Ho conosciuto il prof. SAPELLI, del quale ho 3 anni di più, quando a Torino frequentava la federazione giovanile comunista. Già allora spiccava non solo per la sua bellezza, come diceva mia moglie, ma sopratutto per la brillantezza di analisi e di pensiero. Come si dice tutti da giovani siamo rivoluzionari e da vecchi conservatori. Anche Lui non è sfuggito a questa trasformazione come traspare da alcune pieghe del suo pensiero ma non è sparita l'acutezza di pensiero e la capacità di analisi rafforzata dalla vasta conoscenza e capacità polemica. Certo chi è cresciuto a Torino quando era sì la citta della Fiat ma anche delle innumerevoli officine (boite in torinese) fondate da spesso da personale qualificato fuoriuscito dalla stessa che fornivano i componenti industriali non solo alle industrie automobilistiche presenti ma anche alle altre numerose industrie sempre più tecnologiche avanzate. Certo dal suo discorso si evince che non ha dimenticato che alla base del miracolo economico italiano cerano le industrie pubbliche che offrivano acciaio, prodotti chimici, energia ecc. a prezzi contenuti che permetteva lo sviluppo delle industrie che dovevano competere con paesi di storia e possibilità industriale superiore al nostro. Certo il mercato iper liberale e le sue aziende non si pongono il problema di operare per lo sviluppo generale ma si limitano ad utilizzare il presente solo per conseguire il massimo profitto possibile. Questo comportamento non solo si riflette sui beni materiali e tecnologici ma anche sul più prezioso "materiale" umano. Tantomeno poteva dimenticare che certo anche l'informazione e un prodotto commerciale ma che con internet e i telefonini non si costruiscono le case, le biciclette, i frigoriferi, i prodotti alimentari di base o trasformati. Certo le attività finanziarie o commerciali sembrano creare ricchezza ma in realtà gestiscono semplicemente la ricchezza creata da chi produce. Il prof. VALERI più giovane cerca di fare un passaggio ulteriore, una società che non prospetta uno sviluppo grande o piccolo per tutti ma magari il successo concentrato esclusivamente sui più "capaci" (Top manager ?) o i più furbi (influecer ?) cioè sul 1 su 10 mila ce la fà con esibizioni di ricchezza spropositata crea persone che puntano sul superenalotto non sul fare famiglia e FIGLI.
Professore, ha mai fatto un giro per Milano? Ma cosa vogliamo formare? Gente che non ha alcuna voglia di integrarsi! E sì, si possono fermare, abbiamo dei confini per un motivo. Sull’immigrazione ha sempre avuto una visione distorta, secondo me. Senza contare, caro amico del censis, che in Europa non stanno messi meglio. Siamo il continente più vecchio del mondo.
Tutto verde mica tanto. Un sacchettino di plastica bio-degradabile all uscita dei supermercati e poi plastica, plastica e plastica anche per impacchettare una fetta di prosciutto o due foglie di lattuga.
O OCIDENTE TERÁ QUE REABRIR O GLOSSÁRIO MALDITO DAS PALAVRAS QUE ELE TORNOU PROIBIDAS. SÓ NELE EXISTEM AQUELAS CAPAZES DE DESFAZER POR CONVENCIMENTO A LAVAGEM CEREBRAL DE QUE UMA FAMÍLIA COM SEIS CRIANÇAS É MOTIVO PARA ABANDONAR TODAS AS ESPERANÇAS, QUALQUER ESPERANÇA, A ESPERANÇA ENFIM, DESESPERANDO-SE DA PRÓPRIA ESPERANÇA.
La denatalità dipende dal denaro,accumulato e nella disponibilità dei vecchi. I figli costano e le paghe insufficienti di inizio lavoro ma di massima fertilità biologica sono il nodo da sciogliere. Non rovesciando l'attuale dinamica finanziaria avremo meno popolazione attiva e più quella a carico,con l'esito facilmente prevedibile.
No, è un fattore primariamente culturale e spirituale, non c'è una correlazione diretta con il reddito disponibile. Il problema è molto più profondo purtroppo, trascende le considerazioni unicamente materialistiche.
Ascoltare Sapelli è sempre un grande piacere! Grazie per aver caricato questo video!
Ho conosciuto il prof. SAPELLI, del quale ho 3 anni di più, quando a Torino frequentava la federazione giovanile comunista.
Già allora spiccava non solo per la sua bellezza, come diceva mia moglie, ma sopratutto per la brillantezza di analisi e di pensiero.
