Considerazioni riguardo SPECIFICITA' ITALIANE: 1) il riscaldamento climatico (si e' globale, ma in Italia si fa sentire molto di piu' che nella media del mondo ricco). Roma a luglio e agosto e' un forno terribile, e andra' sempre peggio. Cosi' come tante altre citta' italiane. Con popolazione sempre piu vecchia quindi piu fragile al caldo. Quanti di loro inizieranno a fantasticare su una casetta nell'Appennino molisano? 2) il prezzo dei terreni agricoli: tra il calo di produttivita' del suolo dovuto ai cambiamenti climatici e i possibili futuri tagli dei fondi europei all'agricoltilura, potrebbero perdere di valore. 3) taglio delle pensioni. Prima o poi avverra' (forse al "prossimo 2008")?. Come si ripercuotera' il taglio della prima fonte di reddito delle famiglie italiane (comprese quelle giovani, in fin dei conti) nel mercato immobiliare? E quando accadra' tutto cio'? 4 Fine dell'impatto del superbonus 110% e Pnrr. Qui ci arriveremo abbastanza presto 5 Telelavoro, in Italia, ma siamo sicuri? Mancano le medie e grandi aziende, che sono quelle che piu possono urilizzare il telelavoro. Vero anche pero' che si puo' lavorare in remoto anche per aziende straniere. 6 Impatto dell'immigrazione? Quella in Italia e' un'emigrazione anomala, fatta di persone che vorrebbero andare in altri paesi europei (comprensibilmente) ma che sono forzati a non oltrepassare le Alpi. Contribuiscono a tenere alti gli affitti, ma quanti di loro si rassegneranno a metter su famiglia in Italia, comprare un immobile, fare figli qui? Credo che questo avverra' in percentuale minore, a parita' di immigrati, che nel resto dell'Unione Europea. 7 Impatto dell'emigrazione italiana? Almeno per i prossimi 15 anni sara' in aumento, anche solo per il banale fatto che i ragazzi di oggi conoscono meglio l'inglese e sono piu abituati a viaggiare. Questo credo restera' vero anche con tassi di disoccupazioni piu bassi di quelli gia' piuttosto bassi di ora. Poi pero' tra 15/20 anni i giovani saranno cosi' pochi e di conseguenza cosi' richiesti nel mercato del lavoro che ipotizzo che anche questo trend avra' fine 8 universita' online? Questo permettera' ad alcuni di continuare a vivere con i propri genitori, lontano dalle citta' universitarie. CONSIDERAZIONI? Ve ne sarei molto grato
Dei vari claim credo che il più fallace sia quello sulla de-urbanizzazione ed, in particolare, sulle possibilità di ripopolazione delle realtà rurali in virtù delle possibilità di smart working. La realtà è che le città offrono, e tendenzialmente offriranno sempre, un'efficienza costruttiva a livello infrastrutturale infinitamente al di sopra delle campagne. L'investimento pro capite per strade, fognature, FIBRA OTTICA e tutte quelle realtà che consentirebbero in linea teorica di operare efficacemente anche dalla campagna è infinitamente più alto a causa della minore densità di popolazione. Il privato che lavora sulle infrastrutture ha un'enorme vantaggio ad operare nelle zone ad alta densità di popolazione, mentre il settore pubblico, che avrebbe un interesse morale nel sostenere le zone a bassa densità, non ha il gettito per sostenere gli investimenti necessari. L'urbanizzazione, non ce lo dimentichiamo, non è un vizio, ma, purtroppo e per fortuna, un aggregatore di vantaggi.
Magari è un mio bias eh, ma ho passato 4 anni in campagna, campagna vera fatta di pecore al pascolo e strade sterrate, fuori paese di un paesino di 300 abitanti, ADSL portata per miracolo fino a li solo per noi. Non la auguro a nessuno, la morte sociale di un ragazzino di 11 anni: ho maledetto i miei genitori che alla fine han realizzato che quel sogno era un incubo e siamo tornati in città. Tolti i servizi credo che la maggior parte delle persone voglia essere immersa in un contesto di "evoluzione sociale" continua. Trovi sempre quello che sostiene di voler vivere nei boschi e fare il taglialegna, ma credo la maggior parte delle persone voglia una vita "piena" fatta di eventi, conoscenze, attività sempre nuove (no, la serata in balera o al bar sport non conta), evoluzioni in campo lavorativo, mentalità aperta etc. Le persone vogliono stimoli: ogni tanto occorre una pausa, ma la routine di una vita deurbanizzata e la solitudine ti uccidono dentro.
@@mattiassantoro2469 però te hai avuto l'esperienza estrema, ci credo che un esperienza del genere ti uccida. Io sono per la via di mezzo, fuori città, ma a 10 - 15 min da essa, ti godi la tranquillità, l'assenza di traffico e l'aria più pulita. Ma in un attimo sei in città per svagarti ed avere una vita sociale attiva. Non avrai tutti i servizi di delivery disponibili in città, ma per il resto la qualità della vita in casa è 100 volte migliore.
@@mattiassantoro2469 Non dappertutto è cosi ;) In Svizzera anche piccolissimi paesini di campagna con 300-400 abitanti sono raggiunti da trasporti pubblici e fiber to the street (che a casa ti permette di avere 500Mbit/sec). Avendo provato sia la campagna che la città in Svizzera, qualità della vita in campagna nettamente migliore, almeno per quello che mi riguarda...
@@santoscieloyoutube3994 Sono assolutamente d'accordo sugli svantaggi della città e non sto assolutamente dicendo che lì sia tutto rose e fiori, anzi posso persino essere d'accordo che mediamente la qualità della vita, soprattutto se si hanno figli, sia più alta nelle campagne o quanto meno nelle periferie. Però non possiamo neppure credere al mito delle campagne "con le stesse potenzialità della città". Ti porto come esempio le linee elettriche, sempre più stressate dal crescente numero di apparecchiature elettroniche che abbiamo in casa. Pannelli solari, pale eoliche (che pur producendo energia "occupano" tensione), colonnine di ricarica e domanda crescente di energia possono creare instabilità e disservizi in zone di campagna spesso ancora a bassa tensione. Il passaggio alla media tensione, per non parlare della alta, in zone così marginali non è conveniente per il distributore, nè è una spesa sostenibile per gli enti locali. E dunque che si fa troppo spesso? Ci si tiene il disservizio. Potrei fare un discorso analogo per le fognature, progettate e costruite decenni fa per realtà in cui molti facevano i propri bisogni ancora tra i campi o in cui si aveva un bagno in caso per famiglie di 6 persone. Non entro poi nel discorso delle opportunità sociali, perchè sto cercando di mantenermi sugli aspetti "economici" della questione. Concludo dicendo che OGGI le potenzialità della periferia sono ancora limitate, ma esistono senza dubbio realtà eccellenti, come quelle descritte da altri in Svizzera, a cui dovremmo ispirarci per far si che davvero allontanarsi dalla città non condizioni troppo la nostra produttività. A quel punto sì, potremmo sperare nel meglio di entrambi i mondi.
In Italia con il calo demografico dei prossimi anni gli immobili in provincia/campagna si svaluteranno di sicuro. Gli unici a tenere il valore saranno quelli in centro città
è vero il contrario. gli immobili di provincia/campagna non hanno fluttuazione di prezzi, il loro costo è sempre vicino a quello di costruzione (con le inevitabili eccezioni). in città invece, la speculazione fa salire di molto i prezzi per poi crollare in caso di crisi (con le inevitabili eccezioni) è quello che è successo a fine anni 90, e dopo il 2008. se hai modo di eccedere a vecchie edizioni dei quotidiani, troverai articoli su crolli che arrivano al 40 ed addirittura 50% nelle città maggiori come Roma e Milano.
Manca a variabile delle località turistiche, anche quelle più provinciali, soprattutto sulle coste in cui fino ad ora la pressione turistica è stata limitata, ma che probabilmente aumenterà
La cosa bella è che avete ragione tutti. E proprio qui è il problema che quando si parla di immobili ci sono mille Mila variabili da considerare ed eccezioni... Io opero in questo mercato a Milano e in 15 anni ho visto di tutto
Già adesso sta accadendo , a Cuneo ci sono dei condomini con 12 appartamenti, 8 sono vuoti A Torino leggevo sulla stampa che il 19% degli appartamenti agibili è vuoto
@@Delibng quello succede perché ormai è pieno di aziende che speculano sul mercato immobiliare. Comprano, e lucrano sugli affitti brevi o tengono vuoto per pompare i prezzi di mercato
imho è tutto troppo estraneo alla situazione italiana, cosa che genera sicuramente un bias in me che leggo l'articolo, ma anche spostandosi internazionalmente e cercando di "aprire la mente", si basa su un orizzonte temporale che noi magari neanche vedremo.
Quello che non riesco a capire è perché, quando si parla di investimento in azioni, si dà quasi sempre per scontato che investire in un'azienda piena di debiti, che non fa utili e con un amministratore delegato indagato per truffa è un'idea decisamente peggiore che investire in un'azienda leader di settore, con un flusso di cassa oceanico e prospettive rosee, mentre quando si parla di investimento in immobili, si citano solo dati iperaggregati, che mettono insieme la casetta abbandonata del paesino abruzzese isolato da una frana sin dal 1952 e il bilocale classe A in centro a Milano, come se fossero la stessa cosa e seguissero le stesse leggi di mercato. Questo non è neanche un bias: è ottusità. Ovvio che investire in un immobile alla cieca espone a rischi di perdite nel breve, medio e lungo termine, è sempre stato così, anche negli anni del boom economico. Ha senso investire sempre e solo con cognizione di causa. Per concludere, il visionario che cerca di prevedere i prezzi degli immobili immaginando l'andamento demografico mondiale a 100 anni o prendendo a modello i crolli dei prezzi nel 500-600 (dovuti anche alla peste, per la cronaca), mi ricorda quella pubblicità burla di qualche anno fa che invitava a investire in una casa in collina con la prospettiva, grazie all'innalzamento del livello degli oceani, di trasformarla in una casa al mare entro qualche anno.
Ma infatti, senza considerare che ci saranno paesi dove la domanda per gli immobili calerà, ma altri dove aumenterà esponenzialmente come in India, Bangladesh e la maggior parte dei paesi africani in via di sviluppo. Per quanto riguarda in Italia è come dici tu, zone densamente popolate e turistiche ne risentiranno di meno di una eventuale svalutazione, perché i prezzi rimarranno sempre e comunque piuttosto alti, non al massimo storico, però alti uguale. Argomento troppo vasto!
@@andreaandreoli5446 esatto, e all'interno di ogni singola realtà cittadina, ci saranno zone in cui i prezzi aumenteranno e altre in cui rimarranno stabili o scenderanno. E ancora, tipologie di immobili che all'interno delle suddette zone manterranno il loro valore mentre la zona si svaluta o perderanno valore mentre la zona si rivaluta. L'investimento immobiliare offre straordinarie opportunità, ma richiede una mole di studio a monte pari, se non superiore, a quella necessaria per l'investimento in azioni.
L'immobiliare in Italia, è un mercato senza senso e senza cognizione di causa. La gente compra casa perché "cosi ho casa, e in caso la rivendo a piu soldi di quando l'ho comprata"; ma chi fa questi ragionamenti,non include i costi del mutuo, i costi di manutenzione dell'immobile, la svalutazione, fattori esterni (crisi lavoro, crisi pandemica, ecc). Compro a 100, ci vivo un paio di anni e la rivendo a 130, e ho guadagnato 30 (interessi del mutuo pari 25, spese per sistemare cose altri 5, sei andato in pari). Ma la gente non lo comprende, un conto è comprare l'immobile sull'unghia, quindi costa 100 e pago 100, ma poi negli anni costa mantenere una casa. Classe energetica da aumentare, costi di elettricità/acqua/riscaldamento ecc che non rientrano, sistemare un qualcosa che si rompe. Lavoro nel settore dell'idraulica, posso solo dire che negli ultimi anni son passati (tuttora passano), clienti con case che manco nei sogni comprerei per come sono messe. Compra casa a 70 (è un affare, le altre costano 100), e poi devono spenderci altri 40 per sostemarle. Gente che compra case, si "inventa" di sistemarle da soli e fanno danni. Il mercato immobiliare in Italia, è un concentrato di "pressapochismo", di "che ci vuole a sistemare", "è in super offerta", "ho comprato casa gne gne". La gente crede di raggiungere lo status simbol comprando casa, o comprando e poi mettendo in affitto, e poi li vedi in fila al brico a risparmiare 3€ perché l'inquilino non paga, o paga poco, o non riescono a sistemare l'appartamento perché hanno finito i soldini.
Osservazione giusta in parte, chi compra le case all'asta fa affaroni. Chi lo fa in maniera professionale o come investimento vero e proprio la compravendita degli immobili è molto profittevole. C'era una signora che ho conosciuto tempo a dietro, che ha comprato in Abruzzo un appartamento all'asta per 38 mila euro. Ristrutturato a puntino, rimesso a nuovo prima se l'è affittato in estate (località di mare molto famosa) per 2 anni e poi se l'è rivenduto a 200 mila euro. Affare ottimo. Non oso immaginare chi compra gli immobili all'asta a Roma o Milano. Paghi la metà letteralmente, se non di meno. Soprattutto per il residenziale di lusso
Grazie per il video. Super interessante. A Milano se hai una casa in più, è un superenalotto vinto (la puoi affittare), con la metro anche quarieri periferici si stanno rivalutando.
Ciao Rip! Come al solito le singole esperienze non fanno regola, ma voglio condividere le mie conoscenze: Come architetto (e con la moglie che lavora nel campo scientifico internazionale) vedo che il trend di andare a vivere nelle campagne nei dintorni della città di dove si lavora è iniziato da un pò sia qui sia all'estero (numeri ancora piccoli, ma in trend) e vedo i giovani disposti a muoversi anche un'ora di auto pur di vivere nel verde e crescere i figli in campagna che comprano le vecchie casette unifamiliari locali (che, nella mia zona, sono passate da 10/20k a 60/80k di prezzo). Allo stesso modo quelli sui 50 anni con smart working vendono la vecchia casetta in campagna ereditata dai genitori e se ne fanno costruire una più grande e su misura da cui lavorare e dove andare in pensione. Infine in città, con l'aumento dell'immigrazione (non sto dando giudizi) alcuni quartieri sono crollati (parliamo di appartamenti da 90 mq venduti a 30K) mentre quelli più di lusso e quelli senza immigrazione stanno continuando a salire di prezzo: la ricerca di case continua ad aumentare perchè diminuiscono i quartieri a disposizione
condiviso la tua visione, anche dalle mie parti il commuting vicino all'ora con magari anche ultimo miglio in mezzi pubblici non è un problema per molti se possono vivere fuori dal macello cittadino. infatti il famigerato calo delle case di campagna io non l'ho ancora visto.
