L'osteosarcoma nei bambini e negli adolescenti: sintomi, diagnosi, cura, ricerca

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  • Опубліковано 21 жов 2024
  • L’osteosarcoma è un tumore maligno raro che nasce dalle cellule ossee: osteoblasti (cellule che costruiscono l’osso) e osteoclasti (cellule che agiscono come spazzini dell’osso morto e aiutano l’osso a mantenere la sua forma naturale). Si tratta di una neoplasia aggressiva maggiormente presente in età pediatrica.
    L’osteosarcoma può colpire qualsiasi segmento osseo, anche se la quasi totalità dei casi riguarda le ossa lunghe (omero, radio, ulna, femore, tibia e perone). In altre sedi la neoplasia risulta più spesso diagnosticata in adulti o anziani.
    Esistono diverse forme dell’osteosarcoma: riconoscibili attraverso il grado di malignità (basso, intermedio, alto).
    In quasi otto casi su dieci, la malattia risulta ad alto grado di malignità, dovuta alla velocità di replicazione delle cellule neoplastiche, la malattia può provocare anche metastasi, presenti in fase iniziale nel 15% dei casi.
    Ciononostante, micrometastasi, ovvero piccoli aggregati di cellule neoplastiche che risultano invisibili agli esami diagnostici sono certamente presenti in oltre l’ottanta per cento dei pazienti.
    I SINTOMI E LA DIAGNOSI
    Non esistono sintomi specifici della malattia, se non un dolore acuto nel punto colpito dal tumore. Ciò chiaramente non equivale a dire che, ogni qual volta sia presente un dolore osseo acuto, si debba sospettare una diagnosi di osteosarcoma. Di sicuro, però, vale la pena non trascurare il sintomo se non vi è stato un trauma, o se il dolore perdura con continuità per più di due settimane.
    Il dolore può risultare accompagnato da gonfiore, soprattutto se la neoplasia risulta essersi sviluppata a livello degli arti (sia inferiori sia superiori). In alcuni casi si può arrivare alla frattura dell’osso coinvolto dalla malattia, a seguito di traumi anche leggeri.
    La diagnosi viene sospettata sulla base delle immagini e confermata attraverso il prelievo bioptico. Una radiografia della sede sospetta è solitamente il primo passo che viene compiuto. In caso di esito sospetto, un radiologo richiede una Tac con mezzo di contrasto o una risonanza magnetica per avere immagini più dettagliate dell’osso che si sospetta malato.
    Esami come Pet o scintigrafia ossea servono a verificare se la malattia è confinata alla sede di partenza o se siano già presenti ulteriori sedi metastatiche. In ultima analisi, l’esame istologico è ciò che occorre per avere la conferma della diagnosi.

КОМЕНТАРІ • 1

  • @mariannavicentini9819
    @mariannavicentini9819 10 місяців тому

    Purtroppo i costi sono alti e i tempi lunghi,ora che se ne accorgono forse è tardi e intanto vai di antidolorifici e appuntamenti vari😢