La verità è concreta. E proprio perché è concreta i concetti astratti come la democrazia risultano paradossali. Il paradosso si genera perché in democrazia l'uguaglianza politica, astratta e formale, quella di un voto vale un voto, è in contraddizione con la disuguaglianza economica, concreta e sostanziale. E un voto in democrazia equivale a un granello di sabbia, cioè niente, in quanto nella società la disuguaglianza non ha radice politica.
"Nella società la disuguaglianza non ha radice politica". Però, in un sistema "democratico" in cui ogni partito può nascere ed implodere e di cui ognuno può costituire parte attiva, ogni fazione presenta uno specifico programma; guarda caso, in Occidente tutti i partiti di destra hanno programmi che, se realmente attuati, incrementerebbero enormemente le differenze economiche e sociali tra i vari strati della popolazione, che è quanto è accaduto e continua a succedere. Ciononostante, continuerebbero a dirci che siamo in democrazia, e in tantissimi continuerebbero a credervi: l'essere umano occidentale medio non si avvede della dittatura di pensiero cui siamo costantemente sottoposti e che i mezzi di comunicazione non fanno che amplificare. Come ho avuto modo di dire in un commento a un video di AJ+ Français sull'ipotesi dell'elezione a Presidente della Repubblica di Jean-Luc Mélenchon in Francia, so che non è possibile riformare in meglio il sistema economico e sociale di stampo capitalistico nel quale siamo immersi. Non è possibile eliminare un sistema fallimentare apportandone modifiche, dacché il suo cuore continuerebbe a battere costantemente. Non esiste alcun capitalismo buono. L'unica possibilità affinché l'essere umano si liberi della dittatura del pensiero unico, che è quella secondo cui occorra vivere seguendo il dogma del produci-consuma-crepa e nella quale siamo completamente immersi (tanto da toccare le nostre corde più profonde ed inconsce), a mio parere non sta nel fondare nuovi partiti, nel redigere nuovi programmi - che possono essere rivoluzionari a parole quanto si vuole - o nell'aprire fondazioni che rimarranno più o meno sconosciute ai più, bensì nel ritornare ad essere veramente liberi (in società). Credo fortemente che il capitalismo non sia una scelta obbligata nel momento in cui si decida quale sistema economico e sociale adottare in una società. Occorre riscoprire il sapore della libertà sociale e personale, dato che anche questa sfera ci è stata intaccata dal dogma consumistico, dal falso mito dell'accumulazione pressoché indefinita di ricchezze nelle mani di una sola persona e, in generale, da quello secondo cui il denaro debba essere la conditio sine qua non per un'esistenza dignitosa.
@@deldoide Le disuguaglianze economiche non possono essere eliminate sub specie rei pubblicae in quanto lo Stato politico è già l'espressione di tutte le lotte, i bisogni e le verità sociali. Stato e ordinamento della società non sono due cose diverse: lo Stato è l'ordinamento della società. Dunque eliminare con riforme politiche (cioè coi programmi dei partiti) le disuguaglianze sociali è un "vuoto sintagma". Tralasciando la sinistra francese, che storicamente è stata sempre preceduta dal movimento delle masse, i sistemi economici non possono essere riformati: essi vanno semplicemente aboliti e rimpiazzati. Ma in quanto ordinamento della società lo Stato non potrà mai trasformarsi nel suo opposto e diventare l'artefice del sovvertimento sociale. Per fare ciò occorre una rivoluzione che spinga le masse ad appropriarsi di tutto il capitale, pubblico e privato, espropriandolo. Quindi sovvertendo l'ordinamento sociale. E così l'abolizione del capitalismo non potrà che avvenire contro e non con lo Stato.
Stefano Grossi.... Ma di ke parli? Tu sostieni ke Odifreddi NON sia sinistrorso? Xké IO dicevo qll !!! Quali caspita di approfondimenti dovrei indicarti???
Grande... È anche uno dei miei miti...!
Grazie professore. Sempre interessante.
L' hobby riflessiv-gutturale per il resto è da riascoltare e memorizzare : cose buone e riempitive.
audio tremendamente basso, ma lo avete riascoltato?
Si
L'intervistatore che si fa completamente i cazzi suoi, bello.
Quando si contrappongono due diritti egualmente legittimi a decidere è la forza.
Non potreste essere un po' piu' generosi con l' audio? Grazie.
Certo un incontro con Odifreddi sponsorizzato da "Terme dei papi"...
