Professor Panzeca, è un peccato che il tuo canale non abbia tutte le visualizzazioni che merita. Ci sono sempre video di alta qualità su una varietà di argomenti. È il mio canale di lingua italiano preferito e mi motiva a continuare a imparare la bellissima lingua italiana
Caro signore, la ringrazio per la stima che mi dimostra, ma tutto questo è naturale: oggi si amano i fuochi di artificio, le polemiche, le pseudo argomentazioni filosofiche e storiche... La scuola insegna così, così la pubblicità, così la politica, così gli opinionisti provvisti di una cultura asinesca. Noi cerchiamo di seguire la strada più stretta anche se faticosa e con Virgilio recitiamo: "Non ti curar di loro, ma guarda e passa"
Video interessantissimo. La sua tesi mi ha ricordato molto quella di De Sanctis nella Storia della Letteratura Italiana. Anche lui guardava all'Umanesimo con sguardo critico ritenendolo (al contrario di quanto si crede) una fase di decadenza sul piano letterario ma anche sul versante morale: ci si abbandona all'imitazione o a una letteratura filoboccacciana che non offre grandi modelli etici. De Sanctis però ritrovava proprio nella tradizione successiva una sorta di rinascita dal vuoto morale. In primis nella triade Machiavelli-Galilei-Vico, esponenti della scienza nuova, poi in Alfieri, Parini, Manzoni e Leopardi, campioni di una letteratura di stampo civile. Machiavelli e Leopardi soprattutto sono molto distanti dall'idea di trascendente in senso cristiano ma questo non impedisce loro di offrire un contributo fondamentale al progresso. Questo evidentemente dimostra che anche se in crisi e se privi di una bussola efficace comunque si può dar vita a una produzione intellettualmente elevata, comunque si può raggiungere una verità fondata (la corruzione del potere e della società), essere consapevoli della stessa (anziché evadere) ed elaborare soluzioni ( anche se illusorie come solidarismo umano) che solo attraverso gli strumenti offerti dalle tradizioni spirituali-religiose possono concretizzarsi. Lei cosa ne pensa?
Condivido tutto in toto, però... in riferimento alla persona, la crisi esistenziale senza Trascendente non si risolve. In breve, anche se questo Dio di Amore non esistesse, ce lo dovremmo inventare (è la scommessa di Pascal)
'[...] anche se in crisi e privi di una bussola efficace...' La bussola (ovvero il modello cristiano) però ancora c'era, e anche chi la rigettava ne era inevitabilmente in qualche modo influenzato.
@@djo-dji6018 Gli uomini di cultura del Rinascimento non rigettarono mai il cristianesimo, ma, per lo più, lo vissero solo in modo formale ed esteriore, come occasione per celebrarlo con la bellezza delle loro opere.
Il matrimonio come lo conosciamo oggi nasce in un momento ben preciso: le sue basi sono state gettate nel 1215, durante il concilio Lateranense IV. Prima, pare, c'era solo una benedizione.
In realtà fu il Concilio di Lione del 1274 a enumerare il matrimonio per la prima volta tra i sette sacramenti, ma questo non ha nulla a che vedere con l'argomento trattato perché la gravità dell'atto matrimoniale risale a Cristo e a Paolo. Le chiese apostoliche non lo hanno mai ridotto a una semplice benedizione. D'altra parte non è che una verità diventa tale solo quando la si scopre, altrimenti prima di Galilei sarebbe stato il sole a girare attorno alla terra.
@@vincenzopanzeca8711 Beh, la Sua tesi, se ho afferrato bene é che il Medioevo non avesse poi tutto questo "contemptus mundi". Il matrimonio é indicato da Paolo (almeno si dice) come un rimedio alla fornicazione, non certo una relazione volta all'espressione del divino nell'uomo in senso rinascimentale.
@@Leroydada Rimedio alla fornicazione?.. Solo?.. E' già qualcosa, ma io preferisco leggere tutto: [Efesini, 5: 21 Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo. 22 Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; 23 il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. 24 E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto. 25 E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei… 28 Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. 29 Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, 30 poiché siamo membra del suo corpo. 31 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. 32 Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! 33 Quindi anche voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la donna sia rispettosa verso il marito... Poi si parla anche dei figli che non devono essere esasperati dai genitori e nei Vangeli Cristo ha delle parole ancora più marcate e decise...
