Grazie maestro. Oltre a tutto quello che dice lei io sono solito anche a cercare qua su UA-cam o in app di musica, varie interpretazioni del brano scegliendone una o due che più si avvicinano alle mie corde e seguire l’esposizione con lo spartito tra le mani
Mi ha fatto ritornare alla mente il metodo "globale" che per molti anni è stato e tuttora lo è, un ottimo metodo didattoco finalizzato alla letto-scrittura nel primo anno della scuola primaria. Condivido pienamente!
Grazie Maestro! Anche quando si legge una poesia, a mio parere, sarebbe importante prima avere un'idea sulle figure retoriche utilizzate dal poeta, lo stile adottato e anche capire il pensiero e la vita dell'autore, e poi addentrarci nella lettura di quella poesia. Così si possono scoprire tanti dettagli, comprenderla meglio, fare accostamenti. Tanti elementi come analogie, corrispondenze, musicalità, ci potrebbero risultare più chiari. Grazie per le sue lezioni!!
Buon giorno, prremetto ho 72 anni e mi sono avvicinata al pianoforte da qualche anno, i Suoi "suggerimenti , consigli" sono gli stessi che mi dà la mia insegnante, inutile dire che faccio"fatica" un po' per lo studio non sempre continuativo un po' per la concentrazione che viene a mancare ..... però le piccole soddisfazioni arrivano, era un mio sogno, io continuo nel mio cammino e con i miei tempi. Un saluto Professore da nonna Maria Teresa
Sempre interessanti queste "pillole". Tuttavia, mi permetto di dire che il paragone con un romanzo nuovo da leggere non è del tutto calzante. Non credo che, di solito, quando ci si appresta a leggere un romanzo nuovo, si inizi col guardare l'indice (?!): semmai, il più delle volte si guardano la copertina, la breve traccia sul retro o le informazioni sull'autore, tutti elementi sufficienti a introdurre e indurre alla (o desistere dalla) lettura, e poi si inizia il primo capitolo. Non è che si "studia" un romanzo, e che se ne debba avere subito una visione di insieme, ancora prima di iniziare a leggerlo. Non avrebbe senso (a meno di essere un critico letterario). E lo sviluppo della trama e dei suoi dettagli lo si scopre proprio man mano che si va avanti con la lettura. Non si vuole "analizzare" previamente la struttura di un romanzo, al contrario si vuole soprattutto essere sorpresi dal suo contenuto. Diverso è il discorso sui saggi o sui libri scientifici, letture che più si avvicinano al concetto di studio, per le quali effettivamente è plausibile guardare prima l'indice per dare una scorsa agli specifici temi che verranno trattati. Ma rimane la grande differenza per la quale il musicista che "legge" uno spartito lo fa con lo scopo specifico di eseguirlo poi con lo strumento, ovverosia riprodurlo in una forma d'arte secondo la propria sensibilità e capacità. Cosa che invece non accade con il lettore di libri. Evidentemente, però, il Maestro Prosseda (che apprezzo molto) è talmente "analitico" che vuole capire subito anche la "struttura" di un romanzo prima di leggerlo ;-)
Concordo: certo che un romanzo non si legge per "studiarlo" ma per il piacere di scoprirlo e lasciarsi affascinare dalla lettura. Ma lo stesso, secondo me, vale per un brano musicale: a meno che non sia un "esercizio", se leggiamo una Sonata di Beethoven non è per "studiarla" e basta, ma per "conoscerla", per immergersi nella sua poetica. Quindi il paragone, per come la vedo io, continua a funzionare.
@@RobertoProssedapianist Grazie della risposta, confrontare le idee e i diversi punti di vista è sempre fruttuoso. P.S A quando nuovi episodi di Casa Prosseda? Lei e Alessandra Ammara siete davvero bravi (e simpatici).
