I have been to Italy six times, the last three times I was by myself. I did not have anyone to help me. I have taught myself to speak and understand some basic Italian language. The stress and anxiety you describe from your visit to New York is like what I have experienced in Italy. (I live in Chicago, which is like a smaller version of New York.) When you are trying to fit in with a foreign culture it is very troubling when you learn that you cannot easily fit in, not quickly. I have made many mistakes both in language and in customs, and you tend to feel very foolish for a short time, and this is the hardest part of foreign travel. Generally though I find the Italian people to be kind, with big smiles, except for one shopkeeper who yelled at me (he was tired of tourists I think) and another who ignored me and just wanted me to go away. My presumption was that they wanted my business, but it seems that they did not. They become tired of dealing with foreigners all day long.
Sono appena tornata da una settimana in Italia e ho provato la stessa vulnerabilità quando ho cercato di parlare e quando non riuscivo a capire i miei amici italiani quando parlavano tra loro. Grazie, Simona. Un consiglio eccellente.
Le presunzioni in generale ( non in ambito linguistico ovviamente) sono in grado di distruggere delle vite intere !! Hai trasmesso un messaggio importantissimo ,con semplici argomenti hai giustificato pienamente l'importanza ma anche la necessità di aumentare la nostra apertura mentale .Il che avrà solo conseguenze positive nella nostra vita . Grazie ❤Buon Natale 🎄 ⭐🎄⭐
Sono una studentessa di italiano. Ho superato la paura di sbagliare! Gli italiani non mi giudicheranno. In effetti sono contenti che io ci provi e che riesca a comunicare anche se non e grammaticalmente perfetto. Sbagliando si impara!
Sono totalmente d'accordo con quello che dici, sono spagnolo e ho vissuto questa esperienza. Ho vissuto e lavorato a Parigi per alcuni anni e i miei primi contatti con la lingua francese sono stati, come dici tu. Ricordo che all'inizio ho visto e sentito parlare più o meno correttamente un mio collega che era spagnolo come me, e ho pensato "ma tutto quello che dice il mio collega lo so dire e lo so dire ancora meglio, perché il mio livello di francese è superiore al suo", ma ero bloccato e non riuscivo a pronunciare una sola parola. Come te, ho riflettuto, ho capito la mia arroganza, ho cercato di adattarmi alla situazione e a poco a poco ho iniziato a parlare e a farmi capire dagli altri. Grazie, Simona, per le tue riflessioni e i tuoi consigli, sono davvero importanti.
@@JOEZMAJE Io penso che quello che ti ha impedito di scioglierti e iniziare a comunicare è stato un eccesso di umiltà. Ne ho sofferto negli anni scolastici fino alla prima superiore. La paura di sbagliare. Per molto tempo non sono andato a ballare con gli amici perché non ritenevo di saper ballare (in discoteca non si balla, ci si muove). Se poi vuoi dire che una parte di te è stata arrogante con un'altra parte di te e ti ha impedito per un lasso di tempo di scioglierti allora posso essere d'accordo
Ciao Simona. Mi ricordo la prima volta che ho visitato Londra. Era impossible non correre alla velocità della città e dopo due giorni ero esausto. Ma questo è il vantaggio di viaggiare all’estero, crescere personalmente grazie all’espositzione a una diverse cultura. Sbagliando si impara. La prossima volta sarà piu facile. C’è verità nel detto “Paese che vai usanze che trovi”. Grazie per la riflessione e buon Natale.
Ciao Simona Ho raggiunto un livello di italiano in cui riesco a parlare con sicurezza, anche se faccio ancora molti errori. Ma ora sto imparando il turco e questa è un'altra storia. Ci provo, ho degli insegnanti ecc. ma mi blocco ancora. Tra due mesi andrò a Istanbul, quindi sono molto nervoso. Ma forse mi metto troppa pressione addosso - sono un insegnante di lingue e faccio il traduttore/interprete da circa 30 anni - e quindi pretendo troppa perfezione da me stesso.
Ciao Simona! Me piace moltissimo ei tuoi video! Sarebbe fantastico se vuoi potresti postare il áudio dei tuoi video sul amazon music. Nela major parte del tempo non riesco a assistere, solamente ascoltare.
