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Io ho ammoscato subito l'inculata e mi sono fatto un posto statale: alle 14 sono già a casa, nel mio Comune di nascita e residenza e posso andare al mare tutti i giorni
Che bello. Però questo modello non è sostenibile per una società avanzata. E se l'Italia diventa sempre più povero, con tempo anche i posti statali saranno tagliati
Bravo , pure io! L ho capito tardi, ho sgobbato per i primi 8 anni, ma ora ho mezza giornata praticamente libera, weekend liberi, poche pressioni, stipendio normale ( non a Milano). E tra poco andrò anche io al mare dopo il lavoro 😂
Opinione personale (biased: mai lavorato in italia): career is a bait, se hai le skills, sii un mercenario. Se non le hai, allora striscia per non inciampare. Se puoi, salta senza remore tra compagnie nella tua industria e tra industrie diverse, incassa e se proprio vuoi apri il tuo business. Poi guarda il tuo bank account dalla Thailandia o JBR e chiedi agli ex colleghi come va la loro carriera
Ciao Valerio! volevo soltanto dirti di aver visto questo video in un momento di mia difficoltà interna. La tua ultima frase/ragionamento mi ha colpito moltissimo, per questo ti ringrazio.
Ciao Valerio; mi ha impressionato positivamente il tuo video e mi ha dato tanti spunti di riflessione. Guarda sovente non sappiamo valutare a priori gli sviluppi e soprattutto abbiamo (e non so perchè) tutta questa illusione per la CARRIERA. Ho lavorato in banca per due diversi istituti e in uno di essi non mi hanno poi fatto l'indeterminato nonostante i due anni di rinnovi. Lì per lì è stata molto pesante perchè avevo quasi 33 anni e non avevo idea su cosa fare. Adesso ho deciso di fare la follia (perchè in Italia per farlo devi essere un po' incosciente) e mettermi a lavorare con mio papà. Guarda non ho ferie, 13a, 14a, mutua, etc. ma lavoro per me stesso e ogni ora in più o innovazione è per noi. Certo in tanti mi hanno detto le fatidiche parole "potevi fare carriera..." ma pensandoci bene: vai a sacrificare diversi anni della tua vita perchè non riusciresti più a svolgere il tuo sport (per il sottoscritto è condizione fondamentale senò rifiuto il lavoro) e non puoi più organizzare la tua vita nè con uscite nè con vacanze, etc. Tutto questo per cosa? per un "prestigio" e/o per avere qualche centinaio di euro in più visto che essere ricco è totalmente un'altra cosa
Hai un percorso molto simile il mio. Il messaggio che voglio far passare con i miei video e l'intero progetto che sto costruendo sui social, è che NON ESISTE UN'UNICA STRADA. ci sono 100000 percorsi che possono renderci felici e soddisfatti. Purtroppo però, social media e cultura di massa stanno rendendo la "gratificazione sociale" come uno driver (illusorio) per essere felici. Io mi batto per il contrario
Gran videoooo, mi è piaciuto molto! Metti in discussione la carriera ed è giusto, sono d’accordo col fatto che in molti potrebbero rincorrere la carriera forse senza volerlo davvero. Se ne potrebbe parlare molto di questo discorso ed è anche molto interessante, sono contento che sei il mio job consultant!! 😘
Filippo! Sono anzitutto tuo amico, e poi Job consultant 💪 In ogni caso si potrebbe parlare per ore di questo tema, anzi potrebbe essere argomento da Live! In ogni caso il messaggio che deve passare è che non esiste il percorso “migliore” ma solamente quello che fa al caso nostro. Può sembrare banale ma tra pressione sociale, ansia e problemi vari spesso ci sono tantissime difficoltà ad accettare i propri limiti
@@ValerioVillaniChannel grazie, in verità ti seguo da tuo primo video! In un mare di markettari, secondo me, hai una visione super chiara e competente. Dici esattamente le cose come stanno senza giri di parole.
grazie per questo tuo intervento che si può estendere a molte situazioni della vita… ho studiato alcuni santi dell’ordine più elevato e quello che hai detto è il perno che tutti esseri umani o viventi ci accomuna la ricerca della felicità. Secondo loro un’altra cosa ci accomuna e che crediamo di poterla raggiungere in questo ambiente in questa vita fatta di costanti cambiamenti perciò la felicità non può essere permanente.
Spunto di riflessione interessante, sicuramente molto soggettivo ma ampiamente condivisibile su vari punti, può essere d’aiuto per chi si sta laureando e cerca la propria strada. Personalmente ritengo che fare carriera sia molto importante per la propria realizzazione personale e per la costruzione del proprio futuro e quello della propria famiglia, ma non a discapito dei propri interessi e tempo libero.
Io penso che ognuno ha un proprio equilibrio che DEVE prima raggiungere e poi rispettare. Alcune volte bisogna semplicemente capire che il cambio di priorità è fisiologico e ci sono altre strade per essere felici. Evitando di identificarsi nel lavoro quanto nel fatto di stare bene
7 anni di consulenza IT alle spalle, 45k di RAL. Se mi fermassi qui, sembrerebbe uno sviluppo di carriera equilibrato. Ma diamo un dettaglio: seguo 3 progetti a livello operativo. 8 ore non mi bastano più per portare a termine i task nei tempi stimati. Purtroppo il business della consulenza è questo, si lavora quasi sempre sottostaffati. Prima o poi mi inventerò qualcosa che mi dia più serenità. Sicuramente un punto molto importante quello che hai portato.
Video molto interessante, pieno di spunti di riflessione! Presente, ho raggiunto (quasi) quota 33 e...mi sono detta che non sempre è necessario avere la risposta pronta. Perché? Perché lascio spazio alla mia creatività, con una soluzione già impostata mi perderei grandi opportunità. Mi piace lasciare il finale aperto, a scelta multipla. Adesso lavoro part-time, in Austria, con uno stipendio che in Italia avrei preso da full time e sarei comunque stata costretta a combattere per averlo. Nel tempo libero sto studiando UA-cam, il tedesco, vari corsi online, migliorandola mia forma fisica...ho una qualità di vita impareggiabile rispettoanche solo a 2 anni fa. Per arrivare qui sono però passata dal progetto "garanzia giovani" , alias 500€/mese 30 ore a settimana su turni 7/7 in un fast food. Voglio fare carriera? Si! O più che altro, voglio fare successo, nel senso non stretto del termine, nel senso successo con me stessa. Devo sentirmi realizzata e, per come sono fatta, per me significa andare sempre avanti. Ogni tanto riposo (è stancante essere sempre sul pezzo!), però poi riprendo 😀. E niente, mi sto scarrellando tutte le tue produzioni, piacevoli da ascoltare, fatte bene, complimenti!
Garanzia Giovani alias Garanzia sfruttamento... Comunque bel Paese l'Austria,ho un paio di amici che vivono lì e mi hanno detto che la loro vita si è trasformata da quando si sono trasferiti
La Realtà, almeno in Italia, escluse le debite eccezioni è tanto semplice quanto disarmante: quanto più si è capaci onesti ed indipendenti, tanto meno si fa carriera.