Grazie maestro. Oltre a tutto quello che dice lei io sono solito anche a cercare qua su UA-cam o in app di musica, varie interpretazioni del brano scegliendone una o due che più si avvicinano alle mie corde e seguire l’esposizione con lo spartito tra le mani
Dovrebbe essere rivista e corretta la numerazione dei capitoli.
Grazie
Mi ha fatto ritornare alla mente il metodo "globale" che per molti anni è stato e tuttora lo è, un ottimo metodo didattoco finalizzato alla letto-scrittura nel primo anno della scuola primaria. Condivido pienamente!
Grazie Maestro!
Anche quando si legge una poesia, a mio parere, sarebbe importante prima avere un'idea sulle figure retoriche utilizzate dal poeta, lo stile adottato e anche capire il pensiero e la vita dell'autore, e poi addentrarci nella lettura di quella poesia. Così si possono scoprire tanti dettagli, comprenderla meglio, fare accostamenti. Tanti elementi come analogie, corrispondenze, musicalità, ci potrebbero risultare più chiari.
Grazie per le sue lezioni!!
Buon giorno, prremetto ho 72 anni e mi sono avvicinata al pianoforte da qualche anno, i Suoi "suggerimenti , consigli" sono gli stessi che mi dà la mia insegnante, inutile dire che faccio"fatica" un po' per lo studio non sempre continuativo un po' per la concentrazione che viene a mancare ..... però le piccole soddisfazioni arrivano, era un mio sogno, io continuo nel mio cammino e con i miei tempi. Un saluto Professore da nonna Maria Teresa
Sempre interessanti queste "pillole". Tuttavia, mi permetto di dire che il paragone con un romanzo nuovo da leggere non è del tutto calzante. Non credo che, di solito, quando ci si appresta a leggere un romanzo nuovo, si inizi col guardare l'indice (?!): semmai, il più delle volte si guardano la copertina, la breve traccia sul retro o le informazioni sull'autore, tutti elementi sufficienti a introdurre e indurre alla (o desistere dalla) lettura, e poi si inizia il primo capitolo. Non è che si "studia" un romanzo, e che se ne debba avere subito una visione di insieme, ancora prima di iniziare a leggerlo. Non avrebbe senso (a meno di essere un critico letterario). E lo sviluppo della trama e dei suoi dettagli lo si scopre proprio man mano che si va avanti con la lettura. Non si vuole "analizzare" previamente la struttura di un romanzo, al contrario si vuole soprattutto essere sorpresi dal suo contenuto. Diverso è il discorso sui saggi o sui libri scientifici, letture che più si avvicinano al concetto di studio, per le quali effettivamente è plausibile guardare prima l'indice per dare una scorsa agli specifici temi che verranno trattati. Ma rimane la grande differenza per la quale il musicista che "legge" uno spartito lo fa con lo scopo specifico di eseguirlo poi con lo strumento, ovverosia riprodurlo in una forma d'arte secondo la propria sensibilità e capacità. Cosa che invece non accade con il lettore di libri. Evidentemente, però, il Maestro Prosseda (che apprezzo molto) è talmente "analitico" che vuole capire subito anche la "struttura" di un romanzo prima di leggerlo ;-)
Concordo: certo che un romanzo non si legge per "studiarlo" ma per il piacere di scoprirlo e lasciarsi affascinare dalla lettura. Ma lo stesso, secondo me, vale per un brano musicale: a meno che non sia un "esercizio", se leggiamo una Sonata di Beethoven non è per "studiarla" e basta, ma per "conoscerla", per immergersi nella sua poetica. Quindi il paragone, per come la vedo io, continua a funzionare.
@@RobertoProssedapianist Grazie della risposta, confrontare le idee e i diversi punti di vista è sempre fruttuoso. P.S A quando nuovi episodi di Casa Prosseda? Lei e Alessandra Ammara siete davvero bravi (e simpatici).
Cmq bisogna sempre iniziare dalla battuta 1.....