Ciao Simona. Sono Uğur, sono Turco. Un mese fa sono andato a Milano con mia moglie. E stesso la tua ho un presuntazione perché ho studio italiano da 4 anni e io penso che il mio livello é intermedio e avanzato. Ma dopo aver raggiunto a Milano Centrale sono sciocatto. Como possiamo andare all'allbergo? Non abbiamo niente idea sulla città, non conosciamo ne metro ne tram. Contiunamente domando a qualcuno che como possiamo andare al centro, quale linea metro etc.. Le persone a cui chiesto tutti spiegavano sufficiente. Ma perché non abbiamo niente idea sulla città e alla fine non abbiamo riuscito andare alla città con metro e abbiamo dovuto chiamato Uber. Ma poi dopo giorno lentamente abbiamo superato capire a Milano, abbiamo imparato le linee della metropolitana e dei tram. Nei prossimi giorni abbiamo girato con piacere tutta la città.Anche siamo andati a Como con tren. Dopo aver ascoltato la tua lezione ho pensato il nostro viaggio e te ne ho voluto contare.. Grazie e ci vediamo, migliaia saluti di Turchia
Simona, Inanzitutto ti ringrazio per il tuo video e per condividere la tua esperienza. Non sono stato mai in USA, pero da tempo viaggio molto per lavoro e NON è facile lasciare da parte certe cose. Secondo me, bisogna imparare a gestire il Ego. Insomma , complimenti per aver scelto di “butarti nel vuoto linguistico”. ❤. Ti raccomando un podcast Italiano: NIAHO . UN PODCAST SENZA PLEGIUDIZI Sud América e L’Argentina ti aspetta 🙏
Ho vissuto anch'io la timidezza di fare un'ordinazione in un bar o un negozio, ci deve essere qualcosa di speciale di questo ambiente, cioè è proprio un comignolo di paure per un principiante: La fretta, la paura di sbagliare, essere circondati dai sconosciuti. Da madrelingua inglese devo dire che anch'io ho pensato in passato che bisognasse allentare un po' la vita - e se la gente ti era maleducata e antipatica, la colpa è la sua non la tua. Quindi non posso fare a meno di pensare che cosa sarebbero state le tue riflessioni se avessi incontrato qualche persona un po' più accogliente. Spero che scopriamolo dopo la tua prossima vacanza negli Stati Uniti !
Il prossimo viaggio sarà in altri stati, l'America è un paese che mi interessa molto. Durante il mio viaggio ho incontrato moltissime persone gentili e accoglienti, ovviamente, ma ho deciso di condividere con voi le esperienze più importanti in termini di cambiamento :).
Non perdere di vista che gli Stati Uniti (e con essi New York) rappresentano un crogiolo di culture diverse e che molte delle persone che sembrano continuamente di fretta si trovano principalmente in un ambiente come questo (i lavoratori hanno di solito in media solo due settimane di vacanza all’anno). A casa loro, invece, passano spesso a una marcia inferiore. Questo vuol dire che, anche se non avresti il potere, da sola, di far rallentare o cambiare la gente, puoi comunque dare un piccolo contributo restando fedele a te stessa.
Simona l’inglese che si parla negli Stati Uniti non è lo stesso che si parla in Inghilterra. Io non capisco gli inglesi quando parlano per strada ( sono messicano)
Ho una domanda relativa a questo argomento. Ricordo quando ero a Firenze negli anni '80 quando andavo a uno sportello, come quello di un ufficio postale, gli italiani invece di aspettare in fila, con l'ultimo arrivato che andava in fondo alla fila e aspettava con calma che fosse il suo turno allo sportello, si spingevano verso lo sportello da tutte le angolazioni diverse, il che causava molto stress e ansia e in quella che altrimenti sarebbe potuta essere una fila ordinata e calma. È ancora comune oggi?
La mia opinione e che tu ti sei inzeniata di te stessa, quando vivi in una ambiente che conosci non puoi avere la consepovolenza di te stessa, non ce niente di farti vedere che persona sei, la luce e spesa. A new york eri fuori la tua zona di comoditta, e questo ti fa vedere che anche tu non potevi parlare inglese quando era necessario, anche se studi la lingua inglese. Molte persone che studiano una lingua anno questo problema, lo capiscono, lo leggono, ma anno paura di parlare la lingua.