Chiarissimo: ma l'uomo, in sé, in questa prospettiva neotestamentaria, non ha nessun "Logos" (Sophia) nella sua interiorità che lo possa condurre e ha bisogno di essere guidato per essere salvato dalla sua inanità spirituale, quasi come un cieco. Mi risulta che neppure la chiesa cattolica accetti piu questa svalutazione dell'uomo, tipica del Medioevo.
Carissimo professore le scrivo qui a margine del sempre suo ottimo e prezioso intervento questa volta sull'umanesimo ma per sottoporle un'altra questione: a una riflessione su Dante, da persona laureata in Letteratura, mi è stato opposto che il Purgatorio è un'invenzione umana e che non esisteva nel Cristianesimo delle origini, oltre alla solita nemmeno ormai originale tirata sulla Bibbia come mitologia e addirittura sulla presunta non storicità della figura del Cristo. Ho seguito tutte le sue riflessioni sull'argomento (comprese quelle sui vari Biglino, Odifreddi ecc.) e non vorrei farla tornare a ripetersi per l'ennesima volta, ma secondo lei da dove può essere uscita questa sparata sul Purgatorio? Le andrebbe di dedicare una riflessione su questo "regno di mezzo"? In ogni caso grazie infinitamente per tutto quello che da, compresa la storia alternativa che sebbene meno seguita, non è di minore importanza. Spero di riascoltarla presto, come sempre!
L:aspetto della cristiana natura umana che viene meno nell'umanesimo sembra appartenere alla natura dell'uomo che si sente padrone del mondo. Lei mi ha fatto luce sulla possibilità di vedere quel 400to diverso e diversificato. Non capisco questa necessità dell',abbandono della dimensione verticale, forse è insita nella nostra natura umana? La ringrazio della sua chiarezza e Le auguro di stare meglio visto quello che ha appena detto di essere stato affetto dal Covid. Buona serata e stia bene. Sergio Monti
Sì, è insito nella nostra natura (la mia per prima) che stenta a riconoscere i propi limiti; è il peccato d'origine: "Sarete come Dio"... Non è così purtroppo.
Grazie
Professor Panzeca, è un peccato che il tuo canale non abbia tutte le visualizzazioni che merita. Ci sono sempre video di alta qualità su una varietà di argomenti. È il mio canale di lingua italiano preferito e mi motiva a continuare a imparare la bellissima lingua italiana
Caro signore, la ringrazio per la stima che mi dimostra, ma tutto questo è naturale: oggi si amano i fuochi di artificio, le polemiche, le pseudo argomentazioni filosofiche e storiche... La scuola insegna così, così la pubblicità, così la politica, così gli opinionisti provvisti di una cultura asinesca. Noi cerchiamo di seguire la strada più stretta anche se faticosa e con Virgilio recitiamo: "Non ti curar di loro, ma guarda e passa"
UNA LEZIONE ALYERNATIVA AL REGIME
Grazie.
Molto interessante, qualcosa del genere è dicibile proprio dell'illuminismo: troppo valorizzato a scapito del passato.
Video interessantissimo. La sua tesi mi ha ricordato molto quella di De Sanctis nella Storia della Letteratura Italiana. Anche lui guardava all'Umanesimo con sguardo critico ritenendolo (al contrario di quanto si crede) una fase di decadenza sul piano letterario ma anche sul versante morale: ci si abbandona all'imitazione o a una letteratura filoboccacciana che non offre grandi modelli etici. De Sanctis però ritrovava proprio nella tradizione successiva una sorta di rinascita dal vuoto morale. In primis nella triade Machiavelli-Galilei-Vico, esponenti della scienza nuova, poi in Alfieri, Parini, Manzoni e Leopardi, campioni di una letteratura di stampo civile. Machiavelli e Leopardi soprattutto sono molto distanti dall'idea di trascendente in senso cristiano ma questo non impedisce loro di offrire un contributo fondamentale al progresso. Questo evidentemente dimostra che anche se in crisi e se privi di una bussola efficace comunque si può dar vita a una produzione intellettualmente elevata, comunque si può raggiungere una verità fondata (la corruzione del potere e della società), essere consapevoli della stessa (anziché evadere) ed elaborare soluzioni ( anche se illusorie come solidarismo umano) che solo attraverso gli strumenti offerti dalle tradizioni spirituali-religiose possono concretizzarsi. Lei cosa ne pensa?