Ciao Marco, benvenuto sul canale. Secondo me non è al 100% come dici tu, cioé non è vero che se sei onesto e capace lo prendi sempre a quel posto. Curare i propri interessi non significa essere egoisti ma essere umani
A settembre inizierò la magistrale in management. Non ti dico il profumo di illusione che si respira nelle business schools e nei dipartimenti di management delle università. Purtroppo sembro l'unico dei miei amici e colleghi ad aver capito come funziona (avendo frequentato LinkedIn, UA-cam, quora, forum di carriera e avendo chiesto a persone). E anzi, penso ai folli che si sono iscritti a ingegneria informatica/meccanica o altro ai Politecnici per poi finire a fare il consulente nelle big 4 o accenture. Si faranno il culo dopo e se lo sono fatti anche prima. A meno che non fai il data scientist all'estero, i laureati, soprattutto tecnici, sono i nuovi operai. Proprio l'altro giorno parlavo con un mio amico, illuso di "entrare in azienda e poi fare carriera e diventare dirigente con il tempo". Non funziona così. Ci sono dei contratti nazionali da rispettare, degli scaglioni, incrementi imbarazzanti e quasi inesistenti. In Italia è impensabile pensare di costruire entrambe. Se scegli la famiglia scegli di prendere i tuoi 1500 che vedrai aumentare manco di 50 euro all'anno. Se scegli la carriera allora è meglio che prepari le valigie, fai all-in sull'estero, cambi diversi paesi e speri di diventare benestante con job hopping. Però puntare a fare carriera in Italia è impensabile (a meno che non punti alla carriera tramite investiment banks o top società di consulenza MBB, ma lì stress a palate e sicuramente è solo per alcune persone. Inoltre in Italia gli stipendi in quelle aziende sono comunque molto più bassi rispetto all'estero, soprattutto per lo sforzo richiesto, e al 100% non potrai avere famiglia durante). Scegliendo la carriera ovviamente rinunci a famiglia (di origine e probabilmente anche tua, almeno per un po' di tempo), a stare lontano da ambienti a te familiari, a vedere meno persone a te care. Devi sempre ricominciare da zero e avere voglia e capacità di crearti nuove cerchie sociali ovunque. Non è facile farlo, magari dopo una intera giornata di lavoro, la spesa, la casa. La posta in gioco non è bassa, ma comprendo chi vuole puntarci. Alla fine quello che conta poi è la realizzazione personale (che può avvenire puntando di più ad una o all'altra, in base alle priorità di ognuno) Come dici tu, non esiste il giusto ma il giusto per noi. In questo senso però purtroppo ciò che gioca un ruolo malsano sono le pressioni sociali. E qui mi riferisco ad entrambi gli ambiti: carriera e famiglia. "Ma quanto prendi di stipendio? Ah, così poco? Ma riesci a mettere da parte? Ancora non sei diventato manager? Ai, tosta così! Hai visto la carriera di Filippo? Ma a me danno 200 in più più auto aziendale" etc oppure " Ma non hai una ragazza? Fidanzata? Ma hai in mente di fare figli? Scusami ma a 30 anni senza fidanzata? Ma il matrimonio? Ma i figli? Una stupida gara tra colleghi, ex-colleghi e amici. In ogni caso, non importa con quanta scrupolosità seguirai le indicazioni, avrai sempre la sensazione di aver fatto la scelta sbagliata. In un paese ideale dovresti poter avere la possibilità di perseguire entrambe ma ahimè. Sicuramente se scegli la carriera la passione deve essere forte. Il problema è quando, come me, non sai quale scegliere tra le due e allora magari inizi ora con la carriera e poi dici "vabbè poi vedo". Ma poi come se fosse facile puntare alla carriera. Gente che dice ma si entra in P&G, Amazon, Google e bon. È possibile, sia chiaro, ma richiede davvero molta preparazione e competenza. Tosta, davvero molto tosta. Mi dispiace solo per quegli universitari illusi, semplicemente a loro il conto (della verità) gli si presenterà più tardi. P.S. Sono nel gruppo telegram da almeno 4/5 mesi, talvolta ho scritto e abbiamo anche parlato in privato. Da settembre inizio la magistrale che durerà 1anno e mezzo circa (poi stage). Inverno 2023 sicuramente ti contatterò per una consulenza di orientamento carriera (ambito marketing, FMCG), per capire a quali aziende puntare e dove. Penso di volerci provare prima con la carriera e a questo punto, mirerò più in alto possibile. Nel frattempo cerco di darci dentro con tirocini, Erasmus e Summer schools. Ciao Valerio :)
@Nicolò da ingegnere informatico il lavoro lo trovi in qualunque parte del mondo, anche in Italia. Semplicemente in Italia sei sfruttato. Ti consiglieri di cercare all'estero dove gli ingegneri sono ben apprezzati e retribuiti e soprattutto ci sono possibilità di progressione, e non sono lentissime come qui. Fatti una esperienza li, vedi se ti piace. Poi se vuoi tornare in Italia fai sempre in tempo e torni già con un po' di esperienza e puoi contrattare un salario più alto. I Software engineer sono comunque quelli pagati più di tutti nelle big tech, mi specializzerei in quello o cibersecurity
@Nicolò ero in Google come Recruiter. Ora lavoro per altre Aziende sempre ambito Tech. Se vuoi posso girare il tuo curriculum ad un amico Dirigente di una Multinazionale per settore IT a Dublino. Cerca più menti che tecnici. Ottimo team. Fammi sapere se ti interessa. Un saluto Elis
Il discorso é perfetto. Il problema italiano non é tanto il sacrificio in sé che va fatto per riuscire a sviluppare la propria carriera, ma la sua durata e gli anni in cui sei costretto a farlo. Perché una cosa é lottare tra i corridoi delle aziende per 5 o 6 anni in un'età compresa tra i 25 e i 30 anni e un'altra é dover fare tutto questo per 10 o 15 anni e superare i 40 anni per riuscire finalmente a diventare quadro (e praticamente non avere più alcuno spazio di vita personale per uno scarso aumento di stipendio rispetto a prima che viene poi divorato al 50% dalle tasse). In Italia fare carriera non conviene, a meno che non si cresca in famiglie/contesti in cui farla sia pressoché automatico.
Bellissimo video. Penso che tu stia parlando della realtà di quasi tutta la generazione over 30. Bisogna trovare un modo di realizzarsi alternativo per essere felici se non si è fatti per far carriera o se non sono state negate le possibilità.
Ciao , io sto cercando di fare carriera ora ed è veramente difficile, mi sono messo degli obbiettivi a livello lavorativo e retributivo che spero di raggiungere entro i 30 e manca poco, superata quell'età proverò a reinventarmi facendo altro
ho fatto la mia scelta cambiando da una realtà molto consolidata per andare a lavorare in una azienda di 30 dipendenti. Mi sentivo come se fossi emarginato dal mio diretto superiore e anche mancato di rispetto con un approcio scorretto, logorante e controproducente nei miei confronti. Inoltre il pensiero di "non andare avanti" mi costringeva sempre a guardarmi indietro ripensando alle mie scelte. Grazie del video.
Le scelte che facciamo sono sempre le migliori nel momento in cui le facciamo. Non mi piace mai valutare una scelta a posteriori, è troppo facile. Sono sicuro che anche questa volta hai fatto la scelta migliore per te!
Bisogna capire cosa si intende per fare carriera. Anche realizzare un proprio progetto personale in qualche modo è collegato alla carriera. La carriera non è soltanto scalare posizioni in una o più società. Detto questo, hai affrontato un tema controverso. Secondo me una vita soddisfacente deve avere un buon bilancio vita privata/ lavoro/ affetti. Quindi se si desidera fare carriera, bisogna trovare il modo di crescere durante le 8h di lavoro quotidiane. Studiare al di fuori dell'orario di lavoro va bene per periodi delimitati nel tempo. Dopodiché questo inizia a incidere sulla qualità della vita.
Ciao Levin, bellissimo ragionamento. Come sai ne ho parlato anche in altri video. Concetto analogo l'ambizione. Ambizione non significa voler fare carriera o raggiungere chissà quali traguardi professionali. E' altrettanto ambizioso voler raggiungere un equilibrio vita lavoro per dedicarsi a quello che conta davvero. Relazioni e benessere psicofisico
Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno Io stesso vedo nel mondo del lavoro capi che sanno solo parlare e delegare, e giovani laureati poco pagati a cui vengono dati lavori non professionalizzanti Carriera no grazie 😅
Sei un ottimo comunicatore e calcolando che su UA-cam c'è gente che si è fatta I SOLDI facendo stronzate, direi che se ti impegni ce la puoi fare anche tu, che crei dei video molto utili e pure divertenti. Non c'è una ricetta magica, ma penso che l'umorismo attragga chiunque, quindi non diventare mai una persona "seria" 😆
Provo ad essere quanto più me stesso possibile, forse su Instagram sono ancora più me stesso. Spesso in video dovendo comunque spiegare concetti non semplici, non riesco ad essere al 100% fluido
Ciao Valerio, questa è una cosa molto italiana, che i titoli di studio non contano niente (detto chiaramente anche della capa del personale dell'azienda per cui lavoro). In altri paesi se hai una laurea hai una retribuzione decisamente diversa da chi non ce l'ha. Figuriamoci con titoli superiori.
Io credo che la felicità non esiste, perché siamo esseri dinamici e ciò porta sempre ad avere momenti in cui odiamo perfino ciò che amiamo. Quello che vorrei dire che non siamo animali qualunque: abbiamo una coscienza che ci rende "visivi" a 360° per cui non potremmo limitarci ad un solo obbiettivo ma crearci sempre un piano b. Io dico sempre di non odiare mai ciò che facciamo per la quale, nella vita, tutto può servire(impara l'arte e mettila da parte) e termino con il dire che tutto a dei pro e dei contro ma bisogna concentrarsi solo nei pro.
È come la storia che “tutti gli hobby sono belli finché non diventano un lavoro”. Io penso che l’importante sia essere soddisfatti di se stessi, e sono d’accordo che la felicità non è una condizione che permane ma bisogna essere capaci di lavorarci su ogni giorno.