Allora, da operatore del settore posso dire che l'immobiliare in Italia è attualmente un ottimo investimento. Intendiamoci, dipende come, dove è quando. Il treno delle grandi città ormai è partito, prezzi decisamente sopra mercato, ad oggi si configura una particolare situazione nelle campagne, paesi, e aree industriali, dove gli immobili hanno un valore ridicolo (200/800€ x mq) ma al contempo gli affitti rimangono in linea con i centri urbani (300/500 x stanza o piccolo appartamento). Il rischio di investire in immobiliare ad oggi è dato oltre che dal valore delle case, dall non poter liquidare il proprio investimento. È per questo che a mio parere un immobile al momento dell'acquisto debba essere ammortizzato contabilmente, io personalmente acquisto solo immobili che ripaghino l'acquisto in 3 anni max, così da garantirmi margine per eventuali inconvenienti (spesso ci scordiamo che le case non sono fatte di titanio). Questo discorso vale principalmente per il residenziale, il commerciale purtroppo in Italia visto l'andamento generale degli ultimi 20 anni sta degradando costantemente, accentrandosi in alcuni luoghi particolarmente Floridi ed abbandonando luoghi storici. Ovviamente è chiave la diversificazione, sia sul target (turismo/studenti/operai/commercianti/imprese) che sul posizionamento geografico (avere 15 appartamenti al mare non è saggio), al momento ci sono ottime opportunità in paesi a noi vicini (es. Albania e Montenegro. Occhio agli scamm però) Detto ciò io consiglio a tutti almeno un 35% del proprio patrimonio nel mattone, che in un secolo bene o male, guerre globali a parte, un minimo di grano lo garantisce sempre
Non esiste solo il lavoro, devi anche abitare vicino a servizi come scuole o gestione emergenze come vigili del fuoco e ospedali, motivo per cui l’impatto del remote work secondo me è sopravvalutato. E il trend globale purtroppo è di riduzione di questo tipo di servizi sul territorio
Concordo, infatti il punto sul remote work per me è il più debole, nonostante sogni una società più rurale, non 10 miliardi di persone che vivono in agglomerati di 50 milioni di abitanti (tipo Tokio).
Gli immobili un Italia sono al 90% immondizia dal punto di vista energetico. Mentre in altri paesi si fa regolare manutenzione e aggiornamento per mantenere nel tempo il valore, in Italia si compra la casa e si pensa che non occorra più spenderci soldi nella maggior parte dei casi. La casa è un investimento costoso e va preservato nel tempo. Bisogna considerare una svalutazione annuale del'1% per vetustà a grandi linee. Giusto che ci sia un crollo dell' immobiliare.
vivo in una zona in cui gli appartamenti che le agenzie propongono con dicitura "appena ristrutturato" hanno classe energetica G e letteralmente cadono a pezzi
Disagree 100%. Nell'Italia del Nord e soprattutto nel Nord Est tutte le case sono antisismiche, costruite con ferro e calcestruzzo e hanno impianti idraulici ed elettrici, ma anche di riscaldamento, di primissima qualità. Nettamente superiori a quelli che ho visto in UK e in USA (dove la qualità dei bagni è pessima, per esperienza personale) ma anche a quelli di Germania, Austria, Irlanda e Belgio. Ripeto, in Italia Settentrionale. Non conosco il Centro e il Meridione e quindi non do giudizi su quella parte della nazione. Non esageriamo a screditare sempre e comunque l'Italia.
L' analisi è interessante, ed è anche ben fatta per ciò che si può pretendere, è ovvio che non si tratta di un articolo scientifico. C è un punto che però vorrei aggiungere. É un intuizione, può essere del tutto sbagliata. Cioè esiste secondo me un fenomeno di concentrazione della domanda su poche aree, che ha registrato un trend crescente negli ultimi 20-30 anni. Qua si è parlato solo di concentrazione campagna verso città in generale. Ma il punto è che il trend è anche di concentrazione di molte città verso poche città. Saremo meno in futuro, ma vorremo stare tutti vicini vicini. Ciò è causato dalla rimozione di tante barriere che in passato legavano le persone al territorio di nascita, e non solo. In generale quello della concentrazione dei desideri dell persone secondo me è un fenomeno interessante, questa ne sarebbe una manifestazione. Detto in 3 parole e senza numeri, lo si prenda come uno spunto, non venite a fare i maestrini.
Grazie per la condivisione del blog! Argomento super interessante e caro soprattutto a noi italiani. Variabile inportante che secondo me avrebbe meritato maggiore approfondimento è quella legata all'immigrazione, sia quando lo spostamento è dovuto a ragioni ambientali/climatiche che economiche. Le città magari si svuoteranno di nativi, ma la domanda complessiva davvero scenderà? E poi, la città che tutti infangano, davvero è così odiata? Io ricordo anche tanti che hanno fatto a gomitate per tornare a lavorare in presenza, persone che stanno al lago una settumana e poi non vedono l'ora di tornare nel cemento che chiamano casa, a sentire le macchine passare ogni ora della notte, poter uscire di casa a notte fonda e comunque incontrare gente... Non lo so, è complesso. Ottimi spunti di riflessione. Grazie ancora per la condivisione.
Aggiungerei un tema spesso dimenticato ma che vedo sempre più spesso. Siamo tutti proprietari di casa. In città moltissimi sono quindi condomini. Se i proprietari invecchiano gli frega nulla di spendere soldi in manutenzione,devono risparmiare sulla pensione di oggi,rispetto al mantenimento di valore futuro dell'immobile,di cui non beneficeranno. Se il discorso rimane al singolo appartamento può avere un effetto limitato. Il punto critico avviene quando la maggioranza dei condòmini diventa anziana. A quel punto non fai più la manutenzioni delle parti comuni,non avendo maggioranza assembleare. E così diminuisce il valore dell'intero stabile. La anzianità sempre maggiore porta a questi risultati,e la cosa sta accadendo ora.
Io vivo in franciacorta e qui i prezzi sono folli. Un trilocale nuovo in classe A non costa meno di 260000 euro e se lo vuoi un pochino spazioso con una terrazza almeno 300000. Io sono un fresatore di stampi ed ho una paga maggiore della media degli operai, ma una casa da 300000 euro è fuori dalla mia portata. Se poi diventiamo 3 sarà ancora più dura avere un mutuo.
Anche io lavoravo come fresatore CNC e ad oggi lavoro come tecnico sempre su macchine CnC. Da te più o meno a quanto si aggirano le RAL dei fresatori CNC?
@@manuelcordiano5393 Ciao Manuel. Dipende dalle capacità e purtroppo tanto dell'anzianità aziendale. Io freso stampi, prima ho fatto tanti altri lavori come operaio generico e sono sui 40000 lordi o più se metti le straordinarie. Lavoro su giornata 7:30 16:00 mezz'ora di pausa.
@@manuelcordiano5393 Ma dipende dalla tua esperienza. Io come fresatore di stampi oggi faccio circa 40000 senza straordinarie con 5 anni di esperienza (lavoro su giornata). Prima ho fatto un annetto ingranaggi e spacchi. Sempre un'anno di meccanica e carpenteria non precisissima (fori lamature filetti asole tutto bordo macchina). Ho anche attrezzato le presse in fonderia e ho lavorato anche in galvanica.
@@bbike6804 40000 di ral non è male! Io come tecnico programmatore junior sto sui 25k 😅 c'è da dire che guadagno parecchio con trasferte, straordinari e ho vari benefit tra cui auto aziendale a uso promiscuo e benzina pagata anche nei weekend
è da 30anni che in italia si dice che gli immobili sono arrivati al capolinea. del resto, bassa natalità e boom del mattone per decenni, non'è difficile prevedere un decremento (non crollo). ovviamente, come sempre, dipende da come elabori le statistiche, ci saranno zone dove i prezzi crescono e cresceranno ed altre dove avverrà il contrario. sommariamente, stiamo in una cosiddetta bolla secolare, abbiamo appena superato il picco.
Il punto è proprio dipende. Prendi Milano e va forte, prendi Genova e l'immobiliare era in picchiata fino al 2022, poi s'è ripreso, ma adesso forse sta avendo un calo. (dati immobiliare.it) Stesso ragionamento si può fare a livello micro, di quartiere o a livello macro, cioè di stato. Alla fine da qualche parte la gente dovrà vivere (finché non ci estingueremo) e tenderà ad aggregarsi.
Video molto interessante che dà un senso e una spiegazione ad un'idea che ho in testa da un po' e che non avevo capacità, voglia e necessità di supportare con un minimo di dati. È un'idea molto futuristica e che prevede un orizzonte temporale abbastanza lungo e comunque poco definito affinché si possa avverare e nell'analisi andrebbero considerati fattori psicologici e sociali che sono molto meno "matematici", ma anche più forti secondo me. Ad esempio tenere conto della qualità della vita in città grandi e in centri urbani più piccoli, la possibilità del remote working legata al fatto che probabilmente tra qualche decennio la maggior parte dei lavori che esisteranno e che svolgeremo saranno digitali e/o intellettuali, quindi svolgibili per la maggior parte del tempo da remoto oppure pensare a come funzionerà la mobilità in futuro e immaginare davvero di poter fare il pendolare (quelle poche volte che servirà la presenza) tra magari la grande città dove c'è la sede fisica dell'azienda e il paesino/cittadina dove si abita.
Io penso che é tutto ragionevole, alcuni temi avranno piu impatto e altri meno. Un aspetto che potrebbe invalidare tutto é se diventerà normale avere piu di una casa. Fra 30 anni mia figlia potrebbe stare 6 mesi a roma e 6 mesi a palermo? Considerate altri prodotti, i cellulari x eaempio immagino che il mercato di riferimento nel 2000 era 5 miliardi di persone, 5 milardi si telefoni, oggi in quanti ne abbbiamo 2?
@@mr_rip se una casa la erediti e l altra la compri per necessità potresti trovarti ad averne 2 e sarebbe sostenibile. Ovvio non avrebbe senso comprarne 2, a meno di avere una reale necessità di vivere in due posti o che il costo di due case sia relativamente basso rispetto al capitale finanziario. Poi magari invece i prezzi crescono, gli stipendi no e la proprietà immobiliare diventa come in svizzera o Germania dove si sta in affitto da investitori long term .
io credo che questo era il trend del passato, avere la doppia casa, la classica casa vacanze. Con gli stipendi attuali soprattutto dei giovani credo che il trend in futuro di chi eredi una casa sia o di affittarla o di venderla. Con il potere d’acquisto attuale e futuro dei 20-30 enni di oggi non penso che ci si possa permettere il lusso di mantenere 2 case per vivere 6 mesi da una parte 6 mesi dall’altra
Parlo dell’Italia: 1) le stime dicono che tra 30 anni saremo 45 milioni di persone (14 milioni in meno rispetto ad oggi). 2) Già oggi (2024) in Italia ci sono 10 milioni di immobili inutilizzati (completamente vuoti) 3) Remote working secondo me è a “somma zero”, ovvero: da una parte ci sarà chi lavorando appunto da casa, sarà più propenso a spendere di più per avere più confort, come una stanza in più da usare come ufficio ad esempio, o comunque passerà più tempo in casa e quindi sarà più probabile che la vorrà di un certo livello. Di contro però, ci sarà anche chi al contrario non avendo la necessità di restare sempre nello stesso posto vorrà cambiare spesso città o addirittura nazione. Quindi? La vera domanda secondo me è: Ci sarà incontro tra domanda e offerta? (il futuro non lo prevedo purtroppo, però i dati suggeriscono che ci saranno tantissime case e poche persone, quindi i prezzi reali dovrebbero calare).
@@PaoloCaverzaghi i dati istat parlano chiaro: nel 2014 in Italia c’erano 61 milioni di abitanti, oggi 2024 siamo in 59 milioni. In questi 10 anni mi sembra che di immigrazione ce ne sia stata parecchia, ma ciò nonostante siamo 2 milioni in meno, in soli 10 anni.
@@elle_90 questa cosa che tutti vogliono vivere in città non spiega come le case fuori città continuino a costare un occhio della testa anche se riversano in condizioni pietose.
@@elle_90 nella città dove sto ora, non funziona così, perlomeno non per le case meno costose. in città ne trovi tantissime in cattive condizioni e zone non richieste e mal collegate, mentre fuori città costano tutte come gli appartamenti di media qualità in città anche se sono in zone non molto richieste e non hanno condizioni ottimali e classe energetiva elevata, anzi, spesso sono G. l'unica differenza è la presenza di appartamenti in città con prezzi alle stelle in quantità molto superiore alle villone fuori città a prezzi simili. ma di base chi non vuole vivere in città qui da me finisce a spendere molto di più per la casa fuori (semiind/ind) rispetto all'appartamento cittadino.
Articolo molto interessante , sarebbe stato belle vedere un grafico che comprendesse anche l’inizio dei mutui per capire anche se quello sia stato un fattore a far alzare i prezzi delle case . Comunque in italia con decrescita della popolazione , crescita zero degli stipendi e leggi molto blande sulla proprietà privata secondo me si scenderà . Comunque episodio interessante . Grazie .
A me pare evidente. Il discorso decrescita demografica è dietro l'angolo. È pieno di immobili da buttare giù nei centri che energeticamente e non solo fanno schifo. Sulle città bo, dipende troppo da come sarà il futuro dell'industria automazione e terziario.
bisognerebbe fare una divisione tra città urbana/ periferia e aree rurali o comunque province. Entra in campo secondo me il fattore Turismo che come stiamo vedendo nelle grandi città europee sta modificando il mercato e non poco
Io credo che prima o poi arriverà un po’ dappertutto la stangata sugli affitti brevi turistici. Questo farà crollare lo yield potenziale degli appartamenti in certe città dove oggi non ci sono grandi restrizioni e la speculazione diminuirà facendo scendere o comunque stagnando i prezzi.
Analisi molto interessante, secondo me si possono fare alcune considerazioni ulteriori Al di là dell' argomento Smart working come che secondo me è molto debole, come già hanno fatto notare, secondo me poi ci sono altri punti interessanti. 1) Un punto secondo me fondamentale, ma non realmente analizzabile in dettaglio in video, è quello legato alla posizione dell'immobile. Un conto è avere immobili in centro nei grandi centri turistici come Firenze e Venezia (che ti permettono di occupare ad affitti brevi tutto l'anno o quasi), un conto è avere un immobile al mare è un discorso diverso perché probabilmente si riesce ad occuparlo 3 mesi ad essere ottimisti. (Ma anche qui se si parla di Forte de Marmi o riviera a caso a giro in Italia i guadagni sono assolutamente diversi). Per non parlare di avere un immobile in una periferia a caso. Specialmente in quest'ultimo caso l'opzione affitti brevi (che risulta spesso la più conveniente per tutti, anche perché il piano normativo per quelli a lungo termine è molto sfavorevole e complesso) non è viabile e si deve affittare a lungo termine. Spesso in questo caso sopraggiungono una quantità infinita di problemi: un inquilino in affitto avrà spesso maggiori richieste e richiederà più lavori alla casa rispetto a chi va in vacanza e la prende per una settimana. (Per non parlare del caso peggiore possibile: l'inquilino non paga l'affitto e in tal caso è un casino e portarlo in tribunale è un processo lentissimo e costoso. 2) Sull'Italia pende una spada di Damocle: la norma UE sull'efficienza energetica degli immobili. Se dovesse diventare obbligatoria l'Italia si troverebbe con gran parte del patrimonio immobiliare non più affittabile. Già in alcuni stati UE vengono concessi mutui per case anche in base all'efficienza energetica (fonte: episodio di Phastidio). Anche in questo caso non sono prevedibili facilmente gli effetti: gli immobili con efficienza bassa si deprezzenno probabilmente, ma forse chi invece si sarà efficientato si ritroverà con un aumento del valore immobiliare e maggiori richieste per affitto? 3) Concludo dicendo che il piano normativo in più è incasinato, tra norme che ogni poco cambiano, una burocrazia enorme per poter avere permessi per fare lavori e infine il rischio di una riforma del catasto che sicuramente aumenterà considerevolmente le tasse sugli immobili. Il problema degli immobili è alla fine che ogni casa fa quasi discorso a sé e non esiste quindi un reale modo anche per poter imparare a gestirgli. Non c'è una letteratura reale proprio perché ogni stato, territorio e casa fa discorso a sé.
Il ragionamento sull'aumento delle superfici in rapporto al numero di abitanti è fuorviante. Ci sono sempre più metri quadri a disposizione per abitante principalmente perché le persone invecchiano e i figli lasciano il nido familiare. Il parco immobiliare europeo è principalmente costituito da immobili degli anni 70 e 80, fatti per famiglie che ad oggi si ritrovano con i figli grandi che non abitano più là. Nelle principali metropoli per esempio possiamo notare come la dimensione media degli appartamenti continua a diminuire, perché si privilegia la densità e la vicinanza ai servizi principali, oltre al mantenere una competitività sui prezzi di vendita. Sono d'accordo col commento verso la fine, molto cherry picking su mercati incomparabili.
