Ciao ragazzi, qui una volta la collina era coltivata, si indirizzava l'acqua delle risorgive con dei fossi, si pulivano i boschi lasciando le piante giuste e si costruivano mure a secco di contenimento. Questo lavoro di monitoraggio esisteva gia indirettamente attraverso l'agricoltura locale. Oggi però siamo ancora qua a massacrare i 4 agricoltori che restano. Siamo il paese del curare e non del prevenire che ha distrutto completamente il piccolo agricoltore che manteneva il territorio. E giustamente oggi si piange.
Parole sante, il piccolo agricoltore che manteneva il territorio e produceva il suo reddito. Adesso per ricreare la loro opera di cura del territorio ci vorrebbero soldi a palate e le campagne sono abbandonate a cervi e cinghiali.
Una situazione analoga avviene anche in pianura. Le nuove politiche agricole incentivate e finanziate dall'UE (es trattori sempre più più grandi, mappatura GPS ecc) aiutano solo i grandi agricoltori e portano ad un uso poco responsabile del territorio. I trattori sempre più pesanti compattano il terreno e fossi/canalette di scolo/filari di alberi vengono interrati (la mappatura GPS funziona solo su appezzamenti perfettamente piani). Inutile dire che così in caso di forti piogge i terreni non assorbono più acqua e la rete tamponante di fossi e canalette non esiste più causando piene improvvise dei fiumi
Si chiama Capitalismo: lo sviluppo economico porta a incentrare risorse nei settori più alti e a importare i prodotti agricoli in quanto non convengono produrli nel proprio Stato (es: Italia con normativa UE sul Grano, es: Inghilterra durante il periodo Napoleonico con le enclosures e Ricardo che teorizza la Teoria Della Rendita Differenziale).
@@tecnetio2924 mi dispiace ma non sono assolutamente d'accordo. Anzi la invito magari ad informarsi meglio a riguardo. Io sono parte di una realtà agricola ortofrutticola familiare nata nel 1936 quindi ciò che dico comunque le posso assicurare che ha una base di esperienza. L'agricoltura vive un periodo tristissimo da 20 anni a questa parte dov'è stata abbandonata, maltrattata e quelle poche realtà che hanno resistito e fatto dell'innovazione il proprio principio cardine si sono viste prendere a schiaffi da una classe dirigente che di agricoltura non ha mai veramente capito nulla. Perché le dico questo? Basta guardare la PAC 2023-27 (politica agricola comune). La popolazione mondiale è in continua crescita e di conseguenza la richiesta di cibo quindi, siccome la superficie coltivabile in Italia resta sempre la stessa l'agricoltura deve spostarsi verso metodi e soluzioni che vadano ad aumentare notevolmente la quantità e qualità delle colture e allo stesso tempo ridurre gli sprechi. Il GPS da lei vituperato consente con errore di 2 cm massimo, che lei si trovi in piano oppure con 40° di pendenza in linea retta oppure con uno schema curvilineo, di sfruttare in pieno il campo garantendo un omogeneità del sesto d'impianto (quindi su 1 Ha reale di terra ne sfrutta magari 0.98 ha invece di 0.75/0.80 senza GPS) di ridurre gli sprechi di concime (perché lei non lo sa ma senza GPS le passate con lo spandiconcime si fanno ad occhio quindi si sovrappone dove già dato mentre si può avere uno spandiconcime collegato al GPS stesso che chiude a settori per non sovrapporre il concime dove già dato), di ridurre le quantità di Prodotti Fitosanitari (stesso principio dello spandiconcime adattato ad una irroratrice), di ridurre notevolmente la manodopera e soprattutto di ottimizzare le lavorazioni del terreno e tutto questo garantendo molta più velocità di esecuzione e sensibili risparmi di carburante e quindi emissioni. Mi dica lei se questo può essere considerato un male. Io le posso dire che da quando esiste il GPS l'agricoltura ha fatto passi enormi e si è spostata verso una nuova era. Per quanto riguarda le politiche UE basta andare a leggere i programmi della PAC, se ci fa caso niente và a finanziare acquisto di trattori "più grandi" che le posso assicurare che inquinano meno di un SUV (guardi le schede delle emissioni) anzi i fondi sono destinati verso pratiche che vanno ad intaccare la capacità produttiva dell'agricoltura e quindi in totale contrasto con le necessità che le citavo prima. L'agricoltura è un mestiere di cui tutti parlano ma che sono pochissimi in Italia a poter affermare di farla sul serio e quindi di capirne le reali necessità.
Assolutamente! Sarebbe interessantissimo ascolta chi ha ideato la proposta per capire caratteristiche tecniche e fattibilità del progetto. (Lo dico da studente di geologia)
Mi sono occupato negli anni 1998, 1999 e 2000 per conto del Comune di Roma e della Regione Lazio del Fascicolo del Fabbricato. Tra le figure professionali coinvolte era previsto oltre ad un tecnico strutturale ed impiantistico, ed all’occorrenza di un agroforestale, anche un geologo. Indispensabile era la sensibilità del tecnico coordinatore, titolare dell’incarico professionale. Figura che nei piccoli centri, spesso consorziati per ragioni economiche, avrebbe assunto la definizione di TECNICO CONDOTTO. La sua avrebbe dovuto essere un’attività dinamica di carattere preventivo per la sicurezza immobiliare, a stretto contatto con le amministrazioni comunali. Antesignana in questo fu l’Amministrazione di Guidonia Montecelio. Ma purtroppo l’iniziativa non ebbe la traduzione pratica auspicata, sia per l’insensibilità dei politici - perennemente votati alla ricerca del consenso elettorale- sia per l’ostilità delle Associazioni della grande proprietà edilizia che vedevano nel Fascicolo del Fabbricato solo un orpello di carattere tributario. Infatti si fecero attrici di vertenze giudiziarie, che portarono allo svuotamento di ogni iniziativa e delle norme varate dai comuni e dalla Regione. In conclusione le idee (vedere anche quelle di Renzo Piano) non sono mai mancate, ma è sempre stato quasi impossibile metterle in atto, per un’endemica incapacità di dare attuazione alle stesse dovuta ad una cultura della sicurezza estremamente carente.
Io sarei anche più cattivo; non manca una cultura della sicurezza ma MANCA UNA CULTURA SCIENTIFICO-AMBIENTALE e ciò è dovuto in parte all'impostazione dei programmi scolastici (due ore di scienze a settimana nei licei ad esempio) e in parte allo scarso finanziamento del comparto istruzione e ricerca.
Concordo. Si deve partire dalla scuola. Sono convinto che i ragazzi siano i vettori più efficaci per divulgare le nozioni sulla sicurezza anche ai loro famigliari. Per convincersene basta osservare gli esempi provenienti dal Giappone e dalla California.
fare questi video potrebbe essere la scelta più azzeccata mai fatta. spiegare determinati fenomeni proprio quando sono in auge nel dibatto pubblico; soprattutto quando avvengono fenomeni come alluvioni, terremoti, frane ecc è l'essenza stessa dell'informazione. Informazione omai diventata becera e spazzatura dalle grandi testate giornalistiche attuali, ciò si dimostra dall'alto grado di disinformazione generale. BRAVI!!!
Al di là dei complimenti da un collega per la tua capacità di divulgare a tutti, in maniera comprensibile ma precisa, le tematiche che tratti, ( ti seguo da un po') vorrei dire che l'idea del geologo di zona è oramai indispensabile. Sul territorio non c'è più una figura istituzionale o meno in grado di svolgere questo ruolo. Persino gli osservatori " empirici" tipo il cantoniere dell'ANAS, i sorveglianti delle ferrovie, i cantonieri provinciali e comunali sono stati eliminati per ridurre costi ritenuti superflui. Oggi il territorio è abbandonato a se stesso, la frana diventa evidente quando oramai è tardi anche per salvare le persone e non solo le cose. Contemporaneamente al geologo di zona è indispensabile la programmazione e l'esecuzione delle manutenzioni che oggi sono quasi impossibili per problemi economici e per problemi burocratici. E' più facile dare il reddito di cittadinanza a chi è senza lavoro che pagarne una parte perchè impari a pulire i fossi e manutenere il territorio....
Dopo 50 mila corsi sulla sicurezza tra scuola e lavoro... nessuno mi ha mai spiegato la differenza tra pericolo e rischio nel modo più "pop" e preciso come hai fatto te!👏🙏
Questi sono ragazzi che meritano tantissimo hanno tutta la mia stima Ho capito e imparato cose molto importanti ed interessanti Grazie a questi ragazzi Ciao Andrea…
Grazie per questo interessante approfondimento! Lavoro come ingegnere nel settore del rischio idrogeologico e mi piacerebbe molto sentire l'intervista dell'ideatore della proposta dei geologi! Vi ammiro, siete fonte di conoscenza e ispirazione! Grazie!