Nel privato tutti lavorano moltissimo, spesso neppure retribuiti per gli straordinari, ma solo pochi fanno carriera, perché la struttura è piramidale, più si sale meno spazio c'è. Ecco la fregatura. E anche chi fa "carriera" spesso guadagna 3mila euro per lavorare xome uno schiavo, quindi è un successo molto relativo. Decisamente meglio il posto statale
ciao Valerio, io farò 30 anni a gennaio, ho moglie (non lavora, sta imparando la lingua italiana, ha studiato psicologia) e un figlio di 1 anno, uscito dall'università ho cercato lavoro, già lavoravo part time per aiutare in famiglia, laureato nel 2019 e tutto gasato Msc in electrical engineering, ma non so, al lavoro vado d'accordo con tutti, mi impegno, ma non son contento. la cosa che odio è fare compromessi per mio figlio, comprare questo o quello perchè costa poco o tanto ecc, stessa cosa per la vacanza e so già che in Italia la situazione non migliorerà e poi fare il dipendente fino ai 67 anni, NO e NO, voglio essere in grado di provvedere alla mia famiglia e per me stesso senza fare sempre compromessi, e questi obiettivi non posso raggiungerli facendo solo il dipendente. Quando ero alle superiori, frequentavo un istituto professionale e pensavo una volta diplomato avrei fatto l'elettricista, ma al quinto anno ci fu un avviso per gli open day all'università e io nella mia testa pensai se non mi laureo ecc, farò l'operaio per tutta la vita (rispetto totale per chi fa l'operaio) e adesso dopo la laurea, nella mia testolina sta crescendo quest'idea/pensiero che è stata piantata da questi ultimi avvenimenti, di fare qualcosa di mio, non so ma un'attività mia non qui in Italia oppure di trasferirmi in altrove. io ero venuto in Italia quando avevo 8 anni nel 2001. Comunque all'università ti dicono cavolo sarai ingegnere ecc, ma nessuno ti parla del salario e io parlando per me tra lavoro part time e esami non ero mai riuscito ad informarmi a riguardo, nel senso che la finanza la impari quando inizi a lavorare e con la famiglia pensi di risparmiare ma diventa impossibile e quindi rimandi e rimandi. ma d'altronde è la vita di oggi è facilmente descrivibile da queste parole di DAVID FOSTER WALLACE: Ci sono due giovani pesci che nuotano uno vicino all’altro e incontrano un pesce più anziano che, nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e poi dice “Buongiorno ragazzi. Com’è l’acqua?”. I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’, e poi uno dei due guarda l’altro e gli chiede “ma cosa diavolo è l’acqua?”. c'è chi se ne rende conto in tempo per poi capire che è quasi impossibile cambiare la situazione senza un radicale cambio del proprio io e invece c'è chi per tutta la vita nuota senza rendersi conto in cosa sta nuotando.
Ciao Noman, la riflessione che fai ora è la stessa che ho fatto personalmente prima di avviare questo canale UA-cam e le altre mie attività. Purtroppo per fare carriera si lascia troppo sul tavolo e troppo pochi sono i benefici. Ahimè a questa situazione ti confesso che non ho una soluzione. Ad oggi lavoro molto di più di quanto facessi da dipendente. Vero, lo faccio per attività mie, ma comunque sto sacrificando molte cose. Non sono in grado di dirti dove porta questa strada alternativa che ho tracciato, né se conviene rispetto al lavoro da dipendente.
le aspettative che ci inculcano sono solo per fregarci! e gli stipendi non sono adeguati al costo della vita. quindi hai fatto un buon ragionamento dato dall'esperienza :)
In questo paese fare carriera fa rima con servilismo; mancano metodi per valutare le performance, per non parlare delle potenzialità. Skills come la capacità di negoziare, collaborare o coordinare, fondamentali per far funzionare un'organizzazione, lasciano il posto alla ricerca di alte competenze tecniche a basso costo. Le persone più "normali" in questo contesto lavorativo si rendono indispensabili, per poi poter dedicare meno tempo alle attività noiose sul lavoro e più tempo alle attività che desiderano fare, dentro e fuori dal lavoro. E' una forma di spirito di sopravvivenza.
Ahah, vabbè 1500 è una cifra esempio, L'importante è il necessario che ti permetta di vivere e di essere soddisfatto di te stesso! Perfettamente d'accordo con la tua affermazione
A me non frega niente della carriera, a me importa essere felice, avere molto tempo libero e soldi decenti per godermi le giornate come voglio, quello che sto studiando lo faccio per interesse personale…però esiste veramente qualcosa del genere? Oppure sono solo mie false speranze…
Ciao Valerio, stamattina prima di andare ad un colloquio mi sono data la carica guardando i tuoi video, per fortuna la selezionatrice non mi ha fatto le solite domande preimpostate. È stato un bel colloquio, speriamo anche che sia fruttuoso! In ogni caso grazie per i tuoi video, e mi fa ancora più piacere sentire che sei a Salerno! (io ci sono vicina)
Ciao Hyekerm! Benvenuta sul canale e Piacere di conoscerti :) Grande 💪 incrociamo le dita! Siamo quasi compaesani 😂 Mi raccomando sei hai bisogno dai sempre un’occhiata alla descrizione dei video (trovi info e link interessanti ❤️)
Ciao Vale! Perdona il “ritardo” nella visione del video (ormai sai che sono una tua fan/groupie). Ottimo spunto di riflessione, il tema ahimè è abbastanza delicato e si collega molto ai costrutti sociali. Nella società attuale il “fare carriera “, raggiungere le cariche più alte e guadagnare molto sono diventati un po’ un dogma quasi. La soddisfazione personale sembra che si possa raggiungere solo se si rispettano i canoni di successo degli esempi che ci vengono propinati ormai ovunque, quando in realtà è qualcosa di intimo e profondo. La disinformazione e la mancanza di preparazione al mercato del lavoro, unito a queste premesse, rischia davvero di fare dei grandi danni. Banalmente, ci sono persone che magari con CV “meno performanti” iniziano in piccole realtà, ma che hanno molti più stimoli e molte più possibilità di crescere, contro quelli più performanti che vengono chiamati in grandi aziende per essere usati per sei mesi di stage e poi lasciati a casa 😉
Alina hai centrato il punto, il vero problema è la pressione sociale. Fatta dai social, dalle università, dalle grandi aziende. Bisognerebbe capire quello che é realmente valido e importante e quello che invece é solo fumo. Su questo punto purtroppo siamo molto indietro
Anche ad avere uno stipendio "decente", prendi briciole perchè le aziende in Italia sono molto tassate e lo pagano tantissimissimo per ogni dipendente, al punto che salvo specifiche necessità (in Italia la gente non ti da un affitto se non sei dipendente (perchè la legge tutela i ladri a sfavore dei landlord), già meglio essere una p.IVA a forfait ...stesso lavoro, stesse uscite dall'azienda, ma prendi % più alte che avresti visto in 10 anni di carriera...ha senso? No. Negli anni ho cambiato più volte azienda e ho aumentato molto lo stipendio, ottimo, ho fatto tanto in questo, eppure, anche ricevendo un aumento del 10% in 8 mesi da 34 a 37.4K, nello stipendio su 14 mensilità nemmeno si vede 🤣🤣🤣🤣. Per fortuna la mia azienda prevede aumenti possibili ogni anno, però si comprende quanto persa senso pensare di impegnarsi e sbattersi per ruoli di maggior rilievo...per cosa? 50/100€ in più al mese? Seriously? Ma anche fossero 300 € in più al mese e passi da 2k a 2300?...A meno che non ne prendi 3/4k netti, che senso ha ammazzarsi? L'unico motivo, dal mio punto di vista, è starmene da analista IT ad imparare tantissime cose, per poi lanciarmi diversamente, ma almeno ho la tranquillità in azienda di poter studiare tranquillamente. Lavoro quasi sepre da casa, sto studiando data engineering e data science (pur partendo da una triennale in Economia delle banche) e valuto il futuro. Non fosse che convivo con una ragazza che tiene per ora a stare qui, non sarei nemmeno in Italia...sarei ovunque, ma non qui. L'importante è sapere imparare cose spendibili, poi si valuta. Potendo, lavorerei in proprio, ma ci devo arrivare...non perchè non sappia lavorare con gli altri, quanto perchè detesto le relazioni interpersonali esistenti nel 90% delle aziende in Italia. Stando in una realtà UK (di mentalità, soprattutto) a dire il vero sto anche "tranquillo" dove sono..è l'italianità ad essere un concetto tossico e nulla ha a che vedere con il luogo di nascita di un'azienda. Accenture NL non ha NULLA a che vedere con Accenture IT, giusto per citare un esempio. Sarà che in Italia si debba smettere di dare più valore alle cravatte e alla forma che alla sostanza e alla qualità della vita lavorativa? Abbiamo il culto della qualità del cibo e dell'arte, dio bono, perchè dobbiamo picconarci l'un l'altro a lavoro?