Sì, sei normale. Circa il 90% delle persone arriva in un paese straniero e, in qualche misura, pensa che gli stranieri in questione siano strani e irrazionali. Perché queste persone non sanno fare la fila? Perché non riescono a tenere pulite le loro strade? Perché la loro lingua ridicola ha nomi maschili e femminili? La lista è infinita. Al contrario, circa il 10% arriva all'estero e pensa che il paese ospitante sia meraviglioso. Perché non possiamo fare le cose bene come fanno loro? Perché sono così migliori di noi? Entrambi i punti di vista sono ugualmente infondati. Le persone sono persone ovunque e rispondono in modo razionale alle loro condizioni di vita. Vivi in un paese per circa tre anni e ti ritroverai automaticamente a seguire i loro schemi di vita. Anche se non riesci a individuare esattamente i motivi per cui fanno ciò che fanno, capirai perché lo fanno. P.S. Simona è ogni giorno più bella!
Anche io, dopo aver abitato negli stati uniti per 60 anni, non ho mai incontrato collutorio nel bagno publico se non fosse nel bagno del dentista, che comunque non è publico. Quindi non sarebbe presuntuoso chiedere "Che cavolo di collutorio è questo nel posto del sapone?" Akakak😂😂😂 grazie mille per il video😊😊😊
Tutto chiaro, tutto giusto. Ma chi ti ha aggredito verbalmente in metropolitana ha dimostrato ZERO empatia, ZERO comprensione, ZERO ospitalità, ZERO educazione. Quindi, secondo me, sbagli tu a prenderti la colpa del comportamento cafone di chi ti ha aggredita. Sí, perché i cafoni esistono anche a NewYork.
Non direi così, non mi prendo la colpa, questo no, sono d'accordo, ma analizzo e deduco cosa fare per evitare di ritrovarmi in situazioni simili e magari evitare di arrabbiarmi o litigare.
Certo, immagino che noi sia così ovunque dal momento che il bagno in cui ho avuto questa esperienza era il bagno di un ufficio e non un semplice bagno pubblico. Rimane tuttavia il punto del mio discorso: bisogna leggere gli ambienti nuovi in cui entriamo per la prima volta invece che ripetere automaticamente i gesti che compiamo negli ambienti famigliari.
Mah! Allora, cominciamo a dire che la maleducazione è maleducazione. Se non puoi ripetere ciò che ti hanno detto in metropolitana eviterei di giustificare con il concetto di presunzione. L'educazione civica e solidarietà umana imporrebbe il proporsi per aiutare. Poi, se tu hai pensato che tutto dovesse funzionare secondo le tue regole e la tua cultura, béh! Questa si chiama intolleranza ad accettare le differenze. Sei stata bravissima ad analizzare gli eventi e a correggere l'atteggiamento. Ripeto comunque che le persone che ti hanno offeso gratuitamente sono maleducate nonostante qualsiasi tua presunzione: loro non conoscevano te e tu non conoscevi loro
L'intolleranza è più legata a un'incapacità di sopportare, io invece ho analizzato, dedotto e aggiustato i miei pensieri e il mio comportamento. Se non avessi fatto queste tre cose probabilmente sarei stata intollerante, sì. Inoltre, il concetto di educazione e maleducazione non è universale, dipende dalla cultura che lo elabora.
@SimonadiPunzio Il concetto di educazione è vero che non è codificato universalmente visto che un rutto dopo i pasti in alcune culture è considerato un complimento. Il mondo è bello perché è diverso. Ma il prendere a brutte parole un'altra persona non credo sia considerata in qualche parte del mondo prassi di educazione. Oltretutto hai parlato di eventi in una città Occidentale. Più o meno educazione e maleducazione i nostri popoli hanno imparato a codificarli in modo uguale. Ciò è necessario in quanto nei rapporti diplomatici se il mio interlocutore è un cafone con molta difficoltà farò accordi di collaborazione. Anche la gestualità è codificata pressoché in modo unitario in tutto l'occidente
Bravissima Simona, un messaggio intelligente, sia cognitivamente sia emotivamente. Così cresciamo.
Mi è piaciuto il tuo video Simona .Sono la prima volta sul tuo canale Saluti ❤
Bella questa conversazione! Mi sento spesso lo stesso quando sono in Italia. Grazie.❤
I have been to Italy six times, the last three times I was by myself. I did not have anyone to help me. I have taught myself to speak and understand some basic Italian language. The stress and anxiety you describe from your visit to New York is like what I have experienced in Italy. (I live in Chicago, which is like a smaller version of New York.) When you are trying to fit in with a foreign culture it is very troubling when you learn that you cannot easily fit in, not quickly. I have made many mistakes both in language and in customs, and you tend to feel very foolish for a short time, and this is the hardest part of foreign travel. Generally though I find the Italian people to be kind, with big smiles, except for one shopkeeper who yelled at me (he was tired of tourists I think) and another who ignored me and just wanted me to go away. My presumption was that they wanted my business, but it seems that they did not. They become tired of dealing with foreigners all day long.