Molto valido a livello globale. Faccio pero' notare che in Italia la situazione è diversa. A parte Milano e poche altre realtà, il prezzo di una casa esistente al metro quadro (anche ristrutturata) è simile al prezzo attuale del nuovo in mezzo al "nulla" che per il nord italia, stimo a circa 2000EUR/mq (ordine di grandezza). Quindi personalmente penso che città medie e piccole rimarranno relativamente attrattive e con prezzi stabili. Realtà molto rurali invece non subiranno il ritorno per smart working perchè sarà comunque superiore la quantità di persone che vorrà urbanizzarsi; in tali contesti la carenza di servizi e l'aumento dei costi di trasporto farà si che i prezzi diminuiranno. Lieto se qualcuno ha altre idee a riguardo
il prezzo del costruito che stimi forse è ottimistico, ti basta per il grezzo. tra l'altro conta anche dove è posizionata la casa e la sua raggiungibilità/gestibilità in automobile. non solo quanto è distante dai servizi a livello di tempo di percorrenza.
@@GurenNikishi Giustissimo! Non intendevo fare una analisi approfondita del prezzo ma solo sottolineare che al contrario di altre nazioni, in Italia i prezzi in città del ristrutturato sono generalmente inferiori al costo di edificazione. Mi aspetterei pertanto che una eventuale aumento della domanda verso il rurale si scontrerebbe contro costi di ristrutturazione di vecchie case in campagna o di nuova edificazione che abbatterebbero la convenienza del trasferimento fuori città. Chiaro che se uno fa questo discorso a Londra la prospettiva cambia: uno vende un monolocale in città e si costruisce la villa in campagna, evidentemente ha un senso! Nella mia regione se uno si trasferisce dal centro del capoluogo alla "bassa" in un piccolo paese, riesce ad acquistare una casa degli anni '80 grande il doppio per lo stesso prezzo, ma è a 45 minuti di macchina dalla città. Chiaro che qualcuno lo fa, ma molta piu' gente fa la strada opposta.
@@pampedro83 devi anche avere l'immobile in città di un valore discreto per fare il giochino alla Londra, ad esempio, nella mia città attuale, Genova, la differenza di prezzo degli immobili in città con la periferia e campagna la trovi esclusivamente nelle zone "bene" e nelle case meglio tenute del centro, tutti gli altri quartieri hanno prezzi anche inferiori alla periferia/campagna, e la maggiorparte della città ha prezzi simili. Escluse le zone di cuscinetto più brutte tra città e periferia dove le case costano meno dei garage, il resto è così, non puoi vendere in centro e farti la indipendente grande fuori città... Non conosco le realtà delle varie bolle e bollicine come Milano, Bologna, Firenze, Roma etc, ma ci sono anche altri luoghi in Italia dove la situazione immobiliare non è così scontata come in quelle città "particolari".
Remote work sarà usato da molti datori di lavoro per tagliare spese forzando la mano. Chi vuole tagliare costi de personale forzerà tutti a tornare in ufficio. Chi non vuole si dovrà licenziare.
Condivido la tua analisi ma secondo me manca l'elemento piu' importante: dagli anni 50 il real estate e' stato usato come storage of value ed e' l'unico modo che i retail hanno di fare leva lunga. A parte i fattori che l'autore ha menzionato, credo il real estate verra' devalorizzato da Bitcoin. Negli stati uniti iniza ad esserci gente che vende proprieta' d'investimento in quanto hai rotture di palle come inquilini, manutenzioni, assicurazioni che esplodono e in stati come Florida o California e' difficile trovare chi ti assicuri casa. Il real estate inoltre non e' portabile, non puoi liquidare il 5% della tua proprieta' se ti serve denaro. Il real estate dovrebbe essere utilita' piu' che investimento.
La componente tecnologia, di qualità, controlli e certificazioni hanno costi enormi per le case. Più le case sono efficienti più sono costose sia da costruire che a livello di manutenzioni straordinarie, è un dato di fatto.
Concetti molto interessanti, ma io non credo che ci possa essere in futuro una "fuga" verso zone extraurbane, anzi, la popolazione è sempre più pigra e viziata in ogni luogo del mondo, per cui si tende e si tenderà sempre più ad abitare in zone altamente urbanizzate. Magari si potrebbe fare un discorso diversificato considerando la diversa locazione dell'immobile. Senza aprire una infinita parentesi, riassumerei semplicemente dicendo che per i prossimi decenni le zone molto popolose accresceranno il valore degli immobili con buona probabilità...
Che immobiliare sia destinato al collasso lo dicono i dati demografici. Entro metà secoli ci sarà tantissimo più cemento (crollante, peraltro) che gebte per riempirlo. Anche tenendo conto di un'immigrazione costante.
@@elle_90 crollerà ovunque tranne che nelle grandi città e nei luoghi turistici più esclusivi. Guarda già ora, da anni comunelli disperati nelle zone interne più svuotate da un secolo e mezzo di emigrazione regalano immobili a chi voglia ristrutturarseli (a spese sue). Diventerà la norma in quasi tutto il paese, eccetto che in posti come Milano, Roma e hinterland, in poche altre grandi città, e appunto in resort tipo Cortina o Portofino.
C'è un fenomeno del quale non sento ancora parlare molto ma che credo inciderà molto sul settore immobiliare. La tendenza dei millennial (e mi aspetto anche della generazione z) a stare nella casa dei genitori fino ad età avanzata per poi trasferirsi nelle case dei nonni bypassando così completamente il mercato immobiliare
@@rossostinge Ho diversi amici che lo stanno facendo, oltretutto molti hanno nonni che hanno più case di proprietà e che quando ereditano vengono subito messe sul mercato. Ovviamente non so quanto questa tendenza sia forte nella mia bolla rispetto al resto d'Italia, però sarei curioso di saperlo
Considerate un trend molto triste che vedo in tanti miei conoscenti è la tendenza a non sposarsi non avere figli quindi sostanzialmente rimanese single e soli a vita
Secondo me il real estate è più facile shortarlo sai che nel momento di aumento dei tassi o cigni neri che si possono verificare o si verifica una decompressione del mercato short veloci e crescite lente lo rendono un settore molto più adatto a short e comperture
le persone si spostano dove c'è lavoro (il lavoro, necessario per sopravvivere, è la motivazione principale dello spostamento, ci sono ovviamente altri fattori), il settore primario e secondario è già quasi tutto automatizzato quindi non richiede grande manodopera e quindi le zone rurali diventeranno (già lo sono) sempre più spopolate (es. case a 1€ in Sicilia), nelle grandi città dove si trova lavoro nel terziario il prezzo rimarrà perlomeno stabile, bilanciato da diminuzione della popolazione generale e afflusso di persone (non da campagne ma da piccole città meno competitive per le opportunità offerte). Si potrebbe raggiungere un punto in cui tutto è autonomo e il lavoro umano superfluo dove le cose cambierebbero radicalmente, ma è un'altra storia. Per la situazione italiana prevedo che Milano e Roma diventino grandi come Londra e Parigi a discapito delle piccole-medie città.
Ho due immobili a Milano e il crollo me lo aspetto da un momento all'altro. Ma anche se fosse non cambio i miei investimenti, in quanto il mattone rappresenterà sempre la prima necessità per chiunque non voglia vivere da senzatetto. Il valore in sé dell'immobile conta poco, è qualcosa di virtuale, ma rappresenterà sempre una fonte di guadagno. l'importante è che sia in una zona dove potenzialmente potrà tornare a crescere, quindi dove c'è un tessuto urbano vivo e non un semplice quartiere dormitorio.
Si perché viviamo a Milano, ma il decremento della popolazione porterà ad una riduzione della domanda di immobili. Finché le città crescono è un bene, poi si vedrà
Aggiungo un po' di pensiero critico: L'analisi è fatta sull'andamento delle variabili che esistono oggi, ma non pensa a quali variabili potrebbero subentrare in futuro. Faccio un esempio. Eravamo convinti che il COVID avrebbe portato alla fine del lavoro in presenza per ogni ufficio, ma non avevamo pensato ad una nuova variabile che ha spinto con forza contraria - la voglia delle aziende di recuperare le perdite del lockdown e lo spremere di più i lavoratori, quindi la necessità di lavorare in presenza
@@mr_rip Credo che la variabile in questione sia lo SW : Molte aziende lo stanno togliendo, per cui tutto il ragionamento conseguente sull'aumento dell'offerta in periferia piuttosto che al centro vacilla. D'altro canto se l'orizzonte è molto lontano, si può sempre sperare che i datori vedano la luce e lo concedano invece che toglierlo
4 місяці тому
Io avevo capito che la pandemia è stata la migliore prova che il telelavoro incrementa la produttività delle aziende, forse con la notevole eccezione degli uffici pubblici. Certo... rimane l'abitudine di molti dirigenti aziendali a voler supervisionare direttamente il lavoro dei propri dipendenti ma la cosa credo sia legata a ragioni psicologiche personali oltre che abitudini consolidate.
ti faccio una provocazione,le variabili sono create a tavolino qualche anno prima,chi crea quelle analisi riceve veline prima.esempio: per la pandemia ,qualche mese prima avevano fatto una convention (non mi ricordo dove) ma spiegavano esattamente senza margine di errore cosa sarebbe successo in futuro,istruendo pure TV & STAMPA.il mondo non è randomico,le cose non succedono per caso,da qui ai prossimi anni già tutto stabilito a tavolino
"builders of aggregators": costruttori di community, ovvero i social influencer, quelli che sanno gestire chi riesce ad aggregare le persone in grosse community.
Ciao carissimo, ti seguo da qualche mese e mi piace davvero tanto il tuo canale e dai dei consigli davvero molto molto molto preziosi, soprattutto dove metti in guardia da banche, promotori finanziari ed altra gente senza scrupoli. Ma, riguardo a questo video su chi investe nel mercato immobiliare non credi che le case dovrebbero essere usate solo per abitarci e non come investimenti? Oramai i prezzi, in tutto il mondo, sono alle stelle a causa proprio della speculazione del mercato immobiliare. Sono di Milano ma per 10 anni ho vissuto a Melbourne e li i prezzi delle case sono fuori controllo. Nel 1998 una villetta media (che li sono lo standard) la trovavi sui 100K dollari AUS. Quando sono tornato in EU nel 2011 la stessa casa la vendevano ad 1 milione di dollari AUS. E questo perchè avevano tolto le tasse per chi investiva nel settore dall'estero e favorito anche quegli australiani che volevano investire nell'immobile. Conseguenza, gente senza scrupoli che si è messo a comprare case a go-go (soprattutto dalla Cina ma non solo), politici che si sono messi ad investire nell'immobile e molti altri personaggi locali senza scrupoli hanno seguito a ruota. risultato è che chi vuole comprare casa per viverci non lo può fare più o, se lo fa, deve dissanguarsi per 30 anni... s egli va bene... Non so, io non ci capisco molto di investimenti ma lasciamo stare gli immobili no???? Cosa ne pensi Mr. RIP? Grazie mille!!!
@@mr_rip Ciao carissimo ed intanto grazie per aver trovato il tempo per rispondermi, apprezzo molto! Il senso del mio messaggio è capire, da te, che sei un investitore e mangi di queste cose, se ha davvero senso permettere di investire negli immobili. Dato che, negli ultimi anni, l''acquisto di immobili come investimento è diventato molto popolare, portando ad una domanda più alta e, di conseguenza, a un aumento spropositato dei prezzi, lasciando largo spazio agli speculatori. Conseguenza ha portato ad una distorsione del mercato immobiliare. Mi chiedo se lo trovi giusto questo fenomeno che ha quindi aumentato il divario tra chi può permettersi di comprare una casa e chi non può, e il rischio di creare bolle immobiliari. Non pensi che sarebbe utile adottare politiche che limitino la speculazione e migliorino l'accessibilità per i residenti e i compratori di prima casa? Grazie di nuovo per il tuo tempo!
Non ha tenuto in considerazione il fattore sanitario e l'ospedalizzazione di una regione, il quale è notevolmente più alto in aree urbanizzate e ha come requisito un notevole sviluppo nella telemedicina per andare a favore della sua tesi.
""Urbanizzazione non può salire"" certo ci saranno dei vincoli ma ci sono 2 fattori da calcolare, la grandezza di una città cambia ( vedi Milano che ha inglobato nel tempp piccili comuni ) e l'altro aspetto è tecnologico ( con l'evoluzione, gli edifici potranno ospitare più residenti )
a me pare che dopo il raddoppio/triplico/quadruplo dei prezzi visto dopo il 2000, non ci sia stato nessun tracollo evidente tantomeno nel 2007. se la maggiorparte dei mutui è a 30 anni è evidente che le case regalate grazie a pseudo crolli di prezzi non ce ne sono tante.
io credo che il problema delle case (motivo per il quale salgono piu del inflazione) è che mano mano che i redditi aumentano e puoi permetterti agevolmente di soddisfare i bisogni che si soddisfano con beni che possono aumentare la loro offerta (aumentandone la produzione) la restante parte del reddito va verso beni che non hanno un offerta elastica ad esempio case e vacanze, il bene è limitato e viene conteso da gente che con sempre meno parte del suo reddito deve comprare gli altri beni, risultato i beni con offerta elastica crescono meno del inflazione gli altri tra qui le case crescono più del inflazione, proiettando questo all'infinito, dovremmo trovarci con una parte quasi al 99,9999% usata per i beni con offerta rigida. con costi della produzione dei beni con offerta elastica prossimi allo zero e prezzi prossimi allo zero(grazie a tecnologie avvenieristiche, robot, fusione nucleare e ecc.)
@@11Ken ma sta già succedendo, solo che succede nei paesini, nelle città c’è migrazione dai paesi e dal estero, inoltre c’è turismo che ruba sempre più spazio abitativo, io credo che nelle città medie e grandi lo spopolamento non ci sarà almeno non nei prossimi 50 anni, sarà compensato dalla migrazione dai paesi dall’estero dal turismo e dal fatto che oramai ci sono molti single, la popolazione cala ma prima in un appartamento ci stavano in 5/6 persone ora in 1/2/3 massimo 4 persone.
Per questo problema bisognerebbe limitare il mutuo al massimo alla durata di 15 anni, di più significa che la casa non te la puoi permettere ora con il consap il mutuo lo danno a cani e porci addirittura fanno mutui a 45 anni a chi ne ha già 36 (se tutto va benefinisci a 81!) tanto garantisce lo stato Ovviamente questi mutui con la rata da 60 euro al mese, tipo un finanziamento per una tv, a finte partite iva single che prendono 1200 euro al mese E non è un modo di dire, questa è la situazione di un mio conoscente ma non mi stupirei se ci fosse di peggio
@@durroful se sono paesini non troppo distanti dalle città (a 1 ora di macchina diciamo) tranquillo che nemmeno li sta succedendo. i posti dove ora accade il crollo prezzi sono quelli dove era scomodo vivere da sempre e sermpre lo sarà, smartworking o meno...
si interessante però deve dirmi almeno il range degli anni in cui inizierà la stagnazione altrimenti così sono capaci tutti. Se è così dettagliato che lo faccia anche nel dire quando questo circa avverrà
Specifico meglio. Anni fa mi dissero di investire soldi in azioni di etf dei famosi Bric perché sarebbero stati i mercati del futuro. Io gli dissi, guardate che è l’America il miglior mercato al mondo, quello più dinamico e che ha sempre garantito % di rendimento altissime rispetto a tutti gli altri mercati e continuai a ragione ad investire in azionario Usa con gli altri mercati fermi al palo o quasi da 20 anni. Così per l’immobiliare, d’accordissimo su ciò che succederà ma quando? Si può stimare un periodo in cui la curva dell’immobiliare inizierà a scendere? Io ho 2 immobili ereditati, che faccio li vendo li affitto o li tengo per mio figlio 2 anni? Oppure vendo oggi a prezzo alto così poi con quei soldi ricompro fra 20 anni a mio figlio un appartamento ad un prezzo nominale più basso?