Che dire... questo video costituirebbe un sommario. Valerio ha toccato tutto quello che c'era da dire sull'argomento con sintesi e completezza. Ma le tematiche che ha sollevato meriterebbero altrettanti video di approfondimento. Io credo che il tema centrale sia proprio la DISINFORMAZIONE. Dopo il liceo un ragazzo di 18 anni ha una visione e una esperienza del mondo limitata e soprattutto è avulso dalle dinamiche del mercato del lavoro, il paradossi (in Italia) è che questa condizione di vivere sganciati dalla realtà lavorativa (bolla di cristallo) continua per tutto il corso di studio (salvo alcune eccezioni, mi viene in mente infermieristica per esempio e salvo alcune iniziative personali). Qui abbiamo la mentalità di mettere in stand by la vita per 4/5 anni e questo perché abbiamo ancora una mentalità dell'istruzione ottocentesca, dove si deve stare sui libri e basta. Io penso che da questo punto di vista il modello nord europeo sia migliore, sarà meno "raffinato" dal punto di vista prettamente teorico ma sicuramente negli anni universitari puoi davvero "toccare con mano" il tuo settore di riferimento. E questo vale tendenzialmente per tutte le facoltà. La domanda che mi viene è: come si potrebbe (ipoteticamente) risolvere ciò? Al momento io penso che stia nel coraggio del singolo che magari si prende il fatidico "anno sabbatico" e inizia a dedicarsi ad un progetto o decide di viaggiare (supporto economico e morale della famiglia permettendo). Tendenzialmente sono brutte le storie di chi si iscrive all'università per pressione sociale (e sono tantissimi) o per mancanza di alternative. Ecco, la MANCANZA DI ALTERNATIVE è un altra tematica importante. Al di fuori della classica carriera universitaria resta poco. "Universitarizzando" (in termini burocratici e di processo più che formativi) ogni professione si è reso complicato il percorso per raggiungere molte professioni alle quali prima era possibile accedere in modo molto più "snello". Penso che le università pubbliche dovrebbero essere supportate dal Ministero per proporre più ore di tirocinio (pagati e in regola….. mi viene già da ridere a scrivere questo) presso enti e aziende, pubbliche o private. E dovrebbe anche aiutare l'inserimento nel mondo del lavoro. Perché il punto è proprio questo come viene detto nel video "quando è il momento di inserirsi nel mondo del lavoro arrivano le mazzate": una università sganciata dal mondo del lavoro e che non comunica con quest'ultimo crea disastri, delusioni, insoddisfazione e in ultimo emigrazione. Una università più agganciata al mondo del lavoro crea consapevolezza e prepara i giovani a capire quali aspetti della futura professioni si preferisce approfondire rispetto che ad altri, arrivando così al giorno della laurea con esperienza e con consapevolezza del settore, delle possibilità e già con qualche o molte abilità richieste per quel settore. Altro grande problema (in Italia) una volta entrati nel mondo del lavoro restano su tutte la MERITOCRAZIA e la POSSIBILITA' DI CRESCITA . Confrontandomi con molto amici italiani all'estero, e anche per esperienza professionale, ho notato che queste sono due costanti che emergono sempre quando ci si confronta con l'estero, e non sono cose da poco, solo che qui entrano in gioco fattori culturali. Anche il RICAMBIO GENERAZIONALE è essenziale per la sopravvivenza di una società: ricordo ancora per quanti anni hanno tenuto migliaia di laureati appesi al filo perché la scuola aveva bloccato tutte le assunzioni per anni, o i concorsi per accedere alle specialistiche di medicina e non garantendone la loro uscita annuale (come 2 anni fa) per una disorganizzazione interna al Ministero. La tematica è ampia e ci sarebbero riflessioni ulteriori da fare. Ma il quadro generale è magistralmente riassunto nel video.
Eh scelta molto difficile...da una parte la carriera e i soldi, dall'altra il misero stipendio medio ma complementato da tutto ciò che abbiamo nel nostro paese. Ovvio che l'ideale sarebbe lavorare come liberi professionisti portando a casa fatturati maggiori, ma tutti sappiamo il rischio che questo tipo di mestiere comporta e che quindi lo rende inevitabilmente alla portata di pochi. Come la vita in generale, una scelta molto molto complicata!
Cristian ciao, benvenuto sul canale! q Quello che ho capito è che é tutta una questione di priorità, se guadagni tanto ma non ti sei goduto figli, famiglia e vita in generale che senso ha? Stessa cosa vivere una vita di stenti senza potersi permettere un viaggio o una qualunque altra esperienza. Bisogna trovare il compromesso migliore per il modo in cui vogliamo vivere la vita. Ed è una scelta che secondo me deve essere consapevole e personale.
Certamente, tutto dipende da ciò che la vita ci presenta. Indubbiamente vivere in Italia con un misero stipendio può comportare una serie di conseguenze come non poter mandare avanti dignitosamente una famiglia. Per questo motivo sono del parere che anche quando si pensa di essere sistemati con un posto fisso, non bisogni fermarsi lì ma stare sempre sul pezzo, mirando a migliorare sempre di più la propria posizione economia e sociale.
La laurea è proprio un incu****. Per i lavori comuni si ha solo sprecato tempo, per fare carriera serve ma si paga un prezzo altissimo in termini di tempo libero.
fammi capite 1500 euro 8 ore lavorative e sabato e domenica liberi? Non lo lascerei MAI!!!! MAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII.... lavori il giusto e hai due giorni per goderteli con chi vuoi dove vuoi...
Domanda secca: se non avessi i soldi di mamma, papà, nonno, nonna, zio o zia, 1500€ ti sembrerebbero una onesta retribuzione per 8 ore di lavoro di un laureato?
Secondo me una giusta retribuzione va commisurata alla mansione e alla location geografica. A milano meno di 1800€ per me non è una retribuzione congrua, mentre a Salerno 1400€ lo è. Stesso discorso per i lavori altamente specializzati, per me un ingegnere meccanico NON PUÓ prendere 1350€ a Milano come primo lavoro e magari l’azienda in cui lavora fare margine sopra il 20%. Rispondendo secco alla tua domanda, A Roma e Milano 1500€ per 8 ore di lavoro non sono una retribuzione Onesta per un laureato (però è comunque sopra la media di mercato)
@@ValerioVillaniChannel Io vivo a Roma. La mia Colf la pago 10€/ora + contributi etc. etc. E vorrei pagarla anche un po’ di più, se potessi. Facciamo due conti?
@@ValerioVillaniChannel Giusto, sicché nell’emoticon (hai visto, anche i vecchi tromboni sanno usare l’albionico, all’occorrenza!) toglierei il sorriso e lascerei solo le lacrime.
📝 Hai bisogno di un CV Builder gratuito? Crea il tuo curriculum GRATIS e trova lavoro con la mia piattaforma ➡ it.ucv.online/businesses/valerio-villani/invite/new
📈 Entra nella nostra Career Academy: esmerise.com/careeracademy/pages/careeracademy
🚀 Scopri tutte le risorse gratuite che ho messo a disposizione per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi:
valeriovillani.it/risorse-gratuite
This is my life, parlo da ingegnere,sono arrivato a saturazione con lo stipendio e per questo me ne andrò dall’Italia.
Miglior video sul canale
Ti ringrazio Daniele ❤️
Sicuramente è uno dei video da mettere sul podio
Io ho ammoscato subito l'inculata e mi sono fatto un posto statale: alle 14 sono già a casa, nel mio Comune di nascita e residenza e posso andare al mare tutti i giorni
tu hai capito tutto, veramente. dovrebbero tutti fare scelte che permettano la felicità
Che bello. Però questo modello non è sostenibile per una società avanzata. E se l'Italia diventa sempre più povero, con tempo anche i posti statali saranno tagliati
@@innocento.1552 perché non è sostenibile? io lavoro eh, mica rubo lo stipendio
Bravo , pure io! L ho capito tardi, ho sgobbato per i primi 8 anni, ma ora ho mezza giornata praticamente libera, weekend liberi, poche pressioni, stipendio normale ( non a Milano). E tra poco andrò anche io al mare dopo il lavoro 😂
@@innocento.1552l errore è quello che nel privato, per uno stipendio medio devi fare i salti mortali
Opinione personale (biased: mai lavorato in italia): career is a bait, se hai le skills, sii un mercenario. Se non le hai, allora striscia per non inciampare. Se puoi, salta senza remore tra compagnie nella tua industria e tra industrie diverse, incassa e se proprio vuoi apri il tuo business. Poi guarda il tuo bank account dalla Thailandia o JBR e chiedi agli ex colleghi come va la loro carriera
Amen
Ciao Valerio! volevo soltanto dirti di aver visto questo video in un momento di mia difficoltà interna.
La tua ultima frase/ragionamento mi ha colpito moltissimo, per questo ti ringrazio.