Sono appena tornata da una settimana in Italia e ho provato la stessa vulnerabilità quando ho cercato di parlare e quando non riuscivo a capire i miei amici italiani quando parlavano tra loro. Grazie, Simona. Un consiglio eccellente.
Le presunzioni in generale ( non in ambito linguistico ovviamente) sono in grado di distruggere delle vite intere !!
Hai trasmesso un messaggio importantissimo ,con semplici argomenti hai giustificato pienamente l'importanza ma anche la necessità di aumentare la nostra apertura mentale .Il che avrà solo conseguenze positive nella nostra vita .
Grazie ❤Buon Natale 🎄 ⭐🎄⭐
Sono una studentessa di italiano. Ho superato la paura di sbagliare! Gli italiani non mi giudicheranno. In effetti sono contenti che io ci provi e che riesca a comunicare anche se non e grammaticalmente perfetto. Sbagliando si impara!
Un bel commento da leggere, grazie per la condivisione :).
Hai fatto una bella esperienza grazie di aver condividerci mentre hai spiegato bellissimo.
Era un piacere di ascoltarti!
Sono totalmente d'accordo con quello che dici, sono spagnolo e ho vissuto questa esperienza. Ho vissuto e lavorato a Parigi per alcuni anni e i miei primi contatti con la lingua francese sono stati, come dici tu. Ricordo che all'inizio ho visto e sentito parlare più o meno correttamente un mio collega che era spagnolo come me, e ho pensato "ma tutto quello che dice il mio collega lo so dire e lo so dire ancora meglio, perché il mio livello di francese è superiore al suo", ma ero bloccato e non riuscivo a pronunciare una sola parola. Come te, ho riflettuto, ho capito la mia arroganza, ho cercato di adattarmi alla situazione e a poco a poco ho iniziato a parlare e a farmi capire dagli altri. Grazie, Simona, per le tue riflessioni e i tuoi consigli, sono davvero importanti.
@@JOEZMAJE Io penso che quello che ti ha impedito di scioglierti e iniziare a comunicare è stato un eccesso di umiltà. Ne ho sofferto negli anni scolastici fino alla prima superiore. La paura di sbagliare. Per molto tempo non sono andato a ballare con gli amici perché non ritenevo di saper ballare (in discoteca non si balla, ci si muove). Se poi vuoi dire che una parte di te è stata arrogante con un'altra parte di te e ti ha impedito per un lasso di tempo di scioglierti allora posso essere d'accordo
Complimenti per il coraggio
Ottima auto analisi
Buonasera buona natale grazie mille
Cara Simona! Grazie mille per le tue meravigliose riflessioni - sono un vero e proprio arrichimento mentale. Grazie mille. E Buon Natale.
Grazie a te, buon Natale❤️🫂✨.
Ciao Simona. Mi ricordo la prima volta che ho visitato Londra. Era impossible non correre alla velocità della città e dopo due giorni ero esausto. Ma questo è il vantaggio di viaggiare all’estero, crescere personalmente grazie all’espositzione a una diverse cultura. Sbagliando si impara. La prossima volta sarà piu facile. C’è verità nel detto “Paese che vai usanze che trovi”. Grazie per la riflessione e buon Natale.
Buon Natale a te caro Robin :).
Ciao Simona
Ho raggiunto un livello di italiano in cui riesco a parlare con sicurezza, anche se faccio ancora molti errori. Ma ora sto imparando il turco e questa è un'altra storia. Ci provo, ho degli insegnanti ecc. ma mi blocco ancora. Tra due mesi andrò a Istanbul, quindi sono molto nervoso. Ma forse mi metto troppa pressione addosso - sono un insegnante di lingue e faccio il traduttore/interprete da circa 30 anni - e quindi pretendo troppa perfezione da me stesso.
Ciao Simona! Me piace moltissimo ei tuoi video! Sarebbe fantastico se vuoi potresti postare il áudio dei tuoi video sul amazon music. Nela major parte del tempo non riesco a assistere, solamente ascoltare.