È un discorso estremamente complesso ed è oggettivamente sbagliato mettere tutto il mondo nello stesso calderone. Io conosco l'Italia e in Italia sinceramente comprare immobili non ha senso. Ci sono meno di due residenti per immobile residenziale praticamente ovunque ed il trend è in costante peggioramento. L'età media degli immobili è molto alta e questo è essenziale, per cui ha poco senso anche fare gli indici dei prezzi degli immobili, se parti con un immobile nuovo, il prezzo lo devi ridurre dell'1 % all'anno. Però in altri paesi potrebbe non essere così. Per esempio stare in affitto in Irlanda, Inghilterra, Canada e USA è un po' da matti, i renting yield sono altissimi. Diciamo fino al 4% lordo conviene stare in affitto oggi come oggi e il mutuo bisognerebbe farlo per non più di un terzo del valore dell'immobile in ogni caso, se non hai il 66% stai pure in affitto
A Milano stando in affitto ho un monolocale. Che aumenterà nel tempo come costo affitto e non potrà essere subaffittato. Con un mutuo, senza avere il 66%, paghi uguale ma hai il doppio dello spazio (bilocale generoso) e puoi affittare (anche temporaneamente) per farci dei guadagni. Mah, è complessa la situazione.
Interessante, ma non considera un bel po' di dinamiche lato supply, come i cambi di destinazione d'uso, gli accorpamenti di piccole case in singole piu grandi, l'invecchiamento degli immobili, i fitti a breve termine, ecc. Ma soprattutto fattori esterni dati dalla location, dalla politica, ecc. Nell'immobiliare credo sia la supply che si adegua alla domanda, con processi lunghi. Milano e' cresciuta e crescera' molto non perche hanno fatto qualche palazzo nuovo, ma perche sono successe cose che hanno attirato piu persone, e quindi anche le case brutte hanno preso valore. Dall'altro lato in Italia ci sono posti belli in cui si vendono case a 1 euro. E se si vendono case a 1 euro, e' perche non c'e' domanda, quindi non crederei al concetto della "citta' mondo".
Ma ci prendera su tutto, quello da capire sará l'orizzonte temporale. Credo che ci saranno qualche altri crolli dei prezzi per poi avere uno piu grande e quello sara dove tutti si renderanno conto che ci aveva preso. Per adesso ci sono ancora persone disposte a pagare affitti e comprare a prezzi super gonfiati per credono ancora che il mattone continui a gonfiare, ma qualcuno con l'occhio lungo e un po piu di inteliigenza gia si sta rendendo conto che le cose stanno cambiando. Ma é ovvio, il remote working é troppo piu comodo, puoi vivere con la famiglia, nel paese che ami, con regoli fiscali agevolate magari, pagando affitti e casa a poco, stile di vita 10 volte meno caro in confronto a una citta. Basta pensare uno che vive a Milano o Londra, che finalmente potra lavorare online, chi glielo fa fare di restare in queste metropoli a pagre 2mila euro al mese quando puo comprare o affittare una casa al suo paese o comunque nella sua regione di origione a 10 volte meno? Con la famiglia, con gli amici e altri cento benefici? Il 99% di questi se ha la possibilita di lavorare online se ne va a vivere dove vuole. L'1% che resta o é troppo codardo da ammetterlo o preferisce restare per andarsi a fare la bevuta e la giratina il fine settimana in citta, quando poi risparmieresti comunque a fare in sue e giu nel weekend. Esperienze vissute.
Sarò stupido io, ma non capisco la parte del Remote work e della dimensione infinita delle città: la scelta del luogo dove vivere non dipende esclusivamente dal luogo di lavoro, ma anche dalle attrazioni, negozi ecc. Quindi il limite sarà sempre determinato da questi elementi che sono di interesse.
normalmente la persona non sceglie una casa molto distante dal luogo di lavoro, o non scegliere luogo di lavoro troppo distante da casa. ma la maggiorparte delle persone si trova nella prima situazione, in cui non è abbastanza skillata da poter scegliere prima la casa e poi il lavoro...
In Italia non esiste un mercato degli affitti come quello svizzero o europeo, ossia non ci sono le banche che hanno un patrimonio immobiliare che danno in affitto. Se vuoi una casa decente sei un po' obbligato a comprarla perché altrimenti ti ritrovi casa di nonna di un'altra famiglia, si esistono piccole eccezioni ma di norma la vecchia casa di nonna. In passato enti come INPS o enasarco hanno costruito e dato in affitto grandi stabili ma hanno sempre avuto grossi problemi di gestire la manutenzione (classica storia italiana).
"A Tokyo si costruiscono ancora skyscrapers?" lol. Sì. Ha ragione la persona che ha lasciato il commento: Tokyo contraddice molte analisi occidentali sul mercato immobiliare.
Se andiamo a vedere realtà più popolate e soprattutto popolate ben più densamente rispetto a noi, c'è sicuramente una tendenza a spostarsi "fuori" o comunque a lavorare in smart worki* ove possibile.
L'Italia è già tra i paesi più densamente abitati al mondo. E no, in qualunque paese industrializzato (o in via di sviluppo) densamente popolato le persone stanno andando verso la città abbandonando le campagne e creano centri urbani. Enormi, se si guarda la Cina per esempio.
Ma scusa, tutti sti macro trend ma non cita il mercato dei mutui? Bastava guardare il crollo dei prezzi durante la crisi del credito del 2008. Nel 1600 monte dei paschi non credo finanziasse acquisti di case (te la dovevi costruire da solo). Fintanto che il sistema finanziario riesce a sostenere i prezzi cresceranno (mi sembra l’ipotesi più facile da sostenere)
@Mr.RIP questo articolo però è di parte politicamente poichè omette qualsiasi discorso contro la galassia degli speculatori. C'è stato un forte fenomeno di finanziarizzazione del settore immobiliare, altrimenti il boom dal 2008 (o forse 2001?) è fuori scala rispetto a quello che parla l'articolo che sono dei trend generazionali quindi di lunghissimo periodo (70 anni?)
a proposito di "mondo che si muove veloce veloce": pensi che la velocità della "evoluzione" (intesa come innovazione) continuerà così elevata? o la imminente riduzione della quota percentuale e anche assoluta di giovani nel mondo porterà ad una società più "lenta" ?
Sono molto pessimista a riguardo, sostengo che di concreto dal 2010 non sia successo nulla di innovativo. Ovviamente l'elefante nella stanza è l'AI (in realtà i LLM, perché l'AI c'è da quasi un secolo), vedremo se sarà rivoluzionaria o un'altra roba tipo metaverso, virtual reality o google glass
Scenario italiano è molto facile. declino lento ma costante. sempre meno abitanti, aumentano cmq gli immobili x inerzia. Ci saranno eccezioni come milano centro roma e simili. se come da previsione nel 2080 saremo 37 milioni, vuol dire 23 milioni di italiani in meno, come se scomparisse tutto il sud italia. Mettiamoci pure il fatto che tutti i figli unici la casa in qualche modo la erediteranno ( dal nonno o la 2a casa dei genitori). Se i prezzi ora stanno su è xche i costruttori e i proprietari sotto un certo prezzo non scendono. Quanti anni puo durare il giochetto?
Abito in zona turistica, tedeschi e austriaci soprattutto, che negli ultimi 10 anni comprano parecchio e tengono alti i prezzi dell’immobiliare. Qui siamo favoriti dall’autostrada del Brennero, dipende dai servizi e dalla facilità dei collegamenti. In Italia non vuol dire niente, dipende dalle zone. Quanto conterà il turismo in futuro per lo sviluppo di un territorio?
ne ha eccome, anche se devi farti 2 ore di macchina andare e 2 a tornare e li fai solo due volte a settimana direi che c'è una bella differenza tra farli tutti i giorni. o invece della macchina mettici il treno e il fatto non cambia. dover muoversi solo 2 giorni su 7 invece che 5 su 7 cambia la tua vita in maniera enorme.
molto interessante, l'unica cosa che non comprendo è prendere dati globali quando l'immobiliare è molto settoriale, perchè mai uno dovrebbe investire su un indice immobiliare globale??
Non sono un fan dell' investimento in case ma sto articolo è un ammasso di minchiate dette a caso senza contesto pensando di poter prevedere come si comporterà l'umanità in futuro. Ad es. io lavoro in smart ma voglio vivere in centro perché mi piace e risparmio 500-600 euro al mese di auto
Per noi Immobiliarista sarebbe una bella noia. Abbiamo visto la luce solo da pochi anni. La precedente crisi è durata molto di più dell attuale bull run
siamo in una cosiddetta bolla secolare. almeno in italia. dopo la corsa al mattone durata decenni, ora si va indietro. del resto, con natalità bassa chi li prende gli immobili. conosco figli unici che ereditano dai genitori 4-5 immobili, la metà catapecchie ma sempre immobili.
@@itamarcus Ciao la parola bolla è una parola inflazionata e usata sempre impropriamente. I mercati (tutti) sono sempre in bolla. La bolla cresce e poi scoppia - sale e scende. Si chiamano cicli. La "corsa al mattone" è iniziata nel 2020 quindi non è durata nemmeno 4 anni dopo una profonda crisi iniziata nel 2009 con un picco nel 2012 e terminata nel 2018. Nel 2018 si è iniziata a vedere la luce. Io non credo che siamo in "bolla" non ancora ma è certo che i mercati sono rallentati di brutti dall'inizio del 2024
@@banksters.italia veramente parlavo di bolla secolare, cioè iniziata negli anni 60, raggiunto il picco nel 2008 ed ora si sta sgonfiando lentamente. poi ci sono le bolle decennali, all'interno della bolla secolare.
Mr RIP, analizzando un punto dell'articolo che lei ha mostrato, mi viene da fare una considerazione: sempre piu persone non fanno figli (parlo della mia generazione, 1990-2000) il che mi porta ad una domanda. Di solito sono i figli che si prendono cura dei genitori anziani, tra 20/30/40 ci saranno moltissimi anziani e pochi figli. Non sarebbe opportuno investire in case di riposo? Chi non ha figli oggi (e quindi non ha speso soldi per mantenerli) avrà molto probabilmente una disponibilità economica tale da permettersi di passare la vecchiaia in strutture dedicate in compagnia di altri anziani.
@@elle_90 ah sì? Quindi tu a 75/80 anni, senza figli, nipoti, parenti prossimi, magari anche con qualche acciacco fisico (nella migliore delle ipotesi) te ne staresti a casa piuttosto che andare in una struttura dedicata con medici e infermieri professionisti e altre persone con cui socializzare?
Hai visto che e' uscita la nuova edizione di Heroscape? Lo comprerai (o lo hai gia' comprato)? Sembra bellissimo, e lo hanno fatto sia in versione con le miniature gia' dipinte sia con le miniature solo primed senza pittura (per i modellisti che vogliono dipingersele meglio)
L'articolo si riferisce solo ad un paniere di paesi in cui non è inclusa l'italia. E' come quando si parla di azionario e si parla solo di stati uniti o di msci world che pur essendo globale è quasi solo stati uniti. Capisco che l'indice americano può essere comprato pure da un italiano, ma chi qui investe nell'immobiliare (come me) lo fa principalmente comprando una casa in Italia da dare in affitto, quindi bisognerebbe capire che dinamiche ci siano qui non oltreoceano, spesso sono molto diverse
Anche io investo in immobili, tu in che zona? Hai visto che Milano sta invertendo? Credi che sia per la situazione lavorativa crollata negli ultimi 2 anni o altro?
@@Autocentrante Io a bologna in un paese di periferia, che rimane in leggera crescita, mentre in città è cresciuto tanto, e pensavo pure a milano, con una breve ricerca non trovo evidenze dell'inversione di cui parli, davvero? La cosa che un po' mi spaventa è la direttiva case green, ma siamo in troppi sulla stessa barca, e per quanto dementi siano gli eurocrati non potranno paralizzare l'intera nazione. Per il resto faccio fatica a fare previsioni, sta di fatto che con lo stesso patrimonio qualsiasi altro asset non mi permetterebbe di vivere di rendita come invece mi permettono le case
Considerazioni riguardo SPECIFICITA' ITALIANE: 1) il riscaldamento climatico (si e' globale, ma in Italia si fa sentire molto di piu' che nella media del mondo ricco). Roma a luglio e agosto e' un forno terribile, e andra' sempre peggio. Cosi' come tante altre citta' italiane. Con popolazione sempre piu vecchia quindi piu fragile al caldo. Quanti di loro inizieranno a fantasticare su una casetta nell'Appennino molisano?
2) il prezzo dei terreni agricoli: tra il calo di produttivita' del suolo dovuto ai cambiamenti climatici e i possibili futuri tagli dei fondi europei all'agricoltilura, potrebbero perdere di valore.
3) taglio delle pensioni. Prima o poi avverra' (forse al "prossimo 2008")?. Come si ripercuotera' il taglio della prima fonte di reddito delle famiglie italiane (comprese quelle giovani, in fin dei conti) nel mercato immobiliare? E quando accadra' tutto cio'?
4 Fine dell'impatto del superbonus 110% e Pnrr. Qui ci arriveremo abbastanza presto
5 Telelavoro, in Italia, ma siamo sicuri? Mancano le medie e grandi aziende, che sono quelle che piu possono urilizzare il telelavoro. Vero anche pero' che si puo' lavorare in remoto anche per aziende straniere.
6 Impatto dell'immigrazione? Quella in Italia e' un'emigrazione anomala, fatta di persone che vorrebbero andare in altri paesi europei (comprensibilmente) ma che sono forzati a non oltrepassare le Alpi. Contribuiscono a tenere alti gli affitti, ma quanti di loro si rassegneranno a metter su famiglia in Italia, comprare un immobile, fare figli qui? Credo che questo avverra' in percentuale minore, a parita' di immigrati, che nel resto dell'Unione Europea.
7 Impatto dell'emigrazione italiana? Almeno per i prossimi 15 anni sara' in aumento, anche solo per il banale fatto che i ragazzi di oggi conoscono meglio l'inglese e sono piu abituati a viaggiare. Questo credo restera' vero anche con tassi di disoccupazioni piu bassi di quelli gia' piuttosto bassi di ora.
Poi pero' tra 15/20 anni i giovani saranno cosi' pochi e di conseguenza cosi' richiesti nel mercato del lavoro che ipotizzo che anche questo trend avra' fine
8 universita' online? Questo permettera' ad alcuni di continuare a vivere con i propri genitori, lontano dalle citta' universitarie.
CONSIDERAZIONI? Ve ne sarei molto grato
Dei vari claim credo che il più fallace sia quello sulla de-urbanizzazione ed, in particolare, sulle possibilità di ripopolazione delle realtà rurali in virtù delle possibilità di smart working. La realtà è che le città offrono, e tendenzialmente offriranno sempre, un'efficienza costruttiva a livello infrastrutturale infinitamente al di sopra delle campagne. L'investimento pro capite per strade, fognature, FIBRA OTTICA e tutte quelle realtà che consentirebbero in linea teorica di operare efficacemente anche dalla campagna è infinitamente più alto a causa della minore densità di popolazione. Il privato che lavora sulle infrastrutture ha un'enorme vantaggio ad operare nelle zone ad alta densità di popolazione, mentre il settore pubblico, che avrebbe un interesse morale nel sostenere le zone a bassa densità, non ha il gettito per sostenere gli investimenti necessari. L'urbanizzazione, non ce lo dimentichiamo, non è un vizio, ma, purtroppo e per fortuna, un aggregatore di vantaggi.