Grandi ragazzi!! Speriamo che il vostro contributo possa aiutare anche i non addetti ai lavori a capire che la geologia è una scienza fondamentale. Buon lavoro!
Approfondire questo argomento con il relatore della proposta sarebbe eccezionale! Usiamo la forza del vostro canale per far sentire l'idea! Tocca spingere!!
bravo Andrea! chi ci amministra a livello comunale conosce l'art 44 della Costituzione sull'uso razionale del suolo? evidentemente no! ecco a cosa serve studiare: conoscere per capire. grazie geopop
Normalmente è competenza dei comuni, è il comune che da il via libero ai lavori dopo che hanno ricevuto il permesso di costruire (è un documento di una ventina di pagine). Poi magari tra fazioni politiche e non (mafiosi ad esempio) le decisioni che prendono vanno in base ai propri interessi
Una caccia alle streghe servirebbe solo a focalizzare l'attenzione sui "colpevoli" e non sul problema. Molto meglio cercare soluzioni e far si che chi c'è ora faccia qualcosa. Evitiamo l'ennesima guerra di fazione e impegniamoci in un intento comune, al di là delle bandiere.
Come sempre un lavoro eccezionale di altissima qualità, complimenti ragazzi continuate così la politica italiana e tutti i cittadini devono essere consapevoli dei rischi che abbiamo sul nostro territorio e dobbiamo impegnarci nella prevenzione...🇮🇹
Sono un ragazzo di appena 17 anni molto curioso.adoro questo canale, da quando l'ho scoperto non l'ho mai abbandonato. a Natale mi arriverà il vostro nuovo libro non vedo l'ora di leggerlo. Spero riuscirete a togliermi dei grossi dubbi che ho per la testa ahahah
Grazie Geopop, grazie Andrea. Sempre molto interessanti i video in cui fornisci, in modo preciso e dettagliato, le fonti delle vostre informazioni. Speriamo servano per una maggiore conoscenza e consapevolezza della gente. Buona continuazione.
Una cosa Andrea che pure io ho studiato geologia. Secondo me molta gente confonde "frana" Con un evento di scorrimento di terra già avvenuto, mentre la frana è anche una zona che può franare o cede poco alla volta in modo impercettibile. Per questo quando anch'io indico le frane mi dicono "ma lì non è cascato niente" proprio perché non capiscono cosa sia geologicamente una frana.
Purtroppo non siamo tutti Geologi, Ingegneri, Elettricisti, *-isti (qualsiasi altra professione tecnica), quindi capita a chiunque di non capire esattamente cosa intenda il tecnico o l'esperto quando usa alcuni termini che sono anche di uso comune. Tipicamente la frana a cui si riferisce una persona qualsiasi è proprio un movimento di terra o rocce già avvenuto, credo stia a voi geologi semmai istruire la gente su cosa intendete voi con "frana", non potete pretendere che le persone ne conoscano l'esatta definizione da geologo perché non è quella con cui vengono in contatto quotidianamente.
@@overunity senz'altro si deve migliorare MOLTO la comunicazione tra le categorie scientifiche e... tutte le altre. La terminologia corretta è un'arma a doppio taglio, perché precisa da un lato, ma decisamente limitante e poco comprensibile dall'altro. Se si abusa della terminologia senza le adeguate spiegazioni, si finisce nella situazione in cui ci troviamo ora: ognuno, pur non capendo una fava perché non del mestiere, si crea un'opinione basata sul nulla e si autoconvince di essere incontestabile. È un danno grave, perché poi l' "opinione" si diffonde e cresce ulteriormente con il passaparola, rendendo quasi impossibile reincanalarla verso la giusta direzione.
@@federicodalimonte7188 Concordo, è un problema molto diffuso. Poi appena uno sa lo 0,5% di ciò che dovrebbe sapere entra l'effetto Dunning Kruger (che descrive che chi meno sa crede di sapere di più) ed è finita. Sicuramente comunicare meglio è assolutamente necessario. L'altro problema che noto è che spesso chi sa davvero (un esperto) avendo studiato o fatto molta esperienza si sente su un gradino diverso rispetto a chi non è del ramo e tende ad usare il proprio gergo o terminologia acquisita senza sentirsi in dovere di spiegare nulla, e anche questo è un problema di atteggiamento. Lo vedo già nella mia professione ma credo sia diffusissimo.
Hai ragione da vendere! La prevenzione è l’unica strada, ma sono molto scettico sul fatto che venga intrapresa perché per la gente è importante dopo che succede qualcosa, quando si è in periodo di calma quasi tutti i lavori da fare (che vanno fatti quando le cose sono tranquille sennò non si parla di prevenzione) sono un fastidio per non dire che in molti diranno che vengono fatti lavori inutili per fare “ingrassare qualcuno”. Vi portò l’esempio delle fognature (sono ing idraulico) che sono progettate con un tempo di ritorno di 5 anni (a volte anche meno), però i paesi crescono, le fognature si usurano e le precipitazioni sono più violente quindi vanno in crisi, e andrà sempre peggio. Ma se si pensa di fare lavori di adeguamento partono le proteste perché si chiudono le vie e per altri disagi, quindi si perdono voti e quindi i lavori non si fanno. Il problema quindi è anche politico ma principalmente è dovuto a chi vota che non capisce o non vuole capire o pensa sempre e solo al suo orticello e basta.
Grazie Andrea, grazie per i contenuti che ci offri. Chi vuole capire e informrsi ascolta Geopop, chi non vuole capire ascolta i dibattiti nei salotti in tv.
Andrea approfondiamo subito!!! Ribadisco quanto scritto nell'ultimo video. Dal mio punto di vista sarebbe super interessante sapere il termini pratici come si valuta il rischio di frane dal punto di vista di un geologo! Grandissimi!
Qui in Canavese negli anni '50/'60 vi erano terrazzamenti, pulizia dei boschi e degli alvei fluviali. Ad oggi, la burocrazia soffoca gli agricoltori e piccoli artigiani e, chi ha un vigneto di 1000mq ha spese simili a coloro che ne possiedono 10.000, questo ha contribuito all'abbandono della terra. Queste sono alcune delle conclusioni e conseguenze delle nostre azioni.
Grazie Andrea per averci mostrato gli strumenti on-line in modo da avere una consapevolezza della pericolosità e del rischio idrogeologico in Italia. Anche io molto interessata ad ascoltare Chi ha fatto la proposta che hai brevemente illustrato. Sì, mi piacerebbe sapere di più sugli aspetti della idrogeologia e della situazione del territorio italiano. Grazie e a presto!
Video molto interessante.. io all’università sto frequentando un corso che tratta proprio questi argomenti e in base a ciò che ho appreso è necessario porre l’attenzione anche sui temi di progettazione territoriale per la gestione e la mitigazione del rischio. I progettisti stessi devono avere maggiore consapevolezza e ricevere una formazione adeguata in merito a questo tema molto delicato e più che mai urgente nel nostro paese.
Forte la sezione Geopop Fantascienza, non la conoscevo, credo fermamente che l'umanità farà prima ad andare su Marte che l'Italia metta in essere una politica preventiva sul territorio. Scherzi a parte concordo su ogni parola e come al solito grazie per le info così ben "impacchettate"!
Bel video e vorrei assolutamente vedere un'intervista a uno dei geologi che ha scritto la carta. Comunque mi ricordavo che le definizioni di rischio e pericolo fossero al contrario rispetto a come le ha dette Andrea
Sempre interessanti e ottimi questi video. Di recente (un paio di giorni fa) ho "dibattuto" sul discorso abusivismo/eventi di Ischia. Beh, la persona mi ha paragonato gli eventi di Ischia con il disastro del Vajont (sono Veneto). E la persona continuava a "dire di esser nel giusto", che il paragone è fattibile. Cioè una zona è a rischio (ci son state anche di recente) "idrico" (alluvione, problemi di inondazioni, e altri problemi legati alla pioggia) e l'altra a rischio frana, si possono paragonare. Magari, nel 2023 la gente si informerà meglio tramite voi o altri canali di divulgazione scientifica, piuttosto che su pagine Facebook di "tizio, Caio e amico di merende". Un saluto
Ho avuto modo di studiare questi dati per la mia tesi di laurea, gli strumenti per mitigare ci sono, il problema piú grande è appunto la politica e il modo di fare tutto italiano alla magna magna...