Come si dice tutti da giovani siamo rivoluzionari e da vecchi conservatori.
Anche Lui non è sfuggito a questa trasformazione come traspare da alcune pieghe del suo pensiero ma non è sparita l'acutezza di pensiero e la capacità di analisi rafforzata dalla vasta conoscenza e capacità polemica.
Certo chi è cresciuto a Torino quando era sì la citta della Fiat ma anche delle innumerevoli officine (boite in torinese) fondate da spesso da personale qualificato fuoriuscito dalla stessa che fornivano i componenti industriali non solo alle industrie automobilistiche presenti ma anche alle altre numerose industrie sempre più tecnologiche avanzate.
Certo dal suo discorso si evince che non ha dimenticato che alla base del miracolo economico italiano cerano le industrie pubbliche che offrivano acciaio, prodotti chimici, energia ecc. a prezzi contenuti che permetteva lo sviluppo delle industrie che dovevano competere con paesi di storia e possibilità industriale superiore al nostro.
Certo il mercato iper liberale e le sue aziende non si pongono il problema di operare per lo sviluppo generale ma si limitano ad utilizzare il presente solo per conseguire il massimo profitto possibile.
Questo comportamento non solo si riflette sui beni materiali e tecnologici ma anche sul più prezioso "materiale" umano.
Tantomeno poteva dimenticare che certo anche l'informazione e un prodotto commerciale ma che con internet e i telefonini non si costruiscono le case, le biciclette, i frigoriferi, i prodotti alimentari di base o trasformati.
Certo le attività finanziarie o commerciali sembrano creare ricchezza ma in realtà gestiscono semplicemente la ricchezza creata da chi produce.
Il prof. VALERI più giovane cerca di fare un passaggio ulteriore, una società che non prospetta uno sviluppo grande o piccolo per tutti ma magari il successo concentrato esclusivamente sui più "capaci" (Top manager ?) o i più furbi (influecer ?) cioè sul 1 su 10 mila ce la fà con esibizioni di ricchezza spropositata crea persone che puntano sul superenalotto non sul fare famiglia e FIGLI.
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Professore, ha mai fatto un giro per Milano? Ma cosa vogliamo formare? Gente che non ha alcuna voglia di integrarsi! E sì, si possono fermare, abbiamo dei confini per un motivo. Sull’immigrazione ha sempre avuto una visione distorta, secondo me. Senza contare, caro amico del censis, che in Europa non stanno messi meglio. Siamo il continente più vecchio del mondo.
Ben felice di affossare il sistema paese italico (qualsiasi cosa significhi)
Pezzente Idiota, ritorna nel tuo antro da subumano e smetti di usufruire dei servizi sottocosto che questo Paese ti offre con le tasse altrui.
Tutto verde mica tanto. Un sacchettino di plastica bio-degradabile all uscita dei supermercati e poi plastica, plastica e plastica anche per impacchettare una fetta di prosciutto o due foglie di lattuga.
Snervante la connessione
O OCIDENTE TERÁ QUE REABRIR O GLOSSÁRIO MALDITO DAS PALAVRAS QUE ELE TORNOU PROIBIDAS. SÓ NELE EXISTEM AQUELAS CAPAZES DE DESFAZER POR CONVENCIMENTO A LAVAGEM CEREBRAL DE QUE UMA FAMÍLIA COM SEIS CRIANÇAS É MOTIVO PARA ABANDONAR TODAS AS ESPERANÇAS, QUALQUER ESPERANÇA, A ESPERANÇA ENFIM, DESESPERANDO-SE DA PRÓPRIA ESPERANÇA.
l'europa è destinata a cadere, l'Italia è tra i paesi che cadrà prima; socialmente ovviamente.
La denatalità dipende dal denaro,accumulato e nella disponibilità dei vecchi. I figli costano e le paghe insufficienti di inizio lavoro ma di massima fertilità biologica sono il nodo da sciogliere. Non rovesciando l'attuale dinamica finanziaria avremo meno popolazione attiva e più quella a carico,con l'esito facilmente prevedibile.
No, è un fattore primariamente culturale e spirituale, non c'è una correlazione diretta con il reddito disponibile. Il problema è molto più profondo purtroppo, trascende le considerazioni unicamente materialistiche.
Il Prof. Sapelli è molto colto, ma conosce poco la biologia...se la conoscesse di più, non farebbe battute di cattivo gusto...
Il problema è l'Europa!!!!!!!! Usciamo e riprendiamoci la sovranità ITALIANA