Commento più interessante
Magari è un mio bias eh, ma ho passato 4 anni in campagna, campagna vera fatta di pecore al pascolo e strade sterrate, fuori paese di un paesino di 300 abitanti, ADSL portata per miracolo fino a li solo per noi. Non la auguro a nessuno, la morte sociale di un ragazzino di 11 anni: ho maledetto i miei genitori che alla fine han realizzato che quel sogno era un incubo e siamo tornati in città.
Tolti i servizi credo che la maggior parte delle persone voglia essere immersa in un contesto di "evoluzione sociale" continua. Trovi sempre quello che sostiene di voler vivere nei boschi e fare il taglialegna, ma credo la maggior parte delle persone voglia una vita "piena" fatta di eventi, conoscenze, attività sempre nuove (no, la serata in balera o al bar sport non conta), evoluzioni in campo lavorativo, mentalità aperta etc.
Le persone vogliono stimoli: ogni tanto occorre una pausa, ma la routine di una vita deurbanizzata e la solitudine ti uccidono dentro.
@@mattiassantoro2469 però te hai avuto l'esperienza estrema, ci credo che un esperienza del genere ti uccida.
Io sono per la via di mezzo, fuori città, ma a 10 - 15 min da essa, ti godi la tranquillità, l'assenza di traffico e l'aria più pulita. Ma in un attimo sei in città per svagarti ed avere una vita sociale attiva. Non avrai tutti i servizi di delivery disponibili in città, ma per il resto la qualità della vita in casa è 100 volte migliore.
@@mattiassantoro2469 Non dappertutto è cosi ;) In Svizzera anche piccolissimi paesini di campagna con 300-400 abitanti sono raggiunti da trasporti pubblici e fiber to the street (che a casa ti permette di avere 500Mbit/sec). Avendo provato sia la campagna che la città in Svizzera, qualità della vita in campagna nettamente migliore, almeno per quello che mi riguarda...
@@santoscieloyoutube3994 Sono assolutamente d'accordo sugli svantaggi della città e non sto assolutamente dicendo che lì sia tutto rose e fiori, anzi posso persino essere d'accordo che mediamente la qualità della vita, soprattutto se si hanno figli, sia più alta nelle campagne o quanto meno nelle periferie. Però non possiamo neppure credere al mito delle campagne "con le stesse potenzialità della città".
Ti porto come esempio le linee elettriche, sempre più stressate dal crescente numero di apparecchiature elettroniche che abbiamo in casa. Pannelli solari, pale eoliche (che pur producendo energia "occupano" tensione), colonnine di ricarica e domanda crescente di energia possono creare instabilità e disservizi in zone di campagna spesso ancora a bassa tensione. Il passaggio alla media tensione, per non parlare della alta, in zone così marginali non è conveniente per il distributore, nè è una spesa sostenibile per gli enti locali. E dunque che si fa troppo spesso? Ci si tiene il disservizio.
Potrei fare un discorso analogo per le fognature, progettate e costruite decenni fa per realtà in cui molti facevano i propri bisogni ancora tra i campi o in cui si aveva un bagno in caso per famiglie di 6 persone.
Non entro poi nel discorso delle opportunità sociali, perchè sto cercando di mantenermi sugli aspetti "economici" della questione.
Concludo dicendo che OGGI le potenzialità della periferia sono ancora limitate, ma esistono senza dubbio realtà eccellenti, come quelle descritte da altri in Svizzera, a cui dovremmo ispirarci per far si che davvero allontanarsi dalla città non condizioni troppo la nostra produttività. A quel punto sì, potremmo sperare nel meglio di entrambi i mondi.
In Italia con il calo demografico dei prossimi anni gli immobili in provincia/campagna si svaluteranno di sicuro.
Gli unici a tenere il valore saranno quelli in centro città
è vero il contrario. gli immobili di provincia/campagna non hanno fluttuazione di prezzi, il loro costo è sempre vicino a quello di costruzione (con le inevitabili eccezioni). in città invece, la speculazione fa salire di molto i prezzi per poi crollare in caso di crisi (con le inevitabili eccezioni)
è quello che è successo a fine anni 90, e dopo il 2008.
se hai modo di eccedere a vecchie edizioni dei quotidiani, troverai articoli su crolli che arrivano al 40 ed addirittura 50% nelle città maggiori come Roma e Milano.
Manca a variabile delle località turistiche, anche quelle più provinciali, soprattutto sulle coste in cui fino ad ora la pressione turistica è stata limitata, ma che probabilmente aumenterà
La cosa bella è che avete ragione tutti. E proprio qui è il problema che quando si parla di immobili ci sono mille Mila variabili da considerare ed eccezioni... Io opero in questo mercato a Milano e in 15 anni ho visto di tutto
Già adesso sta accadendo , a Cuneo ci sono dei condomini con 12 appartamenti, 8 sono vuoti
A Torino leggevo sulla stampa che il 19% degli appartamenti agibili è vuoto
@@Delibng quello succede perché ormai è pieno di aziende che speculano sul mercato immobiliare. Comprano, e lucrano sugli affitti brevi o tengono vuoto per pompare i prezzi di mercato
imho è tutto troppo estraneo alla situazione italiana, cosa che genera sicuramente un bias in me che leggo l'articolo, ma anche spostandosi internazionalmente e cercando di "aprire la mente", si basa su un orizzonte temporale che noi magari neanche vedremo.
Nella situazione italiana è 10 volte peggio. Già solo la demografia impatta già oggi.
Quello che non riesco a capire è perché, quando si parla di investimento in azioni, si dà quasi sempre per scontato che investire in un'azienda piena di debiti, che non fa utili e con un amministratore delegato indagato per truffa è un'idea decisamente peggiore che investire in un'azienda leader di settore, con un flusso di cassa oceanico e prospettive rosee, mentre quando si parla di investimento in immobili, si citano solo dati iperaggregati, che mettono insieme la casetta abbandonata del paesino abruzzese isolato da una frana sin dal 1952 e il bilocale classe A in centro a Milano, come se fossero la stessa cosa e seguissero le stesse leggi di mercato. Questo non è neanche un bias: è ottusità.
Ovvio che investire in un immobile alla cieca espone a rischi di perdite nel breve, medio e lungo termine, è sempre stato così, anche negli anni del boom economico. Ha senso investire sempre e solo con cognizione di causa.
Per concludere, il visionario che cerca di prevedere i prezzi degli immobili immaginando l'andamento demografico mondiale a 100 anni o prendendo a modello i crolli dei prezzi nel 500-600 (dovuti anche alla peste, per la cronaca), mi ricorda quella pubblicità burla di qualche anno fa che invitava a investire in una casa in collina con la prospettiva, grazie all'innalzamento del livello degli oceani, di trasformarla in una casa al mare entro qualche anno.
Sono due mercati estremamente differenti.
Ma infatti, senza considerare che ci saranno paesi dove la domanda per gli immobili calerà, ma altri dove aumenterà esponenzialmente come in India, Bangladesh e la maggior parte dei paesi africani in via di sviluppo. Per quanto riguarda in Italia è come dici tu, zone densamente popolate e turistiche ne risentiranno di meno di una eventuale svalutazione, perché i prezzi rimarranno sempre e comunque piuttosto alti, non al massimo storico, però alti uguale. Argomento troppo vasto!
@@andreaandreoli5446 esatto, e all'interno di ogni singola realtà cittadina, ci saranno zone in cui i prezzi aumenteranno e altre in cui rimarranno stabili o scenderanno. E ancora, tipologie di immobili che all'interno delle suddette zone manterranno il loro valore mentre la zona si svaluta o perderanno valore mentre la zona si rivaluta. L'investimento immobiliare offre straordinarie opportunità, ma richiede una mole di studio a monte pari, se non superiore, a quella necessaria per l'investimento in azioni.
L'immobiliare in Italia, è un mercato senza senso e senza cognizione di causa.
La gente compra casa perché "cosi ho casa, e in caso la rivendo a piu soldi di quando l'ho comprata"; ma chi fa questi ragionamenti,non include i costi del mutuo, i costi di manutenzione dell'immobile, la svalutazione, fattori esterni (crisi lavoro, crisi pandemica, ecc). Compro a 100, ci vivo un paio di anni e la rivendo a 130, e ho guadagnato 30 (interessi del mutuo pari 25, spese per sistemare cose altri 5, sei andato in pari). Ma la gente non lo comprende, un conto è comprare l'immobile sull'unghia, quindi costa 100 e pago 100, ma poi negli anni costa mantenere una casa. Classe energetica da aumentare, costi di elettricità/acqua/riscaldamento ecc che non rientrano, sistemare un qualcosa che si rompe.
Lavoro nel settore dell'idraulica, posso solo dire che negli ultimi anni son passati (tuttora passano), clienti con case che manco nei sogni comprerei per come sono messe. Compra casa a 70 (è un affare, le altre costano 100), e poi devono spenderci altri 40 per sostemarle. Gente che compra case, si "inventa" di sistemarle da soli e fanno danni.
Il mercato immobiliare in Italia, è un concentrato di "pressapochismo", di "che ci vuole a sistemare", "è in super offerta", "ho comprato casa gne gne". La gente crede di raggiungere lo status simbol comprando casa, o comprando e poi mettendo in affitto, e poi li vedi in fila al brico a risparmiare 3€ perché l'inquilino non paga, o paga poco, o non riescono a sistemare l'appartamento perché hanno finito i soldini.
Secondo me rosichi. Con gli affitti si guadagna benissimo.
Osservazione giusta in parte, chi compra le case all'asta fa affaroni. Chi lo fa in maniera professionale o come investimento vero e proprio la compravendita degli immobili è molto profittevole. C'era una signora che ho conosciuto tempo a dietro, che ha comprato in Abruzzo un appartamento all'asta per 38 mila euro. Ristrutturato a puntino, rimesso a nuovo prima se l'è affittato in estate (località di mare molto famosa) per 2 anni e poi se l'è rivenduto a 200 mila euro. Affare ottimo. Non oso immaginare chi compra gli immobili all'asta a Roma o Milano. Paghi la metà letteralmente, se non di meno. Soprattutto per il residenziale di lusso
Grazie per il video. Super interessante. A Milano se hai una casa in più, è un superenalotto vinto (la puoi affittare), con la metro anche quarieri periferici si stanno rivalutando.
Ciao Rip! Come al solito le singole esperienze non fanno regola, ma voglio condividere le mie conoscenze:
Come architetto (e con la moglie che lavora nel campo scientifico internazionale) vedo che il trend di andare a vivere nelle campagne nei dintorni della città di dove si lavora è iniziato da un pò sia qui sia all'estero (numeri ancora piccoli, ma in trend) e vedo i giovani disposti a muoversi anche un'ora di auto pur di vivere nel verde e crescere i figli in campagna che comprano le vecchie casette unifamiliari locali (che, nella mia zona, sono passate da 10/20k a 60/80k di prezzo).
Allo stesso modo quelli sui 50 anni con smart working vendono la vecchia casetta in campagna ereditata dai genitori e se ne fanno costruire una più grande e su misura da cui lavorare e dove andare in pensione.
Infine in città, con l'aumento dell'immigrazione (non sto dando giudizi) alcuni quartieri sono crollati (parliamo di appartamenti da 90 mq venduti a 30K) mentre quelli più di lusso e quelli senza immigrazione stanno continuando a salire di prezzo: la ricerca di case continua ad aumentare perchè diminuiscono i quartieri a disposizione
condiviso la tua visione, anche dalle mie parti il commuting vicino all'ora con magari anche ultimo miglio in mezzi pubblici non è un problema per molti se possono vivere fuori dal macello cittadino. infatti il famigerato calo delle case di campagna io non l'ho ancora visto.
Allora, da operatore del settore posso dire che l'immobiliare in Italia è attualmente un ottimo investimento.
Intendiamoci, dipende come, dove è quando.
Il treno delle grandi città ormai è partito, prezzi decisamente sopra mercato, ad oggi si configura una particolare situazione nelle campagne, paesi, e aree industriali, dove gli immobili hanno un valore ridicolo (200/800€ x mq) ma al contempo gli affitti rimangono in linea con i centri urbani (300/500 x stanza o piccolo appartamento).
Il rischio di investire in immobiliare ad oggi è dato oltre che dal valore delle case, dall non poter liquidare il proprio investimento.
È per questo che a mio parere un immobile al momento dell'acquisto debba essere ammortizzato contabilmente, io personalmente acquisto solo immobili che ripaghino l'acquisto in 3 anni max, così da garantirmi margine per eventuali inconvenienti (spesso ci scordiamo che le case non sono fatte di titanio).
Questo discorso vale principalmente per il residenziale, il commerciale purtroppo in Italia visto l'andamento generale degli ultimi 20 anni sta degradando costantemente, accentrandosi in alcuni luoghi particolarmente Floridi ed abbandonando luoghi storici.
Ovviamente è chiave la diversificazione, sia sul target (turismo/studenti/operai/commercianti/imprese) che sul posizionamento geografico (avere 15 appartamenti al mare non è saggio), al momento ci sono ottime opportunità in paesi a noi vicini (es. Albania e Montenegro. Occhio agli scamm però)
Detto ciò io consiglio a tutti almeno un 35% del proprio patrimonio nel mattone, che in un secolo bene o male, guerre globali a parte, un minimo di grano lo garantisce sempre
Non esiste solo il lavoro, devi anche abitare vicino a servizi come scuole o gestione emergenze come vigili del fuoco e ospedali, motivo per cui l’impatto del remote work secondo me è sopravvalutato. E il trend globale purtroppo è di riduzione di questo tipo di servizi sul territorio
Concordo, infatti il punto sul remote work per me è il più debole, nonostante sogni una società più rurale, non 10 miliardi di persone che vivono in agglomerati di 50 milioni di abitanti (tipo Tokio).
@@HungoverHistorian-zf6gi quoto in pieno, la riduzione dei servizi pesa non poco imho
Gli immobili un Italia sono al 90% immondizia dal punto di vista energetico. Mentre in altri paesi si fa regolare manutenzione e aggiornamento per mantenere nel tempo il valore, in Italia si compra la casa e si pensa che non occorra più spenderci soldi nella maggior parte dei casi. La casa è un investimento costoso e va preservato nel tempo. Bisogna considerare una svalutazione annuale del'1% per vetustà a grandi linee. Giusto che ci sia un crollo dell' immobiliare.
questo non è stato assolutamente prezzato nel mercato delle grosse capitali europee, gran parte del nostro patrimonio immobiliare è vetusto a dir poco
Tutta colpa del superbonus....
vivo in una zona in cui gli appartamenti che le agenzie propongono con dicitura "appena ristrutturato" hanno classe energetica G e letteralmente cadono a pezzi
@@lucaferri7626in Lomellina?
Disagree 100%. Nell'Italia del Nord e soprattutto nel Nord Est tutte le case sono antisismiche, costruite con ferro e calcestruzzo e hanno impianti idraulici ed elettrici, ma anche di riscaldamento, di primissima qualità. Nettamente superiori a quelli che ho visto in UK e in USA (dove la qualità dei bagni è pessima, per esperienza personale) ma anche a quelli di Germania, Austria, Irlanda e Belgio. Ripeto, in Italia Settentrionale. Non conosco il Centro e il Meridione e quindi non do giudizi su quella parte della nazione. Non esageriamo a screditare sempre e comunque l'Italia.
L' analisi è interessante, ed è anche ben fatta per ciò che si può pretendere, è ovvio che non si tratta di un articolo scientifico.
C è un punto che però vorrei aggiungere.