Ciao Andrea e complimenti a te e a tutto il team di Geopop, sarebbe molto interessante approfondire con la persona che ha fatto la proposta del Presidio Territoriale... grandissimi e complimenti
Ma ... il geologo di zona, il medico del territorio, che è una bellissima pensata, ... Cosa può fare davanti ad alluvioni così devastanti e inevitabili frane e crolli e distruzioni abitative? Può certo invitare i residenti ad evacuare per tempo, e quindi la PREVENZIONE, e ovviamente EVITARE TRAGEDIE, OTTIMO!!!,.... ma questo a lungo andare, porterebbe ad avere più rispetto del territorio, a definire piani urbanistici più meditati? Oppure è una prevenzione che EVITA LE MORTI, sì, ma concede che si continui a deturpare a condonare a ricostruire ed evacuare... perpetuando il girotondo di malaffare??? Grazie per i tuoi servizi di GRANDE VALORE didattico e divulgativo. Elisa
Credo che più pressioni si fanno verso i politici più questi si sentono "obbligati" almeno ad ascoltare, l'invito a chi ha fatto la proposta affinché la porti al grande pubblico, ed 1.05 milioni di iscritti + tutti gli altri non sono pochi, è d'obbligo. La prevenzione è l'unica ancora di salvezza per questo Paese.
Intanto il governo ha tagliato i fondi del 45% per la "tutela e la gestione delle risorse idriche, del territorio e della prevenzione per il dissesto idrogeologico" che passerà da 779 a 419 milioni di€ .
@@kalz55 Un asteroide che colpisce la terra ed estingue la maggioranza delle speci terrestri è perfettamente naturale, ciò non significa che non sia un disastro, idem per un terremoto o un'eruzione. Esistono certamente disastri causati esclusivamente dall'uomo, ma non è assolutamente necessario che un evento sia antropico per poterlo classificare come "disastro". Riguardo a questo specifico ti assicuro che tutti i Valtellinesi conoscono l'alluvione e sanno benissimo che prima o poi, ne arriverà un'altro proprio perchè è naturale, visto che la regola numero uno della montagna è sempre che tutto quello che si trova in alto, un giorno scenderà. All'occorrenza ci armeremo di pale.
Bravissimi... Andrea, hai già parlato dei deserti?.. come si classificano, perché avanzano ecc..?? Devi farmelo per piacere, ti metto sempre il like, sono iscritto al canale e inoltro i tuoi video ai miei amici😅😅!!
Si deve partire dalla base e cioè dalla cartografia geologica. Se non si conosce il territorio nelle sue caratteristiche fondamentali si fa fatica a fare prevenzione. Ad esempio il numero di frane è sicuramente molto più elevato di quello presente in idrogeo. Ovviamente il nuovo governo ha di nuovo tagliato i fondi per continuare a mappare il territorio, dopo che il progetto era stato faticosamente riavviato. E si tratta di spiccioli per il bilancio pubblico. Insomma, invece di andare avanti, andiamo indietro. Non si capisce se per ignoranza o per malafede. Nell'uno e nell'altro caso, l'unica certezza è che ci vanno di mezzo i cittadini
Da notare che la Calabria è a rischio alluvione alto. Ma questo perché non si puliscono le fiumare, specie se interrate. Basterebbe pulirle. Tuttavia, bisognerebbe completare al più presto le carte geologiche a scala 1:50.000 e iniziare e finire quelle a scala 1:25.000, che sono il punto di partenza per conoscere il territorio. Emilia Romagna e Campania sono messe molto bene, la prima ha praticamente finito e la seconda ha avviato quasi tutti i fogli che le mancano, bisogna aspettare solo che vengano ultimati e pubblicati. Tuttavia le regioni del Nord sono indietrissimo, questo è gravissimo. Si potrebbero stanziare 50 milioni di euro del PNRR per attivare questi progetti, sono la base per la tutela del territorio.
Sostanzialmente chi ha costruito e continua a costruire , chi compra e chi chiede continui condoni sono tutti colpevoli , chi per guadagno personale chi per ignoranza , A questo punto concedere i condoni è da criminali
Sarebbe interessante un video che spieghi quali sistemi naturali, ad esempio gli alberi, ed artificiali come le barriere, potrebbero proteggere le aree a rischio idrogeologico.
Sarebbe interessante, ammesso che si riesca ad avere i dati, confrontare i costi stimati per mettere in atto la soluzione di cura del territorio proposta con i costi della gestione emergenza. Anche solo a grandi linee perché la gestione emergenze oltre ai fondi a pioggia per i ripristini dovrebbe considerare la quota utilizzo di Carabinieri, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, soccorsi etc.
Grandi ragazzi. Giusto la prevenzione e tutto, peccato che i politicanti pensano ad altro e come sempre la povera gente be paga le conseguenze. Io di lavoro sono un rocciatore, un di quei folli che monta barriere e reti paramassi, in Italia c'è moltissimo lavoro da fare ma non c'è l'interesse. Comunque un bel video su disaggi, reti e barriere paramassi e su come si fa a mettere in sicurezza una frana o una parete rocciosa non è male? Che ne dite
L'idea del monitoraggio attivo del territorio lascerebbe il tempo che trova, poiché se continuasse a mancare la volontà politica di effettuare gli interventi che il monitoraggio richiede, nulla cambierebbe. In pratica avremmo una lunga serie di vicende riassumibili con "Ocio che crolla! Ocio che crolla... È crollato!"
tutto nel mentre " Il bilancio del ministero, alla voce “tutela e gestione delle risorse idriche e del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico”, passera' da 779,5 milioni di euro (2023) a poco meno di 419 milioni (2025)".
Premetto che NON parlo di Ischia! Sul nostro Appennino, da alcuni anni, gli alberi vengono tagliati in modo sconsiderato: Invece che tagliare solo gli alberi più grandi, in modo che quelli più piccoli crescano rapidamente cosicché, nel giro di 7 anni (i faggi hanno questi tempi) , si possano di nuovo tagliare, oggi si tagliano *tutti* gli alberi: grandi e piccoli, lasciandone solo uno grande ogni 10 o 20m. In questo modo - a parte il danno estetico - il pendio resta senza radici e molto suscettibile di frane. Con una riproduzione dall caduta dei semi delle poche piante lasciate, ci vogliono dai 50 ai 70 anni per rivedere il bosco. Qualcuno che, evidentemente, ha "studiato"(??!!) i boschi solo sulla carta ma non li ha mai visti, sostiene che questo vada bene in quanto ci sono Leggi e regolamenti che lo consentono. Io non sono un burocrate ma, se ci sono leggi che consentono questo, vanno immediatamente riviste ed i Carabinieri Forestali vanno messi nelle condizioni di poter bloccare questa attività dannosissima.
Proprio nella planimetria interattiva Idrogeo-ISPRA, da te indicata, non mi sembra che la zona di Casamicciola Marina ad Ischia sia segnata come pericolosa, pur avendo subito quello che ha subito, fino al mare.
Bel video Andrea. Ma ci piacerebbe capire perchè in Italia ci sono più frane di altri paesi. Che caratteristiche geologiche hanno i nostri monti che li rendono così franosi? Ci hai già spiegato che per alcuni posti (tipo Ischia) c'è uno strato di terre laviche superficiali che viene trascinato facilmente dalle piogge. E per tutto il resto dell'Appennino e delle Alpi?
Ehh la risposta è che la geologia è un casino, soprattutto quella italiana, ci sono corsi apposto che studiano la geologia dell'Italia e la geologia si dirama in tantissime discipline diverse tra loro con laureati che studiano luoghi totalmente diversi fra loro anche a volte per tutta la vita. La risposta seria è che sarebbe impossibile spiegarlo in un video solo ma ci sono corsi di lauree apposta. Ed è per quello che è così importante investire in istruzione e soprattutto nei progetti degli istituti che ci lavorano e anche duramente sopra.
