POESIE IN MUSICA - Roberto Herlitzka recita Alla Sera di Ugo Foscolo - Beethoven Romances No.2 Op.50
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- Опубліковано 26 сер 2024
- Alla Sera
di Ugo Foscolo
Voce: Roberto Herlitzka
Musica: Beethoven Romances No.2 Op.50
Forse perchè della fatal quïete
Tu sei l'immago a me sì cara, vieni,
O Sera! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,
E quando dal nevoso aere inquiete
Tenebre, e lunghe, all'universo meni,
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
Questo reo tempo, e van con lui le torme
Delle cure, onde meco egli si strugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.
Meravigliosa ❤
Herlitzka....fantastico attore...........
mettere la musica sotto la poesia è semplicemente una bestemmia.
la poesia E' musica, la poesia è canto, il commento musicale, ne mortifica la musicalità nonché le capacità di declamazione dell'interprete.
come rovinare una splendida interpretazione. disgusto.
Sono perfettamente d'accordo! Diverso secondo me è sentire grande musica mentre si legge ,a mente , grande poesia
Dipende dalla musica. Questa non andava molto bene.
Non sono del tutto d'accordo, si pensi all'opera lirica... Ma è anche vero che una poesia simile, letta da una voce simile, non abbisogna di supporto o commento musicale.
Per apprezzare la musica sotto a una poesia bisogna avere una particolare sensibilità e non tutti la hanno, molti preferiscono tenere le cose separate, seguire una razionale spartizione.... ma la poesia è arte, così come la musica, non fatta per essere razionale.
@@rgmr2093 i libretti della lirica non sono considerati poesia (a meno che non si parli di Metastasio, ed allora, basta guardare cronache ed epistolario, sono i musicisti a passare in secondo piano), non sono poesia, dicevo, la scrittura in versi è solo funzionale alla necessità ritmica e dunque metrica. Difatti i librettisti erano originariamente degli "esperti" di quello specifico lavoro (le risultano raccolte di poesie di F. M. Piave o di Sterbini o di F. Romani? Non risultano. Solo in una successiva fare, nel suo divenire elitaria, l'opera cercherà il lavoro di poeti, ma giungerà, nel secondo '900 anche a usare la prosa piena. La riprova ce l'ha in un fatto semplice: una poesia senza musica "sta in piedi", un testo di opera o di canzone senza musica "non sta in piedi". Tutto qua.