É un intuizione, può essere del tutto sbagliata. Cioè esiste secondo me un fenomeno di concentrazione della domanda su poche aree, che ha registrato un trend crescente negli ultimi 20-30 anni. Qua si è parlato solo di concentrazione campagna verso città in generale. Ma il punto è che il trend è anche di concentrazione di molte città verso poche città. Saremo meno in futuro, ma vorremo stare tutti vicini vicini.
Ciò è causato dalla rimozione di tante barriere che in passato legavano le persone al territorio di nascita, e non solo. In generale quello della concentrazione dei desideri dell persone secondo me è un fenomeno interessante, questa ne sarebbe una manifestazione.
Detto in 3 parole e senza numeri, lo si prenda come uno spunto, non venite a fare i maestrini.
Da full remote worker, rimango in città solo perchè mia moglie ha un lavoro in centro 😪 fosse per me sarei già su qualche cucuzzolo di montagna
Grazie per la condivisione del blog! Argomento super interessante e caro soprattutto a noi italiani. Variabile inportante che secondo me avrebbe meritato maggiore approfondimento è quella legata all'immigrazione, sia quando lo spostamento è dovuto a ragioni ambientali/climatiche che economiche. Le città magari si svuoteranno di nativi, ma la domanda complessiva davvero scenderà? E poi, la città che tutti infangano, davvero è così odiata? Io ricordo anche tanti che hanno fatto a gomitate per tornare a lavorare in presenza, persone che stanno al lago una settumana e poi non vedono l'ora di tornare nel cemento che chiamano casa, a sentire le macchine passare ogni ora della notte, poter uscire di casa a notte fonda e comunque incontrare gente...
Non lo so, è complesso. Ottimi spunti di riflessione.
Grazie ancora per la condivisione.
Very good point!!
Aggiungerei un tema spesso dimenticato ma che vedo sempre più spesso.
Siamo tutti proprietari di casa.
In città moltissimi sono quindi condomini.
Se i proprietari invecchiano gli frega nulla di spendere soldi in manutenzione,devono risparmiare sulla pensione di oggi,rispetto al mantenimento di valore futuro dell'immobile,di cui non beneficeranno.
Se il discorso rimane al singolo appartamento può avere un effetto limitato.
Il punto critico avviene quando la maggioranza dei condòmini diventa anziana.
A quel punto non fai più la manutenzioni delle parti comuni,non avendo maggioranza assembleare.
E così diminuisce il valore dell'intero stabile.
La anzianità sempre maggiore porta a questi risultati,e la cosa sta accadendo ora.
Io vivo in franciacorta e qui i prezzi sono folli. Un trilocale nuovo in classe A non costa meno di 260000 euro e se lo vuoi un pochino spazioso con una terrazza almeno 300000. Io sono un fresatore di stampi ed ho una paga maggiore della media degli operai, ma una casa da 300000 euro è fuori dalla mia portata. Se poi diventiamo 3 sarà ancora più dura avere un mutuo.
Il Bresciano è diventato fuori di testa come prezzi...
Anche io lavoravo come fresatore CNC e ad oggi lavoro come tecnico sempre su macchine CnC. Da te più o meno a quanto si aggirano le RAL dei fresatori CNC?
@@manuelcordiano5393 Ciao Manuel. Dipende dalle capacità e purtroppo tanto dell'anzianità aziendale. Io freso stampi, prima ho fatto tanti altri lavori come operaio generico e sono sui 40000 lordi o più se metti le straordinarie. Lavoro su giornata 7:30 16:00 mezz'ora di pausa.
@@manuelcordiano5393 Ma dipende dalla tua esperienza. Io come fresatore di stampi oggi faccio circa 40000 senza straordinarie con 5 anni di esperienza (lavoro su giornata). Prima ho fatto un annetto ingranaggi e spacchi. Sempre un'anno di meccanica e carpenteria non precisissima (fori lamature filetti asole tutto bordo macchina). Ho anche attrezzato le presse in fonderia e ho lavorato anche in galvanica.
@@bbike6804 40000 di ral non è male! Io come tecnico programmatore junior sto sui 25k 😅 c'è da dire che guadagno parecchio con trasferte, straordinari e ho vari benefit tra cui auto aziendale a uso promiscuo e benzina pagata anche nei weekend
è da 30anni che in italia si dice che gli immobili sono arrivati al capolinea. del resto, bassa natalità e boom del mattone per decenni, non'è difficile prevedere un decremento (non crollo). ovviamente, come sempre, dipende da come elabori le statistiche, ci saranno zone dove i prezzi crescono e cresceranno ed altre dove avverrà il contrario.
sommariamente, stiamo in una cosiddetta bolla secolare, abbiamo appena superato il picco.
Il punto è proprio dipende. Prendi Milano e va forte, prendi Genova e l'immobiliare era in picchiata fino al 2022, poi s'è ripreso, ma adesso forse sta avendo un calo. (dati immobiliare.it) Stesso ragionamento si può fare a livello micro, di quartiere o a livello macro, cioè di stato. Alla fine da qualche parte la gente dovrà vivere (finché non ci estingueremo) e tenderà ad aggregarsi.
Video molto interessante che dà un senso e una spiegazione ad un'idea che ho in testa da un po' e che non avevo capacità, voglia e necessità di supportare con un minimo di dati. È un'idea molto futuristica e che prevede un orizzonte temporale abbastanza lungo e comunque poco definito affinché si possa avverare e nell'analisi andrebbero considerati fattori psicologici e sociali che sono molto meno "matematici", ma anche più forti secondo me. Ad esempio tenere conto della qualità della vita in città grandi e in centri urbani più piccoli, la possibilità del remote working legata al fatto che probabilmente tra qualche decennio la maggior parte dei lavori che esisteranno e che svolgeremo saranno digitali e/o intellettuali, quindi svolgibili per la maggior parte del tempo da remoto oppure pensare a come funzionerà la mobilità in futuro e immaginare davvero di poter fare il pendolare (quelle poche volte che servirà la presenza) tra magari la grande città dove c'è la sede fisica dell'azienda e il paesino/cittadina dove si abita.
Io penso che é tutto ragionevole, alcuni temi avranno piu impatto e altri meno. Un aspetto che potrebbe invalidare tutto é se diventerà normale avere piu di una casa. Fra 30 anni mia figlia potrebbe stare 6 mesi a roma e 6 mesi a palermo?
Considerate altri prodotti, i cellulari x eaempio immagino che il mercato di riferimento nel 2000 era 5 miliardi di persone, 5 milardi si telefoni, oggi in quanti ne abbbiamo 2?
Interessante il tuo primo punto, ma quanto sostenibile sarebbe?
@@mr_rip se una casa la erediti e l altra la compri per necessità potresti trovarti ad averne 2 e sarebbe sostenibile. Ovvio non avrebbe senso comprarne 2, a meno di avere una reale necessità di vivere in due posti o che il costo di due case sia relativamente basso rispetto al capitale finanziario.
Poi magari invece i prezzi crescono, gli stipendi no e la proprietà immobiliare diventa come in svizzera o Germania dove si sta in affitto da investitori long term .
io credo che questo era il trend del passato, avere la doppia casa, la classica casa vacanze. Con gli stipendi attuali soprattutto dei giovani credo che il trend in futuro di chi eredi una casa sia o di affittarla o di venderla. Con il potere d’acquisto attuale e futuro dei 20-30 enni di oggi non penso che ci si possa permettere il lusso di mantenere 2 case per vivere 6 mesi da una parte 6 mesi dall’altra
Parlo dell’Italia: 1) le stime dicono che tra 30 anni saremo 45 milioni di persone (14 milioni in meno rispetto ad oggi).
2) Già oggi (2024) in Italia ci sono 10 milioni di immobili inutilizzati (completamente vuoti)
3) Remote working secondo me è a “somma zero”, ovvero: da una parte ci sarà chi lavorando appunto da casa, sarà più propenso a spendere di più per avere più confort, come una stanza in più da usare come ufficio ad esempio, o comunque passerà più tempo in casa e quindi sarà più probabile che la vorrà di un certo livello. Di contro però, ci sarà anche chi al contrario non avendo la necessità di restare sempre nello stesso posto vorrà cambiare spesso città o addirittura nazione.
Quindi?
La vera domanda secondo me è: Ci sarà incontro tra domanda e offerta?
(il futuro non lo prevedo purtroppo, però i dati suggeriscono che ci saranno tantissime case e poche persone, quindi i prezzi reali dovrebbero calare).
Se ogni anno arrivano 200k immigrati si fa presto a colmare il gap.
@@PaoloCaverzaghi bisogna vedere se hanno la capienza economica per acquistare
@@PaoloCaverzaghi i dati istat parlano chiaro: nel 2014 in Italia c’erano 61 milioni di abitanti, oggi 2024 siamo in 59 milioni. In questi 10 anni mi sembra che di immigrazione ce ne sia stata parecchia, ma ciò nonostante siamo 2 milioni in meno, in soli 10 anni.
@@elle_90 questa cosa che tutti vogliono vivere in città non spiega come le case fuori città continuino a costare un occhio della testa anche se riversano in condizioni pietose.
@@elle_90 nella città dove sto ora, non funziona così, perlomeno non per le case meno costose. in città ne trovi tantissime in cattive condizioni e zone non richieste e mal collegate, mentre fuori città costano tutte come gli appartamenti di media qualità in città anche se sono in zone non molto richieste e non hanno condizioni ottimali e classe energetiva elevata, anzi, spesso sono G. l'unica differenza è la presenza di appartamenti in città con prezzi alle stelle in quantità molto superiore alle villone fuori città a prezzi simili. ma di base chi non vuole vivere in città qui da me finisce a spendere molto di più per la casa fuori (semiind/ind) rispetto all'appartamento cittadino.
Nessun commento o riflessione sul costo di costruzione e la durata delle case? mi pare il punto principale da cui partire...
Che poi,quanto dura il cemento armato?
Articolo molto interessante , sarebbe stato belle vedere un grafico che comprendesse anche l’inizio dei mutui per capire anche se quello sia stato un fattore a far alzare i prezzi delle case . Comunque in italia con decrescita della popolazione , crescita zero degli stipendi e leggi molto blande sulla proprietà privata secondo me si scenderà . Comunque episodio interessante . Grazie .
Grazie mille per aver condiviso questo blog
A me pare evidente. Il discorso decrescita demografica è dietro l'angolo. È pieno di immobili da buttare giù nei centri che energeticamente e non solo fanno schifo. Sulle città bo, dipende troppo da come sarà il futuro dell'industria automazione e terziario.
bisognerebbe fare una divisione tra città urbana/ periferia e aree rurali o comunque province. Entra in campo secondo me il fattore Turismo che come stiamo vedendo nelle grandi città europee sta modificando il mercato e non poco
Io credo che prima o poi arriverà un po’ dappertutto la stangata sugli affitti brevi turistici. Questo farà crollare lo yield potenziale degli appartamenti in certe città dove oggi non ci sono grandi restrizioni e la speculazione diminuirà facendo scendere o comunque stagnando i prezzi.
Analisi molto interessante, secondo me si possono fare alcune considerazioni ulteriori
Al di là dell' argomento Smart working come che secondo me è molto debole, come già hanno fatto notare, secondo me poi ci sono altri punti interessanti.
1) Un punto secondo me fondamentale, ma non realmente analizzabile in dettaglio in video, è quello legato alla posizione dell'immobile. Un conto è avere immobili in centro nei grandi centri turistici come Firenze e Venezia (che ti permettono di occupare ad affitti brevi tutto l'anno o quasi), un conto è avere un immobile al mare è un discorso diverso perché probabilmente si riesce ad occuparlo 3 mesi ad essere ottimisti. (Ma anche qui se si parla di Forte de Marmi o riviera a caso a giro in Italia i guadagni sono assolutamente diversi). Per non parlare di avere un immobile in una periferia a caso. Specialmente in quest'ultimo caso l'opzione affitti brevi (che risulta spesso la più conveniente per tutti, anche perché il piano normativo per quelli a lungo termine è molto sfavorevole e complesso) non è viabile e si deve affittare a lungo termine. Spesso in questo caso sopraggiungono una quantità infinita di problemi: un inquilino in affitto avrà spesso maggiori richieste e richiederà più lavori alla casa rispetto a chi va in vacanza e la prende per una settimana. (Per non parlare del caso peggiore possibile: l'inquilino non paga l'affitto e in tal caso è un casino e portarlo in tribunale è un processo lentissimo e costoso.
2) Sull'Italia pende una spada di Damocle: la norma UE sull'efficienza energetica degli immobili. Se dovesse diventare obbligatoria l'Italia si troverebbe con gran parte del patrimonio immobiliare non più affittabile. Già in alcuni stati UE vengono concessi mutui per case anche in base all'efficienza energetica (fonte: episodio di Phastidio). Anche in questo caso non sono prevedibili facilmente gli effetti: gli immobili con efficienza bassa si deprezzenno probabilmente, ma forse chi invece si sarà efficientato si ritroverà con un aumento del valore immobiliare e maggiori richieste per affitto?
3) Concludo dicendo che il piano normativo in più è incasinato, tra norme che ogni poco cambiano, una burocrazia enorme per poter avere permessi per fare lavori e infine il rischio di una riforma del catasto che sicuramente aumenterà considerevolmente le tasse sugli immobili.
Il problema degli immobili è alla fine che ogni casa fa quasi discorso a sé e non esiste quindi un reale modo anche per poter imparare a gestirgli. Non c'è una letteratura reale proprio perché ogni stato, territorio e casa fa discorso a sé.
25:13 in uno dei grafici c'era anche l'andamento degli affitti, e non saliva come il prezzo per l'acquisto
Il ragionamento sull'aumento delle superfici in rapporto al numero di abitanti è fuorviante. Ci sono sempre più metri quadri a disposizione per abitante principalmente perché le persone invecchiano e i figli lasciano il nido familiare. Il parco immobiliare europeo è principalmente costituito da immobili degli anni 70 e 80, fatti per famiglie che ad oggi si ritrovano con i figli grandi che non abitano più là.
Nelle principali metropoli per esempio possiamo notare come la dimensione media degli appartamenti continua a diminuire, perché si privilegia la densità e la vicinanza ai servizi principali, oltre al mantenere una competitività sui prezzi di vendita.
Sono d'accordo col commento verso la fine, molto cherry picking su mercati incomparabili.
Molto valido a livello globale. Faccio pero' notare che in Italia la situazione è diversa. A parte Milano e poche altre realtà, il prezzo di una casa esistente al metro quadro (anche ristrutturata) è simile al prezzo attuale del nuovo in mezzo al "nulla" che per il nord italia, stimo a circa 2000EUR/mq (ordine di grandezza). Quindi personalmente penso che città medie e piccole rimarranno relativamente attrattive e con prezzi stabili. Realtà molto rurali invece non subiranno il ritorno per smart working perchè sarà comunque superiore la quantità di persone che vorrà urbanizzarsi; in tali contesti la carenza di servizi e l'aumento dei costi di trasporto farà si che i prezzi diminuiranno. Lieto se qualcuno ha altre idee a riguardo
il prezzo del costruito che stimi forse è ottimistico, ti basta per il grezzo. tra l'altro conta anche dove è posizionata la casa e la sua raggiungibilità/gestibilità in automobile. non solo quanto è distante dai servizi a livello di tempo di percorrenza.
@@GurenNikishi Giustissimo! Non intendevo fare una analisi approfondita del prezzo ma solo sottolineare che al contrario di altre nazioni, in Italia i prezzi in città del ristrutturato sono generalmente inferiori al costo di edificazione. Mi aspetterei pertanto che una eventuale aumento della domanda verso il rurale si scontrerebbe contro costi di ristrutturazione di vecchie case in campagna o di nuova edificazione che abbatterebbero la convenienza del trasferimento fuori città.