Servirebbe un raffronto anche economico alla lunga, tra i costi economici di prevenzione e i costi economici delle emergenze. Che siano frane, terremoti, ecc ecc. Senza contare che nell'emergenza ci sono anche costi in vite umane, vite sospese in prefabbricati, estirpazione dagli affetti, ecc ecc
Grazie per i dati ragazzi, mi fanno perdere un sacco di tempo perché poi la curiosità prende il sopravvento! ps. se ce l'avete voglio il video di Stefano mentre registra le vocine da inserire nella parte sulla pericolosità e il rischio 😄
Qualche giorno fa tornando a casa ho trovato un cassonetto della differenziata carta con dei livri, e quando vedo dei libri non resisto, e me ne sono portati a casa 3., uno di mappe geologiche e 2 di un progetto del CNR su frane e allagamenti, il Progetto AVI.. Li ho presi perche ho scritto uno spettacolo sul cambiamento climatico (e ne sto scrivendone un secondo) volevo capire se mi potevano essere utili per approfondire, e naturalmente a casa li ho subito aperti, e mi sono ritrovato di fronte paginate di tabelle di date di eventi di frane o di inondazioni senza troppe spiegazioni, e sono eventi che vanno dal 1800 fino al 1995 (lo studio è poi stato aggiornato nel 2000)... sono due tomi di circa 400 pagine con fino a 60 eventi per pagina dove sono catalogati quasi 23000 eventi solo per il periodo 1918-1995, molti eventi censiti, non avendo una data certa perché antecedenti al 1918 sono stati esclusi dalle poche statistiche che ho trovato, ma sono stati inseriti ugualmente nei libri. Sono rimasto di sasso! Non avevo questa percezione. Ho provato subito a cercare online, per vedere se questo patrimonio fosse stato digitalizzato per avere un'idea di quele fosse il trend , ho trovato il sito del progetto avi.gndci.cnr.it/ e ho provato anche a scrivere, ma l'email è stata disattivata... però nei power point sul sito ho trovato una parziale risposta in queste slide avi.gndci.cnr.it/ppt/avi2000b/ppframe.htm che anche considerando il periodo dal dopoguerra ad oggi, mostrano una tendenza a crescere di frane e inondazioni con gli anni, anche se esiste una palese decrescita delle inondazioni dagli anni '70 agli anni '90 che mi spiego con interventi di potenziamento degli argini che so esserci stato in quel periodo (ovvero dopo l'alluvione di Firenze). Ad ogni modo è stato veramente impressionante aprire questi libri e mi sono anche arrabbiato sul fatto che non esista più il Progetto AVI, anche perché con lo studio dei big data, unito all'utilizzo dell'intelligenza artificiale, in campo idrogeologico, da sviluppatore software sono convinto si potrebbe avere dei vantaggi non trascurabili sulle nostre vite.
Salve e come sempre fate uno splendido lavoro. La politica deve fare molto di più sulla prevenzione del territorio e non solo per i rischi idrologici e voglio porvi una domanda ma quando qualcuno costruisce in questi posti ad medio alto rischio chi ci va ad abitare viene avvisato dei rischi che incombe ? Essendo pugliese non mi pongo la domanda ma per gli altri cittadini spero ci sia qualcuno che gli avvisi dei rischi.
I rappresentanti politici vengono votati solo perché istigano odio e chiusura. Voglio vedere se iniziano a parlare di frane a chi interessa. Ahah! Grazie per il vostro servizio.
Già, la politica. Qui in Sicilia si parla di costruire il ponte... Ma abbiamo una autostrada malmessa, per non parlare di molte strade... Molti anni fa in una curva della ss110 montalbanese c'è stata una frana... Hanno rattoppato la curva... La frana è ancora lì...
Il problema della politica è che vengono messi i soldi solo su "attività" che danno VISIBILITA' dell'operato. Questo tipo di piano di monitoraggio risparmia un sacco di vite e soldi, ma non da visibilità come un sopralluogo durante un evento catastrofico. Se tutto va bene la gente come farebbe a dire che "questi stanno facendo qualcosa ", sicuramente fa più "rumore" dire abbiamo stanziato 12 milioni per ricostruire il paese spazzato via piuttosto che dire abbiamo stanziato 12miolioni in 10 anni per evitare che ci siano eventi catastrofici. L'italiano medio direbbe "ci mancherebbe altro che non l'avessero fatto" ma purtroppo si da tutto per scontato e le opere "silenziose" non danno visibilità. Questo è il problema della politica e dei servizi. Prima di portare avanti questo progetto che secondo me è ammirabile e anche fatto con testa , c'è da far capire alla gente come si deve pensare alla politica come si deve valutare l'operato della politica che non è solo quanto appari in TV ma cosa fai di concreto! Scardinato questo (che è impossibile) si può veramente cambiare il paese!
Io ho subito due alluvioni negli ultimi anni in provincia di Pavia più precisamente a Casteggio , e non hanno ancora fatto nulla per prevenirle , ogni volta che piove siamo terrorizzati
Equipe necessaria per prevenire: 1 capo nazionale 20 capi regione 40 persone in presidio territoriale. Strumenti, auto e interventi. Vari governatori e sindaci che dovranno “sorbirsi dei pipponi” perché tanto così li definirebbero da parte di queste persone che settimanalmente/mensilmente segnalano pericoli imminenti. Alle prime 10 segnalazioni tutti sul chi va la, ma se non succede nulla: “eh vabbè ma l’altra volta abbiamo mobilitato vigili del fuoco, ingegneri, protezione civile e non è successo nulla, “voi sparate a caso” e noi spendiamo soldi che non ci sono perché fondi non sono stati dati. Al primo evento serio con danni e morti “eh ma è colpa dei geologi, non hanno dato una classe di pericolosità adeguata, noi avevamo altre priorità” In Italia non c’è una cultura di spendere i soldi per evitare il peggio perché non c’è una gestione del rischio oltre ad una capacità visionaria a lungo termine. 100€ spesi per sistemare una catastrofe con morti sono meglio che 120€ spesi nel nulla, per loro chiamata prevenzione. Perché i morti sono tangibili, i vivi no.
quanto vale la vita di una persona che rischia di perire in una frana. Che valore si può attribuire alla perdita della propria abitazione e ai disagi conseguenti. Eppure la politica preferisce acquistare armamenti ....
Buongiorno e complimenti per il servizio e per i vostri contenuti in generale. Si può fare un approfondimento sull'incidenza dei valori catastali dei terreni e degli immobili che ricadono in zona ad alto rischio? Grazie
PROVATE A FARE UN SERVIZIO SU PIAZZA PLEBISCITO A NAPOLI SUL PERCHÉ NN SI RIESCE A PERCORRERE AD OCCHI CHIUSI SULLA FAMOSA LEGGENDA ....GRAZIE RAGA SUPER BRAVI
Ciao ragazzi, qui una volta la collina era coltivata, si indirizzava l'acqua delle risorgive con dei fossi, si pulivano i boschi lasciando le piante giuste e si costruivano mure a secco di contenimento. Questo lavoro di monitoraggio esisteva gia indirettamente attraverso l'agricoltura locale. Oggi però siamo ancora qua a massacrare i 4 agricoltori che restano. Siamo il paese del curare e non del prevenire che ha distrutto completamente il piccolo agricoltore che manteneva il territorio. E giustamente oggi si piange.
Parole sante, il piccolo agricoltore che manteneva il territorio e produceva il suo reddito. Adesso per ricreare la loro opera di cura del territorio ci vorrebbero soldi a palate e le campagne sono abbandonate a cervi e cinghiali.
Sono cambiamenti climatici non c'è nulla da approfondire , dobbiamo cambiare noi
Una situazione analoga avviene anche in pianura. Le nuove politiche agricole incentivate e finanziate dall'UE (es trattori sempre più più grandi, mappatura GPS ecc) aiutano solo i grandi agricoltori e portano ad un uso poco responsabile del territorio. I trattori sempre più pesanti compattano il terreno e fossi/canalette di scolo/filari di alberi vengono interrati (la mappatura GPS funziona solo su appezzamenti perfettamente piani).
Inutile dire che così in caso di forti piogge i terreni non assorbono più acqua e la rete tamponante di fossi e canalette non esiste più causando piene improvvise dei fiumi
Si chiama Capitalismo: lo sviluppo economico porta a incentrare risorse nei settori più alti e a importare i prodotti agricoli in quanto non convengono produrli nel proprio Stato (es: Italia con normativa UE sul Grano, es: Inghilterra durante il periodo Napoleonico con le enclosures e Ricardo che teorizza la Teoria Della Rendita Differenziale).
@@tecnetio2924 mi dispiace ma non sono assolutamente d'accordo. Anzi la invito magari ad informarsi meglio a riguardo.
Io sono parte di una realtà agricola ortofrutticola familiare nata nel 1936 quindi ciò che dico comunque le posso assicurare che ha una base di esperienza.
L'agricoltura vive un periodo tristissimo da 20 anni a questa parte dov'è stata abbandonata, maltrattata e quelle poche realtà che hanno resistito e fatto dell'innovazione il proprio principio cardine si sono viste prendere a schiaffi da una classe dirigente che di agricoltura non ha mai veramente capito nulla.
Perché le dico questo?
Basta guardare la PAC 2023-27 (politica agricola comune).
La popolazione mondiale è in continua crescita e di conseguenza la richiesta di cibo quindi, siccome la superficie coltivabile in Italia resta sempre la stessa l'agricoltura deve spostarsi verso metodi e soluzioni che vadano ad aumentare notevolmente la quantità e qualità delle colture e allo stesso tempo ridurre gli sprechi.