Ciao Valerio; mi ha impressionato positivamente il tuo video e mi ha dato tanti spunti di riflessione. Guarda sovente non sappiamo valutare a priori gli sviluppi e soprattutto abbiamo (e non so perchè) tutta questa illusione per la CARRIERA. Ho lavorato in banca per due diversi istituti e in uno di essi non mi hanno poi fatto l'indeterminato nonostante i due anni di rinnovi. Lì per lì è stata molto pesante perchè avevo quasi 33 anni e non avevo idea su cosa fare. Adesso ho deciso di fare la follia (perchè in Italia per farlo devi essere un po' incosciente) e mettermi a lavorare con mio papà. Guarda non ho ferie, 13a, 14a, mutua, etc. ma lavoro per me stesso e ogni ora in più o innovazione è per noi. Certo in tanti mi hanno detto le fatidiche parole "potevi fare carriera..." ma pensandoci bene: vai a sacrificare diversi anni della tua vita perchè non riusciresti più a svolgere il tuo sport (per il sottoscritto è condizione fondamentale senò rifiuto il lavoro) e non puoi più organizzare la tua vita nè con uscite nè con vacanze, etc. Tutto questo per cosa? per un "prestigio" e/o per avere qualche centinaio di euro in più visto che essere ricco è totalmente un'altra cosa
Hai un percorso molto simile il mio. Il messaggio che voglio far passare con i miei video e l'intero progetto che sto costruendo sui social, è che NON ESISTE UN'UNICA STRADA. ci sono 100000 percorsi che possono renderci felici e soddisfatti. Purtroppo però, social media e cultura di massa stanno rendendo la "gratificazione sociale" come uno driver (illusorio) per essere felici. Io mi batto per il contrario
Gran videoooo, mi è piaciuto molto!
Metti in discussione la carriera ed è giusto, sono d’accordo col fatto che in molti potrebbero rincorrere la carriera forse senza volerlo davvero.
Se ne potrebbe parlare molto di questo discorso ed è anche molto interessante, sono contento che sei il mio job consultant!! 😘
Filippo! Sono anzitutto tuo amico, e poi Job consultant 💪
In ogni caso si potrebbe parlare per ore di questo tema, anzi potrebbe essere argomento da Live!
In ogni caso il messaggio che deve passare è che non esiste il percorso “migliore” ma solamente quello che fa al caso nostro.
Può sembrare banale ma tra pressione sociale, ansia e problemi vari spesso ci sono tantissime difficoltà ad accettare i propri limiti
Concordo pienamente ho 44 anni ho cercato in tutti i modi di fare carriera. Ora ho accettato la mia situazione e cerco invece di godermi altre cose.
Cmq sei un grande! Sei così giovane e già arrivi ad alcuni concetti.... Bravo Vale!
Grazie ❤️
Complimenti, video lucidissimo che racconta la verità.
Grazie Quats benvenuto sul canale!
@@ValerioVillaniChannel grazie, in verità ti seguo da tuo primo video! In un mare di markettari, secondo me, hai una visione super chiara e competente. Dici esattamente le cose come stanno senza giri di parole.
grazie per questo tuo intervento che si può estendere a molte situazioni della vita… ho studiato alcuni santi dell’ordine più elevato e quello che hai detto è il perno che tutti esseri umani o viventi ci accomuna la ricerca della felicità. Secondo loro un’altra cosa ci accomuna e che crediamo di poterla raggiungere in questo ambiente in questa vita fatta di costanti cambiamenti perciò la felicità non può essere permanente.
Bravo complimenti, l'informazione corretta fa risparmiare un sacco di tempo alle persone, complimenti 💪
Grazie Oleks!
Spunto di riflessione interessante, sicuramente molto soggettivo ma ampiamente condivisibile su vari punti, può essere d’aiuto per chi si sta laureando e cerca la propria strada. Personalmente ritengo che fare carriera sia molto importante per la propria realizzazione personale e per la costruzione del proprio futuro e quello della propria famiglia, ma non a discapito dei propri interessi e tempo libero.
Io penso che ognuno ha un proprio equilibrio che DEVE prima raggiungere e poi rispettare.
Alcune volte bisogna semplicemente capire che il cambio di priorità è fisiologico e ci sono altre strade per essere felici.
Evitando di identificarsi nel lavoro quanto nel fatto di stare bene
Hai centrato il punto. Un video che consiglio a tutti i ventenni laureati.
Grazie Elvis! Benvenuto sul canale :)
7 anni di consulenza IT alle spalle, 45k di RAL. Se mi fermassi qui, sembrerebbe uno sviluppo di carriera equilibrato. Ma diamo un dettaglio: seguo 3 progetti a livello operativo. 8 ore non mi bastano più per portare a termine i task nei tempi stimati. Purtroppo il business della consulenza è questo, si lavora quasi sempre sottostaffati. Prima o poi mi inventerò qualcosa che mi dia più serenità. Sicuramente un punto molto importante quello che hai portato.
Video molto interessante, pieno di spunti di riflessione! Presente, ho raggiunto (quasi) quota 33 e...mi sono detta che non sempre è necessario avere la risposta pronta. Perché? Perché lascio spazio alla mia creatività, con una soluzione già impostata mi perderei grandi opportunità. Mi piace lasciare il finale aperto, a scelta multipla. Adesso lavoro part-time, in Austria, con uno stipendio che in Italia avrei preso da full time e sarei comunque stata costretta a combattere per averlo. Nel tempo libero sto studiando UA-cam, il tedesco, vari corsi online, migliorandola mia forma fisica...ho una qualità di vita impareggiabile rispettoanche solo a 2 anni fa. Per arrivare qui sono però passata dal progetto "garanzia giovani" , alias 500€/mese 30 ore a settimana su turni 7/7 in un fast food. Voglio fare carriera? Si! O più che altro, voglio fare successo, nel senso non stretto del termine, nel senso successo con me stessa. Devo sentirmi realizzata e, per come sono fatta, per me significa andare sempre avanti. Ogni tanto riposo (è stancante essere sempre sul pezzo!), però poi riprendo 😀. E niente, mi sto scarrellando tutte le tue produzioni, piacevoli da ascoltare, fatte bene, complimenti!
Io ho un'idea ben precisa di cosa significhi successo, può essere un argomento per una live ahah Comunque hai una bellissima storia
@@ValerioVillaniChannel va benissimo se vuoi far due risate 😆 e non ho detto niente!...
Garanzia Giovani alias Garanzia sfruttamento... Comunque bel Paese l'Austria,ho un paio di amici che vivono lì e mi hanno detto che la loro vita si è trasformata da quando si sono trasferiti
La Realtà, almeno in Italia, escluse le debite eccezioni è tanto semplice quanto disarmante: quanto più si è capaci onesti ed indipendenti, tanto meno si fa carriera.
Ciao Marco, benvenuto sul canale.
Secondo me non è al 100% come dici tu, cioé non è vero che se sei onesto e capace lo prendi sempre a quel posto.
Curare i propri interessi non significa essere egoisti ma essere umani
Mi hai levato le parole di bocca
Ciao Valerio, grazie per il lavoro che fai, i tuoi video mi sono stati molto utili per affrontare un colloquio importante.
Grazie a te Luigi per il commento! Benvenuto sul canale 💪
A settembre inizierò la magistrale in management. Non ti dico il profumo di illusione che si respira nelle business schools e nei dipartimenti di management delle università. Purtroppo sembro l'unico dei miei amici e colleghi ad aver capito come funziona (avendo frequentato LinkedIn, UA-cam, quora, forum di carriera e avendo chiesto a persone). E anzi, penso ai folli che si sono iscritti a ingegneria informatica/meccanica o altro ai Politecnici per poi finire a fare il consulente nelle big 4 o accenture. Si faranno il culo dopo e se lo sono fatti anche prima. A meno che non fai il data scientist all'estero, i laureati, soprattutto tecnici, sono i nuovi operai.
Proprio l'altro giorno parlavo con un mio amico, illuso di "entrare in azienda e poi fare carriera e diventare dirigente con il tempo". Non funziona così. Ci sono dei contratti nazionali da rispettare, degli scaglioni, incrementi imbarazzanti e quasi inesistenti.
In Italia è impensabile pensare di costruire entrambe. Se scegli la famiglia scegli di prendere i tuoi 1500 che vedrai aumentare manco di 50 euro all'anno. Se scegli la carriera allora è meglio che prepari le valigie, fai all-in sull'estero, cambi diversi paesi e speri di diventare benestante con job hopping. Però puntare a fare carriera in Italia è impensabile (a meno che non punti alla carriera tramite investiment banks o top società di consulenza MBB, ma lì stress a palate e sicuramente è solo per alcune persone. Inoltre in Italia gli stipendi in quelle aziende sono comunque molto più bassi rispetto all'estero, soprattutto per lo sforzo richiesto, e al 100% non potrai avere famiglia durante).