Chiaro che se uno fa questo discorso a Londra la prospettiva cambia: uno vende un monolocale in città e si costruisce la villa in campagna, evidentemente ha un senso! Nella mia regione se uno si trasferisce dal centro del capoluogo alla "bassa" in un piccolo paese, riesce ad acquistare una casa degli anni '80 grande il doppio per lo stesso prezzo, ma è a 45 minuti di macchina dalla città. Chiaro che qualcuno lo fa, ma molta piu' gente fa la strada opposta.
@@pampedro83 devi anche avere l'immobile in città di un valore discreto per fare il giochino alla Londra, ad esempio, nella mia città attuale, Genova, la differenza di prezzo degli immobili in città con la periferia e campagna la trovi esclusivamente nelle zone "bene" e nelle case meglio tenute del centro, tutti gli altri quartieri hanno prezzi anche inferiori alla periferia/campagna, e la maggiorparte della città ha prezzi simili. Escluse le zone di cuscinetto più brutte tra città e periferia dove le case costano meno dei garage, il resto è così, non puoi vendere in centro e farti la indipendente grande fuori città... Non conosco le realtà delle varie bolle e bollicine come Milano, Bologna, Firenze, Roma etc, ma ci sono anche altri luoghi in Italia dove la situazione immobiliare non è così scontata come in quelle città "particolari".
Remote work sarà usato da molti datori di lavoro per tagliare spese forzando la mano. Chi vuole tagliare costi de personale forzerà tutti a tornare in ufficio. Chi non vuole si dovrà licenziare.
Condivido la tua analisi ma secondo me manca l'elemento piu' importante: dagli anni 50 il real estate e' stato usato come storage of value ed e' l'unico modo che i retail hanno di fare leva lunga.
A parte i fattori che l'autore ha menzionato, credo il real estate verra' devalorizzato da Bitcoin. Negli stati uniti iniza ad esserci gente che vende proprieta' d'investimento in quanto hai rotture di palle come inquilini, manutenzioni, assicurazioni che esplodono e in stati come Florida o California e' difficile trovare chi ti assicuri casa. Il real estate inoltre non e' portabile, non puoi liquidare il 5% della tua proprieta' se ti serve denaro.
Il real estate dovrebbe essere utilita' piu' che investimento.
L'immobiliare può crollare per terremoti finanziari e naturali. E' un rischio in più. Questo mi è venuto in mente ancor prima di aprire il video.
La componente tecnologia, di qualità, controlli e certificazioni hanno costi enormi per le case. Più le case sono efficienti più sono costose sia da costruire che a livello di manutenzioni straordinarie, è un dato di fatto.
Concetti molto interessanti, ma io non credo che ci possa essere in futuro una "fuga" verso zone extraurbane, anzi, la popolazione è sempre più pigra e viziata in ogni luogo del mondo, per cui si tende e si tenderà sempre più ad abitare in zone altamente urbanizzate. Magari si potrebbe fare un discorso diversificato considerando la diversa locazione dell'immobile. Senza aprire una infinita parentesi, riassumerei semplicemente dicendo che per i prossimi decenni le zone molto popolose accresceranno il valore degli immobili con buona probabilità...
Che immobiliare sia destinato al collasso lo dicono i dati demografici. Entro metà secoli ci sarà tantissimo più cemento (crollante, peraltro) che gebte per riempirlo. Anche tenendo conto di un'immigrazione costante.
@@elle_90 crollerà ovunque tranne che nelle grandi città e nei luoghi turistici più esclusivi. Guarda già ora, da anni comunelli disperati nelle zone interne più svuotate da un secolo e mezzo di emigrazione regalano immobili a chi voglia ristrutturarseli (a spese sue). Diventerà la norma in quasi tutto il paese, eccetto che in posti come Milano, Roma e hinterland, in poche altre grandi città, e appunto in resort tipo Cortina o Portofino.
C'è un fenomeno del quale non sento ancora parlare molto ma che credo inciderà molto sul settore immobiliare. La tendenza dei millennial (e mi aspetto anche della generazione z) a stare nella casa dei genitori fino ad età avanzata per poi trasferirsi nelle case dei nonni bypassando così completamente il mercato immobiliare
io sto facendo cosi in effetti...
@@rossostinge Ho diversi amici che lo stanno facendo, oltretutto molti hanno nonni che hanno più case di proprietà e che quando ereditano vengono subito messe sul mercato. Ovviamente non so quanto questa tendenza sia forte nella mia bolla rispetto al resto d'Italia, però sarei curioso di saperlo
... cioè che il trend di avere meno persone nei nuclei familiari sta ribaltandosi (che è una delle tesi di Thomas Pueyo)
Molto italiana come considerazione. Basta guardare l'età media quando parte un italiano di casa con la media Europea.
Considerate un trend molto triste che vedo in tanti miei conoscenti è la tendenza a non sposarsi non avere figli quindi sostanzialmente rimanese single e soli a vita
Bellissimo articolo, grazie per la condivisione
Mooolto interessante, specialmente i grafici dei prezzi su centinaia di anni...
Articolo molto interessante, sarebbe bello andare in drill down e approfondire alcuni punti
Secondo me il real estate è più facile shortarlo sai che nel momento di aumento dei tassi o cigni neri che si possono verificare o si verifica una decompressione del mercato short veloci e crescite lente lo rendono un settore molto più adatto a short e comperture
Semplicemente grazie per questi contenuti !
le persone si spostano dove c'è lavoro (il lavoro, necessario per sopravvivere, è la motivazione principale dello spostamento, ci sono ovviamente altri fattori), il settore primario e secondario è già quasi tutto automatizzato quindi non richiede grande manodopera e quindi le zone rurali diventeranno (già lo sono) sempre più spopolate (es. case a 1€ in Sicilia), nelle grandi città dove si trova lavoro nel terziario il prezzo rimarrà perlomeno stabile, bilanciato da diminuzione della popolazione generale e afflusso di persone (non da campagne ma da piccole città meno competitive per le opportunità offerte). Si potrebbe raggiungere un punto in cui tutto è autonomo e il lavoro umano superfluo dove le cose cambierebbero radicalmente, ma è un'altra storia.
Per la situazione italiana prevedo che Milano e Roma diventino grandi come Londra e Parigi a discapito delle piccole-medie città.
Ho due immobili a Milano e il crollo me lo aspetto da un momento all'altro. Ma anche se fosse non cambio i miei investimenti, in quanto il mattone rappresenterà sempre la prima necessità per chiunque non voglia vivere da senzatetto. Il valore in sé dell'immobile conta poco, è qualcosa di virtuale, ma rappresenterà sempre una fonte di guadagno. l'importante è che sia in una zona dove potenzialmente potrà tornare a crescere, quindi dove c'è un tessuto urbano vivo e non un semplice quartiere dormitorio.
Si perché viviamo a Milano, ma il decremento della popolazione porterà ad una riduzione della domanda di immobili.
Finché le città crescono è un bene, poi si vedrà
Aggiungo un po' di pensiero critico: L'analisi è fatta sull'andamento delle variabili che esistono oggi, ma non pensa a quali variabili potrebbero subentrare in futuro.
Faccio un esempio.
Eravamo convinti che il COVID avrebbe portato alla fine del lavoro in presenza per ogni ufficio, ma non avevamo pensato ad una nuova variabile che ha spinto con forza contraria - la voglia delle aziende di recuperare le perdite del lockdown e lo spremere di più i lavoratori, quindi la necessità di lavorare in presenza
Non riesco a vedere che variabili potrebbero entrare in gioco. Che colonizziamo Marte?
@@mr_rip Credo che la variabile in questione sia lo SW : Molte aziende lo stanno togliendo, per cui tutto il ragionamento conseguente sull'aumento dell'offerta in periferia piuttosto che al centro vacilla.
D'altro canto se l'orizzonte è molto lontano, si può sempre sperare che i datori vedano la luce e lo concedano invece che toglierlo
Io avevo capito che la pandemia è stata la migliore prova che il telelavoro incrementa la produttività delle aziende, forse con la notevole eccezione degli uffici pubblici.
Certo... rimane l'abitudine di molti dirigenti aziendali a voler supervisionare direttamente il lavoro dei propri dipendenti ma la cosa credo sia legata a ragioni psicologiche personali oltre che abitudini consolidate.
ti faccio una provocazione,le variabili sono create a tavolino qualche anno prima,chi crea quelle analisi riceve veline prima.esempio: per la pandemia ,qualche mese prima avevano fatto una convention (non mi ricordo dove) ma spiegavano esattamente senza margine di errore cosa sarebbe successo in futuro,istruendo pure TV & STAMPA.il mondo non è randomico,le cose non succedono per caso,da qui ai prossimi anni già tutto stabilito a tavolino
Alcune aziende richiedono il rientro 5 su 5 per agevolare il quite firing
"builders of aggregators": costruttori di community, ovvero i social influencer, quelli che sanno gestire chi riesce ad aggregare le persone in grosse community.
A me è piaciuto molto questo articolo e le sue visioni
Ciao carissimo, ti seguo da qualche mese e mi piace davvero tanto il tuo canale e dai dei consigli davvero molto molto molto preziosi, soprattutto dove metti in guardia da banche, promotori finanziari ed altra gente senza scrupoli.
Ma, riguardo a questo video su chi investe nel mercato immobiliare non credi che le case dovrebbero essere usate solo per abitarci e non come investimenti?
Oramai i prezzi, in tutto il mondo, sono alle stelle a causa proprio della speculazione del mercato immobiliare.
Sono di Milano ma per 10 anni ho vissuto a Melbourne e li i prezzi delle case sono fuori controllo. Nel 1998 una villetta media (che li sono lo standard) la trovavi sui 100K dollari AUS. Quando sono tornato in EU nel 2011 la stessa casa la vendevano ad 1 milione di dollari AUS.
E questo perchè avevano tolto le tasse per chi investiva nel settore dall'estero e favorito anche quegli australiani che volevano investire nell'immobile. Conseguenza, gente senza scrupoli che si è messo a comprare case a go-go (soprattutto dalla Cina ma non solo), politici che si sono messi ad investire nell'immobile e molti altri personaggi locali senza scrupoli hanno seguito a ruota.
risultato è che chi vuole comprare casa per viverci non lo può fare più o, se lo fa, deve dissanguarsi per 30 anni... s egli va bene...
Non so, io non ci capisco molto di investimenti ma lasciamo stare gli immobili no????
Cosa ne pensi Mr. RIP?
Grazie mille!!!
Non ho capito il senso di questo commento
@@mr_rip Ciao carissimo ed intanto grazie per aver trovato il tempo per rispondermi, apprezzo molto!
Il senso del mio messaggio è capire, da te, che sei un investitore e mangi di queste cose, se ha davvero senso permettere di investire negli immobili. Dato che, negli ultimi anni, l''acquisto di immobili come investimento è diventato molto popolare, portando ad una domanda più alta e, di conseguenza, a un aumento spropositato dei prezzi, lasciando largo spazio agli speculatori. Conseguenza ha portato ad una distorsione del mercato immobiliare. Mi chiedo se lo trovi giusto questo fenomeno che ha quindi aumentato il divario tra chi può permettersi di comprare una casa e chi non può, e il rischio di creare bolle immobiliari. Non pensi che sarebbe utile adottare politiche che limitino la speculazione e migliorino l'accessibilità per i residenti e i compratori di prima casa?
Grazie di nuovo per il tuo tempo!
Trovo una contraddizione di fondo:
- Persone che vivono per sempre
- Diminuzione della domanda per le case
Non ha tenuto in considerazione il fattore sanitario e l'ospedalizzazione di una regione, il quale è notevolmente più alto in aree urbanizzate e ha come requisito un notevole sviluppo nella telemedicina per andare a favore della sua tesi.
Video molto interessante RIP! 😊
""Urbanizzazione non può salire"" certo ci saranno dei vincoli ma ci sono 2 fattori da calcolare, la grandezza di una città cambia ( vedi Milano che ha inglobato nel tempp piccili comuni ) e l'altro aspetto è tecnologico ( con l'evoluzione, gli edifici potranno ospitare più residenti )
in italia è già crollato dal 2007 e non si è mai ripreso salvo grandi città e airbnbate varie
a me pare che dopo il raddoppio/triplico/quadruplo dei prezzi visto dopo il 2000, non ci sia stato nessun tracollo evidente tantomeno nel 2007. se la maggiorparte dei mutui è a 30 anni è evidente che le case regalate grazie a pseudo crolli di prezzi non ce ne sono tante.
io credo che il problema delle case (motivo per il quale salgono piu del inflazione) è che mano mano che i redditi aumentano e puoi permetterti agevolmente di soddisfare i bisogni che si soddisfano con beni che possono aumentare la loro offerta (aumentandone la produzione) la restante parte del reddito va verso beni che non hanno un offerta elastica ad esempio case e vacanze, il bene è limitato e viene conteso da gente che con sempre meno parte del suo reddito deve comprare gli altri beni, risultato i beni con offerta elastica crescono meno del inflazione gli altri tra qui le case crescono più del inflazione, proiettando questo all'infinito, dovremmo trovarci con una parte quasi al 99,9999% usata per i beni con offerta rigida. con costi della produzione dei beni con offerta elastica prossimi allo zero e prezzi prossimi allo zero(grazie a tecnologie avvenieristiche, robot, fusione nucleare e ecc.)
Depopolamento, case vuote e poi vedi come i prezzi crollano!
@@11Ken ma sta già succedendo, solo che succede nei paesini, nelle città c’è migrazione dai paesi e dal estero, inoltre c’è turismo che ruba sempre più spazio abitativo, io credo che nelle città medie e grandi lo spopolamento non ci sarà almeno non nei prossimi 50 anni, sarà compensato dalla migrazione dai paesi dall’estero dal turismo e dal fatto che oramai ci sono molti single, la popolazione cala ma prima in un appartamento ci stavano in 5/6 persone ora in 1/2/3 massimo 4 persone.
Per questo problema bisognerebbe limitare il mutuo al massimo alla durata di 15 anni, di più significa che la casa non te la puoi permettere ora con il consap il mutuo lo danno a cani e porci addirittura fanno mutui a 45 anni a chi ne ha già 36 (se tutto va benefinisci a 81!) tanto garantisce lo stato
Ovviamente questi mutui con la rata da 60 euro al mese, tipo un finanziamento per una tv, a finte partite iva single che prendono 1200 euro al mese
E non è un modo di dire, questa è la situazione di un mio conoscente ma non mi stupirei se ci fosse di peggio
@@durroful se sono paesini non troppo distanti dalle città (a 1 ora di macchina diciamo) tranquillo che nemmeno li sta succedendo. i posti dove ora accade il crollo prezzi sono quelli dove era scomodo vivere da sempre e sermpre lo sarà, smartworking o meno...
A me sembra che ci sia un po' di bias verso la situazione dell'immobiliare americano, ma può darsi che mi sbagli...
si interessante però deve dirmi almeno il range degli anni in cui inizierà la stagnazione altrimenti così sono capaci tutti. Se è così dettagliato che lo faccia anche nel dire quando questo circa avverrà
anche a che ora!!
@@mr_rip vabbè dai la mia era una domanda seria. Ciao
quale domanda?
Specifico meglio. Anni fa mi dissero di investire soldi in azioni di etf dei famosi Bric perché sarebbero stati i mercati del futuro. Io gli dissi, guardate che è l’America il miglior mercato al mondo, quello più dinamico e che ha sempre garantito % di rendimento altissime rispetto a tutti gli altri mercati e continuai a ragione ad investire in azionario Usa con gli altri mercati fermi al palo o quasi da 20 anni. Così per l’immobiliare, d’accordissimo su ciò che succederà ma quando? Si può stimare un periodo in cui la curva dell’immobiliare inizierà a scendere? Io ho 2 immobili ereditati, che faccio li vendo li affitto o li tengo per mio figlio 2 anni? Oppure vendo oggi a prezzo alto così poi con quei soldi ricompro fra 20 anni a mio figlio un appartamento ad un prezzo nominale più basso?