Il GPS da lei vituperato consente con errore di 2 cm massimo, che lei si trovi in piano oppure con 40° di pendenza in linea retta oppure con uno schema curvilineo, di sfruttare in pieno il campo garantendo un omogeneità del sesto d'impianto (quindi su 1 Ha reale di terra ne sfrutta magari 0.98 ha invece di 0.75/0.80 senza GPS) di ridurre gli sprechi di concime (perché lei non lo sa ma senza GPS le passate con lo spandiconcime si fanno ad occhio quindi si sovrappone dove già dato mentre si può avere uno spandiconcime collegato al GPS stesso che chiude a settori per non sovrapporre il concime dove già dato), di ridurre le quantità di Prodotti Fitosanitari (stesso principio dello spandiconcime adattato ad una irroratrice), di ridurre notevolmente la manodopera e soprattutto di ottimizzare le lavorazioni del terreno e tutto questo garantendo molta più velocità di esecuzione e sensibili risparmi di carburante e quindi emissioni.
Mi dica lei se questo può essere considerato un male. Io le posso dire che da quando esiste il GPS l'agricoltura ha fatto passi enormi e si è spostata verso una nuova era.
Per quanto riguarda le politiche UE basta andare a leggere i programmi della PAC, se ci fa caso niente và a finanziare acquisto di trattori "più grandi" che le posso assicurare che inquinano meno di un SUV (guardi le schede delle emissioni) anzi i fondi sono destinati verso pratiche che vanno ad intaccare la capacità produttiva dell'agricoltura e quindi in totale contrasto con le necessità che le citavo prima.
L'agricoltura è un mestiere di cui tutti parlano ma che sono pochissimi in Italia a poter affermare di farla sul serio e quindi di capirne le reali necessità.
Assolutamente! Sarebbe interessantissimo ascolta chi ha ideato la proposta per capire caratteristiche tecniche e fattibilità del progetto. (Lo dico da studente di geologia)
Sono cambiamenti climatici non c'è nulla da approfondire , dobbiamo cambiare noi
Mi sono occupato negli anni 1998, 1999 e 2000 per conto del Comune di Roma e della Regione Lazio del Fascicolo del Fabbricato. Tra le figure professionali coinvolte era previsto oltre ad un tecnico strutturale ed impiantistico, ed all’occorrenza di un agroforestale, anche un geologo. Indispensabile era la sensibilità del tecnico coordinatore, titolare dell’incarico professionale. Figura che nei piccoli centri, spesso consorziati per ragioni economiche, avrebbe assunto la definizione di TECNICO CONDOTTO. La sua avrebbe dovuto essere un’attività dinamica di carattere preventivo per la sicurezza immobiliare, a stretto contatto con le amministrazioni comunali. Antesignana in questo fu l’Amministrazione di Guidonia Montecelio. Ma purtroppo l’iniziativa non ebbe la traduzione pratica auspicata, sia per l’insensibilità dei politici - perennemente votati alla ricerca del consenso elettorale- sia per l’ostilità delle Associazioni della grande proprietà edilizia che vedevano nel Fascicolo del Fabbricato solo un orpello di carattere tributario. Infatti si fecero attrici di vertenze giudiziarie, che portarono allo svuotamento di ogni iniziativa e delle norme varate dai comuni e dalla Regione. In conclusione le idee (vedere anche quelle di Renzo Piano) non sono mai mancate, ma è sempre stato quasi impossibile metterle in atto, per un’endemica incapacità di dare attuazione alle stesse dovuta ad una cultura della sicurezza estremamente carente.
Io sarei anche più cattivo; non manca una cultura della sicurezza ma MANCA UNA CULTURA SCIENTIFICO-AMBIENTALE e ciò è dovuto in parte all'impostazione dei programmi scolastici (due ore di scienze a settimana nei licei ad esempio) e in parte allo scarso finanziamento del comparto istruzione e ricerca.
Concordo. Si deve partire dalla scuola. Sono convinto che i ragazzi siano i vettori più efficaci per divulgare le nozioni sulla sicurezza anche ai loro famigliari. Per convincersene basta osservare gli esempi provenienti dal Giappone e dalla California.
fare questi video potrebbe essere la scelta più azzeccata mai fatta. spiegare determinati fenomeni proprio quando sono in auge nel dibatto pubblico; soprattutto quando avvengono fenomeni come alluvioni, terremoti, frane ecc è l'essenza stessa dell'informazione. Informazione omai diventata becera e spazzatura dalle grandi testate giornalistiche attuali, ciò si dimostra dall'alto grado di disinformazione generale. BRAVI!!!
Concordo, La pressione dell'opinione pubblica è essenziale,Bravo
Su ISPRA mi avete aperto gli occhi.
Sinceramente pensavo che la piattaforma fosse legata al mondo dei rifiuti.
Grazie ancora
Al di là dei complimenti da un collega per la tua capacità di divulgare a tutti, in maniera comprensibile ma precisa, le tematiche che tratti, ( ti seguo da un po') vorrei dire che l'idea del geologo di zona è oramai indispensabile. Sul territorio non c'è più una figura istituzionale o meno in grado di svolgere questo ruolo. Persino gli osservatori " empirici" tipo il cantoniere dell'ANAS, i sorveglianti delle ferrovie, i cantonieri provinciali e comunali sono stati eliminati per ridurre costi ritenuti superflui. Oggi il territorio è abbandonato a se stesso, la frana diventa evidente quando oramai è tardi anche per salvare le persone e non solo le cose. Contemporaneamente al geologo di zona è indispensabile la programmazione e l'esecuzione delle manutenzioni che oggi sono quasi impossibili per problemi economici e per problemi burocratici. E' più facile dare il reddito di cittadinanza a chi è senza lavoro che pagarne una parte perchè impari a pulire i fossi e manutenere il territorio....
Dopo 50 mila corsi sulla sicurezza tra scuola e lavoro... nessuno mi ha mai spiegato la differenza tra pericolo e rischio nel modo più "pop" e preciso come hai fatto te!👏🙏
Speravo di leggerlo questo messaggio....👌
Questi sono ragazzi che meritano tantissimo hanno tutta la mia stima
Ho capito e imparato cose molto importanti ed interessanti Grazie a questi ragazzi
Ciao Andrea…
Non voglio sminuire geopop ma a me l’hanno spiegato, non diamo sempre la colpa alla scuola.
Grazie per questo interessante approfondimento! Lavoro come ingegnere nel settore del rischio idrogeologico e mi piacerebbe molto sentire l'intervista dell'ideatore della proposta dei geologi! Vi ammiro, siete fonte di conoscenza e ispirazione! Grazie!
Sempre superlativi! Certamente accoglieremmo volentieri il rappresentante tecnico che ha proposto alla politica potenziali soluzioni👏
Grandi ragazzi!! Speriamo che il vostro contributo possa aiutare anche i non addetti ai lavori a capire che la geologia è una scienza fondamentale. Buon lavoro!
Approfondire questo argomento con il relatore della proposta sarebbe eccezionale! Usiamo la forza del vostro canale per far sentire l'idea! Tocca spingere!!
bravo Andrea! chi ci amministra a livello comunale conosce l'art 44 della Costituzione sull'uso razionale del suolo? evidentemente no! ecco a cosa serve studiare: conoscere per capire. grazie geopop
Sarebbe interessante approfondire questo argomento, soprattutto a livello politico, capendo chi e soprattutto perché non ha mai preso provvedimenti
cosa ?? siamo in Italia 👉🏻🇮🇹 solo chi non vuol capire fa finta di non capire come funziona il sistema in Italia. Però sempre viva l’Italia
Sono cambiamenti climatici non c'è nulla da approfondire , dobbiamo cambiare noi
Normalmente è competenza dei comuni, è il comune che da il via libero ai lavori dopo che hanno ricevuto il permesso di costruire (è un documento di una ventina di pagine). Poi magari tra fazioni politiche e non (mafiosi ad esempio) le decisioni che prendono vanno in base ai propri interessi
Una caccia alle streghe servirebbe solo a focalizzare l'attenzione sui "colpevoli" e non sul problema. Molto meglio cercare soluzioni e far si che chi c'è ora faccia qualcosa.
Evitiamo l'ennesima guerra di fazione e impegniamoci in un intento comune, al di là delle bandiere.
@@alessandrog8834 ottimo commento! Accusare e trovare il "colpevole" fa solo perdere tempo dall'obbiettivo
Come sempre un lavoro eccezionale di altissima qualità, complimenti ragazzi continuate così la politica italiana e tutti i cittadini devono essere consapevoli dei rischi che abbiamo sul nostro territorio e dobbiamo impegnarci nella prevenzione...🇮🇹
Sono un ragazzo di appena 17 anni molto curioso.adoro questo canale, da quando l'ho scoperto non l'ho mai abbandonato. a Natale mi arriverà il vostro nuovo libro non vedo l'ora di leggerlo. Spero riuscirete a togliermi dei grossi dubbi che ho per la testa ahahah
Hai 17 anni, non 6
@@tasis3835 ma che vuol dire
Sempre bravi... Assolutamente istruttivo...... e aime segnalazioni di problematiche di non facile risoluzione...