Condivido tutto in toto, però... in riferimento alla persona, la crisi esistenziale senza Trascendente non si risolve. In breve, anche se questo Dio di Amore non esistesse, ce lo dovremmo inventare (è la scommessa di Pascal)
'[...] anche se in crisi e privi di una bussola efficace...' La bussola (ovvero il modello cristiano) però ancora c'era, e anche chi la rigettava ne era inevitabilmente in qualche modo influenzato.
@@djo-dji6018 Gli uomini di cultura del Rinascimento non rigettarono mai il cristianesimo, ma, per lo più, lo vissero solo in modo formale ed esteriore, come occasione per celebrarlo con la bellezza delle loro opere.
Il matrimonio come lo conosciamo oggi nasce in un momento ben preciso: le sue basi sono state gettate nel 1215, durante il concilio Lateranense IV. Prima, pare, c'era solo una benedizione.
In realtà fu il Concilio di Lione del 1274 a enumerare il matrimonio per la prima volta tra i sette sacramenti, ma questo non ha nulla a che vedere con l'argomento trattato perché la gravità dell'atto matrimoniale risale a Cristo e a Paolo. Le chiese apostoliche non lo hanno mai ridotto a una semplice benedizione. D'altra parte non è che una verità diventa tale solo quando la si scopre, altrimenti prima di Galilei sarebbe stato il sole a girare attorno alla terra.
@@vincenzopanzeca8711 Beh, la Sua tesi, se ho afferrato bene é che il Medioevo non avesse poi tutto questo "contemptus mundi". Il matrimonio é indicato da Paolo (almeno si dice) come un rimedio alla fornicazione, non certo una relazione volta all'espressione del divino nell'uomo in senso rinascimentale.
@@Leroydada Rimedio alla fornicazione?.. Solo?.. E' già qualcosa, ma io preferisco leggere tutto: [Efesini, 5: 21 Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo. 22 Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; 23 il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. 24 E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto. 25 E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei… 28 Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. 29 Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, 30 poiché siamo membra del suo corpo. 31 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. 32 Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! 33 Quindi anche voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la donna sia rispettosa verso il marito... Poi si parla anche dei figli che non devono essere esasperati dai genitori e nei Vangeli Cristo ha delle parole ancora più marcate e decise...
Chiarissimo: ma l'uomo, in sé, in questa prospettiva neotestamentaria, non ha nessun "Logos" (Sophia) nella sua interiorità che lo possa condurre e ha bisogno di essere guidato per essere salvato dalla sua inanità spirituale, quasi come un cieco. Mi risulta che neppure la chiesa cattolica accetti piu questa svalutazione dell'uomo, tipica del Medioevo.
Carissimo professore le scrivo qui a margine del sempre suo ottimo e prezioso intervento questa volta sull'umanesimo ma per sottoporle un'altra questione: a una riflessione su Dante, da persona laureata in Letteratura, mi è stato opposto che il Purgatorio è un'invenzione umana e che non esisteva nel Cristianesimo delle origini, oltre alla solita nemmeno ormai originale tirata sulla Bibbia come mitologia e addirittura sulla presunta non storicità della figura del Cristo. Ho seguito tutte le sue riflessioni sull'argomento (comprese quelle sui vari Biglino, Odifreddi ecc.) e non vorrei farla tornare a ripetersi per l'ennesima volta, ma secondo lei da dove può essere uscita questa sparata sul Purgatorio? Le andrebbe di dedicare una riflessione su questo "regno di mezzo"? In ogni caso grazie infinitamente per tutto quello che da, compresa la storia alternativa che sebbene meno seguita, non è di minore importanza. Spero di riascoltarla presto, come sempre!
www.studimusicaecultura.it/la-vera-storia-dei-dogmi-cattolici.html
pagina 293-311
@@vincenzopanzeca8711 Grazie per il link professore!
Pare che il Bembo suggerisse di non leggere la Vulgata, onde evitare che questa potesse corrompere la latinità di ciascuno.
E' tutto detto...
L:aspetto della cristiana natura umana che viene meno nell'umanesimo sembra appartenere alla natura dell'uomo che si sente padrone del mondo. Lei mi ha fatto luce sulla possibilità di vedere quel 400to diverso e diversificato. Non capisco questa necessità dell',abbandono della dimensione verticale, forse è insita nella nostra natura umana? La ringrazio della sua chiarezza e Le auguro di stare meglio visto quello che ha appena detto di essere stato affetto dal Covid. Buona serata e stia bene. Sergio Monti
Sì, è insito nella nostra natura (la mia per prima) che stenta a riconoscere i propi limiti; è il peccato d'origine: "Sarete come Dio"... Non è così purtroppo.