È un discorso estremamente complesso ed è oggettivamente sbagliato mettere tutto il mondo nello stesso calderone. Io conosco l'Italia e in Italia sinceramente comprare immobili non ha senso. Ci sono meno di due residenti per immobile residenziale praticamente ovunque ed il trend è in costante peggioramento. L'età media degli immobili è molto alta e questo è essenziale, per cui ha poco senso anche fare gli indici dei prezzi degli immobili, se parti con un immobile nuovo, il prezzo lo devi ridurre dell'1 % all'anno. Però in altri paesi potrebbe non essere così. Per esempio stare in affitto in Irlanda, Inghilterra, Canada e USA è un po' da matti, i renting yield sono altissimi. Diciamo fino al 4% lordo conviene stare in affitto oggi come oggi e il mutuo bisognerebbe farlo per non più di un terzo del valore dell'immobile in ogni caso, se non hai il 66% stai pure in affitto
A Milano stando in affitto ho un monolocale. Che aumenterà nel tempo come costo affitto e non potrà essere subaffittato. Con un mutuo, senza avere il 66%, paghi uguale ma hai il doppio dello spazio (bilocale generoso) e puoi affittare (anche temporaneamente) per farci dei guadagni. Mah, è complessa la situazione.
Ma speriamo, almeno potrò permettermi di comprare la prima casa senza dovermi indebitare per anni e anni
Interessante, ma non considera un bel po' di dinamiche lato supply, come i cambi di destinazione d'uso, gli accorpamenti di piccole case in singole piu grandi, l'invecchiamento degli immobili, i fitti a breve termine, ecc. Ma soprattutto fattori esterni dati dalla location, dalla politica, ecc. Nell'immobiliare credo sia la supply che si adegua alla domanda, con processi lunghi. Milano e' cresciuta e crescera' molto non perche hanno fatto qualche palazzo nuovo, ma perche sono successe cose che hanno attirato piu persone, e quindi anche le case brutte hanno preso valore. Dall'altro lato in Italia ci sono posti belli in cui si vendono case a 1 euro. E se si vendono case a 1 euro, e' perche non c'e' domanda, quindi non crederei al concetto della "citta' mondo".
....o magari nel 1600 la famiglia media stava bene in una baracca e nel 1800 stavano bene tutti assieme in una stanza sola.
Ma ci prendera su tutto, quello da capire sará l'orizzonte temporale. Credo che ci saranno qualche altri crolli dei prezzi per poi avere uno piu grande e quello sara dove tutti si renderanno conto che ci aveva preso. Per adesso ci sono ancora persone disposte a pagare affitti e comprare a prezzi super gonfiati per credono ancora che il mattone continui a gonfiare, ma qualcuno con l'occhio lungo e un po piu di inteliigenza gia si sta rendendo conto che le cose stanno cambiando. Ma é ovvio, il remote working é troppo piu comodo, puoi vivere con la famiglia, nel paese che ami, con regoli fiscali agevolate magari, pagando affitti e casa a poco, stile di vita 10 volte meno caro in confronto a una citta. Basta pensare uno che vive a Milano o Londra, che finalmente potra lavorare online, chi glielo fa fare di restare in queste metropoli a pagre 2mila euro al mese quando puo comprare o affittare una casa al suo paese o comunque nella sua regione di origione a 10 volte meno? Con la famiglia, con gli amici e altri cento benefici? Il 99% di questi se ha la possibilita di lavorare online se ne va a vivere dove vuole.
L'1% che resta o é troppo codardo da ammetterlo o preferisce restare per andarsi a fare la bevuta e la giratina il fine settimana in citta, quando poi risparmieresti comunque a fare in sue e giu nel weekend. Esperienze vissute.
Non ho ancora iniziato il video e ho giá pauraaaaaaa 🙈
Sarò stupido io, ma non capisco la parte del Remote work e della dimensione infinita delle città: la scelta del luogo dove vivere non dipende esclusivamente dal luogo di lavoro, ma anche dalle attrazioni, negozi ecc. Quindi il limite sarà sempre determinato da questi elementi che sono di interesse.
per i negozi c'è amazon e le attrazioni ce le avrai nel metaverso, non servirà più uscire dalla tua cameretta
normalmente la persona non sceglie una casa molto distante dal luogo di lavoro, o non scegliere luogo di lavoro troppo distante da casa. ma la maggiorparte delle persone si trova nella prima situazione, in cui non è abbastanza skillata da poter scegliere prima la casa e poi il lavoro...
Comunque a 11.30 è un miliardo, non un milione, il grafico era giusto : )
In Italia non esiste un mercato degli affitti come quello svizzero o europeo, ossia non ci sono le banche che hanno un patrimonio immobiliare che danno in affitto.
Se vuoi una casa decente sei un po' obbligato a comprarla perché altrimenti ti ritrovi casa di nonna di un'altra famiglia, si esistono piccole eccezioni ma di norma la vecchia casa di nonna.
In passato enti come INPS o enasarco hanno costruito e dato in affitto grandi stabili ma hanno sempre avuto grossi problemi di gestire la manutenzione (classica storia italiana).
L'importante è che le credenze siano piene di leccornie!
Grazia, Graziella e grazie al..
"A Tokyo si costruiscono ancora skyscrapers?" lol. Sì. Ha ragione la persona che ha lasciato il commento: Tokyo contraddice molte analisi occidentali sul mercato immobiliare.
Se andiamo a vedere realtà più popolate e soprattutto popolate ben più densamente rispetto a noi, c'è sicuramente una tendenza a spostarsi "fuori" o comunque a lavorare in smart worki* ove possibile.
Sì ma altri posti hanno un settore terziario molto sviluppato
L'Italia è già tra i paesi più densamente abitati al mondo. E no, in qualunque paese industrializzato (o in via di sviluppo) densamente popolato le persone stanno andando verso la città abbandonando le campagne e creano centri urbani. Enormi, se si guarda la Cina per esempio.
@@AlbertoPaganotto il video esclude i paesi fuori dal blocco occidentale proprio perché alcuni trend nel loro caso sono diversi
Questo è il francesismo che adoriamo!
Ma scusa, tutti sti macro trend ma non cita il mercato dei mutui? Bastava guardare il crollo dei prezzi durante la crisi del credito del 2008. Nel 1600 monte dei paschi non credo finanziasse acquisti di case (te la dovevi costruire da solo). Fintanto che il sistema finanziario riesce a sostenere i prezzi cresceranno (mi sembra l’ipotesi più facile da sostenere)
@Mr.RIP questo articolo però è di parte politicamente poichè omette qualsiasi discorso contro la galassia degli speculatori. C'è stato un forte fenomeno di finanziarizzazione del settore immobiliare, altrimenti il boom dal 2008 (o forse 2001?) è fuori scala rispetto a quello che parla l'articolo che sono dei trend generazionali quindi di lunghissimo periodo (70 anni?)
cmq se parlassi più di immobiliare sarei felicissimo :-)
Perche non fai un video sulle tue fonti di informazione?
Cerca "Tutti i miei input", ha già fatto parecchi video a riguardo in passato
Mr Rip..sei di Zurigo o Ticino?
Qualcuno sa da quale live è estratta questa clip?
a proposito di "mondo che si muove veloce veloce": pensi che la velocità della "evoluzione" (intesa come innovazione) continuerà così elevata? o la imminente riduzione della quota percentuale e anche assoluta di giovani nel mondo porterà ad una società più "lenta" ?
Sono molto pessimista a riguardo, sostengo che di concreto dal 2010 non sia successo nulla di innovativo.
Ovviamente l'elefante nella stanza è l'AI (in realtà i LLM, perché l'AI c'è da quasi un secolo), vedremo se sarà rivoluzionaria o un'altra roba tipo metaverso, virtual reality o google glass
20:18 molti insvizzera stanno tornando ad abitare zone rurali chissa i dati che diconi
Se costruite con regole antisismiche le case non crollano o almeno ci si salva
Scenario italiano è molto facile. declino lento ma costante. sempre meno abitanti, aumentano cmq gli immobili x inerzia. Ci saranno eccezioni come milano centro roma e simili. se come da previsione nel 2080 saremo 37 milioni, vuol dire 23 milioni di italiani in meno, come se scomparisse tutto il sud italia. Mettiamoci pure il fatto che tutti i figli unici la casa in qualche modo la erediteranno ( dal nonno o la 2a casa dei genitori). Se i prezzi ora stanno su è xche i costruttori e i proprietari sotto un certo prezzo non scendono. Quanti anni puo durare il giochetto?
il 2080 è troppo lontano per fare previsioni, considerando una decina d'anni fa nemmeno avevamo previsto il Covid e le sue relative conseguenze
@@pietroscolorato5732 lo so, cmq da istat se non erro
Abito in zona turistica, tedeschi e austriaci soprattutto, che negli ultimi 10 anni comprano parecchio e tengono alti i prezzi dell’immobiliare. Qui siamo favoriti dall’autostrada del Brennero, dipende dai servizi e dalla facilità dei collegamenti. In Italia non vuol dire niente, dipende dalle zone. Quanto conterà il turismo in futuro per lo sviluppo di un territorio?
Sai quanti africani si vogliono trasferire in Italia?
@@gd8392 non credo a Portofino o a Cortina d’Ampezzo😂
Video molto interessante.
Il remote work non ha nessun impatto se devo andare 2 giorni a settimana in ufficio.
ne ha eccome, anche se devi farti 2 ore di macchina andare e 2 a tornare e li fai solo due volte a settimana direi che c'è una bella differenza tra farli tutti i giorni. o invece della macchina mettici il treno e il fatto non cambia. dover muoversi solo 2 giorni su 7 invece che 5 su 7 cambia la tua vita in maniera enorme.
Tutti punti che spingono verso il progetto borghi 👀
È un tuttologo come lambrenedetto?
a Milano sono 30 anni che è sempre in crescita, non ci sono avvisaglie di alcun calo
Sicuramente continuerà all'infinito, fin quando una casa costerà come il Net worth di Elon Musk Ed oltre
@@mr_rip cazzate a parte baste che guardi i dati di immobiliare o idealista su un periodo di 5 anni il trend è evidente
@@mariachi652 ma il video l'hai visto?
Milano è una città non una nazione e neppure l'insieme delle prime economie occidentali che prende in esame il blog citato nel video.
arriverà il crollo
Ma che sta a di'? Nel sudest asiatico costruiscono grattacieli a go go, e il trend è in crescita pure in India...
APPUNTO
@@mr_rip il "che sta a di'" era rivolto a Pueyo 😉
still APPUNTO
Ho letto tanto di Tim Urban.
molto interessante, l'unica cosa che non comprendo è prendere dati globali quando l'immobiliare è molto settoriale, perchè mai uno dovrebbe investire su un indice immobiliare globale??
Proprio perché è globale, è in quanto tale bilanciato rispetto a contesti settoriali e locali
Non sono un fan dell' investimento in case ma sto articolo è un ammasso di minchiate dette a caso senza contesto pensando di poter prevedere come si comporterà l'umanità in futuro. Ad es. io lavoro in smart ma voglio vivere in centro perché mi piace e risparmio 500-600 euro al mese di auto
Non vuoi l'auto e ci lavori dentro?
@@mr_rip 🤣🤣🤣
Per noi Immobiliarista sarebbe una bella noia. Abbiamo visto la luce solo da pochi anni. La precedente crisi è durata molto di più dell attuale bull run
siamo in una cosiddetta bolla secolare. almeno in italia. dopo la corsa al mattone durata decenni, ora si va indietro. del resto, con natalità bassa chi li prende gli immobili. conosco figli unici che ereditano dai genitori 4-5 immobili, la metà catapecchie ma sempre immobili.
@@itamarcus Ciao la parola bolla è una parola inflazionata e usata sempre impropriamente. I mercati (tutti) sono sempre in bolla. La bolla cresce e poi scoppia - sale e scende. Si chiamano cicli. La "corsa al mattone" è iniziata nel 2020 quindi non è durata nemmeno 4 anni dopo una profonda crisi iniziata nel 2009 con un picco nel 2012 e terminata nel 2018. Nel 2018 si è iniziata a vedere la luce. Io non credo che siamo in "bolla" non ancora ma è certo che i mercati sono rallentati di brutti dall'inizio del 2024
@@banksters.italia veramente parlavo di bolla secolare, cioè iniziata negli anni 60, raggiunto il picco nel 2008 ed ora si sta sgonfiando lentamente. poi ci sono le bolle decennali, all'interno della bolla secolare.
Ha ragione
Mr RIP, analizzando un punto dell'articolo che lei ha mostrato, mi viene da fare una considerazione: sempre piu persone non fanno figli (parlo della mia generazione, 1990-2000) il che mi porta ad una domanda. Di solito sono i figli che si prendono cura dei genitori anziani, tra 20/30/40 ci saranno moltissimi anziani e pochi figli. Non sarebbe opportuno investire in case di riposo? Chi non ha figli oggi (e quindi non ha speso soldi per mantenerli) avrà molto probabilmente una disponibilità economica tale da permettersi di passare la vecchiaia in strutture dedicate in compagnia di altri anziani.
@@elle_90 ah sì? Quindi tu a 75/80 anni, senza figli, nipoti, parenti prossimi, magari anche con qualche acciacco fisico (nella migliore delle ipotesi) te ne staresti a casa piuttosto che andare in una struttura dedicata con medici e infermieri professionisti e altre persone con cui socializzare?
I prezzi degli immobili sono destinati a scendere.
magari ... forse nelle città ... ma nelle periferie e zone costiere in 20 anni abbiamo visto già il x5 dei prezzi, e continua a salire
Bene dai, ho sprecato 27 minuti della mia vita.
🎉 bel video
Hai visto che e' uscita la nuova edizione di Heroscape?
Lo comprerai (o lo hai gia' comprato)?
Sembra bellissimo, e lo hanno fatto sia in versione con le miniature gia' dipinte sia con le miniature solo primed senza pittura (per i modellisti che vogliono dipingersele meglio)
Molto interessante
L'articolo si riferisce solo ad un paniere di paesi in cui non è inclusa l'italia. E' come quando si parla di azionario e si parla solo di stati uniti o di msci world che pur essendo globale è quasi solo stati uniti. Capisco che l'indice americano può essere comprato pure da un italiano, ma chi qui investe nell'immobiliare (come me) lo fa principalmente comprando una casa in Italia da dare in affitto, quindi bisognerebbe capire che dinamiche ci siano qui non oltreoceano, spesso sono molto diverse
Anche io investo in immobili, tu in che zona? Hai visto che Milano sta invertendo? Credi che sia per la situazione lavorativa crollata negli ultimi 2 anni o altro?
@@Autocentrante Io a bologna in un paese di periferia, che rimane in leggera crescita, mentre in città è cresciuto tanto, e pensavo pure a milano, con una breve ricerca non trovo evidenze dell'inversione di cui parli, davvero? La cosa che un po' mi spaventa è la direttiva case green, ma siamo in troppi sulla stessa barca, e per quanto dementi siano gli eurocrati non potranno paralizzare l'intera nazione. Per il resto faccio fatica a fare previsioni, sta di fatto che con lo stesso patrimonio qualsiasi altro asset non mi permetterebbe di vivere di rendita come invece mi permettono le case
Su BTC, mi trova pienamente d' accordo. Non andrà a sostituire il Gold , saranno complementari in un portafoglio
Stupendo!
ma perchè photoshoppare una collana hawaiana estremamente piccola in copertina al video?
Perché l'ha fatta mia figlia, non è Photoshoppata
@@mr_rip scoperto l'arcano ahah, in tal caso bella! Mi ha confuso la mano e il fatto che non l'ho vista in altri video