Complimenti per la qualità e la chiarezza dei contenuti! Siete fantastici! Continuate così🔝🔝🔝
Grazie Geopop, grazie Andrea.
Sempre molto interessanti i video in cui fornisci, in modo preciso e dettagliato, le fonti delle vostre informazioni.
Speriamo servano per una maggiore conoscenza e consapevolezza della gente.
Buona continuazione.
Bellissimo video. Complimenti
Una cosa Andrea che pure io ho studiato geologia. Secondo me molta gente confonde "frana" Con un evento di scorrimento di terra già avvenuto, mentre la frana è anche una zona che può franare o cede poco alla volta in modo impercettibile. Per questo quando anch'io indico le frane mi dicono "ma lì non è cascato niente" proprio perché non capiscono cosa sia geologicamente una frana.
Purtroppo non siamo tutti Geologi, Ingegneri, Elettricisti, *-isti (qualsiasi altra professione tecnica), quindi capita a chiunque di non capire esattamente cosa intenda il tecnico o l'esperto quando usa alcuni termini che sono anche di uso comune. Tipicamente la frana a cui si riferisce una persona qualsiasi è proprio un movimento di terra o rocce già avvenuto, credo stia a voi geologi semmai istruire la gente su cosa intendete voi con "frana", non potete pretendere che le persone ne conoscano l'esatta definizione da geologo perché non è quella con cui vengono in contatto quotidianamente.
Io sono una frana, ma al massimo si allunga la pianura
Sono cambiamenti climatici non c'è nulla da approfondire , dobbiamo cambiare noi
@@overunity senz'altro si deve migliorare MOLTO la comunicazione tra le categorie scientifiche e... tutte le altre. La terminologia corretta è un'arma a doppio taglio, perché precisa da un lato, ma decisamente limitante e poco comprensibile dall'altro. Se si abusa della terminologia senza le adeguate spiegazioni, si finisce nella situazione in cui ci troviamo ora: ognuno, pur non capendo una fava perché non del mestiere, si crea un'opinione basata sul nulla e si autoconvince di essere incontestabile. È un danno grave, perché poi l' "opinione" si diffonde e cresce ulteriormente con il passaparola, rendendo quasi impossibile reincanalarla verso la giusta direzione.
@@federicodalimonte7188 Concordo, è un problema molto diffuso. Poi appena uno sa lo 0,5% di ciò che dovrebbe sapere entra l'effetto Dunning Kruger (che descrive che chi meno sa crede di sapere di più) ed è finita.
Sicuramente comunicare meglio è assolutamente necessario. L'altro problema che noto è che spesso chi sa davvero (un esperto) avendo studiato o fatto molta esperienza si sente su un gradino diverso rispetto a chi non è del ramo e tende ad usare il proprio gergo o terminologia acquisita senza sentirsi in dovere di spiegare nulla, e anche questo è un problema di atteggiamento.
Lo vedo già nella mia professione ma credo sia diffusissimo.
Hai ragione da vendere! La prevenzione è l’unica strada, ma sono molto scettico sul fatto che venga intrapresa perché per la gente è importante dopo che succede qualcosa, quando si è in periodo di calma quasi tutti i lavori da fare (che vanno fatti quando le cose sono tranquille sennò non si parla di prevenzione) sono un fastidio per non dire che in molti diranno che vengono fatti lavori inutili per fare “ingrassare qualcuno”. Vi portò l’esempio delle fognature (sono ing idraulico) che sono progettate con un tempo di ritorno di 5 anni (a volte anche meno), però i paesi crescono, le fognature si usurano e le precipitazioni sono più violente quindi vanno in crisi, e andrà sempre peggio. Ma se si pensa di fare lavori di adeguamento partono le proteste perché si chiudono le vie e per altri disagi, quindi si perdono voti e quindi i lavori non si fanno. Il problema quindi è anche politico ma principalmente è dovuto a chi vota che non capisce o non vuole capire o pensa sempre e solo al suo orticello e basta.
Purtroppo la mentalità italiana è così.
Grazie Andrea, grazie per i contenuti che ci offri.
Chi vuole capire e informrsi ascolta Geopop, chi non vuole capire ascolta i dibattiti nei salotti in tv.
Andrea approfondiamo subito!!! Ribadisco quanto scritto nell'ultimo video. Dal mio punto di vista sarebbe super interessante sapere il termini pratici come si valuta il rischio di frane dal punto di vista di un geologo! Grandissimi!
Anche a me interessa un approfondimento su questa proposta. Grandissimi come sempre!!
Questa è Divulgazione... Grazie!!! Ben venga chi ha proposto.
Qui in Canavese negli anni '50/'60 vi erano terrazzamenti, pulizia dei boschi e degli alvei fluviali. Ad oggi, la burocrazia soffoca gli agricoltori e piccoli artigiani e, chi ha un vigneto di 1000mq ha spese simili a coloro che ne possiedono 10.000, questo ha contribuito all'abbandono della terra. Queste sono alcune delle conclusioni e conseguenze delle nostre azioni.
Grazie Andrea per averci mostrato gli strumenti on-line in modo da avere una consapevolezza della pericolosità e del rischio idrogeologico in Italia.
Anche io molto interessata ad ascoltare Chi ha fatto la proposta che hai brevemente illustrato.
Sì, mi piacerebbe sapere di più sugli aspetti della idrogeologia e della situazione del territorio italiano.
Grazie e a presto!
Video molto interessante.. io all’università sto frequentando un corso che tratta proprio questi argomenti e in base a ciò che ho appreso è necessario porre l’attenzione anche sui temi di progettazione territoriale per la gestione e la mitigazione del rischio. I progettisti stessi devono avere maggiore consapevolezza e ricevere una formazione adeguata in merito a questo tema molto delicato e più che mai urgente nel nostro paese.
Forte la sezione Geopop Fantascienza, non la conoscevo, credo fermamente che l'umanità farà prima ad andare su Marte che l'Italia metta in essere una politica preventiva sul territorio.
Scherzi a parte concordo su ogni parola e come al solito grazie per le info così ben "impacchettate"!
Dall'immagine iniziale ne deduco che dove c'è la nebbia non ci sono le frane.
Ma come può franare una pianura...dai..
laurameletti1320 esatto
I polentoni pensano di essere i più furbi chissà quante frane ci sono da loro
Che poi si chiamano cambiamenti climatici e non altro….siamo noi la causa delle frane SVEGLIA
Nel Regno delle Tenebre Padane le frane sono sconosciute
Bel video e vorrei assolutamente vedere un'intervista a uno dei geologi che ha scritto la carta.
Comunque mi ricordavo che le definizioni di rischio e pericolo fossero al contrario rispetto a come le ha dette Andrea
Bellissimo contenuto e soprattutto ottimo lavoro ISPRA! Sarebbe molto interessante un incontro coi promotori del "Presidio territoriale".
Ottimo come sempre!!!👏🏻👏🏻👏🏻
Scusate, questo è Rai 1, giusto?
Perché un servizio pubblico così perfetto non l'avevo mai visto.
Sempre interessanti e ottimi questi video.
Di recente (un paio di giorni fa) ho "dibattuto" sul discorso abusivismo/eventi di Ischia. Beh, la persona mi ha paragonato gli eventi di Ischia con il disastro del Vajont (sono Veneto). E la persona continuava a "dire di esser nel giusto", che il paragone è fattibile. Cioè una zona è a rischio (ci son state anche di recente) "idrico" (alluvione, problemi di inondazioni, e altri problemi legati alla pioggia) e l'altra a rischio frana, si possono paragonare.
Magari, nel 2023 la gente si informerà meglio tramite voi o altri canali di divulgazione scientifica, piuttosto che su pagine Facebook di "tizio, Caio e amico di merende".
Un saluto
Ho avuto modo di studiare questi dati per la mia tesi di laurea, gli strumenti per mitigare ci sono, il problema piú grande è appunto la politica e il modo di fare tutto italiano alla magna magna...
grandissimo lavoro che avete fatto!! purtroppo non penso che la politica dia una risposta.
Sono felicissimo che le catastrofi aumentino in questo schifo di paese. Meritiamo questo e di più.
Bravo sempre super comprensibile
Ciao Andrea e complimenti a te e a tutto il team di Geopop, sarebbe molto interessante approfondire con la persona che ha fatto la proposta del Presidio Territoriale... grandissimi e complimenti
Finché nessuno è mai responsabile, finché i veri responsabili non pagano di tasca loro, non si muoverà mai NIENTE.
