Albert Speer. Ispettore Edile Generale di Hitler per Berlino

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  • Опубліковано 13 сер 2021
  • Con un “decreto del Führer” emesso simbolicamente il 30-01-1937, l’anniversario dell’ascesa al potere, Hitler nominò Speer GBI ossia “Ispettore Edile Generale della capitale del Reich”. Da quel momento in poi dispose di competenze simili ad un Ministro, che consolidò consapevole del proprio potere. Il GBI poteva così adottare provvedimenti e disposizioni che dovevano garantire una fisionomia unitaria della città di Berlino. Circa la metà delle superfici urbane vennero inoltre dichiarate settori di interesse. In tali zone i diritti di veto su tutte le costruzioni, strade e parchi spettavano tra l’altro all’Istituzione. Al GBI erano subordinati non solo i committenti privati di lavori edili, ma anche le autorità del Reich, della Prussia e della capitale del Reich. Ciò portò a conflitti con l’amministrazione comunale di Berlino. Quando nel luglio del 1940 il sindaco Julius Lippert, ottimamente collegato nell’NSDAP, si rifiutò di accettare gli ordini unilaterali del GBI, Speer gli impose le dimissioni immediate.
    Il GBI predispose la demolizione di interi quartieri per fare strada ai due grandi progetti degli assi che dovevano attraversare il volto della città: 53.000 appartamenti abitati da 150.000 persone dovevano essere abbandonati. La carenza permanente degli alloggi a Berlino si aggravò. Karl Maria Hettlage, lo specialista di Speer in tema di amministrazione, elaborò una tremenda soluzione: gli Ebrei vennero registrati in uno schedario e cacciati dai propri appartamenti. Le dimore vennero infine offerte in cambio ai cosiddetti “connazionali” che erano stati costretti a trasferirsi. Tramite questi schedari furono in seguito compilate le liste di deportazione della Gestapo, utilizzate per deportare gli Ebrei di Berlino nei campi di sterminio.

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