Ciao Simona. Sono Uğur, sono Turco. Un mese fa sono andato a Milano con mia moglie. E stesso la tua ho un presuntazione perché ho studio italiano da 4 anni e io penso che il mio livello é intermedio e avanzato. Ma dopo aver raggiunto a Milano Centrale sono sciocatto. Como possiamo andare all'allbergo? Non abbiamo niente idea sulla città, non conosciamo ne metro ne tram. Contiunamente domando a qualcuno che como possiamo andare al centro, quale linea metro etc.. Le persone a cui chiesto tutti spiegavano sufficiente. Ma perché non abbiamo niente idea sulla città e alla fine non abbiamo riuscito andare alla città con metro e abbiamo dovuto chiamato Uber. Ma poi dopo giorno lentamente abbiamo superato capire a Milano, abbiamo imparato le linee della metropolitana e dei tram. Nei prossimi giorni abbiamo girato con piacere tutta la città.Anche siamo andati a Como con tren. Dopo aver ascoltato la tua lezione ho pensato il nostro viaggio e te ne ho voluto contare.. Grazie e ci vediamo, migliaia saluti di Turchia
Hai fatto molto bene a raccontarlo, grazie mille :).
Ciao a tutti
Sarò a New York l'anno prossimo. è un posto magico
Simona, Inanzitutto ti ringrazio per il tuo video e per condividere la tua esperienza. Non sono stato mai in USA, pero da tempo viaggio molto per lavoro e NON è facile lasciare da parte certe cose. Secondo me, bisogna imparare a gestire il Ego. Insomma , complimenti per aver scelto di “butarti nel vuoto linguistico”. ❤.
Ti raccomando un podcast Italiano: NIAHO . UN PODCAST SENZA PLEGIUDIZI
Sud América e L’Argentina ti aspetta 🙏
Caro Fernando, è sempre un gran piacere leggerti, davvero.
Incrociamo le dita per i progetti del prossimo anno🤞🏻.
@ ci vediamo nel corso di conversazione 🇮🇹
Ti stimo tantissimo.
Non posso però acoltare la tua pronuncia quando dici "mé" "té" etc.etc...❤
Mé mé... non farci caso❤❤❤
Ho vissuto anch'io la timidezza di fare un'ordinazione in un bar o un negozio, ci deve essere qualcosa di speciale di questo ambiente, cioè è proprio un comignolo di paure per un principiante: La fretta, la paura di sbagliare, essere circondati dai sconosciuti.
Da madrelingua inglese devo dire che anch'io ho pensato in passato che bisognasse allentare un po' la vita - e se la gente ti era maleducata e antipatica, la colpa è la sua non la tua.
Quindi non posso fare a meno di pensare che cosa sarebbero state le tue riflessioni se avessi incontrato qualche persona un po' più accogliente. Spero che scopriamolo dopo la tua prossima vacanza negli Stati Uniti !
Il prossimo viaggio sarà in altri stati, l'America è un paese che mi interessa molto. Durante il mio viaggio ho incontrato moltissime persone gentili e accoglienti, ovviamente, ma ho deciso di condividere con voi le esperienze più importanti in termini di cambiamento :).
Сiao sei brava
Non perdere di vista che gli Stati Uniti (e con essi New York) rappresentano un crogiolo di culture diverse e che molte delle persone che sembrano continuamente di fretta si trovano principalmente in un ambiente come questo (i lavoratori hanno di solito in media solo due settimane di vacanza all’anno). A casa loro, invece, passano spesso a una marcia inferiore. Questo vuol dire che, anche se non avresti il potere, da sola, di far rallentare o cambiare la gente, puoi comunque dare un piccolo contributo restando fedele a te stessa.
Simona l’inglese che si parla negli Stati Uniti non è lo stesso che si parla in Inghilterra. Io non capisco gli inglesi quando parlano per strada ( sono messicano)
Ho una domanda relativa a questo argomento. Ricordo quando ero a Firenze negli anni '80 quando andavo a uno sportello, come quello di un ufficio postale, gli italiani invece di aspettare in fila, con l'ultimo arrivato che andava in fondo alla fila e aspettava con calma che fosse il suo turno allo sportello, si spingevano verso lo sportello da tutte le angolazioni diverse, il che causava molto stress e ansia e in quella che altrimenti sarebbe potuta essere una fila ordinata e calma. È ancora comune oggi?
Sì, a volte capita ancora oggi, ma non sempre e non in tutti i luoghi.
La mia opinione e che tu ti sei inzeniata di te stessa, quando vivi in una ambiente che conosci non puoi avere la consepovolenza di te stessa, non ce niente di farti vedere che persona sei, la luce e spesa. A new york eri fuori la tua zona di comoditta, e questo ti fa vedere che anche tu non potevi parlare inglese quando era necessario, anche se studi la lingua inglese. Molte persone che studiano una lingua anno questo problema, lo capiscono, lo leggono, ma anno paura di parlare la lingua.