Ma ... il geologo di zona, il medico del territorio, che è una bellissima pensata, ... Cosa può fare davanti ad alluvioni così devastanti e inevitabili frane e crolli e distruzioni abitative? Può certo invitare i residenti ad evacuare per tempo, e quindi la PREVENZIONE, e ovviamente EVITARE TRAGEDIE, OTTIMO!!!,.... ma questo a lungo andare, porterebbe ad avere più rispetto del territorio, a definire piani urbanistici più meditati? Oppure è una prevenzione che EVITA LE MORTI, sì, ma concede che si continui a deturpare a condonare a ricostruire ed evacuare... perpetuando il girotondo di malaffare???
Grazie per i tuoi servizi di GRANDE VALORE didattico e divulgativo.
Elisa
Questo video è da condividere
Bravissimo Andrea...
Credo che più pressioni si fanno verso i politici più questi si sentono "obbligati" almeno ad ascoltare, l'invito a chi ha fatto la proposta affinché la porti al grande pubblico, ed 1.05 milioni di iscritti + tutti gli altri non sono pochi, è d'obbligo. La prevenzione è l'unica ancora di salvezza per questo Paese.
Buonasera è da un po' di tempo che guardo i tuoi video mi iscrivo pure io mi piaci molto come spieghi questi argomenti......
Molto interessante
Intanto il governo ha tagliato i fondi del 45% per la "tutela e la gestione delle risorse idriche, del territorio e della prevenzione per il dissesto idrogeologico" che passerà da 779 a 419 milioni di€ .
Sarebbe bello un vostro video sull'alluvione della Valtellina del 1987 per mostrare uno dei più grossi disastri naturali italiani
Non è stato un disastro ma un semplice evento naturale, è con questi eventi che si è formata la pianura Padana
@@kalz55 pure ciò che è successo a Ischia è naturale, ma rimane un disastro anche con vittime...
@@kalz55 Un asteroide che colpisce la terra ed estingue la maggioranza delle speci terrestri è perfettamente naturale, ciò non significa che non sia un disastro, idem per un terremoto o un'eruzione. Esistono certamente disastri causati esclusivamente dall'uomo, ma non è assolutamente necessario che un evento sia antropico per poterlo classificare come "disastro".
Riguardo a questo specifico ti assicuro che tutti i Valtellinesi conoscono l'alluvione e sanno benissimo che prima o poi, ne arriverà un'altro proprio perchè è naturale, visto che la regola numero uno della montagna è sempre che tutto quello che si trova in alto, un giorno scenderà. All'occorrenza ci armeremo di pale.
Bravissimi... Andrea, hai già parlato dei deserti?.. come si classificano, perché avanzano ecc..?? Devi farmelo per piacere, ti metto sempre il like, sono iscritto al canale e inoltro i tuoi video ai miei amici😅😅!!
Si deve partire dalla base e cioè dalla cartografia geologica. Se non si conosce il territorio nelle sue caratteristiche fondamentali si fa fatica a fare prevenzione. Ad esempio il numero di frane è sicuramente molto più elevato di quello presente in idrogeo. Ovviamente il nuovo governo ha di nuovo tagliato i fondi per continuare a mappare il territorio, dopo che il progetto era stato faticosamente riavviato. E si tratta di spiccioli per il bilancio pubblico. Insomma, invece di andare avanti, andiamo indietro. Non si capisce se per ignoranza o per malafede. Nell'uno e nell'altro caso, l'unica certezza è che ci vanno di mezzo i cittadini
Andrea ti voglio in politica! sei troppo forte, non ce le abbiamo le persone cosi al governo...
Da notare che la Calabria è a rischio alluvione alto. Ma questo perché non si puliscono le fiumare, specie se interrate. Basterebbe pulirle.
Tuttavia, bisognerebbe completare al più presto le carte geologiche a scala 1:50.000 e iniziare e finire quelle a scala 1:25.000, che sono il punto di partenza per conoscere il territorio. Emilia Romagna e Campania sono messe molto bene, la prima ha praticamente finito e la seconda ha avviato quasi tutti i fogli che le mancano, bisogna aspettare solo che vengano ultimati e pubblicati. Tuttavia le regioni del Nord sono indietrissimo, questo è gravissimo. Si potrebbero stanziare 50 milioni di euro del PNRR per attivare questi progetti, sono la base per la tutela del territorio.
hai detto una cosa giusta non ci resta che abbandonare il paese
Mandare nello specifico il sito di Idrogeo è facilitare la comprensione delle cose.
Grazie
Sostanzialmente chi ha costruito e continua a costruire , chi compra e chi chiede continui condoni sono tutti colpevoli , chi per guadagno personale chi per ignoranza ,
A questo punto concedere i condoni è da criminali
Sarebbe interessante un video che spieghi quali sistemi naturali, ad esempio gli alberi, ed artificiali come le barriere, potrebbero proteggere le aree a rischio idrogeologico.
Sarebbe interessante, ammesso che si riesca ad avere i dati, confrontare i costi stimati per mettere in atto la soluzione di cura del territorio proposta con i costi della gestione emergenza. Anche solo a grandi linee perché la gestione emergenze oltre ai fondi a pioggia per i ripristini dovrebbe considerare la quota utilizzo di Carabinieri, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, soccorsi etc.
Troppi disastri, impressionanti davvero i dati
Io vi adoro, soprattutto perché citate sempre le fonti (attendibili)
Grandi ragazzi. Giusto la prevenzione e tutto, peccato che i politicanti pensano ad altro e come sempre la povera gente be paga le conseguenze.
Io di lavoro sono un rocciatore, un di quei folli che monta barriere e reti paramassi, in Italia c'è moltissimo lavoro da fare ma non c'è l'interesse.
Comunque un bel video su disaggi, reti e barriere paramassi e su come si fa a mettere in sicurezza una frana o una parete rocciosa non è male? Che ne dite
Si vogliamo sentire chi ha proposto la legge 💪 per capire meglio in cosa consiste questo monitoraggio 💪
L'idea del monitoraggio attivo del territorio lascerebbe il tempo che trova, poiché se continuasse a mancare la volontà politica di effettuare gli interventi che il monitoraggio richiede, nulla cambierebbe.
In pratica avremmo una lunga serie di vicende riassumibili con "Ocio che crolla! Ocio che crolla... È crollato!"
tutto nel mentre " Il bilancio del ministero, alla voce “tutela e gestione delle risorse idriche e del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico”, passera' da 779,5 milioni di euro (2023) a poco meno di 419 milioni (2025)".
Premetto che NON parlo di Ischia! Sul nostro Appennino, da alcuni anni, gli alberi vengono tagliati in modo sconsiderato: Invece che tagliare solo gli alberi più grandi, in modo che quelli più piccoli crescano rapidamente cosicché, nel giro di 7 anni (i faggi hanno questi tempi) , si possano di nuovo tagliare, oggi si tagliano *tutti* gli alberi: grandi e piccoli, lasciandone solo uno grande ogni 10 o 20m. In questo modo - a parte il danno estetico - il pendio resta senza radici e molto suscettibile di frane. Con una riproduzione dall caduta dei semi delle poche piante lasciate, ci vogliono dai 50 ai 70 anni per rivedere il bosco. Qualcuno che, evidentemente, ha "studiato"(??!!) i boschi solo sulla carta ma non li ha mai visti, sostiene che questo vada bene in quanto ci sono Leggi e regolamenti che lo consentono. Io non sono un burocrate ma, se ci sono leggi che consentono questo, vanno immediatamente riviste ed i Carabinieri Forestali vanno messi nelle condizioni di poter bloccare questa attività dannosissima.
Si sarebbe molto interessante approfondire con chi ha lavorato su quella proposta!
Fantastici...
Proprio nella planimetria interattiva Idrogeo-ISPRA, da te indicata, non mi sembra che la zona di Casamicciola Marina ad Ischia sia segnata come pericolosa, pur avendo subito quello che ha subito, fino al mare.
Questo video bisogna farlo vedere a tutta la politica che governa l Italia cari essere umani miei
Bel video Andrea. Ma ci piacerebbe capire perchè in Italia ci sono più frane di altri paesi. Che caratteristiche geologiche hanno i nostri monti che li rendono così franosi? Ci hai già spiegato che per alcuni posti (tipo Ischia) c'è uno strato di terre laviche superficiali che viene trascinato facilmente dalle piogge. E per tutto il resto dell'Appennino e delle Alpi?
Ehh la risposta è che la geologia è un casino, soprattutto quella italiana, ci sono corsi apposto che studiano la geologia dell'Italia e la geologia si dirama in tantissime discipline diverse tra loro con laureati che studiano luoghi totalmente diversi fra loro anche a volte per tutta la vita.
