Tutti sognano l'esordio col grande editore. Tu NO! Gavetta vs Agente Letterario. [Rotte Narrative]
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- Опубліковано 2 лют 2025
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Tu non vuoi pubblicare subito con un grande editore.
Chiariamoci: non c'è nulla di male negli editori big, lo stesso Livio Gambarini sotto contratto con Piemme Editore. Il punto del discorso è se convenga esordire con un grande editore o se sia meglio farsi la famigerata "gavetta".
Nell'ottica di qualcuno che voglia costruirsi una carriera da esterno al mondo editoriale (quindi senza agganci o "santi in paradiso"), in maniera del tutto meritocratica e partendo da zero (soprattutto come abilità tecniche e consapevolezza delle dinamiche), partire a pubblicare con una big dà una marea di svantaggi, reali e/o potenziali.
Per esempio, sbagliare un romanzo (magari proprio quello d'esordio) in sordina è un discorso diverso dal farlo con 8 riflettori puntati addosso e vi vedono tutti. Il primo caso è la pubblicazione con un piccolo editore, la seconda pubblicare con le big.
Errori ne farete, a iosa, è inevitabile ed è il requisito fondamentale per accumulare esperienza. Il concetto è: meglio farli "in piccolo".
Le piccole CE hanno pubblici più piccoli ma più affezionati, che può aiutarvi molto a costruirvi un seguito e a fare errori in un contesto un po' più "protetto".
Avere un pubblico affezionato è anche ciò che vi permetterà di arrivare alle big per merito. E che una volta che ci arriverete sarà ben difficile che un vostro romanzo andrà male a livello di vendite. Non vendere è esattamente ciò che vi fa uscire dai circuiti che contano, e poi rientrarci è molto più complesso che arrivarci e restarci la prima volta.
Il percorso lento e graduale spesso si accompagna con una carriera di scrittura più stabile.
Un agente letterario serio può permettervi di saltare alcuni, a volte molti, dei passi necessari per arrivare alle big. Ragionate voi ora se sia ciò che volete fare.
Grazie. Ottimo consiglio Livio ;)
Livio, cosa ne pensi del self publishing? Per partire potrebbe essere un'opzione oppure meglio iniziare sempre con un editore, anche piccolo?
È un'opzione perfettamente percorribile, a patto che si sappia bene quel che si sta facendo.
Buongiorno. Mi domando se esistano banche dati accessibili da cui estrarre informazioni sull'andamento del mercato editoriale italiano. Grazie mille per i video! Buona giornata , Alessandro
Il mercato editoriale è purtroppo tra i settori più opachi che esistano. Alcune informazioni affidabili si trovano sul sito dell'AIE, ma non di rado il modo in cui sono organizzate le rende di limitata utilità.
@@RotteNarrative Grazie mille per la risposta
Esiste un momento dell'anno peggiore/migliore per mandare il proprio manoscritto a una casa editrice? Penso ad esempio ad agosto, si rischia di essere poco presi in considerazione se si manda qualcosa in quel mese? Grazie e complimenti per gli ottimi video.
In generale il periodo post Covid non è il massimo per inviare manoscritti, perché molte pubblicazioni sono state rinviate e tutti i piani sono slittati di qualche mese, creando un accumulo superiore al normale. Non è così in tutte le redazioni, comunque.
Grazie!
Molto interessante.
Per romanzo mainstream intendi il romanzo d'amore o il romanzo giallo? Che cosa ne pensi di autori che scrivono libri di genere molto vario? Se per esempio ci si fa conoscere con il genere thriller si potrebbe continuare con l'horror o il giallo? Facendo così si perderebbe il pubblico affezionato, giusto?
Per mainstream si intende il romanzo senza eticette, cioé ambientato ai giorni nostri e privo di una concentrazione di tropi tali da classificarlo come appartenente a un genere letterario. Ci sarebbero molte cose da eccepire anche a questa definizione, ma non ci interessano.
Vincere un concorso letterario aiuta? È possibile partecipare a un concorso con un romanzo che supera le 600 pagine?
La grande maggioranza, ai fini pratici della carriera di scrittore, sono piuttosto irrilevanti. Dipende dal concorso letterario: leggi il regolamento.
Cosa ne pensi dei romanzi autobiografici?
Tutti vogliono scriverli, molti ci provano, quasi nessuno riesce bene. La narrativa autobiografica è tra le più difficili da scrivere bene.