibattito e di conseguenza possibilità di dialogo (tipica dei “complottisti” come li chiama lei che asseriscono spesso per partito preso).
La apprezzo moltissimo come critico e analista tolkieniano, ma il resto lo lascerei a chi nel dibattiti lascia spazio ai propri interlocutori.
I complotti rivolti a sfruttare situazioni specifiche di minorità di chi ne è l' oggetto esistono,sono le strutture mentali cospirazioniste sistematiche che lasciano a desiderare.
I complotti esistono ma quelli autentici hanno prove consolidate nel proprio corredo (ad esempio le aziende produttrici di carbon fossili hanno nascosto ricerche che già stabilivano un probabile nesso causale tra emissioni e cambiamento climatico fin dagli anni Settanta, cambiamento che si sarebbe manifestato in modo evidente nel nuovo secolo come poi si è verificato).
Tu ad esempio a quali complotti fai riferimento? Sono supportati da prove consistenti?
@@aceto_di_meme Esistono poi forme di complotto che sfruttano abilmente la sciattezza superficiale della massa e delle classi dirigenti insieme con sommo cinsmo:per esempio pur non avendone le prove, sospetto che il COVID-19 non sia assolutamente frutto di manipolazione in laboratorio, bensì da vari anni si fossero sviluppate in Cina ed altrove, varianti della Sars insidiose come le influenze,poi nessuna autorità sanitaria le abbia per negligenza segnalate.. figuriamoci poi cosa poteva accadere in certi campi "di detenzione"(magari gestiti da una congrega di partito in rotta con le fazioni al governo attuali, perché no?)gente insomma con molti scrupoli che potrebbero benissimo avere appoggiato qualche bestiola infetta al mercato di Wuhan,ecc.ecc.(magari con la cortese connivenza di qualche Neocon o simle dei nostri... perché no?)
Bella la premessa sul complotto e condivisibile. Aggiungo una cosa sul complottismo, è una sorta di consolazione e un alibi per gli ignoranti, aderire al complottismo serve a chi ha una misera cultura, a far credere di aver capito il mondo e la realtà che ci circonda meglio di persone molto più istruite di loro. Di fronte a chi magari fornisce una spiegazione razionale e motivata a una qualsiasi cosa loro dissentono e con con l'aria di chi la sa lunga, spiegano quella stessa cosa con un fumoso e generico riferimento ad un complotto, ad un interesse economico che spiega tutto, o ad un'elite di innomonabili manovratori nell'ombra che hanno deciso questo o quello.
Nessuno può insegnare loro nulla, sanno tutto e intuiscono tutto, sono più bravi dei dottori, più arguti degli scienziati, più informati degli esperti, più sapienti dei professori, e tutto questo senza leggere un libro neanche per sbaglio. Un mondo iniquo di orrende trame li sovrasta, non possono sottrarsi ai piani dei poteri forti, ma almeno hanno messo a nudo il sovrano.
Quanta boria nell’esprimere un concetto che se ribaltato potrebbe essere messo in bocca a un qualsiasi “complottista”
Forse tra le due trincee esiste un campo aperto dove camminare liberi, anche se con meno certezze.
Bello come la gente se la piji con Paolo per aver semplicemente riportato il pensiero di Eco.
Etichettare le verità come complottismo significa o essere dei ritardati o in malafede
In realtà per definizione i complottisti sono in malafede, non ritardati, ma quasi
Posseggo quel libro da qualche settimana, ma lo devo ancora leggere. Ho sentito la prima volta il nome di quel romanzo da Wannabebuddha, relativamente all'"Editoria della morte".
Ossia quella fetta di editoria che lucra vendendo morte sfruttando l'ignoranza della massa.
Grazie del video.