Sì, sei normale. Circa il 90% delle persone arriva in un paese straniero e, in qualche misura, pensa che gli stranieri in questione siano strani e irrazionali. Perché queste persone non sanno fare la fila? Perché non riescono a tenere pulite le loro strade? Perché la loro lingua ridicola ha nomi maschili e femminili? La lista è infinita. Al contrario, circa il 10% arriva all'estero e pensa che il paese ospitante sia meraviglioso. Perché non possiamo fare le cose bene come fanno loro? Perché sono così migliori di noi? Entrambi i punti di vista sono ugualmente infondati. Le persone sono persone ovunque e rispondono in modo razionale alle loro condizioni di vita. Vivi in un paese per circa tre anni e ti ritroverai automaticamente a seguire i loro schemi di vita. Anche se non riesci a individuare esattamente i motivi per cui fanno ciò che fanno, capirai perché lo fanno.
P.S. Simona è ogni giorno più bella!
Anche io, dopo aver abitato negli stati uniti per 60 anni, non ho mai incontrato collutorio nel bagno publico se non fosse nel bagno del dentista, che comunque non è publico. Quindi non sarebbe presuntuoso chiedere "Che cavolo di collutorio è questo nel posto del sapone?" Akakak😂😂😂 grazie mille per il video😊😊😊
Probabilmente c'era il collutorio perché era un ufficio pubblico!
Tutto chiaro, tutto giusto.
Ma chi ti ha aggredito verbalmente in metropolitana ha dimostrato ZERO empatia, ZERO comprensione, ZERO ospitalità, ZERO educazione.
Quindi, secondo me, sbagli tu a prenderti la colpa del comportamento cafone di chi ti ha aggredita.
Sí, perché i cafoni esistono anche a NewYork.
Non direi così, non mi prendo la colpa, questo no, sono d'accordo, ma analizzo e deduco cosa fare per evitare di ritrovarmi in situazioni simili e magari evitare di arrabbiarmi o litigare.
Senti, vengo da New York e non ho mai sentito parlare di collutorio nel bagno di un ufficio!
Comunque è stata una discussione meravigliosa. Grazie!
Certo, immagino che noi sia così ovunque dal momento che il bagno in cui ho avuto questa esperienza era il bagno di un ufficio e non un semplice bagno pubblico. Rimane tuttavia il punto del mio discorso: bisogna leggere gli ambienti nuovi in cui entriamo per la prima volta invece che ripetere automaticamente i gesti che compiamo negli ambienti famigliari.
Tutti tempo non male va bene irgarsare la dio
Mah! Allora, cominciamo a dire che la maleducazione è maleducazione. Se non puoi ripetere ciò che ti hanno detto in metropolitana eviterei di giustificare con il concetto di presunzione. L'educazione civica e solidarietà umana imporrebbe il proporsi per aiutare. Poi, se tu hai pensato che tutto dovesse funzionare secondo le tue regole e la tua cultura, béh! Questa si chiama intolleranza ad accettare le differenze. Sei stata bravissima ad analizzare gli eventi e a correggere l'atteggiamento. Ripeto comunque che le persone che ti hanno offeso gratuitamente sono maleducate nonostante qualsiasi tua presunzione: loro non conoscevano te e tu non conoscevi loro
L'intolleranza è più legata a un'incapacità di sopportare, io invece ho analizzato, dedotto e aggiustato i miei pensieri e il mio comportamento. Se non avessi fatto queste tre cose probabilmente sarei stata intollerante, sì. Inoltre, il concetto di educazione e maleducazione non è universale, dipende dalla cultura che lo elabora.
@SimonadiPunzio Il concetto di educazione è vero che non è codificato universalmente visto che un rutto dopo i pasti in alcune culture è considerato un complimento. Il mondo è bello perché è diverso. Ma il prendere a brutte parole un'altra persona non credo sia considerata in qualche parte del mondo prassi di educazione. Oltretutto hai parlato di eventi in una città Occidentale. Più o meno educazione e maleducazione i nostri popoli hanno imparato a codificarli in modo uguale. Ciò è necessario in quanto nei rapporti diplomatici se il mio interlocutore è un cafone con molta difficoltà farò accordi di collaborazione. Anche la gestualità è codificata pressoché in modo unitario in tutto l'occidente
@@lucatrm9811 su questo sono d'accordo!