Scegliendo la carriera ovviamente rinunci a famiglia (di origine e probabilmente anche tua, almeno per un po' di tempo), a stare lontano da ambienti a te familiari, a vedere meno persone a te care. Devi sempre ricominciare da zero e avere voglia e capacità di crearti nuove cerchie sociali ovunque. Non è facile farlo, magari dopo una intera giornata di lavoro, la spesa, la casa. La posta in gioco non è bassa, ma comprendo chi vuole puntarci. Alla fine quello che conta poi è la realizzazione personale (che può avvenire puntando di più ad una o all'altra, in base alle priorità di ognuno)
Come dici tu, non esiste il giusto ma il giusto per noi. In questo senso però purtroppo ciò che gioca un ruolo malsano sono le pressioni sociali. E qui mi riferisco ad entrambi gli ambiti: carriera e famiglia. "Ma quanto prendi di stipendio? Ah, così poco? Ma riesci a mettere da parte? Ancora non sei diventato manager? Ai, tosta così! Hai visto la carriera di Filippo? Ma a me danno 200 in più più auto aziendale" etc oppure
" Ma non hai una ragazza? Fidanzata? Ma hai in mente di fare figli? Scusami ma a 30 anni senza fidanzata? Ma il matrimonio? Ma i figli? Una stupida gara tra colleghi, ex-colleghi e amici.
In ogni caso, non importa con quanta scrupolosità seguirai le indicazioni, avrai sempre la sensazione di aver fatto la scelta sbagliata. In un paese ideale dovresti poter avere la possibilità di perseguire entrambe ma ahimè.
Sicuramente se scegli la carriera la passione deve essere forte. Il problema è quando, come me, non sai quale scegliere tra le due e allora magari inizi ora con la carriera e poi dici "vabbè poi vedo". Ma poi come se fosse facile puntare alla carriera. Gente che dice ma si entra in P&G, Amazon, Google e bon. È possibile, sia chiaro, ma richiede davvero molta preparazione e competenza.
Tosta, davvero molto tosta. Mi dispiace solo per quegli universitari illusi, semplicemente a loro il conto (della verità) gli si presenterà più tardi.
P.S. Sono nel gruppo telegram da almeno 4/5 mesi, talvolta ho scritto e abbiamo anche parlato in privato. Da settembre inizio la magistrale che durerà 1anno e mezzo circa (poi stage). Inverno 2023 sicuramente ti contatterò per una consulenza di orientamento carriera (ambito marketing, FMCG), per capire a quali aziende puntare e dove. Penso di volerci provare prima con la carriera e a questo punto, mirerò più in alto possibile. Nel frattempo cerco di darci dentro con tirocini, Erasmus e Summer schools.
Ciao Valerio :)
@Nicolò da ingegnere informatico il lavoro lo trovi in qualunque parte del mondo, anche in Italia. Semplicemente in Italia sei sfruttato. Ti consiglieri di cercare all'estero dove gli ingegneri sono ben apprezzati e retribuiti e soprattutto ci sono possibilità di progressione, e non sono lentissime come qui. Fatti una esperienza li, vedi se ti piace. Poi se vuoi tornare in Italia fai sempre in tempo e torni già con un po' di esperienza e puoi contrattare un salario più alto.
I Software engineer sono comunque quelli pagati più di tutti nelle big tech, mi specializzerei in quello o cibersecurity
@Nicolò ero in Google come Recruiter. Ora lavoro per altre Aziende sempre ambito Tech. Se vuoi posso girare il tuo curriculum ad un amico Dirigente di una Multinazionale per settore IT a Dublino. Cerca più menti che tecnici. Ottimo team. Fammi sapere se ti interessa. Un saluto
Elis
Dove hai fatto la magistrale?
La pensiamo uguale caro collega. Stimo molto il tuo lavoro.
Un caro saluto
Grazie Lizzy!
@@ValerioVillaniChannel 😃
Complimenti. Una radiografia
Il discorso é perfetto. Il problema italiano non é tanto il sacrificio in sé che va fatto per riuscire a sviluppare la propria carriera, ma la sua durata e gli anni in cui sei costretto a farlo. Perché una cosa é lottare tra i corridoi delle aziende per 5 o 6 anni in un'età compresa tra i 25 e i 30 anni e un'altra é dover fare tutto questo per 10 o 15 anni e superare i 40 anni per riuscire finalmente a diventare quadro (e praticamente non avere più alcuno spazio di vita personale per uno scarso aumento di stipendio rispetto a prima che viene poi divorato al 50% dalle tasse). In Italia fare carriera non conviene, a meno che non si cresca in famiglie/contesti in cui farla sia pressoché automatico.
Bellissimo video. Penso che tu stia parlando della realtà di quasi tutta la generazione over 30.
Bisogna trovare un modo di realizzarsi alternativo per essere felici se non si è fatti per far carriera o se non sono state negate le possibilità.
Ciao , io sto cercando di fare carriera ora ed è veramente difficile, mi sono messo degli obbiettivi a livello lavorativo e retributivo che spero di raggiungere entro i 30 e manca poco, superata quell'età proverò a reinventarmi facendo altro
ho fatto la mia scelta cambiando da una realtà molto consolidata per andare a lavorare in una azienda di 30 dipendenti. Mi sentivo come se fossi emarginato dal mio diretto superiore e anche mancato di rispetto con un approcio scorretto, logorante e controproducente nei miei confronti. Inoltre il pensiero di "non andare avanti" mi costringeva sempre a guardarmi indietro ripensando alle mie scelte.
Grazie del video.
Le scelte che facciamo sono sempre le migliori nel momento in cui le facciamo. Non mi piace mai valutare una scelta a posteriori, è troppo facile.
Sono sicuro che anche questa volta hai fatto la scelta migliore per te!
Presente... esperienza vissuta..🤓
Bisogna capire cosa si intende per fare carriera. Anche realizzare un proprio progetto personale in qualche modo è collegato alla carriera. La carriera non è soltanto scalare posizioni in una o più società. Detto questo, hai affrontato un tema controverso. Secondo me una vita soddisfacente deve avere un buon bilancio vita privata/ lavoro/ affetti. Quindi se si desidera fare carriera, bisogna trovare il modo di crescere durante le 8h di lavoro quotidiane. Studiare al di fuori dell'orario di lavoro va bene per periodi delimitati nel tempo. Dopodiché questo inizia a incidere sulla qualità della vita.
Ciao Levin, bellissimo ragionamento. Come sai ne ho parlato anche in altri video. Concetto analogo l'ambizione. Ambizione non significa voler fare carriera o raggiungere chissà quali traguardi professionali. E' altrettanto ambizioso voler raggiungere un equilibrio vita lavoro per dedicarsi a quello che conta davvero. Relazioni e benessere psicofisico
Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno
Io stesso vedo nel mondo del lavoro capi che sanno solo parlare e delegare, e giovani laureati poco pagati a cui vengono dati lavori non professionalizzanti
Carriera no grazie 😅
Grazie Generale Kenobi, Il principio è che ognuno deve fare non quello che in assoluto è accettato come giusto, ma quello che é giusto per se.
grazie Valerio per questi video interessantissimi, ma in pratica da dove prendi i soldi mensilmente!
Ciao Kifam benvenuto sul canale!
Ma quali soldi? Ahah
Sta storia del Giappone è un chiodo fisso! 😂 grande Vale, d’accordo su tutto 👏🏻👏🏻
Grazie Lore! Viaggio con gli iscritti in giappone nel 2022!
Sei un ottimo comunicatore e calcolando che su UA-cam c'è gente che si è fatta I SOLDI facendo stronzate, direi che se ti impegni ce la puoi fare anche tu, che crei dei video molto utili e pure divertenti.
Non c'è una ricetta magica, ma penso che l'umorismo attragga chiunque, quindi non diventare mai una persona "seria" 😆
Provo ad essere quanto più me stesso possibile, forse su Instagram sono ancora più me stesso. Spesso in video dovendo comunque spiegare concetti non semplici, non riesco ad essere al 100% fluido
@@ValerioVillaniChannel no, per la fluidità nulla da dire! Dico solo: non sottovalutare il potere delle cazzate, intese nel senso dello scherzo 😁
@@rickycat8241 è qualcosa che non perderò!
Ciao Valerio, questa è una cosa molto italiana, che i titoli di studio non contano niente (detto chiaramente anche della capa del personale dell'azienda per cui lavoro). In altri paesi se hai una laurea hai una retribuzione decisamente diversa da chi non ce l'ha. Figuriamoci con titoli superiori.
Boh il PhD di solito è equiparabile al Master, sul Master rispetto al Bachelor però sono d'accordo
Io credo che la felicità non esiste, perché siamo esseri dinamici e ciò porta sempre ad avere momenti in cui odiamo perfino ciò che amiamo. Quello che vorrei dire che non siamo animali qualunque: abbiamo una coscienza che ci rende "visivi" a 360° per cui non potremmo limitarci ad un solo obbiettivo ma crearci sempre un piano b. Io dico sempre di non odiare mai ciò che facciamo per la quale, nella vita, tutto può servire(impara l'arte e mettila da parte) e termino con il dire che tutto a dei pro e dei contro ma bisogna concentrarsi solo nei pro.