La verità è concreta. E proprio perché è concreta i concetti astratti come la democrazia risultano paradossali. Il paradosso si genera perché in democrazia l'uguaglianza politica, astratta e formale, quella di un voto vale un voto, è in contraddizione con la disuguaglianza economica, concreta e sostanziale. E un voto in democrazia equivale a un granello di sabbia, cioè niente, in quanto nella società la disuguaglianza non ha radice politica.
"Nella società la disuguaglianza non ha radice politica". Però, in un sistema "democratico" in cui ogni partito può nascere ed implodere e di cui ognuno può costituire parte attiva, ogni fazione presenta uno specifico programma; guarda caso, in Occidente tutti i partiti di destra hanno programmi che, se realmente attuati, incrementerebbero enormemente le differenze economiche e sociali tra i vari strati della popolazione, che è quanto è accaduto e continua a succedere. Ciononostante, continuerebbero a dirci che siamo in democrazia, e in tantissimi continuerebbero a credervi: l'essere umano occidentale medio non si avvede della dittatura di pensiero cui siamo costantemente sottoposti e che i mezzi di comunicazione non fanno che amplificare.
Come ho avuto modo di dire in un commento a un video di AJ+ Français sull'ipotesi dell'elezione a Presidente della Repubblica di Jean-Luc Mélenchon in Francia, so che non è possibile riformare in meglio il sistema economico e sociale di stampo capitalistico nel quale siamo immersi. Non è possibile eliminare un sistema fallimentare apportandone modifiche, dacché il suo cuore continuerebbe a battere costantemente. Non esiste alcun capitalismo buono. L'unica possibilità affinché l'essere umano si liberi della dittatura del pensiero unico, che è quella secondo cui occorra vivere seguendo il dogma del produci-consuma-crepa e nella quale siamo completamente immersi (tanto da toccare le nostre corde più profonde ed inconsce), a mio parere non sta nel fondare nuovi partiti, nel redigere nuovi programmi - che possono essere rivoluzionari a parole quanto si vuole - o nell'aprire fondazioni che rimarranno più o meno sconosciute ai più, bensì nel ritornare ad essere veramente liberi (in società). Credo fortemente che il capitalismo non sia una scelta obbligata nel momento in cui si decida quale sistema economico e sociale adottare in una società. Occorre riscoprire il sapore della libertà sociale e personale, dato che anche questa sfera ci è stata intaccata dal dogma consumistico, dal falso mito dell'accumulazione pressoché indefinita di ricchezze nelle mani di una sola persona e, in generale, da quello secondo cui il denaro debba essere la conditio sine qua non per un'esistenza dignitosa.
@@deldoide Le disuguaglianze economiche non possono essere eliminate sub specie rei pubblicae in quanto lo Stato politico è già l'espressione di tutte le lotte, i bisogni e le verità sociali. Stato e ordinamento della società non sono due cose diverse: lo Stato è l'ordinamento della società. Dunque eliminare con riforme politiche (cioè coi programmi dei partiti) le disuguaglianze sociali è un "vuoto sintagma".
Tralasciando la sinistra francese, che storicamente è stata sempre preceduta dal movimento delle masse, i sistemi economici non possono essere riformati: essi vanno semplicemente aboliti e rimpiazzati. Ma in quanto ordinamento della società lo Stato non potrà mai trasformarsi nel suo opposto e diventare l'artefice del sovvertimento sociale. Per fare ciò occorre una rivoluzione che spinga le masse ad appropriarsi di tutto il capitale, pubblico e privato, espropriandolo. Quindi sovvertendo l'ordinamento sociale. E così l'abolizione del capitalismo non potrà che avvenire contro e non con lo Stato.
@@permarx1809 Credo di aver affermato le stesse cose...
@@permarx1809 Quanto meno, sono d'accordo con quanto da Lei espresso.
tiririca è stato rieletto !
krokodaiz ....
Qnd ??
ieri in brasile
krokodaiz...
ok...
La prova che alla fine... tanti discorsi ma i soldini in tasca fanno comodo anche ai clown
Ma avete capito qualcosa ? fate finta di di interessarvi
GRANDE ODIFREDDI...lo adoro sempre di PIÙ..
Peccato sia sinistrorso...
Peccato lei sia ignorante.
Siamo tutti medi peccatori. Confessiamoci.
mh, caro stefano... guarda ke secondo me, sei TU a non aver approfondito abbastanza.
Vada a vendere le "k" e si compri un libro di grammatica elementare. Ignorante.
Stefano Grossi....
Ma di ke parli?
Tu sostieni ke Odifreddi NON sia sinistrorso?
Xké IO dicevo qll !!!
Quali caspita di approfondimenti dovrei indicarti???