La risposta seria è che sarebbe impossibile spiegarlo in un video solo ma ci sono corsi di lauree apposta.
Ed è per quello che è così importante investire in istruzione e soprattutto nei progetti degli istituti che ci lavorano e anche duramente sopra.
Stupendo ho appena scoperto che la valle a casa mia in realtà e stata creata da una frana e stupendo quel sito
Servirebbe un raffronto anche economico alla lunga, tra i costi economici di prevenzione e i costi economici delle emergenze. Che siano frane, terremoti, ecc ecc.
Senza contare che nell'emergenza ci sono anche costi in vite umane, vite sospese in prefabbricati, estirpazione dagli affetti, ecc ecc
Sarebbe bello saperrne di più , please 🙏
Grazie per i dati ragazzi, mi fanno perdere un sacco di tempo perché poi la curiosità prende il sopravvento!
ps. se ce l'avete voglio il video di Stefano mentre registra le vocine da inserire nella parte sulla pericolosità e il rischio 😄
Qualche giorno fa tornando a casa ho trovato un cassonetto della differenziata carta con dei livri, e quando vedo dei libri non resisto, e me ne sono portati a casa 3., uno di mappe geologiche e 2 di un progetto del CNR su frane e allagamenti, il Progetto AVI.. Li ho presi perche ho scritto uno spettacolo sul cambiamento climatico (e ne sto scrivendone un secondo) volevo capire se mi potevano essere utili per approfondire, e naturalmente a casa li ho subito aperti, e mi sono ritrovato di fronte paginate di tabelle di date di eventi di frane o di inondazioni senza troppe spiegazioni, e sono eventi che vanno dal 1800 fino al 1995 (lo studio è poi stato aggiornato nel 2000)... sono due tomi di circa 400 pagine con fino a 60 eventi per pagina dove sono catalogati quasi 23000 eventi solo per il periodo 1918-1995, molti eventi censiti, non avendo una data certa perché antecedenti al 1918 sono stati esclusi dalle poche statistiche che ho trovato, ma sono stati inseriti ugualmente nei libri. Sono rimasto di sasso! Non avevo questa percezione.
Ho provato subito a cercare online, per vedere se questo patrimonio fosse stato digitalizzato per avere un'idea di quele fosse il trend , ho trovato il sito del progetto avi.gndci.cnr.it/ e ho provato anche a scrivere, ma l'email è stata disattivata... però nei power point sul sito ho trovato una parziale risposta in queste slide avi.gndci.cnr.it/ppt/avi2000b/ppframe.htm che anche considerando il periodo dal dopoguerra ad oggi, mostrano una tendenza a crescere di frane e inondazioni con gli anni, anche se esiste una palese decrescita delle inondazioni dagli anni '70 agli anni '90 che mi spiego con interventi di potenziamento degli argini che so esserci stato in quel periodo (ovvero dopo l'alluvione di Firenze).
Ad ogni modo è stato veramente impressionante aprire questi libri e mi sono anche arrabbiato sul fatto che non esista più il Progetto AVI, anche perché con lo studio dei big data, unito all'utilizzo dell'intelligenza artificiale, in campo idrogeologico, da sviluppatore software sono convinto si potrebbe avere dei vantaggi non trascurabili sulle nostre vite.
Fantastica persona. Complimenti!
@@simonanomino3159 Troppo buono!
Anche i nostri politici sono una frana, anche sapendo che ogni euro speso in prevenzione ne fa risparmiare 4.
BRAVISSIMO.
Bello il sito !
È un tema che mi piacerebbe che approfondiste sul canale. Invitate chi ha fatto la proposta.
Salve e come sempre fate uno splendido lavoro. La politica deve fare molto di più sulla prevenzione del territorio e non solo per i rischi idrologici e voglio porvi una domanda ma quando qualcuno costruisce in questi posti ad medio alto rischio chi ci va ad abitare viene avvisato dei rischi che incombe ? Essendo pugliese non mi pongo la domanda ma per gli altri cittadini spero ci sia qualcuno che gli avvisi dei rischi.
I rappresentanti politici vengono votati solo perché istigano odio e chiusura. Voglio vedere se iniziano a parlare di frane a chi interessa. Ahah!
Grazie per il vostro servizio.
Già, la politica. Qui in Sicilia si parla di costruire il ponte... Ma abbiamo una autostrada malmessa, per non parlare di molte strade... Molti anni fa in una curva della ss110 montalbanese c'è stata una frana... Hanno rattoppato la curva... La frana è ancora lì...
Il problema della politica è che vengono messi i soldi solo su "attività" che danno VISIBILITA' dell'operato. Questo tipo di piano di monitoraggio risparmia un sacco di vite e soldi, ma non da visibilità come un sopralluogo durante un evento catastrofico. Se tutto va bene la gente come farebbe a dire che "questi stanno facendo qualcosa ", sicuramente fa più "rumore" dire abbiamo stanziato 12 milioni per ricostruire il paese spazzato via piuttosto che dire abbiamo stanziato 12miolioni in 10 anni per evitare che ci siano eventi catastrofici.
L'italiano medio direbbe "ci mancherebbe altro che non l'avessero fatto" ma purtroppo si da tutto per scontato e le opere "silenziose" non danno visibilità. Questo è il problema della politica e dei servizi. Prima di portare avanti questo progetto che secondo me è ammirabile e anche fatto con testa , c'è da far capire alla gente come si deve pensare alla politica come si deve valutare l'operato della politica che non è solo quanto appari in TV ma cosa fai di concreto! Scardinato questo (che è impossibile) si può veramente cambiare il paese!
Sarebbe super interessante sentire chi la proposta l'ha fatta!
FANTASTICO VIDEO 👍👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏
Io ho subito due alluvioni negli ultimi anni in provincia di Pavia più precisamente a Casteggio , e non hanno ancora fatto nulla per prevenirle , ogni volta che piove siamo terrorizzati
Equipe necessaria per prevenire:
1 capo nazionale
20 capi regione
40 persone in presidio territoriale.
Strumenti, auto e interventi.
Vari governatori e sindaci che dovranno “sorbirsi dei pipponi” perché tanto così li definirebbero da parte di queste persone che settimanalmente/mensilmente segnalano pericoli imminenti.
Alle prime 10 segnalazioni tutti sul chi va la, ma se non succede nulla: “eh vabbè ma l’altra volta abbiamo mobilitato vigili del fuoco, ingegneri, protezione civile e non è successo nulla, “voi sparate a caso” e noi spendiamo soldi che non ci sono perché fondi non sono stati dati.
Al primo evento serio con danni e morti “eh ma è colpa dei geologi, non hanno dato una classe di pericolosità adeguata, noi avevamo altre priorità”
In Italia non c’è una cultura di spendere i soldi per evitare il peggio perché non c’è una gestione del rischio oltre ad una capacità visionaria a lungo termine.
100€ spesi per sistemare una catastrofe con morti sono meglio che 120€ spesi nel nulla, per loro chiamata prevenzione.
Perché i morti sono tangibili, i vivi no.
anche io penso sia importante approfondire questo argomento
mentre parliamo i fondi stanziati per il dissesto idrogeologico scendono del 50% fino al 2025, hai proprio ragione: è un problema politico.
quanto vale la vita di una persona che rischia di perire in una frana. Che valore si può attribuire alla perdita della propria abitazione e ai disagi conseguenti. Eppure la politica preferisce acquistare armamenti ....
Se solo amministratori e politici ascoltassero di più i geologi ...
Buongiorno e complimenti per il servizio e per i vostri contenuti in generale. Si può fare un approfondimento sull'incidenza dei valori catastali dei terreni e degli immobili che ricadono in zona ad alto rischio? Grazie
Bellissimo video.
Cmq stavo pensando se poteva fare un video su come si forma L'OPALE sarebbe un bel video magari mi dasse ascolto. Grazie mille😉❤️
fareste un video sulle teorie delle tettoniche del continente che potrebbe formarsi in un futuro remoto chiamato amasia?
PROVATE A FARE UN SERVIZIO SU PIAZZA PLEBISCITO A NAPOLI SUL PERCHÉ NN SI RIESCE A PERCORRERE AD OCCHI CHIUSI SULLA FAMOSA LEGGENDA ....GRAZIE RAGA SUPER BRAVI
Vorrei citare che nell'anno 1900 a Montoro ci fu un enorme frana che cancellò letteralmente il paese sottostante la montagna
invita chi vuoi, potreste intervistare anche un mattone e il video sarebbe comunque interessante. Grazie!
La lampadina accesa fronte telecamera crea un leggero fastidio .
si!la nostra opinione conta!🤔🤔🤔😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