È come la storia che “tutti gli hobby sono belli finché non diventano un lavoro”.
Io penso che l’importante sia essere soddisfatti di se stessi, e sono d’accordo che la felicità non è una condizione che permane ma bisogna essere capaci di lavorarci su ogni giorno.
potresti parlare anche di zone di provincia? non esiste solo Roma, Bologna, Milano e multinazionali dove fare carriera
Rossella ciao! Benvenuta sul canale.
Ottimo spunto, grazie 🙏🏻
Nel privato tutti lavorano moltissimo, spesso neppure retribuiti per gli straordinari, ma solo pochi fanno carriera, perché la struttura è piramidale, più si sale meno spazio c'è. Ecco la fregatura. E anche chi fa "carriera" spesso guadagna 3mila euro per lavorare xome uno schiavo, quindi è un successo molto relativo. Decisamente meglio il posto statale
Al sud si zappa la terra che meglio ancora
ciao Valerio, io farò 30 anni a gennaio, ho moglie (non lavora, sta imparando la lingua italiana, ha studiato psicologia) e un figlio di 1 anno, uscito dall'università ho cercato lavoro, già lavoravo part time per aiutare in famiglia, laureato nel 2019 e tutto gasato Msc in electrical engineering, ma non so, al lavoro vado d'accordo con tutti, mi impegno, ma non son contento. la cosa che odio è fare compromessi per mio figlio, comprare questo o quello perchè costa poco o tanto ecc, stessa cosa per la vacanza e so già che in Italia la situazione non migliorerà e poi fare il dipendente fino ai 67 anni, NO e NO, voglio essere in grado di provvedere alla mia famiglia e per me stesso senza fare sempre compromessi, e questi obiettivi non posso raggiungerli facendo solo il dipendente. Quando ero alle superiori, frequentavo un istituto professionale e pensavo una volta diplomato avrei fatto l'elettricista, ma al quinto anno ci fu un avviso per gli open day all'università e io nella mia testa pensai se non mi laureo ecc, farò l'operaio per tutta la vita (rispetto totale per chi fa l'operaio) e adesso dopo la laurea, nella mia testolina sta crescendo quest'idea/pensiero che è stata piantata da questi ultimi avvenimenti, di fare qualcosa di mio, non so ma un'attività mia non qui in Italia oppure di trasferirmi in altrove. io ero venuto in Italia quando avevo 8 anni nel 2001. Comunque all'università ti dicono cavolo sarai ingegnere ecc, ma nessuno ti parla del salario e io parlando per me tra lavoro part time e esami non ero mai riuscito ad informarmi a riguardo, nel senso che la finanza la impari quando inizi a lavorare e con la famiglia pensi di risparmiare ma diventa impossibile e quindi rimandi e rimandi. ma d'altronde è la vita di oggi è facilmente descrivibile da queste parole di DAVID FOSTER WALLACE: Ci sono due giovani pesci che nuotano uno vicino all’altro e incontrano un pesce più anziano che, nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e poi dice “Buongiorno ragazzi. Com’è l’acqua?”. I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’, e poi uno dei due guarda l’altro e gli chiede “ma cosa diavolo è l’acqua?”. c'è chi se ne rende conto in tempo per poi capire che è quasi impossibile cambiare la situazione senza un radicale cambio del proprio io e invece c'è chi per tutta la vita nuota senza rendersi conto in cosa sta nuotando.
Ciao Noman, la riflessione che fai ora è la stessa che ho fatto personalmente prima di avviare questo canale UA-cam e le altre mie attività. Purtroppo per fare carriera si lascia troppo sul tavolo e troppo pochi sono i benefici.
Ahimè a questa situazione ti confesso che non ho una soluzione. Ad oggi lavoro molto di più di quanto facessi da dipendente. Vero, lo faccio per attività mie, ma comunque sto sacrificando molte cose. Non sono in grado di dirti dove porta questa strada alternativa che ho tracciato, né se conviene rispetto al lavoro da dipendente.
Quanto guadagna un ingegnere elettronico in Italia?
Che bel ragionamento.
Grazie Ale, benvenuto/a sul canale!
Questo discorso cambia se uno ha intenzione di fare carriera all'estero? (Svizzera, Francia Germania ecc)
Non pensare che all'estero sia tutto rose e fiori. Dipende molto dal contesto lavorativo.
le aspettative che ci inculcano sono solo per fregarci!
e gli stipendi non sono adeguati al costo della vita.
quindi hai fatto un buon ragionamento dato dall'esperienza :)
Grazie per il commento! Aspettative di un mondo che non esiste aggiungerei
In questo paese fare carriera fa rima con servilismo; mancano metodi per valutare le performance, per non parlare delle potenzialità.
Skills come la capacità di negoziare, collaborare o coordinare, fondamentali per far funzionare un'organizzazione, lasciano il posto alla ricerca di alte competenze tecniche a basso costo.
Le persone più "normali" in questo contesto lavorativo si rendono indispensabili, per poi poter dedicare meno tempo alle attività noiose sul lavoro e più tempo alle attività che desiderano fare, dentro e fuori dal lavoro. E' una forma di spirito di sopravvivenza.
Il problema è che non arrivo ai 1500 netti al mese😂. Comunque io sono d'accordo col ragionamento. Lavorare per vivere, non vivere per lavorare!
Ahah, vabbè 1500 è una cifra esempio, L'importante è il necessario che ti permetta di vivere e di essere soddisfatto di te stesso!
Perfettamente d'accordo con la tua affermazione
Molto vero!
Grazie Al, benvenuto sul canale!
A me non frega niente della carriera, a me importa essere felice, avere molto tempo libero e soldi decenti per godermi le giornate come voglio, quello che sto studiando lo faccio per interesse personale…però esiste veramente qualcosa del genere? Oppure sono solo mie false speranze…
Ciao Valerio, stamattina prima di andare ad un colloquio mi sono data la carica guardando i tuoi video, per fortuna la selezionatrice non mi ha fatto le solite domande preimpostate. È stato un bel colloquio, speriamo anche che sia fruttuoso! In ogni caso grazie per i tuoi video, e mi fa ancora più piacere sentire che sei a Salerno! (io ci sono vicina)
Ciao Hyekerm! Benvenuta sul canale e Piacere di conoscerti :)
Grande 💪 incrociamo le dita!
Siamo quasi compaesani 😂
Mi raccomando sei hai bisogno dai sempre un’occhiata alla descrizione dei video (trovi info e link interessanti ❤️)
Ciao Vale! Perdona il “ritardo” nella visione del video (ormai sai che sono una tua fan/groupie). Ottimo spunto di riflessione, il tema ahimè è abbastanza delicato e si collega molto ai costrutti sociali. Nella società attuale il “fare carriera “, raggiungere le cariche più alte e guadagnare molto sono diventati un po’ un dogma quasi. La soddisfazione personale sembra che si possa raggiungere solo se si rispettano i canoni di successo degli esempi che ci vengono propinati ormai ovunque, quando in realtà è qualcosa di intimo e profondo. La disinformazione e la mancanza di preparazione al mercato del lavoro, unito a queste premesse, rischia davvero di fare dei grandi danni. Banalmente, ci sono persone che magari con CV “meno performanti” iniziano in piccole realtà, ma che hanno molti più stimoli e molte più possibilità di crescere, contro quelli più performanti che vengono chiamati in grandi aziende per essere usati per sei mesi di stage e poi lasciati a casa 😉
Alina hai centrato il punto, il vero problema è la pressione sociale. Fatta dai social, dalle università, dalle grandi aziende. Bisognerebbe capire quello che é realmente valido e importante e quello che invece é solo fumo. Su questo punto purtroppo siamo molto indietro
Anche ad avere uno stipendio "decente", prendi briciole perchè le aziende in Italia sono molto tassate e lo pagano tantissimissimo per ogni dipendente, al punto che salvo specifiche necessità (in Italia la gente non ti da un affitto se non sei dipendente (perchè la legge tutela i ladri a sfavore dei landlord), già meglio essere una p.IVA a forfait ...stesso lavoro, stesse uscite dall'azienda, ma prendi % più alte che avresti visto in 10 anni di carriera...ha senso? No.
Negli anni ho cambiato più volte azienda e ho aumentato molto lo stipendio, ottimo, ho fatto tanto in questo, eppure, anche ricevendo un aumento del 10% in 8 mesi da 34 a 37.4K, nello stipendio su 14 mensilità nemmeno si vede 🤣🤣🤣🤣. Per fortuna la mia azienda prevede aumenti possibili ogni anno, però si comprende quanto persa senso pensare di impegnarsi e sbattersi per ruoli di maggior rilievo...per cosa? 50/100€ in più al mese? Seriously? Ma anche fossero 300 € in più al mese e passi da 2k a 2300?...A meno che non ne prendi 3/4k netti, che senso ha ammazzarsi?
L'unico motivo, dal mio punto di vista, è starmene da analista IT ad imparare tantissime cose, per poi lanciarmi diversamente, ma almeno ho la tranquillità in azienda di poter studiare tranquillamente. Lavoro quasi sepre da casa, sto studiando data engineering e data science (pur partendo da una triennale in Economia delle banche) e valuto il futuro.
Non fosse che convivo con una ragazza che tiene per ora a stare qui, non sarei nemmeno in Italia...sarei ovunque, ma non qui. L'importante è sapere imparare cose spendibili, poi si valuta. Potendo, lavorerei in proprio, ma ci devo arrivare...non perchè non sappia lavorare con gli altri, quanto perchè detesto le relazioni interpersonali esistenti nel 90% delle aziende in Italia. Stando in una realtà UK (di mentalità, soprattutto) a dire il vero sto anche "tranquillo" dove sono..è l'italianità ad essere un concetto tossico e nulla ha a che vedere con il luogo di nascita di un'azienda.
Accenture NL non ha NULLA a che vedere con Accenture IT, giusto per citare un esempio. Sarà che in Italia si debba smettere di dare più valore alle cravatte e alla forma che alla sostanza e alla qualità della vita lavorativa? Abbiamo il culto della qualità del cibo e dell'arte, dio bono, perchè dobbiamo picconarci l'un l'altro a lavoro?
le faremo sapere...
Harari l'ho letto anch'io
Grande trilogia
Che dire... questo video costituirebbe un sommario. Valerio ha toccato tutto quello che c'era da dire sull'argomento con sintesi e completezza. Ma le tematiche che ha sollevato meriterebbero altrettanti video di approfondimento. Io credo che il tema centrale sia proprio la DISINFORMAZIONE. Dopo il liceo un ragazzo di 18 anni ha una visione e una esperienza del mondo limitata e soprattutto è avulso dalle dinamiche del mercato del lavoro, il paradossi (in Italia) è che questa condizione di vivere sganciati dalla realtà lavorativa (bolla di cristallo) continua per tutto il corso di studio (salvo alcune eccezioni, mi viene in mente infermieristica per esempio e salvo alcune iniziative personali). Qui abbiamo la mentalità di mettere in stand by la vita per 4/5 anni e questo perché abbiamo ancora una mentalità dell'istruzione ottocentesca, dove si deve stare sui libri e basta. Io penso che da questo punto di vista il modello nord europeo sia migliore, sarà meno "raffinato" dal punto di vista prettamente teorico ma sicuramente negli anni universitari puoi davvero "toccare con mano" il tuo settore di riferimento. E questo vale tendenzialmente per tutte le facoltà. La domanda che mi viene è: come si potrebbe (ipoteticamente) risolvere ciò? Al momento io penso che stia nel coraggio del singolo che magari si prende il fatidico "anno sabbatico" e inizia a dedicarsi ad un progetto o decide di viaggiare (supporto economico e morale della famiglia permettendo). Tendenzialmente sono brutte le storie di chi si iscrive all'università per pressione sociale (e sono tantissimi) o per mancanza di alternative. Ecco, la MANCANZA DI ALTERNATIVE è un altra tematica importante. Al di fuori della classica carriera universitaria resta poco. "Universitarizzando" (in termini burocratici e di processo più che formativi) ogni professione si è reso complicato il percorso per raggiungere molte professioni alle quali prima era possibile accedere in modo molto più "snello". Penso che le università pubbliche dovrebbero essere supportate dal Ministero per proporre più ore di tirocinio (pagati e in regola….. mi viene già da ridere a scrivere questo) presso enti e aziende, pubbliche o private. E dovrebbe anche aiutare l'inserimento nel mondo del lavoro. Perché il punto è proprio questo come viene detto nel video "quando è il momento di inserirsi nel mondo del lavoro arrivano le mazzate": una università sganciata dal mondo del lavoro e che non comunica con quest'ultimo crea disastri, delusioni, insoddisfazione e in ultimo emigrazione. Una università più agganciata al mondo del lavoro crea consapevolezza e prepara i giovani a capire quali aspetti della futura professioni si preferisce approfondire rispetto che ad altri, arrivando così al giorno della laurea con esperienza e con consapevolezza del settore, delle possibilità e già con qualche o molte abilità richieste per quel settore. Altro grande problema (in Italia) una volta entrati nel mondo del lavoro restano su tutte la MERITOCRAZIA e la POSSIBILITA' DI CRESCITA . Confrontandomi con molto amici italiani all'estero, e anche per esperienza professionale, ho notato che queste sono due costanti che emergono sempre quando ci si confronta con l'estero, e non sono cose da poco, solo che qui entrano in gioco fattori culturali. Anche il RICAMBIO GENERAZIONALE è essenziale per la sopravvivenza di una società: ricordo ancora per quanti anni hanno tenuto migliaia di laureati appesi al filo perché la scuola aveva bloccato tutte le assunzioni per anni, o i concorsi per accedere alle specialistiche di medicina e non garantendone la loro uscita annuale (come 2 anni fa) per una disorganizzazione interna al Ministero.
La tematica è ampia e ci sarebbero riflessioni ulteriori da fare. Ma il quadro generale è magistralmente riassunto nel video.
Grazie Giacomo 🙏🏻
Eh scelta molto difficile...da una parte la carriera e i soldi, dall'altra il misero stipendio medio ma complementato da tutto ciò che abbiamo nel nostro paese. Ovvio che l'ideale sarebbe lavorare come liberi professionisti portando a casa fatturati maggiori, ma tutti sappiamo il rischio che questo tipo di mestiere comporta e che quindi lo rende inevitabilmente alla portata di pochi. Come la vita in generale, una scelta molto molto complicata!
Cristian ciao, benvenuto sul canale! q
Quello che ho capito è che é tutta una questione di priorità, se guadagni tanto ma non ti sei goduto figli, famiglia e vita in generale che senso ha?
Stessa cosa vivere una vita di stenti senza potersi permettere un viaggio o una qualunque altra esperienza.
Bisogna trovare il compromesso migliore per il modo in cui vogliamo vivere la vita. Ed è una scelta che secondo me deve essere consapevole e personale.
Certamente, tutto dipende da ciò che la vita ci presenta. Indubbiamente vivere in Italia con un misero stipendio può comportare una serie di conseguenze come non poter mandare avanti dignitosamente una famiglia. Per questo motivo sono del parere che anche quando si pensa di essere sistemati con un posto fisso, non bisogni fermarsi lì ma stare sempre sul pezzo, mirando a migliorare sempre di più la propria posizione economia e sociale.
@@watchlover01 Concordo su tutto, però capisco anche chi decide di "accontentarsi" per dedicarsi ad altro.
@@ValerioVillaniChannel esatto, in ogni caso come dici tu, ha poco senso guadagnare di più ma condurre una vita che si esaurisce lì.
Se cercate la fresca la cariera fatela in paesi ricchi non in italia
La laurea è proprio un incu****. Per i lavori comuni si ha solo sprecato tempo, per fare carriera serve ma si paga un prezzo altissimo in termini di tempo libero.
Ciao Ale, purtroppo è vero
fammi capite 1500 euro 8 ore lavorative e sabato e domenica liberi? Non lo lascerei MAI!!!! MAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII.... lavori il giusto e hai due giorni per goderteli con chi vuoi dove vuoi...
Ciao Alessandro, hai ragione. Secondo me però ci sono dei momenti nella vita in cui uno può ancora permettersi di rischiare ed altri dove non può
Però, pensandoci bene, perchè offendere le scimmie!
🤣
Domanda secca: se non avessi i soldi di mamma, papà, nonno, nonna, zio o zia, 1500€ ti sembrerebbero una onesta retribuzione per 8 ore di lavoro di un laureato?
Secondo me una giusta retribuzione va commisurata alla mansione e alla location geografica.
A milano meno di 1800€ per me non è una retribuzione congrua, mentre a Salerno 1400€ lo è.
Stesso discorso per i lavori altamente specializzati, per me un ingegnere meccanico NON PUÓ prendere 1350€ a Milano come primo lavoro e magari l’azienda in cui lavora fare margine sopra il 20%.
Rispondendo secco alla tua domanda, A Roma e Milano 1500€ per 8 ore di lavoro non sono una retribuzione Onesta per un laureato (però è comunque sopra la media di mercato)
@@ValerioVillaniChannel Io vivo a Roma. La mia Colf la pago 10€/ora + contributi etc. etc. E vorrei pagarla anche un po’ di più, se potessi. Facciamo due conti?
10€/h è molto di più del 90% dei ragazzi laureati in economia che lavorano in multinazionali 😂😂
@@ValerioVillaniChannel Giusto, sicché nell’emoticon (hai visto, anche i vecchi tromboni sanno usare l’albionico, all’occorrenza!) toglierei il sorriso e lascerei solo le lacrime.